ARCHEOLOGIA E ITINERARI STORICI

Transcript

1 S ARCHEOLOGIA E ITINERARI STORICI I.P. LIVORNO COLLESALVETTI QUERCIANELLA CLAIM COMMUNIC costa degli etruschi ARCHEOLOGIA E ITINERARI STORICI CASTIGLIONCELLO ROSIGNANO VADA CECINA BIBBONA una costa lunga un anno BOLGHERI DONORATICO CASTAGNETO CARDUCCI SASSETTA S. VINCENZO SUVERETO CAMPIGLIA M.MA VENTURINA BARATTI POPULONIA PIOMBINO M E D I T E R R A N Agenzia per il TURISmo COSTA DEGLI ETRUSCHI PIAZZA CAVOUR LIVORNO - E.MAIL: INFO@costadeglietruschi.IT PER RICHIEDERE MATERIALE INFORMATIVO: TEL / FAX: 0586 / T O C A N A E A Agenzia per il TURISmo COSTA DEGLI ETRUSCHI

2 LIVORNO pisa COLLESALVETTI ARCHEOLOGIA E ITINERARI STORICI nella costa degli etruschi Una terra ricca di storia 2 castiglioncello Parco archeologico di Baratti e Populonia 6 ROSIGNANO M.MO Collezione Gasparri 8 vada CECINA BIBBONA siena Museo archeologico del territorio di Populonia Museo del Castello e della Città a Piombino Parco archeo-minerario di San Silvestro Museo di Palazzo Pretorio 14 castagneto CARDUCCI Terme di Calidario Parco archeologico di Cecina San VINCENZO sassetta SUVERETo Museo archeologico di Cecina Museo civico archeologico di Rosignano Marittimo CAMPIGLIA MARITTIMA Area archeologica di San Gaetano a Vada 20 venturina baratti populonia Museo archeologico nazionale di Castiglioncello Museo di storia naturale del Mediterraneo a Livorno Area archeologica di Torretta Vecchia a Collesalvetti 23 PIOMBINO roma Informazioni 24

3 la costa degli etruschi una terra ricca di storia La provincia di Livorno presenta paesaggi di grande suggestione, in parte modellati dalla presenza dell'uomo, che dalla più remota antichità ha saputo utilizzare le molteplici e ricche risorse del territorio, in una continua dialettica fra il mare e la campagna. Nel Paleolitico l'uomo vi praticava la caccia (ben documentata soprattutto nei boschi di collina dal rinvenimento di strumenti in pietra scheggiata) e la raccolta di prodotti spontanei. Più tardi, nel Neolitico, nacquero i primi insediamenti stabili e le più antiche attività agricole e di scambio: rinvenimenti di macine in pietra documentano la lavorazione dei cereali; strumenti affilati e taglienti in ossidiana (un materiale vetroso di origine vulcanica, proveniente dalla Sardegna e dalle isole Lipari) attestano antichissime pratiche di navigazione e primordiali attività di scambio. Nell'età del Bronzo le risorse del territorio (agro-silvo-pastorali, pesca e produzione del sale, giacimenti minerari) vennero sfruttate capillarmente. Nella successiva età del Ferro la costa era punteggiata di villaggi; poco più tardi, dall'aggregazione di alcuni di essi avrà origine Populonia, l'unica città etrusca affacciata sul mare. In età etrusca il territorio era ripartito fra i tre principali centri etruschi della Toscana nord-occidentale: Pisa, Volterra e Populonia. Le classi dirigenti sfruttavano le potenzialità economiche delle campagne e dei distretti minerari e controllavano, traendone cospicue ricchezze, le vie commerciali marittime e terrestri. Nella bassa Val di Cecina (dominata da Volterra), a Populonia e SanVincenzo la presenza di famiglie aristocratiche (i "principi" etruschi) è ben attestata da tombe prestigiose, caratterizzate da corredi particolarmente ricchi. Negli abitati, uno degli edifici di maggior impegno costruttivo era la residenza del "principe", centro politico e cerimoniale della comunità. I ceti inferiori lavoravano nelle campagne, nelle miniere e nelle manifatture in un rapporto di assoluta dipendenza dalle famiglie aristocratiche e vivevano in modeste strutture. Un articolato sistema di porti e di approdi favorì lo svolgimento di vivaci attività commerciali. Populonia ebbe un ruolo di importanza internazionale nella commercializzazione del ferro dell'elba e dei minerali del Campigliese. Lungo la costa volterrana, agevolmente collegata alla città mediante la valle del fiume Cecina, lo scalo più importante era Vada, che i Romani chiamarono Vada Volaterrana. Altri scali erano presso il promontorio di Castiglioncello e alla foce dei principali fiumi e torrenti. Da questa rete di porti e approdi venivano esportati i prodotti locali (agricoli, minerari, manifatturieri); qui le navi sbarcavano merci provenienti dal bacino del Mediterraneo, in particolare dall'area orientale. 2 3

