Gestione della qualità: migliorare la sicurezza abbassare i costi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gestione della qualità: migliorare la sicurezza abbassare i costi"

Transcript

1 Gestione della qualità: migliorare la sicurezza abbassare i costi Piani di sicurezza integrale per costruzioni e impianti secondo la direttiva SIA 465

2 Suva Tutela della salute Casella postale, 6002 Lucerna Informazioni Tel Ordinazioni Fax Tel Titolo Gestione della qualità: migliorare la sicurezza abbassare i costi Autore Settore costruzioni Riproduzione autorizzata, salvo a fini commerciali, con citazione della fonte. Edizione: settembre 2000 Edizione rivista e aggiornata: agosto 2014 Codice i

3 Indice Premessa 5 1 Situazione iniziale 6 2 Mansioni e responsabilità 7 3 Garantire la sicurezza integrale 8 4 Struttura dei piani di sicurezza integrale 9 5 Piani di sicurezza integrale e sicurezza aziendale 10 6 Piani di sicurezza integrale e gestione della qualità 11 7 Vantaggi offerti dai piani di sicurezza integrale 12 8 Conclusioni e prospettive 13 9 Bibliografia, informazioni 14 3

4

5 Premessa La direttiva SIA 465 «Sicherheit von Bauten und Anlagen», entrata in vigore nel mese di luglio 1998, è il risultato del progetto «Piani di sicurezza integrale» realizzato dalla Suva in collaborazione con lo studio d ingegneria Dr. Matousek, Schwerzenbach. Grazie alla direttiva SIA 465 è ora disponibile una base giuridica per stabilire i compiti e le responsabilità tra i soggetti coinvolti nel processo edilizio e per garantire la sicurezza integrale. La sicurezza integrale si applica a tutte le componenti di costruzioni e impianti, in tutte le fasi del loro ciclo di vita, e si occupa di individuare gli eventuali pericoli e le loro conseguenze. È possibile garantire la sicurezza integrale attraverso due processi fondamentali: la pianificazione e l attuazione delle misure di sicurezza. Da questo punto di vista, i piani di sicurezza integrale svolgono un ruolo fondamentale in quanto servono ai responsabili come strumento per individuare i pericoli connessi a costruzioni e impianti e per adottare le necessarie contromisure. Applicando i piani di sicurezza integrale, il problema della sicurezza diventa più chiaro per le persone coinvolte nella realizzazione dell opera, la sicurezza stessa migliora e i costi diminuiscono. Considerata la crescente richiesta di sicurezza è indispensabile che tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di costruzioni e impianti siano consapevoli delle loro responsabilità e si impegnino a creare un sistema di sicurezza integrale. I piani di sicurezza integrale relativi alle fasi di esecuzione e demolizione devono soddisfare anche i requisiti delle direttive CE sui cantieri. Per redigere un piano di sicurezza integrale potete servirvi del software «Piani di sicurezza integrale» scaricabile all indirizzo web I piani di sicurezza integrale fanno riferimento ai pericoli specifici del progetto. I pericoli, che invece si manifestano nei processi standard a livello aziendale e che potrebbero avere ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei dipendenti, non sono affrontati in un piano di sicurezza integrale, ma rientrano nella gestione della sicurezza aziendale. È necessario affrontare il problema della sicurezza in un ottica globale e questo non solo per ripartire i vari compiti e le responsabilità tra gli addetti ai lavori, ma anche per garantire la pianificazione e l attua zione delle misure di sicurezza. La gestione della sicurezza deve quindi essere integrata nella gestione della qualità aziendale e in quella specifica del progetto. 5

6 1 Situazione iniziale Eventi dannosi, infortuni, una maggiore richiesta di sicurezza e la necessità di pianificare la sicurezza in funzione dei pericoli esistenti sono tutti fattori che hanno portato all emanazione della direttiva SIA 465 «Sicherheit von Bauten und Anlagen» (1). Dal luglio 1998 esiste quindi una base normativa che affronta in modo esauriente il problema della sicurezza, indicando doveri e responsabilità per tutti i soggetti coinvolti nella pianifica zione della sicurezza e nell attua zione dei relativi provvedimenti. Il presente opuscolo si fonda sui risultati del progetto Suva «Integrale Sicherheitspläne im Bauwesen» (3) e mostra come possono essere soddisfatti i requisiti della direttiva SIA 465 mediante l applicazione dei piani in questione. 6

