UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione. Consiglio del 22 Dicembre 2014 Verbale n.

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1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione Consiglio del 22 Dicembre 2014 Verbale n. 15 L'anno duemilaquattordici addì 22 del mese di Dicembre alle ore 10:00 a seguito di regolare convocazione, si è riunito il Consiglio del Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione presso l'aula Tesi (I piano Palazzo Florenzi) del Dipartimento stesso. Proff. Emerito: P A I 1. Prof. Antonio Pieretti X Proff. Ordinari: 2. Prof. CAPECCI ANGELO Direttore X 3. Prof. BORGHESI MASSIMO X 4. Prof. CIMMINO LUIGI X 5. Prof. CONTI LINO X 6. Prof. FALCINELLI FLORIANA X 7. Prof. FEDERICI M. CATERINA X 8. Prof. FURIOZZI GIAN BIAGIO X 9. Prof. MAZZESCHI CLAUDIA X 10. Prof. MOLLO GAETANO X 11. Prof. PAPA CRISTINA X 12. Prof. UGOLINI ROMANO X 13. Prof. VALORI FURIA X 14. Prof. VINTI CARLO X Proff. Associati : 15. Prof. ARCANGELI LAURA X 16. Prof. BONO FRANCESCO X 17. Prof. CLERICUZIO ALESSANDRO X 18. Prof. D ANDREA FABIO X 19. Prof. DE SANTIS MINA X 20. Prof. FARINELLI GIOVANNA X 21. Prof. FEDERICI STEFANO X 22. Prof. KLEIN GABRIELLA BRIGITTE X 23. Prof. MAGLIANI STEFANIA X 24. Prof. MARCHETTI GIANCARLO X 25. Prof. MILELLA MARCO X 26. Prof. MOSCHINI MARCO X 27. Prof. PASQUINI ROSSANA X 28. Prof. PIZZA GIOVANNI X 29. Prof. SALVATO ROSARIO X Ricercatori: 30. Dott. ANSELMI MANUEL X 31. Dott. BARTOLINI ALESSIA X 32. Dott. BATINI FEDERICO X 33. Dott. BERNARDELLI ANDREA X 34. Dott. BIANCHI ESTER X 35. Dott. CALEMI FRANCESCO FEDERICO X 36. Dott. CAPPONI MASSIMO X 37. Dott. CAPURSO MICHELE X

2 38. Dott. CASUCCI MARCO X 39. Dott. CRISPOLDI SILVIA X 40. Dott. CUNIBERTO FLAVIO PIERO X 41. Dott. CURTI SABINA X 42. Dott. FALCINELLI DANIELA X 43. Dott. FORNARI SILVIA X 44. Dott. GARGHELLA IDA X 45. Dott. GARZI ROSITA X 46. Dott. GHIGI NICOLETTA X 47. Dott. GHIGLIERI VERONICA X 48. Dott. MARCATTILI FRANCESCO X 49. Dott. MARIANELLI MASSIMILIANO X 50. Dott. MINELLI MASSIMILIANO X 51. Dott. MORGANTI ANNALISA X 52. Dott. ORAZI ROBERTO X 53. Dott. PALOMBINI GIANCARLO X 54. Dott. PATTOIA MAURIZIO X 55. Dott. PAZZAGLI CHIARA X 56. Dott. PICCHIO MARTA X 57. Dott. PORENA DANIELE X 58. Dott. ROSATI AGNESE X 59. Dott. SANTANGELO VALERIO X 60. Dott. TIBERI SIMONA X 61. Dott. TOMMASI FRANCESCO X 62. Dott. VECCHINI AURORA X Segretario verbalizzante: 63. MARIA RITA CERBINI X Rappresentanti Personale Tecnico Amministrativo 64. Sig.ra PERUGINI MAURIZIA X 65. Dott. MAGLIONI MAURO X 66. Sig.ra DELLA TORRE FILOMENA X 67. Sig. SANTORO OLIVA X 68. Sig.ra ORTU BRUNELLA X 69. Dott. ROSSI STEFANIA X 70. Rag. CACCHIATA CLAUDIO X 71. Sig. CIANFICHI DANILO X 72. Dott. BELLUCCI PATRIZIA X 73. Dott. BARTOLONI MARIA ELENA X Rappresentanti degli studenti 74. Sig.ra DISTEFANO DALILA X 75. Sig. PALAZZO FEDERICO X 76. Sig. CRIFO ANNA FRANCESCA X 77. Sig.ra MUSCELLA LUCIA X 78. Sig. SCOPEL MATTEO X 79. Sig. SCIOSCIA PIETRO X 80. Sig. LEONE GABRIELE X 81. Sig.ra PAPA ARIANNA X 82. Sig. GREGORIO DANIELE X 83. Sig.ra BELIA CHIARA X

3 ************************************ Assume la Presidenza il Direttore, Prof. Angelo Capecci, e funge da segretario verbalizzante il Segretario Amministrativo, Maria Rita Cerbini. Il Direttore, constatata la validità della seduta, invita il Consiglio di Dipartimento a deliberare sul seguente Ordine del Giorno: 1) - Approvazione verbale seduta precedente 2) - Comunicazioni 3) Individuazioni criteri e modalità, finanziamento ricerca di base 2014; 4) Costituzione gruppi di ricerca a seguito di progetto triennale del Dipartimento; 5) II ciclo TFA determinazioni 6) Pratiche studenti 7) Documento conferenza nazionale di Scienze della Formazione sulla formazione degli insegnanti; 8) Varie ed eventuali.

4 Al punto n. 1 dell Ordine del Giorno Approvazione verbale seduta precedente Il Direttore pone all approvazione del Consiglio il verbale della seduta precedente, svolatasi in data 3 dicembre 2014, già inserito nello spazio apposito della piattaforma E-learning. Il Consiglio approva il verbale della seduta del 3 dicembre 2014 all unanimità.

5 Al punto n. 2 dell Ordine del Giorno Comunicazioni Il Direttore comunica gli aggiornamenti delle pubblicazioni su UGOV Ricerca devono essere effettuate nel più breve tempo possibile vista la partenza del prossimo bando per la valutazione della qualità della ricerca Il Consiglio ne prende atto. Il Direttore, vista la rettorale prot. N. 2014/ del con oggetto Banche dati RAD e SUA-CDS a.a. 2015/2016, chiede ai responsabili della qualità dei corsi di studio di lavorare già da ora per la nuova programmazione didattica 2015/2016. Il Consiglio ne prende atto. Il Direttore comunica che il Prof. Mazzotta copre l insegnamento di Neuropsichiatria infantile per l a.a Il Consiglio ne prende atto.

