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1 lavoro Giornale dell Organizzazione cristiano-sociale ticinese 14 giugno Anno LXVII - N.10 - CHF G.A.A Lugano pagina 7 Prossimo numero: 5 luglio 2012 Gianni Guidicelli Bilancio di un anno da primo cittadino pagina 8 Archivio A Bellinzona 555 faldoni di storia sindacale pagina 12 Alex Fontana Un giovane talento ticinese in corsa pagine Anziani Un assemblea all insegna dell ottimismo pagina 2-3 pagine 11 Manifestazione dell industria I lavoratori sono dei partner, non un mezzo per scaricare i rischi! Redazione Il Lavoro - Via Balestra Lugano Tel Fax illavoro@ocst.com -

2 2 Sindacato Attualità 14 giugno 2012 il Lavoro Manifestazione dell industria I lavoratori sono dei partner, non un mezzo per scaricare i rischi! GIORGIO DONINI M ercoledì 5 giugno, al Centro eventi di Cadempino, i sindacati OCST e Unia hanno indetto una manifestazione cantonale dell industria. Numerosi i partecipanti, provenienti da svariate ditte, pronti a portare le loro testimonianze di un settore in cui stiamo assistendo ad un degrado delle condizioni di lavoro da stigmatizzare. È stata una manifestazione che ha messo la parola fine alla tradizionale passività in questo settore. Negli ultimi tempi c è chi ha perso il posto di lavoro, chi ha dovuto rinunciare ad aumenti salariali, chi ha visto il proprio salario ridotto, chi invece ha dovuto o deve lavorare gratuitamente. «Le aziende hanno usato la crisi come pretesto per smantellare ciò che è stato acquisito in decenni», ha detto Rolando Lepori, cosegretario di Unia. In seguito ha esortati i lavoratori a restare uniti ricordando che i sindacati ci sono: «ci batteremo, non vi lasceremo soli.» «Sacrifici ingiustificati!» Giovanni Scolari, segretario regionale OCST del luganese, ha esortato la platea a prendere coscienza del fatto che «in un anno è stato perso ciò che abbiamo conquistato in dieci. Siamo qui oggi per chiedere un contratto collettivo di lavoro per tutto il settore. L industria ha avuto momenti difficili dovuti alla crisi ma «Ribellarsi alla finanza» Vi è stato pure un significativo intervento del Segretario Cantonale dell OCST Meinrado Robbiani: «è ora che il padronato si ribelli alla finanza. I lavoratori devono essere dei partner, non un mezzo per scaricare i rischi aziendali. Devono essere degli interlocutori importanti.» Ricordando poi che il Ticino non è esclusivamente terra di banche e fiduciarie ma anche industria, «un industria che ha bisogno di crescere. Dobbiamo ribadire che noi ci siamo, noi lavoratori siamo capaci di unirci e creare una rete di solidarietà.» Alcuni lavoratori presenti hanno poi voluto portare la loro testimonianza sulla situazione di degrado delle ditte in cui lavorano. Il primo a salire sul palco è stato il rappresentante della Trasfor, che ha ricordato quanto sia fondamentale che i lavoratori si uniscano per difendere i propri diritti. «Avevamo perso il dialogo con la direzione, ma grazie alla loro vicinanza abbiamo riattivato il confronto e siamo riusciti a respingere quanto ci era stato imposto. Ora ci sentiamo ancora più tutelati. Non dico che non bisogna fare sacrifici nei confronti dell azienda, ma è giusto farli solo quando strettamente necessario. Non facciamoci prendere in giro!» Successivamente a prendere parola è stato il rappresentante della ditta Mes di Stabio, che ha portato la sua testimonianza «di continue minacce di trasferimento nel caso non avessimo accettato le nuove condizioni. Abbiamo dovuto rinunciare alla 13esima, era l unica soluzione.» Dicendosi deluso per l assenza di suoi colleghi ha concluso invocando la parità salariale tra uomo e donna, perchè «se gli uomini sono penalizzati, le donne lo sono ancora di più, in quanto normalmente hanno salari già più bassi.» Tra gli applausi è salito sul palco pure il rappresentante di una delle ditte più discusse dell ultimo mese, ossia la Pramac, che in sintesi ha affermato «siamo stati abbandonati dal datore di lavoro!» (vedi articolo nella pagina seguente). ora il settore è in netta ripresa, i sacrifici chiesti ai lavoratori non sono giustificati. Le imprese lavorano, fanno straordinari, il lavoro insomma non manca! Ma i portafogli dei dipendenti sono sempre più vuoti. Spesso si sentono minacce di trasferimento nel caso i dipendenti non accettino i sacrifici, ma come detto non vi lasceremo soli!» Scolari ha in seguito letto la risoluzione proposta alla Commissione tripartita approvata dai presenti con uno scrosciante applauso. Il secondo rappresentante, della ditta Tensol Rail, ha invocato un risveglio da parte dei lavoratori, dicendo che «il datore di lavoro cerca di dividere i lavoratori inventando regole nuove ogni giorno, ma noi dobbiamo essere uniti. E in questo momento mi chiedo dove sono i politici che paghiamo con le nostre tasse? Cosa fanno per noi?» Infine, bellissimo gesto da parte delle dipendenti della Consitex: che sono salite sul palco unite dicendo che loro si sentono fortunate rispetto agli altri lavoratori presenti. Il loro è stato un gesto di solidarietà per le difficili situazioni presenti nelle altre aziende. Hanno concluso esortando la platea a non mollare nonostante le difficoltà.

3 14 giugno 2012 il Lavoro Sindacato Attualità 3 Presa di posizione del padronato ticinese Una sagra all insegna delle contraddizioni MEINRADO ROBBIANI L a conferenza stampa indetta mercoledì 5 giugno dalle principali associazioni padronali (AITI, CC-Ti, SSIC, ABT, Catef) ha manifestato un insensato sentimento di persecuzione, palesando nel contempo contraddizioni lampanti. Lamentando un clima di ostilità all indirizzo delle aziende, il padronato ticinese scade in una palpabile incapacità di discernimento. Non avverte che l ostilità del sindacato è rivolta contro le crescenti situazioni di abuso e non verso il tessuto delle aziende nel suo insieme. Percepisse in modo adeguato questa distinzione, il padronato si batterebbe in prima fila e con maggiore vigore contro le distorsioni. Lo farebbe nella convinzione che gli abusi, oltre a compromettere la posizione dei lavoratori, intaccano anche le regole di un fruttuoso funzionamento dell economia e di una leale concorrenza tra le imprese. Si scoprirebbe d altronde vicino su questo tema ai sindacati, ravvisando in loro un valido alleato nella battaglia a salvaguardia sia di un mercato del lavoro equilibrato, sia di un contesto economico ordinato e favorevole a chi opera con correttezza e con senso di responsabilità sociale. Le posizioni espresse dalle associazioni padronali sono pure viziate da tangibili contraddizioni. Da un lato, considerano isolati gli abusi generati da un mercato del lavoro improntato ad una sfrenata flessibilità e dall uso spregiudicato della libera circolazione. Dall altro viene però riconosciuto che si sono persino insinuati all interno del settore pubblico (ciò che convalida le preoccupazioni più acute del sindacato). Da un lato ci si erge poi contro l adozione di un salario minimo unico per l industria. Dall altro ci si dichiara tuttavia contrari all introduzione diffusa di contratti collettivi di lavoro che, oltre ad essere lo strumento più efficace per prevenire gli abusi retributivi, sono per loro natura sagomati sulla specificità di ogni singola categoria o impresa (in sintesi: no alla prima soluzione e piede sul freno anche per i contratti collettivi). Alla luce di questo infondato senso di persecuzione e delle contraddizioni nelle quali è incappato il padronato, sorgono dubbi sulla sua effettiva percezione dell odierna fisionomia del mercato del lavoro e sulla consapevolezza degli strumenti più appropriati, in primo luogo il contratto collettivo di lavoro, per porre un argine ai pericoli ed alle derive in atto nel mercato del lavoro. L OCST sollecita perciò il padronato a guardare in faccia la realtà, senza remora alcuna. È una condizione decisiva per costruire una auspicabile comunanza di intendimenti. Combattere le distorsioni è visibilmente di interesse comune. Un economia che lasci prosperare disfunzioni e pressioni a danno del personale non è né sana, né solida e contribuisce ad intaccare la stabilità sociale. È corretto chiedere, come fa il padronato, rispetto per le aziende che creano lavoro e ricchezza. È però altrettanto indispensabile chiedere alle aziende un analogo rispetto per il lavoro, che è un perno decisivo della loro stessa prosperità. L OCST chiede pure al padronato di uscire dall ambiguità. Il contratto collettivo è l arma più efficace contro le situazioni di abuso. Oltre a fissare condizioni lavorative rispondenti alle caratteristiche di ogni singola categoria o azienda, promuove il dialogo e la collaborazione tra gli interlocutori sociali. Ci si incammini conseguentemente verso una effettiva diffusione dei contratti collettivi. Se è stata formulata la richiesta di un salario minimo per tutta l industria è proprio per il motivo che sono state erette barriere invalicabili contro soluzioni contrattuali di categoria. Invece di innalzare lamenti infondati contro la prospettiva di un salario minimo generalizzato si spiani la strada, come alternativa credibile, ad accordi contrattuali nelle categorie ed aziende che ne sono tuttora sprovviste. Opporsi ad entrambe le opzioni è una via che porta inevitabilmente allo scontro e che produce scorie sociali dannose. Pramac Un fallimento annunciato? BENEDETTA RIGOTTI S i sono accavallate molte informazioni sul fallimento imminente della Pramac SA, industria attiva nella produzione di pannelli solari fotovoltaici. Si è parlato molto delle ragioni della chiusura e degli investimenti pubblici per favorire il suo insediamento in Ticino. Poco invece si sa della situazione degli operai. In occasione della manifestazione del personale dell industria del 5 giugno, il presidente della commissione del personale, e una folta delegazione di lavoratori della Pramac, hanno voluto portare la loro testimonianza su quanto accaduto a Riazzino. La notizia dell imminente fallimento dell azienda è stata per tutti un fulmine a ciel sereno. Nessuno si aspettava che un investimento così ingente, specialmente nell impianto, si parla di 136 milioni di franchi, potesse avere una vita così breve. Sconcerta inoltre che solo alcuni mesi fa l azienda stava progettando un ampliamento della struttura, tanto da chiedere una licenza edilizia al Comune di Locarno. L idea era quella di far entrare nella società al 50 per cento la Renova, azienda russa. Da allora tutto è cambiato drasticamente e non è facile capirne le ragioni: si parla della concorrenza dall estremo oriente e dell esclusione degli impianti solari non costruiti nella Comunità europea dalle sovvenzioni concesse dal Governo italiano. Certo è che i 130 impiegati si sono trovati improvvisamente senza lavoro. Il 17 aprile è stata annunciata la concessione della moratoria concordataria che avrebbe dovuto durare sei mesi. In questa fase, sotto il controllo di un commissario, l azienda avrebbe dovuto provare di essere ancora in grado di sopravvivere. Ma nulla è stato fatto dal Consiglio di amministrazione. Per questo alla fine di maggio è stata consegnata ai dipendenti una lettera di licenziamento. «Negli ultimi mesi siamo stati completamente abbandonati dal datore di lavoro e lasciati all oscuro di tutto. Siamo stati lasciati a casa senza uno straccio di piano sociale. E dire che abbiamo accettato molti compromessi: turni di lavoro faticosi, nessun aumento salariale, ritardi nel versamento degli stipendi, totale mancanza di comunicazione, disorganizzazione. Ed ora non ci considerano nemmeno. Non ci spieghiamo questi repentini cambiamenti e facciamo fatica ad accettare di non essere stati informati di quanto stava accadendo». La scorsa settimana, visto il degenerare della situazione dovuto al totale stallo dell'attività, è stato deciso di revocare la moratoria concordataria. L'assicurazione insolvenza provvederä a versare i salari fino al 10 marzo, i dipendenti quindi potranno rivolgersi all'assicurazione disoccupazione nel Paese di residenza. Il sindacato OCST, che è sempre stato al loro fianco, esprime la sua solidarietà a questi lavoratori e si sta impegnando per aiutarli a reinserirsi nel mondo del lavoro.

