Data: Laboratorio NEST. Piazza San Silvestro 12 Pisa. Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi

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1 Laboratorio NEST Piazza San Silvestro 12 Pisa Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi SEZIONE SECONDA PARTE DESCRITTIVA Il presente documento è redatto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e D. Lgs. 25/2002 1

2 VALUTAZIONE DEL UNITÀ PRODUTTIVA: Laboratorio NEST Sede: Piazza San Silvestro 12, Pisa Attività svolta: Laboratorio Universitario di Ricerca Scientifica Referente interno: Dr. Pasqualantonio Pingue Tel.: Fax: TIPO DI DOCUMENTO: Documento di valutazione dei rischi chimici Riferimento: artt D.Lgs. 81/2008 s.m.i; D.Lgs. 25/2002 Descrizione documento: Valutazione dei rischi chimici REVISIONE DOCUMENTO Livello revisione Data Pagine modificate Firma di approvazione 0 18/07/2011 Emissione primo documento preliminare (bozza) 1 23/09/2011 Emissione primo documento 2 06/04/2012 Emissione primo aggiornamento 3 30/11/2015 Emissione secondo aggiornamento (bozza) 4 Emissione secondo aggiornamento della Valutazione del Rischio Chimico e adeguamento ai sensi del Regolamento n. 1272/2008 (CLP) 2

3 1.1 Struttura di riferimento e finalità Il presente documento di aggiornamento della valutazione del rischio chimico risponde alla necessità di adeguare i contenuti delle precedenti emissioni (2011, 2012) alle indicazioni del Regolamento CE n. 1272/2008 del 16 Dicembre 2008, denominato "Regolamento CLP" (Classification, Labelling and Packaging), entrato in vigore in Europa il 20 Gennaio 2009, che ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele e che dal 1 Giugno 2015 ha abrogato le Direttive 67/548/CE (la cosiddetta DSP: Direttiva sulle Sostanze Pericolose) e la 1999/45/CE ( la cosiddetta DPP: Direttiva sui Preparati Pericolosi). Esso non contempla l analisi dei rischi fisici (es. rumore) o biologici, esso si limita esclusivamente ai rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall uso di agenti chimici così come classificati dal D.Lgs. 25/2002 che ha modificato ed integrato il D.Lgs. 626/1994, modificato successivamente dal D.Lgs. 81/2008. Per quanto qui non previsto vedasi il documento di valutazione dei rischi aziendali di cui agli artt D.Lgs. 81/2008 s.m.i. In merito all attività di formazione, informazione, partecipazione di lavoratori e sorveglianza sanitaria, vedasi la documentazione allegata al documento di valutazione dei rischi di cui agli artt D.Lgs. 81/2008 s.m.i. 1.2 Informazioni di carattere generale sulle attività del Laboratorio NEST Il NEST (National Enterprise for nanoscience and nanotechnology) è un centro interdisciplinare di ricerca e di formazione sulla nanoscienza, dove operano fisici, chimici e biologi. Le conoscenze sviluppate sono utilizzate per realizzare nuovi strumenti nanobiotecnologici, dispositivi e architetture di tipo nano-elettronico e fotonico. Il NEST include quattro diverse istituzioni: la Scuola Normale Superiore, l'istituto Italiano di Tecnologia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Sebbene ciascuna istituzione abbia il proprio staff e la prorpia amministrazione, le attrezzature scientifiche e le attività sono strettamente coordinate e i ricercatori collaborano su comuni obiettivi scientifici indipendentemente dalla propria affiliazione. Questa convergenza di forze e di flessibilità permette ai ricercatori del NEST di affrontare uno spettro di attività di ricerca scientifica piuttosto vasto, che si estende dal progetto, crescita e indagine sperimentale di nanostrutture semiconduttore / superconduttore, agli studi di singola molecola in tessuti e cellule in vivo. I ricercatori del NEST adottano un approccio scientifico unificato, grazie soprattutto alla vicina integrazione culturale dei suoi gruppi multidisciplinari, che è caratteristica peculiare della nanoscienza. 1.3 Normativa di riferimento Con riferimento ai contenuti del par. 1.6 della prima emissione del Documento di Valutazione del Rischio Chimico riferito alla struttura NEST (2011), vengono ad aggiungersi ulteriori contributi normativi e di indirizzo gestionale del rischio chimico, qui sotto elencati. 3