7 2 Mansioni e responsabilità In linea di massima, ogni soggetto coinvolto nella realizzazione di costruzioni e impianti è responsabile, nell ambito delle proprie mansioni, della qualità e quindi anche della sicurezza di costruzioni e impianti (1). Il committente e il proprietario sono responsabili della sicurezza, il primo come proprietario dell opera, il secondo come proprietario del terreno. Essi devono essere a conoscenza dei probabili pericoli imputabili a costruzioni e impianti o suscettibili di influenzarli. Devono farsi carico personalmente della sicurezza per ogni fase di lavoro oppure devono delegare tale compito ad un esperto. Inoltre, sono tenuti a mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per evitare eventuali danni. Il committente deve informare gli esperti sui processi di utilizzazione a lui noti, affrontare le situazioni critiche e occuparsi delle misure di sicurezza e dei cosiddetti rischi residui; infine, deve prendere le decisioni del caso. Il committente, di propria iniziativa e in modo esauriente, deve mettere al corrente il proprietario (ad es. l acquirente) e questi a sua volta l utilizzatore (ad es. il locatario) circa i provvedimenti adottati e i rischi residui. Il direttore generale, incaricato dal committente di occuparsi della gestione generale delle attività di pianificazione, progettazione ed esecuzione di un opera, è responsabile della sicurezza durante tutte le fasi lavorative. A questo propo sito deve fare in modo che siano rispettati tutti i requisiti di sicurezza definiti nelle relative norme e disposizioni di legge. Il direttore generale deve esporre al committente la situazione e consigliarlo di conseguenza. Il direttore generale conosce a fondo il progetto, anche nei suoi punti critici. Nell ambito dell organizzazione progettuale egli deve programmare e coordinare con gli specialisti le attività in materia di sicurezza e documentare tutti gli interventi nel piano di sicurezza integrale. La direzione dei lavori partecipa sia alla pianificazione della sicurezza (norma SIA 118, art. 104), sia all elaborazione dei relativi piani. Si adopera affinché le misure di sicurezza previste non siano sol tanto inserite nella gara di appalto, ma anche rispettate e attuate durante la fase di preparazione e di esecuzione dei lavori. A tale proposito, la direzione dei lavori deve contattare le imprese esecutrici il più presto possibile e assisterle al momento di decidere gli interventi di prevenzione degli infortuni e tu tela della salute. Prima dell inizio dei lavori, la direzione dei lavori verifica le misure e le disposizioni di sicurezza adottate o messe per iscritto dall imprenditore e si accerta che siano rispettate (5). Le imprese esecutrici sono responsabili dell incolumità fisica dei loro dipendenti conformemente alla Legge sull assicurazione contro gli infortuni (LAINF). Durante la preparazione e l esecuzione della loro opera le imprese devono adem piere agli obblighi di legge in materia di sicurezza e applicare le misure indicate nei piani di sicurezza integrale; inoltre, devono verificare regolarmente l efficacia di tali misure. Conformemente all Ordinanza sui lavori di costruzione (5), tali provvedimenti devono essere concordati per iscritto con il committente o con un suo rappresentante. L utilizzatore (ad es. proprietario, locatario) è responsabile dell attuazione e del controllo delle misure di sicurezza previste per la fase di utilizzazione. In caso di utilizzazione diversa dell opera, occorre ade guare di conseguenza le misure di sicurezza. Gli specialisti (ad es. architetti, ingegneri di impiantistica, ingegneri civili, ecc.) sono responsabili della sicurezza di costruzioni e impianti nell ambito delle loro mansioni e contribuiscono a pianificare le atti vità in materia di sicurezza e a redigere il piano di sicurezza integrale. 7