4 4 Gli scavi urbani, i corredi tombali (comprendenti prestigioso vasellame, specchi, oggetti per ornamento personale, armi) e i rinvenimenti subacquei testimoniano un'economia assai ricca e vivace. Tale situazione si mantenne anche nei secoli successivi, quando a poco a poco l'intera area entrò nell'orbita politica ed economica di Roma. A partire dal II secolo a.c. lungo la costa e nell'immediato retroterra sorsero numerose fattorie e ville. Venivano coltivati cereali, vite, olivo; i boschi fornivano legname di buona qualità, verosimilmente anche per la cantieristica; nelle lagune costiere si produceva il sale, nelle numerose fornaci vasellame per uso domestico, contenitori (anfore e grandi orci), laterizi. Le attività commerciali continuarono ininterrottamente sino agli inizi del VII secolo, con un intenso import-export che interessò tutto il bacino mediterraneo. I porti principali erano Portus Pisanus, Vada Volaterrana e Populonia. Il primo, situato in una laguna progressivamente interrata (ora coperta dalla periferia industriale a nord di Livorno), offre un interessante esempio della evoluzione della fascia costiera. Vada e Populonia, aree archeologiche adiacenti il mare, conservano suggestivi quartieri artigianali e commerciali presso gli antichi scali portuali. I porti e gli approdi erano collegati da un'efficiente rete viaria, di cui l'attuale è diretta erede. Il sistema stradale etrusco venne potenziato in età romana con la costruzione della via Aurelia e della via Emilia, corrispondenti alle attuali Aurelia e SS 206 Emilia. L'assetto della fascia costiera venne spezzato negli anni dalla guerra fra Goti e Bizantini, che portò distruzione e carestie. Alla fine dello stesso secolo, la conquista longobarda pose le premesse per il passaggio all'età medievale. Nel Medioevo il paesaggio risulta scandito dalla rete di castelli che Pisa e Volterra organizzarono per controllare il territorio e soprattutto per sfruttarne le risorse minerarie. 5

5 Parco archeologico di Baratti e Populonia Loc Baratti Piombino tel. 0565/29002 fax 0565/29107 parcobp@parchi valdicornia.it cornia.it Informazioni e prenotazioni tel. 0565/ Parco di Baratti e Populonia I Servizi Centro visita book shop centro di archeologia sperimentale sentieri archeologico/ naturalistici percorribili a piedi aree attrezzate per la sosta punto di ristoro parcheggio attrezzato per auto e autocaravan visite guidate 6 Nel Parco archeologico di Baratti e Populonia, esteso per circa 80 ettari dalle pendici del promontorio di Piombino fino al golfo di Baratti, la storia e l'archeologia vivono in un paesaggio bellissimo ed incontaminato, con tombe ed edifici etruschi e romani che emergono nella macchia mediterranea, sullo sfondo di azzurre trasparenze. Populonia, una delle principali città etrusche, l unica sulla costa, dominava il mare dal Poggio di Castello; i quartieri industriali si estendevano attorno al Golfo di Baratti, in vicinanza del porto. In epoca storica il suo territorio era costituito dalle colline che circondano il golfo e continuano a sud nel promontorio di Piombino, digradando verso l'interno in un ampia pianura delimitata dai monti del Campigliese; questi, e l antistante isola d Elba, erano ricchi di risorse minerarie che vennero sfruttate fin dall Eneolitico. La città ebbe origine dalla fusione di alcuni villaggi dell età del Ferro, ciascuno dei quali aveva la propria necropoli, con tombe a pozzetto, a fossa e a camera, queste ultime, con copertura a falsa cupola e rivestimento esterno a tumulo, contenevano oggetti di ornamento personale, vasellame ed armi. Le sepolture più ricche documentano l'ascesa economica e sociale di alcune famiglie, fenomeno che si fece più evidente nel VII sec., quando nelle fastose tombe a tumulo monumentale, con camera funeraria a pianta quadrangolare, i defunti, venivano deposti su letti in pietra, insieme con ricchi corredi comprendenti oggetti da banchetto, da toilette, da cerimonia, da parata, sia di produzione locale (utensili in bronzo, vasi in bucchero), sia importati tramite la marineria greca (piatti-tripodi di produzione fenicia, vasi dall'area grecoorientale, ecc...). Nel V sec. a.c. la città fu uno dei più importanti centri siderurgici del mondo antico. Dal porto venivano esportati minerali e metalli e dal Mediterraneo vi giungevano merci pregiate. L abitato e l acropoli erano protetti da poderose mura. I quartieri industriali, intorno al golfo di Baratti, si estesero poi fino a coprire le necropoli ed i cumuli delle scorie di lavorazione ancora oggi estesi per molti ettari lungo la spiaggia, documentano l'imponenza delle attività siderurgiche. In età romana la siderurgia di Populonia entrò in crisi, 7