4 Sindacato Frontalieri 4 14 giugno 2012 il Lavoro Frontalieri Un idea molto penalizzante! GIANCARLO BOSISIO P resumo che il Convegno tenutosi domenica 27 maggio a Varese nell ambito del Festival dell Associazione Terra Insubre sia stata poco frequentato dai lavoratori frontalieri. Se fossero stati presenti non sarebbe certo stata ignorata ma piuttosto subissata di fischi e improperi l affermazione di Giordano Macchi, consigliere comunale di Lugano, che ha lanciato l idea che tutti i frontalieri paghino le imposte sia in Ticino che in Italia. In questo modo, dice il suddetto «si genererebbero vantaggio per entrambe le parti, a parte il frontaliere che vedrebbe aumentare il proprio carico fiscale». È vero: un lavoratore coniugato con 1 figlio a carico ed un salario di fr pagherebbe con la dichiarazione dei redditi franchi oltre alle imposte alla fonte. Per un salario di fr , un celibe pagherebbe in Italia altri franchi. Quindi più aumenta il salario più aumenta la tassazione, ma soprattutto i più penalizzati sono coloro che hanno carichi familiari! Vista l attuale situazione di crisi in Italia, se i frontalieri vedessero aggravarsi in questo modo la loro posizione fiscale, il signor Macchi potrebbe presumere che non ci sarà una fuga di frontalieri. Ma si spera che la crisi finisca ed allora chi se ne andrà? La manovalanza o la manodopera più qualificata e, in questo caso, qualche problema potrebbe manifestarsi nell ambito dei settori economici che maggiormente necessitano di questi lavoratori qualificati. Bisognerebbe chiedersi anche quale conseguenza avrà sui Comuni ticinesi l abolizione dell Accordo sul ristorno dei frontalieri, visto che una gran parte delle imposte dei frontalieri viene versata anche a questi Comuni? Pare evidente che l argomento dei ristorni fiscali debba essere valutata anche tenendo presente che all origine di quest accordo vi fu la necessità di venire in aiuto ai paesi a ridosso della frontiera con la Svizzera per assicurare loro un gettito fiscale che li aiutasse a far fronte a questa nuova immigrazione interna. Quali soluzioni verranno trovate per i paesi di frontiera? Infine si deve considerare che un nuovo Accordo possa riguardare solo i frontalieri fuori o dentro la fascia! Che ne sarà delle imposte pagate in Svizzera da quelle persone che comunque mantengono la loro residenza fiscale in Italia? La Convenzione con l Austria prevede il ristorno anche di tali imposte. Cosa chiederà l Italia? Forse un nuovo Accordo chiarirà finalmente anche la procedura che riguarda le imposte trattenute sui capitali del II pilastro soprattutto nei Cantoni in cui hanno sede le Fondazioni di Previdenza? Insomma la carne al fuoco è tanta e speriamo che non prevalgano soluzioni semplicistiche. VUOI TRASLOCARE? ECCO UN PARTNER AFFIDABILE! Trasloco LOCALE ED INTERNAZIONALE IMBALLO PROFESSIONALE ed accurato Facchinaggio e MOVIMENTAZIONI INTERNE DEPOSITO per brevi o lunghi periodi SGOMBERI Opere di FALEGNAMERIA o arredi RESTAURO arredi PULIZIE sia per aziende sia per privati collegate al trasloco. PROFESSIONALITÀ 15% DI SC ONTO PER GLI ASSO CIAT I OCS T STRUMENTI ALL'AVANGUARDIA PREZZO CONCORRENZIALE Via Zurigo Lugano Tel Tel Fax RIMINI MAREBELLO HOTEL BLUMAR HHH Tel. (0039) , Priv solo Maggio Fronte mare, camere tutti comforts, parcheggio, Baby-Club. Scelta menù. Spiaggia compresi acquascivoli e piscina. Gratis Parco Acquatico. Pensione completa da 40,00 a 67,00. All inclusive a richiesta. Promozioni: 26/5-15/6 e 1-16/9, bimbi GRATIS o fino 50%.

5 14 giugno 2012 il Lavoro Sindacato Attualità 5 Assemblea Edili Sopraceneri Bellinzona - Locarno 180 lavoratori uniti con l'ocst per combattere gli abusi PIETRO FADDA L a capiente sala del ristorante «La Nuova Pergola» di Quartino ha ospitato l assemblea dei lavoratori edili. Questo importante appuntamento, che caratterizza l attività del segretariato del Sopraceneri (Bellinzona e Locarno), ha visto la partecipazione di 180 lavoratori provenienti dalle principali ditte attive nel settore. Il presidente del giorno, Arturo Mellace, ha diretto con dinamismo i lavori assembleari, rivolgendo un caloroso saluto agli amici intervenuti. Ha rammentato il successo della giornata di sciopero indetta il 2 dicembre 2011 per il rinnovo del contratto collettivo e per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Marco Pellegrini ha affermato che «l OCST è da sempre in prima fila per tutelare gli interessi dei lavoratori e dell economia del Canton Ticino». Il segretario regionale ha posto l accento sulla situazione economica attuale, in un contesto che ha portato purtroppo alla chiusura di piccole e medie aziende: «periodo molto difficile nel quale, grazie all intervento ed al sostegno del nostro sindacato, è stato possibile salvaguardare numerosi posti di lavoro con l introduzione dell orario di lavoro ridotto. Il nostro territorio, proprio per la sua peculiarità di zona di confine, è particolarmente esposto agli attacchi di imprenditori privi di scrupoli!» Subiamo anche l invasione di una moltitudine di lavoratori «distaccati» e piccoli artigiani, non sempre ligi al rispetto delle regole. «Anche se il settore edile sembrerebbe esente da questa crisi, occorre vigilare e non abbassare la guardia!» Il segretario ha concluso il suo intervento rivolgendo un plauso al collega Locatelli per i risultati conseguiti nelle trattative per il rinnovo dei contratti collettivi di categoria. Ha inoltre ringraziato i presenti, rammentando loro l importanza di far aderire il maggior numero di colleghi al sindacato, per aumentare la rappresentatività e la forza del medesimo, nell interesse stesso dei lavoratori. Paolo Locatelli, responsabile cantonale dell edilizia, nella sua articolata relazione, ha illustrato i risultati scaturiti dalle trattative a cui ha validamente partecipato (edilizia e rami affini ad essa collegati). Invocando «tolleranza zero con i trafficanti della libera circolazione delle persone», ha sottolineato con vigore una presa di posizione dell OCST pronunciata dal nostro segretario cantonale Meinrado Robbiani. Ha poi continuato con affermazioni allarmanti: «basta con lavoratori distaccati sorpresi a lavorare con salari di 8 euro all ora! La dignità non ha prezzo e tremila lavoratori lo hanno ribadito fermamente in occasione dello sciopero del 2 dicembre 2011! Occorrono regole chiare, che tutti devono rispettare per evitare pericolose derive, tanto più che oggi chi ruba è sempre più raffinato. Siamo confrontati con forme inaccettabili di fare impresa e dobbiamo difendere ad ogni costo le conquiste sociali maturate dopo anni e anni di lotte orientate al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di un settore fondamentale per tutta l economia del Canton Ticino.» Un quadro davvero allarmante quello descritto da Locatelli, nel quale si innesta, come se non bastasse, anche un ulteriore preoccupazione rappresentata dal rischio di infiltrazioni da parte di organizzazioni malavitose attratte dalla possibilità di investire ingenti capitali nel settore edile della nostra regione. Onore ai fedelissimi: L assemblea ha salutato con ammirazione i colleghi che hanno raggiunto un invidiabile traguardo di appartenenza al sindacato Ocst: 50 anni: Giacomini Renato 40 anni: Vassallo Bruno, Morosini Angelo, Cartagine Francesco, Bergamaschi Sandro, Piffero Vittorio 25 anni: Bianconi Fausto, Fernandez Antonio, Lussetti Claudio, Raineri Marco, Signorelli Renzo, Battro Walter, Schipani Vincenzo, Pianarosa Mauro, Paternuostro Pietro, Rusca Massimo, Borgnis Gianfranco, Kroczynski Jean Philip, Ferrazzo Giuseppe, Ussia Alfonso, Valenti Giovanni. FART Adeguamenti salariali per l anno corrente I l 4 giugno si è tenuta la trattativa con la direzione FART per gli aumenti salariali a decorrere dal 1 gennaio È stato concordato un aumento degli stipendi dello 0,5 per cento per tutti i dipendenti. Questo aumento è composto dall adeguamento al rincaro dello 0,4 per cento compensato analogamente ai dipendenti della Confederazione e di uno 0,1 per cento di aumento reale. L aumento concesso è in sintonia con quanto compensato nel settore dei trasporti pubblici in Ticino. Le diminuzioni dei vari sussidi a favore delle aziende di trasporto hanno inevitabilmente influito sulle risorse finanziarie a disposizione per un adeguamento salariale più marcato che avrebbe onorato maggiormente l impegno profuso dal personale. L aumento retroattivo al 1 gennaio 2012 e il versamento dei mesi arretrati avverrà con il pagamento del salario del mese di giugno Le parti hanno concordato un aumento dell indennità per uso vettura privata a scopo di servizio a 60 centesimi al chilometro. INDUSTRIA GRAFICA Conferenza professionale Siete invitati alla Conferenza nazionale dell Industria grafica che si terrà: sabato 30 giugno 2012, ore a Olten Si discuterà sul rinnovo del contratto collettivo. I partecipanti sosterranno le rivendicazioni raccolte tramite il sondaggio a cui hanno partecipato in molti. I temi che stanno a cuore ai lavoratori del settore sono l aumento salariale, l obbligatorietà generale e il prepensionamento. Sarà questo il messaggio che i delegati ticinesi porteranno a Olten. Info iscrizioni: per partecipare contattare il Segretariato OCST di Locarno, Via Lavizzari 2, tel /1/2 La trasferta sarà organizzata dal nostro sindacato. Partecipate numerosi!!!

6 6 Sindacato Formazione 14 giugno 2012 il Lavoro CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Corso di comunicazione multilingue Ticinocentrici o elvetocentrici? L a lingua italiana: La dolce lingua secondo la grande mostra al Museo nazionale svizzero di Zurigo della primavera 2005 o, se preferite, la lingua subalterna, grande lingua di minoranza o, infine, piccola lingua nazionale: sono queste, espressioni che denotano lo status dell italofonia elvetica e, ahimè, non tutte positive per la nostra lingua. Peraltro, questo stato di cose sta a significare, in primo luogo, la necessaria convivenza della lingua italiana con le altre lingue nazionali. Bene, ma cosa possiamo fare per sostenere adeguatamente l italiano in Svizzera? Questo il quesito di fondo che il Centro di formazione professionale dell OCST e FORMAT Lingua si sono posti e, preso atto dello stato di cose, cercano ora, con un programma minimo e conciso, ma fortemente orientato alla prassi, di dare una prima risposta al problema. In altri termini, l uso e l applicazione del plurilinguismo in Svizzera costituiscono una irrinunciabile necessità e, nel contempo, un eccezionale arricchimento strutturale del nostro paese. Tuttavia, i grandi centri culturali e istituzionali privilegiano sovente un approccio monolinguistico, a prescindere forse da poche realtà che rappresentano piuttosto l eccezione che confermano la regola. Peraltro, non è vero che linguae non dant panem; anzi, è vero il contrario! Sempre più la conoscenza di più lingue costituisce un requisito irrinunciabile per accedere e s a l v a g u a r d a r e gran parte degli impieghi di lavoro. In questo contesto, condividiamo appieno l affermazione della Cancelleria della Confederazione secondo cui «Chi parla una sola lingua vive al di sotto del mini- Il calendario dei corsi è consultabile sul nuovo sito internet del CFP-OCST e di FORMAT Lingua all indirizzo PROGETTO MOSAICO Riqualifica professionale, una testimonianza I n questo numero ospitiamo la testimonianza di un giovane uomo di 25 anni che ha concluso il percorso di bilancio lo scorso anno e ha trovato una nuova strada professionale. «Consiglio a chiunque di fare un esperienza come quella del progetto Mosaico per più motivi. Si è seguiti da personale molto competente che ti fa ripensare a tutte le tue esperienze passate, da quando sei piccolo passo dopo passo, fino a giungere alle ultime esperienze professionali e personali. Scavando nella propria vita si rivivono molti momenti felici o meno, ma comunque tutti formativi. Ti dà modo di riflettere sulle capacità che si conoscevano e quelle che si sono acquisite nell arco della propria vita, ti apre la mente e ti fa giungere alla conclusione che nulla è dovuto al caso. In conclusione, è un esperienza sicuramente utile che fa capire dove si è migliorati e dove bisogna ancora migliorare, fa crescere personalmente e professionalmente. Con l aiuto del personale che ti segue, sono riuscito anche a trovare una strada per la riformazione professionale, dopo aver analizzato quale delle tante poteva andar bene per la mia situazione». D.C. Info consulenti del CFP-OCST Marina Bernardo Ciddio e Emanuela Pigò tel cfp.bernardo@ticino.com - cfp.pigo@ticino.com mo esistenziale linguistico». Però, è anche vero che «sotto i fiori delle parole ci vogliono i frutti delle cose», per citare il prof. R. Martinoni. Alla luce di queste premesse, il corso sperimentale di comunicazione multilingue che il CFP-OCST e FORMAT Lingua offrono intende mettere in evidenza le differenze non solo linguistiche in senso stretto, bensì anche le differenti realtà culturali che il plurilinguismo necessariamente implica. In altri termini, la conoscenza delle diverse lingue di per sé non è sufficiente per comunicare appropriatamente (e professionalmente) tra le varie aree linguistiche; a nostro modesto avviso occorre un quid pluris un qualche cosa aggiuntivo che presuppone, oltre alla conoscenza della lingua, anche l approfondimento di modi di operare, di vivere e forse di pensare di un determinato popolo. D altro canto, se vivere (e lavorare) con una sola lingua è difficile per la parte germanofona (e per quella francofona) del paese, questa impossibilità è ancor più marcata per la minoranza italofona. Infatti, a prescindere dalla cultura in senso stretto, in Svizzera, tutto quanto di economicamente viene pensato e cristallizzato in lingua per tacere dell aspetto legislativo avviene pressoché in tedesco (in piccola parte in francese e solo in infima parte in italiano). Conseguentemente, affinché le Alpi non sbarrino il nostro cammino (anche) professionale occorre necessariamente approfondire lo studio delle lingue. Non in astratto e non solo a livello scolastico: non vogliamo qui proporre uno studio della lingua finalizzato a se stesso, bensì, l acquisizione di conoscenze teoriche e pratiche, finalizzate all uso del plurilinguismo come indefettibile strumento di lavoro. È pressoché escluso che si possa lavorare oggi soprattutto in Ticino senza conoscere e applicare, quotidianamente, altre lingue, quali il tedesco, il francese o l inglese. Questa necessità è presente a ogni livello della scala gerarchica aziendale o istituzionale di qualsiasi organizzazione del lavoro. Per concludere, qualche semplice domanda retorica: è forse immaginabile la Svizzera senza plurilinguismo? e, conseguentemente, è forse pensabile lavorare (soprattutto in Ticino) senza conoscenze di base del plurilinguismo? è forse pensabile poter restare ticinocentrici (il Ticinese è innanzitutto ticinese), senza essere, nel contempo, anche elvetocentrici? FORMAT Lingua Sagl Info: Il corso di comunicazione multilingue per traduttori prevede un modulo base di 20 incontri per un totale di 60 ore. Costo: Fr Sono ancora disponibili alcuni posti. Dettagli sul sito Per info o un appuntamento senza impegno: tel

