RELAZIONE SULLE PROCEDURE DI INFRAZIONE
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- Alessia Mattei
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1 RELAZIONE SULLE PROCEDURE DI INFRAZIONE 1. PROCEDURA DI INFRAZIONE 2004/2034 Causa C 565/10 Concernente gli agglomerati con carico generato maggiore di a.e. che scaricano in aree normali violazione degli artt. 3, 4 e 10 della direttiva 91/271/CEE Rilevata la non conformità (da parte della Commissione Europea) sulla situazione degli agglomerati (visti i dati UWWTD), la Commissione Europea ha iniziato la fase di precontenzioso (marzo2001), una volta accertata la non conformità a mezzo corrispondenza, la Commissione ha comunicato allo Stato italiano una diffida (o messa in mora) (luglio 2004), segue una messa in mora complementare (ottobre 2007). A seguito di corrispondenza fra Stato Italiano e la Commissione Europea la procedura di precontenzioso si conclude con il parere motivato in cui è stata notificata la contestazione formale (febbraio 2009) stabilendo un termine di due mesi per sanare la situazione (aprile 2009). L inadempimento è stato accertato e la Commissione Europea ha deposita il ricorso alla Corte di Giustizia (gennaio 2010). La Corte di giustizia va a sentenza di condanna emessa il 19 luglio 2012 e condanna la Repubblica Italiana alle spese (solo spese di procedura). AGGLOMERATI IN INFRAZIONE CERVIGNANO DEL FRIULI l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per il non completo collettamento dei reflui (art.3) SITUAZIONE E AZIONI La regione Friuli Venezia Giulia, in attuazione dei principi della legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche) e successive modifiche, con L.R. 13 del 23 giugno 2005 ha individuato, con grave ritardo, gli ambiti territoriali ottimali istituendo le Autorità d'ambito (ora Consulte d ambito). La Consulta d Ambito Centrale Friuli, analogamente alla cessata Autorità d Ambito è un consorzio di funzioni formato dalla Provincia di Udine e 135 Comuni (a seguito delle fusioni fra Campolongo al Torre e Tapogliano e fra Rivignano e Teor) per organizzare il servizio idrico integrato (SII) secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità, come definito prima dalla L.36/94 ed ora dal D.Lgs. 152/2006 ed attuato dalla legge regionale 13/2005. Per quanto sopra, la Consulta d Ambito Centrale Friuli, è subentrata alle amministrazioni locali nella gestione del Servizio Idrico Integrato solo a far data dal , predisponendo una prima pianificazione Piano stralcio degli interventi e dando il via alla ricognizione delle infrastrutture afferenti al SII del territorio di 1
2 competenza al fine di addivenire alle necessarie conoscenze basilari per definire il Piano d ambito. Conseguentemente a tali attività e in considerazione dei cambiamenti normativi di settore intercorsi negli anni, non da ultimo l attribuzione all AEEGSI di competenze anche in materia di servizi idrici con particolare riferimento agli aspetti tariffari, nel Assemblea della CATO del è stata adottato il Piano d Ambito degli interventi con il relativo piano economico finanziario. La procedura 2004/2034 riguarda gli agglomerati con carico generato maggiore di a.e. che scaricano in aree normali. La commissione ha sempre ritenuto fin dalla fase di precontenzioso che l agglomerato di Cervignano scarichi in area normale. Daltro canto, con delibera n dd della Direzione centrale ambiente e lavori pubblici, Servizio infrastrutture civili e tutela acque da inquinamento è stata individuata quale ulteriore aree sensibili l intera laguna di Marano e Grado, di conseguenza l agglomerato Cervignano risulta scaricare in area sensibile (la direttiva prevedeva all art. 5 comma 1 che gli Stati membri individuassero le aree sensibili entro il 31 dicembre 1993). A tal riguardo si riporta uno stralcio del Analisi giuridica esposta nel parere motivato - Gli agglomerati che scaricano in area sensibile ai sensi dell articolo 5 della direttiva sono invece da stralciare e da esaminare nell ambito di un caso ad hoc, e pertanto non sono più da considerarsi oggetto del presente caso. Appare chiaro, quindi, che l agglomerato di Cervignano,sarebbe dovuto essere stralciato dalla procedura di infrazione 2004/2034 Causa C 565/10 già nei due mesi successivi alla notifica del parere motivato, termine generalmente concesso allo stato inadempiente per il superamento degli addebiti ascrittigli, ed essere invece oggetto della procedura di infrazione 2009/2034 Causa C 85/13 (si veda in seguito). Con Legge regionale 26 luglio 2013, n. 6 articolo 4, comma 22. è stato stabilito che le Consulte d'ambito Territoriale Ottimale provvedono all'individuazione e all'approvazione della perimetrazione degli agglomerati nonché alla determinazione del carico generato da ciascun agglomerato, in termini di abitanti equivalenti suddivisi in residenti, fluttuanti e industriali. L applicazione della metodologia, frutto dei lavori di un tavolo tecnico appositamente costituito (come previsto dalla LR 26 luglio 2013, n. 6) fra le Consulte d'ambito Territoriale Ottimale, la Regione e l'arpa, in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 152/2006 e alle linee guida "Terms and Definitions of the Urban Waste Water Treatment Directive 91/271/EEC - Brussels, 16 January 2007" (si sottolinea che le linee guida essenziali per una corretta interpretazione ed attuazione della direttiva sono state emanate solo nel 2007), all agglomerato di Cervignano del Friuli ha individuato i sub-agglomerati che lo compongono in quanto afferenti al depuratore centralizzato di San Giorgio di Nogaro; gli stessi vengono riportati nella tabella che segue con indicazione della denominazione, del carico generato in termini di AE e della percentuale di collettamento per i sub-agglomerati di dimensioni superiore a 2000 AE. 2
3 SUB AGG SUBAGG Popolazion e totale (AE) Industriali (AE) Totale AE % AE collettata 0 CERVIGNANO; Marano % 1 CERVIGNANO; San Giorgio di Nogaro Lato Est CERVIGNANO; Galli CERVIGNANO; San Giorgio di Nogaro % 4 CERVIGNANO; Torviscosa % 5 CERVIGNANO; Cervignano % 6 CERVIGNANO; Muzzana % 7 CERVIGNANO; Villanova Nogaro CERVIGNANO; Zavattina CERVIGNANO; Malisana CERVIGNANO; Pradulins CERVIGNANO; San Gervasio CERVIGNANO; Mian CERVIGNANO; Via San Gervasio CERVIGNANO; Carlino % 15 CERVIGNANO; Aussa Corno % TOTALE La determinazione dei sub-agglomerati che compongono l agglomerato di Cervignano del Friuli sopra esposta implica che la valutazione del rispetto o meno dell applicazione dell art. 3 della Direttiva Europea 91/271/CEE, riguardante l obbligo di realizzazione della rete fognaria, deve essere svolta separatamente per ogni singolo sub-agglomerato e solo se di dimensioni maggiori a 2000 AE. L analisi prodotta con questa metodologia produce risultati che, seppur differenti dalle precedenti valutazioni, risultano essere più aggiornati, reali e puntuali, individuando esattamente le zone di territorio in cui è necessario intervenire. Pertanto, dall analisi delle percentuali di collettamento, i sub-agglomerati che richiedono interventi infrastrutturali al fine di raggiungere il 100% del collettamento sono i seguenti: SUBAGG SUBAGG Popolazione (AE) non collettata 3 CERVIGNANO; San Giorgio di Nogaro CERVIGNANO; Cervignano CERVIGNANO; Carlino 127 Di seguito si espongono gli interventi previsti nel Piano d ambito per ottemperare alle prescrizioni della direttiva e uscire dalla procedura di infrazione. TITOLO INTERVENTO COSTO RISULTATI ATTESI Collettamento della rete fognaria della zona centrale (con eliminazione delle acque parassite) dell'agglomerato di Cervignano del Friuli Collettamento alla rete Fognaria di circa 350 AE 3
4 Collettamento della rete fognaria (con eliminazione delle acque parassite) della zona nord dell'agglomerato di Cervignano del Friuli Realizzazione della fognatura nera e collettamento alla rete esistente tramite impianto di sollevamento dell'agglomerato nord-est di Cervignano del Friuli Collettamento della rete fognaria della zona Sud dell'agglomerato di Cervignano del Friuli (con eliminazione delle acque parassite) Realizzazione della rete fognara separata nella zona OVEST dell'agglomerato di Cervignano del Friuli Collettamento della rete fognaria del distretto "Borgo Stazione" di Cervignano del Friuli (con eliminazione acque parassite) alla rete nera Estensione della rete fognaria di collettamento acque nere nel comune di Carlino Risanamento della rete mista (con eliminazione delle acque parassite) e suo collegamento tramite sollevamento alla rete di acuqe nere esistente dell'agglomerato SUD-EST di S. Giorgio di Nogaro Collettamento alla rete fognaria di circa AE Collettamento alla rete fognaria di circa 770 AE Collettamento alla rete fognaria di circa 600 AE Collettamento alla rete fognaria di circa 800 AE Collettamento idoneo per circa 980 AE Collettamento alla rete fognaria di circa 130 AE Collettamento alla rete fognaria di circa 300 AE Dalla tabella che segue, in cui sono riportate le