Introduzione agli Acceleratori di Particelle. Antonio Palmieri INFN-LNL
|
|
- Daniele Murgia
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Introduzione agli Acceleratori di Particelle Antonio Palmieri INFN-LNL 1
2 Considerazioni introduttive Piccoli richiami di fisica Un viaggio nella fisica delle macchine acceleratrici attraverso la Storia Considerazioni conclusive Questionario interattivo 2
3 Un Acceleratore di Particelle è un apparato atto all accelerazione di particelle cariche lungo una traiettoria prefissata, al fine di raggiungere una determinata energia. Apparato = > apparecchiatura artificiale complessa Particelle cariche => elettroni, protoni, ioni, ecc. Accelerazione lungo una traiettoria prefissata => applicazione di forze 3
4 La carica elettrica La carica elettrica è una proprietà della materia Distinguiamo due tipi di cariche elettriche: carica positiva e carica negativa Cariche dello stesso segno si attraggono, cariche di segno opposto si respingono. F k q 1. R q 2 2 F 12 + q 1 R + q 2 F 21 Nel SI la carica elettrica è una grandezza derivata e si misura in coulomb (C) Due corpi hanno la carica di 1 coulomb se posti nel vuoto alla distanza di 1 metro interagiscono con una forza di intensità N. 4
5 Il campo elettrico Una carica elettrica Q genera nello spazio che la circonda una entità fisica, il campo elettrico E, capace di esercitare una forza su un altra carica q0 posta nelle vicinanze. Il campo elettrico può compiere un lavoro su una particella carica e quindi può aumentare la sua energia Il potenziale elettrico V è l energia che compete ad una carica per il fatto di trovarsi in una zona in cui è presente un campo elettrico. Le sorgenti del campo elettrico sono le cariche elettriche 5
6 Il campo magnetico Se, avvicinando due magneti, questi si attraggono o si respingono a seconda dell'orientamento dei rispettivi poli, significa che esercitano l'uno sull'altro una forza a distanza. Come per i fenomeni elettrici e per le forze gravitazionali, risulta utile descrivere le interazioni magnetiche utilizzando il concetto di campo. Si dice che un magnete esercita attorno a sé un campo magnetico, oppure che un campo magnetico è la regione dello spazio in cui sono sensibili le forze di attrazione e repulsione esercitate da un magnete o da un insieme di magneti. Il campo magnetico è un campo di forze, quindi, analogamente al campo elettrico e al campo gravitazionale, è un campo vettoriale. Le sorgenti del campo magnetico sono le cariche in movimento (correnti elettriche) Un campo magnetico costante non può compiere un lavoro su una particella carica e quindi non può variare la sua energia 6
7 Equazioni di Maxwell (1865) James Clerk Maxwell ( ) propose una teoria onnicomprensiva dei fenomeni elettrici e magnetici, che sintetizzò in 4 equazioni 1) Un campo magnetico B che varia nel tempo genera un campo elettrico E (Legge di Faraday-Neumann), le cui linee si avvolgono attorno a quelle di B 2) Le cariche in movimento (correnti) e un campo elettrico E che varia nel tempo generano un campo magnetico B (Legge di Ampére-Maxwell), le cui linee si avvolgono attorno a quelle di E 3) Le linee del campo elettrico E sono generate dalle cariche elettriche, ossia le cariche elettriche sono le sorgenti del campo elettrico 4) Le linee del campo magnetico B sono sempre chiuse, cioè non esistono monopoli magnetici Di conseguenza il campo E ed il campo B, quando variano nel tempo, costituiscono un unica entità (campo elettromagnetico), che si propaga nel vuoto alla velocità delle luce c 7
8 La forza di Lorentz Campi magnetici ed elettrici hanno le proprietà giuste per determinare la traiettoria di una particella, ossia mantenere una particella in moto su un orbita circolare (bending) Contenere la divergenza angolare delle traiettorie (focussing) Aumentare la loro energia (acceleration) Il campo E compie lavoro sulla carica, mentre il campo B no FM + FE = Forza di Lorentz 8
9 L elettronvolt L unità di misura per l energia nel sistema MKS è il joule (J). Tuttavia, nella Fisica delle particelle si usa normalmente l elettronvolt e i suoi multipli kilo electron volts (1keV=10 3 ev) Mega electron volt (1MeV=10 6 ev), Giga electron volt (1GeV=10 9 ev), Tera electron volt (1TeV=10 12 ev) etc. L elettronvolt è definito come l energia cinetica acquisita da un elettrone sottoposto a una differenza di potenziale di 1 volt. Poiché la carica di un elettrone è pari a is C, 1 ev corrisponde a J. Le energie di legame degli elettroni atomici sono nell ordine degli ev, mentre quelle per rimuovere un protone o un neutrone da un nucleo sono nell ordine dei MeV. 9
10 h= J s= ev s Costante di Planck 10
11 Brevissimi cenni di relatività speciale (1905) Le leggi della Fisica sono le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali La luce si propaga nel vuoto a velocità costante c= m/s indipendentemente dal sistema di riferimento e dalla velocità dell oggetto che la emette Di conseguenza la cinematica e la dinamica dovranno modificarsi di conseguenza E kin =m 0 c 2 (g-1)=m 0 gc 2 -E 0 Energia cinetica relativistica E 0 =m 0 c 2 p=mv=m 0 gbc Energia a riposo Quantità di moto relativistica E kin b 11
12 Come tutto ebbe inizio Ernest Rutherford scopre la disintegrazione nucleare bombardando l'azoto con particelle alfa da sostanze radioattive naturali. Successivamente chiese "una fornitura abbondante" di particelle più energiche di quelle provenienti da fonti naturali. Nasce così l'era degli acceleratori di particelle. In questa apparecchiatura, gli atomi di azoto sono stati convertiti in atomi di ossigeno, in caso di collisione con particelle alfa ( 4 He) da una sorgente all'interno del tubo orizzontale chiuso. Protoni espulsi dall'azoto durante la formazione di ossigeno sono stati rilevati alla finestra rettangolare alla fine del tubo 14 N + 4 He 17 O + 1 H 12
13 Acceleratori elettrostatici Principio di funzionamento: una d.d.p. applicata fra due elettrodi accelera di moto uniformemente accelerato ioni inizialmente a riposo. L energia conferita dipende dalla d.d.p. del campo elettrico e dalla quantità di carica elettrica della particella da accelerare. ΔV=E L + L - E cin = ΔV Q + E - Limitazione principale: già a pochi MV si verificano scariche premature (anche nel tubo a vuoto in cui viaggiano le particelle) che abbassano la tensione e ne rendono impossibile il funzionamento. 13
