RISPARMIO ENERGETICO

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1 EnergicaMente RISPARMIO ENERGETICO nei settori produttivi Assessorato all Ambiente Servizio Ambiente e Paesaggio

2 Introduzione La crisi del modello energetico basato sullo sfruttamento delle fonti fossili (petrolio, metano, carbone) offre ai sostenitori dello sviluppo sostenibile un importante opportunità per mettere in atto su larga scala i principi e le metodologie fino ad ora realizzate solo sperimentalmente. Il fallimento del modello energetico fossile è evidente sia da un punto di vista economico che ambientale. Il costo delle fonti energetiche fossili è stato in costante e rapido aumento negli ultimi anni a causa del contemporaneo verificarsi dei due fattori cardine delle leggi economiche: l aumento della domanda e la diminuzione degli stock disponibili. L aumento della domanda energetica è dovuta sia alla recente trasformazione di nazioni molto popolose (es. Cina e India) verso modelli di economia di consumo, sia alla difficoltà che questo modello di società consumistica ha nel favorire l efficienza e contrastare gli sprechi, soprattutto laddove sono particolarmente radicati ormai da decenni (es. Usa e Europa). Da tempo poi si assiste ad una diminuzione degli stock energetici disponibili: le fonti fossili non sono risorse rinnovabili e il loro consumo quotidiano ne porta inevitabilmente all esaurimento. Da un punto di vista ambientale l utilizzo delle risorse fossili è inoltre il primo imputato dell effetto serra e delle conseguenze che esso sta provocando in termini di cambiamenti climatici (es. desertificazione, fenomeni meteorologici estremi, innalzamento delle temperature ecc.). L anidride carbonica che i derivati del petrolio, carbone e metano producono durante la combustione, è infatti il principale tra i gas che creano nell atmosfera una sorta di barriera che trattiene il calore che il sole invia sulla terra, aumentandone così la temperatura proprio come accade attraverso i vetri di una serra. Per affrontare il problema del mutamento climatico della Terra e trovare una convivenza armonica tra le esigenze dello sviluppo e quelle della natura, la maggior parte dei principali governi del mondo (ad eccezione di Stati Uniti e Australia) hanno ratificato il Protocollo di Kyoto impegnandosi a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 5,2% entro il periodo , sulla base delle emissioni rilevate nel Ad oggi, la situazione circa gli adempimenti del Trattato da parte dei maggiori paesi aderenti sembra lontana dal raggiungimento dell obiettivo, in particolare per l Italia che ha addirittura aumentato le proprie emissioni anziché ridurle. L impegno in questa direzione non può essere imputabile però solo ai governi centrali, ma deve saper coinvolgere gli Enti Locali, le categorie sociali e la popolazione tutta. Un cambiamento di rotta nel settore energetico non può inoltre prescindere da una riduzione complessiva della domanda, poiché le fonti energetiche rinnovabili non appaiono, ad oggi, in grado di sostituire completamente la domanda energetica da fonti fossili. Dovrà quindi inevitabilmente compiersi un complessivo mutamento culturale che sostenga l efficienza energetica di ogni comparto (residenziale, industriale, agricolo, trasporti ecc.) promuovendo le innovazioni tecnologiche capaci di eliminare gli sprechi e valorizzando le risorse locali, giungendo così ad una riduzione della domanda energetica che non limiti le esigenze e le aspettative sociali, ma anzi liberi risorse che potranno essere investite in altri settori dello sviluppo sostenibile. Questi concetti sono alla base del Piano Energetico Ambientale della Regione Marche (PEAR), approvato il 16/02/2005, che costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che assumono iniziative in campo energetico sul territorio regionale. Il presente manuale è stato realizzato nell ambito della campagna di comunicazione Energicamente promossa dalla Regione Marche e fa parte di una collana composta da sette manuali: Risparmio energetico; Energia dal sole; Energia pulita dal vento e dall acqua; Energia da biomasse; Produzione e distribuzione efficiente di calore ed elettricità; Edilizia sostenibile; Energia e Turismo. Energicamente identifica il tema dell iniziativa, che è appunto il risparmio energetico. Ciascuno di noi infatti può energicamente operare per ridurre gli sprechi di energia ed energicamente deve divenire dunque l impegno e la linea di azione di tutti i cittadini. 2