modalità di finanziamento delle opere, si evince che gli interventi risultano finanziati per da fondi APQ e per da tariffa. Contributo Tariffa Totale CERVIGNANO Centro Nord Nord-Est Sud Ovest Borgo Stazione CARLINO S. GIORGIO DI NOG. zona Sud-Est PROCEDURA DI INFRAZIONE 2009/2034 Causa C 85/13 Concernente gli agglomerati con carico generato maggiore di a.e. che scaricano in aree sensibili Rilevata la non conformità (da parte della Commissione Europea) sulla situazione degli agglomerati (visti i dati UWWTD), la Commissione Europea ha iniziato la fase di precontenzioso (maggio 2007), una volta accertata la non conformità a mezzo corrispondenza, la Commissione ha comunicato allo Stato italiano una diffida (o messa in mora) (giugno 2009). A seguito di corrispondenza fra Stato Italiano e la Commissione Europea la procedura di precontenzioso si conclude con il parere motivato in cui è stata notificata 4
5 la contestazione formale (marzo 2011) stabilendo un termine di due mesi per sanare la situazione (aprile 2009). L inadempimento è stato accertato e la Commissione Europea ha deposita il ricorso alla Corte di Giustizia (febbraio 2013). La Corte di giustizia va a sentenza di condanna (aprile 2014) e condanna la Repubblica Italiana alle spese (solo spese di procedura). AGGLOMERATI IN INFRAZIONE CIVIDALE DEL FRIULI - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della sezione di defosfatazione negli impianti di depurazione (art. 5); CODROIPO, SEDEGLIANO, FLAIBANO - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della sezione di defosfatazione nell impianto di depurazione (art. 5); LATISANA - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della sezione di defosfatazione nell impianto di depurazione (art. 5); UDINE - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della sezione di defosfatazione nell impianto di depurazione (art. 5); TOLMEZZO - l agglomerato è presente solo nella fase di precontenzioso e successivo parere motivato, non è andato a sentenza. SITUAZIONE E AZIONI A seguito della perimetrazione degli agglomerati nonché alla determinazione del carico generato da ciascun agglomerato in termini di abitanti equivalenti suddivisi in residenti, fluttuanti e industriali, ai sensi della Legge regionale 26 luglio 2013, n. 6 articolo 4, comma 22 si ottiene quanto segue. Per gli agglomerati oggetto della procedura di infrazione 2009/2034, sono stati determinati i seguenti carichi in termini di abitanti equivalenti: Agglomerato di CIVIDALE DEL FRIULI: - carico totale AE; - a servizio dell agglomerato vi sono i depuratori di Via degli Abeti e Grupignano; Agglomerato di GAGLIANO: - carico totale 427 AE; - a servizio dell agglomerato vi è il depuratore di Gagliano; Agglomerato di CODROIPO, Sedegliano, Flaibano: - carico totale AE; - a servizio dell agglomerato vi è il depuratore di Codroipo Belvedere; Agglomerato di LATISANA capoluogo: - carico totale AE; - a servizio dell agglomerato vi è il depuratore di Latisana Paludo; Agglomerato di UDINE: 5
6 - carico totale AE; - a servizio dell agglomerato vi è il depuratore di Udine. Per quanto sopra esposto i depuratori di Via degli Abeti, Grupignano, Gagliano e Latisana Paludo risultano a servizio di agglomerati con un carico di abitanti equivalenti inferiore a e pertanto non soggetti al rispetto delle prescrizioni dettate dall art. 5 della Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane; di contro, in merito al depuratore di Codroipo Belvedere, dotato di trattamento terziario, e che sottende ad un agglomerato con un carico complessivo di AE sono state fornite le analisi di campionamento a dimostrazione del rispetto dei limiti allo scarico. L impianto di depurazione di Udine a seguito dei lavori di revamping dell impianto collaudati a Novembre 2013 è stato dotato di una sezione dedicata per l abbattimento del fosforo. Considerato che l art.5 richiede limiti stringenti per azoto e fosforo, se pur i limiti allo scarico sono rispettati per entrambi, per l azoto totale, al fine di un ulteriore miglioramento della gestione del processo depurativo, si è programmato la predisposizione di una nuova sezione per il dosaggio del carbonio organico. L intervento è compreso in un capitolo di spesa inserito nel Piano d ambito (primo stralcio ) (Depuratore di Udine: interventi sulla linea acque - sezione filtrazione, disinfezione, dosaggio carbonio ). 