14 Generatore e acceleratore di Van de Graaff (1929, Princeton, New Jersey) Robert Van de Graaff Energie massime MeV nella versione Tandem 14
15 LNL INFN Oak Ridge Nat. Lab. tandem 25 MeV 15
16 Generatore e acceleratore di Cockroft e Walton 1931, Cavendish Laboratory, Cambridge, England Nel 1932 ottengono la prima trasmutazione nucleare artificiale p + 7 Li 4 He + 4 He Premio Nobel nel 1951 Schema di funzionamento del generatore elettrostatico. Idea originale dello svizzero H. Greinacher 1919 Credit:Science Museum/Science & Society Picture Library Energie massime 1-2 MeV 16
17 Tensione di scarica Limitazioni degli Acceleratori elettrostatici I fasci di particelle vengono accelerarti in una camera da vuoto, con pressioni che vanno da 10-4 mbar a mbar. Tuttavia le particelle di gas residuo possono essere ionizzate e regioni di intenso campo elettrico possono far sì che tale gas diventi conduttivo, generando così le scariche. Inoltte, sempre a causa degli elevati campi elettrici, alcuni elettroni possono essere strappati via dalle pareti metalliche della camera da vuoto. Questo fenomeno può essere fortemente limitato se si applicano campi elettrici che varino col tempo, ad esempio con legge sinusoidale. Pressione del gas x distanza fra le placche Pressione del gas x distanza fra le placche 17
18 Per aggirare la limitazione delle altissime tensioni, tra il 1930 e il 1940, in Germania, Rolf Wideröe progettò un raffinato sistema di accelerazione basato sulla successione di molte piccole spinte date al momento giusto, che non richiede l impiego di tensioni molto elevate, ma beneficia della somma totale delle tensioni. E= E0 sin(2πft+φ) La particella carica è accelerata dal campo elettrico sinusoidale. Quando il campo cambia segno essa si trova all interno dei tubi schermati, per cui non ne risente l effetto. Ora, affinché il sistema funzioni, occorre che la Notare che la lunghezza degli elettrodi cavi è di lunghezza variabile, per tener conto dell aumento di velocità degli ioni accelerati. Se si usa un pre-iniettore le dimensioni diventano simili. particella attraversi la distanza AB pari a d in un semiperiodo. Se ora v è la velocità della particella, deve aversi che R. Wideröe 18
19 19
20 20
21 21
22 22
23 23
24 24
25 25
26 26
27 Ernest Orlando Lawrence Notiamo che la distanza fra i centri delle gap acceleranti aumenta con la velocità delle particelle. Perciò, mano a mano che tali particelle vengono accelerate, la lunghezza dei tubi aumenta. All epoca questa soluzione venne considerata poco «pratica», in quanto essendo a disposizione solo amplificatori in grado di erogare potenze a frequenze fino a circa 10 MHz, chiaramente la distanza d diventava notevole, Ad esempio a f=10 MHz la lunghezza d onda l è pari a 30 m, per cui, per ottenere una velocità pari a 1/10 della velocità delle luce c, d dovrebbe essere pari a 1.5 m. Inoltre, una parte dell energia elettromagnetica associata al campo elettromagnetico sinusoidale si perde mediante irradiazione Intanto nell aprile del 1929, Ernest Orlando Lawrwnce, un giovane fisico dell Università di Berkeley, si imbatte nella pubblicazione di Wideroe. Lawrence, sebbene non fosse in grado di leggere il tedesco, comprese il principio di funzionamento della macchina di Wideroe, ma non solo 27
28 Il Ciclotrone Lawrence capì che, se le particelle fossero state accelerate su un percorso circolare, certamente la struttura sarebbe stata più compatta. Affinché la traiettoria rimanesse circolare occorreva che La forza centrifuga F C = mv 2 /R e la forza di Lorenz F B = qvb dovevano essrer uguali, per cui R = mv/qb, ω= 2πf = v/r= qb/m! La velocità angolare non dipendeva dal raggio, ma solo dal campo B e dal rapporto carica/massa q/m. Il campo elettrico applicato ad una frequenza pari a qb/(2πm) fornisce la necessaria accelerazione. Questo tipo di macchina prende il nome di Ciclotrone 28
29 Il Ciclotrone (2) B 29
30 Primo prototipo funzionante di ciclotrone (E.O.Lawrence e M.S.Livingston, 1931, Berkeley, CA) Diametro 4.5 pollici ( 11.5 cm) d.d.p. = 1,800 volts Accelerava Ioni H a 80 KeV Ciclotrone da 27 pollici (1932) 30
31 La Seconda Guerra Mondiale ( ) 31
32 e i suoi sviluppi tecnici La Seconda Guerra Mondiale vide un notevole sviluppo nelle tecnologie radar, con l avvento di amplificatori a frequenze più alte (per avere maggiore risoluzione) e di maggiore potenza (per rilevare oggetti più lontani), come ad esempio il Magnetron (ma non solo). All'epoca il Magnetron era uno dei segreti più ben custoditi dagli Inglesi. Ai giorni nostri il Magnetron lo si può trovare in moltissime abitazioni, all'interno dei forni a microonde, dato che esso è ora il sistema più economico e semplice per generare microonde con potenza elevata. Campo B diretto nel piano del foglio Gli elettroni vengono intrappolati in queste cavità, ed oscillando emettono un onda elettromagnetica Antenna che preleva le onde Traiettorie degli elettroni dovute al campo magnetico Un impianto radar della II Guerra Mondiale Catodo caldo che emette elettroni a potenziale negativo Anodo a potenziale nullo Il blocco anodico del primo magnetron costruito da Randal e Boot 32
33 Il Klystron Russell e Sigurd Varian e William Hasen inventano il klystron, un amplificatore ad alta frequenza (<300 MHz), presso la Stanford University. Un simile dispositivo è proposto da Agnesa Arsenjewa-Heiland Oskar Heil nel Nel 1948 fondarono la Varian Associates (insieme a Hansen e Ginzton) per commercializzare il klystron e altre invenzioni 33
34 . Il DTL di Alvarez Dopo la fine della seconda guerra mondiale, alcune tecnologie utilizzate per il radar furono de-classificate. Di conseguenza, nuovi tipi di amplificatori ad alta frequenza (da 100 MHz a qualche GHz) sono diventati disponibili. Inoltre, Nel 1946 Luis Alvarez superò gli inconvenienti del Wideroe Linac includendo la struttura di Wideroe all'interno di un grande tubo metallico che formava una cavità efficiente dove i campi erano confinati e se ne impediva l rradiazione Questa struttura, chiamata DTL (Drift Tube Linac), è ampiamente utilizzata come pre-acceleratore per protoni e ioni. Le particelle a poche centinaia di kev da un Cockcroft-Walton, ad esempio, vengono accelerate a poche centinaia di MeV. 34
35 Il DTL di Alvarez DTL di 12m a protoni costruito nel 1947 a Berkeley, f = 200 MHz, Energia = 32 MeV, diametro del tank 0.9 m Un moderno DTL: costruito al CERN per il progetto LINAC 4, opera a 352 MHz, ed accelera ioni H- da 3MeV a 50 MeV 35