6 Al punto n. 3 dell Ordine del Giorno Individuazione criteri e modalità, finanziamento ricerca di base 2014 Il Direttore informa che è stata attribuita al Dipartimento la somma di euro da distribuire ai ricercatori afferenti al Dipartimento secondo criteri di premialità, come determinato dal Cinsiglio di Amministrazione dell Ateneo. Da quindi la parola alla prof.ssa Claudia Mazzeschi, delegato della ricerca per il Dipartimento, che presenta le Linee Guida elaborata dalla Commissione Didattica del Senato e sinteticamente riferisce sulla proposta di un Modello di autovalutazione di Ateneo in materia di ricerca e terza missione. In considerazione peraltro dell esiguità delle risorse stanziate e della necessità di riconoscere comunque l attività di ricercatori che non hanno potuto usufruire di alcuna risorsa per la loro attività di ricerca negli anni 2014 e precedenti vengono prospettati i seguenti criteri: 1-Essere ricercatori attivi nel periodo ; 2- presentare un progetto di ricerca 3 valorizzare i ricercatori che hanno potuto usufruire meno fondi specificatamente destinati ala ricerca di base di ricerca 4- partecipare attivamente ad un gruppo I ricercatori saranno comunque a rendicontare due anni l utilizzazione delle risorse assieme ad una relazione che illustri i resultati della ricerca condotta nel periodo. Nella discussione che segue vengono considerati significativi o praticabili i criteri 1 e 2. Il prof. Pizza dichiara di volersi comunque astenere dal voto non condividendo in linea di principio la accettazione di criteri di valutazione della ricerca che possano comunque essere considerai imposti dall esterno del Dipartimento e non adeguati alla natura e caratteristiche della ricerca propri dei diversi settori scientifici. In conclusione il Consiglio delibera, con l astensione del prof. Pizza, di delegare il Direttore, sentita la Giunta, di provvedere all emanazione del Bando per l attribuzione delle risorse destinate dall Ateneo per la ricerca di base secondo gli orientamenti emersi dal dibattito.

7 Al punto n. 4 dell Ordine del Giorno Costituzione gruppi di ricerca a seguito di progetto triennale del Dipartimento Il Direttore ricorda che il Piano triennale per la ricerca approvato dal Dipartimento prevede la costituzione di gruppi di ricerca che tengano conto dei settori che sono all origine del Progetto che hanno dato vita al Dipartimento e alla missione che questo si è dato e che devono costituire uno strumento fondamentale per la promozione e la valorizzazione della ricerca dipartimentale. La redazione della SUA ricerca, che si prevede oramai imminente, impone la definizione dei gruppi di ricerca. La prof. Mazzeschi, delegata del Dipartimento alla ricerca, illustra le linee guida. FISSUF: Composizione dei Gruppi di Ricerca (GDR)- 12 Dicembre 2014 LINEE GUIDA PER LA COMPOSIZIONE DEI GRUPPI DI RICERCA (GDR) DI FISSUF Il presente documento costituisce proposta per l Azione (relativa all Obiettivo Base 1 - Potenziare la Ricerca di base in tutti i settori di FISSUF) PREMESSA In data 3 Novembre 2014 il Dipartimento FISSUF ha approvato il Piano Strategico Triennale della Ricerca quale documento di indirizzo rispetto alle azioni e alle linee strategiche in materia di ricerca di base e di terza missione. Poiche il Dipartimento FISSUF e composto da 32 SSD per un totale di 62 unita di personale ricercatore, l analisi condotta per la stesura del suddetto piano aveva gia portato a identificare nell impianto scientifico e culturale di FISSUF cinque aree caratterizzanti definite sulla base dell affinita dei settori: 1) Area Antropologica: M-DEA/01 2) Area Filosofica: M-FIL/01, M-FIL/02, M-FIL/03, M-FIL/04, M-FIL/05, M-FIL/06, M-STO/05 3) Area Pedagogica: M-PED/01, M-PED/03, M-PED/04 4) Area Psicologica: M-PSI/01, M-PSI/02, M-PSI/04, M-PSI/07 5) Area Sociologica: SPS-07, SPS-09, SPS-11, SPS-12 aggiungendosi a queste la categoria Altri SSD comprendente settori che, pur composti anche da una sola unita di ricerca nell insieme costituiscono una parte significativa del Dipartimento come riportato in Tabella (tratta dal Piano). Area PO PA RU RTD TOT Peso % Area Antropologica ,6 Area Filosofica ,3 Area Pedagogica ,9 Area Psicologica * ,0 Area Sociologica Altri SSD , % * senza RTD M-PSI/02 La composizione di FISSUF rispetto alle aree CUN e riportata nella seguente Tabella.

8 Area N CUN unita SSD % Area 6 1 MED/42 1,6 Area 10 7 L-ANT/07, L-ART/06, L-ART/08, L-FIL LET/10, L-LIN/01, L-LIN/11, L- 11,2 OR/21 Area M-DEA/01, M-FIL/*, M-GGR/01, M-PED/*, M- PSI*, M-STO* 72,5 Area 12 2 IUS/09, IUS/17 3,2 Area 14 7 SPS/* 11,3 1 FISSUF: Composizione dei Gruppi di Ricerca (GDR)- 12 Dicembre 2014 PROPOSTA Alla luce di questa complessità unitamente alla necessita di potenziare la ricerca di base in tutti settori (cfr. Obiettivo Base 1), il piano prevede l Azione 1.1.1: istituzione dei Gruppi di Ricerca (GDR) quale: passaggio strutturale necessario alla composizione dell Organigramma del Dipartimento (già approvato dal Consiglio di Dipartimento); requisito necessario per la gestione del sistema della qualità (SUA RD) elemento valutato in maniera positiva all audit dell ANVUR che ne ha visto l utilità ai fini dell organizzazione della SUA-RD e in vista delle sinergie intra ed extra dipartimentali Al fine dell attuazione di tale proposta si precisa quanto segue: Punto 1 Definizione di gruppo di ricerca (GDR) Per Gruppo di Ricerca (GDR) si intende un gruppo di ricercatori (professori ordinari, associati, ricercatori e RTD) afferenti allo stesso SSD o a SSD appartenenti alla stessa area CUN e/o che condividono ambiti e/o linee di ricerca simili e/o affini Un GDR deve essere composto da ricercatori caratterizzati da una certa omogeneità scientifica e culturale in termini di temi e/o aree di ricerca (di base e/o applicata) anche con riferimento ai settori ERC Ogni GDR deve essere costituito da almeno 5 ricercatori I GDR sono gli elementi che costituiscono la struttura organizzativa interna del Dipartimento Nell impianto organizzativo di FISSUF, i GDR rappresentano gli elementi strutturali delle aree scientifiche e di ricerca Il GDR non coincide con i Gruppi di lavoro per progetti di ricerca specifici (vedi Punto 7)