8 3 Garantire la sicurezza integrale La direttiva SIA 465 stabilisce che è necessario garantire la sicurezza integrale a 360 gradi. La sicurezza comprende i seguenti aspetti: Tutti i componenti del sistema «Costruzioni e impianti» La sicurezza si riferisce a tutti i componenti del sistema «Costruzioni e impianti», ad es. l involucro dell edificio, le finiture, gli impianti tecnologici di servizio, le dotazioni, i materiali e i prodotti, le reti di dis tribuzione e scarico, i processi di esercizio, ecc. Vi fanno parte inoltre le persone attive nel sistema o che possono influire su di esso, oppure l ambiente che agisce sul sistema o che può essere influenzato da esso. Tutte le fasi nel ciclo vitale del sistema «Costruzioni e impianti» La sicurezza è un problema che riguarda tutte le fasi nel ciclo vitale del sistema «Costruzioni e impianti»; essa comprende infatti le fasi di esecuzione, utilizzazione e demo lizione di un opera edile, compreso lo smaltimento del materiale. Pericoli e rischi conseguenti La sicurezza si occupa di tutti i pe ricoli e dei conseguenti rischi per persone, cose e ambiente. A seconda della situazione di rischio si possono distinguere tre aspetti della sicurezza. Il concetto di «sicurezza integrale» prevede la tratta zione globale dei rischi da questi tre punti di vista (fig. 1). Sicurezza tecnica ste, terremoti, frane, ecc.), agli impianti tecnologici (incendi, esplosioni, collisioni tra autoveicoli, ecc.) e a guasti nei componenti del sistema (rotture, fessure, deformazioni, errore umano, ecc.). Si presuppone che l «uomo» si comporti in modo «positivo» (nessuna intenzionalità o volontà di sabotaggio, ecc.). I possibili danni si ripercuotono su persone, cose o ambiente. Sicurezza fisica Essa comprende le misure di sicurezza contro i possibili rischi derivanti da un comportamento intenzionale, da sabotaggi, atti criminali, tumulti, ecc. Il fattore umano in questo caso è visto in modo negativo. I possibili danni si ripercuotono su persone, cose o ambiente. Prevenzione degli infortuni e tutela della salute Questi due aspetti comprendono tutte le misure di sicurezza che è necessario adottare per contrastare i possibili rischi per l uomo (lavoratori, fornitori, visitatori, ecc.) nell esercizio della propria attività in o su costruzioni e impianti. I rischi principali in cui si può incorrere sono dovuti a situazioni precarie, a comportamenti errati o agli effetti di sostanze pericolose e di condizioni ambientali nocive per la salute. In questo caso, è la salute delle persone ad essere in pericolo. La sicurezza integrale è garantita da due processi fondamentali per ogni fase lavorativa: la pianificazione e l attuazione delle misure di sicurezza (fig. 2). Fasi del ciclo vitale di un opera Sicurezza integrale Sicurezza fisica Esecuzione Utilizzazione Demolizione + smaltimento 1 I tre aspetti della sicurezza integrale Prevenzione degli infortuni Tutela della salute Processi applicabili a ogni fase lavorativa I tre aspetti della sicurezza si possono definire nel seguente modo: Sicurezza tecnica Essa comprende le misure di sicurezza contro eventuali rischi imputabili all ambiente naturale (tempe- Planificazione Attuazione 2 Pianificazione della sicurezza e attuazione dei relativi provvedimenti nel ciclo vitale di costruzioni e impianti 8

9 4 Struttura dei piani di sicurezza integrale I piani di sicurezza integrale devono essere redatti per ogni fase di la voro. Per quanto riguarda il loro contenuto, sono determinanti i pericoli specifici dell opera e i rischi associati ad ogni fase lavorativa. È opportuno strutturare i piani di sicurezza integrali nel seguente modo (fig. 3): Impianto XYZ Piano di sicurezza integrale per: fase xy 1. Introduzione e disposizioni generali 2. Sistema 3. Obiettivi di sicurezza 4. Quadri di rischio e misure di sicurezza 3 Struttura dei piani di sicurezza integrale 5. Rischi residui, controllo e relative misure di emergenza 6. Feedback e adeguamenti 7. Organizzazione e responsabilità 8. Documenti e allegati di riferimento Individuazione dei pericoli e misure di sicurezza I pericoli rilevanti e i rischi correlati devono essere individuati e descritti sotto forma di quadri di rischio. Una volta stabiliti i quadri di rischio, occorre definire le misure di sicu rezza. Rischi residui, controllo e relative misure di emergenza I rischi residui devono essere catalogati e valutati. Devono essere designati dei responsabili per un eventuale copertura dei danni (assicurazioni, ecc.) e per il controllo dei rischi. Tale controllo deve essere documentato in un apposito piano; bisogna inoltre indicare le misure di emergenza in caso di pericolo e di evento dannoso. Feedback e adeguamenti Grazie al feedback è possibile verificare se eventuali modifiche in materia di sicurezza sono state prese in considerazione e se si è tenuto conto delle esperienze acquisite in seguito ad eventi dannosi. Alla luce di tutto questo le misure di sicurezza devono essere aggiornate e il piano di sicurezza integrale adattato alla nuova situazione. Introduzione e disposizioni generali Gli obiettivi e la finalità dei piani di sicurezza integrali devono essere descritti in maniera sintetica. Occorre specificare le disposizioni più importanti su cui si basano tali piani. Costruzioni e impianti definiti come sistema Per la fase presa in esame occorre definire le costruzioni e gli impianti come sistema e descrivere le rispettive componenti e funzioni. Obiettivi di sicurezza Gli obiettivi di sicurezza si basano sui requisiti previsti dalle norme e dalle leggi vigenti (vedi ad es. direttiva SIA 465, allegato A4). Tuttavia, il committente, il locatario, l imprenditore, le associazioni o le autorità possono formulare richieste speci fiche in materia di sicurezza. Organizzazione e responsabilità È necessario descrivere i compiti e le responsabilità in materia di pianificazione e attuazione delle misure di sicurezza. È opportuno redigere un piano delle misure nel quale risultino chiaramente i provvedimenti che sono stati definiti e chi ne è responsabile. Tale piano costituisce il punto di partenza per la progettazione e la definizione delle misure di sicurezza. Documenti e allegati di riferimento Nel piano di sicurezza integrale vanno indicati i vari documenti di riferimento quali relazioni, accertamenti specifici, piani, studi, ecc.. Negli allegati devono essere riportate soltanto le informazioni che permettono di rendere «autosufficiente» il piano di sicurezza integrale. 9