36 Una parentesi sui risuonatori Un risonatore è un dispositivo o un sistema che presenta una risonanza o un comportamento risonante, ovvero oscilla naturalmente ad alcune frequenze, chiamate frequenze di risonanza, con una maggiore ampiezza rispetto ad altre. Le oscillazioni in un risonatore possono essere sia elettromagnetiche che meccaniche (incluse quelle acustiche). Le frequenze di tali oscillazioni dipendono dalle dimensioni della cavità. La condizione essenziale affinché un sistema risuoni è che sia vincolato agli estremi Pizzicando una corda vibrante, essa comincia ad oscillare a frequenze ben determinate. L attrito dei punti su cui è fissata la corda determina: Quanta forza devo applicare per ottenere l intensità di vibrazione desiderata (meno è l attrito, meno forza debvo applicare) Quanto tempo «dura» l oscillazione (meno è l attrito, più a lungo dura il suono) 36
37 Una parentesi sui risuonatori (2) Un risuonatore elettromagnetico (o cavità risonante) è costituito da un volume vuoto circondato da pareti metalliche (tipicamente Rame). Il suo funzionamento è analogo a quello della corda, solo che Il vincolo è dato dalla parete metallica, che forza il campo E parallelo a tale parete ad essere nullo Le quantità che oscillano sono il campo E e il campo B In una cavità accelerante il campo E principalmente concentrato nei dintorni dell asse, mentre il campo B è distribuito per lo più sulle pareti metalliche L attrito è costituito dal metallo; il campo B induce delle correnti su di esso che dissipano energia Il segnale RF viene portato in cavità da un amplificatore attraverso delle strutture schermate (guide d onda) 37
38 Il Sincrotrone (1945) Per Ernest Lawrence, l'unico limite per l'energia era la dimensione del magnete. Nel suo stile, Ernest stava progettando il ciclotrone da 60 pollici prima che il 27 pollici fosse completo. Aveva persino visioni di macchine a 100MeV, ma: 1) L'ottenimento di energie elevate nei ciclotroni richiede magneti molto grandi. A partire da ~ 400MeV la produzione di ciclotroni diventa sconveniente e costosa 2) Alte energie => effetti relativistici => w non più costante (poiché m aumenta con v secondo la Relatività). Le particelle vanno fuori fase con i campi acceleranti, e alla fine non vi è più accelerazione. Il sincrotrone permette di superare queste difficoltà, in quanto I campi magnetici si adattano nel tempo piuttosto che nello spazio, al fine di compensare le variazioni di velocità e di massa. Per le particelle che non sono vicine alla velocità della luce, la frequenza del campo elettromagnetico applicato può anche variare per seguire il loro tempo di circolazione non costante. Aumentando questi parametri quando le particelle ottengono energia, il percorso di circolazione può essere mantenuto costante. La preaccelerazione può essere ottenuta da una catena di altre strutture di acceleratore come un linac o un altro sincrotrone Il principio fu inventato da Vladimir Veksler nel Edwin Mc Millan costruì il primo sincrotrone per elettroni nel 1945, arrivando all'idea in modo indipendente. Il primo sincrotrone per protoni fu progettato da Sir Marcus Oliphant e costruito nel 1952, r = m(t)v(t)/qb(t)= const w(t)= qb(t)/2πm(t) 38
39 Nome Tipo E(GeV) Anni di operatività Laboratorio PS p CERN SPS p CERN Tevatron p FNAL ISR pp CERN SppS pp CERN Tevatron pp FNAL HERA e + _ p nel laboratorio DESY RHIC Ioni pes BNL 39
40 Magnete dipolare (bending magnet) Magnete quadrupolare per il focheggiamento 40
41 Cosmotron BNL Bevatron Berkeley 1956 scoperta dell antiprotone (necessari almeno 6.5 GeV) Il primo acceleratore a superare la barriera del GeV e il primo ad avere una estrazione del fascio per esperimenti all esterno Premio Nobel a E. Segrè e O. Chamberlain 41
42 PS CERN GeV Scoperta correnti deboli neutre 42
43 Il focheggiamento forte (1950) L'invenzione del focheggiamento forte nel 1950 da parte di Ernie Courant, Hartland Snyder e Stan Livingston, rivoluzionò il design degli Acceleratori, in quanto consentiva piccole aperture per il passaggio del fascio (a differenza del Bevatron, il cui l'apertura era abbastanza grande da contenere una jeep, con il relativo parabrezza verso il basso). Un quadrupolo magnetico, analogamente ad una lente, focheggia in un piano, ma defocheggia nel piano ortogonale. Chiaramente una particella che passa lungo l asse non risentirà di alcuna forza. Se però si intercalano quadrupoli focalizzanti ne defocalizzanti separati da una linea senza elementi di focalizzazione (drift), è possibile dimostrare che si ottiene un effetto netto focalizzante in ambo i piani coordinati giacenti sull asse di fascio (struttura FODO) y x 43
44 Edwin McMillan of UC Berkley, and V.I. Veksler (USSR) scoprirono indipendentemente il principio di Stabilità di fase nel Consideriamo una successione di gap acceleranti, per i quali la condizione di sincronismo è soddisfatta per una fase Φs (fase di riferimento). La particella P1 è chiamata la particella di riferimento stabile. La particella N1 arriva in anticipo rispetto a P1 ed è soggetta ad un campo accelerante inferiore, mentre la particella M1 arriva in ritardo rispetto a P1 ed è soggetta ad un campo accelerante superiore. quindi, l'effetto della tensione accelerante è quello di rallentare N1 rispetto a P e per accelerare M1 rispetto a P. Alla fine N1 e M1 saranno entrambi più vicino a P (raggruppamento). Per essere più precisi le particelle eseguiranno una oscillazione stabile intorno alla particella di riferimento. Il contrario avverrà per le particelle N2 e M2 del P2 (instabili). La Stabilità di fase (1950) Il focheggiamento forte e la Stabilità di fase sono fra i più importanti principi su cui si basano i moderni acceleratori di particelle 44
45 Colliders e + e - I collisionatori Negli anni 50 in diversi laboratori (Novosibirsk, CERN, Stanford, Frascati ecc), si svluppò la tecnologia delle collisioni fra fasci di particelle, grazie soprattutto agli studi di Bruno Touschek, Gersh Budker e Don Kerst Bruno Touscheck ADA LNF 1961 Il primo collider materia-antimateria s = 400 MeV 45
46 Super Proto Sincrotrone del CERN (SPS) E = 450 GeV Tunnel di 7 Km Alla fine degli anni 70 viene convertito in un collider protone antiprotone con s = GeV!! Accumulatore di antiprotoni Carlo Rubbia Premio Nobel 1984 per la scoperta dei mediatori della forza debole W + W - Z o Simon Van Der Meer 46