9 Punto 2 Funzioni e funzionamento dei GDR I GDR svolgono la funzione di: facilitare la progettazione della ricerca lungo le line strategiche individuate dal FISSUF monitorare la ricerca in vista della valutazione sia interna (dipartimentale e d Ateneo) che nazionale facilitare il fund raising predisporre una relazione annuale sull attività di ricerca da presentare al CdD Ogni GDR indica il suo coordinatore Il coordinatore del GDR ha funzioni di: di coordinamento del GDR raccordo con il Direttore del Dipartimento, con il Delegato della Ricerca e con l Ufficio della Ricerca Il GDR non ostacola ma promuove la liberta di ricerca dei singoli ricercatori che a esso afferiscono rispettando la liberta della ricerca curiosity driven propria del singolo e specifica del settore, integrandola nella strategia progettuale del GDR Ciascun GDR puo al suo interno organizzarsi per sottogruppi di lavoro, composti anche da una singola unita di personale (es.: GDR Area Psicologica, sottogruppo Psicologia Dinamica e Clinica oppure GDR Area Filosofica, sottogruppo Filosofia e Economia Civile) Interdisciplinarieta : ciascun GDR (o suo sottogruppo di lavoro) puo operare sia in modalita inter-gruppo che inter-dipartimentale Punto 3 Identificazione dei GDR e loro composizione numerica Sulla base dell analisi condotta nel Piano Strategico della Ricerca di FISSUF, della sua identita (anche espressa nel suo nome) nonche, in parte, anche del suo legame con l offerta formativa (cfr. Piano Strategico della Didattica), viene proposta la costituzione dei seguenti Gruppi di Ricerca e la loro relative composizione: GDR SSD N TOT Gruppo di Ricerca M-DEA + SPS/* (SPS/07, SPS/09, SPS/11, SPS/12) + IUS/* Area Socio- (porena, falcinelli) + L- ANT/07 (Marcattili), L- ART/ = (palombini), L- LIN/11 (clericuzio), L- OR/21 (bianchi), M- Antropologica STO/04 (ugolini, furiozzi, magliani) 20 Gruppo di Ricerca Area Filosofica M-FIL/01, M-FIL/02, M-FIL/03, M- FIL/04, M-FIL/05, M- FIL/06, M- STO/05, SPS/01 (RTD B) 14

10 Gruppo di Ricerca Area Pedagogica Gruppo di Ricerca Area Psicologica M-PED/01, M-PED/03, M-PED/04, L- FIL- LET/10 (garghella), L- LIN/01 (klein), MED/42 (pasquini), L- ART/06 (bono) M-PSI/01, M-PSI/02, M-PSI/04, M- PSI/ = 21 Punto 4 Modalita di adesione ad un GDR L adesione personale ai GDR e valutata dalla Giunta e approvata dal Direttore Punto 5 Adesione ad altro GDR diverso da quello proposto L adesione del singolo ricercatore a GDR diverso da quello proposto deve essere fatta sulla base della proposta del singolo e motivata da ragioni scientifiche e di ricerca Punto 6 Costituzione di altri GDR diversi da quelli proposti Possono essere proposti altri GDR rispettando le indicazioni del Punto 1 Punto 7 Gruppi di lavoro per progetti di ricerca specifici I Gruppi di lavoro per progetti di ricerca specifici sono aggregazioni temporanee, finalizzate ad attivita progettuali specifiche (es.: risposte a call, bandi di qualsiasi tipologia), anche interdisciplinari I Gruppi di lavoro per progetti di ricerca specifici sono coordinati dal responsabile scientifico del progetto (PI) che, nell autonomia della gestione scientifica ed economica dello stesso, si raccorda col DIRDIP, con il Delegato della Ricerca e con l Ufficio Ricerca. Si apre quindi un ampia discussione, nella quale intervengono i seguenti docenti: - dott.ssa Fornari: chiede se sia possibile partecipare anche a gruppi di ricerca esterni al Dipartimento; - prof.ssa Papa: chiede che i gruppi debbano essere compatti ed omogenei e che sia definita la struttura; - prof.ssa Falcinelli: chiede che vengano dettagliate maggiormente le funzioni del gruppo e se necessario presentare dei piani di ricerca; - Prof.ssa Arcangeli: afferma che gli assegnisti di ricerca possano partecipare nei gruppi di lavoro ma non nei gruppi di ricerca; - prof.ssa Magliani: chiede che si dia un maggior tempo per l individuazione dei gruppi di lavoro. Interviene il prof. Pizza che chiede esplicitamente che sia riportata a verbale la sua astensione dal voto. Ad esito della discussione, il Consiglio esprime apprezzamento per il documento presentato e ritiene opportuno il suo approfondimento anche alla luce delle specifiche questioni sollevate dal dibattito.

11 Il Consiglio viene sospeso alle ore riprende alle ore 14

12 Al punto n. 5 dell Ordine del Giorno II ciclo TFA determinazioni REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO CLASSE DI ABILITAZIONE A036 Filosofia, Psicologia e Scienze dell'educazione TITOLO I DATI GENERALI Art. 1 Dati generali Art. 2 Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi Art. 3 Requisiti di ammissione TITOLO II ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 4 Percorso formativo Art. 5 Modalità di verifica e prova finale TITOLO III NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza, esoneri e riconoscimento di cfu Art. 8 - Tutor TITOLO IV NORME FINALI Art. 9 Incompatibilità Art. 10 Norma di rinvio... 17