10 5 Piani di sicurezza integrale e sicurezza aziendale I piani di sicurezza integrale riguardano i pericoli specifici del progetto. I pericoli, che invece si manifestano nei processi standard a livello aziendale e che potrebbero avere ripercussioni sulla sicurezza e sulla salute dei dipendenti, non sono affrontati in un piano di sicurezza inte grale, ma rientrano nella gestione della sicurezza aziendale. Si può quindi parlare di due strategie per migliorare la sicurezza, una rivolta al progetto e un altra specifica per l azienda (fig. 4). Sicurezza relativa al progetto Miglioramento della sicurezza 4 Strategia per migliorare la sicurezza Sicurezza aziendale Il miglioramento della sicurezza relativa al progetto si concentra sui piani di sicurezza integrale e sull attuazione delle misure di sicurezza programmate. Il miglioramento della sicurezza aziendale mira ad integrare la sicurezza e la tutela della salute nell organizzazione e nei processi lavorativi aziendali. In questo modo le aziende sono in grado di riconoscere le situazioni di pericolo connesse alle varie lavorazioni e di eliminarle mediante l applicazione di misure di sicurezza ad hoc. In questo modo, vengono anche soddisfatti i requisiti di sicurezza contenuti nella Legge sull assicurazione contro gli infortuni (LAINF), nell Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali (OPI), nella Direttiva concernente l appello ai medici del lavoro e agli altri specialisti della sicurezza sul lavoro (4) e nella Legge sul lavoro. La sicurezza a livello aziendale (chiamata anche sicurezza integrata) viene inglobata in tutti i processi e in tutte fasi lavorative. Per la sua attuazione è fondamentale la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti, dalla direzione aziendale ai collaboratori. 10

11 6 Piani di sicurezza integrale e gestione della qualità Sicurezza integrale, progettazione, funzionalità, impatto ambientale e durabilità sono alcuni dei fattori più importanti che caratterizzano la qualità di costruzioni e impianti. La garanzia della sicurezza integrale presuppone una gestione della sicurezza, la quale deve essere integrata nella gestione della qualità specifica per l azienda e per il progetto. I requisiti relativi alla gestione della qualità aziendale sono definiti nelle norme ISO serie In queste norme la sicurezza occupa un posto determinante. Con l intro duzione della legge sulla responsabilità civile dei prodotti, il problema sicurezza ha assunto una sempre maggiore importanza. Con i piani di sicurezza integrale è possibile soddisfare i requisiti di sicurezza contemplati nella norma ISO La relativa pianificazione e la documentazione vengono concretizzate e messe in pratica. Dal punto di vista della gestione della qualità, i piani di sicurezza integrale non sono altro che una misura di gestione della qualità e devono essere interpretati come parte integrante del sistema di gestione qualità aziendale. La gestione della qualità applicata al progetto edilizio comprende la fase di progettazione, realizzazione, verifica e documentazione della qualità. I piani di sicurezza integrale svolgono un ruolo molto importante, poiché grazie ad essi la sicurezza specifica del progetto viene pianificata e documentata (fig. 5). I piani di sicurezza integrale non servono soltanto a pianificare un progetto edilizio, ma sono anche documenti di guida e di certifica zione. Per quanto riguarda lo sviluppo dei sistemi gestionali, i piani di sicurezza integrale hanno assunto maggiore importanza. Tali piani rappresentano un documento importante di pianificazione e certificazione e anche per il sistema di gestione ambientale (ISO 14001) e per i sistemi di gestione della sicurezza. Qualità della costruzione durante l intero ciclo vitale Progettazione Funzionalità Sicurezza Impatto ambientale Durabilità Modelli e piani di progetto Documentazione di utilizzazione e di esercizio Piano di sicurezza integrale Studio di impatto ambientale Piani di controllo e manutenzione 5 Gestione della qualità applicata al progetto piani di sicurezza integrale come documenti di progettazione e prova 11