47 Circonferenza 27 km Cavità acceleratrici a RF Il primo collisionatore p+/p+, ISR al CERN, operante a 26 GeV (anni 70) Il collisionatore è+/e- LEP costruito al CERN di Ginevra operava a MHz con una energia massima di 208 GeV. E stato attivo dal 1989 al
48 48
49 L RFQ (Quadrupolo a Radiofrequenza) (1970) A basse energie, per protoni (o ioni), il focheggiamento quadrupolare non è molto efficace F = qv B Infatti, se v è basso, per avere un buon focheggiamento occorre un grande valore di B, cioè quadrupoli magnetici molto grandi (e costosi). Quindi, in questo caso, il campo elettrico, usato per focalizzare, potrebbe funzionare meglio (F = qe). Supponiamo che il campo nei quattro elettrodi metallici vari sinusoidalmente con il tempo con frequenza f. La particella vedrà questa polarità alternata come lo stesso effetto di un FODO, in quanto, in questo caso, il campo E darà origine alle stesse forze del quadrupolo magnetico, Fx = -g x, Fy = g y Nel 1970 Kapchinskiy e Teplyakov (URSS) proposero di modulare sinusoidalemnte la forma degli elettrodi con un periodo pari a vλ/c: così si crea una componente longitudinale del campo elettrico, con le stesse considerazioni sul sincronismo fatte precedentemente. Oggi in tutti i moderni Linac un RFQ funge da primo stadio accelerante. 49
50 L RFQ del progetto IFMIF, 175 MHz, 125 ma di Deuteroni, 5 MeV di energia finale), progettato da INFN, attualmente in fase di collaudo a Rokkasho (Giappone). 50
51 Strutture superconduttive (anni 80) La superconduttività (SC) è un fenomeno fisico, spiegabile con la meccanica quantistica, in cui determinati materiali, se raffreddati al di sotto di una temperatura critica Tc (tipicamente sotto i 10 K), presentano una resistenza elettrica praticamente nulla ed espellono le linee di forza del campo magnetico. In questo modo è possibile far circolare correnti e/o imprimere campi acceleranti, senza dissipare potenza sotto forma di calore. Questo effetto è in parte mitigato dall'efficienza di Carnot (h = Tf / Tc << 1 se, per esempio, Tf = 4K e Tc = 300K). A partire dalla fine degli anni 70, i materiali superconduttori (ad esempio il Niobio, con Tc=8.4 K) sono stati utilizzati per costruire i magneti e le cavità acceleranti, e oggi quasi tutte le sezioni acceleranti ad alto v/c utilizzano strutture SC Il primo linac SC fu costruito a Stanford (USA) nel Accelerava elettroni fino a 50 MeV ed era lungo 27 m. Assemblaggio in camera pulita di una cavità SC. 51
52 LHC al CERN (2008) LHC (Large Hadron Collider) accelera protoni da 450 GeV fino a 7000 GeV. I due fasci collidono in quattro aree sperimentali LHC (Large Hadron Collider) è costituito da un anello di 27 chilometri di magneti SC, ricavato nello stesso tunnel del LEP, con un certo numero di strutture acceleranti SC per aumentare l 'energia delle particelle I fasci raggiungono velocità molto prossime a quelle della luce nei punti di collisione. L obiettivo di LHC è riprodurre le condizioni dell universo ~10-6 secondi dopo il big-bang per studiare fenomeni fisici mai osservati. Nel 2012 è stato scoperto al Large Hadron Collider del CERN il bosone di Higgs, l'anello mancante al Modello Standard, la teoria che attualmente descrive le particelle elementari e le loro interazioni fondamentali. La progettazione e costruzione di LHC hanno preso più di 15 anni ed il costo complessivo è stato di circa 6 miliardi di EUR 52
53 Il diagramma di Livingstone Nel 1950 Livingstone rappresentò l'energia degli acceleratori espressa in una scala semi-logaritmica in funzione dell'anno di costruzione osservando una crescita lineare. L'aumento di energia di un fattore 33 ogni decennio, è dovuto soprattutto alle scoperte ed ai progressi tecnologici. 53
54 Usi degli Acceleratori 54
55 Fate il vostro Acceleratore! La scelta della struttura accelerante dipende dall'applicazione, che determina anche i parametri più importanti: Energia Corrente del fascio Tipo di particella accelerata 55
56 Radiofarmaci e radioterapia Ciclotroni compatti o linacs per p, d, 3He, 4He sono usati per produrre radioisotopi per l'imaging medico. Protoni di 7-11MeV per isotopi a breve durata per l'imaging MeV o superiori per gli isotopi a lunga vita media protoni, neutroni o ioni positivi (ossia Carbonio) per il trattamento del cancro. Il tipo più comune di terapia a partire dal 2012 è la terapia protonica. La gamma di energia si spinge fino alle centinaia di MeV. I valori di corrente variano da alcuni ma ad alcuni ma Impiantazione ionica Gli acceleratori elettrostatici (energia di pochi MeV, correnti inferiori a 10 ma) vengono utilizzati per depositare gli ioni nei semiconduttori. 56
57 Analisi molecolare, cellulare, cristallografica (Anelli per luce di sincrotrone) La radiazione di sincrotrone o luce di sincrotrone è una radiazione elettromagnetica generata da particelle cariche, solitamente elettroni o positroni, che viaggiano a velocità prossime alla velocità della luce e vengono costrette da un campo magnetico a muoversi lungo una traiettoria curva. Tanto più elevata è la velocità della particella, tanto minore è la lunghezza d'onda della radiazione emessa e generalmente il picco dell'emissione avviene alle lunghezze dei raggi X 57
58 Un caso particolare: la fusione nucleare Fusione di deuterio con trizio, che dà luogo a elio 4, liberando un neutrone e rilasciando MeV di energia cinetica, corrispondenti a una diminuzione di massa E = Δmc 2, dove Δm è l ammanco di massa a riposo dei reagenti 58
59 Il Progetto IFMIF La International Fusion Materials Irradiation Facility, (IFMIF), è una installazione per testare i materiali candidati ad essere usati nei reattori a fusione. IFMIF deve produrre un flusso estremamente intenso di neutroni, con acratteristiche energetiche simili a quelle che si prrsenteranno in un reattore a fusione. Per generare tale flusso due Acceleratori di particelle per Deuteroni in parallelo in grado di accelerare una corrente Ib=125 di D+ fino all energia W=40 MeV. La potenza del fascio Pb=Ib*W/q=125 ma*40 MeV*2=10MW. È equivalente a quella necessaria per accelerare 135 automobili (900 kg di peso) da 0 a 100 km/h. 59
60 L Acceleratore Prototipo di IFMIF (LIPAc) 0.1 MeV 5 MeV 9 MeV I=125 ma P=Vf in I=9MV*125 ma=1.125 MW 60