13 TITOLO I DATI GENERALI Art. 1 Dati generali 1. In conformità al Decreto Ministeriale 10 settembre 2010, n. 249 (di seguito DM 249/2010) e all'ordinamento didattico, il presente regolamento disciplina l'organizzazione didattica del corso di tirocinio formativo attivo (di seguito TFA) per la classe di abilitazione A036 Filosofia, Psicologia e Scienze dell'educazione 2. Il corso è istituito ed attivato dal Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell'università degli Studi di Perugia ed ha sede didattica in Perugia. 3. Il Presidente del corso di TFA è Prof. ssa Furia Valori. 4. Il corso è tenuto in lingua italiana e si svolge in modalità convenzionale. 5. L'indirizzo internet del corso è furia.valori@unipg.it. Art. 2 Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi 1. Il TFA è finalizzato a qualificare e valorizzare la funzione docente attraverso l acquisizione di competenze disciplinari, psico-pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzative e relazionali necessarie a far raggiungere agli allievi i risultati di apprendimento previsti dall ordinamento vigente. 2. Gli aspiranti docenti che frequenteranno il TFA dovranno: a) aver acquisito solide conoscenze delle discipline oggetto di insegnamento e possedere la capacità di proporle nel modo più adeguato al livello scolastico degli studenti con cui entreranno in contatto; b) essere in grado di gestire la progressione degli apprendimenti adeguando i tempi e le modalità alla classe, scegliendo di volta in volta gli strumenti più adeguati al percorso previsto (lezione frontale, discussione, simulazione, cooperazione, laboratorio, lavoro di gruppo, nuove tecnologie); c) avere acquisito capacità pedagogiche, didattiche, relazionali e gestionali; d) aver acquisito capacità di lavorare con ampia autonomia anche assumendo responsabilità organizzative; e) aver acquisito piena padronanza dell applicazione alla didattica delle Tecnologie dell informazione e della comunicazione. Art. 3 Requisiti di ammissione 1. L accesso al TFA è a numero programmato, secondo le indicazioni fornite annualmente, con proprio decreto, dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. 2. Per l a.a. 2014/15 sono stati autorizzati dal MIUR per il TFA classe A036 dell Università degli Studi di Perugia n. 4 posti. 3. Al TFA sono ammessi coloro i quali hanno superato le prove selettive di accesso, come previste dai DD.MM. 16 maggio 2014, n. 312 e Decreto Direttoriale 1 ottobre 2014, n TITOLO II ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 4 Percorso formativo 1. Secondo quanto disposto dal D.M. 20 giugno 2014, n. 487, Allegato A, integrativo del D.M. 249/2010, il TFA prevede diversi gruppi di attività per un totale di 60 crediti formativi universitari (di seguito CFU): a) insegnamenti di scienze dell educazione, con particolare riguardo alle metodologie didattiche e ai bisogni educativi speciali, pari a 18 CFU; b) insegnamenti di didattiche disciplinari che possono essere svolti anche in laboratorio in modo da saldare i contenuti disciplinari con le modalità di insegnamento in classe e laboratori pedagogico-didattici dei quali almeno uno dedicato prevalentemente al settore della disabilità e più in generale ai bisogni educativi speciali, indirizzati alla rielaborazione e al confronto delle pratiche didattiche proposte e delle esperienze di tirocinio (18 CFU). c) un tirocinio di 475 ore, pari a 19 CFU di cui una parte pari a 75 ore- da dedicare al settore della disabilità, che prevede sia una fase indiretta di preparazione, riflessione e discussione delle attività, sia una fase diretta di osservazione e di insegnamento attivo presso istituti scolastici sotto la guida di un tutor.

14 2. L attività didattica e formativa del TFA della classe di abilitazione A036 Filosofia, Psicologia e Scienze dell'educazione è così articolata: PARTE GENERALE SSD Disciplina (6 ore a CFU) CFU Docente M-PED/03 Elementi di didattica generale 3 De Santis Mina M-PED/03 Didattica generale e didattiche disciplinari 2 Falcinelli Floriana M-PED/03 Tecnologie dell istruzione 2 Orazi Roberto M-PED/03 Fondamenti di Pedagogia speciale e Didattica speciale 6 I modulo (2 CFU): Arcangeli Laura II Modulo (2 CFU) Morganti Annalisa III Modulo (2 CFU) Falcinelli Floriana M-PED/01 Elementi di pedagogia generale 2 Gaetano Mollo M-PED/04 Elementi di Pedagogia Sperimentale 3 Batini Federico LABORATORI A036 (15 ore a CFU) SSD Disciplina CFU Docente M-PED/03 Laboratorio: Didattica generale e didattiche disciplinari nella logica dell inclusione e costruzione di un Progetto educativo personalizzato. 1 M-PED/03 Laboratorio: Tecnologie didattiche per l inclusione e l integrazione scolastica degli allievi con bisogni speciali. 1 PARTE SPECIFICA DISCIPLINARE SSD Disciplina CFU Docente M-PED/01 Didattica della pedagogia 2 Prof.ssa A. Rosati SPS/07 Didattica della sociologia 2 Prof. ssa S. Fornari M-PSI/04 Didattica della psicologia 2 Prof. M. Capurso M-DEA/01 Didattica dell antropologia Antropologia culturale 2 M-FIL/01 Modelli di storiografia filosofica 2 P.Falteri? (verificare se possibile ) Prof. A.Capecci (mutuato da TFA 37) M-FIL/01 Forme dell ontologia 2 Prof. ssa F. Valori M-FIL/01 Forme dell antropologia filosofica 2 Prof. M. Moschini M-FIL/02 Teoria dell argomentazione 2 Tirocinio a scuola Relazione finale Tirocinio diretto e tirocinio indiretto 16 Tirocinio diretto e indiretto dedicato ad alunni disabili 3 Dott. F. Calemi (Mutuato da TFA 37) 3. Per le lezioni frontali è previsto che 1 cfu corrisponda a 6 ore in aula, per i laboratori 1 cfu corrisponda a 15 ore di attività in aula. 4. I programmi degli insegnamenti e delle prove sono pubblicati sui siti Internet degli Atenei prima dell inizio delle relative lezioni. 5

15 5. Le Attività formative del corso (18 CFU di Didattica generale e didattica speciale + 18 CFU di Didattica delle discipline oggetto di insegnamento delle classi di concorso con laboratori e laboratori pedagogico-didattici) sono finalizzate, secondo modalità integrate, all acquisizione delle necessarie conoscenze e competenze, in particolare: - ascoltare, osservare e comprendere gli allievi e i contesti, - costruire in classe e a scuola un clima relazionale positivo che sappia valorizzare le emozioni positive, - progettare percorsi didattici flessibili coerenti con le finalità formative per stimolare negli allievi processi di apprendimento significativo e sostenere la motivazione allo studio, - selezionare, organizzare i contenuti disciplinari in relazione ai traguardi di competenza previsti dalle indicazioni ministeriali e in prospettiva europea, - costruire modalità di integrazione tra la programmazione didattica di classe e i progetti educativi personalizzati per alunni con certificazione di disabilità, - organizzare l azione didattica (spazi, tempi, risorse, strategie metodologiche, uso di strumenti anche tecnologici, processi di valutazione) nella prospettiva di una scuola inclusiva, - promuovere la comunicazione e il lavoro collaborativo tra gli allievi, - promuovere la collaborazione con colleghi, famiglie, agenzie formative, - svolgere attività di ricerca in azione per promuovere l innovazione. 6. La funzione fondamentale del tirocinio (19 CFU è quella di favorire una riflessione ampia e articolata sugli aspetti pedagogici, psicologici, sociologici, metodologico-didattici e organizzativi del progetto culturale ed educativo che caratterizza attualmente la scuola,nella prospettiva inclusiva. Il tirocinio deve far acquisire al futuro insegnante la capacità di dare senso al sapere attraverso un saper fare ossia di sperimentare la traduzione pratica delle conoscenze teoriche apprese, nonché di scoprire la teoria nella pratica, rilevando i modelli teorici impliciti in essa, avviandolo a cercare i riferimenti teorici che gli consentano di leggere la pratica stessa in modo più scientifico mediante un approccio di ricerca che gli consenta di riflettere sull esperienza didattica in modo critico. Una parte dell esperienza sarà condotta in contesti scolastici in cui è presente un allievo disabile per coglierne il processo di integrazione scolastica e sperimentare modalità di didattica inclusiva e strategie di facilitazione dell apprendimento. Il tirocinio svolge una funzione orientativa nel senso che nel diretto contatto con alunni e insegnanti lo specializzando mette alla prova le sue motivazioni ed una funzione sperimentale e critica, vista la possibilità di effettuare un percorso di ricerca didattica e di mettere alla prova le proprie capacità. Occorre favorire, inoltre, la presa di coscienza nello specializzando circa la flessibilità, plasticità, dinamicità della professione docente, professione che richiede uno sforzo di formazione in itinere continuo, un costante lavoro di studio e di ricerca, che faccia della scuola un luogo dove si produce cultura e, soprattutto, cultura didattica. Obiettivi del tirocinio sono: - Funzione orientativa: o riflettere sul significato e sui problemi dell essere insegnante oggi, anche nell ottica della formazione alla cittadinanza europea; o riflettere sulle proprie motivazioni a intraprendere la professione docente e sulla propria rappresentazione della professione; o sviluppare comportamenti e atteggiamenti relazionali positivi con gli alunni e gli insegnanti; o acquisire la consapevolezza della necessità di uno studio e una formazione continua. - Funzione sperimentale e critica: o conoscere la struttura scolastica e la sua organizzazione, in relazione alla dimensione collegiale e partecipativa; o osservare e analizzare diverse situazioni didattiche, con particolare riguardo ai soggetti portatori di bisogni educativi specifici; o sperimentare la complessità della gestione del processo di insegnamento/apprendimento; o acquisire la capacità di assumere decisioni nel gestire l innovazione e di organizzare tempi, spazi, gruppi di apprendimento, materiali anche multimediali;

