SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

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1 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO ANNO XXVII N Aprile Abbonamento annuo 30,00 - Abbonamento semestrale 15,00 Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Associato all USPI Gian Luca Rosati e Tiziano Napoletani, Sacerdoti e con Essi rinnoviamo affetto e stima a tutti i Sacerdoti Vos estis Sacerdotes in aeternum! Lo gridiamo in latino non per una sciocca voglia nostalgica, ma rendere universale la nostra gioia. Due nostri giovani per l imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Vescovo, sabato 24 aprile 2010 nella Basilica Cattedrale S.Maria della Marina, ricevono l Ordinazione Presbiterale. Tutta la Diocesi è in festa perché è consapevole di ricevere dal Signore un grande dono. Cogliamo l occasione per dire a tutti i Sacerdoti che il popolo di Dio vi vuole bene, perché è consapevole della vostra importanza e insostituibilità. Abbiate stima di Voi, come noi l abbiamo! Non lasciatevi avvilire se talvolta nei nostri giudizi dimentichiamo le vostre fragilità umane. Voi siete un bene prezioso della Chiesa, di fronte al quale Santa Teresina si inginocchiava e S. Francesco desiderava baciare le mani. Noi di una certa età siamo stati educati a questa sensibilità, alla quale dobbiamo ritornare educandoci vicendevolmente. Oggi una campagna mediatica canagliesca Vi sta attaccando cercando di inficiare la fiducia di cui godete presso di noi. Un giornale ha scritto che Voi siete la vena giugulare della Chiesa e i novelli vampiri vi si sono avventati convinti di potersi finalmente saziare di un odio che da due millenni si portano dentro giungendo fino al Papa. Sono prove dalle quali la Chiesa è tornata sempre a rifiorire. E in questo, grande importanza ha sempre assunto l opera dei sacerdoti che trova il suo punto di partenza nel dono dello Spirito Santo comunicato nell ordinazione sacramentale. Con questo dono Cristo costruisce la sua Chiesa, dandole la capacità di offrire tutta l esistenza come un Sacrificio spirituale. Scrive il teologo Pierre Eyt: L Eucarestia è l atto affidato da Cristo alla sua Chiesa per esprimere e realizzare la convergenza sacramentale del sacrificio pasquale di Gesù, del culto spirituale della vita della comunità e dell atto di rendere presente il Signore nella persona e nell azione dei suoi ministri. È dunque nell Eucarestia che traspare nel modo migliore la ricchezza misteriosa del sacerdozio della Nuova Alleanza, come ce la dà la tradizione della Chiesa nella sua interpretazione fedele del Vangelo di Gesù. In un libro I misteri del Cristianesimo di M.J. Scheeben edito dalla Scuola di Brescia, la funzione del Sacerdozio, specie nell Eucarestia, viene paragonata in modo veramente suggestivo a quella materna della Madonna: così, mediante il Sacerdozio, Cristo è generato di nuovo, quasi per una continuazione della nascita prodigiosa di Maria; e il sacerdozio stesso, rispetto all Uomo-Dio, è un imitazione e una continuazione della sacra maternità di Maria. È per il Cristo Eucaristico quello che Maria è per il Figlio di Dio che prende carne. E una volta rinato sugli altari Gesù deve rinascere nel cuore di ognuno di noi, e ciò può avvenire attraverso il sacerdote che viene a contatto con Cristo. Abbiamo ben motivo allora di fare festa per l ordinazione sacerdotale di Gian Luca e Tiziano. Pietro Pompei La Diocesi in festa «Voleva che si dimostrasse grande rispetto alle mani del sacerdote, perché a esse è stato conferito il divino potere di consacrare questo sacramento: Se mi capitasse -diceva spesso- di incontrare insieme un santo che viene dal cielo e un sacerdote poverello, saluterei prima il prete e correrei a baciargli le mani. Direi infatti: Ohi! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo di vita e possiedono un potere sovrumano!». (dai Fioretti di S. Francesco n. 701) don Pippo Consorti a pag. 3 Musei Sistini Presentazione libro bianco a pag. 5 Comunichiamo le aperture dei Musei Sistini del Piceno per la Primavera Tutte le sedi apriranno nei giorni 4, 5, 24 e 25 APRILE; 1 e 2 MAGGIO dalle ore alle ore La sede museale di Monteprandone resterà aperta anche tutte le domeniche di aprile dalle ore alle ore Eccezionalmente, nella sede museale di Ripatransone sarà possibile ammirare da vicino il trittico di Vittore Crivelli Madonna adorante il bambino, tra San Basso e San Sebastiano. La sede museale di San Benedetto del Tronto aprirà il giorno 24 aprile dalle ore 17,30 per l inaugurazione della nuova sede espositiva di via Pizzi n 25. La stessa resterà aperta anche le domeniche di maggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30. Presentazione il SantUario diocesano della Madonna di San GioVanni a pag Aprile - ore 17,30 INAUGURAZIONE MUSEO SISTINO S. Benedetto del tronto - Via Pizzi, 25 a pag. 6

2 2 PAG Anno XXVII 25 Aprile 2010 ForUM FaMiGlie: BELLETTI, SUI MATRIMONI GAY LA CONSULTA SCEGLIE IL BENE DELLA SOCIETà Famiglia. La Corte Costituzionale ha scelto il bene della società : è il titolo del comunicato stampa diffuso dal Forum delle Associazioni Familiari a proposito della decisione della Consulta resa nota oggi. Con soddisfazione accogliamo la notizia che la Corte Costituzionale ha rigettato i ricorsi sui matrimoni gay dichiarando inammissibili e infondate le questioni sollevate, afferma Francesco Belletti, presidente del Forum. Ovviamente bisognerà attendere la pubblicazione delle motivazioni per conoscere l esatta portata della pronuncia, ma intanto non possiamo non sottolineare che sulla questione fondamentale posta dai ricorsi sembra pienamente confermato il principio costituzionale di famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. E di questo dovrà tener conto il legislatore qualora decida di mettere mano alla materia dice ancora Belletti -: quale che sia il nome, Pacs, Dico o Didore, la Costituzione non permette alcuna equiparazione alla famiglia delle unioni di fatto, omo o eterosessuali che siano. Era questo che chiedeva il Family Day ed è questo che ribadiamo oggi, conclude il presidente del Forum. Si tratta di riaffermare che è interesse prioritario della società puntare sulla famiglia stabile, riconosciuta e riconoscibile. Quell infanzia violata di Bruna Mistichelli Ha colpito un po tutti coloro che l hanno vista in TV, quell immagine di quel tavolinetto di una mensa di una scuola in una città del Nord, intorno al quale erano seduti dei piccoli con davanti un piattino con un panino e un bicchiere d acqua. E la voce del commentatore che diceva: Bambini a pane ed acqua perché i genitori non hanno pagato la retta per la refezione scolastica. Una notizia che potrebbe sembrare incredibile in un Italia dove fino a poco tempo fa e penso anche oggi, tanto cibo viene buttato o perché invenduto o perché scaduto e dove sulle tavole delle normali famiglie c è spesso il superfluo.sicuramente in quella mensa, dove c erano altri bambini che avevano il loro pasto completo, qualcuno, qualche maestra avrà fatto condividere con gli altri la loro refezione. Ma il fatto rimane grave. Se i genitori non pagano la mensa per i propri figli è giusto far rimanere a pane e acqua quei bambini innocenti che stanno a guardare nei piatti degli altri? E poi quei padri e quelle madri non avevano pagato per dimenticanza o perché non avevano i soldi per assolvere a quel pagamento? Si può immaginare oltre al digiuno forzato, quale discriminazione abbiano subito quei bambini, di fronte ai compagnetti, che li possa aver colpiti anche dal punto di vista psicologico. Così piccoli e innocenti sono stati mortificati e differenziati dagli altri senza una ragione, per loro, plausibile.i bambini non La psicanalista femminista Agacinski: il diritto di sposarsi si basa sulla differenza dei sessi BUONE RAGIONI LAICHE IN DIFESA DEL MATRIMONIO La Corte costituzionale ha dichiarato in parte infondati e in parte inammissibili i ricorsi contro il fatto che il matrimonio, in Italia, sia riservato a persone di sesso diverso, ed è incredibile anche solo essere costretti a doverlo ribadire. Lo ha fatto in Francia, con argomentazioni limpidissime, la voce laica della psicanalista e femminista Sylviane Agacinski, che non ha nessuna paura di sfidare il politicamente corretto e la dittatura del desiderio spacciata per piena realizzazione dei diritti della persona. In un saggio sulla cosiddetta omoparentalità, uscito sulla rivista Commentaire nel 2007, Agacinski scriveva: Le rivendicazioni degli omosessuali, in materia di matrimonio e di parentalità, vengono avanzate in nome di un uguaglianza con gli eterosessuali categoria di soggetti che non è mai esistita. Gli eterosessuali rappresentano in questo caso una classe immaginaria ritenuta depositaria del ruolo di coloro ai quali la sessualità darebbe il diritto di sposarsi e di avere figli. Si tratta in realtà di pura finzione, perché a permettere il matrimonio non è mai stata la sessualità degli individui, ma soltanto il sesso, vale a dire la distinzione antropologica tra uomini e donne.( ) E per questo che la coppia sposata è sessualmente mista e non eterosessuale. Il fatto che ci si sposi sempre e ovunque con una persona dell altro sesso appartiene al principio stesso del matrimonio e non ha nulla di aleatorio e di accidentale. E se se l ordine umano, sociale e simbolico, conclude Agacinski, dà agli individui una filiazione doppia, sessuata, maschile e femminile, non è per i sentimenti che possono legare i genitori tra loro, e ancor meno per i desideri che li animano. E a causa della condizione sessuata dell esistenza umana e dell eterogeneità di ogni generazione, di cui la cultura ha voluto fino a oggi conservare il modello e la traccia. Nicoletta Tiliacos possono fare le spese di un insolvenza dei grandi. Il cibo è uno dei diritti più elementari e non si può loro negare. Può darsi pure che ci siano genitori morosi nel pagare, ma può essere anche che quei bambini siano figli di disoccupati, di immigrati, di famiglie numerose in difficoltà per la crisi economica che ha causato nuove povertà. Del resto di fronte ai contrasti nati tra i grandi (genitori, amministratori, politici) i piccoli devono rimanere fuori e devono essere protetti e difesi nei loro diritti.ma viviamo in un momento storico caratterizzato non solo dalla crisi economica, ma da una profonda crisi morale che coinvolge tutti gli strati della società, dalla politica alla famiglia, dalla scuola alla religione.a proposito di bambini, che dire di quei neonati buttati nei cassonetti o dei piccoli uccisi dai genitori, ottenebrati dalla droga e dall alcol, che non si sono resi conto delle azioni delittuose che hanno commesso?la famiglia, come tutti abbiamo modo di constatare, vive una crisi profonda e i bambini dei genitori divisi vengono contesi, sballottati, subiscono, spesso con sofferenza, questo stato di cose. Oggi ci si separa con facilità e i figli, i bambini sono capri espiatori di tante famiglie sfasciate e diversamente ricomposte, allargate, come si dice oggi.questa è una società, dove l interesse personale e l egoismo la fanno da padrone. I genitori, spesso, non si rendono conto della sofferenza dei figli per non avere più una famiglia unita. E per forza di cose i minori accettano la situazione che, non per loro volontà, si è venuta a creare, ma soffrono per la lontananza di un genitore e reagiscono in varia maniera al nuovo assetto delle loro famiglie. Leggendo i temi di alcuni ragazzi dei primi anni delle scuole medie, figli di genitori separati, ho avuto