61 Esempio di schema di un moderno Linac: il progetto ESS La European Spallation Source (ESS) sarà la più intensa sorgente di neutroni operanti al mondo. Si tratta di un infrastruttura pan-europea per accogliere una comunità scientifica di circa 5000 ricercatori. I fasci di neutroni a bassa energia che verranno resi disponibili permetteranno nuove opportunità sperimentali per misure in tempo reale, in situ, in vivo, incluse misure di eventi dinamici su scala nanometrica. Il Progetto, dal punto di vista tecnico, prevede la produzione di neutroni per reazione di spallazione di protoni su bersaglio rotante di tungsteno. Sul bersaglio arriverà un impulso di protoni di energia 2.5 GeV, durata 2.86 ms e frequenza 14 Hz (corrente 50 ma, potenza totale sul bersaglio 5 MW, potenza istantanea 125 MW). Il laboratorio verrà costruito a Lund (Svezia), si prevede di completare la costruzione nel 2019 e aprire all utenza nel 2025 per successivi 40 anni di funzionamento. Gli LNL (assieme a INFN Torino) sono impegnati nella progettazione e realizzazione del DTL 61
62 Considerazioni La progettazione, costruzione e la messa in funzionamento di un acceleratore di particelle è un compito molto versatile e richiede l impiego di svariate competenze. Comprende la fisica, l'ingegneria (elettrica / elettronica, termica, meccanica, fluidodinamica), la scienza dei materiali, la chimica in parte, capacità gestionali e, ultimo ma non meno importante, il buon senso... Elettronica di Potenza, elettrotecnica Scienza dei materiali, termodinamica Ingegneria meccanica e termica Ingegneria delle infrastrutture Ingegneria elettronica e Radiofrequenza Ingegneria del Software e dei sistemi di controllo Fisica nucleare e subnucleare Fisica degli acceleratori (dinamica del fascio) Amministrazione e contabilità Ingegneria gestionale (Project Management) 62
63 Principali acceleratori di particelle nel mondo 63
64 1358 delegati, da 40 paesi Epilogo Su quattro premi assegnati per i più significativi risultati nel campo della fisica degli acceleratori, 3 sono andati a italiani The Gersh Budker Prize, for a recent significant, original contribution to the accelerator field, with no age limit, is awarded to Dr. Pantaleo Raimondi of ESRF (France) The Frank Sacherer Prize, for an individual in the early part of his or her career, having made a recent significant, original contribution to the accelerator field, is awarded to Dr. Anna Grassellino of Fermilab (USA) The Bruno Touschek prize winner, awarded to a student registered for a PhD or diploma in accelerator physics or engineering or to a trainee accelerator physicist or engineer in the educational phase of their professional career, for the quality of work and promise for the future, was awarded to Fabrizio Guiseppe Bisesto of INFN/LNF (Italy) 64
65 Quiz finale APALMIERI 65
66 66
Theory Italiano (Italy)
Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN
DettagliDalle macchine elettrostatiche agli acceleratori di particelle
PLS - Incontri di Orientamento Dalle macchine elettrostatiche agli acceleratori di particelle M. Diemoz - 16 dicembre 2011 INFN Sezione di Roma Accelerare le particelle Una particella di carica elettrica
DettagliAcceleratori per la Fisica Nucleare: Catania Nuove prospettive. Luigi Campajola
Università di Napoli Federico II Dipartimento di Scienze Fisiche Laboratorio Acceleratore Acceleratori per la Fisica Nucleare: Catania Nuove prospettive Luigi Campajola Perché servono gli acceleratori?
DettagliLa fusione. Lezioni d'autore. di Claudio Cigognetti
La fusione Lezioni d'autore di Claudio Cigognetti La bomba H (da Ulisse Rai) VIDEO VIDEO Il plasma costituito da un gas di ioni, elettroni, atomi o molecole complessivamente neutro in esso dominano gli
DettagliIntroduzione alla fisica degli acceleratori di particelle
Introduzione alla fisica degli acceleratori di particelle Catia Milardi LNF-INFN Stages per studenti di scuola media superiore Frascati 1-4 Gennaio 2010 Sommario (prima parte) Importanza degli acceleratori
DettagliCarica elettrica. Costituzione dell atomo: nucleo con protoni (carica +e) e neutroni (carica 0) elettroni (carica -e) orbitanti attorno al nucleo
I FENOMENI ELETTRICI Carica elettrica Forza di Coulomb Campo elettrico Potenziale elettrico Intensità di corrente Leggi di Ohm Resistenza e resistivita Effetto termico della corrente Elettrolisi Carica
DettagliUnità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia
Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni
DettagliL elettrizzazione. Progetto: Istruzione di base per giovani adulti lavoratori 2 a opportunità
1 L elettrizzazione Si può notare che corpi di materiale differente (plastica, vetro ecc.) acquisiscono la proprietà di attirare piccoli pezzetti di carta dopo essere stati strofinati con un panno di stoffa
DettagliAlta Tensione. Alta tensione. La Fisica dell elettromagnetismo attraverso lo studio degli strumenti scientifici storici del Virgilio
Alta Tensione Alta tensione La Fisica dell elettromagnetismo attraverso lo studio degli strumenti scientifici storici del Virgilio Generatori di alta tensione elettrostatici Corsa alle alte energie Laboratorio
DettagliMODULO A: ACCELERATORI DI PARTICELLE
STAGE DI FISICA EDIZIONE 2011 MODULO A: ACCELERATORI DI PARTICELLE ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE LABORATORI NAZIONALI DI LEGNARO Paolo Matteo Simonetti ISIS Galileo Galilei - Belluno Benedetta
DettagliLA STRUTTURA DELL ATOMO
Capitolo 4 LA STRUTTURA DELL ATOMO N.B I concetti proposti sulle slide, in linea di massima seguono l ordine e i contenuti del libro, ma!!!! Ci possono essere delle variazioni Prof. Vincenzo Leo - Chimica
DettagliLezione 5 Moti di particelle in un campo magnetico
Lezione 5 Moti di particelle in un campo magnetico G. Bosia Universita di Torino G. Bosia - Fisica del plasma confinato Lezione 5 1 Moto di una particella carica in un campo magnetico Il confinamento del
DettagliAbbiamo scoperto il bosone di Higgs. Scienza Estate giugno 2013
Abbiamo scoperto il bosone di Higgs Scienza Estate 10-11 giugno 2013 La materia è fatta di atomi Elettroni, in orbite ben definite N. Bohr, Premio Nobel 1922 Un nucleo, formato da protoni e neutroni Dall
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliINTRODUZIONE 11 INDICAZIONI PER I PARTECIPANTI AI CORSI ALPHA TEST 19
INDICE INTRODUZIONE 11 SUGGERIMENTI PER AFFRONTARE LA PROVA A TEST 13 Bando di concorso e informazioni sulla selezione...13 Regolamento e istruzioni per lo svolgimento della prova...13 Domande a risposta
DettagliELETTRICITÀ. In natura esistono due tipi di elettricità: positiva e negativa.
