IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA
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- Adamo Zani
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2 IL TERRITORIO E LA DISTRIBUZIONE DEMOGRAFICA il territorio: 11 Comuni la comunità: persone (dato al ) comuni con + di abitanti comuni con + di abitanti 1 6 comuni con - di abitanti 4 di cui 1 sotto i abitanti
3 ELEMENTI DETERMINANTI PER LA SCELTA dimensione territoriale budget di gestione presenza di Servizi/strutture già gestiti in forma associata (tramite ASL o convenzione tra comuni) forte orientamento della volontà politica prospettive di investimento e sviluppo fidelizzazione del personale: superamento della precarizzazione e del turn over capitalizzazione delle esperienze di gestione precedenti impossibilità per i piccoli Comuni di dotarsi di servizi ad alta specializzazione
4 LA STORIA Dagli anni 70 al 2002 Gestione associata tramite CSZ, poi USL / ASL 2003 Avvio processo 2004 studio modello 2005 COSTITUZIONE AZIENDA SOCIALE Gestione tramite convenzione intercomunale
5 I PRINCIPI ISPIRATORI Mantenimento in capo agli enti pubblici dell asse di gestione e delle strategie Centralità degli enti locali quali primi interpreti e garanti del ben-essere dei cittadini Capacità di lettura e risposta ai bisogni sociali e capacità di costruzione della rete di tutte le soggettività sociali presenti sul territorio Gestione dei servizi in grado di coniugare la qualità e l efficienza Qualificazione della spesa pubblica sociale
6 II SISTEMA DI GOVERNO E GESTIONE DELL AZIENDA fiscale Collegio revisori CONSULENZE legale informatica lavoro 626 ASSEMBLEA CONSORTILE consiglio d amministrazione direzione UFFICI gestione amministrazione gestione di piano segreteria TAVOLO TECNICO (composto dai responsabili degli EE.LL) Servizi ed unità operative
7 Management DIREZIONE amministrazione programmazione Segreteria Gestione contabile Rapporti istituti di credito Snodo consulenti Rapporto revisori dei conti Rapporto enti previdenziali Contratti fornitori Sistema informativo Gestione piano di zona Gestione fondi Gestione flussi informativi Raccordi interdistrettuali Segreteria generale Protocollo Inventario Gestione presenze personale.
8 I SERVIZI E LE UNITA OPERATIVE Servizio sociale e nuove povertà Servizio sociale e segretariato Assistenza domiciliare Sportello stranieri Mediazione Sportello assistenti familiari Progetti prevenzione Servizio minori e famiglia Minori e famiglia Affido Servizio educativo Minori Pedagogia Fragilità sociale Inserimenti lavorativi S.F.A TRASPORTO
9 Budget anno 2010 BUDGET AZIENDA SOCIALE ANNO 2010: ,00 FONTI DI FINANZIAMENTO 2010 FONDO SOCIALE REGIONALE 16% DA COMUNI 55% FONDO PROVINCIA 3% FONDO NAZIONALE POLITICHE SOCIALI 19% ALTRI RICAVI 1% COFINANZIAMENTO 6%
10 Budget per aree di intervento 2010 ONERI STRUTTURA CENTRALE 7% RIPARTO FONDO SOCIALE REGIONALE 6% UFFICIO DI PIANO 2% AREE DI INTERVENTO ANNO 2010 SERVIZIO SOCIALE 16% AREA POLITICHE GIOVANILI 0% AREA MINORI 39% FONDAZIONE TICINO OLONA 0% AREA IMMIGRATI 3% AREA ANZIANI 10% AREA DISABILI 17%
11 LE RISORSE UMANE 2010 riepilogo per figura professionale e tipo di rapporto Contratto assunzione a TP o TD consulenti/collab./altro (appalti/accredita menti) Direttore 1 amministrativi 2,7 assistenti sociali 8 2 Psicologi 9 Pedagogisti 5 educatori 14 asa 38 altro personale 12 figure di coordinamento aziendale 2 1 figure di coordinamento operativo 12 Totale 13,7 93 Totale % 12,84% 87,16%
12 RELAZIONE TRA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE Piano di zona Assemblea dei sindaci Ente strumentale Azienda Sociale Programmazione / definizione delle politiche Realizzazione delle politiche
13 PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DIMENSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Centralità del ruolo e della responsabilità dell Ente locale nella struttura organizzativa Tendenza da parte dei comuni a considerare Azienda Sociale come entità diversa e separata da se. Tendenza alla delega da parte degli Enti Locali ORGANIZZA TIVA Informatizzazione di tutti i processi produttivi aziendali attraverso l adozione di un sistema che permette di rilevare sia le caratteristiche dell utenza, sia i volumi di attività degli operatori Onerosità per Azienda Sociale della gestione delle relazioni con le amministrazioni socie. Aumento, soprattutto nella fase iniziale, dei costi Incisività, in termini sia qualitativi che quantitativi della intercettazione e rilevazione della domanda e della risposta
14 DIMENSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Omogeneità dei servizi e delle regole di accesso (per alcuni di essi) Limitata dimensione territoriale ORGANIZZA TIVA Ricerca della dimensione ottima minima per servizi ad elevato contenuto tecnico Erogazione di servizi di qualità nei piccoli comuni Economie di specializzazione per servizi ad alta professionalità Trasparenza nella gestio ne contabile Razionalizzazione della logistica e dei processi di acquisto Maggiore capacità contrattuale nei confronti dei fornitori Fluidificazione oppure intensificazione della collaborazione /dei processi di collaborazione tra servizi Reingenierizzazione delle procedure di lavoro e delle modalità di relazione operativa con le amministrazioni Trasparenza nella gestione contabile Sperimentazione di processi e strumenti di lavoro innovativi
15 DIMENSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Buona organizzazione interna tra i diversi servizi ed operatori Forma contrattuale Ruolo di filtro dell Azienda nelle interazioni tra singole professionalità tecniche e tra operatori e livello politico Difficoltà nel far comprendere agli enti soci la necessità di adottare idonee politiche di personale Razionalizzazione dei processi e dell organizzazione del lavoro RISORSE PROFESSIO NALI Formazione continua Valorizzazione e promozione delle professionalità e risorse umane Fidelizzazione del personale e contenimento del turn over Sviluppo di professionalità interne dedicate (in parte lo toglierei) alla ricerca di risorse aggiuntive Valore aggiunto rappresentato dalla persona: gli operatori di azienda sociale sono riconosciuti da operatori e politici degli EELL e questo facilita i rapporti
16 DIMENSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Capacità di governare la reticolarità Convenzioni con terzo settore di durata limitata Coinvolgimento dei partnercoprogettazione RAPPORTO CON TERZO SETTORE Possibilità di sperimentazione di forme di collaborazione e progettazioni innovative con terzo settore Partecipazione del terzo settore alla valutazione dei servizi ed all analisi della domanda sociale
17 DIMENSIONE PUNTI DI DEBOLEZZA Avvicinamento della scala di interazione tra EE.LL, ASL ed AO Diversità di linguaggio, di cultura organizzativa e di regole di funzionamento tra ambito sociale/socio sanitario ed ambito sanitario RAPPORTO CON ALTRI ENTI Ruolo di facilitazione nei processi di comunicazione, collaborazione e costruzione di progetti condivisi assunto da Azienda
18 DIMENSIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA PROGRAMM AZIONE Individuazione di una struttura operativa dedicata alla gestione dei processi e delle attività conseguenti all azione di programmazione (ufficio gestione di piano interno ad Azienda) Individuazione di processi e strumenti di gestione della reticolarità Individuazione di standard e criteri di accesso di ambito Implementazione di strumenti di controllo e di accountability Complessità della gestione dei due organi collegiali (assemblea dei sindaci ed assemblea consortile) aventi finalità strategiche diverse, ma composti dalle stesse persone
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