Dire, fare animare. Alcune coordinate per muoversi nel mondo dell animazione di comunità. Davide Boniforti

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1 Dire, fare animare Alcune coordinate per muoversi nel mondo dell animazione di comunità Davide Boniforti

2 L animazione rimanda a «scuole» di pensiero e di azione che risalgono all attivismo pedagogico, alla presa di distanza dal nozionismo e dalla trasmissione «idraulica» di conoscenze, all esperienza di gruppo e dell interdipendenza che fa spazio alle diversità soggettive, al gioco e alla valorizzazione dei linguaggi simbolici e creativi per sottrarsi all eccesso di pensiero logico-razionale, alla critica culturale, ai condizionamenti dell ambiente sociale per fare spazio invece dell autonomia dei soggetti, alla partecipazione democratica come luogo in cui produrre cambiamento in contrasto con i diversi autoritarismi, alla (ri)tessitura dei legami sociali dentro le comunità reagendo alla chiusura nell individualismo, alla costruzione di spazi relazionali auto-organizzati in cui elaborare nuove mappe etico-culturali per fare fronte al vero e proprio attacco ai diritti umani in cui siamo immersi Tratto da: AssociAnimazione (a cura di) «L animazione tra sentimento e partecipazione» in Animazione sociale, 29 (marzo 2009) 231, 29

3 Dire I presupposti metodologici dell animazione

4 Animazione in azione L animazione socioculturale è un ambito di lavoro sociale e professionale che si occupa di progettare e gestire attività di ri-creazione sociale a carattere educativo, culturale e di intrattenimento (artistiche e motorie, di divertimento e di socializzazione) rivolte a diverse tipologie di soggetti (gruppi, associazioni, comunità locali, scuole). (Manifesto dell Animazione SocioCulturale)

5 Animare: perché? Favorisce il contatto con il mondo interno, L animazione si occupa di promuovere e sostenere lo sviluppo del potenziale umano (spesso represso, latente ) Facilita la relazione con l altro/altri

6 Animare: perché? Agio Rischio Disagio AREE FINALITA Motivazione Sensibilizzazione Orientamento Integrazione Aggregazione Partecipazione Connessione Cooperazione Educazione Didattica Prevenzione Terapia Riabilitazione Reinserimento

7 Le caratteristiche dell animatore (Limbos) CREATIVITA ADATTAMENTO STILE VISIONE PROSPETTICA DELLE SITUAZIONI E DEI PROBLEMI ABITUDINE all ASCOLTO ed AL DIALOGO COMPETENZA MATURITA INTEGRAZIONE con l AMBIENTE PRESCELTO

8 CREATIVITA «Una notevolissima creatività che permette di inventare mezzi nuovi ed originali, d immaginare vie e soluzioni specifiche, di uscire dai sentieri battuti e dai modelli prestabiliti»

9 ADATTAMENTO Esigenza di un continuo ripensamento. L animatore «si sforza di non restare prigioniero di tradizioni e abitudini, ma di inserirsi in presa diretta negli avvenimenti e negli insegnamenti della vita vissuta»

10 STILE Uno stile di animazione centrato sui gruppi e sugli individui con i quali ci si trova in contatto

11 COMPETENZA Utilizzare le tecniche adeguate

12 MATURITA Considerare gli avvenimenti e le relazioni con obiettività e distacco

13 INTEGRAZIONE nell AMBIENTE PRESCELTO «è bene che l animatore sia accettato da questo ambiente e vi sia ammesso»

14 ATTITUDINE all ASCOLTO ed al DIALOGO «l animatore costruisce ponti e non muri»

15 VISIONE PROSPETTICA delle SITUAZIONI e dei PROBLEMI L animatore come «cacciatore di segni di idee che dirigano il mondo»

16 Animatore e i suoi saperi Sapere (conoscenze) Saper fare (tecniche) Saper essere (formazione alla relazione) Il sapere «esperienziale»

17 L animazione di comunità alcuni processi centrali presa di coscienza di bisogni, desideri, problemi, disagi, potenzialità e risorse socializzazione delle conoscenze relative a: bisogni, desideri, disagi, ecc.. e degli strumenti necessari per fare qualcosa valutazione e verifica organizzazione e azione per risolvere la situazione connessione dei diversi attori sociali coinvolti nel disagio, problema, che hanno lo stesso bisogno