7 14 giugno 2012 il Lavoro Gianni Guidicelli Un anno da Primo Cittadino Sindacato Politica 7 A qualche settimana dalla fine del suo incarico come Presidente del Gran Consiglio, Gianni Guidicelli, vice-sergretario del Segretariato OCST delle Tre Valli, ci ha raccontato la sua esperienza. Come ha passato questo anno in una veste così autorevole? Devo dire che per me questo anno di presidenza è stata un esperienza impegnativa ma sicuramente arricchente e che mi ha permesso di ampliare ulteriormente le mie conoscenze della nostra realtà cantonale, ma non solo. Che rapporto ha avuto con la popolazione? Il Presidente del Gran Consiglio, oltre a dirigere i lavori del parlamento, ha soprattutto un compito di rappresentanza e, in questa veste, ho potuto verificare come ci sia, contrariamente ad un opinione diffusa, un attaccamento alle nostre istituzioni e un rispetto per i ruoli istituzionali. In definitiva quindi ho riscontrato un desiderio di avere un collegamento tra chi opera in vari ambiti e realtà del nostro cantone e la realtà politica istituzionale. E questo contatto, questa volontà di dialogo è sicuramente facilitata dal fatto che i deputati al Gran Consiglio, e quindi anche il Presidente, sono parlamentari di milizia, che vivono quindi costantemente, ognuno nel proprio ambito professionale, la realtà del nostro cantone. Questo fatto credo sia una ricchezza, che ogni tanto pone alcuni limiti per l impegno che l attività politica richiede, ma che garantisce un dibattito parlamentare sicuramente più ricco e concreto. Qualche curiosità? Tra le cose simpatiche e curiose che mi sono successe in quest anno di presidenza, c è stata una richiesta di una mia intervista da parte del direttore del Quotidiano di Sicilia, cui interessava capire come funziona la nostra democrazia e il nostro parlamento. Come è stato il rapporto con i parlamentari? Durante quest anno di presidenza molti cittadini mi hanno spesso rivolto la domanda: «Ma riesci a tenere a bada tutti i novanta parlamentari?» Questa domanda denota come sia diffusa l opinione che i parlamentari sono piuttosto indisciplinati. Opinione probabilmente in parte vera, ma anche spesso alimentata da singoli episodi che trovano ampia eco nei mezzi d informazione. Io ho sempre risposto di non aver avuto difficoltà a dirigere i lavori parlamentari, grazie al fatto che non ci sono mai stati particolari momenti di tensione, e di questo vi devo ringraziare. È vero però che dal mio osservatorio, dovendo prestare costantemente attenzione a quello che succedeva in aula, ho potuto costatare diversi comportamenti e abitudini che dovrebbero venir corretti. Credo quindi che ci possa essere da parte di tutti un maggior impegno ad avere un atteggiamento maggiormente rispettoso del ruolo che in quest aula siamo chiamati a svolgere e dei nostri stessi colleghi. La credibilità e l autorevolezza della nostra funzione passa anche attraverso l impressione che viene recepita all esterno di quest aula. Se il clima e il dibattito politico in parlamento è stato corretto e rispettoso delle persone, non altrettanto succede fuori dove, tramite diversi organi di stampa, il rispetto delle persone, delle quali non si condividono le opinioni o le posizioni politiche, è venuto a mancare. Mi auguro che la reazione suscitata dall ultimo episodio delle scorse settimane permetta di fare un ampia riflessione sul degrado del dibattito politico del quale, forse con un colpevole silenzio, tutti ne siamo stati un po responsabili. La volgarità, l insulto e la denigrazione delle persone attraverso la stampa non deve più trovar spazio nel dibattito e nel confronto politico in un cantone che ritiene di avere un alto grado di civiltà. Ed ora? Sono rientrato nei ranghi, non senza un pizzico di rincrescimento, ma anche con la voglia di poter ritornare ad esprimermi soprattutto sui temi che mi stanno particolarmente a cuore e, in questa sessione, ne avrò già l opportunità. Scuole medie e medie superiori Quanti docenti nominati e quanti incaricati? Riportiamo un estratto della risposta nella quale il Consiglio di Stato, dando seguito ad un interrogazione di Claudio Franscella, fornisce alcuni dati sui docenti di scuola media e scuola superiore (numero, formazione, grado di occupazione, tipo di contratto). È interessante notare il notevole numero di docenti incaricati nelle scuole medie. N ell anno scolastico 2011/12 i docenti di scuola media erano complessivamente Di questi i docenti nominati, con un abilitazione all insegnamento rilasciata in Ticino erano 1 085, quelli con un abilitazione rilasciata in altri Cantoni 8 e quelli con abilitazione rilasciata da uno Stato estero 20. Gli stessi dati riferiti ai docenti incaricati sono i seguenti: abilitazione rilasciata in Ticino 203, rilasciata in altri Cantoni 5 e rilasciata da uno Stato estero 16. Nella misura in cui, per le diverse materie, vi sia la necessità di coprire le ore d insegnamento da impartire per carenza di docenti già abilitati, si fa capo primariamente a persone che si trovano al secondo anno dei corsi abilitanti del DFA e, subordinatamente, a persone che dispongono di titoli di studio ritenuti adeguati, in genere master universitario. Nell anno scolastico 2011/12 le persone coinvolte da questa procedura sono state complessivamente 209, di cui 76 studenti al secondo anno del DFA. Delle 209 persone coinvolte 64 hanno un grado di occupazione superiore al 50 per cento. Complessivamente gli incarichi limitati coprono l 8 per cento dei posti d insegnamento della scuola media; di questi il 4 per cento circa è attribuito ad abilitandi del DFA. Per quanto riguarda le scuole medie superiori la situazione è la seguente: il numero complessivo di docenti è 563. Di questi, tra quelli che hanno conseguito l abilitazione in Ticino, 450 sono nominati e 45 incaricati; tra coloro che hanno conseguito l abilitazione in un altro Cantone, 6 sono nominati e 9 incaricati. Tra coloro che hanno conseguito l abilitazione in uno stato estero, 8 sono stati nominati e 8 incaricati. Per quanto riguarda gli incarichi limitati: coloro che insegnano con un onere di lavoro inferiore al 50 per cento sono 18 e quelli con un onere superiore al 50 per cento sono 10, Vi sono pure 9 persone che hanno un incarico limitato pur disponendo di un abilitazione: si tratta di persone che hanno conseguito il titolo abilitante dopo la scadenza fissata dal bando di concorso (30 giugno). Complessivamente gli incarichi limitati interessano 37 persone che occupano il 3,5 per cento dei posti di lavoro del settore medio superiore.

8 Sindacato Attualità 8 14 giugno 2012 il Lavoro Fondazione Monsignor Del-Pietro Un ricco passato da riscoprire S erata interessante quella del 31 maggio, come lo sono quelle nelle quali si guarda al passato in maniera costruttiva. Gianmarco Talamona, collaboratore scientifico dell Archivio di Stato, ha introdotto e moderato l incontro che rientra nel ciclo «Gli archivi di imprese, di associazione e di partiti». Era l occasione di annunciare al pubblico la consegna all Archivio di Stato di Bellinzona dei 555 faldoni di documentazione sulla storia dell OCST, raccolta in faticosi anni di ricerca da Alberto Gandolla, storico dell OCST. «Ricordo com era la situazione alla fine degli anni Ottanta: la documentazione era sparsa nel solaio della sede di via Balestra, con varie tracce di differenti catalogazioni. Inoltre c era un locale pieno fino al soffitto di libri appartenuti a Monsignor Del-Pietro, più tardi consegnati alla Biblioteca della Facoltà di teologia di Lugano». La verità è che, come ha riconosciuto Meinrado Robbiani nel saluto introduttivo, si tende a dare la precedenza all attualità e alle urgenze del presente lasciando in secondo piano quanto successo nel passato. Ecco perché il lavoro dello storico e dell archivista è così faticoso: bisogna soprattutto evitare che le manie di pulizia di chi rinnova le sedi e gli stabili nel corso degli anni facciano quelli che Gandolla ha definito «disastri archivistici». Ed archiviare non significa dimenticare o abbandonare in maniera ordinata, ma dare nuova vita a documenti che altrimenti diventerebbero solo il paradiso degli acari e l inferno degli allergici alla polvere. Nuova vita, per la neonata Fondazione Monsignor Luigi Del-Pietro dell OCST, significa promuovere il lavoro di approfondimento degli storici per far emergere nuove informazioni e nuove relazioni, approfondire la propria identità e le ragioni profonde di scelte decisive; riscoprire l incredibile attualità di vecchi articoli e prese di posizione e approfondire i rapporti tra le diverse organizzazioni sindacali e la situazione politica: si tratta insomma di riscoprire un bagaglio culturale inestimabile. Presente alla serata era anche Gabriele Rossi, responsabile degli archivi della Fondazione Pellegrini-Canevascini, che raccoglie documenti e testimonianze dell attività dei sindacati di sinistra. «Ho sperimentato la fatica di Alberto Gandolla molti anni prima e sono felice che anche l OCST abbia portato la propria documentazione qui all Archivio cantonale. È un iniziativa che accresce il valore storico di tutta la documentazione sindacale». Ha poi ricordato che è importante che le ricerche sull attività sindacale siano trasversali e che prendano in considerazione la posizione di entrambe le aree sindacali. Aldo Carrera, professore dell Università cattolica di Milano e presidente della Fondazione Pastore e dell Associazione Bibliolavoro della Cisl, ha fatto presente che il lavoro degli archivisti e degli storici richiede una forte determinazione ed un instancabile passione. Ha poi osservato con rammarico: «dispiace che ai nostri ragazzi insegnamo la storia politica e ci dimentichiamo della storia sociale. Dei sindacati ci si ricorda solo in pochi trafiletti che celebrano qualche sciopero di grandi proporzioni. Bisogna invece ripartire dal lavoro per capire la storiografia di un Paese e l unità di intenti dimostrata dai due fronti sindacali questa sera mi fa intravvedere delle prospettive irraggiungibili per noi in Italia». Colonie Leone XIII Vacanze estive a Sonogno L Associazione Centri di vacanza Leone XIII, forte della grande esperienza maturata in decenni di attività, propone alle famiglie, anche per questa estate, due turni per le vacanze estive dei figli, a Sonogno, splendida località in Valle Verzasca. Le date sono le seguenti 1 turno: dal 30 giugno al 14 luglio 2 turno: dal 15 luglio al 29 luglio Nella casa di Sonogno, moderna e ben attrezzata, i ragazzi potranno divertirsi e condividere con altri compagni delle belle giornate all insegna del sano divertimento. Saranno proposti giochi di gruppo, attività manuali, gare sportive, passeggiate ed escursioni nella splendida natura che offre la Val Verzasca. Affascinati dalle numerose e intriganti attività proposte i ragazzi sicuramente non potranno aver nostalgia di casa. Regalate ai vostri figli una vacanza in colonia, oltre al divertimento e al riposo avranno la possibilità di trovare tanti amici con cui condividere preziosi momenti di crescita e di arricchimento in un clima di amicizia e grande divertimento. Info: sig.ra Paola Mauri Associazione Centri di Vacanza Leone XIII v. Balestra 19, 6900 Lugano - tel Edilizia e rami affini Festa cantonale a Faido I lavoratori dell edilizia e rami affini, con i loro familiari, sono cordialmente invitati a partecipare alla tradizionale festa cantonale che si terrà domenica 8 luglio a Faido, Zona Pineta, nello splendido scenario vicino alla cascata della Piumogna. Programma ore Ritrovo ore S. Messa da campo ore Pranzo servito ai tavoli (ricca grigliata mista con contorni), bibite (vino, birra, acque minerali, gassose), torte e caffè. Intrattenimento musicale ore Chiusura della manifestazione. Sarà chiesta una partecipazione di fr. 10 per persona e sarà rilasciato un buono per il pranzo. Come si giunge? Uscita autostradale a Faido/Chiggiogna, procedere verso Faido (il parcheggio sarà segnalato a partire dalla Piazza Stefano Franscini, in centro a Faido). Vi aspettiamo numerosi! Info e iscrizioni: Per ragioni organizzative, è obbligatoria l iscrizione telefonando al Segretariato OCST Regione Tre Valli, entro venerdì 22 giugno. Telefono: In caso di cattivo tempo, la manifestazione sarà annullata. In caso di tempo incerto, chiamare Giancarlo Nicoli, n transfair Incontro 2012 T utte le sezioni transfair della Svizzera italiana invitano tutti i soci, famigliari e simpatizzanti per vivere un pomeriggio simpatico di convivialità e di riflessione. domenica 17 Giugno 2012, dalle presso il grotto Scarpapè sopra Giubiasco Programma Ritrovo direttamente al Grotto o ai posteggi della stazione FFS di Giubiasco; Pranzo (25.- p.p., bibite escluse, apprendisti e ragazzi < 16 anni gratis); Votazioni Approvazione nuovo gruppo pensionati e trapasso cassa pensionati Risoluzione Musica dal vivo per tutti! Azione promozionale! Invitate i vostri colleghi di lavoro all incontro 2012! Per chi si iscrive a transfair il pranzo è offerto! Info e iscrizioni Prenotatevi entro il 14 giugno 2012 telefonando allo o scrivendo a joseph.boeni@bluewin.ch. Alla prenotazione comunicate: numeri di partecipanti, sezione d appartenenza, richiesta menù vegetariano, richiesta passaggio in auto dalla stazione FFS di Giubiasco.

