2.3 Elettromagnetismo e radiazioni
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- Luigi Lamberto Volpe
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1 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11.3 Elettromagnetismo e radiazioni.3.1 I campi elettromagnetici I campi elettromagnetici (CEM) sono regioni dello spazio, circostanti una sorgente elettromagnetica, in cui interagiscono campi elettrici e campi magnetici, formando onde elettromagnetiche. Le onde elettromagnetiche sono un fenomeno fisico attraverso il quale l energia elettromagnetica si propaga. La caratteristica fondamentale che distingue i vari campi elettromagnetici e ne determina le proprietà è la frequenza, che rappresenta il numero di oscillazioni effettuate dall onda in un secondo. Questa grandezza è connessa con l energia trasportata dall onda. La classificazione delle onde elettromagnetiche in base alla frequenza viene indicata col nome di spettro elettromagnetico. Quando un onda elettromagnetica incontra un ostacolo, penetra nella materia e vi deposita la propria energia producendo una serie di effetti, che possono essere diversi a seconda della materia attraversata e della frequenza dell onda Radio Televisione 4x1 14 7,5x1 14 Frequenza (Hz) Lunghezza d onda (m) Radar Infrarosso Ultravioletto Microonde Raggi X Raggi gamma.3. Le radiazioni In fisica, il termine radiazione viene generalmente utilizzato per indicare un insieme di fenomeni caratterizzato dal trasporto di energia nello spazio. Tipici esempi di radiazioni sono la luce ed il calore; la maggiore fonte di radiazioni sulla terra è data dal sole. Caratteristica comune a quasi tutti i tipi di radiazione (luminosa, termica, etc.) è la cessione di energia alla materia, generalmente sotto forma di energia termica e luminosa. Un particolare tipo di radiazione è costituito dalle onde elettromagnetiche, caratterizzate da una velocità nel vuoto costante, finita, pari a circa 3 x 1 8 m/s, indicata con c, da una particolare frequenza f e dalla sua lunghezza d'onda λ. La frequenza f è definita come il numero di lunghezze d'onda che passano in un secondo in un determinato punto dello spazio, ed è possibile ricavarla numericamente dalla relazione: c f = λ 55
2 ARIA E AGENTI FISICI Tabella.11 Tipologie di radiazioni elettromagnetiche Tanto più è alto il valore della frequenza dell'onda, tanto minore è la lunghezza d'onda della stessa, mantenendosi la velocità della luce costante per ogni radiazione elettromagnetica che si propaghi nel vuoto. La luce è la radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda compresa tra i 38 nm circa del violetto ai 76 nm circa del rosso (Tabella.11). L'assorbimento di energia da parte della Tipologia di radiazione Onde Elettriche Onde Radio Microonde Lunghezza d onda Tra 1 6 e 1 4 m Tra 1 4 e 1 - m Tra 1 e 1-3 m materia può causare un aumento locale di temperatura, fattore che viene sfruttato, ad esempio, per il riscaldamento a pannelli solari. Nel caso in cui l'energia della radiazione incidente sulla materia è sufficiente a ionizzare gli Raggi Infrarossi Tra 1-4 e 1-6 cm atomi, la radiazione viene detta ionizzante; Luce Visibile Tra 76 e 38 nm quando una radiazione ionizzante investe un Luce Ultravioletta Tra 38 nm e 1-8 m tessuto biologico, è possibile, in determinate Raggi X Raggi Gamma e Raggi Cosmici Tra 1-8 e 1-1 m Al di sotto di 1-1 m circostanze, che si creino dei danni, in quanto, in taluni casi, l azione della radiazione sul DNA impedisce la sua corretta riproduzione. La cessione di energia all'uomo da parte delle radiazioni ionizzanti può avvenire attraverso irradiazione esterna o interna. Si