4 1.4 Informazioni sugli agenti chimici L indagine di cui al presente aggiornamento della valutazione del rischio chimico è effettuata tenendo conto innanzitutto di quanto indicato nelle schede di sicurezza (SDS) utilizzate nel ciclo produttivo della struttura NEST e dei livelli di esposizione individuati mediante apposita verifica. Il vigente sistema aggiornato di classificazione porta ad attribuire al prodotto chimico (sostanza o preparato) una classe di pericolosità, identificata da un pittogramma (simbolo) e completata dalle indicazioni di pericolo, Hazard Statements, (le cosiddette frasi H ) che precisano sinteticamente la natura dei pericoli apportati dal prodotto, e dai consigli di prudenza, Precautionary Statements, (rappresentati con la lettera P) che forniscono indicazioni sugli accorgimenti da attuare per non incorrere in quei pericoli. Con riferimento a tutte le definizioni di cui al D. Lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 si rimanda a quanto già riportato nella prima emissione del documento di valutazione. 1.5 Il Regolamento CLP Il Regolamento CE n. 1272/2008 del 16 Dicembre 2008, denominato "Regolamento CLP" (Classification, Labelling and Packaging) ha introdotto un nuovo sistema di classificazione, etichettatura ed imballaggio delle sostanze e delle miscele e dal 1 Giugno 2015 ha abrogato le due precedenti direttive europee (vedi par. 1.1) che hanno regolamentato la materia in questione sino ad oggi. Il regolamento CLP ha apportato diverse novità significative rispetto al precedente sistema normativo sulle sostanze e preparati pericolosi (DSP e DPP). L'obiettivo del Regolamento è quello di armonizzare i criteri per la classificazione delle sostanze e delle miscele e le norme relative alla loro etichettatura ed imballaggio ed assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente nonché la libera circolazione delle sostanze chimiche e delle loro miscele, rafforzando anche l'innovazione e la competitività. 1.7 Identificazione dei pericoli derivanti da agenti chimici Il datore di lavoro, per ciascuna fase di lavoro che prevede la presenza di agenti chimici effettua una valutazione del rischio a cui sono esposti i lavoratori. La valutazione dovrà prendere in considerazione una serie di elementi, individuati di seguito, la cui compresenza può determinare livelli di esposizione più o meno pericolosi per i lavoratori esposti. A seguito della valutazione effettuata, il datore di lavoro determinerà infatti, per ciascuna fase di lavoro, se il rischio associato alla presenza di agenti chimici può definirsi Irrilevante oppure Non Irrilevante e, a seconda di ciò, dovrà applicare misure diverse di prevenzione e protezione per ridurre il livello di rischio e garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. Livello di rischio Non Irrilevante: si applica l art. 72-quinquies del D.Lgs. 25/2002 (Misure e principi generali per la prevenzione dai rischi). 4

5 Il datore di lavoro deve, nella fattispecie, rispettare le misure generali di prevenzione, con l obiettivo, ove possibile, di ridurre ulteriormente il rischio. Livello di rischio Più che Moderato: si applicano gli artt. 72-quinquies (Misure e principi generali per la prevenzione dai rischi), 72-sexies (Misure specifiche di prevenzione e protezione), 72-septies (disposizioni in caso di incidenti o di emergenze), 72-decies (Sorveglianza sanitaria), 72-undecies (Cartelle sanitarie e di rischio) del D.Lgs. 25/2002. In questo caso il datore di lavoro dovrà effettuare una valutazione di dettaglio del rischio chimico, approfondendo i punti critici evidenziati dalla valutazione preliminare e stabilendo un piano di misure tecniche, organizzative e procedurali atte a ridurre il livello di rischio nell ambito del rischio Moderato. Nella presente valutazione del rischio chimico, all interno di entrambe le categorie definite come sopra dal decreto sono state distinte ulteriori sottocategorie, per poter così individuare i necessari interventi preventivi e protettivi da attuare per ridurre il livello di rischio chimico residuo e stabilire la priorità di tali interventi. 1.8 Identificazione dei fattori di rischio Nell identificazione dei fattori di rischio il datore di lavoro: 1) analizza il ciclo produttivo, individuando le fasi di lavoro, le relative attività e le mansioni svolte che comportano la presenza o l utilizzo di agenti chimici; 2) elenca tutti gli agenti chimici utilizzati per ogni fase lavorativa ed individua i gruppi omogenei di lavoratori esposti; 3) analizza tutte le informazioni sulla pericolosità del prodotto fornite dal produttore attraverso la scheda di sicurezza del prodotto predisposta ai sensi del D.Lgs. 52/1997, D.Lgs. 285/1998 e D.M. 7 settembre 2002; 4) tiene conto del livello, tipo e durata dell esposizione agli agenti chimici; 5) tiene conto delle circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di agenti chimici, compresa la quantità degli stessi; 6) tiene conto delle condizioni in cui vengono impiegati gli agenti chimici, ovvero dell interazione con i fattori di rischio di tipo fisico quali: spazi di lavoro, temperatura, umidità, pressione, presenza di radiazioni nel campo del visibile, presenza di radiazioni infrarosse e ultraviolette, presenza di radiazioni ionizzanti ecc.; 7) tiene conto dell influenza che possono avere gli impianti tecnici ausiliari (aspirazioni, ventilazioni, condizionamento ecc.); 8) tiene conto dell impiego contemporaneo di più agenti chimici;tiene conto delle eventuali misure d prevenzione e protezione già adottate conseguentemente alla valutazione dei rischi prevista dagli artt del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.; 9) tiene conto delle condizioni di salute dei singoli lavoratori, secondo quanto emerso dal piano di sorveglianza sanitaria, se già attuato. 5