Elettricità 1 ELETTRICITÀ Quando alcuni corpi (vetro, ambra, ecc.) sono strofinati con un panno di lana, acquistano una carica elettrica netta, cioè essi acquistano la proprietà di attrarre o di respingere
DettagliCapitolo 2. Cenni alla Composizione e Struttura dell atomo
Master in Verifiche di qualità in radiodiagnostica, medicina nucleare e radioterapiar Capitolo 2 Cenni alla Composizione e Struttura dell atomo 24 Atomi, Molecole,, e Ioni L idea di Atomo è antica come
DettagliLa corrente alternata
La corrente alternata Corrente continua e corrente alternata Le correnti continue sono dovute ad un generatore i cui poli hanno sempre lo stesso segno e pertanto esse percorrono un circuito sempre nello
DettagliFenomeni quantistici
Fenomeni quantistici 1. Radiazione di corpo nero Leggi di Wien e di Stefan-Boltzman Equipartizione dell energia classica Correzione quantistica di Planck 2. Effetto fotoelettrico XIII - 0 Radiazione da
DettagliPROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q)
PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO Premessa Come stabilito dal Collegio dei docenti e conformemente con gli obiettivi della attuale sperimentazione, la programmazione seguirà, principalmente, la scansione
DettagliFISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni
FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà
DettagliElettronica Grandezze elettriche e unità di misura
Elettronica Grandezze elettriche e unità di misura Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Elettronica Grandezze elettriche e unità di misura
DettagliProprietà elettriche della materia
Proprietà elettriche della materia Conduttori Materiali in cui le cariche elettriche scorrono con facilità. In un metallo gli elettroni più esterni di ciascun atomo formano una specie di gas all interno
DettagliCampo magnetico terrestre
Magnetismo Vicino a Magnesia, in Asia Minore, si trovava una sostanza capace di attrarre il ferro Due sbarrette di questo materiale presentano poli alle estremità, che si attraggono o si respingono come
DettagliIstituto Professionale di Stato Maffeo Pantaleoni di Frascati SCHEDA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE
Istituto Professionale di Stato Maffeo Pantaleoni di Frascati SCHEDA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE ANNO SCOLASTICO 2013/2014 CLASSI 1 sez, A B C D E F G H MATERIA DOCENTEScienze Integrate: FISICA
DettagliConoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI
FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere
DettagliLezione 14 Moti di particelle in un campo magnetico
Lezione 14 Moti di particelle in un campo magnetico G. Bosia Universita di Torino G. Bosia - Fisica del plasma confinato Lezione 14 1 Confinamento magnetico La difficolta della fisica di un sistema a confinamento
DettagliLavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE
Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla
DettagliPerchè non si è semplicemente assunto che il campo magnetico B abbia la direzione della forza magnetica agente su di un filo percorso da corrente?
Perchè non si è semplicemente assunto che il campo magnetico B abbia la direzione della forza magnetica agente su di un filo percorso da corrente? Si abbia una molla verticale al cui estremo inferiore
DettagliVERIFICA L elettricità e il magnetismo
ERIICA L elettricità e il magnetismo Cognome Nome Classe Data I/1 ero o also? Nel ferro da stiro si utilizza l effetto chimico della corrente L effetto termico della corrente è alla base del funzionamento
DettagliDati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf.
ESERCIZI 1) Due sfere conduttrici di raggio R 1 = 10 3 m e R 2 = 2 10 3 m sono distanti r >> R 1, R 2 e contengono rispettivamente cariche Q 1 = 10 8 C e Q 2 = 3 10 8 C. Le sfere vengono quindi poste in
DettagliA1.1 Elettrostatica. Particella Carica elettrica Massa. Elettrone 1,602 x C 9,108 x kg. Protone 1,602 x C 1,672 x kg
A1.1 Elettrostatica Nell affrontare lo studio dell elettrotecnica si segue di solito un percorso che vede, in successione, lo studio dell elettrostatica (campo elettrico), quindi della corrente elettrica,
DettagliCORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA
MATHSIS _ ROMA CORSO di AGGIORNAMNTO di FISICA LTTRROMAGNTISMO RLATIVITA Adriana Lanza I.T:T. COLOMBO via Panisperna, 255 16 marzo 2016 Conseguenze del passaggio dalle trasformazioni di Galileo alle trasformazioni
DettagliAlcune esperienze di laboratorio sull elettromagnetismo
Alcune esperienze di laboratorio sull elettromagnetismo - Scarica del condensatore A - Oscilloscopio didattico Q - Motorino elettrico A - Sistema molla-magnete Q - Trasformatore didattico A P. Bernardini
DettagliInsegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata
LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA PROGRAMMA DI Fisica Classe IVB Anno Scolastico 2014-2015 Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata TERMODINAMICA: LE LEGGIDEI GAS IDEALI E LA LORO INTERPRETAZIONE
DettagliTest di Matematica di base e Logica
Università degli Studi di Perugia. Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Test di Autovalutazione per l accesso al corso di laurea triennale in chimica 1 ottobre 2010 Test di Matematica di base e Logica 1) Un triangolo
DettagliCenni di fisica moderna
Cenni di fisica moderna 1 fisica e salute la fisica delle radiazioni è molto utilizzata in campo medico esistono applicazioni delle radiazioni non ionizzanti nella terapia e nella diagnosi (laser per applicazioni
DettagliMisura del rapporto carica massa dell elettrone
Relazione di: Pietro Ghiglio, Tommaso Lorenzon Laboratorio di fisica del Liceo Scientifico L. da Vinci - Gallarate Misura del rapporto carica massa dell elettrone Lezioni di maggio 2015 Lo scopo dell esperienza
DettagliQuadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici
Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Il presente documento individua le conoscenze, abilità e competenze che lo studente dovrà aver acquisito al termine
DettagliIL CAMPO MAGNETICO. V Classico Prof.ssa Delfino M. G.
IL CAMPO MAGNETICO V Classico Prof.ssa Delfino M. G. UNITÀ - IL CAMPO MAGNETICO 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz LEZIONE
DettagliINTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA
M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le
DettagliIl Metodo Scientifico
Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato
DettagliProva scritta del corso di Fisica con soluzioni. Prof. F. Ricci-Tersenghi 14/11/2014
Prova scritta del corso di Fisica con soluzioni Prof. F. icci-tersenghi 14/11/214 Quesiti 1. Si deve trascinare una cassa di massa m = 25 kg, tirandola con una fune e facendola scorrere su un piano scabro
DettagliMAGNETISMO. Alcuni materiali (calamite o magneti) hanno la proprietà di attirare pezzetti di ferro (o cobalto, nickel e gadolinio).
MAGNETISMO Alcuni materiali (calamite o magneti) hanno la proprietà di attirare pezzetti di ferro (o cobalto, nickel e gadolinio). Le proprietà magnetiche si manifestano alle estremità del magnete, chiamate
DettagliCHIMICA: studio della composizione e della struttura della materia e delle sue trasformazioni
CHIMICA: studio della composizione e della struttura della materia e delle sue trasformazioni composto materia sostanza pura miscela omogenea elemento eterogenea Elementi, Composti e Miscele Miscela eterogenea
Dettagli4. I principi della meccanica
1 Leggi del moto 4. I principi della meccanica Come si è visto la cinematica studia il moto dal punto di vista descrittivo, ma non si sofferma sulle cause di esso. Ciò è compito della dinamica. Alla base
Dettagli1.11.3 Distribuzione di carica piana ed uniforme... 32
Indice 1 Campo elettrico nel vuoto 1 1.1 Forza elettromagnetica............ 2 1.2 Carica elettrica................ 3 1.3 Fenomeni elettrostatici............ 6 1.4 Legge di Coulomb.............. 9 1.5 Campo
DettagliL2 - Completa la seguente frase: "L'auto sta al telaio come il corpo sta..."
