Valutazione del rischio chimico attraverso tre algoritmi (comparazione dei metodi)

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1 Valutazione del rischio chimico attraverso tre algoritmi (comparazione dei metodi) Patrizio Carrai * Valter Ballantini ** Giovanni Esposito * *USL 2 Lucca ** libero Professionista Introduzione la valutazione del rischio chimico come definito dalla nuova normativa di integrazione del Dlgs 626/94 e cioè il Dlgs 25/2002 che introduce il Titolo VII bis, pone particolare attenzione a tutte le sostanze chimiche sia come prodotto che come trasformazione. Si evidenzia quindi una più attenta valutazione del rischio chimico. Il Titolo VII affida innanzitutto al datore di lavoro il compito di effettuare una valutazione preliminare sulla base della quale decidere se effettuare o meno misure ambientali. Nella valutazione preliminare il datore di lavoro considera tutti i riferimenti utili quali le mansioni, le schede di sicurezza e l ambiente di lavoro ed altro utilizzando metodi teorici di valutazione. Dall uscita del Dlgs 25/2002 sono stati proposti diversi metodi teorici di valutazione del rischio e in questo lavoro sono stati utilizzati i tre metodi principali: CHEOPE, MOVARISCH, INFORISK. Metodi di analisi I tre metodi prevedono per la valutazione del rischio relativo ad ogni singola sostanza, l attribuzione di un peso e quindi un numero derivante dalle schede di sicurezza. I vari algoritmi danno un indice per ciascuna sostanza, associato al prodotto danno x probabilità per cui il danno deriva dalla frase di rischio e la probabilità deriva in generale nei tre metodi, dalle modalità di esposizione e le proprietà chimico fisiche. Le differenze tra i metodi derivano principalmente dall attribuzione dei vari indici e dalle combinazioni degli stessi. Descrizione del metodo Sono state prese in considerazione quattro ditte e su di esse si sono applicati i tre algoritmi. Le ditte sono state: 1. produzione statuine in resina stirenica 2. verniciatura prodotti plastici 3. calzaturificio 4. stampa grafica Per ogni ditta sono state individuate le mansioni a maggior rischio e per ogni mansione sono stati valutati i prodotti più pericolosi con le frasi di rischio peggiori, relative alla salute, in modo da effettuare la valutazione del rischio chimico in conformità con il Dlgs 25/2002. Valutazione dei risultati Lo schema sottostante indica per ogni ditta l agente chimico utilizzato, le frasi di rischio ad esso associate, le modalità di esposizione, i tempi di esposizione, gli indici attribuiti da ciascuno degli algoritmi, il del rischio diviso tra inalatorio e cutaneo e il complessivo.

2 Tabella 1 Attività Verniciatura prodotti in plastica Produzione statuine di resina stirenica, preparazione impasto Produzione statuine di resina stirenica, colatura impasto Calzaturificio, incollaggio suole Stampa grafica agente chimico utilizzato Diluente frase di rischio associate metodo CHEOPE 4,44 Stirene /38 CHEOPE 4,02 Impasto con stirene Mastice Diluente 20 CHEOPE CHEOPE 2, MoVaRisCh 3,5 CHEOPE 3,48 modalità di esposizione Quantità 5 kg Quantità 10 kg Quantità 25 kg Quantità 1 kg Quantità 1 kg ,5 tempo di esposizione 1,6 ore del rischio 4,25 7, , , , ,

3 Risultati e conclusioni Tabella 2 DITTA 1 VERNICIATURA STATUINE Mansione verniciatore CHEOPE indice di rischio inalatorio = 4.25 valori da 0 a 16 moderato < 3 totale = 4.37 MOVARISCH indice di rischio inalatorio = 30 e 30 indice di rischio cute = 12 totale = INFORISK indice di rischi = 24 valori da 0 a 100 moderato < 10 Poiché i tre valori ricadono nel, ma modesto i tre valori sono confrontabili DITTA 2 STAMPI STATUINE Mansione preparazione impasto CHEOPE indice di rischio inalatorio = 3.80 valori da 0 a 16 moderato < 3 indice di rischio cute = 4.20 totale = 4.40 MOVARISCH indice di rischio inalatorio = 40 indice di rischio cutaneo = 28 Totale INFORISK indice di rischio totale = 32 valori da 0 a 100 moderato < 10 Mansione colatura stampi CHEOPE indice di rischio inalatorio = 2.01 valori da 0 a 16 moderato < 3 MOVARISCH indice di rischio inalatorio = 40 e indice di rischio cutaneo = 12 Totale = INFORISK indice di rischi = 32 valori da 0 a 100 moderato < 10

4 DITTA 3 CALZATURIFICIO Mansione incollaggio suole CHEOPE indice di rischio inalatorio = 1.65 indice di rischio cute = 2.62 totale = 2.71 valori da 0 a 16 moderato < 3 MOVARISCH indice di rischio inalatorio = 35 indice di rischio cutaneo = 10.5 Totale 36.5 INFORISK indice di rischio totale = 16 valori da 0 a 100 moderato < 10 DITTA 4 GRAFICA Mansione stampaggio CHEOPE indice di rischio inalatorio = 3,41 totale = 3.52 valori da 0 a 16 moderato < 3 MOVARISCH indice di rischio inalatorio = 28 indice di rischio cutaneo = 28 Totale 39.6 INFORISK indice di rischio totale = 6 valori da 0 a 100 moderato < 10 Conclusioni finali Tutti e tre i metodi esprimo il rischio come prodotto tra la frequenza di esposizione attesa e la magnitudo del danno che può essere causato. R f m La magnitudo, per tutti e tre i metodi, si ricava dalle frasi di rischio associate all agente chimico utilizzato e non comporta variazioni significative per il confronto dei metodi. La frequenza dipende dal tempo e dalle modalità di esposizione oltre che dalle misure preventive. Il metodo Cheope parte dal presupposto che i fattori che determinano la frequenza possano solo avere influenza per abbattere l indice di rischio (vedi Metodologia CHEOPE, versione 2.0, pag. 12,

5 parti in grassetto). Per questo motivo applicando tale algoritmo è più facile giungere al rischio moderato. Con MovaRisCh la scelta di un alto ad uno degli indici porta quasi sempre ad un di (vedi Fig. 1). Il metodo risulta quindi più protettivo per i lavoratori. Nell algoritmo Inforisk considerare un basso per uno degli indici che sono utilizzati (ad esempio il fattore quantità, vedi Fig. 2 ) tende a rendere moderato o modesto il finale del rischio. Figura 1 MovaRisCh Figura 2. Inforisk Da queste considerazioni emerge che i tre algoritmi devono essere usati con molta attenzione e non come soluzione del problema valutazione del rischio confrontando gli indici trovati, a seconda dei casi, con i valori delle indagini ambientali sull esposizione degli addetti. Occorre quindi che questi algoritmi siano validati sul campo. Bibliografia 1. Dlgs 25 del 02 febbraio Modello di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi per la salute ad uso delle piccole e medie imprese Regione Toscana, Emilia Romagna, Lombardia 3. Metodo applicativo proposto dalla Regione Piemonte per l applicazione del rischio chimico 4. Algoritmo Cheope -Associazione Ambiente e Lavoro.

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