6 1.9 Schema di Valutazione del Rischio Adottato Individuazione dei laboratori mediante la verifica sull organizzazione della società (organigramma) Analisi preliminare dei Analisi reparti, preliminare valutazione dei sulla laboratori, presenza valutazi di attività con rischio chimico, valutazione preliminare del rischio (Danno ed Esposizione). Individuazione dei laboratori mediante la verifica Rischio IRRILEVANTE Misure generali di prevenzione Formazione ed informazione Aggiornamento e monitoraggio Rischio da Approfondire Scelta del percorso di valutazione del rischio chimico Percorso n. 1 Valutazione del rischio sulla base della attività svolte nella settimana lavorativa Percorso n. 2 Valutazione del rischio sulla base degli agenti chimici considerati più pericolosi nelle lavorazioni Rischio NON IRRILEVANTE VALUTAZIONE DEL RISCHIO (Algoritmo nuova versione A.R.Chi.M.E.D.E.) Rischio IRRILEVANTE Misure generali di prevenzione Formazione ed informazione Misure generali di prevenzione Formazione ed informazione Misure specifiche di prevenzione Aggiornamento e monitoraggio Misure di sorveglianza sanitaria Rilievi strumentali - Gestione dei rischi - Uso DPC - Uso DPI PIANO DI MIGLIORAMENTO 6

7 1.10 Ciclo Produttivo e uso di agenti chimici La Laboratorio NEST, all interno delle propria realtà produttiva, utilizza agenti chimici nei seguenti laboratori: N. Laboratori Laboratorio con presenza di agenti chimici SI NO 1 Magazzini di stoccaggio solo deposito 2 Laboratorio 0.1A Low-temperature magnetotransport 3 Laboratorio 0.1B Low-temperature magnetooptics 4 Laboratorio 0.2 Scanning Gate Microscopy 5 Laboratorio 0.3 CVD-Based Growth of Graphene Nanostructures 6 Laboratorio 0.4 Trasmission Electron Microscopy Lab 7 Laboratorio 0.5B CBE, Plasma etching and Deposition 8 Laboratorio 0.6 CARS Microscopy 9 Laboratorio Superconductivity Laboratorio Cell Mechanotransduction and 10 SAW driven microfluidics 11 Laboratorio Graphene microscopy 12 Laboratorio A Clean Room Facility 13 Laboratorio 1.2 Wedge bonding 14 Laboratorio 1.3 Confocal Microscopy" 15 Laboratorio 1.4 Protein Crystallization Lab" Laboratorio 1.5 Single Molecule Confocal 16 Microscopy Laboratorio 1.6 THz Quantum Cascade Lasers 17 and THz SNOM 18 Laboratorio 1.7 Nuclear Magnetic Resonance Laboratorio 1.8 BSL2 Facility: laboratorio di 19 ricerca BSL2 Laboratorio 1.9 Synthesis Facility-laboratorio 20 sintesi chimiche 21 Laboratorio 1.10 Hot Room 22 Laboratorio 1.11 Tissue culture Laboratorio 1.12 Bio Chemistry and Molecular 23 Biology 24 Laboratorio 1.13 Technical Bio Services 7