parla di esposizione o irradiazione esterna quando la fonte di radiazioni rimane all'esterno del corpo umano; si parla invece di esposizione interna quando la sorgente di radiazione viene introdotta nel corpo umano. LINEE DI DISTRIBUZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA TRASMISSIONI RADIO A MODULAZIONE DI FREQUENZA E TELEVISIONE APPARECCHIATURE UV PER ABBRONZATURA ARTIFICIALE CAMPI STATICI TRASMISSIONI RADIO SU ONDE MEDIE FORNI A MICROONDE LAMPADE A INCANDESCENZA RAGGI X PER USO MEDICO LUNGHEZZA D ONDA (m) FREQUENZA (Hz) FREQUENZE MOLTO BASSE (ELF) RADIOFREQUENZE (RF) MICROONDE (MW) RADIAZIONI NON IONIZZANTI INFRAROSSO (IR) I B IL ULTRAVIOLETTO RAGGI X Una fonte di radiazioni ionizzanti si genera a causa dell'instabilità atomica e/o nucleare di alcuni elementi. Gli elementi presenti in natura caratterizzati da tale instabilità sono tutti gli quelli con numero atomico uguale e superiore a 84, ovvero quelli che nella tavola periodica seguono il polonio. Vi sono poi isotopi di altri elementi, anche con numero atomico inferiore a 84, che sono radioattivi ed in genere sono prodotti da attività antropiche: il caso più comune è rappresentato dal 6 Co prodotto dal 59 Co nei reattori nucleari per aggiunta di un neutrone. Il 6 Co, tramite decadimento, si trasforma in 6 Ni emettendo fotoni di energia che vengono utilizzati ad esempio in medicina (bomba al cobalto) o nell industria (trattamenti di alimenti, di materiali, sterilizzazioni...). In genere, la trasformazione di elementi radioattivi in altri elementi fisicamente più stabili avviene attraverso l'emissione di raggi α, β e γ. V IS E RADIAZ. IONIZZANTI 56
3 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE Le radiazioni non ionizzanti Le radiazioni non ionizzanti (NIR - Non Ionizing Radiation), che comprendono le frequenze da zero fino alla luce ultravioletta, non trasportano un quantitativo di energia sufficiente a produrre la rottura dei legami chimici e quindi a ionizzare la materia. Le sorgenti NIR sono create da antennne radio e Tv e da linee elettriche. I campi elettromagnetici (CEM) emessi da cavi dell alta tensione hanno una frequenza di 5-6 Hz (ELF-Extremely Low Frequency) e la principale fonte di emissione è rappresentata dagli elettrodotti. Le radiazioni emesse per antenne, ripetitori e stazioni radiobase per la telefonia mobile sono comprese tra circa.5 e 3 MHz (RF-Radio Frequency); di queste, le frequenze comprese tra 9 MHz e 3 GHz sono proprie degli impianti di telefonia cellulare. Attualmente, con la progressiva migrazione delle trasmissioni televisive dalla tecnologia analogica verso quella digitale terrestre si dovrebbero ottenere anche vantaggi da un punto di vista ambientale, in quanto le antenne per la nuova tecnologia genereranno livelli di campo elettromagnetico di entità molto inferiore rispetto alle preesistenti. La normativa specifica per le radiazioni non ionizzanti (NIR) definisce i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. A livello nazionale, la normativa in materia è costituita da: Legge n. 36 del febbraio 1 - Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici; DPCM 8 luglio 3 - Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (5 Hz) generati dagli elettrodotti. Questo decreto, per i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità sui campi elettromagnetici alla frequenza di 5 Hz, ha stabilito quanto segue: 1µT per l'induzione magnetica e 5 kv/m per il campo elettrico, intesi come valori efficaci. A titolo di misura cautelativa per la protezione da possibili effetti a lungo termine, eventualmente connessi con l'esposizione ai campi magnetici generati