16 o sperimentare e verificare direttamente materiale didattico e progetti elaborati nei laboratori; o acquisire la capacità di verificare e valutare il processo di insegnamento/apprendimento e il contesto in cui esso si realizza; o acquisire competenze di documentazione per ricostruire i significati o dell esperienza effettuata; sperimentare modalità di lavoro in gruppo, facendo diretta esperienza delle dinamiche psico-sociali. 7. L attività di tirocinio nella scuola si conclude con la stesura da parte del tirocinante di una relazione finale del lavoro svolto (5 cfu) in collaborazione con l insegnante tutor che ne ha seguito l attività. Della relazione finale di tirocinio è relatore un docente universitario che ha svolto attività nel corso di tirocinio e correlatore l insegnante tutor che ha seguito l attività di tirocinio. La relazione consiste in un elaborato originale che, oltre all esposizione delle attività svolte dal tirocinante, deve evidenziare la capacità del medesimo di integrare ad un elevato livello culturale e scientifico le competenze acquisite nell attività svolta in classe e le conoscenze in materia psico-pedagogica con le competenze acquisite nell ambito della didattica disciplinare e, in particolar modo, nelle attività di laboratorio. Art. 5 Modalità di verifica e prova finale 1. Per ciascuno degli insegnamenti del gruppo a) di cui al precedente art. 4 comma 1 sono valutate specificatamente, attraverso una prova scritta e orale, le competenze relative alle metodologie didattiche, ai bisogni educativi speciali, alla storia e al diritto delle istituzioni scolastiche. Per ciascuno degli insegnamenti del gruppo b) di cui al precedente art. 4 comma 1 sono valutate specificatamente, attraverso una o più prove scritte e una prova orale, le competenze didattico-disciplinari dei corsisti, relativi agli insegnamenti propri della classe di concorso. La valutazione di ciascun laboratorio, espressa in trentesimi, è di competenza del docente che lo conduce. 2. Per ciascuna delle prove indicate nelle lettere a), b) e c), sono previsti due appelli e la prova può essere ripetuta una sola volta. Le prove sono superate dai corsisti che abbiano riportato una valutazione di almeno 18/30 in ciascuna delle prove. Il mancato superamento di una prova comporta l esclusione dal percorso. 3. L attività di tirocinio è valutata dal docente tutor ai sensi del D.M. 249/ Al termine del TFA si svolge l esame di abilitazione all insegnamento che ne costituisce parte integrante e che consiste: a) nella valutazione dell attività svolta durante il tirocinio, b) nell esposizione orale di un percorso didattico su un tema scelto dalla commissione, c) nella discussione della relazione finale di tirocinio. 5. Il superamento di tale esame permette di conseguire il titolo di abilitazione all insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado relativo alla specifica classe di abilitazione del proprio TFA. TITOLO III NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza, esoneri e riconoscimento di cfu 1. La frequenza alle attività di TFA è obbligatoria. Per i diversi gruppi di attività, sopra specificati, le percentuali di presenze obbligatorie sono così definite: 70% per le attività di cui al punto a); 80 % per le attività di cui al punto b); 70% per le attività di cui al punto c) Per coloro che per seri e documentati motivi non raggiungano il numero delle presenze richieste, sono previste forme di recupero, anche con specifiche attività on line. Le sole attività di insegnamento del gruppo A potranno essere erogate con modalità a distanza fino ad un massimo del 30% del monte ore previsto. 2. I corsisti in possesso di titolo di specializzazione sul sostegno sono esonerati dai relativi insegnamenti e ore di tirocinio in quanto sono da considerarsi già assolti. 3. Ulteriori riconoscimenti di crediti sono disposti dai Consigli di corso di tirocinio,, a richiesta dell interessato e a seguito di valutazione della corrispondenza tra i contenuti specifici del corso e i crediti già assolti, limitatamente agli insegnamenti. 4. I corsisti che abbiano svolto almeno 360 giorni di servizio nelle rispettive classi di concorso hanno diritto ad una riduzione del 50% delle ore di tirocinio previste e il riconoscimento di 9

