Milano, 24 novembre Gli atti dei convegni e più di contenuti su

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1 Milano, 24 novembre 2016 Gli atti dei convegni e più di contenuti su

2 MCT SAFETY & SECURITY 24 novembre 2016 San Donato Milanese Soluzioni per la Safety nei siti industriali ad alta criticità Verifiche per il mantenimento delle caratteristiche di sicurezza degli impianti elettrici 1 Giovanni Amendolia Consigliere Nazionale Aias Coordinatore Comitato Prevenzione infortuni e Sicurezza CTS Membro del 31J del CEI

3 L OBBLIGO DI MANUTENZIONE Perché manutenere: Obbligo di legge Assicurare condizioni di rischio accettabili Normative comunitarie Assicurare una corretta vita utile dell impianto 2

4 LA TERMINOLOGIA UNI Manutenzione (vedere UNI EN 13306, UNI 9910 e UNI 10147) Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un'entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta 3

5 La nuova edizione della guida CEI 31-35, oltre ad allinearsi alla norma CEI EN si arricchisce di nuovi elementi di aiuto per i tecnici incaricati della classificazione dei luoghi con pericolo d esplosione per la presenza di gas, vapori o nebbie infiammabili.. IL PENSIERO DELL UNI LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DEVE ASSERE EFFETTUATA ED ESEGUITA DA PERSONALE ADDESTRATO 4

6 Manutenzione preventiva (vedere UNI EN e UNI 9910) La manutenzione eseguita a intervalli predeterminati o in accordo a criteri prescritti e volta a ridurre la probabilità di guasto o la degradazione del funzionamento di un'entità. Manutenzione ordinaria Tipologia d'interventi manutentivi durante il ciclo di vita, atti a: - mantenere l'integrità originaria del bene; - mantenere o ripristinare l'efficienza dei beni; - contenere il normale degrado d'uso; - garantire la vita utile del bene; - far fronte ad eventi accidentali. 5

7 Manutenzione straordinaria Tipologia d'interventi non ricorrenti e d'elevato costo, in confronto al valore di rimpiazzo del bene e ai costi annuali di manutenzione ordinaria dello stesso. Manutenzione a guasto o correttiva (vedere UNI EN e UNI 9910) La manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un'avaria e volta a riportare un'entità nello stato in cui essa possa eseguire una funzione richiesta. 6

8 SORVEGLIANZA DELLE FUNZIONI DI SICUREZZA Programma di sorveglianza È necessario: definire un programma di sorveglianza, per ogni funzione di sicurezza o di elementi critici e dei dispositivi di controllo degli standard Individuare i parametri da sorvegliare definire la strategia di sorveglianza definire le modalità operative di sorveglianza individuare le professionalità da impiegare 7

9 STRATEGIA DI SORVEGLIANZA La strategia di sorveglianza può attuarsi mediante: a) Verifica della assenza di alterazioni delle funzioni di sicurezza, come effetto di anomalie dei componenti di sicurezza; b) Definizione di specifici piani di controllo dello stato di efficienza della componentistica. 8

10 MODALITÀ OPERATIVE DI SORVEGLIANZA In base alla strategia di sorveglianza adottata, l'utilizzatore deve definire le modalità operative di sorveglianza Chi esegue Quando Cosa fare in caso di anomalia rilevata La definizione e l'aggiornamento della programmazione tengono conto di: indicazioni riportate sul manuale d'uso; esperienza specifica dell'utilizzatore; attività di registrazione della manutenzione storico dei guasti. 9

11 PROFESSIONALITÀ DA IMPIEGARE L'incarico di effettuare le attività di sorveglianza deve essere affidato a personale competente. La competenza è definita in termini di conoscenza di base, esperienza e formazione. L'utilizzatore deve tener conto di esigenze di qualificazione del personale richieste anche da norme specifiche applicabili. 10

12 Gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione (ATEX) possiedono caratteristiche specifiche per renderli adatti a funzionare in tali atmosfere. Secondo la nuova Norma CEI EN :2015 (CEI 31-34:2015) è essenziale per motivi di sicurezza che, per tutta la durata della vita attiva di detti impianti, sia mantenuta l integrità di tali specifiche caratteristiche. Questo obiettivo richiede lo svolgimento di una verifica iniziale, regolari verifiche periodiche e, quando necessario, apposita manutenzione 11

13 POSSIBILE CHEK LIST Verifica giunti tubazioni Verifica integrità dei cavi flessibili Verifica visiva integrità cavi equipotenzialità Verifica integrità custodie elementi elettrici Verifica visiva integrità elementi di sicurezza Verifica funzionalità dispositivi di sicurezza e di allarme Con stesura report di indagine 12

14 13

15 Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008: Omissis Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela della saluta e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive. 14

16 Nell assolvere gli obblighi di prevenzione e protezione, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano efficaci; c) caratteristiche dell impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni; d) entità degli effetti prevedibili. IMPOSTA DI CONSEGUENZA I PIANI DI MANUTENZIONE 15

17 16 IMPIANTI DI PROCESSO INDUSTRIALE Es: verniciature, impianti chimici, raffinerie,.

18 17

19 RISCHI DOVUTI A 1. MANCATA VENTILAZIONE DELLE AREE A RISCHIO 2. MANCATA EQUIPOTENZIALITA DELLE MASSE 3. MANCATO INTERVENTO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA DI PROCESSO 4. ERRATO COMPORTAMENTO DEI LAVORATORI 5. MANCATA MANUTENZIONE PERIODICA

20 MISURE DI SICUREZZA: Corretta valutazione preventiva dei rischi prodotti (gas, idrocarburi, polveri ) corretta progettazione corretta realizzazione utilizzo di dispositivi di controllo e allarme a «sicurezza intrinseca» efficace collaudo finale corretta e costante manutenzione preparazione di piani di intervento e messa in sicurezza a seguito di eventi verifiche e prove a seguito di eventi naturali per la rimessa in esercizio 19

21 20

22 21 VEGA SICILA

23 22

24 DAL RESPONSABILE DI PIATTAFORMA «Vega è una macchina complessa che non si ferma mai È un po come la fabbrica del Duomo di Milano: c è sempre qualcuno al lavoro, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei vari apparati e delle strutture portanti». Lavoro continuo, dalla cima della torcia (a 50 metri d'altezza sul livello del mare) che brucia il gas estratto col greggio, fino ai grandi artigli del jacket, il trespolo che fissa la megastruttura sul fondale. 23

25 PRINCIPALI MISURE DI SICUREZZA: STANDARD TECNICI AVANZATI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE MANUTENZIONE ATTENTA E PROFESSIONALE PERMESSI DI LAVORO PRECISI ESERCITAZIONI DI EMERGENZA 24

26 25 MOMENTI DI DISCUSSIONE

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28 Grazie per l attenzione Giovanni AMENDOLIA gamendolia@networkaias.it giovanni.amendolia@cpm-spa.com 27

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