3 Il risparmio energetico nei settori produttivi Le strategie del PEAR nel settore industriale Negli ultimi anni le politiche pubbliche in campo energetico si sono sempre più orientate nella direzione di conciliare lo sviluppo competitivo delle imprese con l uso razionale dell energia. Ottimizzare il consumo di energia del settore produttivo non significa diminuirne la produttività, ma bensì riuscire a razionalizzare i consumi in modo tale da evitare inutili sprechi ed esternalità ambientali negative ad essi associati. L uso razionale dell energia può essere definito come quella operazione tecnologica con la quale si intende conseguire l obiettivo di realizzare gli stessi prodotti o servizi (in quantità e qualità) con un minor consumo di energia primaria ed eventualmente con un maggior impegno di risorse d altro tipo (capitale, lavoro, materiali, ecc.). Sotto il profilo dell impatto ambientale è inoltre importante sottolineare che il risparmio energetico è uno strumento fondamentale per il contenimento delle emissioni di CO2 e il conseguente rispetto delle prescrizioni previste, anche per alcune aziende, dal protocollo di Kyoto. I settori su cui si può operare in campo aziendale sono: il recupero e il risparmio; la razionalizzazione degli usi finali; la diversificazione energetica; le nuove tecnologie. Una strategia orientata su queste quattro direttrici avrebbe effetti positivi non solo in campo ambientale, ma anche a livello economico e competitivo: riducendo i costi e mantenendo costante il livello di produzione. L industria marchigiana, caratterizzata da un elevata diffusione di imprese medio piccole, presenta elevati consumi di energia termica ed elettrica: per quest ultima si stima che il consumo elettrico del settore industriale rappresenti circa la metà dei consumi elettrici complessivi di tutta la Regione. Studi affermati sostengono che la quota più significativa di risparmio possa essere ottenuta intervenendo sull illuminazione, sull elettricità di processo ed in particolare migliorando l efficienza del parco dei motori elettrici (in particolare per le industrie manifatturiere). Per promuovere la riduzione dei consumi nell industria si auspicano i seguenti interventi: istituzione di programmi di incentivi (non a fondo perduto) per tecnologie a risparmio energetico già in commercio; promozione di ESCO (Energy Service COmpany) che si facciano carico di monitorare e investire sul risparmio energetico delle industrie; sviluppo di un sistema di contabilità energetica, anche grazie ad apposite prescrizioni normative, che consenta di monitorare i consumi elettrici e termici, definendo così degli indici di consumo in grado di verificare l efficacia di sistemi tecnologici di risparmio energetico; istituzione di programmi di incentivi diretti per quelle tecnologie di risparmio energetico non ancora diffuse sul mercato. 3

4 Audit Energetico In una qualsiasi azienda, un azione efficace volta a ridurre in modo sensibile il consumo energetico non è realizzabile senza aver preventivamente individuato i fattori di spreco, al fine di controllarli e limitarli. L Audit Energetico è un indagine preliminare necessaria in qualsiasi intervento in materia di riduzione dei costi energetici. Si tratta di un analisi approfondita condotta attraverso sopralluoghi presso l unità produttiva e l esame di documenti forniti dall azienda. L Audit Energetico prevede: l acquisizione dei dati relativi alle bollette energetiche annuali dell azienda di un periodo significativo (3-5 anni); un analisi energetica che permetta di individuare i principali flussi di energia e le eventuali inefficienze; la diagnosi energetica e lo studio di fattibilità dell intervento. Le tipologie impiantistiche devono assicurare le migliori caratteristiche innovative e di redditività, garantendo un potenziale di risparmio significativo (circa il 30% del costo dei consumi in bolletta); lo studio di fattibilità economica. Le misure tecniche adottate devono avere un tempo di ammortamento ragionevolmente basso (circa 3-5 anni). Risparmio energetico in ambito produttivo Installazione di apparecchiature a basso consumo energetico La sostituzione delle lampade a incandescenza tradizionali (ancora ampiamente utilizzate) con lampade a basso consumo (fluorescenti compatte) o neon, può ridurre il consumo di energia dovuto alla illuminazione dei vari ambienti dell azienda. Considerando che una lampadina a basso consumo da 25 W emette la stessa luce di una tradizionale da 100 W, consumando però un quinto dell energia, il risparmio atteso può raggiungere in molti casi anche il 75% dell attuale consumo per illuminazione. Le lampade a fluorescenza sono inoltre particolarmente adatte per quegli ambienti dell edificio in cui la luce rimane accesa per un tempo prolungato senza interruzioni. Fonte ENEA RISPARMIO ottenuto sostituendo 3 lampadine tradizionali da 100 W con 3 lampadine a basso consumo da 25 W Utilizzo giornaliero Risparmio annuale 1,5 ore 22 Euro 3 ore 42 Euro 4,5 ore 63 Euro 6 ore 85 Euro Per l illuminazione di grandi ambienti interni può diventare conveniente anche l utilizzo dei LED (diodi ad emissioni di luce) che, sfruttando le capacità ottiche di alcuni materiali semiconduttori, generano luce di qualsiasi colore con una luminosità molto superiore a quella delle normali lampade a fluorescenza. 4

5 Oltre all uso di lampade ad alta efficienza, si segnalano anche i sistemi di regolazione automatica dell illuminazione (sensori di presenza e regolatori del flusso luminoso), che possono portare ad un risparmio di energia, variabile tra il 30 e il 60%, in quegli ambienti dell azienda dove la luce non deve rimanere accesa per tempi prolungati. Per l illuminazione degli ambienti esterni, soprattutto se molto estesi, diventa invece conveniente l utilizzo delle lampade al sodio che hanno un efficienza mediamente 10 volte superiore rispetto alle lampade ad incandescenza tradizionali. Al fine di ottenere un ulteriore risparmio nei consumi elettrici per l illuminazione, almeno per le attività del settore terziario, si dovrebbe favorire l illuminazione naturale del sole, anche mediante l utilizzo di camini solari. Interventi per l isolamento termico degli edifici Le spese di riscaldamento per un edificio non dipendono solo dal volume che si va a riscaldare, dal clima e dalla temperatura che si vuole mantenere, ma anche e soprattutto dall entità delle dispersioni: circa l 80% delle fughe di calore (in inverno) e dei rientri di calore (in estate), passa attraverso le pareti, il tetto e i solai. La restante quota è dovuta a spifferi d aria incontrollati generati da cattive tenute o fessure di porte e finestre. Per ostacolare la dispersione termica si deve quindi cercare di aumentare la resistenza termica degli edifici attraverso interventi di coibentazione che ostacolino il passaggio del calore da interno a esterno e viceversa. Nel caso di ristrutturazioni dell edificio si può quindi decidere di isolare le pareti che, se non sono la parte più disperdente, sono comunque la più estesa della struttura. In questo senso si può programmare l isolamento delle pareti esterne e l eliminazione dei ponti termici. Tra i materiali utilizzabili è preferibile l utilizzo di quelli naturali, riciclati, riciclabili, biodegradabili e traspiranti. Di interventi analoghi può necessitare anche il tetto che è spesso l elemento dell involucro più permeabile al calore, ma su cui si può intervenire con minori oneri di costo rispetto alle pareti. Lo stesso trattamento va poi riservato a tutti quegli ambienti poco o per niente riscaldati (tipo magazzini e garage). Molto meno dispendiosi sono invece gli interventi di isolamento dei serramenti: anche se sono già state effettuate le opere di risparmio energetico sulle pareti murarie dell edificio, il calore può infatti continuare ad uscire dalle finestre attraverso i vetri. In tabella, alcune soluzioni possibili per interventi sulle finestre. Tipo di isolamento Costo stimato Risparmio stimato sui consumi Guarnizioni per serramenti 6-7 Euro per mq di infisso 5-10 % vetro supplementare Euro per mq di infisso % vetro a termocamera (doppio vetro) Euro per mq di infisso % Basso-emissivi Euro per mq di infisso % Triplo Vetro Euro per mq di infisso % 1 La soluzione consiste nell applicare un vetro sopra quello esistente. 5