8 25 Laboratorio 1.14 Nanoplant 26 Laboratorio 1.15 In vivo Two-Photon Imaging Nelle tabelle identificative dei singoli laboratori si riportano, per i laboratori dove sono presenti lavorazioni con uso o sviluppo di agenti chimici, le informazioni necessarie per l analisi dei luoghi dove si opera Criteri della Valutazione preliminare dei Laboratori L analisi della valutazione dei rischi chimici può comportare, all interno della stessa azienda, situazioni differenziate per le quali in alcuni laboratori il rischio può essere considerato Irrilevante mentre in altri Non Irrilevante. Ciò può avvenire anche all interno dello stesso laboratorio in quanto il rischio NON IRRILEVANTE potrebbe essere dato dalla pericolosità o dalla lunga esposizione a un singolo agente chimico a fronte di una serie di agenti non pericolosi adoperati nel ciclo. A tal fine, la valutazione viene divisa in due fasi: 1. Valutazione preliminare dei rischi dei laboratori; 2. Valutazione completa dei rischi dei laboratori. Nel caso in cui nella valutazione preliminare emerga che il rischio sia da considerare come Irrilevante, non si procederà alla valutazione completa; viceversa, si procederà con l analisi dettagliata dei rischi dati dagli agenti chimici. La successiva valutazione dettagliata potrà a sua volta far emergere casi in cui il rischio è da considerare Irrilevante e casi in cui il rischio è da considerare Non Irrilevante. I casi in cui, in via preliminare, il rischio può essere considerato Irrilevante nelle attività lavorative possono essere così esemplificati: 1) uso di agenti chimici classificati come non pericolosi per l uomo e per l ambiente. 2) uso sporadico, saltuario od occasionale di agenti chimici generalmente classificati non pericolosi anche in presenza di esposizione dei lavoratori; 3) uso di agenti chimici pericolosi in presenza di un esposizione occasionale, saltuaria e limitata nel tempo per la quale è prevista la sorveglianza sanitaria e l uso dei dispositivi di protezione collettiva ed individuale. Viceversa, andrà effettuata la valutazione Approfondita nei casi di: 1) uso continuativo nel ciclo produttivo di agenti chimici classificati come pericolosi per la salute o per la sicurezza o che possano presentare caratteristiche di pericolosità desumibili dall analisi delle schede di sicurezza e da eventuale documentazione integrativa; 2) esposizione prolungata nel tempo ad agenti chimici considerati pericolosi per l uomo; 3) uso anche saltuario od occasionale di agenti chimici che possano causare gravi danni alla salute o alla sicurezza delle persone (molto tossici, tossici, cancerogeni, mutageni, tossici per il ciclo riproduttivo; esplosivi, altamente infiammabili ecc.). 8

9 1.12 Valutazione Preliminare del Rischio Chimico Come precedentemente anticipato, la corretta valutazione del rischio chimico può essere divisa come segue: A. Valutazione semplificata (in caso di evidente rischio Irrilevante); B. Valutazione approfondita del rischio per determinare se il rischio è comunque basso o irrilevante ovvero non irrilevante. Conclusioni dell analisi preliminare: Laboratori con rischio certamente ricadente nell'area di Rischio Moderato a causa dell'assenza di uso di agenti chimici: Nei seguenti laboratori: 1. Laboratorio 0.7 Superconductivity 2. Laboratorio 1.7 Nuclear Magnetic Resonance viste le modalità di esposizione, viste le mansioni svolte, verificato il rischio di esposizione, non emergono rischi significativi; il rischio è conseguentemente da considerare Irrilevante. Laboratori con rischio da Approfondire Nei seguenti laboratori: 1. Laboratorio 0.1A - Low-Temperature Magneto-Transport 2. Laboratorio 0.1B- "Low-Temperature Magneto-Optics" 3. Laboratorio 0.2 Scanning Gate Microscopy 4. Laboratorio 0.3 SAW-driven magnetooptics 5. Laboratorio 0.4 Trasmission Electron Microscopy 6. Laboratorio 0.5 CBE, Plasma etching and deposition 7. Laboratorio CARS Microscopy 8. Laboratorio "Superconductivity" 8. Laboratorio "Cell Mechanotrasduction and Saw-Driven Microfluidics" 9. Laboratorio "Graphene Microscopy" 10. Laboratorio A Clean Room Facility 11. Laboratorio "Wedge Bonding" 12. Laboratorio 1.3 Confocal microscopy 13. Laboratorio "Protein Crystallization Lab" 14.Laboratorio 1.5 Single Molecule Confocal Microscopy 15. Laboratorio 1.6 THz Quantum Cascade Lasers and DNSOM 16.Laboratorio 1.8 BSL2 Facility: laboratorio di ricerca BSL2 17.Laboratorio 1.9 Synthesis Facility- laboratorio Sintesi Chimiche 18.Laboratorio 1.10 Hot Room 19.Laboratorio 1.11 Tissue culture 9

