REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI MOBILI DI PROPRIETA DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
|
|
- Antonella Ippolito
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IL RETTORE VISTO il D.P.R. n. 371 del 4 marzo 1982; VISTI VISTO VISTO VISTA i Decreti del Ministro dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del e del , istitutivi dell Università degli Studi di Milano - Bicocca; lo Statuto dell Università degli Studi di Milano Bicocca, emanato con D.R. n dell e successive modifiche; il Regolamento d Ateneo per l amministrazione, la finanza e la contabilità emanato con D.R. n del 4 marzo 2002 registrato in pari data; la delibera della Consiglio di Amministrazione dell Università degli Studi di Milano - Bicocca del ; è emanato il seguente DECRETA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI MOBILI DI PROPRIETA DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA TITOLO I CARICO INVENTARIALE INDICE GENERALE Art. 1 Classificazione Art. 2 Carico Art. 3 Attribuzione del valore inventariale Art. 4 Beni mobili acquisiti mediante locazione finanziaria (leasing) Art. 5 Materiale bibliografico Art. 6 Automezzi Art. 7 Beni mobili non inventariabili Art. 8 Magazzini di scorta TITOLO II CONSEGNATARIO Art. 9 Il Consegnatario Art. 10 Compiti e responsabilità del Consegnatario Art. 11 Passaggi di Gestione Art. 12 Utilizzo dei beni al di fuori dell Ateneo Art. 13 Ricognizione dei beni mobili e rinnovo delle scritture Art. 14 Chiusura dei registri inventario
2 TITOLO III SCARICO INVENTARIALE Art. 15 Cancellazione dai registri inventario Art. 16 Ipotesi e procedure di scarico TITOLO IV NORME FINALI Art. 17 Disposizioni finali e transitorie Art. 18 Norme di rinvio TITOLO I CARICO INVENTARIALE Art. 1 Classificazione I beni mobili si classificano nelle seguenti categorie inventariali: - 01 mobili e altri arredi; - 02 materiale bibliografico; - 03 strumenti tecnici e attrezzature; - 04 automezzi e altri mezzi di trasporto; - 05 software di proprietà. Art. 2 Carico Tutti i beni mobili che entrano a far parte del Patrimonio dell Università degli Studi di Milano-Bicocca sono registrati su appositi registri inventariali, sulla base di buoni di carico, seguendo le procedure previste dal programma informatico. Nel buono di carico sono indicati i seguenti elementi: - il codice e la denominazione del centro di costo; - il Consegnatario; - la data di arrivo dei beni; - il numero di buono (progressivo da uno a infinito); - il codice del movimento; - la categoria inventariale; - il numero e la data del buono d ordine; - i dati relativi al fornitore (ragione sociale) - il numero e la data della fattura; - la collocazione fisica del bene; - lo standard inventariale e la descrizione del bene; - la quantità; - il numero di inventario; - il valore inventariale;
3 - la categoria e il capitolo sul quale grava la spesa. Il buono di carico si compone di tre sezioni: - la prima (matrice) rimane agli atti dell ufficio del Consegnatario per i riscontri di natura amministrativa e custodita in appositi raccoglitori; - la seconda (figlia) è inviata dai Consegnatari delle singole strutture all Ufficio Patrimonio per l Amministrazione Centrale o alle Segreterie Amministrative per le Strutture decentrate e rimane agli atti allegata alle variazioni verificatesi nella consistenza patrimoniale; - la terza (scontrino) è posta a corredo delle fatture relative alle forniture ovvero dei provvedimenti di discarico dall inventario. La registrazione è effettuata al momento in cui il bene perviene alle strutture universitarie e comunque non appena sia stato possibile eseguire gli opportuni controlli sulla regolarità della fornitura e, quando previsto, il relativo collaudo, comunque contestualmente all ordine di liquidazione della fattura. Ad ogni fattura corrisponde un buono di carico dei beni appartenenti alla stessa categoria inventariale. Non sono ammessi acquisti a corpo di beni soggetti ad inventariazione. I centri di costo non dotati di autonomia contabile e finanziaria propria (Istituti, Facoltà, Centri, Biblioteca e Aree tecnico-amministrativo) inoltrano una copia di tutti i buoni di carico all Ufficio Patrimonio per la registrazione nell inventario generale dell Ateneo. I beni sono numerati con apposita etichetta apposta sugli stessi, in luogo ben visibile, fornita dall Amministrazione centrale; la descrizione dei beni deve essere sintetica ma atta a determinare senza alcuna incertezza l oggetto inventariato e anche la sua localizzazione. Nel caso in cui siano acquistate parti accessorie di materiali inventariabili, prive di propria autonoma individualità rispetto al bene principale, queste sono comprese nello stesso buono e sono inventariate con lo stesso numero di inventario del bene cui sono complementari/accessorie; se l acquisto è fatto successivamente deve essere emesso un nuovo buono di carico, sul quale viene riportato lo stesso numero di inventario del bene cui sono complementari/accessorie, con opportuna annotazione di richiamo sul medesimo buono e nel registro relativo. Per le apparecchiature: quando sono formate da più componenti e accessori che costituiscono parte inscindibile del tutto, viene attribuito un unico numero di inventario; quando, invece, sono composte da parti che possono essere utilizzate singolarmente (es. personal computer, video, stampante) a queste sono attribuiti distinti numeri di inventario. I beni mobili di particolare valore artistico-culturale, sono descritti anche in un separato inventario con le indicazioni atte ad identificarli. Art. 3 Attribuzione del valore inventariale Il valore da iscrivere nel registro di inventario è definito a seconda delle modalità di acquisizione del bene. I beni acquistati sono inventariati al prezzo di acquisto, diminuito di eventuali sconti ed aumentato dell IVA e di eventuali spese strettamente connesse
4 all acquisizione del bene stesso (trasporto, spese doganali, ). Nel caso di contemporaneo acquisto di più oggetti, nel detrarre gli sconti globali o proporzionali ottenuti e/o nell aggiungere i singoli importi dei predetti oneri, non occorre che la ripartizione sia aritmeticamente precisa, ma basta che sia fatta arrotondando, secondo i casi, i singoli importi, purché tra gli oggetti venga fatta la completa distribuzione degli sconti e delle spese accessorie in modo sufficientemente uniforme. I beni ricevuti a titolo gratuito (donazioni, lasciti, ) sono inventariati al valore di stima o di mercato, se non sono corredati da pezze giustificative originarie. Le apparecchiature costruite nelle officine e nei laboratori dell Università e/o che risultino dall assemblaggio di componenti, sono inventariate al valore della somma dei prezzi di costo delle singole parti. Art. 4 Beni mobili acquisiti mediante locazione finanziaria (leasing) Il titolo di proprietà dei beni mobili ottenuti mediante contratti di locazione finanziaria (leasing) si acquisisce nel momento in cui si esercita la facoltà di riscatto; i beni sono iscritti nei registri di inventario al prezzo di stima o di mercato al momento dell acquisizione della proprietà. Art. 5 Materiale bibliografico I libri e il materiale bibliografico, qualunque sia la natura e la modalità di acquisizione, sono iscritti in apposito inventario che segue una propria numerazione, tenuto dalla Biblioteca di Ateneo. Al Direttore della Biblioteca, anche con funzioni di Consegnatario, compete curare la gestione amministrativa ed assicurare la custodia dei beni inventariati. I volumi singoli sono inventariati al loro prezzo di copertina anche se pervenuti gratuitamente, o al valore di stima se non è indicato alcun prezzo; per gli acquisti in valuta il prezzo è quello determinato dal controvalore in euro al cambio del giorno dell acquisto del bene stesso. Ogni volume ha il proprio numero di inventario. Le opere in più volumi, es. enciclopedie, trattati etc., e kit multimediali hanno tanti numeri di inventario quanti sono i volumi o i pezzi che li compongono. I volumi rilegati in miscellanea (raccolte di manoscritti o pubblicazioni a stampa) hanno tanti numeri di inventario quante sono le unità che li compongono, salvo il caso di reprints rilegati dall editore. I fogli volanti e le carte geografiche sciolte hanno ciascuno un numero di inventario. Le riviste e le pubblicazioni periodiche hanno un numero di inventario per ogni annata. E possibile l attribuzione di più numeri di inventario in caso di periodici pubblicati in più volumi l anno, per ciascuno dei quali venga emessa fattura.