Simulazione test di ingresso Ingegneria Industriale Viterbo Quesiti di Logica, Chimica e Fisica Logica L1 - Come continua questa serie di numeri? 3-4 - 6-9 - 13-18 -... a) 21 b) 22 c) 23 d) 24 L2 - Completa
DettagliFisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1
RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione
DettagliEsercitazione XII - Elettrostatica e magnetismo
Esercitazione XII - Elettrostatica e magnetismo Esercizio 1 Una particella di massa m = 10g e carica negativa q = 1mC viene posta fra le armature di un condensatore a piatti piani e paralleli, ed è inoltre
DettagliIndice. Fisica: una introduzione. Il moto in due dimensioni. Moto rettilineo. Le leggi del moto di Newton
Indice 1 Fisica: una introduzione 1.1 Parlare il linguaggio della fisica 2 1.2 Grandezze fisiche e unità di misura 3 1.3 Prefissi per le potenze di dieci e conversioni 7 1.4 Cifre significative 10 1.5
Dettagli1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991)
1. Il moto della sbarretta (OLIMPIADI della FISICA 1991) Obiettivi Determinare la f.e.m. indotta agli estremi di un conduttore rettilineo in moto in un campo magnetico Applicare il secondo principio della
Dettagli(a) ;
Corso di Fisica Generale II - A.A. 2005/2006 Proff. S. Amoruso, M. Iacovacci, G. La Rana Esercizi di preparazione alle prove intercorso ------------------------- Cap. VIII Campi elettrici e magnetici variabili
DettagliDinamica delle Strutture
Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile e per l Ambiente e il Territorio Dinamica delle Strutture Prof. Adolfo SANTINI Ing. Francesco NUCERA Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Dinamica
DettagliEsercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)
Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante
Dettagli1. La forza di Lorentz. Se un fascio catodico è in un campo magnetico:
Il campo magnetico 1. La forza di Lorentz Se un fascio catodico è in un campo magnetico: La forza di Lorentz Gli elettroni risentono di una forza magnetica anche se non sono in un filo metallico; l'importante
DettagliBilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica
Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 I Sistemi termodinamici Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che
DettagliIl bosone di Higgs: che cosa è? Come funziona? E a che cosa serve? Stefano Sandrelli INAF Osservatorio Astronomico di Brera
Il bosone di Higgs: che cosa è? Come funziona? E a che cosa serve? Stefano Sandrelli INAF Osservatorio Astronomico di Brera Riassunto: che cosa è la luce? Onda o par5cella? Il fotone. Natura ondulatoria
DettagliFONDAMENTI DI ELETTROTECNICA
FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA Si può asserire con sicurezza che il tecnico di domani, qualunque sia il suo campo di lavoro, dovrà avere un certo bagaglio di conoscenze di elettrotecnica e di elettronica
DettagliConservazione della carica elettrica
Elettrostatica La forza elettromagnetica è una delle interazioni fondamentali dell universo L elettrostatica studia le interazioni fra le cariche elettriche non in movimento Da esperimenti di elettrizzazione
DettagliDalla radiazione elettromagnetica alle celle fotovoltaiche TECHNOTOU R
Dalla radiazione elettromagnetica alle celle fotovoltaiche TECHNOTOU R Elettromagnetismo: storia http://it.wikipedia.org http://it.wikipedia.org http://it.wikipedia.org http://www.destudiishumanitatis.it
DettagliTEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA
TEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA EVOLUZIONE DELLE TEORIE FISICHE Meccanica Classica Principio di Relatività Galileiano Meccanica Newtoniana Gravitazione (Newton) Costante Universale G = 6,67*10^-11Nm^2/Kg^2
DettagliTutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011
Matteo Luca Ruggiero DIFIS@Politecnico di Torino Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 () 2 1.1 Una carica q è posta nell origine di un riferimento cartesiano. (1) Determinare le componenti del
DettagliEsercitazione 1. Invece, essendo il mezzo omogeneo, il vettore sarà espresso come segue
1.1 Una sfera conduttrice di raggio R 1 = 10 cm ha una carica Q = 10-6 C ed è circondata da uno strato sferico di dielettrico di raggio (esterno) R 2 = 20 cm e costante dielettrica relativa. Determinare
DettagliMoto degli elettroni di conduzione per effetto di un campo elettrico.
LA CORRENTE ELETTRICA: Moto degli elettroni di conduzione per effetto di un campo elettrico. Un filo metallico, per esempio di rame, da un punto di vista microscopico, è costituito da un reticolo di ioni
DettagliESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA
ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico
DettagliELETTROTECNICA. Elettromagnetismo. Livello 13. Andrea Ros sdb
ELETTROTECNICA Livello 13 Elettromagnetismo Andrea Ros sdb Livello 13 Elettromagnetismo Sezione 1 Campi magnetici e correnti elettriche Nel 1820 il fisico Oersted scoprì che il passaggio di una corrente
DettagliDinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa
Dinamica Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa Cinematica Moto rettilineo uniforme s=s 0 +v(t-t 0 ) Moto uniformemente accelerato v=v 0 +a(t-t
DettagliFacoltà di Farmacia - Anno Accademico A 18 febbraio 2010 primo esonero
Facoltà di Farmacia - Anno Accademico 2009-2010 A 18 febbraio 2010 primo esonero Corso di Laurea: Laurea Specialistica in FARMACIA Nome: Cognome: Matricola Aula: Canale: Docente: Riportare sul presente
DettagliFisica ed Applicazioni degli Acceleratori di Particelle. Corso di dottorato 2014
Fisica ed Applicazioni degli Acceleratori di Particelle Corso di dottorato 014 Fisica degli acceleratori di particelle Parte I Corso di dottorato 014 Fisica degli acceleratori di particelle Bibliografia
DettagliRadioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata
Radioattività 1. Massa dei nuclei 2. Decadimenti nucleari 3. Legge del decadimento XVI - 0 Nucleoni Protoni e neutroni sono chiamati, indifferentemente, nucleoni. Il numero di protoni (e quindi di elettroni
DettagliIl campo magnetico. n I poli magnetici di nome contrario non possono essere separati: non esiste il monopolo magnetico
Il campo magnetico n Le prime osservazioni dei fenomeni magnetici risalgono all antichità n Agli antichi greci era nota la proprietà della magnetite di attirare la limatura di ferro n Un ago magnetico
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA
LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA PROGRAMMA DI Fisica Classe VB Anno Scolastico 2014-2015 Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata 1 FORZA E CAMPI ELETTRICI (Richiami) Teoria sui vettori I
DettagliLA LEGGE DI FARADAY-HENRY O DELL INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
LA LEGGE DI FARADAY-HENRY O DELL INDUZIONE ELETTROMAGNETICA Se un magnete è posto vicino ad un circuito conduttore chiuso, nel circuito si manifesta una f.e.m. quando il magnete è messo in movimento. Tale
DettagliIl Modello Standard delle particelle
Il Modello Standard delle particelle Vittorio Del Duca INFN LNF Stages Estivi 12 giugno 2012 Elementi La materia è fatta di elementi con definite proprietà chimiche Atomi Ciascun elemento ha come mattone
DettagliModello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007
Modello Standard e oltre D. Babusci MasterClass 2007 Fisica delle Particelle Elementari (FdP) Si interessa del comportamento fisico dei costituenti fondamentali del mondo, i.e. di oggetti al contempo molto
DettagliMagnete. Campo magnetico. Fenomeni magnetici. Esempio. Esempio. Che cos è un magnete? FENOMENI MAGNETICI
Magnete FENOMENI MAGNETICI Che cos è un magnete? Un magnete è un materiale in grado di attrarre pezzi di ferro Prof. Crosetto Silvio 2 Prof. Crosetto Silvio Quando si avvicina ad un pezzo di magnetite
DettagliATOMI E MOLECOLE. Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti).