alla frequenza di rete (5Hz), nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolatici e nei luoghi adibiti a permanenza non inferiori a quattro ore giornaliere, si assume per l'induzione magnetica il valore di attenzione di 1µT, da intendersi come mediana dei valori nell'arco di 4 ore nelle normali condizioni di esercizio. Nella progettazione di nuovi elettrodotti in corrispondenza di aree di gioco per l'infanzia, di ambienti abitativi, di ambienti scolastici e di luoghi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore e nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree di cui sopra in prossimità di linee ed installazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 5 Hz, è fissato l'obiettivo di qualità di 3 µt per il valore dell'induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell'arco di 4 ore nelle normali condizioni di esercizio. DPCM 8 luglio 3 - Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 1 khz e 3 GHz. Questo decreto sui limiti di esposizione, valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per CEM di alta frequenza ha stabilito quanto segue: nel caso di esposizione a impianti che generano campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenza compresa tra 1kHz e 3GHz, non devono essere superati i limiti di esposizione indicati nella Tabella 1 al decreto, intesi come valori efficaci. A titolo di misura cautelativa per la protezione da possibili effetti a lungo termine eventualmente connessi con le esposizioni ai campi generati alle suddette frequenze all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari, si assumono i valori di attenzione indicati nella Tabella 1. Ai fini della progressiva minimizzazione dell'esposizione ai 57
4 ARIA E AGENTI FISICI campi elettromagnetici, i valori dei campi oggetto del decreto, calcolati o misurati all'aperto nelle aree intensamente frequentate, non devono superare i valori di obiettivi di qualità indicati nella Tabella 1. Nella successiva Tabella.1 vengono riepilogati i sopra indicati limiti di esposizione. Tabella.1 Limiti di esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 1 khz e 3 GHz Limiti di esposizione Intensità di campo elettrico E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m),1 < f =<3 MHz 6, 3 MHz < f =< 3 MHz,5 3 MHz < f =< 3 GHz 4,1 Valori di attenzione,1 MHz < f =< 3GHz 6,16 Obiettivi di qualità,1mhz < f =< 3 GHz 6,16 La normativa fornisce le seguenti definizioni: Limite di esposizione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, definito ai fini della tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione dalla popolazione e dei lavoratori per le finalità di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a) della Legge quadro; Valore di attenzione: è il valore di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, considerato come valore di immissione, che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate per le finalità di cui all'articolo 1, comma 1, lettere b) e c). Esso costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine e deve essere raggiunto nei tempi e nei modi previsti dalla legge; Obiettivi di qualità: - sono i criteri localizzativi, gli standard urbanistici, le prescrizioni e le incentivazioni per l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali secondo le competenze definite dall'articolo 8 della Legge quadro; - sono i valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definiti dallo Stato secondo le previsioni di cui all'articolo 4, comma 1, lettera a), ai fini della progressiva miticizzazione dell'esposizione ai campi medesimi. In materia di campi elettromagnetici, ARPA si occupa