18 Quindi l animazione di comunità Far percepire alla comunità il suo essere sistema unitario (articolato in sub-sistemi interconnessi) Presa di coscienza da parte della comunità dei suoi bisogni e dei desideri. Dare voce alle parti più deboli Bisogni latenti Ripescaggio del potenziale e attualizzazione

19 L animazione di comunità: verso lo sviluppo di comunità Sviluppo di: - Competenze - Senso di comunità - Potere - Senso di responsabilità Sviluppo di comunità coinvolgimento - connessioni - partecipazione degli "attori sociali" attraverso

20 L animazione di comunità A partire da me e da noi Le mie competenze (sapere, saper essere, saper fare ) Quale il patrimonio del contesto? Come valorizzarlo verso gli obiettivi? Regola aurea: valorizzazione delle risorse esistenti fra gli utenti e il territorio

21 Fare L animatore e le tecniche dell animazione

22 Animare cambiare: come? 1. Il contesto Conoscenza dello stato di partenza: dove sono? L animatore come bagaglio di attese e prefigurazioni così come il territorio Chi trovo? Quali problemi? Quali reti esistenti/da attivare? Che grado di coinvolgimento?

23 Animare: «fare con» Non è possibile animare senza consenso: chi ci sta? La partecipazione: un concetto disomogeneo Potere dei cittadini 8 Controllo da parte dei cittadini 7 Potere delegato 6 Partenariato Partecipazione superficiale, irrisoria, ammaliante 5 Contenimento dei conflitti 4 Consultazione 3 Informazione Non-participazione 2 Trattamento terapeutico 1 Manipolazione

24 +++ Soggetti Indispensabili ++ Soggetti importanti + Soggetti utili TEMA

25 2. obiettivi Obiettivi concreti ed osservabili Dipendono anche da: committente, contesto (ambientale, umano ), animatore

26 3. Le attività Quale attività per quali obiettivi? feste: facilitano l aggregazione e il divertimento, ma non sempre la socializzazione. Conferenze/dibattiti: favoriscono il ragionamento attorno ad un tema, meno l aggregazione Il lavoro di gruppo può favorire la socializzazione ma anche inibirla Alcune regole: Mai fare direttamente qualcosa che si può far fare ad altri Mai fare da soli qualcosa che si può fare con altri

27 Ma con flessibilità Un certo grado di prontezza nella ri-progettazione Oblio del progetto Rigido rispetto

28 3. Valutare Verifica e valutazione. Gradimento (rapporti tra i partner..) Processo Risultato

29 Un processo ricorsivo IDEAZIONE VALUTAZIONE PROGETTAZIONE GESTIONE PROMOZIONE PREPARAZIONE

30 Sociale Culturale

31 Tra questioni controverse

32 Tra questioni controverse

33 Tra questioni controverse

34 animare Alcuni strumenti di animazione

35 Il gioco È proprio dell animo umano

36 Il gioco Creatività I dinamismi di gruppo Conoscere meglio se stessi e gli altri Espressione di sé Opportunità per favorire la comunicazione interpersonale

37 Il gioco Libero Semistrutturato (play) Strutturato (game)

38 Il gioco Quali giochi? Contesto spazio-tempo adeguati Confidenza tra i giocatori? Clima Partecipato, dove ciascuno può mettere qualcosa di sé Gioco come opportunità di

39 La festa Festa sociale e festa rituale Festa sociale e festa rituale

40 La relazione La comunicazione verbale / non verbale Saper comunicare Comunicare / ascoltare

41 La relazione Criticare il comportamento.. Non la persona Instaurare un clima collaborativo Saper dialogare Mantenere gli interventi coerenti con i temi in questione Accogliere il contributo di ciascuno

42 La relazione con il gruppo «Il gruppo è qualcosa di diverso della somma delle singole parti» (Lewin) Bisogni Ruoli Attese

43 Il gruppo e le sue fasi Fase iniziale/ stadio dell orientamento - Insicurezza - Imbarazzo - Fase del conflitto Fase della collaborazione - Ci si misura con gli - Spazio più libero altri e con il gruppo - Spazio per - Quali spazi? - Confini, limiti ) (iniziativa, reazioni ) Fase della separazione - Fase del lutto

44 Un esempio: i Cortili delle Genti

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