6 Cogenerazione per la produzione combinata di elettricità e calore Tra i sistemi innovativi per la produzione di calore, un ruolo di primo piano spetta alla cogenerazione, ovvero a quel processo che consente di produrre in modo combinato energia elettrica e calore. Concettualmente si tratta di una tecnologia molto semplice: qualunque processo di produzione termoelettrica è in grado di trasformare solo in parte l energia chimica dei combustibili in energia elettrica, gran parte dell energia primaria viene infatti dispersa sotto forma di calore, per lo più tramite i fumi evacuati dal camino. Negli impianti con cogenerazione il calore residuo viene invece recuperato in una forma sfruttabile da utilizzatori civili o industriali. In questo modo l energia totale sfruttata (elettricità più calore) è sensibilmente più elevata, a parità di combustibile consumato, rispetto a un impianto senza cogenerazione (il risparmio può arrivare, a seconda del sistema impiegato, fino al 40%). Ad un minor consumo di combustibili corrisponde ovviamente una riduzione (pari alla stessa percentuale) di gas serra immessi in atmosfera, nonché di inquinanti da abbattere, in particolare PM10, NOx e SOx. Dal punto di vista economico, tuttavia, la cogenerazione comporta investimenti supplementari non indifferenti, sia per la realizzazione degli impianti sia, in misura ridotta, per la loro gestione. Per la convenienza dell operazione è dunque necessario che la domanda di calore sia costante per un elevato numero di ore/anno, tenendo peraltro presente due importanti aspetti: i vantaggi sono tanto maggiori quanto più la domanda è relativa a calore a bassa temperatura (la convenienza si riduce con l aumentare della temperatura, a meno che non si tratti di esigenze specifiche industriali sullo stesso sito della produzione combinata); dal momento che l energia elettrica non è cumulabile e il calore lo è relativamente, ma a costi elevati, la cogenerazione è proponibile soprattutto quando le due domande sono contemporanee e si manifestano nello stesso luogo (trasmettere il calore a grande distanza è tecnicamente ed economicamente oneroso, a causa dell elevata dissipazione che si avrebbe durante la trasmissione) Per avere un idea dei costi di questi sistemi, si pensi che una piccola industria con 200 kwe di potenza impegnata e un consumo di gas metano attorno ai m 3 /anno, con cicli produttivi che impiegano annualmente ore di calore all anno, possono ottenere, installando un opportuno sistema di cogenerazione, più di euro di risparmio annuo, ripagando così l investimento sostenuto in circa 4 anni, a fronte di una vita media dell impianto di circa 15 anni. Per le condizioni sopra esposte, la produzione combinata di elettricità e calore si presta ad essere introdotta in diversi ambiti produttivi (industrie ceramiche, cartarie, alimentari, tessili ecc.), energetici (teleriscaldamento), nonché nel settore terziario (ospedali, scuole, alberghi e in genere in tutte quelle attività che richiedono il riscaldamento di grandi volumi). Tra l altro è importante ricordare che oggi è molto diffusa anche la tecnologia della tri-genereazione: capace di produrre non solo calore ed elettricità, ma in grado anche di climatizzare gli ambienti durante la stagione estiva. 6

