Realizzazione caviglie Andrea Moia

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1 IMPORTANTE Si ricorda ai lettori che, nonostante ci si rivolga a persone adulte e responsabili, l utilizzo di qualunque tipo d attrezzatura sia manuale che elettromeccanica è sempre fonte di rischio. Per questo si consiglia caldamente di avere un approccio verso tutti gli utensili responsabile e di cautela adeguandosi di opportuni sistemi di protezione per se e per gli altri, quali, ad esempio, guanti, occhiali, indumenti senza parti pendenti e utilizzando, soprattutto, ogni strumento con attenzione e responsabilità. Benché le attrezzature siano a scopo e carattere modellistico non si sottovalutino i rischi e le conseguenze che possono derivare dall errato o, peggio, irresponsabile utilizzo di esse. L Associazione Modellisti Navali Magellano, come staff direttivo e come soci, respingono qualunque tipo di responsabilità diretta od indiretta derivante dall errato o maldestro utilizzo d attrezzi e/o degli strumenti utilizzati per la costruzione o l uso d apparecchiature qui illustrate, descritte e/o presentate. Precisato quanto sopra AMN Magellano saluta calorosamente tutti i soci ed i gentilissimi ospiti che navigano nel nostro portale. Buona navigazione e buon lavoro a tutti. A.M.N.Magellano AMN Magellano Via Paravisi, Cinisello Balsamo (Milano) amn@magellano.org Per la corretta lettura dei files di tipo.pdf,si consiglia l utilizzo di Acrobat Readers scaricabile qui : Pag.1-13

2 1 Premessa Ciao a tutti! La saga della Santa Maria continua molto lentamente ma continua. Oggi volevo farvi vedere come mi sono auto-costruito le caviglie che verranno esposte sul bellissimo (?!?!) modello che sto realizzando. Anche questa volta, per farmi esperienza e provare nuove tecniche costruttive, ho tentato di realizzare delle buone caviglie, tanto che avessero un aspetto abbastanza decente per il mio modello. Come sempre, non voglio insegnare niente a nessuno, ma voglio rendervi partecipi alla loro realizzazione. Ho letto diversi articoli in internet su come i vari modellisti realizzavano le caviglie, di varie scale, e alla fine ho scelto di provare a realizzarle come vedrete in seguito. 2 Scopo Lo scopo principale è sicuramente quello simulare nel miglior modo possibile le caviglie, le quali, per definizione, sono considerate: un bastoncello di legno duro o di metallo, lungo una trentina di centimetri, lavorato al tornio, e più grosso da un capo. Infilato verticalmente in un foro praticato in luogo acconcio, serve per legarvi una corda in tensione nel modo detto a volta di caviglia Bene volevo creare una cosa simile 3 Materiale occorrente Il materiale che utilizzo è molto povero e consiste in: - Tondino da 2 mm di diametro ( si possono utilizzare anche gli stuzzicadenti lunghi da spiedini di frutta per intenderci quelli sagomati da un capo) - Limetta triangolare e piatta - Carta vetrata fine - Trapanino - Bitume di giudea Personalmente ho utilizzato degli stuzzicadenti di diametro 2 mm, appunto quelli per spiedini di frutta, che erano del diametro adeguato. Utilizzando altri tipi di legno, sicuramente l aspetto migliorerebbe di gran lunga ma nel momento in cui mi è venuta l ispirazione avevo quelli a disposizione!! Eh eh eh!! Pag.2-13

3 4 Realizzazione I risultati che si possono ottenere sono diversi. Dipende dal tipo si lavorazione che si da con la lima al momento in cui si vanno a creare le forme principali della caviglia stessa. Dipende molto da come si impugna la limetta e dalla forza che si imprime al momento della limata. Innanzitutto con una matita ho segnato la misura della caviglia sul pezzetto di legno. Qui si deve considerare anche la parte che viene messa nel mandrino del trapanino, che deve essere abbastanza lunga da fare buona presa, in modo che il pezzo giri diritto e ben fisso. Per le mie dimensioni (senza considerare scale ormai con il mio modello vado ad occhio!! Eh eh eh ) dovevo ottenere una caviglia di 15 mm di cui 6/7 mm doveva essere la parte superiore. Pag.3-13