9 14 giugno 2012 il Lavoro Sindacato Attualità 9 Azienda elettrica ticinese Il CdA riceve la fiducia del Parlamento N elle scorse settimane l Azienda elettrica ticinese ha presentato i risultati dell anno L utile di 17 milioni di franchi è inferiore a quanto realizzato l anno precedente, ma, viste le difficili condizioni che si sono verificate a vari livelli nello scorso esercizio, può certamente dirsi positivo. L azienda ha proposto complessivamente (dividendo, interessi, canoni d acqua) un apporto complessivo alle casse cantonali di 33 milioni di franchi. A causa delle precipitazioni scarse, la produzione idroelettrica ha subito un calo del 12 per cento. A questo, proprio nei mesi di massima produzione, si è aggiunta la debolezza dell euro che ha generato una svalutazione del valore della produzione di energia, quotata in euro. I benefici dell attività di AET per il Ticino non sono da limitare al risultato di esercizio, nel 2011 infatti le aziende distributrici ticinesi che hanno sottoscritto un nuovo contratto di fornitura hanno ricevuto sconti per 10,3 milioni di franchi, che, in un anno di forte crisi economica, sono andati a beneficio dei consumatori finali: aziende e privati. Al disastro nucleare dell 11 marzo alla centrale di Fukujima in Giappone è seguita una grande mobilitazione dell opinione pubblica che, il 25 maggio del 2011, ha portato il Consiglio federale a decidere l abbandono del nucleare. Per questo, l impegno di AET sul fronte delle energie rinnovabili si andrà ulteriormente rafforzando nei prossimi anni, anche con la valorizzazione delle acque ticinesi attraverso la riappropriazione graduale progressiva della totalità delle acque ticinesi. Attualmente 60 per cento della produzione idroelettrica cantonale è infatti «esportata» verso la Svizzera interna. Nel 2011 AET occupava 221 dipendenti. Approvazione dei conti del 2009 e del 2010 Il Parlamento ha approvato i conti del 2009 e del 2010 di AET e ha confermato la sua fiducia al Consiglio di amministrazione che si trova ad affrontare un particolare momento di transizione, tra i problemi che vengono dal passato, in particolare alcuni investimenti in partecipazioni poco produttive, e le sfide del futuro, come la liberalizzazione del mercato dell energia, l abbandono del nucleare e le fluttuazioni valutarie. Dipartimento Sanità e Socialità Sussidi ai premi dell assicurazione malattie per il 2013 I l DSS informa che in questi giorni l Istituto delle assicurazioni sociali (IAS) ha avviato le operazioni preliminari per la Ripam dell anno Rispetto al 2012 sono previste delle novità positive, sia nella procedura (istanza di rinnovo e lettera di conferma), come pure nel diritto (bassi redditi e importo minimo). Novità nella procedura: richiesta di rinnovo Agli assicurati che hanno richiesto la Ripam nel 2012 e che sono dei potenziali beneficiari secondo i dati dell imposta cantonale per l anno 2010 (redditi, sostanza e spese riconosciute), inviamo una richiesta di rinnovo, semplificata rispetto alla richiesta ordinaria. Si tratta di un servizio inteso a facilitare i compiti del cittadino, che deve soltanto attestare se i dati che vi figurano sono ancora validi. Le persone che rientrano fra i potenziali beneficiari e che non hanno ottenuto la Ripam nel 2012, riceveranno nel corso del mese di luglio la richiesta ordinaria da compilare. Lettera di conferma per le domande di rinnovo e quelle ordinarie Gli assicurati che inoltrano la richiesta di Ripam riceveranno da parte dell IAS una conferma di ricezione della richiesta. Non appena la pratica sarà trattata, l assicurato sarà informato con un ulteriore lettera. Lo scopo è quello di tenere informato il cittadino, ritenuto che le decisioni sul diritto alla Ripam per l anno 2013 non potranno essere emesse prima di ottobre/ novembre 2012, perché per pronunciarsi l IAS deve attendere l approvazione federale dei premi LAMal Miglioramenti per i bassi redditi Il Consiglio di Stato ha ritenuto necessario, dopo la prima esperienza con il nuovo modello di Ripam e dopo la constatazione di situazioni di disagio, in particolare per coloro che hanno dei redditi bassi, di proporre dei miglioramenti. Dal 2013 potranno beneficiare dell importo massimo di Ripam coloro che hanno un reddito disponibile di riferimento inferiore ai limiti di reddito previsti dalla legge sull armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali del 5 giugno 2000 (Laps). I limiti di reddito Laps al di sotto dei quali vi è diritto all importo massimo di Ripam per il 2013 sono riportati nella tabella qui a fianco. I miglioramenti intendono pure evitare che, soprattutto gli assicurati con redditi bassi, non riescano a far fronte al pagamento del premio obbligatorio di cassa malattia, con il rischio di diventare insolventi e gravare poi in altro modo sulle finanze cantonali. Importo minimo (sussidi bagatella) La Ripam non sarà versata se l importo di diritto sarà inferiore a: fr all anno per gli assicurati di età superiore a 25 anni (adulti); fr all anno per gli assicurati di età compresa tra 18 e 25 anni (giovani adulti); fr all anno per gli assicurati fino all età di 18 anni (minorenni). I formulari per il 2013, che vanno direttamente richiesti allo IAS, vanno spediti entro il 31 dicembre Per ulteriori informazioni potete visitare il sito: oppure telefonare allo nella seguente fascia oraria: dalle 08:00 alle 11:45 e dalle 13:30 alle 17:00. Categoria N. figli minorenni e/o maggiorenni Limite di reddito disponibile Persone sole Persone sole Persone sole Persone sole Persone sole Coppie Coppie Coppie Coppie Coppie Coppie

10 10 Attualità 14 giugno 2012 il Lavoro Aziende Mendrisiotto Buon compleanno alla Molteni SA DALL'INFORMATORE DEL 9 MARZO 2012 I l 12 marzo 1962 nasce la ditta «Piffaretti & Molteni», fondata da Angelo Molteni e Mario Piffaretti, nel primo anno di attività l impresa occupava già 20 operai. Nel 1966 la prima svolta, con il passaggio a meritata quiescenza di Mario Piffaretti, l attività assume il nome di «Impresa Angelo Molteni». Angelo ( ) sostenuto da una grande passione per il lavoro e amore per il suo paese, espande l attività potenziando maestranze e mezzi costruendo e riattando innumerevoli immobili, lasciando un impronta duratura nel comune e nella regione. Nel 1983, con l entrata nell impresa del figlio Luciano, la ragione sociale cambia in «Molteni Angelo & CO». L attuale forma giuridica di società anonima viene assunta nel L impresa nel corso degli anni si è diversificata abbracciando tutti i settori della costruzione, case unifamiliari, palazzine, stabili pubblici, industriali e rurali, riattazioni, piscine, pavimentazioni piazzali, ecc. Rimanendo un azienda a conduzione familiare, avvalendosi di personale qualificato e impiegando macchinari, attrezzature e tecnologie costruttive all avanguardia, può garantire un esecuzione a regola d arte dei lavori. L Impresa Molteni SA è firmataria del contrat- to collettivo di lavoro. Attualmente occupa 44 dipendenti, dei quali 12 residenti. L azienda è pure attiva nella formazione di apprendisti, molti dei quali hanno poi continuato l attività al suo interno. La direzione tecnica ed amministrativa dell Impresa è affidata a Luciano Molteni. Quest anno l impresa Molteni taglia il nastro del cinquantesimo anno di attività nel campo delle costruzioni e coglie l occasione per ringraziare i dipendenti e l affezionata clientela per aver contribuito al raggiungimento di questo invidiabile traguardo augurandosi nel contempo di poter continuare a soddisfare le esigenze del settore edile per molto tempo ancora.