1 ATOMI E MOLECOLE Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti). Un elemento (es. il mercurio) è una sostanza che non può
DettagliLe misure di tempo e frequenza
Le misure di tempo e frequenza Le misure di tempo e frequenza costituiscono un importante branca delle misure elettriche ed elettroniche ed in generale delle misure di grandezze fisiche. E possibile raggiungere
DettagliProblemi di Fisica per l ammissione alla Scuola Galileiana Problema 1
Problemi di Fisica per l ammissione alla Scuola Galileiana 2015-2016 Problema 1 Un secchio cilindrico di raggio R contiene un fluido di densità uniforme ρ, entrambi ruotanti intorno al loro comune asse
DettagliDecadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso.
Decadimento a Nel decadimento vengono emesse particelle formate da 2 protoni e 2 neutroni ( = nuclei di 4He) aventi velocità molto elevate (5-7% della velocità della luce) E tipico dei radioisotopi con
DettagliLe particelle dell atomo
La carica elettrica I fenomeni elettrici sono noti fin dall antichità: gli antichi Greci usavano la parola elektron per spiegare il fenomeno dell elettrizzazione dell ambra. I Greci sapevano che strofinando
DettagliINTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta
INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta in un recipiente, ad esempio 5g di ossigeno. Dato l elevato numero di molecole
DettagliStruttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica
Prof. A. Martinelli Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Dipartimento di Farmacia 1 Il comportamento ondulatorio della materia 2 1 Il comportamento ondulatorio della materia La diffrazione
DettagliEsame svizzero di maturità Estate 2014 SCIENZE SPERIMENTALI FISICA
Esame svizzero di maturità Estate 2014 Cognome e nome:... Gruppo e numero:... SCIENZE SPERIMENTALI FISICA Argomenti proposti Problema 1: un urto molto classico Problema 2: pressione idrostatica, energia
DettagliLavoro ed energia cinetica
Lavoro ed energia cinetica Servono a risolvere problemi che con la Fma sarebbero molto più complicati. Quella dell energia è un idea importante, che troverete utilizzata in contesti diversi. Testo di riferimento:
DettagliUn modello per il gas ideale
Un modello per il gas ideale Un gas ideale consiste di particelle (atomi o molecole) che hanno le seguenti proprietà 1. Il volume proprio delle particelle è trascurabile rispetto al volume occupato dal
DettagliPIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA
PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA Strategie didattiche: Le lezioni frontali saranno associate a delle esperienze di laboratorio per accompagnare la
DettagliLo Spettro Elettromagnetico
Spettroscopia 1 Lo Spettro Elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è costituito da un insieme continuo di radiazioni (campi elettrici e magnetici che variano nel tempo, autogenerandosi) che va dai
DettagliIPSSAR P. ARTUSI - Forlimpopoli (Fc) 1 ANNO MODULO: ACCOGLIENZA
MODULO: ACCOGLIENZA - Il programma di Fisica da svolgere assieme - Conoscere gli alunni - Il metodo di lavoro e di valutazione - Far conoscere agli alunni il metodo di lavoro - Esporre il metodo di valutazione
DettagliL INDUZIONE ELETTROMAGNETICA. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G.
L INDUZIONE ELETTROMAGNETICA V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G. INDUZIONE E ONDE ELETTROMAGNETICHE 1. Il flusso del vettore B 2. La legge di Faraday-Neumann-Lenz 3. Induttanza e autoinduzione 4. I circuiti
DettagliFisica adronica e funzioni di struttrura. Luciano Pappalardo
Fisica adronica e funzioni di struttrura Luciano Pappalardo Incontro studenti - Ferrara 14-16 Ottobre 009 Di cosa è fatta la materia? Il Modello Standard delle particelle e delle interazioni elementari
DettagliSCIENZE INTEGRATE (FISICA) - settore tecnologico COMPETENZE DISCIPLINARI CLASSI SECONDE
SCIENZE INTEGRATE (FISICA) - settore tecnologico COMPETENZE DISCIPLINARI CLASSI SECONDE Saper analizzare un fenomeno o un problema riuscendo ad individuare gli elementi significativi e le relazioni coinvolte,
DettagliAppunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia
Moto circolare uniforme Il moto circolare uniforme è il moto di un corpo che si muove con velocità di modulo costante lungo una traiettoria circolare di raggio R. Il tempo impiegato dal corpo per compiere
DettagliClassificazione delle onde
Classificazione delle onde I liquidi e l'atmosfera 1 Esempi di onde Uno degli aspetti piu' importanti di tutta la fisica e' il trasporto di energia e informazione da un punto all'altro dello spazio Se
Dettaglin(z) = n(0) e m gz/k B T ; (1)
Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Prova scritta 4 Luglio 008 - (tre ore a disposizione) [sufficienza con punti 8 circa di cui almeno 4 dagli esercizi nn. 3 e/o 4] [i bonus possono essere
DettagliMisura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti
materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente
DettagliProgramma di Fisica e laboratorio
Programma di Fisica e laboratorio Anno Scolastico 2014/15 Classe 2ª A Docenti: Maurizio Melis e Fabrizio Barraco La temperatura Misura della temperatura Le scale termometriche: Celsius, Fahrenheit e Kelvin
DettagliFISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica
FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LE GRANDEZZE FISICHE Una grandezza fisica è una quantità che può essere misurata con uno strumento
DettagliLe radiazioni e la loro misura
Le radiazioni e la loro misura Le radiazioni e le radiazioni ionizzanti Nuclei, radioattività, reazioni nucleari Einstein, la legge E = mc 2 e l'energia nucleare Uso degli strumenti di misura Che cosa
Dettagli