EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI

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1 EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI In questo capitolo analizzeremo le problematiche legate agli effetti che i campi elettromagnetici a radiofrequenza possono avere nei confronti dell uomo. Verranno, inoltre, elencate una serie di norme europee ed italiane che chiariranno ancora meglio il discorso. Iniziamo con l osservazione che ogni onda elettromagnetica possiede una certa energia che dipende dalla potenza della sorgente e dalla frequenza: maggiore è la frequenza maggiore è l energia posseduta dall onda. A proposito di questa osservazione visualizziamo alcuni dati riportati nella seguente tabella: Ad ogni banda di frequenza corrisponde una certa quantità di energia espressa in Elettron Volt. All aumentare della frequenza di un onda elettromagnetica si passa da radiazioni NON IONIZZANTI a radiazioni IONIZZANTI. --- SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 245

2 Una radiazione è definita IONIZZANTE se ha sufficiente energia per strappare un elettrone a un atomo. Le Radiazioni Ionizzanti influiscono biologicamente su una cellula e a seconda della potenza e dei tempi di esposizione sono capaci di causare tumori, leucemie ecc. La nostra analisi verterà solamente sulle RADIOFREQUENZE e sulle MICROONDE: un discorso a parte si dovrebbe fare per le radiazioni provocate dai campi elettromagnetici generati dalle linee ad alta tensione e bassissima frequenza! Appartengono alla sottobanda rappresentata in figura, le frequenze di trasmissione radio, televisive e satellitare. Per esempio la trasmissione radiofonica FM è nella banda 87,5-108 MHz, la trasmissione delle emittenti televisive va da 30 MHz a 1 GHz, mentre la trasmissione radio cellulare digitale GSM 900 è centrata a 900 MHz, mentre la DCS1800 a 1800 MHz (1,8 GHz): tutte queste trasmissioni sono AL DI SOTTO DELLA FREQUENZA CRITICA DI INIZIO DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI!!! La radiazione visibile è, per gran parte, al di sotto delle radiazioni ionizzanti, anche se, per esempio, l ultravioletto che fa parte della radiazione visibile è a frequenze già IONIZZANTI. --- SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 246

3 Le radiazioni IONIZZANTI per eccellenza sono i raggi X e i raggi Gamma derivanti dalle esplosioni nucleari. Sorgenti di onde elettromagnetiche Le sorgenti di radiazioni sono un corpo o sistema di corpi che emettono energia sotto forma di onde che si irradiano nello spazio circostante. Le onde sono quindi la forma con cui si propaga l energia che la sorgente cede all ambiente esterno. Il Sole emette radiazioni a tutte le frequenze, sia quelle NON IONIZZANTI che quelle IONIZZANTI. Le radiazioni arrivano sulla Terra, ma grazie alla presenza dell OZONO gran parte delle radiazioni IONIZZANTI viene riflessa. Ovviamente ci sono moltissime sorgenti di o.e.m. artificiali. Tra queste, alcune sono strumenti di uso quotidiano, che molto spesso si utilizza anche più dei cellulari! Ricordiamone alcuni esempi: TOSTAPANE, FERRO DA STIRO, RASOIO ELETTRICO, PHON, LAVATRICE. Altre sorgenti di emissione generate dall uomo sono: LINEA AEREA DI TRASMISSIONE IN ALTA TENSIONE, RIPETITORI RADIOFONICI, RIPETITORI TELEVISIVI E TELEFONICI, TELEFONO CELLULARE Cominciamo facendo un esempio di facile comprensione per capire la problematica derivante soprattutto dal fatto che molte persone parlano senza avere conoscenze specifiche sull argomento! Una persona che si espone al sole per un tempo X riceve molte più onde elettromagnetiche di una persona che si espone per lo stesso tempo X al una stazione ripetitrice telefonica. Quindi il tempo di esposizione è un fattore determinante, insieme alla frequenza e alla potenza dell onda, per stimare gli effetti biologici delle onde elettromagnetiche. Gli effetti che un esposizione a campi elettromagnetici provoca nel corpo umano e nelle sue cellule dipendono soprattutto dalla frequenza e dalla intensità del campo. Campi elettromagnetici di frequenza diversa interagiscono con il corpo umano in modi diversi. L esposizione a campi elettromagnetici può causare riscaldamento e indurre correnti elettriche nei tessuti corporei. Il riscaldamento è la principale interazione a frequenze al di sopra di circa 1 MHz, mentre alle basse frequenze l azione dominante è l induzione di correnti elettriche nel corpo dovuta ai campi magnetici. A seguito di circa 50 anni di studi sugli effetti termici dovuti ai campi e.m. a radiofrequenza è stato messo in evidenza come questi effetti si manifestino soltanto al di sopra di determinati livelli di esposizione, i cui valori dipendono dalla frequenza del campo elettromagnetico. Ciò ha consentito la definizione di limiti di esposizione molto cautelativi che garantiscono pienamente sotto questo aspetto la salute della popolazione. --- SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 247