12 7 Vantaggi offerti dai piani di sicurezza integrale Tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un opera possono trarre numerosi vantaggi da un piano di sicurezza; infatti, essi si assumono la responsabilità in materia di sicurezza e possono assolvere pienamente il dovere di diligenza. In questo modo, non solo i fattori di rischio vengono individuati e le misure stabilite in modo adeguato, ma è anche possibile evitare le incomprensioni e gli interventi inutili. Questo consente di ridurre i costi per la sicurezza, per gli infortuni e i danni. La sicurezza è quindi il filo conduttore dei piani in questione e diventa un argomento più chiaro e comprensibile per gli addetti ai lavori. Il costante aggiornamento dei piani di sicurezza integrale permette inoltre di verificare a che punto si trova l attuale stato della tecnica in materia di sicurezza. In caso di eventi dannosi, i piani di sicurezza integrale costitui scono uno strumento di prova destinato ad accertare in tempi brevi la causa del danno. Vantaggi per direttori generali, gli specialisti e i responsabili dei lavori Certificazione di aver usato la diligenza richiesta; Riduzione dei costi per la progettazione e la direzione dei lavori grazie a procedure sistematiche in materia di pianificazione della sicurezza e di applicazione dei relativi provvedimenti; Interventi mirati ad evitare danni, infortuni e le relative conse guenze (obbligo di risarcimento e sanzioni varie). Vantaggi per gli imprenditori Riduzione dei costi grazie a una chiara definizione delle misure di sicurezza; Evitare inutile perdite di tempo a causa di accertamenti tardivi e improvvisati; Riduzione del numero degli infor tuni, dei danni e delle relative conseguenze; Riduzione dei costi di infortunio diretti e indiretti. Oltre a un utilità generale, i piani di sicurezza integrale sono un vantaggio per tutti i soggetti coinvolti nel processo edilizio. Vantaggi per i committenti, i proprietari e gli utilizzatori Riduzione dei costi grazie a misure di sicurezza scelte, pianifi cate e attuate in modo sapiente; Diminuzione dei premi assicura tivi grazie all accertamento dei rischi e alle misure di sicurezza adottate; Interventi mirati ad impedire il manifestarsi di eventi inattesi e di responsabilità connesse; Contenimento dei costi per i danni a persone, cose e ambiente; Interventi mirati ad evitare eventuali anomalie durante l esecuzione dei lavori a causa di misure di sicurezza insufficienti; Realizzazione di costruzioni e impianti nei tempi previsti e al riparo da pubblicità negativa. 12