17 CFU relativi alle didattiche disciplinari e ai laboratori pedagogico-didattici ( DM 249/2010 art 15, comma 13 lettera a) 5. Il Consiglio di corso di tirocinio potrà valutare, dietro presentazione di adeguata documentazione, il riconoscimento dei crediti maturati dallo studente in precedenti corsi seguiti nelle Scuole di Specializzazione, nei TFA e PAS per l acquisizione di abilitazioni affini. Art. 7 Organi del Corso 1. La gestione delle attività del TFA è affidata al Consiglio di Corso di tirocinio, di cui fanno parte i tutor coordinatori, i docenti e ricercatori universitari che in esso ricoprono incarichi didattici, due dirigenti scolastici o coordinatori didattici designati dall Ufficio Scolastico Regionale tra i dirigenti scolastici o i coordinatori didattici delle istituzioni scolastiche che ospitano i tirocini e un rappresentante degli studenti tirocinanti. 2. Il Consiglio di Corso di tirocinio: - cura l integrazione tra i diversi gruppi di attività a), b), c) sopra richiamati; - organizza i laboratori didattici disciplinari e i laboratori pedagogico-didattici; - stabilisce le modalità di collaborazione tra i tutor dei tirocinanti, i tutor coordinatori e i docenti universitari. 3. Il Presidente del Consiglio di corso è eletto tra i docenti universitari, il suo mandato dura tre anni ed è rinnovabile una sola volta. Art. 8 - Tutor 1. Ai tutor coordinatori che nello svolgimento delle loro funzioni rispondono al Consiglio di Dipartimento sono affidati i seguenti compiti: a) orientare e gestire i rapporti con i tutor assegnando gli studenti alle diverse classi e scuole e formalizzando il progetto di tirocinio dei singoli studenti; b) provvedere alla formazione del gruppo di studenti attraverso le attività di tirocinio indiretto e l esame dei materiali di documentazione prodotti dagli studenti nelle attività di tirocinio; c) supervisionare e valutare le attività del tirocinio diretto e indiretto; d) seguire le relazioni finali per quanto riguarda le attività in classe. 2. Il tutor del tirocinante è un docente abilitato nella classe di abilitazione dello specializzando titolare di cattedra a tempo indeterminato, designato dal Dirigente Scolastico che ha il compito di orientare gli specializzandi sia rispetto agli assetti organizzativi e didattici della scuola che alle diverse attività e pratiche in classe, nonché di accompagnare e monitorare l inserimento in classe e la gestione diretta dei processi d insegnamento dei futuri insegnanti. 3. Secondo quanto disposto D.M. 249/2010, il Consiglio di Dipartimento procede annualmente alla conferma o alla revoca dei tutor coordinatori sulla base dei seguenti parametri : - conduzione dei gruppi di studenti e sostegno al loro percorso formativo; - gestione dei rapporti con le scuole e con gli insegnanti ospitanti; - gestione dei rapporti con l istituzione universitaria; - gestione dei casi a rischio. TITOLO IV NORME FINALI Art. 9 Incompatibilità 1. Stante l incompatibilità dell iscrizione al TFA con altri percorsi accademici, gli aspiranti iscritti ai corsi di dottorato di ricerca, ai sensi dell art. 2 comma 2 del D.M. 487/2014, qualora vogliano frequentare i percorsi di TFA, devono sospendere la frequenza dei corsi di dottorato di, ad eccezione di coloro i quali debbano solo discutere la tesi di dottorato. 2. Gli aspiranti iscritti ai percorsi di specializzazione sul sostegno o di perfezionamento CLIL, qualora vogliano frequentare i percorsi TFA, devono sospendere la frequenza dei percorsi di specializzazione o di perfezionamento sopra citati, salvo nel caso in cui manchino loro esami di profitto ovvero la prova finale Art. 10 Norma di rinvio 1. Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le disposizioni di legge.

18 REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO CLASSE DI ABILITAZIONE A037 Filosofia e Storia TITOLO I DATI GENERALI Art. 1 Dati generali Art. 2 Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi Art. 3 Requisiti di ammissione TITOLO II ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 4 Percorso formativo Art. 5 Modalità di verifica e prova finale TITOLO III NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza, esoneri e riconoscimento di cfu Art. 8 - Tutor TITOLO IV NORME FINALI Art. 9 Incompatibilità Art. 10 Norma di rinvio TITOLO I DATI GENERALI Art. 1 Dati generali Art. 2 Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi Art. 3 Requisiti di ammissione TITOLO II ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 4 Percorso formativo Art. 5 Modalità di verifica e prova finale TITOLO III NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza, esoneri e riconoscimento di CFU Art. 8 - Tutor... 24

19 TITOLO IV NORME FINALI Art. 9 Incompatibilità Art. 10 Norma di rinvio... 25

20 TITOLO I DATI GENERALI Art. 1 Dati generali 1. In conformità al Decreto Ministeriale 10 settembre 2010, n. 249 (di seguito DM 249/2010) e all'ordinamento didattico, il presente regolamento disciplina l'organizzazione didattica del corso di tirocinio formativo attivo (di seguito TFA) per la classe di abilitazione A037 Filosofia e Storia 2. Il corso è istituito ed attivato dal Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell'università degli Studi di Perugia ed ha sede didattica in Perugia. 3. Il Presidente del corso di TFA è il Prof. Carlo Vinti. 4. Il corso è tenuto in lingua italiana e si svolge in modalità convenzionale. 5. L'indirizzo internet del corso è carlo.vinti@unipg.it. Art. 2 Obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi 1. Il TFA è finalizzato a qualificare e valorizzare la funzione docente attraverso l acquisizione di competenze disciplinari, psico-pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzative e relazionali necessarie a far raggiungere agli allievi i risultati di apprendimento previsti dall ordinamento vigente. 2. Gli aspiranti docenti che frequenteranno il TFA dovranno: f) aver acquisito solide conoscenze delle discipline oggetto di insegnamento e possedere la capacità di proporle nel modo più adeguato al livello scolastico degli studenti con cui entreranno in contatto; g) essere in grado di gestire la progressione degli apprendimenti adeguando i tempi e le modalità alla classe, scegliendo di volta in volta gli strumenti più adeguati al percorso previsto (lezione frontale, discussione, simulazione, cooperazione, laboratorio, lavoro di gruppo, nuove tecnologie); h) avere acquisito capacità pedagogiche, didattiche, relazionali e gestionali; i) aver acquisito capacità di lavorare con ampia autonomia anche assumendo responsabilità organizzative; j) aver acquisito piena padronanza dell applicazione alla didattica delle Tecnologie dell informazione e della comunicazione. Art. 3 Requisiti di ammissione 1. L accesso al TFA è a numero programmato, secondo le indicazioni fornite annualmente, con proprio decreto, dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. 2. Per l a.a. 2014/15 sono stati autorizzati dal MIUR per il TFA classe A037 dell Università degli Studi di Perugia n. 7 posti. 3. Al TFA sono ammessi coloro i quali hanno superato le prove selettive di accesso, come previste dai DD.MM. 16 maggio 2014, n. 312 e Decreto Direttoriale 1 ottobre 2014, n TITOLO II ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Art. 4 Percorso formativo 1. Secondo quanto disposto dal D.M. 20 giugno 2014, n. 487, Allegato A, integrativo del D.M. 249/2010, il TFA prevede diversi gruppi di attività per un totale di 60 crediti formativi universitari (di seguito cfu): d) insegnamenti di scienze dell educazione, con particolare riguardo alle metodologie didattiche e ai bisogni educativi speciali, pari a 18 cfu; e) insegnamenti di didattiche disciplinari che possono essere svolti anche in laboratorio in modo da saldare i contenuti disciplinari con le modalità di insegnamento in classe e laboratori pedagogico-didattici dei quali almeno uno dedicato prevalentemente al settore della disabilità e più in generale ai bisogni educativi speciali, indirizzati alla rielaborazione e al confronto delle pratiche didattiche proposte e delle esperienze di tirocinio (18 CFU). f) un tirocinio di 475 ore, pari a 19 CFU di cui una parte pari a 75 ore- da dedicare al settore della disabilità, che prevede sia una fase indiretta di preparazione, riflessione e discussione delle attività, sia una fase diretta di osservazione e di insegnamento attivo presso istituti scolastici sotto la guida di un tutor.