10 20.Laboratorio 1.12 Bio Chemistry and Molecular Biology 21.Laboratorio 1.13 Technical Bio Services 22.Laboratorio 1.14 Nanoplant 23.Laboratorio 1.15 In vivo Two Photon Imaging visti gli agenti chimici adoperati, viste le modalità di esposizione, viste le mansioni svolte, verificato il rischio di esposizione, emergono potenziali rischi per i lavoratori addetti; il rischio è conseguentemente da Approfondire successivamente mediante apposita valutazione dettagliata Criteri per l Individuazione della metodologia di valutazione approfondita Premesso che, all interno dei singoli laboratori, le attività svolte possono essere diversificate: a) nei vari giorni della settimana lavorativa; b) dall uso di più agenti chimici pericolosi e non pericolosi; verificato altresì che, nel ciclo produttivo, possono essere adoperati più agenti chimici, al fine di effettuare una valutazione oggettiva e realistica, emerge la necessità di effettuare l indagine Approfondita. Valutazione sulla base di più agenti chimici Il metodo ha preso in considerazione l analisi di tutti gli agenti chimici indicati dalla Laboratorio Nest. La classificazione del rischio sugli agenti chimici considerati avviene per come indicato dal modello di valutazione che è stato scelto ed applicato (A.R.CHI.M.E.D.E.): il metodo proposto, infatti, utilizza per ogni agente chimico il valore più elevatotra gli indici di pericolo ottenuti dall'etichettatura e, moltiplicandolo per l'indice di esposizione, stima il RISCHIO CHIMICO. E' evidente, pertanto, la necessità di dover adeguare la valutazione del rischio chimico al nuovo Regolamento Europeo. 10

11 1.14 Livelli di esposizione e monitoraggio ambientale Livello di esposizione professionale Negli allegati VIII e I del D.Lgs. 81/2008 è stato individuato un elenco dei valori limite di esposizione professionale per gli agenti chimici e biologici, che va a integrarsi con il preesistente elenco introdotto con D.Lgs. 66/2000 (benzene, cloruro di vinile monomero, polveri di legno; allegato VIII bis D.Lgs. 626/1994). In mancanza di valori limite stabiliti a livello nazionale, occorre comunque riferirsi ai valori limite di esposizione emanati da altre istituzioni o enti autorevoli ed ufficialmente riconosciuti: i valori limite indicativi di esposizione professionale di origine comunitaria stabiliti per 61 sostanze chimiche e contenuti nella direttiva 2000/39/CE; i valori limite TLV sviluppati da ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists) applicati in diversi contratti collettivi nazionali. I valori limite di esposizione professionale non rappresentano, come dichiarato dagli stessi enti che li emanano, un limite tra concentrazioni dannose e concentrazioni innocue: piuttosto forniscono un valore guida a cui tendere, il cui superamento presuppone effetti dannosi per i lavoratori ma il cui rispetto non garantisce da effetti dannosi per esempio su soggetti sensibili. Per gli agenti chimici utilizzati, là dove applicabili, i valori limite di esposizione sono indicati nelle schede di sicurezza (SDS). In caso di superamento dei valori limite di esposizione, il datore di lavoro è tenuto a informarne i lavoratori, specificando le cause dell evento e i provvedimenti adottati, e a darne comunicazione all organo di vigilanza competente per territorio. 11