11 14 giugno 2012 il Lavoro Attualità Il Ponte-Viadotto di Ponte Tresa verso il mezzo secolo ANTONIO SANNA C ompirà cinquant anni a novembre il ponte costruito nel 1962 proprio dove il fiume Tresa inizia il suo percorso come emissario del lago Ceresio. La sua realizzazione è stata preceduta da una serie di iniziative, proposte e progetti diversi vissuti dallo scrivente in diretta, prima come cittadino attento alle cose pubbliche, poi come Sindaco del Comune di Lavena Ponte Tresa Il ponte a cinque arcate costruito in pietra di Baveno nel 1846 non è più in grado di sopportare il traffico veicolare turistico e commerciale che, oltre tutto, è costretto a passare nel centro dei due abitati di Ponte Tresa Italia e Ponte Tresa Svizzera. Consapevoli dell esigenza di realizzare un nuovo ponte, richiamandosi agli accordi del 1955 sui lavori di regolazione del lago di Lugano, la Confederazione elvetica ed il Governo italiano sottoscrivono nel 1959 una convenzione per la sua costruzione. Ma già alle prime avvisaglie dell urgenza di un nuovo manufatto era steso dall ing. Biasca di Caslano, che con il collega Regolati tiene uno studio tecnico a Locarno, il progetto di un ponte sullo stretto di Lavena in località Torrazza di Caslano. È il 1953 e la notizia mette in agitazione gli abitanti dei due centri che si adoperano perché la progettazione sia vista in sostituzione del vecchio ponte. A Lavena si forma un comitato con a capo lo scrivente che trova nell On.le Tosi, deputato dell area legnanese, un valido sostenitore presso il Governo italiano; Caslano a sua volta ha nell On.le Mario Ferretti, consigliere cantonale, il più accanito sostenitore dell opera. Sull importanza storico-geografica del valico tresiano e quindi sulla necessità di realizzare un opera adeguata ai tempi si erano espressi tutti: politici, tecnici e giornalisti di entrambe le sponde. Il punto era dove: ancora sul fiume Tresa o sullo stretto? I lavenesi ed i caslanesi avevano buon gioco I n s e r z i o n e ad inserirsi nella questione del «santo ponte» (un articolo satirico che fece epoca); in primis insistendo perchè il nuovo ponte fosse costruito sullo stretto di Lavena, quindi che divenisse sussidiario a quello costruito nel 1962, constatata l assoluta mancanza di spazio dal lato svizzero per le operazioni doganali. Il comitato che rappresenta le aspirazioni delle popolazioni di Lavena e Caslano indice una serie di riunioni alternativamente presso il «bar sport» e la «trattoria Italia», fiduciosi di spuntarla anche perché il dragaggio dello stretto, effettuato nel 1956, ne era di fatto la premessa. Si giunge così al 1957 con l approvazione del ponte Lavena-Torrazza da parte del Consiglio di Stato ticinese, il cui progetto è presentato nel 1958 dall amministrazione provinciale di Varese in quanto di sua competenza. Tutto sembra andare per il meglio quando, alla fine del 1959, è firmata la convenzione di un nuovo ponte, ma sul Tresa. (Sarà il ponteviadotto inaugurato nel novembre del 1962). Intanto fra gli oltre trenta proprietari di terreni in Lavena serpeggia un forte malumore per gli espropri messi in atto dall Amministrazione provinciale varesina onde realizzare i servizi inerenti al progettato valico sullo stretto. Lo scrivente, che nel frattempo è entrato a far parte del Consiglio comunale e nel dicembre del 1964 è eletto Sindaco, vuol vederci chiaro. Esaminato il progetto esecutivo, approntato all inizio del 1965 dalla provincia, si viene a conoscenza che, stante l eccessivo passaggio di automezzi sul ponte appena costruito rispetto la recettività dell area di servizio, per diatribe fra la dogana italiana ed i rappresentanti svizzeri, il nuovo valico sullo stretto di Lavena dovrebbe sopportare tutto il traffico commerciale e quello di Ponte Tresa solo il transito turistico. Da qui la necessità di acquisire aree e di realizzare dei sovrappassi su alcune vie di Lavena quindi valicare lo stretto con manufatto non più in ferro, ma in cemento armato. Assurdo, si dice, avere due valichi con identico traffico ad un chilometro di distanza l uno dall altro, come si chiede da parte svizzera ed italiana. Il Comune di Lavena Ponte Tresa solleva le prime obiezioni e chiede di far parte dell apposita commissione italo-svizzera, già prevista nella convenzione del Sarà in forza di questa partecipazione che nel 1971 il Sindaco Sanna (rieletto in giugno di quell anno e con tornate successive in carica fino al 1997), presentando una delibera dell amministrazione di Lavena Ponte Tresa, respinge un siffatto progetto diverso da quello ipotizzato e del tutto irrispettoso dell ambiente. Il colpo di scena disorienta i presenti alla riunione, soprattutto i rappresentanti la provincia di Varese. Si insedia una commissione di urbanisti che, esaminata la questione, danno nel 1977 ragione agli oppositori e suggeriscono di realizzare il nuovo valico a valle del fiume Tresa in località «Madonnone». Tramonta la proposta del valico di Lavena- Torrazza e le autorità provinciali e cantonali incaricano una commissione ad hoc perchè provveda alla stesura di una progettazione di massima. La zona ha aree sufficienti per le infrastrutture doganali, già bloccate a tal fine dal piano urbanistico del Comune di Lavena P.Tresa. La commissione formula precise indicazioni circa la nuova struttura ed i tempi di realizzazione; si prevede la correzione della strada cantonale per il Madonnone che passerebbe con la ferrovia sotto l abitato di Ponte Tresa svizzera; addirittura si prospetta di portare in Italia la ferrovia Lugano-Ponte Tresa con capolinea al nuovo valico. Il Comune di Cadegliano vara il progetto di una strada in galleria che dal Madonnone arriva alla piana di Marchirolo. Con la regione Lombardia si concerta di sottoporre tutto l intervento a finanziamento Interreg. Sembrava di poter dire «ci siamo», ma nel 1998 e nel 2002 arriva, in contrasto con i colleghi del versante ticinese, il veto del nuovo sindaco di Lavena P.Tresa. Fondazione Sfumata la possibilità di risolvere il caos veicolare Mons. che Luigi da tempo Del-Pietro attanaglia i due abitati tresiani e di snellire la cantonale per Lugano, eccoci...riscopriamo qui con un la ponte-viadotto nostra storia del quale solo due anni dopo la sua realizzazione se ne è constatata Tutti coloro l errata che avessero collocazione, materiale forse documentario solo vario se, in e territorio foto interessanti italiano, sulla la corsia giustificabile fosse vita del entrata sindacato direttamente possono in segnalarlo galleria uscendo a: in località «Poggio», fuori il centro abitato tresiano, Prof. così Alberto come Gandolla inizialmente previsto. I OCST soldi per il traforo c erano ma (forse non tutti Via lo Balestra sanno) furono 19 utilizzati per costruire in loco 6900 il nuovo Luganoedificio destinato ad ospitare il forte contingente delle Fiamme Gialle chiamate In ad questo operare modo in funzione sarà possibile della nuova ampliare struttura doganale. la documentazione esistente sulla vita del sindacato. Cinquantanove anni buttati.

12 12 Attualità Sport 14 giugno 2012 il Lavoro L intervista sportiva Alex Fontana: un giovane talento in corsa GIORGIO DONINI Come sei arrivato nel mondo dei motori? Merito di mio papà, correva pure lui e mi ha trasmesso questa passione. Ha fatto delle gare in Formula Ford. A 30 anni ha abbandonato la carriera di pilota ma è comunque riuscito ad importare in Svizzera una categoria kart fino ad allora inesistente da noi, ossia la categoria «puffo». La mia prima volta su un kart è stata in Grecia all età di 3 anni e mezzo e da li in pratica non sono più sceso. La mia prima gara fu a Osogna ed arrivai quarto su quattro. Ma spesso, ad ogni cambio di categoria il primo anno era difficile, non avevo risultati. Ma non ho mai mollato e sono arrivato sino al Campionato FIA Formula 2. Quale la tua più grande soddisfazione sportiva e nella vita di tutti i giorni? Hai un sogno particolare nel mondo dell automobilismo? La mia più grande soddisfazione è essere riconfermato dal Team di anno in anno. Non è come in Formula 1, i mesi invernali sono qualcosa di incredibilmente pesante, con una continua lotta e ricerca di sponsor per andare avanti. Nella vita di tutti i giorni vado fiero di aver portato a termine la Scuola di Commercio di Bellinzona, cosa non evidente visti i miei impegni in ambito automobilistico. Dopo la fine di essa mi sono sentito più leggero, anche in gara. Il mio sogno sportivo invece è quello di gareggiare nella Formula Indycar, dove le piste sono a volte dei semplici circuiti ovali, a volte dei circuiti cittadini, ma che è anche più pericolosa vista la frequente presenza di muri a bordo pista. Il rischio di incidenti mortali è maggiore. La grafica della mia auto ricorda in parte quella di Dan Wheldon, un pilota deceduto in gara lo scorso ottobre. In un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da concorrenza e precarietà, come riesci a conciliare lavoro e sport? Sono fortunato di poter lavorare nell azienda di famiglia, la Fontana Print SA, che mi concede il mattino per allenarmi mentre al pomeriggio lavoro. Voglio comunque portare avanti l azienda perciò è giusto rimboccarsi le maniche anche in ambito lavorativo. Com è il mondo dell automobilismo? Oggi vi è la tendenza ad arrivare in alto non per meriti sportivi ma grazie a dei grossi budget personali. Infatti la maggior parte dei piloti di Formula 1 in pratica si autofinanzia portando grossi sponsor. Solo le grandi scuderie tipo Ferrari e Mercedes pagano i piloti, ma vi è una parte di autofinanziamento anche in esse. Con questo non voglio dire che i piloti di F1 siano li solo per meriti finanziari, vi è comunque una sorta di selezione naturale che porta i meno talentuosi ad abbandonare il mondo delle corse molto prima. Arrivati a un certo livello però gli sponsor contano moltissimo. La Formula 2 da questo punto di vista è un campionato fenomenale perché avendo un auto più potente rispetto alla Formula 3 che ti permette di percorrere lo stesso giro in 9 secondi in meno, puoi affrontare la stagione con lo stesso budget. Parliamo di Formula 1: cosa rispondere a chi dice che è noiosa? E che il pilota non conta per via dell elettronica? In parte è vero, ma non è colpa dei piloti. Il continuo cambio di regole non porta un vantaggio reale. Inoltre bisognerebbe permettere di utilizzare un solo set di gomme e usufruire di una sola sosta ai box. A queste condizioni l abilità dei piloti conterebbe maggiormente. Oggi purtroppo le gare si giocano non più sul sorpasso ma sulla velocità delle soste ai box. Reputo invece molto interessante la proposta di mettere un limite massimo al budget di ogni squadra: è ovvio che se una squadra ha un budget di 600 milioni e l altra di 80 la differenza in pista si nota. Inoltre questa misura potrebbe far emergere piloti con budget inferiori, occorrerebbe cercare meno sponsor e dunque potrebbe contare di più l abilità del pilota e questo sicuramente andrebbe a favore dello spettacolo. A coloro che chiedono un ritorno al passato dico solo che è impossibile in quanto la cosa creerebbe una grande perdita di posti di lavoro. Parlami della preparazione fisica: spesso pensando a un pilota non si pensa a un grande sforzo fisico, ma la realtà è un altra. Quali sono gli allenamenti specifici? Come detto mi alleno tutte le mattine. Faccio ogni giorno sette chilometri a corsa partendo da Pregassona e facendo parecchia salita. Poi logicamente faccio palestra, soprattutto per aumentare la massa muscolare della parte superiore del corpo. Potrebbe sembrare semplice ma è veramente dura gareggiare. Tra accelerazioni, frenate e sterzo si fa fatica! Dovete immaginare che non abbiamo il servosterzo e con gli enormi pneumatici che utilizziamo qualsiasi curva richiede un grande sforzo fisico. Ti ispiri a qualcuno in particolare? Non ritengo indispensabile avere un idolo. Bisogna imparare un po da tutti, dall esperienza e dai piloti più esperti. Ogni pilota ha le sue qualità, emulare gli altri porterebbe alla noia avendo tutti uno stile di guida simile. Ognuno deve sviluppare le proprie qualità e peculiarità. Sei cosciente, visto che voi piloti siete spesso spinti al limite, che è uno sport più rischioso di altri nonostante tutti i progressi effettuati sulla sicurezza? Sono cosciente di ciò, ma ci convivo. Avere paura ed affrontarla è importante, anche per la crescita personale. Se un giorno in gara non hai più paura è meglio smettere, perché significa che non riesci più a capire i tuoi limiti e ti spingeresti troppo oltre. Un pilota è come un pittore, ci vuole un po di follia per dare quel qualcosa in più. Gli svizzeri in Formula 1 sono abbastanza inusuali, forse a causa del divieto di effettuare gare su circuiti, in vigore in Svizzera dal 1955, dopo un grave incidente a Le Mans. Ovvio che il divieto non aiuta, perché costringe ad andare all estero per maturare esperienza. Per il resto è tutta una questione finanziaria. Infatti nella mia categoria siamo 4 svizzeri su 20 piloti, tutto perché ci vuole un budget inferiore. Nelle categorie «low cost» i piloti svizzeri ci sono e sono anche talentuosi.