5 Le pubblicazioni ad aggiornamento periodico hanno un unico numero di inventario, il cui valore viene aggiornato. Per materiale bibliografico si intendono anche le videocassette, i supporti informatici, i microfilm, le microfiches. La videocassetta, il supporto informatico, il microfilm, la microfiche allegati al materiale bibliografico sono inventariati con lo stesso numero di inventario della rivista o del libro che accompagnano; viceversa, quando non sono associati ad un libro o ad una rivista sono inventariati con numeri propri. Art. 6 Automezzi I consegnatari degli automezzi ne controllano l uso accertando che: - la loro utilizzazione sia conforme ai servizi di istituto; - il rifornimento dei carburanti ed i percorsi effettuati siano registrati in appositi moduli. Il Consegnatario provvede, mensilmente, alla compilazione del prospetto che riepiloga le spese per il consumo dei carburanti e dei lubrificanti, per la manutenzione ordinaria e per le piccole riparazioni e lo trasmette al competente ufficio amministrativo. Art. 7 Beni mobili non inventariabili Sono annotati in apposito registro di carico e scarico i beni di facile consumo e gli oggetti fragili, cioè quei beni che, per l uso continuo sono destinati ad esaurirsi o a deteriorarsi rapidamente, nonché, su decisione del Consegnatario, tutti i beni il cui valore sia inferiore o uguale a 150,00 esclusa iva (modico valore) ad eccezione delle dotazioni librarie e degli aumenti di valore dei beni già inventariati. Non sono quindi inventariati, a titolo esemplificativo: - impianti elettrici per illuminazione, qualunque sia il prezzo, eccetto i lampadari, i diffusori, i lumi da tavolo; - interruttori, commutatori, prese di corrente; - buste da archivio, zerbino, cestini per la carta; - estintori e le loro cariche; - oggetti in vetro, terracotta e di porcellana, qualunque sia il prezzo (fatta eccezione per gli oggetti di pregio e di valore artistico); - ferri chirurgici, strumentario per laboratorio e piccole apparecchiature sanitarie; - oggetti di cancelleria; - tende per le finestre; - programmi applicativi (software) a prescindere dal costo in considerazione dell uso e della rapida obsolescenza e della loro particolare natura che non consente l acquisizione della proprietà ma soltanto il diritto d uso ; - i manuali acquistati per essere distribuiti agli impiegati quali strumenti di lavoro compresi i testi su supporto multimediale;
6 - materiale tecnico, scientifico e didattico destinato all insegnamento e quindi all usura; - parti di ricambio di oggetti già inventariati; - supporti multimediali, utensili ed attrezzi da laboratorio; Si precisa, inoltre, che gli impianti fissi ed amovibili costituiscono pertinenze degli immobili in cui si trovano e pertanto non vanno inventariati. Nei casi in cui vengono effettuate opere migliorative (forniture e pose in opera di impianti, opere murarie, ecc) che tendono ad apportare migliorie al patrimonio immobiliare, queste non sono inventariate, ma costituiscono incremento del valore dell immobile. Art. 8 Magazzini di scorta L Università, ove ne ravvisi l utilità, può istituire con determinazione del Direttore Amministrativo, appositi magazzini per il deposito e la conservazione dei materiali costituenti scorta. Può inoltre istituire dei magazzini per il deposito temporaneo dei beni da cedere o da smaltire al fine di ottimizzare le operazioni di raccolta e trasporto alla discarica. TITOLO II CONSEGNATARIO Art. 9 Il Consegnatario I beni mobili, soggetti ad inventariazione, sono dati in consegna con apposito verbale ad agenti responsabili ovvero Consegnatari. Sono Consegnatari: - per la Presidenza di Facoltà: il Preside; - per il Dipartimento, l Istituto e il Centro: il Direttore; - per le Aree tecnico-amministrative: il Direttore Amministrativo; - per la Biblioteca di Ateneo: il Direttore della Biblioteca. I Consegnatari dei beni in uso presso l Amministrazione Centrale sono individuati, con apposito provvedimento, dal Direttore Amministrativo tra i Dirigenti o vice dirigenti in servizio. Qualora i beni mobili agevolmente rimovibili dalla loro sede o portatili, quali attrezzature da lavoro, calcolatori portatili, telecamere, macchine fotografiche, mezzi di registrazione o di riproduzione o di proiezione, siano utilizzati in via permanente o temporanea da soggetto diverso dal Consegnatario (comunque dipendente dell Ateneo), l utilizzatore assume il ruolo di sub-consegnatario con tutte le conseguenti responsabilità. Nel caso di automezzi il Consegnatario è tenuto ad osservare le norme in vigore per quanto attiene l uso del veicolo, risponde dell eventuale utilizzo da parte di soggetti da lui delegati, nonché dell effettiva custodia del veicolo, della
7 sua manutenzione, della corretta tenuta del registro dei percorsi e dei rifornimenti, della conservazione di ogni documento di spesa relativo all automezzo. Il Consegnatario è responsabile, inoltre, della gestione degli automezzi ed ha l obbligo di controllare che ogni operazione sia condotta secondo i criteri dell economicità e dell efficienza, che i consumi dichiarati siano coerenti con l uso e che le manutenzioni siano correttamente eseguite. Chiunque, nell utilizzo degli autoveicoli, incorra in infrazioni del codice della strada comportanti sanzioni pecuniarie, sarà ritenuto responsabile e dovrà farsi carico degli oneri conseguenti. In nessun caso è consentito l impiego degli autoveicoli per ragioni personali. E fatto divieto di concedere, per qualsiasi motivo, ad enti o privati, l uso degli autoveicoli di proprietà dell Ateneo. Il Consegnatario delle autovetture delle Aree tecnico-amministrative è individuato con provvedimento del Direttore Amministrativo. Art. 10 Compiti e responsabilità del Consegnatario Il Consegnatario è direttamente e personalmente responsabile dei beni ad esso consegnati con regolare verbale di consegna e relativamente al periodo in cui rimane in carica, nonché di qualsiasi danno che possa derivare ai suddetti beni da sue azioni o omissioni. Il Consegnatario vigila sulla buona conservazione e sul regolare uso dei beni. In particolare la conservazione consiste nel complesso di attività tendenti a garantire sia l integrità dei beni e la loro costante idoneità ad essere destinati al loro uso, sia la tutela giuridica, cioè la prevenzione di atti pregiudizievoli per la successiva specifica utilizzazione. Egli ha l obbligo di segnalare, di richiedere o di ordinare interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, di custodia e di conservazione, nonché di indicare i beni che vengano trasferiti dalla collocazione originaria per dare luogo ad utilizzazioni diverse o a cura di strutture o di operatori diversi da quelli originari. E fatto divieto ai Consegnatari di delegare, in tutto o in parte le proprie funzioni ad altri soggetti, rimanendo ferma in ogni caso la personale responsabilità, fatto salvo quanto previsto dall articolo precedente. I Consegnatari debbono curare che vengano correttamente svolte le seguenti funzioni amministrative: - emissione e sottoscrizione dei buoni di carico per l introduzione dei beni inventariabili e dei buoni di scarico per la cancellazione dei beni dall inventario; - apposizione delle etichette, in posizione ben visibile, su ciascun bene mobile; - compilazione delle schede indicanti i beni custoditi in ciascun locale e la relativa esposizione all interno del locale stesso; - denuncia di eventi dannosi, fortuiti o volontari. Spetta all Ufficio Patrimonio o agli uffici amministrativi delle strutture dotate di autonomia curare che vengano correttamente svolte le seguenti funzioni amministrative:
8 - rivalutazione dei beni, su disposizione degli organi di governo e secondo criteri da essi stabiliti. - tenuta e aggiornamento dei registri di inventario; - stampa e conservazione, alla chiusura di ciascun esercizio finanziario, dei registri di inventario distinti per categoria e da cui si evidenzi il valore ed il numero dei beni inventariati all inizio e alla fine dell esercizio; - rinnovo dell inventario, previa ricognizione materiale dei beni, ogni dieci anni o quando l Amministrazione Centrale lo disponga in via generale. Art. 11 Passaggi di Gestione Quando, per qualsiasi motivo, il Consegnatario cessa dal suo ufficio consegna al subentrante, previa materiale ricognizione, i dei beni, i registri di inventario e tutta la documentazione contabile relativa alla gestione del centro di spesa. Il relativo verbale e i registri di inventario sono firmati dall agente cessante e da quello subentrante, nonché dal Direttore Amministrativo, che assiste alla consegna. Il passaggio può avvenire, in situazioni particolari, da motivare, con la clausola della riserva da sciogliersi solo una volta effettuata, da parte del nuovo Consegnatario, la materiale ricognizione dei beni stessi. Questa deve, comunque, essere effettuata entro tre mesi dal giorno dell assunzione dell incarico di Consegnatario subentrante. Qualora a seguito della ricognizione dovesse accertarsi la mancanza o l ingiustificato deterioramento di beni inventariati il Consegnatario subentrante dovrà darne comunicazione al Direttore Amministrativo affinché vengano adottati gli opportuni provvedimenti. In caso di passaggio di consegne del Direttore Amministrativo, tale comunicazione viene fatta al Consiglio di Amministrazione. Trascorsi i tre mesi senza che il Consegnatario subentrante abbia comunicato l esito della ricognizione, la consegna si considera avvenuta a tutti gli effetti ed il Consegnatario subentrante diventa responsabile di diritto dei beni iscritti nell inventario a partire dal giorno in cui ne è diventato responsabile di fatto con l insediamento. Il Consegnatario che accetta senza verifiche e senza procedere alla ricognizione dei beni e degli inventari, non può eccepire la mancanza dei beni la cui esistenza risulti dagli inventari, cosicché si assume la responsabilità di deficienze ed ammanchi, né può addurre come esimente il disordine amministrativo. Art. 12 Utilizzo dei beni al di fuori dell Ateneo Qualora si verifichi la necessità di affidare o cedere in uso ad Enti Pubblici o Privati beni e strumenti di cui si è consegnatari, occorre redigere un documento che ne comprovi l avvenuta consegna o stipulare un contratto di comodato; da
9 questo momento in poi colui che ha ricevuto il bene assume la responsabilità per la corretta manutenzione e conservazione. Art. 13 Ricognizione dei beni mobili e rinnovo delle scritture La ricognizione dei beni consiste nella verifica della corrispondenza tra quanto contenuto nei registri inventariali ed i beni mobili esistenti, nonché in una nuova valutazione dei beni stessi sulla base dei criteri all uopo stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Nel caso in cui le registrazioni risultino discordanti dalla situazione reale si procede alle necessarie rettifiche. Qualora un bene non risulti reperibile, dovrà essere esibita appropriata documentazione (denuncia di furto, incendio, atti vandalici, ecc.); in mancanza della documentazione il valore inventariale verrà addebitato al Consegnatario della Struttura come previsto dalle norme vigenti. La ricognizione dei beni mobili è effettuata a cura dei rispettivi Consegnatari che provvedono a redigere il relativo verbale, sottoscritto dal personale incaricato e dal Consegnatario, ove vengono indicati gli estremi delle rettifiche. Copia del suddetto verbale è trasmessa all Ufficio Patrimonio per gli atti conseguenti. La ricognizione inventariale è inoltre effettuata, anche a campione, dall Ufficio Patrimonio ogni qual volta il Direttore Amministrativo lo ritenga opportuno. Il riesame del valore dei beni e il suo aggiornamento avviene ogni qual volta ci sia il passaggio di consegna tra i Consegnatari cessante e subentrante e periodicamente secondo tempi e modalità deliberati dal Consiglio di Amministrazione; comunque almeno ogni dieci anni. I beni personali devono riportare in evidenza il nome del proprietario. Art. 14 Chiusura dei registri inventario Gli inventari sono chiusi al termine di ogni esercizio finanziario con riferimento alla data di arrivo dei beni acquistati (indipendentemente dal pagamento della fattura al fornitore). In tale occasione i registri, in duplice copia, dovranno essere numerati e vidimati in ciascun foglio dal Consegnatario e conservati agli atti, una copia presso l Ufficio Patrimonio e l altra presso la struttura a cui afferisce il Consegnatario. TITOLO III SCARICO INVENTARIALE Art. 15 Cancellazione dai registri inventario
10 Lo scarico è l operazione in base alla quale il bene viene cancellato dall inventario e cessa di far parte del patrimonio dell Ateneo e dei suoi Centri di Costo. Lo scarico è autorizzato dal competente Organo collegiale di gestione sulla base di motivata richiesta del Consegnatario del bene. Il provvedimento di cui al precedente comma indica l eventuale obbligo di reintegro o di risarcimento di danni a carico dei responsabili. Non si procede all emissione del buono di scarico e quindi alla cancellazione del bene dal registro inventario se non è stata ottenuta la regolare autorizzazione. Il totale ammortamento del bene (inteso come criterio di imputazione del costo relativo all utilizzazione pro-quota del bene in un determinato esercizio) non implica la perdita totale del valore intrinseco del bene stesso; la fine del periodo di ammortamento non comporta l automatica eliminazione del bene dalle scritture contabili ed il discarico inventariale. Art. 16 Ipotesi e procedure di scarico Lo scarico è consentito solo con riferimento ad una delle seguenti cause: a) trasferimento interno; b) permuta; c) cessione; d) logoramento, guasto la cui riparazione non sia tecnicamente possibile o economicamente conveniente, obsolescenza tecnica, sopravvenuta inutilità per il centro che ne richiede lo scarico; e) distruzione per cause di forza maggiore; f) errore di inventariazione; g) furto. Procedure di scarico per le cause dalla b) alla f) Per i beni aventi valore iniziale unitario superiore a 5.000,00 il Consegnatario inoltra all Ufficio Patrimonio, la richiesta di scarico unitamente alla delibera del Consiglio di Dipartimento (o della Giunta, se delegata), Istituto, Facoltà, Centro contenente i motivi dettagliati della richiesta la cancellazione e gli elementi necessari ad identificare il bene (buono di carico, fattura di acquisto, buono d ordine, ), evidenziando se trattasi di beni assolutamente inservibili. Con Decreto Rettorale viene costituita apposita Commissione composta dal Responsabile dell Ufficio Patrimonio, dal Responsabile dei Sistemi Informativi e dal Responsabile dell Area Risorse Immobiliari e Strumentali, da un componente del Consiglio di Amministrazione designato dallo stesso, con funzioni di presidente, incaricata insieme al Consegnatario, di esaminare i beni ed esprimere il proprio parere sullo stato di conservazione degli stessi qualora se ne richieda lo scarico di cui al punto d). Su richiesta della Commissione, il Direttore Amministrativo può individuare componenti aggiunti in ragione delle competenze tecniche, economali ed informatiche necessarie alla valutazione. L Ufficio Patrimonio, acquisito il parere favorevole della Commissione, provvede a sottoporre al Consiglio di Amministrazione la richiesta di scarico.
11 Solo dopo la relativa delibera del Consiglio di Amministrazione sarà possibile procedere all emissione del buono di scarico ed alla cancellazione del bene dall inventario. Per i beni aventi valore iniziale unitario maggiore a 500,00 e non superiore a 5.000,00 l operazione di scarico, su proposta del Consegnatario, è delegata al Consiglio di Dipartimento, di Istituto, di Facoltà o al Direttore Amministrativo; la richiesta deve essere adeguatamente motivata e corredata dal buono di carico, dalla fattura e dal buono d ordine relativo al bene o ai beni di cui viene richiesto lo scarico o comunque da tutti gli elementi necessari ad identificare il bene nel registro inventario. Tutte le delibere di scarico delle Strutture non dotate di autonomia contabile e finanziaria sono inviate all Ufficio Patrimonio per l aggiornamento dell inventario generale di Ateneo, corredate dalla documentazione a sostegno. Per i beni aventi valore iniziale unitario uguale o inferiore a 500,00 l operazione di scarico è delegata al Consegnatario. I buoni di scarico delle strutture non dotate di autonomia contabile e finanziaria sono inviati, corredati della documentazione atta ad identificare il bene, all Ufficio Patrimonio per l aggiornamento dell inventario generale di Ateneo. Nel caso di scarico di più beni analoghi fra loro il valore dell operazione di scarico è dato dalla somma del valore dei singoli beni. Non è ammessa l artificiosa separazione di insiemi di beni, al fine di eludere in tutto o in parte le disposizioni del presente articolo. Scarico per trasferimento interno di cui al punto a) Si dà luogo al trasferimento interno quando il bene, perfettamente funzionante, non è necessario all attività di servizio presso una struttura, ma è utile ad un altra. In tale ipotesi i Consegnatari interessati richiedono, nei limiti di spesa e secondo le procedure stabilite per le autorizzazioni allo scarico, con proposta a firma congiunta, l autorizzazione al passaggio. Ad autorizzazione intervenuta, il Consegnatario cedente provvede alla cancellazione del bene dal proprio inventario e quello accettante introduce il bene stesso per uguale valore e con numerazione progressiva del proprio inventario. Al fine di dare opportuna pubblicità ai beni suscettibili di trasferimento interno, i Consegnatari informano il personale dipendente dell Ateneo, mediante messaggio di posta elettronica inviato tramite le liste di spedizione, in modo che la Struttura eventualmente interessata, possa richiederne la cessione a titolo gratuito, onde realizzare economie di spesa sui nuovi acquisti. Decorsi trenta giorni senza che nessuna Struttura ne faccia richiesta, i Consegnatari possono procedere allo scarico dei beni secondo quanto previsto per le ipotesi di cui ai punti b), c) e d). Scarico per permuta di cui al punto b)
12 Si dà luogo alla permuta quando il bene è ancora efficiente, ma non più rispondente allo scopo per il quale esso è stato acquistato e la sua cessione avviene attraverso acquisto di altro materiale. Il Consegnatario, nei limiti di spesa e secondo le procedure stabilite per le autorizzazioni allo scarico, inoltra la proposta motivata della permuta alla quale allega l offerta dell impresa interessata al ritiro del bene, in base alla congruità del prezzo offerto. In seguito ad autorizzazione dell organo collegiale di gestione competente, si procederà a scaricare dall inventario il bene dato in permuta ed a prendere in carico il bene acquistato al valore pari all intero importo (compreso il prezzo del bene ceduto dall Amministrazione). Scarico per cessione gratuita di cui al punto c) I beni non più utilizzabili per esigenze funzionali dell amministrazione o posti fuori uso per cause tecniche, ma che conservino una utilità fruibile da altri soggetti, per i quali sia stata ottenuta formale autorizzazione allo scarico nei limiti di spesa e secondo le procedure stabilite, possono essere ceduti gratuitamente: - alla Croce Rossa Italiana; - ad altre strutture universitarie; - ad istituzione scolastiche; - ad uffici della Pubblica Amministrazione; - a comunità religiose; - ad enti pubblici o privati che abbiano finalità sociali o umanitarie; - ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS). L operazione di cessione gratuita avviene a cura dell Ufficio Patrimonio, sulla base di idonea documentazione a sostegno trasmessa dal Consegnatario. La consegna deve risultare da apposito verbale e registrata nelle scritture inventariali. Scarico per logoramento, guasto, obsolescenza tecnica, sopravvenuta inutilità di cui al punto d) Nel caso le procedure di cui all articolo precedente siano state inutilmente esperite, ovvero non siano ragionevolmente percorribili, il bene, senza alcun valore residuo, potrà essere avviato alla discarica pubblica o alla rottamazione, essere distrutto ovvero sgombrato secondo quanto ritenuto più opportuno e comunque nel rispetto della vigente normativa in materia di tutela ambientale e di smaltimento dei rifiuti, a cura della Struttura. Lo scarico può essere disposto per: - logoramento del bene dovuto all uso; - guasto non riparabile oppure riparabile ad un prezzo che non è economicamente conveniente in considerazione delle caratteristiche del bene; - obsolescenza tecnica, quando il bene non è più adeguato alle esigenze perché superato dal progresso tecnologico.
13 Lo smaltimento dei beni inutilizzabili, acquisita la necessaria autorizzazione, compete al Consegnatario che può avvalersi delle strutture istituite dall Amministrazione Comunale. Nell impossibilità di avvalersi di tali strutture, il Consegnatario provvederà a propria cura e a spesa della struttura di afferenza allo smaltimento dei beni, tenuto conto della tipologia degli stessi. Modalità, luogo e data di smaltimento devono risultare da apposito verbale o dalla ricevuta del vettore, contenente l elenco dei beni mobili smaltiti. Beni distrutti per cause di forza maggiore di cui al punto e) In caso di distruzione di beni mobili per cause di forza maggiore (incendi, alluvioni, ecc.) il Consegnatario è tenuto a fornire l elenco del materiale non più reperibile o utilizzabile per procedere, prima della cancellazione dei beni dal registro inventario, al completamento delle pratiche connesse all evento stesso (denuncia del sinistro alla compagnia di assicurazione; richieste di risarcimento dei danni, ecc.). Detta cancellazione è effettuata dopo la relativa delibera del Consiglio di Amministrazione. Scarico per errore di inventariazione di cui al punto f) Lo scarico per errore di inventariazione viene richiesto a seguito di errata registrazione di un bene (es. inventariazione di un bene già inventariato o che non doveva esserlo in quanto di facile consumo, deteriorabile o di modico valore). Scarico per furto di cui al punto g) Nel caso di furto, il Consegnatario deve presentare immediata denuncia all autorità di Pubblica Sicurezza avendo cura di farsene rilasciare copia e di darne immediata notizia all Amministrazione Centrale. La procedura per lo scarico potrà essere avviata solo dopo che siano decorsi almeno sei mesi dalla data della denuncia del furto, in considerazione della possibilità che il bene rubato venga ritrovato dall Autorità della Pubblica Sicurezza ovvero alla chiusura dell istruttoria da richiedersi alla Procura della Repubblica. Tutti i provvedimenti di scarico assunti dalle Strutture (Dipartimenti, Facoltà, Istituti e Centri) a prescindere dal valore del bene rubato, sono comunicati entro i successivi quindici giorni al Consiglio di Amministrazione (tramite l Ufficio Patrimonio) per l autorizzazione allo scarico inventariale ovvero, qualora ne ricorrano gli estremi, per sancire l obbligo di reintegro o di risarcimento dei danni a carico del Consegnatario o della persona cui il bene era affidato. E inoltre necessario allegare i seguenti documenti: - copia della denuncia presentata dal Consegnatario alle autorità di pubblica sicurezza; - copia della matrice del buono di carico con l indicazione del numero di inventario del bene oggetto di furto;
14 - estratto della delibera dell organo collegiale di gestione; - dichiarazione dell Organo competente nella quale è precisato che non c è stato dolo, colpa o comunque negligenza da parte del Consegnatario nel provvedere alla conservazione dei beni ricevuti in consegna. TITOLO IV NORME FINALI Art. 17 Disposizioni finali e transitorie Il presente Regolamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione. Gli allegati al presente Regolamento non formano parte integrante dello stesso e sono modificabili con provvedimento del Direttore Amministrativo. Nelle more dell avvio a regime del programma di gestione del patrimonio mobiliare informatizzato, le strutture procedono alla registrazione manuale dei beni. Art. 18 Norme di rinvio Per quanto non disciplinato dal presente regolamento si fa rinvio alle disposizioni di carattere generale che regolano la materia. Il presente Regolamento entra in vigore a decorrere dal giorno di registrazione. Milano, 21 gennaio 2005 IL RETTORE Prof. Marcello Fontanesi Reg. il 21 gennaio 2005 Al n
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
LA DIRIGENTE SCOLASTICA Visto il D.I. 1 febbraio 2001, n 44, artt. 23, 24, 25, 26, 27, 28 e 39; Vista la nota del MIUR, Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie
DettagliIl Patrimonio. Elementi del regolamento di Amministrazione e Contabilità per la gestione del patrimonio nei dipartimenti universitari
Il Patrimonio Elementi del regolamento di Amministrazione e Contabilità per la gestione del patrimonio nei dipartimenti universitari 6 e 22 febbraio 2007 a cura di Noemi Rossi 1 Inventario I beni immobili
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI MOBILI DI PROPRIETA DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI MOBILI DI PROPRIETA DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA emanato con D.R. 1402 del 28 novembre 2005 modificato con delibera C.D.A. n. 463/28230 del 18 dicembre 2008
DettagliIL DIRIGENTE SCOLASTICO
IL DIRIGENTE SCOLASTICO Visto il D.I. 1 febbraio 2001, n. 44 Visto il D.P.R. 4 settembre 2002, n. 254, art 14, art. 17 Rinnovo degli inventari dei beni mobili di proprietà dello Stato. Istruzioni. Vista
DettagliCOMUNE DI PUTIGNANO - Provincia di Bari - www.comune.putignano.ba.it
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA APPROVATO CON ATTO COMMISSARIALE. NR. 50 DEL 17/06/2004, CON I POTERI DEL CONSIGLIO COMUNALE
DettagliREGOLAMENTO PER LA TENUTA DELL INVENTARIO DEI BENI IMMOBILI E MOBILI
REGOLAMENTO PER LA TENUTA DELL INVENTARIO DEI BENI IMMOBILI E MOBILI FONDAZIONE BRUNO KESSLER Allegato C alla deliberazione n. 02/08 del Consiglio di Amministrazione del 12 maggio 2008 Modificato nella
DettagliUNIONCAMERE LAZIO REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA ECONOMALE
UNIONCAMERE LAZIO REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA ECONOMALE INDICE Art. 1 - Oggetto e contenuto Art. 2 - Organizzazione e gestione della cassa economale Art. 3 - Fondi di anticipazione a favore del cassiere
DettagliDISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI MOBILI DEL COMUNE DI CASTENASO
DISPOSIZIONI PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI MOBILI DEL COMUNE DI CASTENASO Allegato alla delibera di Giunta Comunale n. del. Disposizioni per la gestione dell inventario del Comune di Castenaso
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DEGLI AGENTI CONTABILI
COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO COMUNALE DEGLI AGENTI CONTABILI 1 Sommario Art. 1 FINALITA DEL REGOLAMENTO Art. 2 ATTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI Art. 3 INCASSI E VERSAMENTI EFFETTUATI DIRETTAMENTE
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI OSIO SOTTO. Tel. 035/881246 - Fax 035/4823732 REGOLAMENTO INVENTARIO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI OSIO SOTTO Via Libertà, 17 Osio Sotto e-mail icosiosotto@alice.it Tel. 035/881246 - Fax 035/4823732 REGOLAMENTO INVENTARIO APPROVATO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO DEL 20/6/2008
DettagliComune di Valsavarenche. Inventario Beni Mobili ed Immobili. Regolamento
Comune di Valsavarenche Inventario Beni Mobili ed Immobili Regolamento Indice Art. 1 Inventario dei Beni Mobili ed Immobili... pag. 3 Art. 2 Classificazione dei Beni... pag. 3 Art. 3 Inventario dei Beni
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA 1 INDICE Art. 1 Scopo del Regolamento Art. 2 Compiti e attribuzione delle funzioni Art. 3
DettagliIL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA Ufficio Patrimonio DECRETO N. 1/08/P IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO Visto il Regio Decreto 23/05/1924, n. 827 Regolamento per l amministrazione del patrimonio
DettagliCOMUNE DI TOIRANO. Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO
COMUNE DI TOIRANO Provincia di Savona REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO TITOLO I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto e scopo del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le procedure di acquisto,
DettagliREGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT
REGOLAMENTO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITA DELLE OT Deliberato dal Consiglio Federale il 30 marzo 2014 R.A.C. OT DELIBERATO DAL CF IL 30 MARZO 2014 1 INDICE CAPO I INTRODUZIONE ART. 1 PRINCIPI GENERALI..
DettagliUniversità degli Studi di Roma Tor Vergata
Regolamento per il patrimonio INDICE Articolo 1 I beni Articolo 2 Scritture patrimoniali Articolo 3 Inventario dei beni immobili Articolo 4 Consegnatari dei beni immobili Articolo 5 - Classificazione dei
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO ECONOMATO
REGOLAMENTO SERVIZIO ECONOMATO (ART. 153, comma 7 d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e successive modificazioni e integrazioni) Approvato dal Consiglio Comunale con atto n. del INDICE ANALITICO CAPO I DISPOSIZIONI
DettagliProgetto Co.Ge. Chiarimenti sulla gestione dell inventario (Circolare n. 2233/2012)
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per la Politica Finanziaria e per il Bilancio Progetto Co.Ge. Chiarimenti sulla gestione
DettagliCOMUNE DI LONDA (Provincia di Firenze)
1 COMUNE DI LONDA (Provincia di Firenze) Regolamento per l utilizzo di autoveicoli e macchine operatrici Approvato con atto consiliare n 86 del 30.11.2006 1 2 ART. 1 Norma di carattere generale La gestione
DettagliCOMUNE DI ACCETTURA Provincia di Matera
COMUNE DI ACCETTURA Provincia di Matera REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI COMUNALI (Approvato con delibera di C.C. n.34 del 37/11/2009 ) ARTICOLO 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO 1. Il presente Regolamento
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliSEMINARIO INFORMATIVO SUL MANUALE DI. Donatella Rossi
SEMINARIO INFORMATIVO SUL MANUALE DI AMMINISTRAZIONE Donatella Rossi Art. 23 Annotazione dell obbligazione Di norma ad ogni ordine di spesa corrisponde un annotazione dell obbligazione e un mandato di
DettagliREGOLAMENTO. DISCIPLINANTE L'An-IVITÀ E LE RESPONSABILITÀ DEI CONSEGNATARI DEI BENI MOBILI ED IMMOBILI DELL'AGENZIA
Fire nze 3 1-10-2012 REGOLAMENTO DISCIPLINANTE L'An-IVITÀ E LE RESPONSABILITÀ DEI CONSEGNATARI DEI BENI MOBILI ED IMMOBILI DELL'AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE INDICE ART. 1- OGGETTO
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI DI PROPRIETA DELL ISTITUZIONE SCOLASTICA
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL INVENTARIO DEI BENI DI PROPRIETA DELL ISTITUZIONE SCOLASTICA 1 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Visto il D.I. 1 febbraio 2001, n. 44 Regolamento concernente le istruzioni generali
DettagliIl Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007
DettagliREGOLAMENTO DI ECONOMATO - CASSA
Agenzia della Regione Autonoma della Sardegna per le Entrate - - - - - * * * * - - - - - REGOLAMENTO DI ECONOMATO - CASSA Approvato con delibera n. 7 del 22/11/2006 Art. 1 Ambito di applicazione Il presente
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliCOMUNE DI ENNA REGOLAMENTO DEGLI AGENTI CONTABILI DEL COMUNE DI ENNA
COMUNE DI ENNA REGOLAMENTO DEGLI AGENTI CONTABILI DEL COMUNE DI ENNA APPROVATO CON DELIBERA CONSILIARE N. 14 DEL 21.03.2012 INDICE Art.1 - Compiti ed attribuzioni delle funzioni Art.2 - Incassi e versamenti
DettagliREGOLAMENTO DELL ATTIVITÀ DEGLI AGENTI CONTABILI
REGOLAMENTO DELL ATTIVITÀ DEGLI AGENTI CONTABILI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n.278 del 23 settembre 1996 esecutiva ai sensi di legge e modificato con Deliberazione della Giunta Comunale
DettagliCOMUNE DI FOLIGNO AREA SERVIZI FINANZIARI Viale Umbria 36
COMUNE DI FOLIGNO AREA SERVIZI FINANZIARI Viale Umbria 36 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA APPROVATO CON ATTO C.C. NR. 224
DettagliO.S.E.A. Opere di Servizi Educativi Assistenziali Reggio Emilia
O.S.E.A. Opere di Servizi Educativi Assistenziali Reggio Emilia Azienda pubblica di Servizi alla Persona REGOLAMENTO PER LA CATALOGAZIONE, ASSEGNAZIONE E TENUTA DEI BENI MOBILI Articolo 1 Oggetto Il presente
DettagliSCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto
SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO Articolo 1 Oggetto del contratto Il presente contratto ha per oggetto la fornitura secondo lo schema del contratto estimatorio, con relativa consegna
DettagliREGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI COMUNALI APPROVATO
REGOLAMENTO PER L USO DEGLI AUTOMEZZI COMUNALI APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 13 DELL 08.04.2008 ARTICOLO 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente Regolamento disciplina la gestione e l uso
DettagliAmministrazione e Contabilità
Amministrazione e Contabilità Elementi del regolamento di Amministrazione e Contabilità per la gestione nei dipartimenti universitari 2 febbraio 2007 a cura di Noemi Rossi 1 Ambito di applicazione e finalità
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi 2-21100 Varese
REGOLAMENTO PER L INVENTARIO DI ATENEO Emanato con D.R. n. 10792 del 8.1.2007. Ultime modifiche apportate con D.R. n. 14650 del 15.05.2009. Entrato in vigore il 30.05.2009 1 REGOLAMENTO PER L INVENTARIO
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA
C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato
DettagliMODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI
Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliREGOLAMENTO ECONOMALE
REGOLAMENTO ECONOMALE INDICE Art. 1 Oggetto del regolamento Art. 2 L Economo Art. 3 Attribuzioni Art. 4 - Cassa economale Art. 5 Fondi a disposizione dell Economo Art. 6 Pagamenti a mezzo cassa economale
Dettaglivisto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,
IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell
DettagliAUTOMOBILE CLUB PADOVA REGOLAMENTO DEL FONDO ECONOMALE
AUTOMOBILE CLUB PADOVA REGOLAMENTO DEL FONDO ECONOMALE Approvato con Delibera del Consiglio Direttivo con delibera del 08/01/2013 1 Sommario Articolo 1 Contenuto del Regolamento Finalità e Definizioni
DettagliIL DIRIGENTE SCOLASTICO. Visto il D.P.R. 4 settembre 2002, n. 254, art. 17 Rinnovo degli inventari dei beni mobili di proprietà dello Stato.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIA PASUBIO Via Pasubio 171 36078 Valdagno (VI) Tel. 0445-410428 Fax 0445-426014 Codice Fiacale: 94006060241 Codice Ministeriale: VIIC82800V Indirizzi e-mail: viic82800v@istruzione.it;
DettagliCOMUNE DI BORGHI PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI CASSA/ECONOMATO
COMUNE DI BORGHI PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI CASSA/ECONOMATO Approvato con deliberazione di consiglio comunale n. 22 del 26.9.2012 1 INDICE Art. 1 Oggetto Art.
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI. Art. 1 - Fonti
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Art. 1 - Fonti 1. Il presente Regolamento disciplina la composizione, la durata e le modalità di funzionamento del Collegio dei Revisori
DettagliREGOLAMENTO PER L USO DELLA CARTA DI CREDITO. Art. 5 - Pagamenti di spese sostenute dal personale: inviato in missione.
REGOLAMENTO PER L USO DELLA CARTA DI CREDITO INDICE: Art. l - Oggetto del regolamento Art. 2 -Tipologie di spese Art. 3 - Acquisto di beni e servizi Art. 4 - Iscrizione a corsi di formazione, seminari
DettagliUniversità della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto
Università della Terza Età - "Luigi Imperati" Statuto Art. 1 Istituzione La Provincia di Foggia istituisce l Università della Terza Età "Luigi Imperati" con sede in Foggia, in Palazzo Dogana, presso l
DettagliCOMUNE DI CALANNA (Provincia di Reggio Calabria)
COMUNE DI CALANNA (Provincia di Reggio Calabria) REGOLAMENTO DEL SERVIZIO ECONOMATO Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 01 del 28\12\2007 CAPO I Servizio di Economato Art. 1 Servizio di economato
DettagliREGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus
REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus Art. 1 - Finalità e riferimenti normativi 1. Il presente Regolamento viene emanato al fine di disciplinare il divieto di fumo
DettagliMITTEL S.p.A. PROCEDURA RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE DAI SOGGETTI RILEVANTI AI SENSI DELL ART. 114, COMMA 7 DEL D. LGS. N.
MITTEL S.p.A. PROCEDURA RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE DAI SOGGETTI RILEVANTI AI SENSI DELL ART. 114, COMMA 7 DEL D. LGS. N. 58/1998 (PROCEDURA INTERNAL DEALING ) Premessa Tenuto conto: - che dal
DettagliPrima di procedere alla chiusura degli inventari è necessario che ogni Struttura verifichi quanto di seguito specificato:
allegato alla CIRCOLARE N. 11/05 SCHEDA TECNICA n. 2 CHIUSURA INVENTARI 2005 Prima di procedere alla chiusura degli inventari è necessario che ogni Struttura verifichi quanto di seguito specificato: a)
DettagliRegolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA degli iscritti negli Albi tenuti dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
DettagliREGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE. ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento.
REGOLAMENTO PER L USO DEL CENTRO SOCIO-CULTURALE DI AZZANELLO DI PASIANO DI PORDENONE ARTICOLO 1 Oggetto del regolamento Il Centro socio-culturale di Azzanello di Pasiano di Pordenone (di seguito nominato
DettagliREGOLAMENTO NORME RELATIVE AL FUNZIONAMENTO, ALLA CONSULTAZIONE ED AL PRESTITO DELLE PUBBLICAZIONI
REGOLAMENTO NORME RELATIVE AL FUNZIONAMENTO, ALLA CONSULTAZIONE ED AL PRESTITO DELLE PUBBLICAZIONI Art. 1 Finalità La Biblioteca del Ministero dello Sviluppo Economico-Commercio Internazionale, denominata
DettagliREGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI
COMUNE DI CERESETO PROVINCIA DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI AUTOMEZZI (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 28 in data 21/11/2008) I N D I C E Art. 1 Art. 2 - Oggetto
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Titolarità dei diritti sull
DettagliProtocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5
PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità
DettagliPRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO
Gestione del processo di approvvigionamento Pag. 1 di 7 PRG 7.4 A GESTIONE DEL PROCESSO DI APPROVVIGIONAMENTO n ediz. Data Descrizione Firma preparazione Firma approvazione DIR Firma verifica RGQ 00 01/09/02
DettagliCapo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente
Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18
DettagliCOMUNE DI MILETO. Provincia di Vibo Valentia REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE
COMUNE DI MILETO Provincia di Vibo Valentia REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE Approvato con delibera della C.S. n.1 del 9.1.2014 REGOLAMENTO UTILIZZO PARCO AUTO COMUNALE Art. 1 Oggetto Il presente
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ON LINE
LICEO SCIENTIFICO STATALE Galileo Galilei Via Anzio, 2 85100 Potenza Tel. 0971/441910 Fax 0971/443752 Sito web: www.lsgalileipz.gov.it - e-mail pzps040007@istruzione.it Casella PEC Liceo: pzps040007@pec.istruzione.it
DettagliLa gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa
La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08 HSR Resnati spa dott. Rino Donghi 29 novembre 2008 Premessa Il dlgs 81/08 del 29 aprile 08, in particolare agli artt. 25, 38 e 41,
DettagliCOMUNE DI OLBIA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE E L USO DELLA TELEFONIA CELLULARE
COMUNE DI OLBIA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE E L USO DELLA TELEFONIA CELLULARE ~ 2 ~ Sommario Articolo 1 Oggetto... 3 Articolo 2 Suddivisione dei cellulari... 3 Articolo 3 Cellulari ad uso esclusivo...
DettagliREGOLAMENTO INVENTARIALE
REGOLAMENTO INVENTARIALE IL DIRIGENTE SCOLASTICO Visto il D.I. 1 febbraio 2001, n. 44 art. 23, art.24, art.25, art.26, art.27, art.28, art. 29, art. 30, art.52 Visto il D.P.R. 4 settembre 2002, n. 254,
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1898 DEL 17 OTTOBRE 2014
Attenzione: la copertina del decreto presidenziale va stampata su carta intestata della presidenza, che ha già il cartiglio ALLEGATO ALLA DELIBERA N. 1898 DEL 17 OTTOBRE 2014 Regolamento per la disciplina
DettagliRegolamento di dismissione di beni mobili comunali CITTA DI BARLETTA. Medaglia d oro al Valor Militare e al Merito Civile Città della Disfida
Regolamento di dismissione di beni mobili comunali CITTA DI BARLETTA Medaglia d oro al Valor Militare e al Merito Civile Città della Disfida BOZZA DI REGOLAMENTO DI DISMISSIONE DI BENI MOBILI COMUNALI
DettagliCOMUNE DI SAVIANO Provincia di Napoli
Pag. 1 di 6 COMUNE DI SAVIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L ASSEGNAZIONE E L USO DELLE APPARECCHIATURE DI TELEFONIA MOBILE Il presente regolamento è stato approvato con delibera del Commissario
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA REGOLAMENTO DEL LABORATORIO UNIVERSITARIO DI RICERCA MEDICA TITOLO I Costituzione e Finalità Art. 1 - Denominazione e sede Art. 2 - Finalità TITOLO II Organizzazione Art.
DettagliL.R. 10/1997, art. 30 B.U.R. 4/11/2015, n. 44. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 26 ottobre 2015, n. 0225/Pres.
L.R. 10/1997, art. 30 B.U.R. 4/11/2015, n. 44 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 26 ottobre 2015, n. 0225/Pres. Regolamento per la gestione dei beni mobili regionali, ai sensi dell articolo 30 della
DettagliPROVINCIA DI BRINDISI
$//(*$72³% DOOD'HWHUPLQD]LRQH'LULJHQ]LDOH1BBBBBGHOBBBBBBBBBBB PROVINCIA DI BRINDISI 9LD'H/HR%5,1',6, CAPITOLATO SPECIALE D APPALTO SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA (parte meccanica ed
DettagliREGOLAMENTO DELL AUTOPARCO DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 1
REGOLAMENTO DELL AUTOPARCO DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO 1 (Approvato con deliberazione dell Ufficio di presidenza 28 luglio 2010, n. 66) TESTO VIGENTE Il testo qui riportato, coordinato con le modifiche
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI MOBILI
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE CONSERVATORIO DI MUSICA GESUALDO DA VENOSA Via Tammone, 1 85100 POTENZA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI BENI
DettagliREGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In
DettagliREGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)
REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai
DettagliFAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE
FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE 1. Domanda: Con quale modalità sarà possibile ottenere chiarimenti in merito alle procedure di attuazione e rendicontazione dei progetti cofinanziati?
DettagliL.R. 15/2010, art. 29, c. 1, lett. f) e g) B.U.R. 5/11/2014, n. 45. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 ottobre 2014, n. 0206/Pres.
L.R. 15/2010, art. 29, c. 1, lett. f) e g) B.U.R. 5/11/2014, n. 45 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 22 ottobre 2014, n. 0206/Pres. Regolamento per la disciplina della domanda tavolare telematica e
DettagliRegolamento per l assegnazione e l uso di apparecchiature di telefonia mobile. Adottato con delibera di G. C. n. 132 del 10.3.2005
Regolamento per l assegnazione e l uso di apparecchiature di telefonia mobile Adottato con delibera di G. C. n. 132 del 10.3.2005 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina
DettagliIL RETTORE. richiamato lo Statuto di Ateneo emanato con D.R. n. 14 in data 16 gennaio 2012, e successive modificazioni ed integrazioni;
Rep. N. 651/2015 Prot. 17316 IL RETTORE richiamato lo Statuto di Ateneo emanato con D.R. n. 14 in data 16 gennaio 2012, e successive modificazioni ed integrazioni; richiamato il Regolamento di Ateneo per
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA Divisione Personale Docente Ufficio Professori Ordinari e Associati
Decreto Rettorale n. 1/2007 OGGETTO: Regolamento d Ateneo sulle modalità di trasferimento, mobilità interna, cambiamento di Settore Scientifico Disciplinare e chiamata degli idonei per posti di Professore
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50
REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E LA COPERTURA DI POSTI DI PROFESSORE STRAORDINARIO A TEMPO DETERMINATO Emanato con D.R. n. 12096 del 5.6.2012 Pubblicato all Albo Ufficiale dell Ateneo l 8 giugno 2012 In
DettagliCONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA REGOLAMENTO ATTUATIVO PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA ART. 1 Il presente Regolamento disciplina la realizzazione della Formazione Professionale Continua
DettagliCOMUNE DI FIUMICINO (Provincia di Roma) DISCIPLINARE DELL ESERCIZIO DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI DEL COMUNE
COMUNE DI FIUMICINO (Provincia di Roma) DISCIPLINARE DELL ESERCIZIO DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI DEL COMUNE Approvato con deliberazione consiliare n. 48 del 10 maggio 2000 INDICE Art. 1 Attribuzione
DettagliUfficio Economo Dott.ssa Caterina Privitera CARICO INVENTARIALE
Università degli Studi Di Catania Ufficio Economo Dott.ssa Caterina Privitera CARICO INVENTARIALE Trascrizione dei beni mobili nel registro inventario Tutti i beni mobili acquistati che costituiscono incremento
DettagliFondo Pensione Dipendenti Gruppo ENEL
REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DELLE ANTICIPAZIONI DI CUI ALL ART. 27 DELLO STATUTO DEL FOPEN 1. BENEFICIARI Come previsto dal D.Lgs 124/93 e successive modifiche hanno titolo a richiedere l anticipazione
DettagliDECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 11 novembre 2004, n. 0372/Pres.
L.R. 13/2004, artt. 4 e 12 B.U.R. 1/12/2004, n. 48 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 11 novembre 2004, n. 0372/Pres. Allegato A Regolamento recante criteri e modalità di inserimento nel Registro delle
Dettagli* al Comitato introdotto con delibera del Comitato Agevolazioni dell 11.10.2011.
Comitato Agevolazioni istituito presso la SIMEST in base alla Convenzione stipulata il 16.10.1998 tra il Ministero del Commercio con l Estero (ora Ministero dello Sviluppo Economico) e la SIMEST CIRCOLARE
DettagliCirc_017357_18_07_2001_ADEMPIMENTI IVA. Ai Dirigenti dell Amministrazione Centrale. Ai Direttori delle Strutture dell'infn
Circ_017357_18_07_2001_ADEMPIMENTI IVA Ai Dirigenti dell Amministrazione Centrale Ai Direttori delle Strutture dell'infn Ai Responsabili delle Unità Funzionali Organizzazione-Amministrazione delle Strutture
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEGLI INVENTARI DEI BENI COMUNALI
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEGLI INVENTARI DEI BENI COMUNALI APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE NR.41 DELL 11 LUGLIO 2008 INDICE TITOLO I NORME GENERALI Articolo 1 Finalità del Regolamento TITOLO
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA ECONOMALE (emanato con decreto rettorale 7 luglio 2015, n. 289) INDICE
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA ECONOMALE (emanato con decreto rettorale 7 luglio 2015, n. 289) INDICE Articolo 1 (Oggetto del regolamento) Articolo 2 (Responsabilità del Cassiere) Articolo 3 (Spese
DettagliPrincipali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali
MODULO 3 Gestione dei rifiuti speciali Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali Dott. Michele Santoro I principali adempimenti amministrativi connessi alla produzione
DettagliPIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI
Allegato n. 6 PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI 1. Composizione del piano Il piano di conservazione oltre che dai seguenti articoli è composto anche dal quadro di classificazione (Titolario), dal massimario
DettagliINDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio 2009. Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI
INDICE 1 di 9 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 5.1. Redazione e identificazione 5.2. Controllo e verifica 5.3. Approvazione 5.4.
DettagliCOMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI UFFICI DEL COMUNE DI BOTTICINO
COMUNE DI BOTTICINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI UFFICI DEL COMUNE DI BOTTICINO DISCIPLINA DELL UTILIZZO DELLE AUTOVETTURE E DEI MEZZI MECCANICI DI PROPRIETA COMUNALE
DettagliCOMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA
COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA (Provincia di Bologna) DISPOSIZIONI IN ORDINE ALLA GESTIONE, ALL UTILIZZO E ALLA GUIDA DELLE AUTO DI PROPRIETÀ COMUNALE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 109
DettagliREGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)
REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento
DettagliACCORDO DI PRESTITO. Titolo della mostra: Luogo: Date:
ACCORDO DI PRESTITO Parma, Rif. N. Titolo della mostra: Luogo: Date: Il sottoscritto (prestatore) accetta di prestare a L oggetto/gli oggetti indicato/i nell allegato n.1 (lista opere e documenti) sotto
DettagliPIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI
PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI Documento n. 8 - Allegato al manuale di gestione PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI 1. Composizione del piano Il piano di conservazione oltre che dai seguenti articoli
DettagliSTATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli
STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA ART. 1 - DENOMINAZIONE È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli articoli 36, 37 e 38 del Codice Civile e alle indicazioni
DettagliREGOLAMENTO per l utilizzo delle carte di credito della Camera di Commercio di Livorno
REGOLAMENTO per l utilizzo delle carte di credito della Camera di Commercio di Livorno Allegato alla delibera camerale n. 145 del 1 ottobre 2013 Regolamento per l utilizzo delle carte di credito Articolo
DettagliPROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL ATTIVITA DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2004 Sezione A) - Tipologie di intervento previste - Presentazione
Dettagli