AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS AUDIZIONI PERIODICHE E SPECIALI
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- Davide Mantovani
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1 AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS AUDIZIONI PERIODICHE E SPECIALI 18 Settembre 2013
2 Sommario Premessa... 3 Mercati retail e prezzo dell energia... 5 Oneri... 8 Azioni in favore di un nuovo modello di produzione e consumo di energia Enforcement e tutela del consumatore
3 Premessa R.E T.E. Imprese Italia, nel ringraziare il Presidente Bortoni e il Collegio per questo appuntamento annuale, esprime l interesse e la volontà di affrontare i temi energetici, estremamente strategici per il sistema delle piccole e medie imprese, attraverso un rapporto continuo e proficuo di confronto, condivisione e scambio di idee e proposte con l Autorità. Anche il 2013 per le imprese da noi rappresentate, è stato un anno di forte contrazione economica, e in tale contesto di grave crisi dell economia è evidente che qualsiasi fattore che possa ulteriormente minare la capacità competitiva e la tenuta delle imprese, soprattutto quelle più piccole, diventa insostenibile e rischia di portare al collasso il sistema imprenditoriale. Ricordiamo che, in tal senso, l energia continua ad essere un elemento strategico per le PMI: da un lato, infatti, fattori fondamentali per l attività di impresa quali l energia elettrica e il gas, continuano ad avere un incidenza in termini di costo estremamente rilevante, che diventa in alcuni casi insostenibile; dall altro, la stessa crisi dovrebbe condurre ad un miglioramento dei processi interni alle aziende, valorizzando i potenziali benefici legati in primo luogo al risparmio energetico, ad un uso più efficiente delle risorse e all auto-produzione, aprendo al contempo importanti spazi per le nuove attività economiche connesse a questi settori. Riteniamo dunque che vi siano ancora due grandi obiettivi da considerare prioritari nell agenda energetica del Paese: 1. la riduzione del costo dell energia, che grava soprattutto sulle piccole imprese. Occorre da un lato annullare i differenziali che esistono sia tra le diverse categorie di clienti finali che tra stesse attività imprenditoriali ma appartenenti ad altri Paesi e, dall altro, continuare a perseguire una vera concorrenza dei mercati garantendo ai consumatori di energia un adeguata qualità del servizio. 2. Accanto agli obiettivi di costo/mercato, non si deve rinunciare, come purtroppo sta avvenendo, agli obiettivi di sostenibilità energetica, 3
4 attraverso misure che favoriscano il realizzarsi di un nuovo modello di produzione e consumo per imprese e famiglie. E su queste priorità che auspichiamo dunque si possa concentrare il lavoro dell Autorità, sia nell ambito delle proprie competenze di Regolatore indipendente che nella costante azione di segnalazione e confronto con il Governo. R.E T.E. Imprese Italia, in linea con gli obiettivi predetti e ripercorrendo i punti evidenziati nella relazione del Presidente Bortoni ed i principali temi emersi nell ultimo anno, intende soffermarsi sulla progettualità futura e sulle attività da implementare a beneficio della concorrenza dei mercati energetici e di uno sviluppo degli stessi più efficiente e in linea con le esigenze delle PMI. 4
5 Mercati retail e prezzo dell energia La nostra consapevolezza sui limiti dell efficacia delle offerte presenti nel mercato libero di energia elettrica e gas, ha trovato un riscontro nei dati emersi sia con la recente chiusura dell indagine conoscitiva sulle condizioni di vendita al dettaglio di energia elettrica e di gas naturale ai clienti di piccole dimensioni, che con l indagine conoscitiva sui prezzi dello scorso luglio. In entrambi i documenti emerge con evidenza come, per le imprese con bassi consumi, si riscontrano le peggiori condizioni di prezzo rispetto alle altre categorie di utenti e, di conseguenza, i maggiori divari di prezzo rispetto agli altri paesi europei; ciò anche al netto di fiscalità e oneri. Le differenze percentuali dei prezzi di approvvigionamento sul mercato libero rispetto a quelli della maggior tutela, che raggiungono livelli di maggiorazione nel primo caso intorno al 20% per l energia elettrica, crediamo siano la testimonianza di una grave asimmetria informativa tra consumatore ed esercente la vendita, asimmetria informativa che diventa ancora più preoccupante in un mercato liberalizzato sulla carta ma che di fatto presenta ancora elementi di forte criticità. Da tempo ribadiamo, in ogni occasione, che la piccola impresa non è spesso in grado di optare per il miglior fornitore, in quanto non dispone degli strumenti e delle capacità che il mercato richiede. Ciò preclude il buon esito del processo di liberalizzazione del mercato, in quanto non premia chi riduce i costi, e quindi i prezzi, ma avvantaggia sostanzialmente gli operatori più strutturati sul piano della presenza di reti commerciali, creando di fatto forti barriere all ingresso per nuovi operatori. Si può affermare dunque che il mercato libero sia diventato un fattore di incremento dei prezzi di energia piuttosto che un opportunità per le PMI, favorendo peraltro l ampliarsi del fenomeno della morosità su cui molto si è discusso quest anno. In questo contesto è pertanto improponibile qualsiasi ipotesi di esclusione delle piccole imprese dalla possibilità di accedere alle condizioni di tutela, quantomeno per il settore elettrico in cui tale possibilità è ancora pienamente vigente. 5