13 14 giugno 2012 il Lavoro Beneficenza Aiutiamo i bambini moldavi Attualità 13 MANUELA BALANZIN A volte accade per pura casualità di avvicinarsi a realtà estremamente diverse dalla nostra che ci consentono di fare incontri caratterizzati da un risvolto umano inaspettato. Lo scorso mese di dicembre, nel pieno della frenesia precedente il Natale, mi trovavo in un negozio a Lugano attendendo il mio turno per pagare. Mentre mi guardavo attorno il mio sguardo si è casualmente posato su una pila di dépliant debitamente ben esposti. Ho quindi iniziato a sfogliarne alcuni e uno in particolare mi ha colpito. Come spesso avviene in quel periodo, svariate azioni benefiche chiedono sostegno economico e volontariato. Ciò che ha catturato la mia attenzione è stata l immagine di un bambino che con un espressione appagata, accanto ad un pacco regalo appena scartato, teneva in una manina del cioccolato. L azione sul dépliant proponeva di offrire un pacco dono per bambini orfani e poveri della Moldavia che sarebbero stati consegnati in tempo per il Natale ortodosso, vale a dire entro il 6 di gennaio Sul retro del pieghevole si poteva chiedere ulteriori informazioni. Appena ho potuto mi sono quindi informata e ho incontrato Helen Schoch che da anni ormai investe il suo tempo libero con altri volontari in questa attività. Il loro obiettivo è portare un gesto di speranza in una realtà fra le più disagiate economicamente in Europa. Helen e la sua famiglia sono direttamente coinvolti: organizzano ogni anno la raccolta dei pacchi dono per il Ticino e successivamente li portano a Berna. Di seguito da Berna un camion parte per la Moldavia e una delegazione segue la consegna dei doni alle famiglie e ai bambini più bisognosi. Questi volontari fanno capo alla Missione Biblica, un organizzazione che ha lo scopo di divulgare il vangelo ma anche di portare un aiuto concreto in contesti rurali colpiti dalla povertà, dalla carenza di risorse idriche, da una precaria scolarizzazione e da una criminalità spesso causata dalla miseria e dalla mancanza di formazione professionale. In un successivo incontro nel mese di marzo, avvenuto al loro rientro dalla Moldavia, mi hanno gentilmente spiegato descrivendo in modo dettagliato ciò che avevano fatto nei giorni investiti per la consegna dei doni. Ovviamente non si è mai preparati a vedere certe immagini di povertà e abbandono. Ma soprattutto colpisce quanto l accesso all acqua sia una delle maggiori problematiche che colpiscono le persone che vivono nei villaggi. Purtroppo anche i più piccoli ne risentono e logicamente subiscono gravi disagi anche di natura igienica. Per ora Natale è lontano ma non troppo Chi desidera aiutare i bambini concretamente nel periodo estivo può donare una settimana di vacanza in una colonia in Moldavia. Per la colonia estiva ci sono due tipi di offerta. Nel primo caso i bambini soggiornano un intera settimana al costo di Fr per bambino. Nel prezzo, oltre al soggiorno, è compreso anche il vitto e il trasporto. La seconda possibilità è di restare in colonia durante la giornata. In questo caso i bambini arrivano al mattino e rientrano a casa la sera. Questa variante costa Fr per bambino/ settimana, pranzo e altre spese incluse. Per il pagamento si può versare l importo corrispondente alla colonia prescelta con una cedola (indicazioni nel riquadro sottostante). L organizzazione si sta anche attivando per aiutare bambini e bambine che vivono in un orfanotrofio a Ceadyr Lunga, in Moldavia. Si tratta di 200 bambini tra i 5 e i 16 anni a cui si darà aiuto concreto con l invio di abiti e altri beni necessari per la loro crescita e la loro felicità. A questo riguardo ne parleremo in dettaglio prossimamente. Per ora invitiamo, chi se la sente, a donare una settimana di colonia a bambini moldavi che, trovandosi in una situazione di precarietà, difficilmente potrebbero senza aiuto vivere un esperienza in colonia come altri bimbi nel mondo. Per info Helen Schoch, Er Strada del Tasign 4A, 6513 Monte Carasso tel Versamenti Bibel-Mission IOH Schweiz Internazionales Ost-Hilfswerk Wangenstrasse 43a 3018 Berna Conto: Albergo Ceresio In mostra 48 opere di Monique Capocasale Sabato 21 giugno si terrà presso l Albergo Ceresio in via Balestra 19 a Lugano il vernissage della mostra di Monique Capocasale, in esposizione nel salone dell albergo fino al 15 agosto. OTTORINO VILLATORA M onique Capocasale nasce ad Alessandria d Egitto da genitori svizzeri; a 7 anni si sposta in Scozia da parenti fino al 1969 e quindi si trasferisce definitivamente in Ticino, dove, sposata Capocasale, vive e lavora. Nelle sue opere si snoda una ricca varietà di voci e di itinerari, nei quali sono facilmente leggibili i segni della pace profonda dei boschi e delle campagne. I suoi paesaggi risuonano dell affettuosa presenza dell uomo con la sua operosità particolarmente esaltata dalla quale la pittrice sembra trarre un intimo compiacimento. Considera il sudore della fronte dei contadini, guarda intensamente quella natura, che ama sempre di più, con il suo cromatismo discreto e dimesso e la sua variante, sensibile luce. In conclusione, anche se le tematiche varianti sono esigenti, la pittrice dimostra una sicura padronanza tecnica del mestiere, manifesta la sua caratteristica e ritirata espressione «domestica», la sua segreta sensibilità «diaristica», che la contraddistingue; in particolare distinta nella traduzione di quell atmosfera mediterranea di fine secolo, del paesaggio e della figura, dove l armonia della forma-colore-luce dona ad ogni quadro esposto un aura magicamente evocativa. AL VOLO Mirjam - End of the game Mirjam una giovane ticinese, al primo videoclip musicale, ha deciso di raccontare la fine di una sua importante storia d amore durata sei anni. Il titolo «End of the game» si rifà proprio al chiudersi di un rapporto molto importante per lei. Il video della canzone diretto da Gianluca Simone, su YouTube ha già totalizzato più di 5'500 visualizzazioni in poco più di un mese ed è stato interamente girato in un locale di Lugano e mostra la cantante in una veste moderna, circondata da ballerini, con degli intriganti giochi di luce che lo rendono attraente e molto attuale per il genere dance. Sembrerebbe in arrivo già un secondo brano! Auguriamo a Mirjam un futuro ricco di successo!

14 14 14 giugno 2012 il Lavoro Assemblea 2012 GenerazionePiù guarda avanti! S i è tenuta nella splendida sla dell hotel Unione a Bellinzona, giovedì 24 maggio, l assemblea cantonale di GenerazionePiù, gli anziani dell OCST. I lavori assembleari sono stati aperti dal presidente della sezione del Bellinzonese Luigi Zanolli il quale ha sottolineato il fatto che «per costruire una società adatta a tutte le età, in particolare alla terza età, è necessario mantenere un atteggiamento positivo verso l invecchiamento e dare agli anziani la possibilità di avere più voce nel processo decisionale». Graditi pure i saluti iniziali del municipale di Bellinzona Giorgio Soldini e del presidente dell OCST Bruno Ongaro il quale ha evidenziato il fatto che «la persona anziana deve diventare sempre più un importante risorsa per la società. Una società che deve riacquistare quei valori essenziali che fanno astrazione da situazioni finanziarie contingenti». Il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, assente per impegni istituzionali, nel suo intervento letto in sala da Franscella ha affermato che «essere anziani oggi è bello». Il direttore del DSS ha poi ribadito, in merito alla riorganizzazione dei centri diurni cantonali, che «il progetto in atto persegue l obiettivo del mantenimento a domicilio delle persone anziane il più a lungo possibile». In conclusione il Consigliere di Stato ha auspicato che GenerazionePiù possa, in futuro, integrare nella molteplicità di aiuti agli anziani e alle loro famiglie anche le prestazioni erogate dai centri socioassistenziali. Un passo che conferirebbe all Associazione stessa un valore aggiunto importante. Si è poi espresso il presidente Giacomo Falconi il quale si è detto convinto che «GenerazionePiù affronterà questi mutamenti di situazione con l entusiasmo di sempre e tutti insieme». Il presidente ha poi invitato tutti i delegati ad impegnarsi nella propaganda d acquisizione dei nuovi soci: «più numerosi saremo, più facilmente supereremo gli ostacoli che incontreremo sul nostro cammino». L assemblea ha poi approvato all unanimità i conti consuntivi 2011 e i preventivi Ha poi preso la parola il segretario cantonale dell Associazione Claudio Franscella esponendo alcune cifre significative in merito all attività 2011 dell Associazione. Ha evidenziato l organizzazione da parte delle sezioni regionali di moltissimi appuntamenti sul territorio, in ambito culturale, informativo, ricreativo e spirituale; ha sottolineato le principali attività cantonali, i soggiorni, i corsi di informatica, le pagine speciali su Il Lavoro e sul GdP, la rubrica radiofonica settimanale Evergreen, il sito internet gli incontri con i pensionati della Cisl di Varese, eventi che permettono all anziano di occupare al Risoluzione meglio il proprio tempo libero. In conclusione il segretario cantonale Claudio Franscella con una certa commozione, ha annunciato, dopo 5 anni di intenso lavoro, la cessazione della sua attività presso GenerazionePiù per affrontare un nuova sfida professionale. Un lungo, sentito e caloroso applauso, oltre ad un dedicato momento musicale, ha salutato il segretario che rimarrà comunque in carica sino a fine agosto. L assemblea cantonale dei delegati ha poi condiviso una proposta della sezione del Mendrisiotto sui comportamenti delle Casse malati nei confronti delle persone anziane, trasformandola in risoluzione. La giornata è continuata con il pranzo e una visita accompagnata da don Angelo Regazzi e dal prof. Giuseppe Chiesi alla Collegiata di Bellinzona cui ha fatto seguito un concerto d organo. Ottima l organizzazione della giornata da parte della sezione del Bellinzonese, e complimenti alla direzione e al personale dell hotel Unione per l apprezzato pranzo e il perfetto servizio. L Assemblea dei Delegati di GenerazionePiù è preoccupata dai continui riferimenti che le Casse malati esternano, annunciando possibili mutamenti dei comportamenti delle stesse nei confronti delle persone anziane. I timori sono fondati soprattutto se si tiene conto dei dati pubblicati recentemente sulla stampa, ma anche dallo studio «Cereghetti» secondo cui i ticinesi sono stati penalizzati per compensare costi e riserve di altri cantoni. Tenuto conto che in Ticino c è un marcato invecchiamento della popolazione, GenerazionePiù invita il Consiglio di Stato ad occuparsi concretamente della tematica. GenerazionePiù chiede in particolare al Governo di attivarsi affinchè: - il principio di solidarietà tra le generazioni non venga intaccato - si eviti un effettivo aggravio delle condizioni di affiliazione per gli anziani (in particolare per quelli che, trovandosi in difficoltà economiche, arrischiano di divenire pazienti di serie B) - si eviti una diversa quantificazione dei costi, già peraltro in continuo aumento, nell ambito delle misure di contenimento che le Casse di assicurazione tendono a mettere in atto - si concretizzi il ristorno di quanto pagato in eccesso.

15 14 giugno 2012 il Lavoro 15 Grazie Claudio... siamo ansiosi di continuare a volare GIACOMO FALCONI* L a notizia è ufficiale, il nostro segretario cantonale lascerà l incarico il 30 agosto per intraprendere una nuova sfida professionale. Migliorare e progredire è l aspirazione di ogni persona. L incombenza di accomiatarsi dal segretario cantonale l ho sempre ritenuta un compito che sarebbe toccato al mio successore. Ma non siamo noi a disporre delle vicissitudini della vita, ed è toccato a me. Questa partenza è un avvenimento che crea scompiglio. Sì, perché nell apprendere la notizia, la nostra mente genera un rapido susseguirsi di emozioni diverse: la meraviglia, seguita dall incredulità, il dispiacere che si trasforma in titubanza per il futuro. Ma ogni medaglia ha due facce. Mi soffermo su quella positiva. Se oggi ci congediamo ufficialmente dal nostro segretario cantonale è perché un giorno l abbiamo incontrato. 4 settembre 2007 è la data sul foglio con elencati i temi che ho discusso in quel primo incontro con il nuovo segretario. Non ho mai distrutto quel documento. Chissà perché? Era scritto che cinque anni dopo dovevo rileggerlo, per constatare che i 14 problemi trattati (e non solo) sono stati tutti risolti, per dire che quel giorno è stata posata una pietra miliare che ha marcato l inizio di un periodo di trasformazione per l allora AAPI. Invito tutti a gioire per la fortuna che la nostra Associazione ha avuto contando per cinque anni sull apporto di Claudio Franscella. Quanto realizzato è a conoscenza di tutti. La sua azione si è basata sulla strategia definita quel 4 settembre 2007: massima apertura verso la società. GenerazionePiù ha assunto una nuova dimensione, ha acquisito maggior visibilità. L immagine è migliorata. Le relazioni con l esterno si sono ampliate. Le attività hanno registrato progressi quantitativi e qualitativi. In questi cinque anni si è verificata una metamorfosi. L AAPI, crisalide, è diventata GenerazionePiù, farfalla variopinta, che ha preso il volo ed è ansiosa di continuare a volare. Caro Claudio, a nome di tutti gli aderenti ti ringrazio e ti auguro successo e soddisfazione nella nuova attività. *Pres. cantonale Fares No alla costrizione della rete di cure integrate La FARES riafferma la sua opposizione alla legge sulle reti di cure integrate, così come è messa in votazione il 17 giugno G li assicurati che vorranno conservare la libera scelta del medico un diritto tuttora iscritto nella LAMal saranno finanziariamente tartassati. Per contro coloro che entreranno a far parte di una rete di cure, non avranno la certezza della presenza regionale di quest ultima e godranno di vantaggi finanziari minimi. Ciò rappresenta un problema per molti anziani che, a causa del loro già risicato reddito, si vedranno costretti a rinunciare al loro medico di famiglia con il quale hanno uno stretto rapporto di fiducia. Dovranno far capo alle prestazioni erogate da una rete e potranno subire sanzioni se dovessero uscire da quest ultima. La FARES non mette in causa il principio delle reti di cure integrate ma ne contesta l applicazione così come proposta dalla legge in votazione. Le casse malati non avranno alcun obbligo di stipulare contratti con tutti i fornitori di prestazioni di cure poiché potranno scegliere le reti unilateralmente riconosciute. Ai medici facenti parte di queste reti potranno imporre dei budget, quindi di intervenire sulla natura e la qualità delle cure, o addirittura d imporre dei limiti (risparmi) sia alle cure stesse che alle condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Ciò significa un nuovo e accresciuto potere delle casse malati nell ambito della politica della sanità. Inoltre, per un assicurato che attualmente paga il 10 per cento di partecipazione alle spese di cura con un tetto massimo di 700 franchi annui, una volta esaurita la franchigia: se farà parte di una rete di cure, la sua partecipazione sarà sempre del 10 per cento ma con un tetto massimo annuo di 500 franchi. Tuttavia non avrà nessuna garanzia in merito alla prossimità (vicinanza al proprio luogo di residenza) della rete di cure integrate per contro se rinuncia a far parte di una rete di cure per mantenere la libera scelta del medico curante, vedrà la sua partecipazione aumentata al 15 per cento per un tetto massimo annuo di franchi, e questo oltre all abituale franchigia. La FARES raccomanda pertanto di votare NO il 17 giugno 2012.