7 Caldaie a condensazione Per una azienda la scelta del tipo di impianto con cui produrre calore per il riscaldamento degli ambienti (es. uffici) è molto importante per pianificare un efficiente strategia di risparmio energetico. L efficienza di una caldaia viene quantificata con il rendimento di combustione che rappresenta la percentuale di energia, derivante dalla combustione, trasferita al fluido termovettore. Le caldaie tradizionali hanno mediamente un rendimento intorno all 80%: nei periodi meno freddi, quando non viene erogata tutta la potenza disponibile, l efficienza decade in maniera significativa e di conseguenza il consumo di combustibile aumenta in modo proporzionale. I sistemi più efficienti in commercio sono le così dette caldaie a 4 stelle secondo la classificazione prevista dalla Direttiva 92/42/CE 2 che mostrano i rendimenti di combustione e la potenza termica massima. All interno di questa famiglia, le caldaie a condensazione sono realizzate con la tecnologia più avanzata in quanto permettono di recuperare il calore latente normalmente dissipato attraverso i fumi di combustione, con conseguente riduzione di consumo di combustibile e minori emissioni nocive in atmosfera. Questi sistemi possono raggiungere una resa vicina al 100% e consentono risparmi fino al 20% di combustibile rispetto ad una caldaia tradizionale. Sistemi di climatizzazione/riscaldamento con pompe di calore I sistemi a pompa di calore rappresentano un efficiente alternativa ai normali sistemi di riscaldamento con caldaia a gasolio e a gas. La pompa di calore è infatti una macchina in grado di trasferire calore da un corpo a temperatura più bassa ad uno a temperatura più alta utilizzando il principio di funzionamento del frigorifero, capace di invertire il flusso naturale del calore che in natura, come noto, fluisce da un livello (temperatura) più alto ad uno più basso. Per compiere questo lavoro la pompa utilizza energia ma, se utilizzata per trasferire calore da un ambiente più freddo (ad esempio l aria esterna) ad un ambiente più caldo (ad esempio le stanze di un ufficio), diventa un utile strumento di risparmio energetico: in questo caso infatti il calore reso è pari all equivalente dell energia fornita alla macchina per farla funzionare più il calore che la macchina riesce a trasferire (pompare) dall esterno all interno. L efficienza di questo sistema è misurata da un coefficiente di prestazione definito COP che mediamente, tra i vari sistemi in circolazione, si può considerare pari a 3: ciò significa che per ogni kwh di energia elettrica consumata per il suo funzionamento, la pompa renderà 3 kwh di energia termica all ambiente che si deve riscaldare (uno di questi fornito dall energia elettrica consumata e gli altri due prelevati dall ambiente esterno). La pompa di calore può funzionare sia elettricamente (sistema a compressione) sia con calore prelevato dai combustibili fossili o da altre fonti termiche quali il sole (sistema ad assorbimento). Il modello attualmente più diffuso è quello a compressione, azionato elettricamente. Le moderne pompe di calore hanno tra l altro la caratteristica di utilizzare uno stesso ambiente sia come sorgente fredda, sia come pozzo caldo, ciò consente quindi di impiegarle tanto d inverno quanto d estate come sistemi di condizionamento. Riscaldamento a pannelli radianti Molto efficienti sono i sistemi di riscaldamento a pannelli radianti posti sotto il pavimento o nelle pareti: sistemi costituiti da tubi in polipropilene inseriti sotto il piano calpestabile in modo da coprire l intera superficie che si vuole riscaldare. L acqua scorre nelle serpentine a temperature attorno ai C 3 (mentre nei normali termosifoni l acqua può raggiungere anche temperature di C). Il pavimento radiante, grazie alle basse temperature di esercizio e alle ridotte perdite di calore, consente un notevole risparmio di combustibile rispetto ad un sistema tradizionale; fino al 40% se abbinato ad una caldaia ad alta efficienza e anche fino all 80% se associato a sistemi solari per la produzione di acqua calda. 2 Direttiva 92/42/CE concernente i requisiti di rendimento per le nuove caldaie ad acqua calda alimentate con combustibili liquidi o gassosi: 3 Queste basse temperature evitano problemi fisici (es. di circolazione) agli occupanti che si verificavano invece nei primi sistemi che funzionavano a C. 7

8 Impianti per l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili Parte dell energia consumata da un azienda potrebbe essere ottenuta, anziché da combustibili di origine fossile come metano e gasolio, da fonti rinnovabili pulite come il sole, il vento, e l acqua. I pannelli solari termici: in estate possono garantire la piena copertura di fabbisogno idrico di acqua calda, mentre in inverno possono servire da supporto alla caldaia che riceve in questo modo acqua già preriscaldata (e che quindi dovrà consumare meno energia per portarla alla temperatura desiderata). I costi del solare termico sono oggi fortemente contenuti rispetto a qualche anno fa (intorno ai Euro per riscaldare circa 200 l di acqua al giorno con una superficie di circa 4/5 m 2 di pannello), mentre ancora molto elevati sono quelli del solare fotovoltaico, che utilizza, per produrre elettricità, materiali come il silicio dagli elevati costi di reperimento e lavorazione (mediamente un kw di potenza installata su un utenza collegata alla rete elettrica, richiede una superficie di circa 8-10 m 2 e ha un costo intorno ai Euro IVA esclusa). Fonte Struttura Energia ottenuta Sole Pannello solare Sfrutta l energia del sole per produrre calore che può essere utilizzato per scaldare l acqua contenuta in un boiler o l acqua che scorre nelle tubazioni dei termosifoni della struttura Sole Cella fotovoltaica Sfrutta l energia del sole per convertirla, attraverso materiali semiconduttori come silicio, in energia elettrica Vento Impianto Mini-eolico Sfrutta l energia meccanica del vento che fa muovere le pale dei mulini per convertirla in energia elettrica Acqua Impianto mini-hydro Sfrutta l energia meccanica dell acqua che fa muovere le pale della turbina per convertirla in energia elettrica Visti gli elevati costi di installazione, per facilitare la diffusione della tecnologia fotovoltaica è stata istituita una forma di finanziamento chiamata Conto Energia 4 che, diversamente dai finanziamenti in conto capitale di qualche anno fa che elargivano contributi elevati per l investimento sostenuto (es. programma nazionale Mille Tetti Fotovoltaici), paga l energia effettivamente prodotta attraverso una tariffa incentivante per 20 anni. Le modalità di finanziamento del Conto Energia sono in continuo divenire. Recentemente è stato pubblicato 5 il nuovo decreto (Decreto 19 febbraio 2007) che prevede le tariffe incentivanti riportate in tabella. Potenza nominale dell impianto (kw) <_ <_ <_ <_ > Impianti non integrati architettonicamente Impianti parzialmente integrati architettonicamente Impianti con integrazione architettonica 1 P 3 0,40 (Euro/kWh) 0,44 (Euro/kWh) 0,49 (Euro/kWh) 3 P 20 0,38 (Euro/kWh) 0,42 (Euro/kWh) 0,46 (Euro/kWh) P 20 0,36 (Euro/kWh) 0,40 (Euro/kWh) 0,44 (Euro/kWh) Con questa nuova formula del Conto Energia le tariffe più alte si hanno per gli impianti integrati con gli edifici e per gli impianti di piccole dimensioni. Saranno favoriti con incentivi maggiori coloro che sostituiranno tetti in amianto, che coibenteranno gli edifici o che produrranno energia in quantità non troppo superiore al reale fabbisogno dell utenza servita. 4 DM 6/02/06 che modifica il DM 28/7/05 con cui viene istituito il Conto Energia

9 Un incremento della tariffa del 10% è inoltre previsto nei casi in cui l edificio, dotato di un attestato di certificazione energetica consegua, successivamente all installazione del pannello, una riduzione di almeno il 10% dell indice di prestazione energetica. Si stima che con questo sistema l impianto possa essere ammortizzato in anni; considerando che la sua vita media è di anni, una volta compensata la spesa si produrrà energia gratuitamente continuando a guadagnare fino allo scadere dei 20 anni. Complessivamente la potenza cumulativa incentivabile attraverso il Decreto è MW per un obiettivo nazionale stabilito di MW 6. Per quanto riguarda l energia eolica, pur non esistendo una classificazione convenzionale, si considerano impianti mini-eolici quelli con potenza installata inferiore ai 100 kw. Al di sotto dei KW l impiego è generalmente domestico, mentre al di sopra si tratta di applicazioni prossime a quelle industriali. I costi di un piccolo impianto (sotto i 20 kw) si aggirano attorno ai Euro per kw installato. Dal 13 Febbraio 2006 però, questi sistemi beneficiano del regime di scambio sul posto tra l energia prodotta dall impianto e quella consumata attraverso la rete elettrica. Con costi analoghi e delle stesse agevolazioni possono beneficiare anche gli impianti mini-hydro: piccole centrali idroelettriche di potenza inferiore a 10 MW utilizzabili per produrre energie elettrica sfruttando la forza meccanica dell acqua, soprattutto nelle zone montane in presenza di corsi d acqua a regime torrentizio o permanente. Certificati bianchi e certificati recs In tema di efficienza e risparmio energetico è importante citare il sistema dei certificati bianchi. Si tratta di titoli di efficienza energetica, commerciabili nella Borsa dell Energia, che attestano un risparmio energetico per chi li possiede. Ufficialmente 7 sono entrati in funzione nel 2005 e tutti i distributori di energia elettrica e gas con un bacino di utenza superiore ai clienti sono obbligati a possederli. Con questo sistema di mercato di scambio, qualunque distributore di energia elettrica, di gas e società operante nel settore dei servizi energetici (ESCO), che attesti il conseguimento di un risparmio energetico, può ottenere un titolo di efficienza energetica dall Autorità per l energia elettrica e il gas, pari a 100 Euro per ogni TEP risparmiato ogni anno, per un periodo complessivo di 5 anni. I titoli così ottenuti anche volontariamente possono essere poi ceduti alle società che sono tenute all obbligo di possesso. Importante per il settore aziendale è anche citare il sistema dei certificati RECS (Renewable Energy Certificate System): sistema volontario nato in ambito europeo per favorire lo sviluppo, sulla base di una certificazione standard, di un mercato volontario e internazionale di Green Certificate. Attualmente il sistema RECS coinvolge più di 100 membri tra produttori, traders e società di certificazione del settore elettrico distribuiti in una ventina di paesi (Italia inclusa). I certificati sono titoli che attestano la produzione di energia da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 Megawattora/anno e favoriscono la produzione di energia elettrica pulita di quegli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia verde 8. Con questo sistema, chiunque (anche la singola azienda) decida di consumare energia pulita senza avere un proprio impianto per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, può acquistare i certificati RECS da chi li detiene 9, e avere così la certezza che l energia consumata è stata compensata da una quantità equivalente di energia verde, che solo attraverso il suo contributo è stato possibile produrre. 6 Raggiunto il tetto dei MW si dovrà attendere un successivo provvedimento. 7 Decreti ministeriali 20 luglio Questi certificati sono diversi rispetto ai certificati verdi (introdotti con Decreto Bersani poi aggiornato dalla Legge 239/04 e dal dlgs 387/03) che attestano invece la produzione di energia da fonti rinnovabili per una quota minima pari a 50 MWh/anno. Il mercato dei certificati verdi è legato all obbligo previsto per legge, che i grandi produttori di energia elettrica che immettono in rete più di 100 GWh/anno di energia, ne producano almeno un 2% da fonti rinnovabili. Con questo sistema, chi produce energia da fonti rinnovabili ottiene dei certificati verdi che può, in caso di esubero, rivendere ad altri produttori che soddisfano così il 2% di energia pulita senza possedere direttamente impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. 9 Per l acquisto si deve fare riferimento al Gestore dei Servizi Elettrici: 9

10 Bibliografi a Pubblicazioni/Articoli Risparmio energetico nella casa, collana Sviluppo Sostenibile, ENEA Risparmio energetico con l illuminazione, collana Sviluppo Sostenibile, ENEA Linkografia Stesura: aprile 2007 Questo manuale è stato realizzato nell ambito della campagna di comunicazione ENERGICAMENTE promossa della Regione Marche. Il manuale fa riferimento ai contenuti del Piano Energetico Ambientale Regionale (approvato il 16 febbraio 2005), che costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che assumono iniziative in campo energetico sul territorio regionale. Ricerca dati e stesura testi: Punto 3 - Progetti per lo Sviluppo Sostenibile - Concept grafico: Achabgroup - Rete Nazionale di Comunicazione Ambientale - Regione Marche Servizio Ambiente e Pasesaggio Via Tiziano, Ancona. Tel Fax servizio.ambiente@regione.marche.it 10

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