21 2. L attività didattica e formativa del TFA della classe di abilitazione A036 Filosofia, Psicologia e Scienze dell'educazione è così articolata: PARTE GENERALE SSD Disciplina (6 ore a CFU) CFU Docente M-PED/03 Elementi di didattica generale 3 De Santis Mina (mutuata da A036) M-PED/03 Didattica generale e didattiche disciplinari 2 Falcinelli Floriana (mutuata da A036) M-PED/03 Tecnologie dell istruzione 2 Orazi Roberto I modulo (2 CFU): Arcangeli Laura (mutuata da A036) M-PED/03 Fondamenti di Pedagogia speciale e Didattica speciale 6 II Modulo (2 CFU) Morganti Annalisa (mutuata da A036) III Modulo (2 cfu) Falcinelli Floriana (mutuata da A036) M-PED/01 Elementi di pedagogia generale 2 M-PED/04 Elementi di Pedagogia Sperimentale 3 Gaetano Mollo (mutuata da A036) Batini Federico (mutuata da A036) LABORATORI A037 (15 ore a CFU) SSD Disciplina CFU Docente M-PED/03 Laboratorio: Didattica generale e didattiche disciplinari nella logica dell inclusione e costruzione di un Progetto educativo personalizzato. 1 M-PED/03 Laboratorio: Tecnologie didattiche per l inclusione e l integrazione scolastica degli allievi con bisogni speciali. 1 PARTE SPECIFICA DISCIPLINARE SSD Disciplina CFU Docente M-STO/01 Didattica della Storia medievale 2 M-STO/01 Didattica della Storia moderna 2 M-STO/04 Didattica della Storia contemporanea 2 M-STO/02 Didattica della Storia 2 Prof.ssa Nico Maria Grazia Prof.ssa Chiara Coletti Prof.ssa Magliani Stefania Prof.ssa Erminia Irace M-FIL/06 Didattica e storiografia filosofica 2 Prof. Angelo Capecci M-FIL/01 Forme dell ontologia 2 Prof.ssa Furia Valori (mutuata da A036) M-FIL/01 Forme dell antropologia filosofica 2 Prof. Marco Moschini

22 (mutuata da A036) M-FIL/02 Teoria dell argomentazione 2 Prof. F.F. Calemi Tirocinio a scuola Relazione finale Tirocinio diretto e tirocinio indiretto 16 Tirocinio diretto e indiretto dedicato ad alunni disabili 3 3. Per le lezioni frontali è previsto che 1 CFU corrisponda a 6 ore in aula, per i laboratori 1 CFU corrisponda a 15 ore di attività in aula. 4. I programmi degli insegnamenti e delle prove sono pubblicati sui siti Internet degli Atenei prima dell inizio delle relative lezioni. 5. Le Attività formative del corso (18 CFU di Didattica generale e didattica speciale + 18 CFU di Didattica delle discipline oggetto di insegnamento delle classi di concorso con laboratori e laboratori pedagogico-didattici) sono finalizzate, secondo modalità integrate, all acquisizione delle necessarie conoscenze e competenze, in particolare: - ascoltare, osservare e comprendere gli allievi e i contesti, - costruire in classe e a scuola un clima relazionale positivo che sappia valorizzare le emozioni positive, - progettare percorsi didattici flessibili coerenti con le finalità formative per stimolare negli allievi processi di apprendimento significativo e sostenere la motivazione allo studio, - selezionare, organizzare i contenuti disciplinari in relazione ai traguardi di competenza previsti dalle indicazioni ministeriali e in prospettiva europea, - costruire modalità di integrazione tra la programmazione didattica di classe e i progetti educativi personalizzati per alunni con certificazione di disabilità, - organizzare l azione didattica (spazi, tempi, risorse, strategie metodologiche, uso di strumenti anche tecnologici, processi di valutazione) nella prospettiva di una scuola inclusiva, - promuovere la comunicazione e il lavoro collaborativo tra gli allievi, - promuovere la collaborazione con colleghi, famiglie, agenzie formative, - svolgere attività di ricerca in azione per promuovere l innovazione. 6. La funzione fondamentale del tirocinio (19 CFU) è quella di favorire una riflessione ampia e articolata sugli aspetti pedagogici, psicologici, sociologici, metodologico-didattici e organizzativi del progetto culturale ed educativo che caratterizza attualmente la scuola, nella prospettiva inclusiva. Il tirocinio deve far acquisire al futuro insegnante la capacità di dare senso al sapere attraverso un saper fare ossia di sperimentare la traduzione pratica delle conoscenze teoriche apprese, nonché di scoprire la teoria nella pratica, rilevando i modelli teorici impliciti in essa, avviandolo a cercare i riferimenti teorici che gli consentano di leggere la pratica stessa in modo più scientifico mediante un approccio di ricerca che gli consenta di riflettere sull esperienza didattica in modo critico. Una parte dell esperienza sarà condotta in contesti scolastici in cui è presente un allievo disabile per coglierne il processo di integrazione scolastica e sperimentare modalità di didattica inclusiva e strategie di facilitazione dell apprendimento. Il tirocinio svolge una funzione orientativa nel senso che nel diretto contatto con alunni e insegnanti lo specializzando mette alla prova le sue motivazioni ed una funzione sperimentale e critica, vista la possibilità di effettuare un percorso di ricerca didattica e di mettere alla prova le proprie capacità. Occorre favorire, inoltre, la presa di coscienza nello specializzando circa la flessibilità, plasticità, dinamicità della professione docente, professione che richiede uno sforzo di formazione in itinere continuo, un costante lavoro di studio e di ricerca, che faccia della scuola un luogo dove si produce cultura e, soprattutto, cultura didattica. Obiettivi del tirocinio sono: - Funzione orientativa: o riflettere sul significato e sui problemi dell essere insegnante oggi, anche nell ottica della formazione alla cittadinanza europea; o riflettere sulle proprie motivazioni a intraprendere la professione docente e sulla propria rappresentazione della professione; 5