6 In questo ambito si è al contrario inserito l intervento normativo che ha escluso le PMI dal meccanismo di tutela di prezzo nel settore gas; R.E T.E. Imprese Italia ha più volte espresso forte preoccupazione per tale disposizione, poiché il passaggio al mercato liberalizzato non può avvenire in maniera immediata e senza misure di accompagnamento. E fondamentale dunque gestire e monitorare questo processo, affinché non determini per le imprese situazioni di possibili comportamenti opportunistici ad opera dei venditori, soprattutto se si considera che, parallelamente, entrerà presto nel vivo la riforma delle condizioni economiche per l acquisto di gas. In linea con la relazione del Presidente Bortoni, vorremmo dunque poter approfondire congiuntamente le possibili azioni da mettere in campo per migliorare l informazione nella disponibilità delle PMI e maggiore capacitazione sui mercati, individuando azioni e strumenti per rafforzare la consapevolezza anche delle imprese più piccole ed accrescere in generale la tutela dei clienti finali. Al contempo occorre riaprire una profonda riflessione sul funzionamento dei mercati energetici liberalizzati, ricordando che l apertura alla concorrenza deve perseguire obiettivi di maggiore efficienza e riduzione dei costi per i clienti finali. Il settore energetico italiano, per raggiungere l obiettivo di efficienza, riduzione dei costi, allocazione corretta delle risorse, deve inoltre risolvere necessariamente alcune criticità ormai annose come quelle dei conguagli che generano ingenti fatturazioni, poca chiarezza nelle bollette, insoddisfazione nei clienti finali. E ormai impensabile, con gli attuali sistemi di informatizzazione delle reti, che i clienti finali debbano subire conguagli di lunga data a causa di problemi di metering o erronea gestione e riprogrammazione dei contatori. Basta leggere i dati di reclamosità presentati allo Sportello del Consumatore per capire che la fatturazione, e nello specifico i conguagli, rappresentano un problema grave del nostro sistema: i conguagli hanno visto infatti un delta di crescita tra II trimestre 2012 e II trimestre 2013 del 115%. 1 1 Dati Sportello AU/AEEG 6
7 Come ormai segnalato da diverso tempo, i conguagli, soprattutto per le piccole e medie imprese, possono generare effetti deleteri sui bilanci economici delle imprese che sono costrette ad affrontare ingenti spese inattese, alterando sia le previsioni dei consumi mensili delle aziende ed i bilanci economici delle imprese. R.E T.E. Imprese Italia auspica, nell ambito della revisione della normativa sulle reti, che l Autorità possa introdurre degli standard di servizio più alti, introducendo anche controlli obbligatori sui contatori con periodicità non superiore ai 5 anni, oltre che un sistema sanzionatorio efficace che eviti il protrarsi del fenomeno da parte degli operatori. 7
8 Oneri Le voci di costo relative alla tassazione e agli oneri tariffari hanno raggiunto, su alcune tipologie imprenditoriali prese in esame, complessivamente, oltre il 60% della spesa totale connessa alla fornitura di energia elettrica, riducendo ad appena il 33,6% la quota rappresentata dalla materia prima. Dal punto di vista delle piccole imprese, il peso di fiscalità ed oneri è aggravato esponenzialmente da una distribuzione sproporzionata ed irrazionale di entrambe le voci tra i soggetti chiamati a contribuire. Ad oggi infatti le MPMI risultano essere gli utenti che in misura maggiore si fanno carico del pagamento di tali voci della bolletta, a fronte di ingiustificate agevolazioni ed esenzioni di cui beneficiano pochi grandi consumatori industriali. La politica energetica in questo modo premia chi consuma di più e penalizza chi risparmia e fa efficienza, andando contro i principi europei. R.E T.E. Imprese Italia da tempo chiede la rimozione di tali agevolazioni e l apertura di un processo di riforma che porti ad una struttura più equilibrata della bolletta elettrica tra le diverse tipologie di consumatori, procedendo ad un riordino complessivo dei criteri di pagamento di corrispettivi, accise e tariffe, che risponda a principi di equità contributiva tra imprese consumatrici finali di energia e che tenga conto della conformazione del tessuto economico del nostro Paese, costituito da numerose micro e piccole imprese. Nell esprimere forte preoccupazione per il potenziale impatto che tale riforma avrà per i consumatori più piccoli, che dovranno farsi carico della copertura di tali agevolazioni, chiediamo al Presidente Bortoni di considerare l esigenza di un riequilibrio a favore delle PMI, esprimendo la nostra contrarietà ad un provvedimento che impone un aggravio degli oneri con effetto retroattivo, anche in vista delle prossime iniziative governative. 8