12 1.15 Valutazione del rischio approfondito: esplicazione dei criteri di valutazione adottati. Modello di valutazione A.R.CHI.M.E.D.E. La valutazione del rischio viene proposta in relazione all esposizione ed al potenziale danno, secondo la seguente equazione: R = P E Il metodo che si propone per individuare il rischio per i laboratori dove operano gruppi omogenei di lavoratori esposti agli agenti chimici presenti nel ciclo produttivo può fornire un grado di approfondimento ed affidabilità più elevato rispetto ad altri. In particolare, sono stati elaborati due indicatori che definiscono bidimensionalmente il rischio, sistematizzando una serie di fattori che portano a definire A) l entità del danno per la salute e/o per la sicurezza associato all agente chimico e B) la probabilità che si verifichi tale danno (in funzione delle modalità operative e di esposizione dei lavoratori a quel dato agente chimico). Si è volutamente deciso di considerare separatamente le proprietà pericolose per la salute rispetto a quelle pericolose per la sicurezza, poiché possiedono meccanismi di azione diversi che portano al danno, e spesso anche i sistemi preventivi e protettivi si basano su principi differenti (anche se, nella specificità aziendale, il rischio nei confronti della salute e quello nei confronti della sicurezza possono essere originati da una stessa situazione che può agevolmente essere migliorata attraverso l adozione di un unica azione correttiva). Il modello di valutazione del rischio "ARCHIMEDE" qui proposto ed applicato nasce dal programma EASE (Estimation and Assessment of Substance Exposure) utilizzato in Europa nel programma EUSES (European Union System for Evaluation of Substances) che si trova anche in quello presentato dalla Regione Emilia Romagna. Il modello matematico si serve di diversi coefficie3nti che valutano i vari contributi per definire il livello di rischio, secondo quanto previsto e richiesto dal Titolo I "protezione da agenti chimici". Quando si parla di sostanze e preparati, il pericolo è rappresentatodalle proprietà chimicofisiche e tossicologiche della sostanza o del preparato e l'esposizione potrà essere di tipo inalatoria, cutanea o per ingestione. Quando un agente chimico determina un'esposizione attraverso più vie, si può calcolare il rischio totale che tiene conto di tutti i contributi utilizzando la formula (RISCHIO CUMULATIVO): Rcum = ( R 2 inal + R 2 cute+r 2 ingest) 1/2 Considerando che il contributo dovuto alla ingestione in normali condizioni di igiene risulta trascurabile, la formula può essere semplificabile: Rcum = ( R 2 inal + R 2 cute ) 1/2 Il metodo qui proposto e applicato utilizza per ogni agente chimico il valore più elevato tra ghli indici di pericolo ottenuti dall'etichettatura e moltiplicandolo per l'esposizione, ricava il livello di rischio. Il modello indicizzato proposto conferisce alle proprietà tossicologiche degli agenti chimici un valore primario per la valutazione del rischio, anche se per quanto 12

13 riguarda i pericoli per la sicurezza segnala di volta in volta gli ulteriori approfondimenti da eseguire. Per renderne univoca l interpretazione, la matrice del rischio è stata suddivisa in 5 zone: 1. Grave AREA DI RISCHIO NON IRRILEVANTE 2. Elevato 3. Non Irrilevante 4. Intervallo di Incertezza 5. Irrilevante Obbligo per il datore di lavoro di valutazione dei rischi di dettaglio con individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali atte a ridurre il livello di rischio nell ambito del rischio IRRILEVANTE AREA DI RISCHIO IRRILEVANTE Obbligo per il datore di lavoro di rispetto delle misure generali di prevenzione e protezione con l obiettivo, ove possibile, di ridurre ulteriormente il rischio Ogni zona indica quindi un rischio decrescente passando dalla zona 1 alla zona 5. Successivamente, per ogni tipologia di agente chimico, la griglia dell Indice di rischio chimico è stata riformulata considerando solo i campi pertinenti alle caratteristiche di pericolosità presentate dall agente chimico considerato ed alle modalità operative e di esposizione caratteristiche dell operazione considerata e della specifica realtà produttiva su cui si effettua la valutazione del rischio chimico; un tecnico, durante la valutazione, ha provveduto a validare i campi pertinenti e a rendere la griglia aderente alla specifica situazione aziendale attraverso lo studio delle informazioni reperite nei sopralluoghi effettuati e della documentazione aziendale. La coppia di valori che si ottiene sommando i punteggi attribuiti alle due serie di fattori viene elaborata attraverso l elaborazione logaritmica della suindicata funzione; si individua così un valore numerico chiamato Indice di rischio chimico (IRC) indicativo di una classe di rischio (processo della valutazione del rischio) che viene riportato nella Matrice del rischio (MIRC), consentendo di visualizzare il risultato di pertinenza. Questa procedura è stata applicata a ogni operazione facente parte del ciclo produttivo ed interessata dalla presenza di agenti chimici, distinguendo i pericoli per la salute da quelli per la sicurezza. In sintesi, la griglia, combinata alla matrice, costituisce una guida per valutare il rischio residuo associato alla presenza ed all utilizzo di agenti chimici. Sulla base dei risultati così individuati sarà quindi possibile: 1) stabilire che le misure di prevenzione e protezione attuate al momento della valutazione sono sufficienti a contenere il rischio chimico a un livello Irrilevante e quindi non sono necessari ulteriori interventi a breve (art. 72-quinquies D.Lgs. 25/2002), fermo restando il criterio generale della riduzione di un rischio ai livelli più bassi possibili; 2) qualora il rischio chimico risultasse Non Irrilevante orientare la successiva indicazione delle azioni necessarie per ridurre il rischio almeno al livello di rischio Intervallo di Incertezza, attraverso una verifica diretta dell incidenza delle misure che si intende intraprendere sull attribuzione dell Indice di rischio e della relativa classe. 13