6 Collezione Gasparri: Via di Sotto, Populonia Alta Informazioni e prenotazioni tel./fax collezione Gasparri In un edificio del suggestivo borgo medievale, la collezione privata Gasparri offre la possibilità di conoscere una gamma articolata di reperti provenienti dalla città, dalle necropoli e dal mare di Populonia e di percorrere la storia locale attraverso oggetti di pregio come vasellame importato corinzio e attico, oggetti di ornamento personale, contenitori bronzei e in piombo, ceramiche dipinte a vernice nera, cippi funerari,sarcofagi, anfore, ancore. probabilmente in conseguenza di un decreto che vietava tali attività nella penisola italiana. Agli inizi del I sec. d.c. la città appariva ai naviganti ridotta a poche case e a qualche tempio, vivace soltanto nell'area del porto. Le strutture portuali e dell abitato prossime alla riva furono sommerse dall'innalzamento del livello del mare e dalle trasformazioni geomorfologiche nell arco costiero, ma l importante ruolo di Populonia nel Mediterraneo è evidenziato dai numerosi relitti antichi identificati nelle acque antistanti e da significativi recuperi subacquei di importantissimi reperti. La vita continuò anche in epoca tardoantica e medievale. La città fu sede vescovile e nell'area dell'attuale borgo si sviluppò l'insediamento medievale. visitare il parco La visita del Parco archeologico rivela, all interno della necropoli di San Cerbone e del Casone, le monumentali tombe a tumulo, che risalgono alla fine dell VIII - VII - VI secolo a.c., e quelle a edicola ed a sarcofago. Nella tomba dei Carri (28 metri di diametro) sono stati rinvenuti i resti di un carro da corsa piccolo e veloce. La via del Ferro conduce a scoprire, presso la necropoli del Poggio della Porcareccia, ricca di ritrovamenti e di corredi, i resti del quartiere industriale attivo dal VI fino agli inizi del III secolo a.c. Attraverso la via delle Cave, un bosco di querce accompagna la visita della necropoli delle Grotte, scavata dentro una antica cava, in un territorio che domina il mare e la valle del Cornia. Di grande rilievo i recenti ritrovamenti dei resti di importanti templi romani, l Acropoli, che si affacciavano su una piazza situata al centro della città antica. Un sentiero lungo la via lastricata conduce all imponente terrazzamento delle Logge. 8 9