9 Auspichiamo pertanto, nella consapevolezza degli indirizzi ministeriali all interno dei quali l Autorità deve svolgere il proprio compito di regolazione, che l AEEG utilizzi i propri margini di discrezionalità esercitando un azione di contenimento - di fondamentale importanza per la sopravvivenza delle piccole imprese - degli effetti gravemente lesivi di una rimodulazione che anziché correggere, aumenterà la situazione di squilibrio dall Autorità stessa segnalata. Sarebbe opportuno, inoltre, avviare un confronto circa la distribuzione tra le diverse tipologie di utenti degli oneri generali di sistema con le Associazioni di rappresentanza, auspicando che si determini un procedimento di ribaltamento di tali oneri il meno impattante possibile a valere sulle piccole e medie imprese su cui già grava in maniera sperequata la contribuzione degli oneri. Anche in questo caso le misure dovrebbero essere orientate a premiare il risparmio energetico e i comportamenti più virtuosi degli utenti finali. Ricordiamo inoltre che, oltre alla tanto discussa componente A3 e nello specifico alla quota a copertura degli incentivi per le rinnovabili, sono tante le voci che contribuiscono ad appesantire la bolletta energetica. Risorse sottratte a famiglie e soprattutto alle PMI e destinate in alcuni casi ad incomprensibili sussidi destinati a pochi settori industriali, a discapito dell intera economia nazionale. Chiediamo dunque che l Autorità diventi protagonista di un percorso di riforma complessiva delle voci della bolletta volta a superare definitivamente lo squilibrio e la sperequazione che da anni vige sulle classi di consumo più deboli. Sappiamo che la Vostra attenzione è alta su questi temi, ne è conferma la recentissima memoria n. 378/2013/I/com, ma ora occorre agire affinché venga riconosciuta giusta dignità alle piccole e medie imprese italiane che stentano, anche per il caro energia, a competere alla pari con i loro omologhi competitors stranieri. 9
10 Azioni in favore di un nuovo modello di produzione e consumo di energia La relazione del Presidente Bortoni ha in diversi punti posto l attenzione al tema della transizione verso un nuovo modello energetico ambientamene sostenibile. Tra le questioni poste in quella occasione, R.E T.E. Imprese Italia condivide certamente l esigenza di evitare che le politiche di sostegno a tali settori possano ulteriormente appesantire le bollette energetiche per i clienti finali. Ribadiamo al contempo la necessità che lo sviluppo dei settori connessi con l efficienza energetica e le fonti rinnovabili, puntando soprattutto all auto-produzione, sia perseguita favorendo le iniziative effettivamente in linea con un modello energetico sostenibile evitando il proliferarsi di interventi speculativi che niente hanno a che vedere con la sostenibilità energetica. Ciò premesso, non riteniamo in alcun modo che l obiettivo di riduzione del peso degli oneri generali sulla bolletta possa rappresentare la motivazione per abbandonare un percorso virtuoso che ha portato a realizzare in questo Paese un numero importantissimo di piccoli impianti che hanno consentito a piccole imprese e famiglie di migliorare i propri approvvigionamenti energetici abbassandone i costi. Occorre, piuttosto, individuare nuovi meccanismi che consentano di evitare il definitivo arresto di un percorso basato sulla generazione distribuita, attraverso una politica di sostegno che non è fatta solo di incentivi, ma che deve favorire lo sviluppo del settore eliminando anche tutte quelle complicazioni burocratiche e procedurali che lo caratterizzano. E stata ad esempio più volte evidenziata all Autorità l esigenza di ridefinire il quadro delle procedure che ad oggi gravano anche sulle micro e piccole imprese che solo come attività secondaria risultano produttori di energia (in quanto auto-produttori o piccoli produttori da FER), e che sono in alcuni casi soggette ad adempimenti complessi ed ingiustificati al pari dei soggetti che 10