14 1.16 Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi Nella tabella di seguito riportata sono individuate le azioni che la Laboratorio NEST ha già intrapreso o che intende intraprendere per migliorare le condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori dal rischio derivante dagli agenti chimici qualora il rischio sia attestato a un livello NON IRRILEVANTE. N. Azione Già attuata Da attuare Piano di attuazione Sostituzione degli agenti chimici con altri meno pericolosi Impiego di idonee attrezzature e loro piano di manutenzione Riduzione del numero di lavoratori esposti Riduzione al minimo delle quantità di agenti chimici Misure tecniche di manipolazione, immagazzinamento e trasporto Misure tecniche di gestione dei rifiuti che contengono agenti chimici Formazione ed informazione specifica 8 Uso di idonei DPI In relazione alle caratteristiche tecniche che devono avere i prodotti in uscita o delle prescrizioni contrattuali attraverso l analisi di mercato è già in atto la sostituzione degli agenti più pericolosi. Le attrezzature di lavoro risultano appartenere alla nuova generazione (marcate CE); esse sono sottoposte a regolare programma di manutenzione e verifica periodica. In alcuni laboratori sono inoltre presenti rilevatori di fughe, doppio isolamento con aspirazione dedicata di tutte le linee di trasporto dei vapori dei prodotti, prodotti stoccati in ambienti separati da quelli ove si opera. Nelle attività con rischio di esposizione, generalmente si procede evitando sovrapposizione di più attività lavorative ed allontanando lavoratori estranei alle attività. Le quantità stoccate di agenti chimici adoperati sono minime in relazione alle attività produttive. Nel piano di miglioramento e nel piano di formazione sono da prevedere misure tecniche di manipolazione, immagazzinamento e trasporto. I rischi di esposizione per gli addetti e figure terze sono comunque limitati e casomai dovuti a gravi malfunzionamenti degli apparati o a gravissime negligenze nell eseguire le procedure. Remoto rischio di accumulo di infinitesime esposizioni quotidiane in fase di smontaggio/montaggio campioni. Nelle aree dove vengono svolte le attività, generalmente si dispone di sabbia, segatura, stracci, cartoni, spugne ecc. Nelle aree attrezzate per la raccolta dei rifiuti di origine chimica, opportunamente realizzate, si tiene conto delle incompatibilità fra i materiali chimici e fra questi e le condizioni ambientali. Il livello di formazione di base dei lavoratori è molto elevato (tutti gli utenti abilitati hanno seguito almeno 4 anni di formazione universitaria, usualmente corredata ad adeguate attività di laboratorio). In ogni caso viene effettuata una seduta di formazione specifica per ogni lavoratore all arrivo di ogni nuova strumentazione. Maschere filtranti, guanti uso chimico, indumenti protettivi, camici usa e getta, occhiali di protezione, ecc. 14