13 8 Conclusioni e prospettive L idea di redigere un piano di sicurezza non è nuova. In alcuni settori dell edilizia (ad es. realizzazione di strutture portanti, opere fognarie, cunicoli per condotte) i piani per la sicurezza fanno già parte dell attuale tecnica. La novità consiste nel considerare il problema della sicurezza da un punto di vista «integrale». I piani di sicurezza elaborati negli ultimi 20 anni, soprattutto per la fase di utilizzazione, affrontavano varie situazioni di pericolo, quelle connesse alle opere più comuni fino agli impianti più complessi. Solo di recente è aumentato il numero dei piani di sicurezza per la fase di esecuzione. I risultati dei piani di sicurezza sono stati soddisfacenti e i vantaggi che offrono sono ormai riconosciuti da tutti. Con l introduzione della direttiva SIA 465 «Sicherheit von Bauten und Anlagen», in vigore dal luglio 1998, garantire la sicurezza dovrebbe essere un compito più semplice. Tuttavia, questa direttiva è ancora sconosciuta a molti addetti ai lavori. Ciò potrebbe avere conseguenze impreviste, poiché la direttiva viene applicata come base giuridica per stabilire le responsabilità in caso di infortunio. La pianificazione della sicurezza non deve limitarsi alle costruzioni di nuova realizzazione, ma va estesa anche alle costruzioni e agli impianti già esistenti (9). E questo aspetto non è da sottovalutare, poiché le costruzioni e gli impianti esistenti sono stati realizzati secondo le norme e le regole tecniche del loro periodo e quindi presentano un livello di sicurezza decisamente inferiore a quello delle nuove costruzioni. Per concludere, va detto che grazie ai piani di sicurezza integrale relativi alla fase di esecuzione e demolizione è possibile soddisfare i requisiti della direttiva cantieri 92/57/CEE (7) in materia di prescrizioni minime di sicurezza e di salute da osservare nei cantieri temporanei o mobili. 13

14 9 Bibliografia, informazioni 1 Direttiva SIA 465 «Sicherheit von Bauten und Anlagen», luglio 1998, Società svizzera degli ingegneri e architetti, casella postale, 8039 Zurigo 2 Matousek M., Schneider J.: Gewärleistung der Sicherheit von Bauwerken Ein alle Be reiche des Bauprozess erfassendes Konzept, Institut für Baustatik und Konstruktion, ETH Zürich, Bericht Nr. 140, Birkhäuser-Verlag Basel und Stuttgart, Progetto Suva «Integrale Si cherheitspläne im Bauwesen»: Grundlagen, Rigi-Arbeitsseminar Suva- Bulletin Nr. 50/1992, Fachtagung 1994 «Forum für Arbeitssicherheit», Schulungs unterlagen «Grundlagen und Anhänge», Suva, Settore costruzioni, Lucerna, in costante aggiornamento Informazioni Suva Divisione Sicurezza sul lavoro Settore costruzioni Casella postale 6002 Lucerna Tel Studio d ingegneria dott. Matousek Sicurezza, gestione della qualità, impatto ambientale Gartenweg Schwerzenbach Tel Direttiva concernente l appello ai medici del lavoro e agli altri specialisti della sicurezza sul lavoro, direttiva speciale n. 6508, Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL), Ordinanza sulla sicurezza e la protezione della salute dei lavoratori nei lavori di costruzione (Ordinanza sui lavori di costruzione OLCostr), Modello di prestazioni, regolamento SIA 112, edizione 2001, Società svizzera degli ingegneri e architetti 7 Direttiva 92/57/CEE (direttiva sui cantieri) del Consiglio, del 24 giugno 1992, riguardante le prescri zioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili 14

15

16 Il modello Suva I quattro pilastri della Suva La Suva è più che un assicurazione perché coniuga prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva è gestita dalle parti sociali: i rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della Confederazione siedono nel Consiglio di amministrazione. Questa composizione paritetica permette di trovare soluzioni condivise ed efficaci. Suva Casella postale, 6002 Lucerna Tel Codice i Gli utili della Suva ritornano agli assicurati sotto forma di riduzioni di premio. La Suva si autofinanzia e non gode di sussidi.

Macchine conformi alle norme di sicurezza: consigli per l acquisti. Informativa breve per i datori di lavoro, i capi azienda e gli acquirenti

Macchine conformi alle norme di sicurezza: consigli per l acquisti. Informativa breve per i datori di lavoro, i capi azienda e gli acquirenti Macchine conformi alle norme di sicurezza: consigli per l acquisti Informativa breve per i datori di lavoro, i capi azienda e gli acquirenti 1 Acquisto di macchine o impianti nuovi 1 Esempio di una dichiarazione

Dettagli

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

Collaborazione con aziende terze:

Collaborazione con aziende terze: Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Piena visibilità, anche con il filtro antiparticolato. Soluzioni tecniche per prevenire gli infortuni con le macchine di cantiere

Piena visibilità, anche con il filtro antiparticolato. Soluzioni tecniche per prevenire gli infortuni con le macchine di cantiere Piena visibilità, anche con il filtro antiparticolato Soluzioni tecniche per prevenire gli infortuni con le macchine di cantiere Spesso succede che le macchine di cantiere debbano essere dotate a posteriori