11 producono energia come attività principale. Avevamo lo scorso anno avviato un confronto in tal senso, confronto che si è però interrotto lasciando sospesa la necessità di approfondire e superare alcune ulteriori criticità, sulle quali auspichiamo di poter riaprire la concertazione. Collegato ai temi della sostenibilità energetica, vi è quello lungamente discusso negli ultimi mesi delle reti. In particolare, R.E T.E. Imprese Italia ha da sempre sostenuto che i sistemi efficienti di utenza e le reti private rappresentano uno strumento fondamentale per favorire produzione e consumo in loco, e per questo è fondamentale definire un quadro funzionale ad un loro efficace utilizzo, favorendo la diffusione di soluzioni virtuose per il Paese, in un ottica di sviluppo della generazione distribuita e della promozione dell auto-produzione. 11
12 Enforcement e tutela del consumatore L attuale conformazione dei mercati caratterizzati da ambiti misti, soggetti da un lato a regolazione e, dall altro, a logiche di libero mercato, come detto in premessa, ha contribuito a rendere ancor più critica l asimmetria informativa tra esercenti la vendita e consumatori finali. Sia per il mercato elettrico che gas, vigono complessità gestionali notevoli che generano ricadute negative, in termini di trasparenza, sui costi sostenuti dai clienti finali e che continuano a generare reclami nei confronti dell esercente, prima, e dello Sportello Consumatore in seconda istanza. Dai dati dell AEEG si evince che il numero dei reclami dei clienti finali per il settore elettrico sono stati nei confronti del venditore più di per il settore elettrico e più di per il settore gas. Per ottemperare alla reclamosità dei clienti finali, in questi ultimi mesi, si è lavorato su strumenti volti a risolvere le problematiche che si sviluppano nel mercato energetico - quali ad esempio le procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie, lo Sportello del Consumatore e la conciliazione Autorità per l Energia Elettrica e Gas; tuttavia occorre indicare che tali strumenti non sono ancora oggi pienamente efficaci e non rispondono in maniera puntuale alle esigenze delle PMI. La sottoscrizione, a dicembre 2012, del Protocollo di intesa tra Autorità per l energia e organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese, è stato un passo importante per rafforzare e rendere sempre più attivo il ruolo delle PMI nei mercati energetici. Uno degli obiettivi di tale Protocollo, è rendere più proficua la collaborazione tra Associazioni di rappresentanza dei non domestici e l Autorità stessa. Negli ultimi anni, infatti, si è riscontrata un attenzione della Autorità troppo focalizzata al 12
13 consumatore domestico, tuttavia siamo certi che questo Protocollo sarà una occasione per elevare la credibilità e l accountability dell Autorità anche agli occhi delle e piccole e medie imprese. A nostro avviso, vi sono due obiettivi fondamentali che devono essere ancora raggiunti: 1) l individuazione di azioni e strumenti per rafforzare la consapevolezza delle PMI consumatrici di energia ed accrescere in generale la tutela dei clienti finali, favorendo nuovi strumenti informativi/formativi e rafforzando la comunicazione tra Autorità e Associazioni delle PMI. 2) l identificazione compiuta delle criticità che le PMI tuttora affrontano sui mercati energetici e delle possibili azioni correttive. A tal proposito, analogamente all esperienza avviata nel 2009 con il Forum per le Piccole e Medie Imprese, sentiamo la necessità di momenti di confronto periodici (ad esempio trimestrali) attraverso i quali si possano approfondire le problematiche delle PMI sui mercati energetici ed individuare congiuntamente proposte di azione per rimuovere le criticità emerse. Con riferimento alle azioni per favorire una maggiore tutela del consumatore, abbiamo apprezzato l iniziativa condotta dall Autorità per istituire la piattaforma di Conciliazione gestita da Acquirente Unico. Occorre promuovere la disponibilità per i clienti finali dei servizi elettrico e gas di canali di informazione e assistenza e di procedure extragiudiziali per la soluzione delle controversie con il proprio fornitore, sia quelle volontarie che quelle della Autorità di recente istituzione. Tenuto conto degli scarsi risultati ottenuti nell ambito delle conciliazioni paritetiche, avviate mediante i Protocolli di intesa sottoscritti dalle Associazioni delle PMI con due operatori energetici, riteniamo che tale piattaforma possa rappresentare uno strumento di conciliazione più efficace, se adeguatamente rafforzato e reso effettivamente fruibile, individuando possibili specificità utili ad un efficace utilizzo dello strumento per le PMI e rafforzando il ruolo delle Associazioni. 13
14 In conclusione, crediamo che l intenzione espressa dal Presidente Bortoni nella relazione di luglio, di rafforzare il confronto e la collaborazione anche dei soggetti di rappresentanza, possa determinare un percorso virtuoso per perseguire gli obiettivi comuni verso un efficace funzionamento dei mercati energetici attraverso la concorrenza, puntando alla riduzione dei costi e in linea con un modello di sviluppo orientato alla sostenibilità. 14
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