3. PROCEDURA DI INFRAZIONE 2014/2059 Rilevata la non conformità (da parte della Commissione Europea) sulla situazione degli agglomerati (visti i dati UWWTD), la Commissione Europea ha iniziato la fase di precontenzioso (dicembre 2011), una volta accertata la non conformità a mezzo corrispondenza, la Commissione ha comunicato allo Stato italiano una diffida (o messa in mora) (marzo 2014). AGGLOMERATI IN INFRAZIONE RIVIGNANO - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per il non completo collettamento dei reflui (art.3) e la mancanza del trattamento secondario nei due impianti di depurazione (art.4) ; SAN DANIELE DEL FRIULI - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza del trattamento secondario in uno dei tre impianti di depurazione (art.4); PASIAN DI PRATO - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione in quanto non tutto il carico generato riceve un adeguato trattamento secondario (art.4); TRICESIMO - l agglomerato è entrato in procedura di infrazione in quanto non tutto il carico generato riceve un adeguato trattamento secondario (art.4). 6
7 SITUAZIONE E AZIONI RIVIGNANO: viene contestata la mancanza di una rete fognaria o, in sostituzione di questa, di trattamenti adeguati nonché la mancanza di impianti con trattamenti di tipo secondario. Di seguito si espongono gli interventi previsti nel Piano d ambito per ottemperare alle prescrizioni della direttiva e uscire dalla procedura di infrazione. TITOLO INTERVENTO COSTO RISULTATI ATTESI Fornire trattamento Costruzione di nuovo impianto di depurazione a servizio del depurativo idoneo Capoluogo di Rivignano all'agglomerato di Rivignano Capoluogo Risanamento reti fognarie miste nel Capoluogo di Rivignano (UD) Nuove estensioni e sostituzione di reti fognarie nel Capoluogo di Rivignano Eliminazione delle acque parassite/esecuzione circa 150 nuovi allacciamenti Eliminazione degli scarichi diretti e conferimento agli impianti di tutte le acque reflue generate nell'agglomerato Si prevede, quindi, un immediato intervento per uscire dall infrazione che consta nella realizzazione di un nuovo impianto di tipo secondario. Mentre nella programmazione a lungo termine si prevede il collettamento dell intero carico originato dall agglomerato verso il depuratore di Lignano Sabbiadoro. Nella tabella che segue, in cui sono riportate le modalità di finanziamento delle opere, si evidenzia che gli interventi risultano finanziati per da fondi APQ e per da tariffa. Contributo Tariffa totale RIVIGNANO Depuratore Risanamenti Nuove reti SAN DANIELE DEL FRIULI: viene contestata la mancanza di un trattamento secondario per l impianto Tiro a Segno (ad oggi solo primario). Per l impianto del Tiro a Segno è prevista l installazione di un biodisco i cui lavori in atto si concluderanno entro fine Inoltre verrà potenziato l impianto di Villanova Nord per raggiungere una potenzialità complessiva pari ma circa [AE]: il progetto definitivo è stato approvato dalla C ATO, è prevista una procedura di gara con appalto integrato, l importo lavori è di già inseriti a Piano Stralcio, l inizio lavori è previsto per la fine del 2014 e la conclusione degli stessi per l anno PASIAN DI PRATO: non è chiaro il motivo della contestazione: la causa potrebbe essere sia la mancanza di un adeguato trattamento secondario (sia in termini di potenzialità dell impianto biologico [AE] contro gli [AE] generati 7
8 dall agglomerato) sia il mancato rispetto dei limiti allo scarico (è stato dichiarato dalla Regione che non siamo rispettosi dei limiti per il parametro BOD5). L impianto verrà dismesso con collettamento del carico all impianto di depurazione di Udine. L importo dei lavori è pari a , il progetto defintivo/esecutivo è già stato approvato dalla CATO, si è in attesa delle ultime autorizzazioni. L inizio lavori è previsto per la fine dell anno 2014 e la conclusione degli stessi per la fine del TRICESIMO: viene contestato il trattamento primario dell impianto di Braidamatta. A seguito della riperimetrazione degli agglomerati il carico collettato viene trattato da impianti di trattamento secondario, in quanto l'impianto primario "Braidamatta" di potenzialità di 250 AE serve solamente la località BRAIDAMATTA che va ha costituire un nuovo agglomerato a se stante con carico generato di 245 AE. Di fatto, risultano non sussistere le motivazioni affinché l agglomerato di Tricesimo permanga in infrazione. EM\h:\dati\regione fvg\direzione ambiente e llpp\infrazioni\relazioni sulla procedura di infrazione.pdf\memoria sulle procedure di infrazione rev 1.doc 8
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