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) Sicurezza realizzabile Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) I DPI vengono usati regolarmente nella vostra azienda? In qualità di datori di lavoro siete obbligati per legge a mettere

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) Sicurezza realizzabile Lista di controllo Dispositivi di protezione individuale (DPI) I DPI vengono usati regolarmente nella vostra azienda? In qualità di datori di lavoro siete obbligati per legge a mettere

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

I vostri prodotti sono sicuri? Informazioni per i produttori, gli importatori e i distributori

I vostri prodotti sono sicuri? Informazioni per i produttori, gli importatori e i distributori I vostri prodotti sono sicuri? Informazioni per i produttori, gli importatori e i distributori Conoscete le disposizioni in materia di sicurezza dei prodotti? La legge federale sulla sicurezza dei prodotti

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.

Dettagli

Per vivere serve coraggio

Per vivere serve coraggio Per vivere serve coraggio «Il successo non è mai definitivo, così come non lo sono le sconfitte. Ciò che conta è il coraggio di andare avanti.» La Suva è al vostro fianco Molti lavoratori sono esposti

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Svolge un attività indipendente? Consigli per accertare lo stato di indipendente

Svolge un attività indipendente? Consigli per accertare lo stato di indipendente Svolge un attività indipendente? Consigli per accertare lo stato di indipendente Non è sempre facile riconoscere a prima vista un attività indipendente Ha intenzione di mettersi in proprio? Assegna dei

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

Organizzazione della prevenzione aziendale

Organizzazione della prevenzione aziendale Organizzazione della prevenzione aziendale La normativa e le figure coinvolte Sicurezza sul lavoro? Non solo 81/08 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA la Repubblica tutela la salute come fondamentale

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza!

Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! UNA INIZIATIVA DI SOSTENUTA DA: in edilizia: uno strumento per

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.

INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12. Learning Center Engineering Management INTEGRAZIONE E CONFRONTO DELLE LINEE GUIDA UNI-INAIL CON NORME E STANDARD (Ohsas 18001, ISO, ecc.) Autore: Dott.ssa Monica Bianco Edizione: 1 Data: 03.12.2007 VIA

Dettagli

I lavori forestali Gli obblighi fondamentali relativi all assicurazione infortuni e alla tutela della salute

I lavori forestali Gli obblighi fondamentali relativi all assicurazione infortuni e alla tutela della salute I lavori forestali Gli obblighi fondamentali relativi all assicurazione infortuni e alla tutela della salute Istruzioni per proprietari di boschi, imprenditori forestali, lavoratori forestali, agricoltori

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008 Ricordiamo che tra le finalità della BS OHSAS 18001 richiede di dimostrare che: il sistema di gestione della salute e sicurezza

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza!

Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! UNA INIZIATIVA DI: AS SE VE RA ZIO NE SOSTENUTA DA: in edilizia:

Dettagli

Il ruolo del coordinatore alla sicurezza: dubbi ed interpretazioni

Il ruolo del coordinatore alla sicurezza: dubbi ed interpretazioni "La vigilanza sulla sicurezza e salute dei lavoratori nella realizzazione delle grandi opere infrastrutturali: risultati e prospettive." Azienda Sanitaria Firenze Il ruolo del coordinatore alla sicurezza:

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

La classificazione delle imprese in classi e parti di sottoclasse

La classificazione delle imprese in classi e parti di sottoclasse La classificazione delle imprese in classi e parti di sottoclasse L attribuzione tecnica La struttura delle classi L attribuzione delle imprese alle classi avviene in base all attività svolta. A cosa serve

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI E DISCIPLINA DEGLI APPALTI Dott. Giovanni Squitieri Amministratore Delegato SIAP Genova 21 luglio 2009 2 Secondo il VI Prontuario delle Bonifiche pubblicato da Ambiente&Sicurezza

Dettagli

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta

Dettagli

Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale

Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale del 14 agosto 2013 Il Consiglio federale svizzero emana le seguenti istruzioni: 1 Disposizioni generali 1.1 Oggetto Le

Dettagli

Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale

Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale Istruzioni del Consiglio federale sulla sicurezza TIC nell Amministrazione federale del 1 luglio 2015 Il Consiglio federale svizzero emana le seguenti istruzioni: 1 Disposizioni generali 1.1 Oggetto Le

Dettagli

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in base alle necessità di chiarezza emerse nell utilizzo della precedente versione e per meglio armonizzarla con la ISO 14001:04. Elemento