7 Museo del territorio di Populonia P.za Cittadella, Piombino tel. 0565/ fax 0565/ ia.it cornia.it Informazioni e prenotazioni tel. 0565/ Apertura annuale. MUSEO del TERRITORIO DI Populonia MUSEO del CASTELLO E DELLA CITTA Museo del Castello e della città V.le del Popolo Piombino Informazioni e prenotazioni Ufficio beni culturali Comune di Piombino tel / fax cultura@comune.piombino.li.it ombino.li.it 10 Strettamente connesso al Parco archeologico di Baratti e Populonia, il Museo ha sede nel centro storico di Piombino, nell'ottocentesco Palazzo Nuovo, situato all'interno della cittadella fortificata. Il Museo è focalizzato sul rapporto fra uomo, territorio e risorse; fra queste, ovviamente, i giacimenti minerari ed il loro sfruttamento ebbero un ruolo di primaria importanza. Il percorso espositivo è arricchito dalla ricostruzione in scala di alcuni complessi particolarmente significativi (forni protostorici, forni etruschi, tombe, la stiva di una nave, evocativa dei relitti individuati nelle acque antistanti). Sono esposti manufatti preistorici (fra i quali un ciottolo su cui è incisa la raffigurazione di un bisonte), reperti provenienti dagli scavi delle necropoli etrusche di Populonia e materiali di età romana. Tra questi si segnala la celebre anfora d'argento rinvenuta nel 1968 nel tratto di mare tra Baratti e S.Vincenzo, databile alla fine del IV sec. d.c., decorata da 134 ovali con figure a rilievo, raffiguranti adepti della dea Cibele (Grande Madre, dea della fecondità e forza originaria della vita). Presso il Museo è attivo un Centro di archeologia sperimentale: gli archeologi del Parco di Baratti e Populonia introducono alla lavorazione della ceramica antica e della pietra. Vengono inoltre simulati scavi archeologici con programmi specifici per studenti. Ha sede nella Fortezza, il cui restauro ha restituito l originario fascino ad uno dei più antichi edifici di Piombino, sviluppatosi attorno ad una torre duecentesca a base quadrata, già porta orientale dell abitato medievale. Gli scavi archeologici eseguiti prima del restauro hanno messo in evidenza aspetti della storia locale anteriori al XII secolo. Il percorso museale include reperti medievali, ricostruzioni grafiche, postazioni informatiche e un filmato che illustrano la storia dell edificio nel contesto urbano, quella di Piombino e delle famiglie che la dominarono, fra cui i Baciocchi-Bonaparte, ed il ruolo internazionale che la città ricoprì fra il 1399 e il Apertura infrasettimanale su richiesta per scuole e gruppi. 11

8 Parco Archeominerario di San Silvestro Via di San Vincenzo 34/b Campiglia Marittima tel. 0565/ fax 0565/ per prenotazioni tel. 0565/ PARCO ARCHEOMINERARIO DI SAN SILVESTRO I Servizi Centro visita e musei book shop punto di ristoro parcheggi aree attrezzate per la sosta bus navetta per collegamento interno visite guidate parcoss@parchi valdicornia.it cornia.it ITINERARI nel PARCO All'interno del Parco sono possibili vari percorsi: - La Miniera del Temperino. Si tratta di una miniera medievale a solfuri misti sfruttata dagli abitanti di Rocca San Silvestro, all'interno della quale gli archeologi hanno ideato un percorso di notevole suggestione: si cammina nel sottosuolo, in pozzi e gallerie antiche, circondati dalle testimonianze delle attività estrattive etrusche e medievali. - La via del Temperino. Collega l'uscita della miniera ai Musei del Parco ed illustra le diverse fasi di sfruttamento delle risorse minerarie, dall'epoca etrusca ai nostri giorni. - La via delle Ferruzze. Le ferruzze erano piccoli accumuli di minerali di ferro, 12 Il Parco archeo-minerario di San Silvestro, presso Campiglia Marittima, permette di ripercorrere le tappe storiche delle attività e- strattive praticate nelle colline del Campigliese. È organizzato intorno al villaggio fortificato di Rocca S. Silvestro, alle pendici del monte Calvi, in un magnifico ambiente naturale. Il villaggio sorse in età medievale fra il X e l' XI sec. per iniziativa della famiglia signorile dei Della Gherardesca, fortemente interessata alle ricche risorse minerarie della zona, in particolare il rame e il piombo argentifero, già sfruttati in epoca etrusca. La residenza dei Signori era nella parte più alta dell'abitato, difesa da una cinta muraria; nelle vicinanze c era la chiesa, mentre il borgo si estendeva ai piedi del rilievo, difeso da un ulteriore cortina in pietra. Nel XII sec. ai Della Gherardesca subentrò la famiglia dei Della Rocca, con i quali il borgo conobbe un notevole sviluppo economico, documentato nelle strutture oggi visibili. La cinta muraria, ricostruita, fu dotata di una porta di accesso fortificata preceduta da una scalinata in pietra; nella residenza dei Signori furono inserite un'alta torre quadrata e tre cisterne per l'acqua; la chiesa fu ingrandita, le case del borgo, in massima parte ad un piano, ricostruite. All'interno delle mura il villaggio era risalenti agli anni '40. Questo è il percorso più spettacolare: attraversa l'intero Parco, collegando i principali monumenti. È inoltre attivo un Laboratorio archeometallurgico, che illustra le antiche tecniche di estrazione, l accensione dei forni, la frantumazione e l arrostimento del minerale, l apertura del forno, il riconoscimento dei prodotti di fusione, la coniazione di monete medievali. Altri suggestivi percorsi sono la via dei Lanzi, che congiunge le Laverie alla Rocca di San Silvestro, la via dei Filoni Porfirici, con una splendida veduta di tutta la vallata fino al mare, la via dei Manienti, ricca di miniere medievali e resti di antiche cave di marmo e, immersa nel bosco, la via delle Fonti che collega il Temperino a Campiglia Marittima. A breve distanza dall ingresso del Parco si trova lo splendido insediamento dei forni fusori di Madonna di Fucinaia, risalenti a prima del III secolo a. C. I forni servivano per la lavorazione del rame ed erano utilizzati nella prima fase di arrostimento della calcopirite. Da segnalare, oltre gli importanti musei dell Archeologia e dei minerali, del Temperino, delle Macchine minerarie e dei Minatori, la possibilità di visitare in treno la Galleria Lanzi-Temperino. archeologia sperimentale su prenotazione centro di documentazione e formazione ostello 13