15 1.17 Misure di sorveglianza sanitaria adottate La sorveglianza sanitaria è uno strumento di prevenzione che, individuando precocemente eventuali effetti nocivi sulla salute degli esposti a uno specifico fattore di rischio, oltre a tutelare la salute dei lavoratori, consente al datore di lavoro di tarare gli interventi per ridurre ulteriormente l esposizione al rischio. La Laboratorio NEST ha nominato il medico competente in virtù degli obblighi di sorveglianza sanitaria individuati nel documento di valutazione dei rischi (artt D.Lgs. 81/2008). I lavoratori attualmente sono sottoposti a sorveglianza sanitaria per il rischio derivante dall utilizzo di agenti chimici. Il protocollo sanitario stabilito dal MC a oggi è conservato presso gli uffici della società. Il medico competente compila ed aggiorna secondo la periodicità stabilita nel protocollo sanitario, le cartelle sanitarie e di rischio individuali ed informa ciascun lavoratore dei risultati degli accertamenti di volta in volta effettuati. Una volta identificati gli agenti per i quali la sorveglianza sanitaria è obbligatoria, la stessa, a norma del disposto del D.Lgs. 25/2002, deve essere effettuata: 1) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l esposizione; 2) periodicamente, di norma una volta l anno. Il medico competente, insieme al datore di lavoro, può decidere una periodicità diversa riportando un adeguata motivazione sul documento di valutazione dei rischi; 3) alla cessazione del rapporto di lavoro, fornendo eventuali indicazioni su prescrizioni mediche da osservare ed inviando le cartelle sanitarie all ISPESL competente per territorio Introduzione di un nuovo agente chimico Ogniqualvolta si presenti la necessità di introdurre nel ciclo produttivo un nuovo agente chimico il datore di lavoro dovrà valutare i rischi a esso connessi. Il datore di lavoro, se il tipo di attività lo consente, adotterà l agente chimico con i minori rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori Procedura per l introduzione di un nuovo agente chimico La Laboratorio NEST, nel momento in cui introduce un nuovo agente chimico o vuole valutare la sostituzione di un agente chimico in uso con altro, adotta la seguente procedura: a) ne valuta i pericoli presentati per la salute e la sicurezza dei lavoratori e si accerta se esistano in commercio agenti chimici con prestazioni adeguate alle esigenze produttive ma di minore pericolosità; 15

16 b) valuta le caratteristiche dei locali di utilizzo e le modalità di lavoro comunemente adottate; c) valuta i quantitativi, i tempi di esposizione previsti e la frequenza di utilizzo prevista; d) valuta le caratteristiche tecniche e progettuali dell impianto di utilizzo e la presenza dei dispositivi di protezione collettiva; e) adotta misure di prevenzione e protezione generali, secondo la priorità stabilita dal D.Lgs. 81/2008 c.m. dal D.Lgs. 25/2002 (art. 3); f) se del caso (l introduzione del nuovo agente chimico comporta un livello di rischio più che Irrilevante), adotta misure di prevenzione e protezione specifiche; g) eventualmente provvede, per innalzare il livello di protezione offerto dai dispositivi di protezione collettiva, a dotare ciascun addetto esposto di dispositivi di protezione individuali che offrano un grado di protezione adeguato alle caratteristiche chimicofisiche e tossicologiche presentate dall agente chimico Valutazione del rischio La presente valutazione dei rischi e programmazione delle misure di prevenzione e protezione sarà rivista in occasione di: modifiche organizzative modifiche procedurali introduzione di nuova tecnologia introduzione di nuovi agenti chimici o reperimento di nuove conoscenze circa gli agenti chimici già utilizzati introduzione di macchine e attrezzature ogniqualvolta la specifica situazione lo richieda É inoltre previsto un monitoraggio continuo sulle condizioni di sicurezza, affidato al SPP, finalizzato al miglioramento nel tempo del comfort complessivo aziendale Misure specifiche di prevenzione e protezione Quando il datore di lavoro valuta che il rischio derivante dagli agenti chimici non è Irrilevante ma si attesta a livello di rischio superiore, dovrà adottare un programma di misure che eliminino il rischio o lo riducano almeno a un livello moderato. Qualora la natura dell attività lo consenta, dovranno essere sostituiti i processi produttivi o gli agenti chimici con altri che non sono o sono meno pericolosi. La priorità stabilita dal D.Lgs. 81/2008 s.m.i. è la seguente: a) sostituzione, qualora la natura dell attività lo consenta, con altri agenti o processi che, nelle condizioni di uso, non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori; 16

17 b) progettazione di appropriati processi lavorativi e controlli tecnici, uso di attrezzature e materiali adeguati; c) appropriate misure organizzative e di protezione collettive alla fonte del rischio; d) misure di protezione individuali, compresi i DPI, qualora non si riesca a prevenire con altri mezzi l esposizione; e) sorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli artt ; f) effettuare campionamenti specifici del/dei reagente/i chimico/i causa di rischio non moderato, al fine di evidenziare il non superamento dei valori limiti di esposizione

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