4 Analizziamo ora degli estratti da alcuni documenti dell OMS, che da questo punto di vista è l organismo più qualificato per sviluppare delle leggi su questo tema. Per i campi ad alta frequenza, il complesso di dati disponibili fino ad oggi suggerisce che l esposizione di campi di bassa intensità non provochi effetti dannosi per la salute, (Organizzazione Mondiale della Sanità: Campi elettromagnetici e salute pubblica, EMF Risk, 27/03/2003). Possibili effetti a lungo termine di un esposizione cronica a campi, anche di bassa intensità, non possono essere definitivamente esclusi per principio; tuttavia per quanto riguarda i campi elettromagnetici ad alta frequenza i dati attuali della ricerca biologica indicano concordemente che questi non sono né mutageni (non producono mutazione genetica) né teratogeni (non hanno effetto sul feto). Le ricerche epidemiologiche costituiscono tuttavia lo strumento indispensabile per lo studio di eventuali effetti a lungo termine. Nessuna ricerca epidemiologica ha sinora evidenziato correlazioni significative tra tumori cerebrali e l utilizzo dei telefoni cellulari, [K.Foster, P.Vecchia, J.Moulder: Effetti sulla salute dei telefoni mobili, AEI, vol.87, luglio/agosto 2000]. L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato nel 1996 il Progetto Internazionale CEM. L OMS coopera con 8 agenzie internazionali, oltre 50 enti nazionali e 7 centri di collaborazione nel campo della protezione dalle radiazioni non ionizzanti. Una revisione dei dati scientifici svolta dall OMS nell ambito del Progetto Internazionale CEM ha concluso che: Sulla base della letteratura attuale, non c è nessuna evidenza convincente che l esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza abbrevi la durata della vita umana, né che induca o favorisca il cancro, [OMS (1998). Campi elettromagnetici e salute pubblica. Effetti sanitari dei campi a radiofrequenza. Promemoria n. 183]. La normativa di protezione dai campi elettromagnetici ha le sue basi nei lavori dell ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection). ICNIRP, nata nel 1982, è un gruppo di lavoro indipendente, formato da esperti internazionali, che valuta i risultati scientifici che provengono da tutto il mondo e collabora con l Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel 1998 l ICNIRP ha emesso le linee guida sui campi elettromagnetici, prendendo in considerazione esclusivamente gli effetti sulla salute umana documentati scientificamente. Sono stati definiti: - Limiti di base in termini di grandezze collegate all effetto biologico da cui ci si vuol difendere; - Limiti di riferimento, in termini di grandezze relative all esposizione, direttamente misurabili. Si definisce SAR (Specific Absorption Rate (W/kg)) la Potenza di irradiazione per chilogrammo di peso corporeo assorbita dall organismo preso in esame. --- SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 248