delle seguenti attività: rilascio di pareri tecnici previsionali su nuovi impianti (es. telefonia mobile, sistemi radiotelevisivi, elettrodotti) a supporto delle amministrazioni (comuni e province) ai fini del rilascio dell autorizzazione; controlli nei pressi di sorgenti già esistenti anche in seguito ad esposto/segnalazione dei cittadini; controlli di lungo periodo (monitoraggi); attività di studio, anche a supporto delle attività di pianificazione degli enti locali; realizzazione, gestione e aggiornamento del catasto regionale delle sorgenti di radiazioni non ionizzanti. Per quanto concerne la situazione in provincia di Lecco, ARPA Lombardia gestisce un data-base degli impianti di radio telecomunicazione presenti sul territorio lombardo da cui è possibile estrarre i dati relativi al territorio provinciale ed elaborare i Grafici che seguono, da. a.8, effettuando, nel contempo, anche un raffronto con la situazione delle altre province lombarde. 58
5 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11 AIRUNO BALLABIO BARZIO CALOLZIOCORTE CASSINA VALSASSINA CIVATE COLICO COLLE BRIANZA DERVIO GALBIATE MALGRATE MOGGIO MONTEVECCHIA PESCATE VALGREGHENTINO AIRUNO** BALLABIO BARZIO CALOLZIOCORTE CASSINA VALSASSINA CIVATE COLICO COLLE BRIANZA DERVIO GALBIATE MALGRATE*** MOGGIO MONTEVECCHIA PESCATE VALGREGHENTINO ,5 1 1,5, Grafico. Numero di impianti AIR radiotelevisivi ANNONE DI BRIA presenti in provincia di Lecco, BALL -7-8 BARZ Grafico.1 ABBADIA LARI BA BELL BOSISIO PA BR CA CALOLZIOCO CARE CASATEN CASSAGO BRIA CASSINA VALSAS CERNUSCO LOMBARD CI CO COLLE BRIA COSTA MASN DE DOLZ GALB INTRO LEC Densità LOMA (impianti/kmmandello ) di DEL L impianti radiotelevisivi ME presenti in MISSA provincia di Lecco, MOG -7-8 MOLT (NOTA: ** Valore da moltiplicare per 5; *** Valore da NIBIO moltiplicare per 1) OGGI OLGIATE MOLG OLGIN OSN PADERNO D A PES PRIMAL ROBB ROG SIR VALMADR VARE VERDERIO INFER VIGA 59
6 ARIA E AGENTI FISICI 8 3 Grafico. Numero di impianti radiobase presenti in provincia di Lecco, -7-8 (NOTA: ** Valore da moltiplicare per 5) ABBADIA LARIANA AIRUNO ANNONE DI BRIANZA BALLABIO BARZAGO BARZIO BELLANO BOSISIO PARINI BRIVIO CALCO CALOLZIOCORTE CARENNO CASATENOVO CASSAGO BRIANZA CASSINA VALSASSINA CERNUSCO LOMBARDONE CIVATE COLICO COLLE BRIANZA COSTA MASNAGA DERVIO DOLZAGO GALBIATE INTROBIO ** LOMAGNA MANDELLO DEL LARIO MERATE MISSAGLIA MOGGIO MOLTENO NIBIONNO OGGIONO OLGIATE MOLGORA OLGINATE OSNAGO PADERNO D ADDA PESCATE PRIMALUNA ROBBIATE ROGENO SIRTORI VALMADRERA VARENNA VERDERIO INFERIORE VIGANO CER
7 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11 ABBADIA LARIANA Grafico.3 AIRUNO Densità (impianti/km ANNONE DI BRIANZA ) di impianti BALLABIO radiobase BARZAGO presenti in BARZIO provincia di Lecco, -7-8 BELLANO BOSISIO PARINI BRIVIO CALCO CALOLZIOCORTE CARENNO CASATENOVO CASSAGO BRIANZA CASSINA VALSASSINA CERNUSCO LOMBARDONE CIVATE COLICO COLLE BRIANZA COSTA MASNAGA DERVIO DOLZAGO GALBIATE INTROBIO LOMAGNA MANDELLO DEL LARIO MERATE MISSAGLIA MOGGIO MOLTENO NIBIONNO OGGIONO OLGIATE MOLGORA OLGINATE OSNAGO PADERNO D ADDA PESCATE PRIMALUNA ROBBIATE ROGENO SIRTORI VALMADRERA VARENNA VERDERIO INFERIORE VIGANO 7 8,,4,6,8 1 1, 61
8 ARIA E AGENTI FISICI Grafico.4 Superamento dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici nelle province lombarde Nota: dati relativi ai superamenti registrati dopo il 1999 e non risolti entro l anno 8, con indicazione dello stato di avanzamento del relativo piano di risanamento: richiesto, in corso, programmato. n. dei comuni con superamento n. dei comuni valoricon superamento valori BG BS CO LC MI MN PV SO VA Richiesto In corso Programmato Richiesto In corso Programmato Mon BG BS CO LC MI MN PV SO VA Mon Grafico.5 Pareri preventivi ARPA su sorgenti a radiofrequenza in Lombardia, Bergamo Brescia Como Cremona Bergamo Brescia Lodi Como 7 Milano Cremona 8 Monza e Brianza Mon Mantova Lodi Pavia Milano 7 8 Sondrio Monza e Brianza Mon Varese Mantova Pavia Sondrio Varese