16 16 14 giugno 2012 il Lavoro Sezione Regione Tre Valli Napoli e Costiera Amalfitana L a sezione Tre Valli ha organizzato una magnifica gita sulla Costiera Amalfitana, gioiello della regione campana, e a Napoli. Trasferimento in torpedone a Milano, con il famoso treno «Freccia rossa» in 5 ore siamo a Napoli. A Pompei visita del Santuario della Beata Vergine del Rosario, situato nelle vicinanze degli scavi archeologici. Il giorno seguente, partendo dall albergo Michelangelo di Sorrento, base del nostro pernottamento, abbiamo raggiunto l incantevole Positano. Arroccata sulla costa, luogo di villeggiatura sin dall epoca dell Impero Romano, offre una vista mozzafiato sull intero golfo. Tipiche le «scalinate» che dall alto del paese giungono fino alla spiaggia, stradine strette costellate da negozi di souvenir, piccole botteghe di ceramica, fiorai e fruttivendoli che offrono i tipici agrumi del posto, limoni, arance, cedri e il caratteristico limoncello. Proseguendo lungo la Costiera, raggiugiamo Amalfi, siamo incantati dal Duomo di Sant Andrea Apostolo che troneggia nella piccola piazza. Ultima tappa della giornata Ravello, visita a Villa Rufolo, edificio dall immenso patrimonio storico e architettonico. Il complesso monumentale porta il nome della famiglia che lo realizzò e che nel periodo di massimo splendore (XIII secolo circa) contava «più ambienti che i giorni dell anno»: il chiostro, la Torre Maggiore, la Sala dei Cavalieri, il Giardino, il Belvedere, la Balnea, il Bagno Turco, il Teatro. La sera, al Teatro Tasso una coinvolgente rappresentazione, tarantelle in costumi dell 800 e canzoni tipiche napoletane, tra le quali «Torna a Surriento» e «O sole mio», spettacolo che con le sue danze racconta la vita quotidiana della gente del Sud. Ultimo giorno, Napoli. Al centro dell omonimo golfo, dominata dal massiccio del Vesuvio, è un incredibile città che sorprende per la bellezza e per i monumenti storici, come la Basilica di Santa Chiara, la più grande basilica gotica della città (di cui abbiamo visitato il Chiostro delle Clarisse), il Castel Nuovo (Maschio Angioino), il Palazzo Doria e il Palazzo Reale. È considerata una delle città a maggior densità di risorse culturali e monumenti che ne testimoniano l evoluzione storico artistica. Visita anche alle famose «Spaccanapoli», strade costruite dai greci che attraversano in tutta la loro lunghezza Napoli. La splendida galleria Umberto I e lo storico Caffè Gambrinus, di fronte a Piazza del Plebiscito. Il tour in torpedone ci ha permesso di comprendere le problematiche di vivibilità della città: il traffico la fa da padrona, rendendo difficoltoso ogni spostamento. Un grazie ai partecipanti che hanno dimostrato uno spirito incredibile, e alla guida Gabriella per la professionalità e disponibilità. Elena Rinaldi Sezione del Luganese Conferenza: «Elettricità, quale futuro?» I l comitato della sezione di Lugano continuando l offerta di conferenze su temi particolari ha proposto il 30 maggio, all USI, un incontro dal titolo «Elettricità: quale futuro?». Un gruppo di persone attente ha seguito le relazioni dei quattro conferenzieri presenti: Fausto Leidi, segretario amministrativo OCST e presidente CdA AET, ing. Marco Bigatto direttore AIL, ing. Andrea Testoni direttore Azienda Elettrica Massagno e Milko Gattoni direttore ESI (Energia Svizzera Italiana). La conferenza è stata aperta dal saluto di Erminio Brignoni, vice-presidente di GenerazionePiù, sezione Lugano, seguito da Milko Gattoni, che ha spiegato le funzioni di ESI, e le prospettive relative alla liberalizzazione del mercato elettrico prevista nel Fausto Leidi nella veste di presidente CdA AET, ha svolto un interessante relazione su AET, spiegando i compiti dell Azienda quale ente responsabile dell approvvigionamento elettrico ticinese, mostrando grafici sui consumi in Ticino rapportati alla produzione di energia, e presentando le diverse fonti di approvvigionamento e i progetti futuri. Dalla relazione è uscito uno spaccato di AET di grande interesse. L ingegner Andrea Testoni, ha spiegato i dettagli del mercato elettrico, soffermandosi sulla struttura e la formazione dei prezzi dell energia per il consumatore finale, l etichettatura delle fonti di produzione ed i controlli cui le aziende distributrici sono sottoposte. Marco Bigatto, direttore AIL, riallacciandosi alla relazione di Testoni, ha illustrato i cambiamenti cui una grande azienda dovrà sottoporsi in vista di questa liberalizzazione sulle nuove figure professionali chiamate ad interagire in questo settore. Una conferenza di grande interesse, peccato che la presenza del pubblico sia stata deludente. Al termine è stato offerto un rinfresco. Grazie ai conferenzieri, al comitato di Lugano, all USI, a Cronoparty e al suo personale per la professionalità nella preparazione del rinfresco. Arrivederci al 21 giugno per l uscita a Crespi d Adda. Fabrizio Tami

17 14 giugno 2012 il Lavoro Soggiorni Un Abano estiva Sezione del Mendrisiotto Attività sezionali 17 MARIA LUISA DELCÒ U n Abano estiva ha accolto il gruppo di GenerazionePiù per il soggiorno termale dal 6 al 13 maggio scorsi. I partecipanti hanno pensato alla tintarella, alle cure termali e, ovviamente, alla buona cucina del Salus, ma anche all arte, rivisitando la Chiesa degli Eremitani a Padova (con la Cappella Ovetari e i dipinti del Mantegna, recentemente restaurati) e la sempre «mozzafiato» Cappella degli Scrovegni (Giotto). Momento particolare l uscita di gruppo a Chioggia ed a Sottomarina di Chioggia con i suoi alberghi e la sua quasi «sabbiadoro» (come la vicina Lignano). Chioggia, città sospesa tra la laguna ed il mare, tra la terraferma ed il grande Delta del Po, è definita la Venezia in miniatura, ma profondamente diversa. La città ebbe il suo primo nome in Cluza, poi Clugia, Clodia, Chioza, ed infine Chioggia. Attualmente è considerata il più importante mercato ittico dell Adriatico del nord. Al termine del pomeriggio lagunare, il gruppo ha passato momenti in allegria nella zona dell Isola Verde, in una postazione di pesca dove il direttore dell hotel Salus, il signor Elvio, ha offerto una graditissima merenda innaffiata da vini bianchi e rossi della zona. Lettera aperta al segretario cantonale di GenerazionePiù C aro Claudio, durante l Assemblea Cantonale, dopo le tue dimissioni ti sono stati riconosciuti i tanti tuoi meriti. Ora io non posso fare a meno di dedicarti questa mia lettera aperta. Sono poche righe, ma vengono dal cuore. Collaborare con te non è stato un onere, bensì un vero onore. Tu sei passato fra noi come una meteora! Con la tua energia e con la tua vitalità hai portato una ventata di giovinezza nella nostra Associazione, tanto da far sorgere in noi il desiderio di fare progetti per il nostro prossimo futuro, pur appartenendo alla terza o quarta età. «Gli anni non contano» ci dici tu e noi perciò ci facciamo forti guardando avanti con gioia e serenità. Per ultima cosa ti voglio fare i miei più fervidi auguri per il tuo nuovo impiego assicurando ai tuoi nuovi collaboratori che con te acquistano un lingotto d oro, mentre GenerazionePiù lo ha perso. Con tanto rincrescimento per questo fatto ti lascio il mio abbraccio fraterno. Gabriella Bolliger P roseguono le nostre attività con successo di presenze ed entusiasmo. Dopo il pellegrinaggio al Santuario di Morbio Inferiore con un centinaio di soci, i delegati sezionali hanno parteciapto all Assemblea Cantonale tenutasi a Bellinzona, ben frequentata e ben riuscita. Complimenti alla sezione Bellinzonese per l ottima organizzazione! Il coro sezionale il 29 maggio scorso ha fatto visita alla casa Anziani di Rancate (vedi foto) con buona accoglienza degli ospiti. Prossimamente andremo a far visita alla casa Anziani Torriani 1 e 2 di Mendrisio e in seguito alla casa Anziani Don Guanella di Castel S. Pietro. Un grazie ai cantori, al direttore del coro e agli strumentisti che con questi incontri offrono momenti gioiosi di volontariato. Carlo Fontana Agenda Locarno Giovedì 20 settembre, visita all Eremo di Santa Caterina del Sasso, situato nel comune di Leggiuno (Varese), costo fr. 65. Iscrizioni possibili da subito: tel , dettagli solo agli iscritti. Lugano Giovedì 21 giugno, gita a Crespi d Adda, BG. Ore 6.30 partenza posteggio lato fiume Cornaredo; visita guidata del villaggio operaio di fine 800, città ideale del lavoro e Patrimonio Unesco. Filmato, giro a piedi (ca. 1h) e visita con pulmann accompagnati dalla guida. A Bergamo alta pranzo al ristorante «da Franco». Nel pomeriggio breve visita alla città. Costo: Fr. 70 (viaggio, guida, pranzo, bibite comprese). Iscrizioni: tel entro il 15 giugno. Foto: Fabio Cuttica Tre Valli Lunedì 25 giugno, giornata ricreativa Laghetti Audan-Ambrì. Trasferimento in torpedone, ore pranzo al grotto Laghetti Audan. Il pomeriggio sarà allietato dalla «Bandella Briosa». Costo: trasportopranzo (bibite escluse) fr. 30 (non soci fr. 45). Iscrizioni: dal 18 al 22 giugno, tel