23 o sviluppare comportamenti e atteggiamenti relazionali positivi con gli alunni e gli insegnanti; o acquisire la consapevolezza della necessità di uno studio e una formazione continua. - Funzione sperimentale e critica: o conoscere la struttura scolastica e la sua organizzazione, in relazione alla dimensione collegiale e partecipativa; o osservare e analizzare diverse situazioni didattiche, con particolare riguardo ai soggetti portatori di bisogni educativi specifici; o sperimentare la complessità della gestione del processo di insegnamento/apprendimento; o acquisire la capacità di assumere decisioni nel gestire l innovazione e di organizzare tempi, spazi, gruppi di apprendimento, materiali anche multimediali; o sperimentare e verificare direttamente materiale didattico e progetti elaborati nei laboratori; o acquisire la capacità di verificare e valutare il processo di insegnamento/apprendimento e il contesto in cui esso si realizza; o acquisire competenze di documentazione per ricostruire i significati o dell esperienza effettuata; sperimentare modalità di lavoro in gruppo, facendo diretta esperienza delle dinamiche psico-sociali. 7. L attività di tirocinio nella scuola si conclude con la stesura da parte del tirocinante di una relazione finale del lavoro svolto (5 CFU) in collaborazione con l insegnante tutor che ne ha seguito l attività. Della relazione finale di tirocinio è relatore un docente universitario che ha svolto attività nel corso di tirocinio e correlatore l insegnante tutor che ha seguito l attività di tirocinio. La relazione consiste in un elaborato originale che, oltre all esposizione delle attività svolte dal tirocinante, deve evidenziare la capacità del medesimo di integrare ad un elevato livello culturale e scientifico le competenze acquisite nell attività svolta in classe e le conoscenze in materia psico-pedagogica con le competenze acquisite nell ambito della didattica disciplinare e, in particolar modo, nelle attività di laboratorio. Art. 5 Modalità di verifica e prova finale 1. Per ciascuno degli insegnamenti del gruppo a) di cui al precedente art. 4 comma 1 sono valutate specificatamente, attraverso una prova scritta e orale, le competenze relative alle metodologie didattiche, ai bisogni educativi speciali, alla storia e al diritto delle istituzioni scolastiche. Per ciascuno degli insegnamenti del gruppo b) di cui al precedente art. 4 comma 1 sono valutate specificatamente, attraverso una o più prove scritte e una prova orale, le competenze didattico-disciplinari dei corsisti, relativi agli insegnamenti propri della classe di concorso. La valutazione di ciascun laboratorio, espressa in trentesimi, è di competenza del docente che lo conduce. 2. Per ciascuna delle prove indicate nelle lettere a), b) e c), sono previsti due appelli e la prova può essere ripetuta una sola volta. Le prove sono superate dai corsisti che abbiano riportato una valutazione di almeno 18/30 in ciascuna delle prove. Il mancato superamento di una prova comporta l esclusione dal percorso. 3. L attività di tirocinio è valutata dal docente tutor ai sensi del D.M. 249/ Al termine del TFA si svolge l esame di abilitazione all insegnamento che ne costituisce parte integrante e che consiste: d) nella valutazione dell attività svolta durante il tirocinio, e) nell esposizione orale di un percorso didattico su un tema scelto dalla commissione, f) nella discussione della relazione finale di tirocinio. 5. Il superamento di tale esame permette di conseguire il titolo di abilitazione all insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado relativo alla specifica classe di abilitazione del proprio TFA.

24 TITOLO III NORME DI FUNZIONAMENTO Art. 6 Obblighi di frequenza, esoneri e riconoscimento di CFU 1. La frequenza alle attività di TFA è obbligatoria. Per i diversi gruppi di attività, sopra specificati, le percentuali di presenze obbligatorie sono così definite: 70% per le attività di cui al punto a); 80 % per le attività di cui al punto b); 70% per le attività di cui al punto c) Per coloro che per seri e documentati motivi non raggiungano il numero delle presenze richieste, sono previste forme di recupero, anche con specifiche attività on line. Le sole attività di insegnamento del gruppo A potranno essere erogate con modalità a distanza fino ad un massimo del 30% del monte ore previsto. 2. I corsisti in possesso di titolo di specializzazione sul sostegno sono esonerati dai relativi insegnamenti e ore di tirocinio in quanto sono da considerarsi già assolti. 3. Ulteriori riconoscimenti di crediti sono disposti dai Consigli di corso di tirocinio, a richiesta dell interessato e a seguito di valutazione della corrispondenza tra i contenuti specifici del corso e i crediti già assolti, limitatamente agli insegnamenti. 4. I corsisti che abbiano svolto almeno 360 giorni di servizio nelle rispettive classi di concorso hanno diritto ad una riduzione del 50% delle ore di tirocinio previste e il riconoscimento di 9 CFU relativi alle didattiche disciplinari e ai laboratori pedagogico-didattici ( DM 249/2010 art 15, comma 13 lettera a) 5. Il Consiglio di corso di tirocinio potrà valutare, dietro presentazione di adeguata documentazione, il riconoscimento dei crediti maturati dallo studente in precedenti corsi seguiti nelle Scuole di Specializzazione, nei TFA e PAS per l acquisizione di abilitazioni affini. Art. 7 Organi del Corso 1. La gestione delle attività del TFA è affidata al Consiglio di Corso di tirocinio, di cui fanno parte i tutor coordinatori, i docenti e ricercatori universitari che in esso ricoprono incarichi didattici, due dirigenti scolastici o coordinatori didattici designati dall Ufficio Scolastico Regionale tra i dirigenti scolastici o i coordinatori didattici delle istituzioni scolastiche che ospitano i tirocini e un rappresentante degli studenti tirocinanti. 2. Il Consiglio di Corso di tirocinio: - cura l integrazione tra i diversi gruppi di attività a), b), c) sopra richiamati; - organizza i laboratori didattici disciplinari e i laboratori pedagogico-didattici; - stabilisce le modalità di collaborazione tra i tutor dei tirocinanti, i tutor coordinatori e i docenti universitari. 3. Il Presidente del Consiglio di corso è eletto tra i docenti universitari, il suo mandato dura tre anni ed è rinnovabile una sola volta. Art. 8 - Tutor 1. Ai tutor coordinatori che nello svolgimento delle loro funzioni rispondono al Consiglio di Dipartimento sono affidati i seguenti compiti: e) orientare e gestire i rapporti con i tutor assegnando gli studenti alle diverse classi e scuole e formalizzando il progetto di tirocinio dei singoli studenti; f) provvedere alla formazione del gruppo di studenti attraverso le attività di tirocinio indiretto e l esame dei materiali di documentazione prodotti dagli studenti nelle attività di tirocinio; g) supervisionare e valutare le attività del tirocinio diretto e indiretto; h) seguire le relazioni finali per quanto riguarda le attività in classe. 2. Il tutor del tirocinante è un docente abilitato nella classe di abilitazione dello specializzando titolare di cattedra a tempo indeterminato, designato dal Dirigente Scolastico che ha il compito di orientare gli specializzandi sia rispetto agli assetti organizzativi e didattici della scuola che alle diverse attività e pratiche in classe, nonché di accompagnare e monitorare l inserimento in classe e la gestione diretta dei processi d insegnamento dei futuri insegnanti. 3. Secondo quanto disposto D.M. 249/2010, il Consiglio di Dipartimento procede annualmente alla conferma o alla revoca dei tutor coordinatori sulla base dei seguenti parametri : - conduzione dei gruppi di studenti e sostegno al loro percorso formativo; - gestione dei rapporti con le scuole e con gli insegnanti ospitanti; - gestione dei rapporti con l istituzione universitaria; - gestione dei casi a rischio.

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