9 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11 Bergamo Brescia Como Cremona Grafico.6 Bergamo Interventi di controllo ARPA Brescia su sorgenti a radiofrequenza in Lombardia, Como -7-8 Cremona to Lodi Milano 7 8 Lodi Milano Monza e Brianza Monza e Brianza Mantova Mantova Pavia Pavia Sondrio Sondrio Varese Varese Bergamo Brescia Como Grafico.7 Pareri preventivi ARPA su sorgenti di campi ELF in Lombardia, -7-8 Cremona Lodi Milano 7 8 Monza e Brianza Mantova Pavia Sondrio Varese
10 ARIA E AGENTI FISICI Grafico.8 Interventi di controllo ARPA su sorgenti di campi ELF in Lombardia, -7-8 Bergamo Brescia Como Cremona 7 8 Lodi Milano 7 8 Monza e Brianza Mantova Pavia Sondrio Varese In conclusione, si osserva che, in base ai dati in possesso di ARPA, allo stato attuale non si rilevano impianti di radiotelecomunicazione sul territorio provinciale di Lecco che comportino il superamento dei valori limite di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità di cui al D.P.C.M. 8 luglio 3. Inoltre, nella totalità dei controlli effettuati dal Dipartimento ARPA di Lecco, sia su impianti a radiofrequenza, sia su sorgenti di campo elettromagnetico a bassa frequenza, non si è mai riscontrato il superamento dei limiti fissati dalla normativa vigente in materia Le radiazioni ionizzanti Si definiscono radiazioni ionizzanti quelle dotate di sufficiente energia da poter ionizzare gli atomi o le molecole con cui vengono in contatto. Esiste un fondo di radioattività naturale dato da radiazioni ionizzanti naturali, come la radiazione terrestre (radiazione prodotta da nuclidi primordiali o da nuclidi cosmogenici in decadimento radioattivo) e quella extraterrestre (la radiazione cosmica). Si stima che a livello planetario un individuo riceva mediamente una dose di,4 millisievert/anno; tuttavia tale valore può variare moltissimo da luogo a luogo. In Italia la dose equivalente media valutata per la popolazione è di 3,4 msv/a. Questo valore deve costituire il riferimento per eventuali valutazioni di radioprotezione. Le capacità di una radiazione di poter ionizzare un atomo e di penetrare più o meno in profondità all'interno della materia, dipendono, oltre che dalla sua energia, anche dal tipo di radiazione e dal materiale con il quale avviene l'interazione. Le radiazioni ionizzanti si dividono in due categorie principali: quelle che producono ioni in modo diretto (le particelle cariche α, β e β + ;) e quelle che producono ioni in modo indiretto (neutroni, raggi γ e raggi X). 64
11 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11 I raggi alfa hanno un basso potere di penetrazione nella materia, mentre le radiazioni beta e gamma hanno un alto potere di penetrazione. Convenzionalmente si considerano ionizzanti le radiazioni con frequenza maggiore di 3x1 15 Hertz. Le radiazioni ionizzanti possono essere prodotte da decadimento radioattivo, fissione nucleare, fusione nucleare, emissioni da corpi estremamente caldi o da cariche accelerate. Nei casi in cui la radiazione ionizzante incida su tessuti biologici, possono verificarsi danni di tipo sanitario. La radiazione alfa presenta una basso potere di penetrazione, quindi viene facilmente fermata dallo strato superficiale della pelle costituita da cellule morte, risultando pertanto non pericolosa per l'uomo nei casi di irradiazione esterna. La stessa diventa invece pericolosa nelle situazioni in cui la sorgente radioattiva viene inalata o ingerita (irradiazione interna) perché in questo caso può ledere direttamente tessuti radiosensibili: tipico caso è quello del radon, in cui l'isotopo radioattivo viene inspirato e può decadere all'interno del corpo umano emettendo radiazioni alfa. La radiazione gamma invece, avendo un potere di penetrazione molto elevato, può risultare pericolosa per gli esseri viventi anche in situazioni di irradiazione esterna. I danni che una radiazione ionizzante può provocare ai tessuti biologici sono di vario tipo (somatici o genetici, stocastici o deterministici). L'esposizione alle radiazioni ionizzanti (comunemente definite radioattività) è sempre presente in natura e molto variabile a seconda della costituzione geologica dei luoghi. L'Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia avvengano tra i decessi l'anno per tumore ai polmoni dovuto all'esposizione a fonti naturali di radioattività. Le attuali normative anti-inquinamento prevedono limiti stringenti sull'esposizione individuale. Per quanto concerne la provincia di Lecco, si evidenzia la situazione di seguito descritta. Riguardo alle strutture provinciali autorizzate all impiego di radioisotopi, comprendenti sia strutture sanitarie sia stabilimenti industriali, sulla scorta dei dati messi a disposizione dall ARPA Dipartimento di Lecco e dall A.S.L. di Lecco, risulta che esse sono in totale quindici; esistono poi, sul territorio provinciale, numerose ditte autorizzate all impiego di apparecchiature a raggi X a scopo industriale per misure di spessore, per rilevatori di polveri, per gammagrafie industriali ed altre applicazioni. Riguardo alle concentrazioni di radioisotopi rilevati negli alimenti, di interesse risulta la relazione tecnica relativa all anno 9 del Dipartimento ARPA di Milano riguardante i dati riassuntivi della radioattività negli alimenti raccolti nell ambito del programma di monitoraggio degli alimenti della Rete Nazionale per la Radioattività Ambientale (effettuato ai sensi dell art.14 del D.Lgs. 3/1995 e s.m.i.). Tale relazione raccoglie i dati riguardanti le analisi condotte su campioni alimentari mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione, tecnica che consente di individuare con buoni livelli di sensibilità l eventuale presenza di radionuclidi gamma emettitori, sia di origine naturale sia artificiale, che costituiscono la maggior parte delle specie radioattive esistenti. In particolare, in ottemperanza ad una Raccomandazione della Comunità Europea, è stata prevista una campagna annuale per il monitoraggio dei funghi epigei spontanei e delle bacche selvatiche (mirtilli) nel territorio delle ASL di Varese, Como e Lecco, oltre al monitoraggio dei pesci carnivori di lago nei la- Como 16% Varese 6% ghi Lario e Ceresio, condotto da ARPA Milano in collaborazione con le ASL di Milano 6% Lecco e Como sin dal Nel 9 sono state effettuate 7 Lecco 13% analisi di campioni alimentari provenienti dalle province di Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza, Milano e Varese; i Lodi 5% Grafici.9,.3 e.31 indicano la suddivisione dei campioni per tipologia e provenienza. Grafico.9 Analisi suddivise per ambito provinciale di provenienza dei campioni, 9 65