9 Museo di Palazzo Pretorio Via Cavour Campiglia Marittima Informazioni Ufficio Cultura Comune di Campiglia Tel mpiglia.li.it Prenotazioni Parchi della Val di Cornia tel Terme di Calidario Via del Bottaccio Venturina tel. 0565/ fax 0565/ Museo di palazzo pretorio In questo splendido palazzo medievale sono ospitati l Archivio storico ed il Museo di Campiglia Marittima. Qui, grazie ad un sistema di pannelli didattici ed illustrativi, è possibile ricostruire l evoluzione storica della città e dei suoi principali monumenti e visitare l esposizione di alcuni reperti rinvenuti durante lo scavo archeologico della Rocca. PARCO ARCHEOLOGICO DI CECINA Parco di Cecina via Ginori Cecina Informazioni e prenotazioni Cooperativa Capitolium tel./fax Cooperativa Il Cosmo tel Cooperativa Itinera tel diviso in settori: in alto la residenza signorile fortificata, nelle immediate vicinanze le case dei nobili e la chiesa con il cimitero; in basso erano l'area industriale e quella abitativa, con strutture di servizio (frantoio, forno da pane, forno da ceramica). La nuova ferriera, la forgia e le carbonaie erano all'esterno delle mura. Alla fine del XIII secolo le attività siderurgiche cominciarono ad entrare in crisi, sia per la scoperta di nuove miniere in Sardegna, sia per lo sviluppo di nuovi processi metallurgici mediante l'energia idraulica, non applicabili a Rocca San Silvestro. Le aree di sfruttamento minerario vennero trasformate in zone agricole e durante il secolo successivo il borgo venne definitivamente abbandonato. terme di calidario (Venturina) Il Calidario è un laghetto con sorgente naturale di acqua calda a 36. La storia delle terme si favoleggia abbia avuto inizio quando gli Etruschi si concedevano bagni e massaggi in questo luogo affascinante. Dopo di loro anche i Romani apprezzarono le terme, come testimoniato dal ritrovamento in loco di reperti ed iscrizioni. Risale al 1250 circa la costruzione del muro di contenimento delle acque. In località San Vincenzino, entro un suggestivo parco, sorge un edificio romano costruito sul modello della villa urbana, con ambienti aperti su giardini ed aree porticate. La costruzione della villa ebbe inizio nella seconda metà del I sec. a.c.; essa era dotata di un complesso sistema idrico costituito da una serie di cunicoli che filtravano l'acqua e la raccoglievano in una imponente cisterna sotterranea (oggi visitabile). Nel II-III sec. d. C. vennero costruiti un complesso termale ed un triclinio (sala da pranzo) estivo abbellito da un ninfeo. Nel III-IV secolo parte delle ricche strutture abitative fu occupata da impianti per la produzione dell'olio. Nel corso del V secolo la villa fu progressivamente abbandonata. Nel VII inizi VIII secolo l'area della villa fu occupata da una vasta necropoli con sepolture povere in fosse, alcune delle quali rivestite con lastroni in pietra. Presso l area archeologica è visitabile una significativa esposizione di reperti (materiali architettonici, vasellame in ceramica, monete, utensili vari) pertinenti alla villa e rinvenuti nel corso degli scavi. 15

10 Museo Civico Villa Guerrazzi località La Cinquantina San Pietro in Palazzi - Cecina museo.archeolog ico@comune.ce cina.li.it cina.li.it/museo.ar cheologico/indic e.htm museo ARCHEOLOGICO DI CECINA Informazioni e prenotazioni Cooperativa Capitolium tel./fax Cooperativa Il Cosmo tel Cooperativa Itinera tel Il nuovo allestimento (inaugurato nell agosto 2003), che comprende nelle dodici sale espositive anche eccezionali prestiti provenienti dal Museo di Firenze, dal Museo Guarnacci di Volterra, dalla collezione Chiellini di Livorno, restituisce con grande rigore e suggestione la storia dell antico territorio che da Volterra arrivava fino al mare, in una sorta di viaggio che dall età paleolitica arriva fino a quella romana, con una particolare attenzione alle influenze della cultura e del costume sugli Etruschi a partire dalla fine dell VIII secolo alla metà del VI secolo a.c. Il Museo che ha sede nella Villa Guerrazzi, in località La Cinquantina. Illustra, dalla preistoria alla fine dell antichità, il territorio della Val di Cecina (pertinente all etrusca Volterra) attraverso reperti di straordinario interesse riferibili ad abitati, necropoli e attività artigianali e commerciali e provenienti da Volterra (necropoli di Badia), Casale Marittimo, Belora, Montescudaio, Casaglia, Guardistallo, Bibbona, Cecina, Castagneto Carducci. Si segnalano, in particolare, gli eccezionali reperti provenienti dall abitato e dalla necropoli di Casale Marittimo che evidenziano il ruolo e la ricchezza dei principi guerrieri etruschi, dominatori della bassa Val di Cecina, il cinerario da Montescudaio, decorato con figurine a tutto tondo alludenti al banchetto funebre, le oreficerie da Belora, reperti romani provenienti dal territorio (fra le attività produttive, importantissime le fornaci per anfore) e da relitti. Sono inoltre esposti materiali pervenuti da varie regioni italiane, frutto di donazioni e di acquisti sul mercato antiquario (buccheri e ceramiche greche figurate; armi, oggetti in bronzo di uso ornamentale: spilloni, collane, elementi di cinture). 17

11 Museo Palazzo Bombardieri V. del Castello, Rosignano Marittimo tel. 0586/ fax 0586/ rosignano.livorno.it rosignano.livorno.it MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI ROSIGNANO MarittiMO 18 Ubicato entro la rocca medievale di Rosignano, nei locali di Palazzo Bombardieri, il museo consente di ripercorrere la storia del territorio esteso dalle colline livornesi all'alta Val di Cecina, controllato in età antica dalle città di Pisa e di Volterra. Sono evidenziati il rapporto uomo-ambiente, le attività economiche (agricoltura, allevamento, sfruttamento dei boschi, caccia, pesca, lavorazione della pietra, produzione di ceramica, commercio) e il popolamento delle campagne, articolato in età romana in fattorie e ville. Nel Museo sono conservati corredi provenienti da necropoli (Castiglioncello e Vada), elementi architettonici e suppellettili provenienti da residenze di lusso ubicate lungo la costa (villae maritimae) e nell'interno, anfore e ancore provenienti da relitti individuati nelle acque antistanti Vada. Una sezione è dedicata all'area archeologica di San Gaetano di Vada. Sono inoltre esposti numerosi reperti medievali e rinascimentali provenienti dal Castello di Rosignano. Il piano terra del Museo ospita la suggestiva ricostruzione di alcuni ambienti di una villa romana del I sec. d.c. (atrio, triclinium o sala da pranzo, cubiculum o stanza da letto, cucina, stanza dei telai). Il Museo svolge anche attività didattiche per le scuole, fra cui cucinare, utilizzando fedeli riproduzioni di vasellame antico e ricette dell'epoca; servire e gustare un pranzo nel triclinio; tingere e tessere stoffe al telaio. 19

12 Area archeologica di San Gaetano Località Pietrabianca Vada Informazioni e prenotazioni presso il Museo Civico Palazzo Bombardieri, Rosignano Marittimo tel. 0586/ fax 0586/ AREA ARCHEOLOGICA DI SAN GAETANO a VADA MUSEO archeologico NAZIONALE DI CASTIGLIONCELLO Museo Nazionale di Castiglioncello Via del Museo, Castiglioncello Per informazioni rivolgersi al Museo di Rosignano Marittimo tel. 0586/ fax 0586/ Visite guidate su prenotazione In età etrusca e romana Vada fu porto di Volterra. Si ritiene che il porto antico fosse ubicato nell'area da cui si stacca l'attuale pontile della Società Solvay. Lo specchio di mare antistante risultava particolarmente adatto alla sosta delle navi e alle operazioni di imbarco/sbarco merci, perché protetto da un esteso sistema di secche. Agli inizi del V sec. d.c., un poeta che navigava da Roma verso la Gallia fornisce una vivace descrizione del porto, cui si accedeva attraverso uno stretto canale segnalato da pali con frasche, ancora oggi identificabile. Nelle immediate vicinanze, alla periferia nord di Vada, in località S. Gaetano, è stato portato in luce un settore del quartiere portuale, costruito a partire dalla seconda metà del I sec. d.c. Gli edifici vennero innalzati sopra i resti di un villaggio di capanne etrusco del IX sec. a.c., poi distrutto e abbandonato. Gli scavi dell'area sono tuttora in corso: al momento il quartiere risulta articolato in due complessi termali, una fontana monumentale, magazzini (horrea), un mercato e la sede di una corporazione del porto. Gli edifici erano riccamente decorati con statue, mosaici, affreschi, solo in parte sopravvissuti ed attualmente conservati presso il Museo di Rosignano Marittimo. Il quartiere ristrutturato nel IV sec., risulta attivo ed inserito nelle rotte mediterranee sino alla fine del VI/ inizi del VII sec. a.c.. Gli abbondanti materiali rinvenuti (anfore per olio, vino e salse di pesce, frutta, vasellame, lampade, monete) forniscono dati significativi sull'import-export di Vada e dell entroterra. Il Museo, ubicato sul promontorio di Castiglioncello nella vasta pineta in località il Poggetto, a breve distanza dalla Baia di Porticciolo, venne costruito negli anni a forma di tempietto di età ellenistica (IV-II sec. a.c.) e si trova entro un importante area archeologica, individuata nei primi decenni del XX secolo. Sul promontorio, infatti, sono state scavate oltre 300 tombe etrusche e romane, datate fra la fine del IV e gli inizi del I sec. a.c. e contenenti corredi particolarmente ricchi, a conferma che nell area doveva essere ubicato un insediamento di vivace economia, con attività produttive e commerciali ben sviluppate. Le insenature del Quercetano a nord e di Portovecchio a sud garantivano alle navi un facile approdo per le operazioni di carico/scarico delle merci. Nel Museo è esposta una selezione dei materiali provenienti dalla necropoli. Fra questi si segnala la splendida urna in ala-bastro del II sec. a.c. che conteneva le ceneri di Velia Cerinei, donna etrusca di rango elevato

13 Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Villa Henderson, Via Roma, Livorno tel. 0586/26671 fax 0586/ no.it MUSEO DI STORIA NATURALE DEL MEDITERRANEO a livorno AREA ARCHEOLOGICA TORRETTA VECCHIA a COLLESALVETTI Area archeologica Torretta Vecchia Loc. Torretta Vecchia - Strada statale 206 Emilia Collesalvetti c/o Comune di Collesalvetti tel. 0586/ Visite su prenotazione. Le visite guidate devono essere precedute da prenotazione presso la segreteria del Museo. La Sala dell Uomo nel Museo di Storia Naturale del Mediterraneo a Livorno, illustra il tema della evoluzione umana sia dal punto di vista fisico che culturale, con particolare riferimento ai popolamenti umani dell area mediterranea. In un percorso suggestivo e facilmente comprensibile sono esposti calchi dei più importanti reperti fossili della famiglia degli ominidi, sono descritte le prove biologiche e paleontologiche del lungo cammino che si ritiene conduca dalle scimmie antropomorfe africane all uomo moderno e vengono mostrati gli strumenti litici utilizzati nella preistoria. Si può guardare in volto l uomo di Neanderthal (riprodotto applicando le tecniche della medicina legale ad un cranio neandertaliano), e ammirare le pitture rupestri in copia della celebre grotta di Lascaux o le statuette delle Veneri preistoriche. In località Torretta Vecchia, lungo l'attuale via Emilia (SS 206), il cui tracciato corrisponde alla romana via Aemilia, sorgeva una mansio romana (stazione di sosta e ristoro), cioè un edificio in cui i corrieri di stato e i viaggiatori potevano trovare alloggi per dormire, osterie per mangiare, stalle, edifici termali, servizio medico e di polizia. E oggi visitabile un ampio cortile con portici, su cui si aprivano ambienti pavimentati a mosaico e impianti termali riccamente decorati. Il complesso, costruito nella prima metà del I sec. a. C. in relazione all apertura della strada, rimase in uso sino alla metà del VI sec. d.c

14 Agenzia per il turismo Costa degli Etruschi Piazza Cavour, Livorno tel. 0586/ fax 0586/ etruschi.it info@costadegli etruschi.it INFORMAZIONI Testi Prof. Marinella Pasquinucci Traduzioni Agorà Livorno Coordinamento editoriale APT Costa degli Etruschi Foto Andrea Bozzolani, Archivio fotografico APT Costa degli Etruschi, Museo di Rosignano Marittimo, Comuni di Cecina, Collesalvetti e Piombino Stampa La Zincografica Fiorentina uffici informazioni Livorno Agenzia per il Turismo Costa degli Etruschi* Piazza Cavour, 6 tel fax info@costadeglietruschi.it Piazza del Municipio* tel apt7livorno@costadeglietruschi.it Stazione Marittima tel apt7livornoporto@costadeglietruschi.it Collesalvetti Via Pisana Livornese Nord, 1 tel apt7collesalvetti@costadeglietruschi.it Castiglioncello * Via Aurelia, 632 tel./fax apt7castiglioncello@costadeglietrus chi.it Rosignano Marittimo Via Gramsci, 19 tel./fax apt7rosignano@costadeglietruschi.it Rosignano Solvay Via Berlinguer tel./fax apt7solvay@costadeglietruschi.it Vada* Vada Centro Piazza Garibaldi, 93 tel fax apt7vada@costadeglietruschi.it Località la Mazzanta Via Valle D Aosta, 78 tel. /fax apt7mazzanta@costadeglietruschi.it Marina di Cecina Piazza S. Andrea, 6 Tel./fax apt7cecina@costadeglietruschi.it Bibbona * Via Aurelia Nord, 33 loc. La California tel./fax apt7lacalifornia@costadeglietruschi.it Marina di Bibbona Via dei Cavalleggeri Nord tel apt7bibbona@costadeglietruschi.it Castagneto Carducci Via V. Emanuele, 21 tel./fax apt7castagneto@costadeglietruschi.it Marina di Castagneto Via della Marina, 8 tel fax apt7marinacastagneto@costadeglietruschi.it San Vincenzo * Via della Torre tel fax apt7sanvincenzo@costadeglietruschi.it Suvereto * Via Matteotti tel apt7suvereto@costadeglietruschi.it Piombino Piombino Centro Via Ferruccio tel apt7piombino@costadeglietruschi.it Piombino Porto Via Stazione Marittima tel apt7piombinoporto@costadeglietruschi.it Campiglia Marittima Via Cavour - Palazzo Pretorio tel./fax apt7campiglia@costadeglietruschi.it Sassetta * Via di Castagneto tel apt7sassetta@costadeglietruschi.it *apertura annuale 24