Don David Maria Riboldi Dott.ssa Serena Giobbio

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Aniello Mori
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1 Don David Maria Riboldi Dott.ssa Serena Giobbio Psicologa Psicoterapeuta Scuola Infanzia Adele - Lainate 23 Aprile 2013

4 Perché si muore? Dove va adesso? Morirò anch io?

5 Nella nostra cultura negata si parla di processi biologici relativi alla vita Adulti spesso credono che bambini non siano in grado di comprendere la tragicità dell evento Il silenzio e la negazione di un ragazzino scambiati per incapacità di comprendere

6 Esperienza profondamente umana, come giocare, ridere, piangere o dormire evitare le reazioni dei bambini = amplificare le loro paure alla realtà si sovrappongono fantasie e difese psicologiche

7 Si incontra questo tema nelle conversazioni, nelle canzoni, nel mondo della natura,. La comprensione della morte è un processo che dura tutta la vita.

8 Troppo piccoli.non opprimerli. Ma morte di animale domestico - - funerale che passa - - morte di un nonno - - storie (Bambi) - - fatti di cronaca - Calibrare spiegazioni in relazione a età, coinvolgimento emotivo..

9 La morte è come dormire, partire per un viaggio (genitori al lavoro, cucù sette-te) Da 1 anno reagiscono a perdita: - più irritabilità, - regressioni - varia modo di piangere o mangiare, - disturbi vescica o intestino - intensificate normali paure (buio, andare a letto, posto nuovo,..) - PAURA DELL ABBANDONO- Sottolineare che NON è un fenomeno temporaneo, NON è una punizione

10 Morte fisica, definitiva Reale ma solo per gli altri, es. anziani Attribuire connotati fisici, sotto forma di spirito o di persona Informazioni semplici, franche e precise Ignorare la questione = ansia ANDARSENE PARTIRE PERDERE DORMIRE

11 Reazioni varie e contraddittorie, spesso imprevedibili Non insistere perché provi sentimenti che non prova Rifiuto di vedere la realtà Disinteresse si difende fingendo che non sia accaduto Sofferenza e disperazione espressione di amore Fasi tipiche del lutto: 1. Protesta non ci credono, cercano di riaverla 2. Dolore disperazione, disorganizzazione, accettazione 3. Speranza riorganizzano la propria vita

12 Pianto: - - espressione naturale di dolore, disagio, fin dal neonato - valvola di sfogo - - piangere davanti ai figli? Collera: amarezza per impotenza; il risentimento aiuta a esprimere angoscia e frustazione - -Criticare le persone percepite colpevoli della sofferenza - - desiderio di vendicarsi

13 Senso di colpa: intrinsecamente umano; recriminare è immaginare di poter riparare la perdita. - Atteggiamenti ostili e aggressivi verso gli altri o se stessi (difficoltà a concentrarsi, non gioca, fatica a dormire, chiusura in se stessi, atteggiamenti provocatori) - Più facile nei bambini: le cose brutte accadono quando ci si comporta male - Adulto sincero su come si sente..modello

14 1. Cancellare la parola morte dalla lista dei tabù 2. L espressione della sofferenza è appropriata qualsiasi età 3. Lasciare uscire le emozioni, descrivere i loro pensieri con parole o disegni 4. Se serve, cercare sostegno 5. Non dire che ora è lui o lei l uomo o la donna di casa o che prende il posto di 6. Raccontare la realtà dei fatti, non versioni romanzate

15 7. Non lasciar credere di a avere tutte le risposte lasciar parlare i loro dubbi 8. Non avere paura di esprimere il proprio dolore mostrare afflizione e dolore iuta ad accettare la morte 9. Rassicurare i bambini sul vostro amore e sostegno 10. Ascoltare e condividere

16 Perché si muore? Dove va adesso? Morirò anch io?

Dite: E faticoso frequentare bambini Avete ragione! Poi aggiungete: Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto.

17 Dite: E faticoso frequentare bambini Avete ragione! Poi aggiungete: Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allargarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. J. KJ. Korzak

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Dite: E faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca.