POLITECNICO DI MILANO POLO REGIONALE DI LECCO

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1 POLITECNICO DI MILANO POLO REGIONALE DI LECCO MASTER DI II LIVELLO ANALISI E GESTIONE DEL PATRIMONIO PAESISTICO LABORATORIO DI SINTESI FINALE AREE A MARGINE / MONTE BARRO / LECCO / LOMBARDIA / ITALIA Arch. Marcello Mazza /Arch. Anita Mazzola /Arch. Iolanda Palumbo /Arch. Daniele Salamoni

2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Malgrate Valmadrera Civate Pescate Lago di Garlate Lago di Annone Galbiate Lago di Annone Garlate

3 SISTEMA AMBIENTALE LE CAVE Lago di Garla Lago di Annone Lago di Annone Individuazione delle aree degradate

4 SISTEMA IDROGRAFICO

5 SISTEMA URBANIZZATO Area antropizata Lago di Garla Lago di Annone Lago di Annone

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9 SISTEMA URBANIZZATO VIABILITA

10 DIAGNOSI - PREVISIONI PTCP PTCP

11 Catasto Teresiano - Pescate L identità originaria del paese nasce dalla sua storia. Gli elementi di riconoscimento lo identificano con connotazione propria nella sua sedimentazione storica, risultano pertanto elementi irrinunciabili del progetto.

12 LE PRESENZE STORICHE

13 LETTURA DELL USO DEL SUOLO La chiarezza nell individuazione delle aree e la loro corretta collocazione nel sistema di appartenenza, è condizione essenziale per la solidità delle scelte successive. In particolare la corretta lettura dell uso del suolo e le valutazioni inerenti sono finalizzate a a- comprendere il ruolo strategico delle varie parti del territorio urbanizzato in se e nel contesto; b- individuare le disfunzioni, i conflitti e le incompatibilità tra le funzioni presenti nel tessuto urbanizzato; c- individuazione dei margini e delle parti del territorio contenenti potenzialità residue, che possono rivelarsi essenziali per le ricuciture funzionali e per l individuazione di corretti ambiti di progettazione; minima erosione dei sistemi limitrofi più fragili, es. quello agricolo, per le necessità emergenti del sistema urbanizzato. C.Natali Cinque lezioni di urbanistica tecnica

14 USO DEL SUOLO - PESCATE

15 DEFINIZIONE DELLA PRESSIONE ANTROPICA

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17 AREE DI FRANGIA URBANE TESSUTI EDILIZI Aree di frangia sono quei tessuti in cui l assetto insediativo si frammenta e si disperde in episodi privi di struttura e frammisti ad aree agricole residuali o spazi aperti dall incerta identità. Si tratta di parti di città normalmente classificate dalla disciplina urbanistica come zone B o C. Data la problematicità morfologica e funzionale di questi ambiti è necessario incentivare l uso di piani particolareggiati per attuare interventi di ricucitura morfologica che trasformino queste cesure della struttura urbana in elementi di articolazione.

18 Lo stato caratteristico della frangia, invece, per la prevalenza degli elementi urbani recenti non correlati formalmente ed il frequente disuso del territorio agricolo, è dato proprio dalla mancata risoluzione di tale saldatura e dalla commistione (e sfrangiatura, appunto) di elementi in contrasto. La diffusa instabilità del limite di frangia, proietta inoltre e riflette uno stato permanente di crisi del territorio. (dal PTPR vol.6)

19 TESSUTO PRODUTTIVO INDUSTRIALE -riqualificare le aree produttive esistenti a margine e per i nuovi insediamenti i produttivi tener conto delle esigenze di tutela del paesaggio e della qualità ambientale. Le aree da destinare a verde e a parcheggio ( L.R. 57/ 75 ) possono svolgere un ruolo positivo nella costruzione del paesaggio di aree produttive paesisticamene compatibili.

20 TESSUTO PIANIFICATO LINEARE Le nuove espansioni devono essere finalizzate al completamento del disegno urbano e alla ricucitura dei tessuti esistenti, evitando di inserire corpi estranei in un tessuto consolidato rompendone la continuità.

21 TESSUTO PIANIFICATO A VILLETTE ISOLATE O BINATE - la progettazione degli ampliamenti urbani deve essere finalizzata :.ad evitare discontinuità planimetriche tipologiche e volumetriche degli edifici..alla valorizzazione dei segni territoriali esistenti che hanno svolto un ruolo morfogenetico nella formazione dei tessuti insediativi. si presti attenzione oltrecchè al disegno planimetrico, alle modificazioni dello sky - line, soprattutto laddove questo sia un elemento che caratterizza il rapporto tra cittàconsolidata e contesto paesistico. -predisporre fasce tampone pre-parco, aree filtro ( morfolgiche e funzionali ) tra paesaggio costruito e naturale.

22 TESSUTO EDILIZIO IN NUCLEO Ogni nucleo isolato antico, sedimentato in un contesto agricolo prevalente, presenta, come tendenza, un identità conclusa, un immagine che risolve l integrazione tra gli elementi edificati ed il loro contesto, naturale o culturale.

23 LA TUTELA ED I SUOI OBIETTIVI La tutela paesistica in questa situazione si esprime principalmente come operazione progettuale di riqualificazione territoriale, con la precisa finalità di riscoprire e riassegnare identità ai luoghi, risolvendo il rapporto tra spazi urbanizzati e spazi non urbanizzati. Identificazione Ogni elemento di frangia ha precise esigenze di identità, di qualità e di immagine per evitare la ricaduta in una situazione priva di configurazione riconoscibile. In un progetto paesistico i problemi di periferizzazione riconducono a più vasti temi di cultura e di assetto del territorio; i problemi di frangia si presentano invece come possibile oggetto di intervento e disciplina immediata. I margini costituiscono parti del territorio contenenti potenzialità residue, che possono rivelarsi essenziali per le ricuciture funzionali e per l individuazione di corretti ambiti di progettazione. Indirizzi di tutela Il primo obiettivo paesistico in un tessuto di frangia urbana è dunque il recupero dell identità (fisica, culturale, visiva) della matrice territoriale, recupero (o riscoperta) che deriva necessariamente, dalla lettura dei processi attraverso cui si è formata e caratterizzata. La lettura della tessitura del territorio agricolo e degli spazi aperti, contestuale a quella delle regole di organizzazione del tessuto urbano, permette di proporre nuove forme di dialogo e integrazione tra città e campagna. In questa operazione viene ad assumere un ruolo rilevante il riconoscimento di quelle permanenze che ancora possono costituire sia segni e simboli dell identità locale che elementi strutturanti il progetto di riqualificazione paesistica ed ambientale. Si considerino in tal senso anche i frammenti appartenenti alle diverse organizzazioni territoriali storiche, che assurgono ora, nel nuovo contesto, a simboli delle precedenti fasi di insediamento.

24 OBIETTIVI PROGETTUALI 1. Controllo della pressione antropica: a. predisporre fasce tampone pre - parco; b. definire indici urbanistici più bassi nel controllo del processo costruttivo del territorio ( iff, rc, ); c. aumentare le prescrizioni urbanistiche e gli indici delle aree a verde ; d. recuperare le aree di frangia urbane e i vuoti urbani a margine: aree agricole residuali, aree incolte e aree industriali dimesse; e. riqualificare le aree produttive attive; f. evitare di inserire corpi estranei in un tessuto consolidato rompendone la continuità; g. le nuove espansioni devono essere finalizzate al completamento del disegno urbano e alla ricucitura dei tessuti esistenti; h. la progettazione degli ampliamenti urbani deve essere finalizzata : 1. garantire la minima erosione dei sistemi limitrofi più fragili, es. quello agricolo, per le necessità emergenti del sistema urbanizzato; 2. ad evitare discontinuità planimetriche tipologiche e volumetriche degli edifici; 3. alla valorizzazione dei segni territoriali esistenti che hanno svolto un ruolo morfogenetico nella formazione dei tessuti inse diativi presti attenzione oltrecchè al disegno planimetrico, alle modificazioni dello sky - line, soprattutto laddove questo sia un elemento che caratterizza il rapporto tra città consolidata e contesto paesistico. 2. Rompere l isolamento attuale del sistema naturale geomorfologico del Monte Barro: a. riqualificare l ambito paesistico sensibile attraverso la realizzazione di corridoi ecologici ( indicazioni PTCP ); b. progettare in maniera concertata ed efficiente il sistema del verde attrezzato e dei servizi a margine attraverso piani particolareggiati; c. prevedere ingressi definiti ( percorsi, accessi, segnaletica ); d. predisporre schermature visive e acustiche per contenere l impatto delle criticità d uso del territorio;

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