18 18 Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio 14 giugno 2012 il Lavoro Acordo bilateral Suiça e União Europeia preocupa os portugueses Berna e Bruxelas estão longe de chegar a um acordo para sair do impasse São várias as últimas informações incorrectas e expeculações sobre os acordos que decedimos publicar um artigo sobre o tema.podem ficar descansados que não vão fechar nenhuma fronteira, os acordos são para cumprir. O sistema de acordos bilaterais que rege as relações entre a Suíça e a União Europeia parece ter atingido os seus limites 14 de dezembro de 2010: os ministros de Relações Exteriores de vinte e sete países membros da União Europeia (UE) assinam a sentença de morte do bilateralismo do passado. «...Se o sistema atual de acordos bilaterais funcionou até agora muito bem, o principal desafio para os próximos anos será de ir além desse sistema, que se tornou complexo, difícil a gerir e que alcançou claramente seus limites», ressaltam as conclusões que eles adotaram nesse dia sobre as relações entre a UE e os países da Associação Europeia de Livre Comércio (AELC), da qual a Suíça faz parte. Para os vinte e sete países, a situação é clara. A Suíça descarta uma adesão à União ou ao Espaço Econômico Europeu. Porém já não é mais possível continuar a moldar acordos sob medida, em grande parte estáticos: é necessário redefinir o bilateralismo instaurando, ao mesmo tempo, mecanismos institucionais destinados a garantir a «uniformidade necessária das estruturas do mercado interior e das políticas da UE das quais a Suíça participa». Princípios incontornáveis Bruxelas pensa particularmente na adaptação dinâmica dos acordos a uma legislação europeia em evolução constante, assim como na interpretação homogênea desses acordos. Também o lado europeu defende «um mecanismo independente de controle e execução das decisões judiciárias» e também «um mecanismo para resolver litígios». Todas as instituições juntas, a União respeita agora essa doutrina ao pé da letra. E a recente decisão suíça, julgada ilegal em Bruxelas, de reestabelecer contingentes para a mão-deobra oriunda dos países da Europa central e oriental, que aderiram em 2004 à família comunitária, reforçou a convicção dos atores europeus de que uma mudança é necessária. «Devemos reconhecer que chegamos a um ponto, onde se torna necessário reforçar nossa ambição comum e de dar um novo passo», declarava recentemente à swissinfo.ch o presidente da Comissão Europeia, José Manuel Durão Barroso. «A renovação da nossa cooperação deve basear-se nos quatro princípios incontornáveis» definidos em dezembro de 2010 pelos vinte e sete membros. «Um acordo prévio sem ambiguidade sobre essas questões de base nos permitiria concluir as negociações que continuam em andamento sobre algumas questões importantes e abrir outras questões de interesse comum». Posições remotas Para o advogado suíço Jean Russotto, que observa proximamente a evolução das relações entre a Suíça e a UE em Bruxelas, «a mensagem foi certamente ouvida, mas não foi escutada». Confrontado à «frustração» dos seus parceiros europeus, o ministro suíço das Relações Exteriores, Didier Burkhalter, apresentou em 25 de abril uma série de proposições que são atualmente objeto de consultas internas dentro do governo federal e que levarão às propostas concretas em junho. O nó da questão está nas divergências entre a Suíça e a UE: enquanto a primeira elabora suas proposições em uma lógica - imutável - de preservação da soberania nacional (e a recusa de adotar automaticamente as legislações europeias), a segunda pensa de forma «europeia». «O diálogo cristalizou atualmente pontos fundamentalmente divergentes, à primeira vista irreconciliáveis na situação atual», estima Jean Russotto. Acordos passados e futuros Enquanto que a União Europeia julga extremamente prioritária a questão institucional, a Suíça a integra no contexto de uma «abordagem global e coordenada» das suas relações com o clube comunitário. Com outras palavras, as questões institucionais fazem, segundo Berna, parte de um «pacote» que compreende igualmente acordos setoriais atualmente em negociação (especialmente o de energia) ou desejados por um ou outro parceiro (segurança de produtos químicos, tributação, etc...). Outro obstáculo: enquanto que a UE pretende forjar um «quadro institucional horizontal» válido para todos os seus acordos com a Suíça - passados e futuros - que estão ligados ao acesso ao mercado interior, o governo helvético só fala de «acordos futuros» e desejaria, antes de tudo, a criação de «um modelo» no domínio da energia. As abordagens diferem igualmente nos detalhes. Assim, Bruxelas reclama a instauração de mecanismos de controle dos acordos e regulamentos das questões pendentes que sejam não apenas «independentes» das autoridades suíças, como exigiram os vinte e sete, mas igualmente «supranacionais». Bruxelas já disse «não» Em caso de divergência de interpretação de determinadas disposições de acordos ou de litígios, Berna sugere inspirar-se em soluções previstas nos acordos sobre a associação da Suíça ao espaço Schengen e facilitação dos controles alfandegários: discussões em nível político, aplicação de medidas de «compensação apropriadas e proporcionais» se necessário, procedimentos de arbitragem em caso de litígio. O embaixador da União Europeia na Suíça, Richard Jones, já vetou essas sugestões. Conclusão de Jean Russotto: «As escolhas a fazer são agora muito críticas. A menos que seja encontrada uma solução institucional razoável, as relações entre a Suíça e a UE vão passar para a estagnação e, mais além, à insegurança jurídica. É preciso a todo custo evitála para os operadores econômicos suíços». Fonte: swissinfo Cursos de alemão para os trabalhadores da construção Para iniciantes e avançados Data: ou / De acordo com o n de inscritos Localização: SYNA Albulastrasse 55, 8048 Zurich Número máximo: 12 pessoas por turma Inscrição: SYNA Secretaria Regional da Zurich / Schaffhausen Organização: Secretaria Regional SYNA ZH / Sch Custo: gratuito para os membros. Não Sócios, Deve tornar-se sócio Coordenador: Rogério Sampaio. Corsi di tedesco per lavoratori nel settore edile Per principianti e avanzati Data: o / In base al numero di iscritti Località: Syna Albulastrasse 55, 8048 Zurigo Numero massimo: 12 persone per classe Iscrizione: Syna Segretariato Regionale Zurigo / Sciaffusa Organizzato da: Segreteria Regionale Syna ZH/ SCH Costo: soci gratuito. Non Soci: diventare soci Coordinatore: Rogério Sampaio. Deutschkurs für Arbeiter im Baugewerbe Für Anfänger sowie Fortgeschrittene Datum: oder / Je nach Teilnehmerzahl Ort: Syna Albulastrasse 55, 8048 Zürich Maximale Teilnehmerzahl: Pro Klasse 12 Personen Anmeldungen: Syna Regionalsekretariat ZH/Schaffhausen Organisiert durch: Syna Regionalsek. ZH/Sch Kosten: Für Mitglieder gratis. Für nicht Mitglieder- Muss Mitglieder werden Koordinator: Rogério Sampaio.

19 14 giugno 2012 il Lavoro Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio e Coni Soler 19 Acuerdos bilaterales El Acuerdo bilateral entre Suiza y la Unión Europea preocupa a los portugueses El sistema de acuerdos bilaterales que rigen las relaciones entre Suiza y la Europa (UE) parece haber llegado a sus límites. Berna y Bruselas están lejos de llegar a un acuerdo para desbloquear la situación. E l 14 de diciembre de 2010: Los ministros de las Relaciones Exteriores de veintisiete países miembros de la Unión Europea (UE) firmaron la orden de ejecución del bilateralismo del pasado. «... Si el sistema actual de acuerdos bilaterales funcionó bien hasta ahora, el principal desafío para los próximos años irá más allá de este sistema, que se ha vuelto complejo, difícil de manejar y claramente ha llegado a sus límites», subrayan las conclusiones que adoptaron ese día sobre los vínculos entre la UE y los países de la Asociación Europea Espacio Económico Europeo (EEE), de la que Suiza forma parte. Para los veintisiete países, la situación es clara. Suiza lanza una membresía la Unión Europea o del Espacio Económico Europeo. Sin embargo, ya no es posible continúar dando forma a los acuerdos sobre las medidas, en gran parte estáticos: es necesario redefinir para el bilateralismo instaurando al mismo tiempo mecanismos institucionales destinados a garantizar la «uniformidad necesaria de las estructuras de mercado interor y las políticas de la Unión Europea de las cuáles Suiza participa». Principios de peso Bruselas cree sobre todo en la adaptación dinámica de los acuerdos de una legislación europea en constante evolución, así como en la interpretación homogénea de dichos acuerdos. Asimismo, la parte europea aboga por «un mecanismo independiente de control y ejecución de las resoluciones judiciales «y también» un mecanismo para resolver litigios». Todas las instituciones junto a la Unión europea respetan ahora esta doctrina al pie de la letra. Y la reciente decisión Suiza, declarada ilegal en Bruselas de restablecer contingentes para la mano de obra procedente de los países de Europa, Europa Central y Oriental, que se unieron en 2004 a la familia comunitaria, reforzada a convicción de los actores europeos de que es necesario un cambio. «Debemos reconocer que hemos llegado a un punto en el que se hace necesario fortalecer nuestra ambición común y dar un nuevo paso», declaró recientemente swissinfo.ch con la Comisión Europea, José Manuel Barroso. «La renovación de nuestra cooperación debe basarse en cuatro principios definidos en diciembre de 2010 por los veintisiete miembros. «Un acuerdo previo sin ambigüedades sobre esas cuestiones de base nos permitiría concluir las negociaciones que continúan en curso sobre algunas cuestiones importantes y abrir los temas y otros asuntos de interés común». Las ubicaciones remotas Según el abogado suizo Jean Russotto, observando de cerca la evolución de la las relaciones entre Suiza y la UE en Bruselas, «el mensaje fué sin duda oído pero no escuchado». Frente a la «frustración» de sus socios europeos, el ministro suizo de Relaciones Exteriores, Didier Burkhalter, ha presentado el 25 de abril una serie proposiciones que son actualmente objeto de consultas internas dentro de la gobierno federal y que dará lugar a propuestas concretas en junio. El quid de la cuestión radica en las diferencias entre Suiza y la UE: mientras que la primera prepara sus primeras proposiciones de la lógica - inmutable - la preservación de la soberanía nacional (y la negativa a adoptar las leyes de forma automática Europea), el segundo piensa a la forma «europea». «El diálogo cristalizó actualmente los puntos fundamentales y divergentes, a primera vista irreconciliables en la situación actual», estima Jean Russotto. Acuerdos pasados y futuros Mientras que la UE considera prioritario la cuestión institucional, Suiza la aplicará en el contexto de un «enfoque global y coordinar» sus relaciones comoel club de la comunidad. En otras palabras las cuestiones institucionales son, según Berna, parte de un «paquete» que comprende igualmente acuerdos sectoriales actualmente en negociación (especialmente de la energía) o deseado por uno u otro socio (Sobre la seguridad de los productos químicos, la tributación, etc...). Otro obstáculo: mientras que la UE pretende forjar un marco «institucional horizontal «válido para todos sus acuerdos con Suiza - pasados y futuros - que están vinculados al acceso del mercado interor, el gobierno Helvetico sólo habla de «los acuerdos futuros» y desearía sobre todo, la creación un «modelo» en materia de energía. Los enfoques también difieren en los detalles. Por lo tanto, pide a Bruselas el establecimiento de mecanismos de control de los acuerdos y reglamentos de las cuestiones pendientes que no son «independientes» de las autoridades suizas, como lo exigen los veintisiete, sino también «supranacional». Bruselas ha dicho «no» En caso de divergencia en la interpretación de determinadas disposiciones de los acuerdos o conflictos, Berna ha propuesto inspirarse en algunas soluciones establecidas en los acuerdos sobre la asociación de Suiza en la zona Schengen y facilitar los controles aduaneros: los debates en el plano político, la aplicación de medidas apropiadas y proporcionales» si es necesario, procedimientos de arbitraje en caso de litigio. El embajador de la Unión Europea en Suiza, Richard Jones, ha vetado estas sugerencias. Jean Russotto concluye: «Las decisiones tomadas son ahora mucho más criticas. A menos que se encuentre una solución razonable las relaciones institucionales entre Suiza y la UE se moverán hacia el estancamiento y, además, a la inseguridad jurídica. Es preciso a toda costa evitarla para los operadores económicos suízos». Fuente: swissinfo

20 20 Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Sandra Leis 14 giugno 2012 il Lavoro Basilea Nuovo ufficio di consulenza Inas per una miglior protezione L o I n s e r z i o n e scorso 1 giugno Syna ha inaugurato a Basilea una nuova sede distaccata dell Istituto Nazionale di Assistenza Sociale Inas, il patronato del sindacato italiano Cisl. Questo ulteriore servizio di informazione e assistenza sociale viene offerto ai soci Syna e a tutti i lavoratori, frontalieri e migranti interessati. Dieci anni fa la sottoscrizione degli accordi bilaterali ha dato semaforo verde alla libera circolazione delle persone. In questo modo la Svizzera si è aperta all Unione europea e ha rafforzato la sua posizione economica. I sindacati hanno accolto favorevolmente la libera circolazione delle persone poiché sottoposta a misure accompagnatorie volte a tutelare le condizioni d impiego della popolazione locale e a prevenire il dumping salariale. A dieci anni di distanza l esperienza dimostra tuttavia che le misure accompagnatorie non sono sufficientemente efficaci. Queste misure devono diventare più incisive, i controlli devono essere più frequenti e le multe più salate. Ciò è importante e necessario. Ed è ancora più importante che le lavoratrici e i lavoratori direttamente interessati conoscano i loro diritti. Il sindacato Syna dà molta importanza a un informazione professionale e di qualità. I servizi L Inas è il servizio di consulenza sociale della Cisl, il sindacato italiano partner di Syna. Il nuovo centro di consulenza Inas di Basilea offre ai soci Syna e a tutti i lavoratori un informazione professionale, tutela e assistenza in ambito sociale e sanitario conformi al diritto svizzero e a quello vigente in ogni paese UE. In questo modo assicuriamo a tutti esattamente ciò di cui hanno diritto: riconoscimento delle formazioni assolte verifica dell iter assicurativo rendite per i superstiti pensionamento anticipato e rendite di vecchiaia prestazioni famigliari sostegno in caso di infortuni sul lavoro e professionali informazioni inerenti al sistema sanitario aiuto in caso di richieste causali consulenza fiscale rientro in patria e leggi regionali di immigrazione nel paese d origine L ufficio di consulenza Inas nella sede regionale Syna di Basilea, Byfangweg 30, è aperto ogni primo giovedì del mese dalle 14 alle 17. Consulenza e assistenza tutelano i lavoratori e le lavoratrici a vantaggio anche della nostra economia e della nostra società. Informazioni: Stefan Isenschmid, resp. regionale Syna Svizzera Nord-Occidentale Kurt Regotz, presidente Syna, vicepresidente INAS, Roberto Crugnola, Inas Svizzera, Nicola Tamburrino, segretario centrale Syna, L un opportunità La conoscenza del vostro indirizzo consente al sindacato di comunicare con voi in maniera più efficace. Tramite il nuovo servizio di newsletter offerto dall OCST potrete ricevere le informazioni in maniera mirata ed ecologica, dovunque ed in tempo reale. L vi consente di accedere in maniera più semplice all area riservata del sito e, in un prossimo futuro, di usufruire di servizi come la consultazione online del giornale «il Lavoro» e la consulenza online. I vostri dati restano protetti ed in ogni momento potrete decidere di modificarli o di revocare questo servizio di comunicazione, se non foste più interessati. Comunicazione dell indirizzo Il/La sottoscritto/a Cognome Nome Indirizzo Nap Città Numero di associato desidera comunicare all Organizzazione cristiano-sociale ticinese i seguenti dati: Telefono Luogo e data Firma Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano

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