4 Qui trovate il materiale utilizzato, pronto per l uso e per l inizio della lavorazione. Alla misura della parte superiore, con un limetta triangolare, ho provocato uno scasso, in modo da delimitare la parte superiore della caviglia. Pag.4-13

5 La velocità del trapano non deve essere molto veloce, altrimenti si rischia di spezzare il tondino, e non si deve fare troppa forza. (questo vale per tutta la lavorazione) Il risultato finale è il seguente Poi si passa ad utilizzare la lima piatta per poter realizzare il fusto inferiore della caviglia. Utilizzando solo la punta, ed inclinandola appena appena, si può utilizzare la lima come se fosse una sgorbietta, e quindi ricavare velocemente un piano lineare per tutta la sua lunghezza, senza differenza di spessori. Pag.5-13

6 Facendo attenzione a non andare ad intaccare la fenditura provocata con la lima triangolare, si riesce ad ottenere anche una specie di anello di tenuta della caviglia. Questo permetterà di avere le caviglie allineate alla stessa altezza, una volta in posizione nelle apposite cavigliere. Finita la parte inferiore della caviglia, si passa ad arrotondare il pomello, e quindi l impugnatura della caviglia stessa. Sempre utilizzando la lima piatta e facendo molta attenzione a non premere troppo, si riesce ad arrotondare il pezzo Pag.6-13

7 . Ottenendo alla fine questo risultato. Ultima fase riguarda la finitura del pezzo, utilizzando della carta vetrata molto fine e facendola passare, senza premere troppo, su tutto il pezzo, molto delicatamente. Pag.7-13

8 In questo modo si liscia la caviglia, e si tolgono tutte le possibili impurità rimaste dalla levigatura della lima. Alla fine del trattamento con la carta vetrata si può togliere il pezzo dal trapanino per ammirare il lavoro finito (o quasi) Pag.8-13

9 Basterà con un tronchesino tagliare la caviglia lavorata dal resto del legno avanzato Si può direttamente tagliarlo con la lima mentre il pezzo gira sul trapano ma si rischia di spezzare il tutto, o di vederlo volare via. Per poi fermarsi in qualche meandro sconosciuto del vostro laboratorio con voi che inginocchiati, con gli occhiali a binocolo passate il resto delle prossime due ore a cercarlo, come un cane da tartufi.. bestemmiando per il mal di schiena che la semplice lavorazione del pezzo vi ha fatto Certo tagliando con il tronchesino poi si deve, con molta calma, ritoccare con carta vetrata, la parte finale della caviglia, cercando di arrotondarla il più possibile. Pag.9-13

10 Ottenendo così le caviglie volute Ora si tratta di rendere più veritiere possibili le caviglie anche a livello di colorazione del pezzo. Molto probabilmente, questa fase potrebbe essere saltata nel caso in cui si utilizzasse un tipo di legno diverso. Se il legno non fosse bianco (come quello degli stuzzicadenti) una volta trattato con l olio di lino cotto potrebbe essere già del colore voluto. Nel mio caso invece ho cercato di rendere usato il pezzo utilizzando del bitume di giudea diluito con una goccia di acquaragia. Pag.10-13

11 Armato di pinzetta e batuffolo di cotone, si inizia a sporcare la caviglia con il preparato al bitume di giudea stando attenti a non colorare uniformemente il pezzo, ma a impregnare alcune sue parti con il batuffolo di cotone, in modo che venga data l idea di parti usate più di altre. Pag.11-13

12 Alla fine, e questo lo consiglio vivamente, utilizzare un pezzo di legno Panforte (quello insomma pressato.) e posizionarvi le caviglie ancora fresche. Fatele rullare (o girare) sopra il pezzo di legno (che logicamente deve essere pulito e libero da polvere). In questo modo il bitume in eccesso viene assorbito dal legno, molto poroso, e viene pressato sulle parti che logicamente venivano più utilizzate e sulle quali lo sporco si sarebbe sicuramente fermato. Pag.12-13

13 Una volta asciutte pochi minuti dopo ecco le mie caviglie posizionate nelle loro relative cavigliere sul mio modello S.Maria. 5 Conclusioni Bhe devo dire che essendo le prime.. non sono venute tanto malaccio! Certo il lavoro potrebbe essere più perfezionato e magari anche un attimino più finito e preciso. Però sono soddisfatto di quello che ho fatto.. e come a volte mi dico Mi paga l occhio. Ciao a tutti (Ordigno) Pag.13-13