5 L assorbimento della radiazione EM da parte dei tessuti biologici dipende dal contenuto in acqua dei tessuti e dalle dimensioni del soggetto. I livelli di esposizione fissati dalle norme ICNIRP sono basati sul valore di SAR, pari a 4 W/kg, associato all innalzamento termico di 1 C del tessuto biologico dopo 30 minuti di esposizione. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che esposizioni che comportino un SAR < 4 W/kg sono da considerarsi sicure! La seguente tabella fornisce i limiti di base per campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. FONTE: ICNIRP(1998) -Raccomandazione Europea (12 luglio 1999) La seguente tabella fornisce i livelli di riferimento per l esposizione della popolazione. FONTE: Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP) 1998 Raccomandazione Europea SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 249

6 Anche l Italia si è adeguata ai limiti imposti dall Europa: anzi, l Italia ha addirittura anticipata le leggi europee e addirittura, i limiti imposti dalla legislazione italiana, sono ancora più pesanti, come si può facilmente osservare dai dati riassunti in seguito. Legislazione Italiana Limiti di esposizione per la popolazione previsti dal Decreto del Ministero dell Ambiente n. 381/98 Limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche: In corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore, non devono essere superati i seguenti valori, indipendentemente dalla frequenza, mediati su qualsiasi intervallo di 6 minuti: - 6 V/m per il campo elettrico - 0,016 A/m per il campo magnetico - 0,10 W/m2per la densità di potenza dell onda piana (tra 3 MHz e 300 GHz) (Art.4, c.2 del decreto n.381) Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Legge 22 febbraio 2001, n. 36, pubblicata sulla G.U.R.I. n. 55 del 7 marzo 2001). Scopo principale della legge-quadro n.36 del 22 febbraio 2001 pubblicata sulla G.U.R.I. del 07/03/2001 è la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dagli effetti delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prodotti da tutti gli impianti, i sistemi e le apparecchiature per usi civili, militari e di polizia con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. Altri scopi della legge sono: a) La tutela dell ambiente e del paesaggio; b) La promozione della ricerca scientifica per la valutazione degli effetti sanitari a lungo termine; c) La promozione dell innovazione tecnologica e delle azioni di risanamento volte a minimizzare l intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. La legge definisce: 1. Limite di esposizione, definito ai fini della tutela della salute da effetti acuti, che non deve essere superato in alcun caso. 2. Valore di attenzione, che costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine. Esso non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenza prolungata. --- SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 250

7 3. Obiettivi di qualità intesi come criteri localizzativi, standard urbanistici e come valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico ai fini della progressiva minimizzazione dell esposizione. Ancora: - La legge stabilisce che è competenza dello Stato fissare i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, insieme all individuazione delle tecniche di misurazione e di rilevamento dell inquinamento elettromagnetico. - I criteri localizzativi e gli standard urbanistici, come anche le modalità di rilascio delle autorizzazioni, sono di competenza delle Regioni. Decreto attuativo Dpcm 8 luglio 2003 (G.U.R.I. n. 199 del ) - Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai c.e.m. generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. - Vengono confermati i valori fissati nel decreto 381/98. - Estende il limite di 6 V/m anche alle aree aperte intensamente frequentate (parchi pubblici, centri commerciali, aeroporti, cortili, terrazze e simili). Stabilisce inoltre che: - le tecniche di misurazione e di rilevamento da adottare sono quelle indicate nella norma CEI e specifiche norme emanate successivamente dal CEI: - Il sistema agenziale APAT-ARPA contribuisce alla stesura delle norme CEI con l approvazione del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio. La sentenza n.307/2003 emanata dalla Corte Costituzionale nel mese di ottobre 2003 conferma il potere dello Stato come unico soggetto in diritto di fissare il limiti di campo e.m. e quello delle Regioni quali enti preposti alle decisioni sulla localizzazione delle antenne. Per maggiori informazioni sull argomento: - Progetto Internazionale CEM dell OMS: - Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP): - Comitato Internazionale documentazione e informazione scientifica (CIDIS): - Consorzio Elettra 2000: - Agenzia per la Protezione dell Ambiente e per i servizi Tecnici: SISTEMI DI TLC --- EFFETTI BIOLOGICI DEI C.E.M. 251

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