Dettagli

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

Legge federale sull assicurazione contro gli infortuni

Legge federale sull assicurazione contro gli infortuni Decisioni del Consiglio nazionale del 4.6.2015 Legge federale sull assicurazione contro gli infortuni (LAINF) (Organizzazione e attività accessorie della Suva) Modifica del L Assemblea federale della Confederazione

Dettagli

Quadri dell edilizia nel settore principale della costruzione Modello per la formazione e il perfezionamento

Quadri dell edilizia nel settore principale della costruzione Modello per la formazione e il perfezionamento Quadri dell edilizia nel settore principale della costruzione Modello per la formazione e il perfezionamento Versione 2010 2011 SSIC Documentazione Formatori Muratore / Muratrice AFC 1 Indice 3 Prefazione

Dettagli

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1

CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale

Dettagli

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Ordinanza sulla qualifica degli specialisti della sicurezza sul lavoro 822.116 del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 83 capoverso 2 della legge federale

Dettagli

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di

Dettagli

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08

Dettagli

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

Calcolo e pagamento dell indennità giornaliera

Calcolo e pagamento dell indennità giornaliera Calcolo e pagamento dell indennità giornaliera 1. Basi 2. Come calcola la Suva l indennità giornaliera? 1.1 Il guadagno assicurato massimo ammonta a 126 000 franchi all anno. 1.2 L indennità giornaliera

Dettagli

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PREMESSA Il panorama delle disposizioni all interno delle quali si pone la manutenzione è cambiato e si avverte la necessità di individuare

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

I DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI

I DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI Avv. Luisella Collu I DIRITTI E DOVERI DEI LAVORATORI 28/05/2015 Avv. Luisella Collu CENNI STORICI LEGISLATIVI 2 Il Codice civile Art. 2087 - Tutela delle condizioni di lavoro L imprenditore è tenuto ad

Dettagli

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP 1 Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL INAIL-DR Toscana-CONTARP Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL 2 Sistemi di gestione della sicurezza Un Sistema di

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? 13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo

Dettagli

Politica per la Sicurezza

Politica per la Sicurezza Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato

Dettagli

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività:

L esecuzione di monitoraggi ed analisi si esplica principalmente nelle seguenti attività: Pag. 1 /6 8 Misurazione analisi e 8.1 Generalità L Istituto pianifica ed attua attività di monitoraggio, misura, analisi e (PO 7.6) che consentono di: dimostrare la conformità del servizio ai requisiti

Dettagli

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici

Sicurezza nei lavori in presenza di rischi elettrici Con la pubblicazione della IV edizione della Norma CEI 11-27: Lavori su impianti elettrici sono state introdotte alcune sostanziali modifiche rispetto alla precedente edizione che non è più applicabile

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Titolo del pag. 1 di 6 Titolo del I N D I C E 1. SCOPO 2. GENERALITÀ 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. LISTA DI DISTRIBUZIONE 5. DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO 6. SELEZIONE DEL PERSONALE 7. ITER DI INSERIMENTO

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2012 In vigore dal 22 dicembre 2012

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Ruolo e Responsabilità del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Capannori - 21 marzo 2013

Ruolo e Responsabilità del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Capannori - 21 marzo 2013 Ruolo e Responsabilità del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Capannori - 21 marzo 2013 Dr. Casteggio Mauro U.O. Tecnici della Prevenzione Luoghi di Lavoro D.Lgs 81/08 PIANIFICAZIONE DELLA

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

Corso di formazione 15 marzo 2013

Corso di formazione 15 marzo 2013 Istituto Comprensivo di Ronco Scrivia a.s. 2012/13 Corso di formazione 15 marzo 2013 La sicurezza nei luoghi di lavoro Dirigente Scolastico: dott.silvio Peri RSPP: prof.ssa Perla Ferrari Argomenti del

Dettagli

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST 1 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti (art.37 d.lgs.81/08) 1. Il

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Dettagli

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro

La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro La politica Nestlé per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro La sicurezza non è negoziabile Nestlé è convinta che il successo a lungo termine possa essere raggiunto soltanto grazie alle sue persone. Nessun

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

CERTIFICAZIONE ISO 14001

CERTIFICAZIONE ISO 14001 CERTIFICAZIONE ISO 14001 Il Comune di Mozzate ha ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001 in data 30.04.2003, ha difatti impostato e mantiene attivo un Sistema di Gestione Ambientale in linea con

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli