Cantiano. IMPIANTO MINIEOLICO 200kW MORIA CANTIANO Componente floro-faunistica Studio e valutazione degli impatti

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1 Cantiano (Pu) 1 di 1 Cantiano IMPIANTO MINIEOLICO 200kW MORIA CANTIANO Componente floro-faunistica Studio e valutazione degli impatti Aprile 2012

2 Cantiano (Pu) 2 di 2 INDICE 1 PREMESSA INDAGINE BOTANICO VEGETAZIONALE INDAGINE FAUNISTICA ANALISI DEGLI IMPATTI...13

3 Cantiano (Pu) 3 di 3 1 PREMESSA La presente relazione inquadra da un punto di vista botanico - vegetazionale e faunistico l ambiente interessato dal progetto Impianto minieolico 200kW che sarà realizzato in località Moria, Cantiano (PU), al fine di valutare se le attività previste interferiscano su le risorse ambientali localmente esistenti. L impianto in oggetto sarà costituito da una turbina, di potenza equivalente a 200kW, composta da una torre tubolare in acciaio, alta 30m, che sostiene il vano motori, a cui sarà collegato il rotore tripala o bipala, in fibra di vetro, del diametro di circa 29 m. La connessione alla Rete di Distribuzione Nazionale avverrà attraverso la realizzazione di una linea aerea (circa km 1) sostenuta da pali di legno di altezza media pari a 10m. La zona oggetto di studio in cui sarà realizzato l impianto si colloca in una porzione altocollinare/montana dell Appennino Umbro-Marchigiano, nei pressi dell abitato di Moria, all ingresso di una gola formata dal massiccio del Monte Nerone (1.525m), alle pendici del Monte Moria (847m) ad est, e del Monte Petrano (1.160m) ad ovest. Il sito di indagine è ubicato in una zona soggetta a Vincolo Paesaggistico D.Lgs 42/2004 e per tale motivo il progetto rientra nell allegato A2 Tipologie progettuali da sottoporre a VIA provinciale lettera i), della L.R. 26 marzo 2012, n.3. L area non rientra in zone SIC o ZPS, comunque per individuare le possibili cause e fattori di impatto si è fatto riferimento al documento della Commissione europea (UE, 2010) Guidance on wind energy development in accordance with the EU nature legislascion, che prevede per l analisi degli impatti le seguenti fasi: identificazione delle specie che possono essere interessate dagli effetti del parco eolico, nel caso in esame si ha un solo aereogeneratore; determinazione se l impatto può considerarsi significativo, in base alle specie e agli habitat interessati.

4 Cantiano (Pu) 4 di 4 Per determinare se un impatto sia significativo bisogna considerare i seguenti fattori: entità dell impatto, tipologia, estensione, durata, intensità, probabilità ed effetti cumulativi. Di seguito sono analizzate distintamente le componente botanico-vegetazionale e quella faunistica del contesto che andrà ad ospitare l impianto. La metodologia di studio adottata per l analisi è stata cosi articolata: - analisi bibliografica e di progetto; - esecuzione dei rilievi di campagna; - elaborazione dei dati. 2 INDAGINE BOTANICO VEGETAZIONALE Di seguito, dopo un inquadramento generale dell area, è descritta la zona direttamente interessata dai lavori di realizzazione dell impianto. La zona in oggetto si trova in un contesto montano, su un piccolo pianoro situato ai piedi del Monte Moria, ad una quota altimetrica di 615m, all ingresso della gola formata dal Monte Petrano e dal Massiccio del Monte Nerone; il pianoro è il punto più alto entro la gola, che si sviluppa con direzione concordante con quella del vento dominante. Il paesaggio circostante è quello tipico delle montagne appenniniche, con rilievi montuosi coperti da boschi di caducifoglie governati a ceduo, rimboschimenti di conifere alternati ad arbusteti, e pascoli sommitali di origine secondaria, su suolo calcareo e marnoso. Le formazioni vegetazionali presenti comprendono prati-pascoli sommitali, arbusteti secondari che si stanno rimpadronendo dei pascoli abbandonati, boschi dominati da cerro o roverella e carpino nero. Di seguito è riportato uno stralcio della Carta dei Tipi Forestali Area forestale D1 Catria e Nerone Regione Marche. Scala 1:25000 (Fig.1).

5 Cantiano (Pu) 5 di 5 Fig.1 Ubicazione impianto Cerrete mesoxerofile Ostrieto mesoxerofilo Cerreta mesofila submontana a carpino bianco Spartieto Pascoli e formazioni arboreo e/o arbustive rade Come si può vedere nella figura le cenosi forestali presenti nell area vasta sono: - Cerrete mesoxerofile Sottotipo su calcare fratturato - Cerreta mesofila submontana a carpino bianco - Ostrieto mesoxerofilo - Spartieto

6 Cantiano (Pu) 6 di 6 Cerrete mesoxerofile - Sottotipo su calcare Questa cenosi è prevalentemente rappresentata da cedui a prevalenza di cerro (Quercus cerris), al quale si associano specie quali: roverella (Quercus pubescens), carpino nero (Ostrya carpinifolia), acero campestre (Acer campestre) e altre latifoglie a carattere sporadico. Si trova spesso in mosaico con il Querceto mesoxerofilo di roverella, da cui si differenzia per la dominanza di cerro. Sono formazioni abbastanza stabili nel ciclo evolutivo; infatti, di solito non subiscono, come nell area oggetto di studio, fenomeni di successione da parte di altre specie forestali, e non hanno problemi di rinnovazione. Presentano di solito uno strato denso di arbusti quali: biancospino (Crataegus monogyna), corniolo (Cornus mas), sanguinella (Cornus sanguinea), ginepro comune (Juniperus communis), prugnolo (Prunus spinosa), ecc. Cerreta mesofila submontana a carpino bianco Questa cenosi ha una distribuzione frammentaria e si inserisce a mosaico, in piccoli nuclei, in altre formazioni. E rappresentata da cedui a prevalenza di cerro, in mescolanza con roverella e faggio. Queste formazioni sono state spesso governate a ceduo che ne ha banalizzato la composizione specifica favorendo i carpini, carpino bianco (Carpinus betulus) e carpino nero, a discapito di altre latifoglie quali: acero a foglie ottuse, faggio, frassino maggiore (Fraxinus excelsior), ciavardello (Sorbus torminalis) e acero campestre. Nello strato arbustivo, non sempre presente, compaiono specie quali: nocciolo, pungitopo, pero selvatico (Pyrus pyraster), corniolo ecc. Ostrieto mesoxerofilo Questa cenosi è rappresentata da boschi cedui caratterizzati dalla netta dominanza del carpino nero e, in minor misura, da orniello (Fraxinus ornus) in associazione spesso con acero a foglie ottuse (Acer obtusatum) e, subordinatamente, con acero campestre, ciliegio (Prunus avium) acero minore (Acer monspessolanum) e sorbo domestico (Sorbus domestica). Le matricine sono spesso rappresentate da specie quali: roverella, cerro e faggio (Fagus sylvatica) nelle zone più fresche. Questa cenosi è molto diffusa e tende ad occupare diversi tipi di substrato; in relazione agli ambienti occupati cambiano le specie accessorie, mentre il carpino nero insieme all orniello rimangono la specie dominanti.

7 Cantiano (Pu) 7 di 7 E una formazione fortemente condizionata dal governo a ceduo che privilegia il carpino nero rispetto alle altre latifogle. Nel sottobosco sono presenti diversi arbusti, anche loro variabili a seconda delle condizioni stazionali, quali: nocciolo (Corylus avellana), biancospino, corniolo, pungitopo (Ruscus aculeatus), ginepro, beretta da prete (Euonymus europaeus) ecc. Spartieto Questa cenosi arbustiva è molto frequente, ma frammentata in piccoli nuclei; è rappresentata da ginestreti che generalmente tendono a ricolonizzare pascoli abbandonati. La specie dominante è la ginestra di Spagna (Spartium junceum) alla quale si associa spesso il ginepro (Juniperus communis). Questa formazione nell area di studio si alterna a piccoli lembi di arbusteti la cui composizione specifica appartiene maggiormente al tipo arbusteto a rose, prugnolo e sanguinello ; infatti, in alcune aree prevalgono arbusti quali: biancospino, corniolo, rosa canina (Rosa canina), ginestra ecc. Oltre alle cenosi forestali descritte sono presenti anche aree caratterizzate da Pascoli e formazioni arboreo e/o arbustive rade. Per quanto riguarda le aree pascolive, le specie erbacee che ne compongono il cotico sono per lo più perenni ed annuali autoriseminanti, generalmente insediatesi dopo la scomparsa del soprassuolo a seguito del disboscamento. L alpeggio, da maggio a ottobre, a volte fino a dicembre, ha dato luogo nel corso dei decenni a fenomeni di selezione delle specie erbacee ed arbustive da parte del bestiame, pertanto sono ricorrenti specie poco pabulari o tossiche (es. Cirsium, Eryngium, Ranuncolacee, etc.) le quali, in assenza degli sfalci di fine pascolo, tendono a propagarsi. Adiacenti ai pascoli nudi si collocano i pascoli cespugliati che presentano stadi evolutivi differenti e rappresentano fasce ecotonali di transizione alle formazioni forestali, con situazioni intermedie di arbusteti con presenza di ginepro, ginestra odorosa (Spartium junceum), nei quali lentamente si inseriscono orniello, carpino nero e altre specie arboree. Le condizioni di aridità dei siti e la pressione dovuta al pascolamento non consentono una sostanziale polispecificità del piano erbaceo, salvo in piccole aree di minore accessibilità da parte del bestiame.

8 Cantiano (Pu) 8 di 8 Nell area di progetto, dove verrà realizzata la turbina, la vegetazione è rappresentata da un pascolo degradato con arbusti, sempre a bassa copertura, per lo più rappresentati da ginestra e ginepro. Nelle immediate vicinanze, nella parte bassa delle pendici del Monte Moria, sono presenti formazioni rade con formazioni boschive. roverella, con una densità tale da farle escludere nella definizione di Lungo la strada che porta a Moria compare sporadicamente la robinia (Robinia pseudoacacia).

9 Cantiano (Pu) 9 di 9 3 INDAGINE FAUNISTICA Il sito di indagine è ubicato in una zona soggetta a Vincolo Paesaggistico D.Lgs 42/2004, trattato nell apposito elaborato Realzione Pesaggistica, ma è esterno ad aree SIC e/o ZPS. Il limite del SIC IT Monte Nerone e Gola di Gorgo Cerbara e della ZPS IT Monte Nerone e Monti di Montiego è infatti a nord - ovest del Monte Moria; tale limite coincide con il percorso del Fiume Bosso, che dalla località di Pianello arriva fino a Cagli. Il SIC IT Monte Catria e Monte Acuto e la ZPS IT Monte Catria Acuto Strega sono invece ad Est, separati morfologicamente dall area di intervento dalla presenza del Monte Petrano. In direzione di Cagli, ma distante dal sito di progetto, vi è inoltre un area indicata come sensibile dal PEAR, DGR n. 829 del 23/07. Nella figura seguente è indicata l area di intervento e i livelli di tutela relativi alle componenti botanico-vegetazionali e faunistiche sopra menzionati: confini di SIC, ZPS e le aree sensibili (Fig.2).

10 Cantiano (Pu) 10 di 10 Fig.2 Località Moria Aree sensibili DGR 829/07 Aree floristiche Ubicazione impianto SIC ZPS L analisi faunistica è stata eseguita prevalentemente attraverso un indagine bibliografica associata da alcuni sopraluoghi. L attenzione è stata prevalentemente focalizzata sulla avifauna, più sensibile alla realizzazione di questa tipologia di impianti. Dall analisi delle schede ministeriali riguardanti le aree di SIC e ZPS si evidenzia come una delle componenti biotiche di maggior interesse sia rappresentata dall avifauna; la designazione a ZPS è determinata, difatti, dall esigenza di tutelare principalmente questa componente. Nella scheda formulario non sono citati altri taxon di fauna, oltre alla classe degli Uccelli. La fauna presente è caratterizzata da specie animali legate soprattutto ad ambienti montani a tratti aridi e sassosi, a valloni e rupi calcaree ma anche crinali con morfologia più dolce, a pascoli e foreste.

11 Cantiano (Pu) 11 di 11 Le fasce ecotonali di passaggio tra una tipologia vegetazionale ed un altra rappresentano di solito dei luoghi molto importanti per la fauna, specialmente per l avifauna. L analisi dell avifauna è stata indirizzata su quelle specie più sensibili al rischio di collisione. Tra le specie che possono maggiormente correre questo rischio vi sono: - uccelli stanziali e/o nidificanti che, grazie all ampio home-range, possono frequentare con più probabilità l area di studio o che trovano habitat idonei in zone prossimali all impianto previsto; - uccelli migratori che nei loro spostamenti possono attraversare l area di studio. Alcune specie, pur non essendo state rilevate durante i sopralluoghi, tra l altro svolti in inverno, potrebbero essere presenti sia per le caratteristiche ambientali sia per la relativa vicinanza dell area ZPS. Tra esse: - rapaci - poiana (Buteo buteo), sparviero (Accipiter nisus), gheppio (Falco Tinnunculus) e allocco (Strix aluco); - passeriformi - calandro (Anthus campestris), averla piccola (Lanius collurio), tottavilla (Lullula arborea), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) picchio verde (Picus viridis) e succiacapre (Caprimulgus europaeus). L albanella minore (Circus pygargus) potrebbe essere presente come migratore molto più difficilmente come possibile nidificante. Il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il biancone (Circaetus gallicus) e il lodolaio (Falco subbuteo) sono stati osservati in aree abbastanza vicine in periodi idonei per la nidificazione. Le segnalazione riportate in studi eseguiti in aree simili da un punto di vista paesaggistico e morfologico, anche se non molto vicine all area di intervento, non consentono di escludere che possano essere presenti anche specie tendenzialmente sedentarie, quali: astore (Accipiter gentilis), lanario (Falco biarmicus) e falco pellegrino (Falco peregrinus); non si può quindi escludere che la zona possa essere utilizzata, in modo più o meno sporadico, come territorio di caccia da parte di individui presenti nel più ampio comprensorio del M. Nerone. Le popolazioni di rapaci meritano particolare attenzione considerata la loro comprovata sensibilità nei confronti degli impianti eolici. Per queste specie, l estensione degli habitat è un fattore molto importante, necessitando di territori molto vasti, come testimoniano gli studi fatti sull aquila reale (Aquila chrysaetos) ed il biancone.

12 Cantiano (Pu) 12 di 12 Le altre specie: astore, falco pellegrino, falco pecchiaiolo, biancone, lodolaio, albanella minore, segnalati in modo più o meno sporadico nell area oggetto dei monitoraggi e che potrebbero far parte del popolamento della area vasta ZPS, appaiono, in tal senso, meno sensibili al pericolo di impatto con le turbine. Durante i sopralluoghi sono stati avvistati la poiana e la ghiandaia e l area è sicuramente area di passo per il colombaccio (Columba palumbus). Per quanto riguarda i Chirotteri sembrano subire, in presenza di turbine, il fenomeno del barotrauma, una sensazione di disorientamento causata dai rapidi cambiamenti della pressione dell aria creati dalle lame rotanti. Alcuni studi di aree limitrofe hanno segnalato la presenza del vespertilione smarginato (Myotis emarginatus), già conosciuta per l area di Piobbico, e il rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), specie entrambe rilevate sul Monte Catria. Sicuramente il comprensorio di Montiego - Nerone appare più vocato per questa componente faunistica rispetto all area di studio. Per quanto riguarda i mammiferi, nel contesto territoriale in oggetto è presente il lupo (Canis lupus); in questi anni sono state molte le segnalazioni della presenza di questo Carnivoro, segnalazioni che accertano l idoneità di questi territori per la sua sussistenza. Sia dalle indagini bibliografiche che dalle esperienze dirette degli abitanti è verosimile ipotizzare che le zone limitrofe l area progettuale siano parte di un territorio stabilmente frequentato da questa specie, probabilmente in continuità con il comprensorio del Montiego - Nerone. Altre specie presenti sono il cinghiale (Sus scrofa), il capriolo (Capreolus capreolus), la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles), l istrice (Hystrix cristata) la lepre (Lepus europaeus) ed il riccio (Erinaceus europaeus).

13 Cantiano (Pu) 13 di 13 5 ANALISI DEGLI IMPATTI L impianto in oggetto è costituito da una sola turbina ed andrà ad occupare una modesta superficie. Per quanto riguarda la componente habitat, come già detto non si prevede alcuna modifica dal momento che le aree interessate dall impianto e dal cantiere sono esterne a zone SIC e ZPS, pertanto si possono escludere impatti. Per quanto riguarda la componente botanico-vegetazionale, la realizzazione dell impianto non comporta un impatto significativo, infatti per la sua realizzazione non sono previsti interventi sulla componente vegetazionale forestale, l intervento coinvolge esclusivamente aree a prato-pascolo prive di vegetazione arborea. Le aree interessate dai lavori saranno ripristinate attraverso inerbimenti e interventi di ingegneria naturalistica. Per l accesso all impianto sarà utilizzata la viabilità esistente, e per la realizzazione della linea di connessione alla Rete di Distribuzione Nazionale non sono necessari tagli della vegetazione, è invece prevista una sistemazione finale, dove necessario, attraverso interventi di ingegneria naturalistica. Il punto di consegna avviene in un area priva di vegetazione forestale attraverso la realizzazione di una cabina in prefabbricato, delle dimensioni di m 2,25x1,90x2,25. Per quanto riguarda la componente faunistica il disturbo dovuto ai mezzi di lavoro sarà per lo più concentrato nel periodo del cantiere; l interferenza sarà quindi temporanea e appare trascurabile nei confronti dei vasti territori del SIC e ZPS che sono distanti dall area di cantiere. In fase di cantiere il disturbo sarà maggiore e dovuto principalmente al rumore e al movimento dei mezzi per la realizzazione dell intervento, tale disturbo sarà comunque temporaneo.

14 Cantiano (Pu) 14 di 14 Nel corso della fase di cantiere e messa in opera della turbina i potenziali impatti sulle componenti vegetazione e flora sono prevalentemente riconducibili alla produzione di polveri ad opera dei mezzi di cantiere ed alla modifica dell uso del suolo. Per quanto attiene al primo è innegabile che la realizzazione degli scavi e il passaggio dei mezzi determineranno un emissione di polveri che si depositeranno sulle specie vegetali localizzate nelle aree prossime a quelle interessate dagli interventi. Tenendo conto però che l impianto è composto da un unica turbina, e che verrà realizzato all interno di una area prativa in cui non sono presenti specie di particolare interesse conservazionistico e che la linea di allacciamento alla rete nazionale è aerea, l interferenza determinata da questo fattore può essere ritenuta del tutto irrilevante. Per quanto riguarda il secondo tipo di impatto la realizzazione dell impianto determinerà, come detto, la perdita di alcune una piccola porzione di area prativa, riconducibile, in particolare, alla realizzazione dei seguenti interventi: - predisposizione della piazzola e delle fondazioni; - predisposizione dell area ed installazione della stazione BT/MT; In fase post-operam l aspetto che è stato maggiormente preso in considerazione è il rischio di collisione, trattato in dettaglio nei paragrafi precedenti. La presenza degli aerogeneratori rappresenta indubbiamente, come altre strutture antropiche, un elemento artificiale inserito nell ambiente e negli habitat; nello specifico di questo progetto va tuttavia considerato che: - l area di realizzazione è marginale rispetto alle zone SIC e ZPS; - sarà installata un unica pala, posta peraltro nelle vicinanze dell abitato di Moria, in un area relativamente già antropizzata; - le specie potenzialmente a rischio di collisione (rapaci e chirotteri) hanno un vasto home range e un ampia disponibilità di territori di caccia nel comprensorio del Nerone-Montiego; - le ridotte dimensioni dell impianto e la limitata superficie di movimento, rendono improbabile la possibilità di una collisione degli esemplari dell avifauna presente,

15 Cantiano (Pu) 15 di 15 Nella zona in oggetto non sussiste alcun effetto cumulo, dal momento che non sono presenti altri impianti. Nonostante le motivazioni suddette portino a determinare un impatto trascurabile e temporaneo, si raccomanda di eseguire un accurato monitoraggio post-operam per la verifica degli effettivi impatti sulla fauna con particolare attenzione al periodo migratorio e al periodo della nidificazione.

VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00

VIVAIO. Specie arboree V 001 1,00 5,00 10,00. Piccolo * Medio * Grande * Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE 1,00 5,00 10,00 VIVAIO Specie arboree V 001 Fam. Aceracee Acero Campestre ACER CAMPESTRE * * * V 002 Fam. Aceracee Acero Italiano ACER OPALUS V 003 V 004 V 005 V 006 Fam. Aceracee Acero Minore ACERO MONSPESSULANUM Fam.

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