12 Lodi 5% ARIA E AGENTI FISICI Verdura a foglia larga 6% Acqua potabile 6% Grafico.3 Campioni analizzati suddivisi per matrice, 9 Pesci d acqua dolce 13% Verdura a foglia larga 6% Ortaggi 6% Pesci d acqua dolce 13% Pasto misto % Acqua potabile 6% Pasto misto % Carne 9% Cereali e derivati 6% Molluschi e crostacei % Derivati del Carne latte 9% 5% Ortaggi 6% Cereali Frutti e derivati di bosco 6% 6% Molluschi Latte 8% e crostacei % Derivati Funghi del freschi latte 5% 11% Frutti di bosco 6% Latte 8% Funghi freschi 11% Nella maggior parte dei campioni analizzati la contaminazione riscontrata di radionuclidi artificiali è inferiore alla sensibilità della metodica; l unica eccezione significativa riguarda i funghi epigei spontanei in cui si possono talvolta riscontrare valori di concentrazione di isotopi del cesio elevati e variabili sia in funzione della specie sia del luogo di prelievo. In effetti, i funghi assorbono e trattengono dal terreno il cesio, e per questa loro caratteristica sono considerati degli ottimi bioindicatori della radioattività ambientale. Grafico.31 Campioni di funghi spontanei: distribuzione dei risultati, 9 Numero campioni Numero campioni < >6 Classi di concentrazione di 137 Cs (Bq/kg) In conclusione, <5 dalla citata relazione 5-1 si rileva che 1- nei campioni -6 di alimenti analizzati >6 non è stata individuata la presenza di radionuclidi Classi artificiali di concentrazione gamma emettitori di 137 Cs diversi (Bq/kg) dal cesio, la cui presenza è ancora per lo più riconducibile all incidente di Chernobyl del Anche per le acque potabili i valori misurati sono sempre inferiori ai rispettivi valori di riferimento Il radon Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore ed insapore e pertanto non riconoscibile dai sensi umani, caratterizzato da una grande inerzia chimica grazie alla quale si diffonde rapidamente nell ambiente senza reagire con altri inquinanti o elementi. È inquinante cancerogeno, agente in particolar modo sull apparato respiratorio. Il radon si sprigiona dal suolo e si può diffondere nelle abitazioni attraverso aperture, microfratture delle fondamenta, tubature, giunture dei muri; è altresì presente in alcuni materiali da costruzione e nell acqua sorgiva o dei
13 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 11 pozzi artesiani. Il sottosuolo è pertanto il luogo ove si riscontrano le maggiori concentrazioni di radon. Anche se il valore in concentrazione non può essere azzerato, essendo inevitabile un valore di fondo, e considerando che gli impianti di abbattimento sono pressoché inutili, l aerazione dei locali, soprattutto quelli interrati resta l unica soluzione, aiutata altresì da una sigillatura delle crepe vicino alle fondamenta, da una impermeabilizzazione del terreno se è in terra battuta. Anche le bocche di lupo (per far fluire l aria contaminata della cantina verso l esterno) sono utili allo scopo. In casi estremi, si deve provvedere a depressurizzare il suolo realizzando sotto la superficie dell edificio un piccolo pozzetto con un ventilatore che provvede ad aspirare l aria presente. In edilizia viene sconsigliato l uso del tufo. La Regione Lombardia ha svolto nel 4 una campagna di misura del gas radon in tutto il suo territorio, al fine dell individuazione delle radon prone areas (aree ad elevata probabilità di alte concentrazioni di radon), come previsto dal D.Lgs. 41/. Per la pianificazione del monitoraggio, il territorio della Lombardia è stato distinto in due diverse tipologie in relazione alla morfologia ed alla presenza di substrato roccioso: l area di collina-montagna è stata indagata con maggior dettaglio rispetto all area di pianura, in quanto le caratteristiche morfologiche e geologiche possono far presumere l esistenza di una maggiore variabilità nella distribuzione geografica delle concentrazioni di radon. Le misure di concentrazione del gas naturale radioattivo effettuate da ASL, ARPA e Università in abitazioni campione a partire dai primi anni novanta rivelano che la concentrazione media di radon si attesta su un valore di 116 Bq/m 3, a fronte di una media nazionale di 7 Bq/m 3. Si ricorda che nel quadro normativo nazionale relativo alla problematica del radon indoor, non vengono prese in considerazione le problematiche connesse all esposizione al radon nelle abitazioni; pertanto, il più solido riferimento per l argomento è la raccomandazione della Comunità Europea 9/143/Euratom, che indica il valore di 4 Bq/m 3 come quello oltre cui intraprendere azioni di risanamento per le abitazioni esistenti e Bq/m 3 come obiettivo di qualità per le nuove edificazioni. Con riferimento alle concentrazioni di radon indoor nel territorio regionale, ARPA Lombardia mette a disposizione i dati di una campagna di misura regionale effettuata nel corso del 4, finalizzata all individuazione delle cosiddette radon prone areas, come previsto dal D.Lgs. 41/. Dagli esiti della citata campagna, riportati nel Grafico.3, si rileva quanto segue: nell 84,6 % dei locali indagati nell intera Regione (tutti situati al pian terreno) i valori sono risultati inferiori a Bq/m 3 ; in particolare, nelle Province di Lodi e Cremona le concentrazioni misurate sono risultate in ogni caso inferiori a Bq/m 3 ; per il 4,3 % dei punti di misura i valori di concentrazione media annuale di radon misurati sono risultati superiori a 4 Bq/m 3 ; le Province nelle quali sono stati riscontrati i valori più rilevanti sono Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese; nel,6% dei punti di misura sono stati registrati valori superiori a 8 Bq/m 3. Può essere rappresentativo il confronto tra la situazione media regionale e quella specifica della provincia di Lecco, descritta nel Grafico ,1% 11,1% 11,6% 11,6% 3,7%,6% 3,7%,6% 3,8% 3,8% 1,4% 1,4% 84,6% 84,6% 83,1% 83,1% inferiori a Bq/m 3 inferiori % misure a con valori Bq/m 3 tra e 4 Bq/m 3 tra % misure e 4 con valori Bq/m 3 tra 4 e 8 Bq/m 3 tra % misure 4 e 8 con valori Bq/m 3 superiori a 8 Bq/m 3 superiori a 8 Bq/m 3 inferiori a Bq/m 3 inferiori % misure a con valori Bq/m 3 tra e 4 Bq/m 3 tra % misure e 4 con valori Bq/m 3 tra 4 e 8 Bq/m 3 tra % misure 4 e 8 con valori Bq/m 3 superiori a 8 Bq/m 3 superiori a 8 Bq/m 3 Grafico.3 Distribuzione percentuale dei valori di concentrazione media annuale di radon in Lombardia, 4 Grafico.33 Distribuzione percentuale dei valori di concentrazione media annuale nella provincia di Lecco, 4 67
14 superiori a 8 Bq/m 3 ARIA E AGENTI FISICI Grafico.34 Distribuzione percentuale dei punti di misura della campagna nelle province lombarde, 4 Infine, si riporta di seguito il confronto tra le situazioni monitorate nelle diverse province lombarde: VA 8% BG 16% VA 8% BG 16% SO 1% SO PV 1% 9% BS 3% PV MN 9% 4% MN MI 4% 7% MI LO 7% % LC 8% LO % LC 8% BS 3% CO 7% CR 4% CO 7% CR 4% Grafico.35 Distribuzione percentuale dei valori di concentrazione media annuale nelle province lombarde, 4 1% 1% 8% 8% 6% 6% 4% 4% % % % BG BS CO CR LC LO MI MN PV SO VA inferiori a Bq/m 3 % misure misure con con valori valori inferiori tra a e 4 Bq/m 33 % misure misure con con valori valori tra tra 4 e e 4 8 Bq/m Bq/m 3 3 % misure misure con con valori valori tra superiori 4 e 8 a 8 Bq/m Bq/m 3 3 superiori a 8 Bq/m 3 % BG BS CO CR LC LO MI MN PV SO VA I risultati confermano pertanto lo stretto legame tra la presenza di radon e le caratteristiche geologiche del territorio, mostrando valori più elevati di concentrazione di radon indoor nelle province di Bergamo, Lecco, Sondrio, caratterizzate in buona parte da un territorio collinare e montano. 68
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