modo di conoscere i sentimenti di disagio, di paura, alcune volte di ansie e insicurezze, per aver perso quella famiglia in cui si sentivano protetti. La loro sofferenza è molto più forte di quello che si possa pensare, perché intima, nascosta, non manifestata davanti ai compagni, anzi esteriormente ostentata con spavalderia, quasi a coprire il loro vero stato d animo, la loro angoscia in un momento particolare e difficile come può essere quello dell inizio dell adolescenza.per non parlare poi di quei delitti odiosi nei confronti dei bambini che sono quelli della pedofilia. Mai come oggi ci giungono, tramite i mezzi di comunicazione, notizie agghiaccianti che riguardano questo delicato argomento. Minori, abusati dai padri, dagli zii, dai nonni, da amici dei genitori, storie drammatiche che avvengono nell ambito della famiglia, dove dovrebbero essere protetti, amati, educati.alcune volte si vorrebbe non sapere, non ascoltare, tanto sono vergognosi e aberranti questi atti. Sono crimini rivolti nei confronti di creature all`ingresso di un locale molto in voga inorridisco dinanzi alla mercanzia femminile alla Fiera dei QUarti io non Ci Sto... Pur consapevoli di vivere ormai in un`idolatrica cultura dell esposizione del corpo, non possiamo che continuare a sbigottirci per il serrato dialogo tra pubblicità e pubblico. Da un lato, in particolare, quella pubblicità che, a prescindere dall oggetto presentato, stuzzica e insiste sempre e comunque sullo stesso messaggio a suon di bellissime, ammiccanti e discinte modelle. Dall altro, un pubblico sempre più fitto che passa estasiato sotto quei cartelloni pubblicitari e che siede dinanzi allo schermo televisivo, un pubblico che recepisce acriticamente la volgarità e la vuotezza di quelle immagini. E le fa proprie. Da sempre divertita dall andare ogni tanto a ballare, sabato scorso mi sono ritratta quasi inorridita dinanzi alla fila di persone che assiepavano l ingresso di un locale romano attualmente molto in voga. La mercanzia femminile in mostra superava decisamente il buon gusto, in una gara serrata a chi si esponeva meglio e di più. Non era tanto (e solo) questione di essere profondamente ridicole, quanto il messaggio che quelle mise lanciavano. Poniamo anche che ai ragazzi e agli uomini piaccia vedersi contornati da una fiera di tal sorta (speriamo che non sia così ), ma possibile che le ragazze e le donne non si sentano profondamente umiliate ad uscire di casa bardate così? Umiliate innanzitutto da se stesse, infliggendosi di catapultarsi nella fiera dei quarti più appetitosi. Amareggiata, mi sono messa a pensare alla Scrittura, a quei passi da cui emerge, inequivocabile, il ruolo centrale che il corpo assume, sia come luogo della costruzione dell identità soggettiva, sia come principio di socializzazione e di scambio. E con i miei amici, siamo andati a prenderci un gelato. Giulia Galeotti che non sanno difendersi e possono segnare in modo negativo la loro vita.purtroppo in questi ultimi tempi si parla di questo grave male che ha deturpato anche il volto della Chiesa, che non dimentica le parole di Gesù: Chiunque scandalizza uno di questi piccoli, è meglio che gli venga appesa al collo una macina di mulino e sia gettato nel mare (Matteo 18,6) e che considera un peccato gravissimo la pedofilia. Di fronte ai durissimi attacchi, tutto il mondo cattolico esprime la propria solidarietà e stima nei confronti di Benedetto XVI che si sta adoperando in tutti i modi affinché le mele marce siano allontanate dal consesso ecclesiale. Del resto il dramma che la Chiesa sta vivendo non può cancellare tutto il bene che essa ha fatto e che sta attualmente facendo.ritornando all infanzia violata, bisogna vegliare sulla crescita dei nostri piccoli, rispettare i loro diritti, affinché crescano liberi di essere autonomi nelle loro scelte senza costrizioni e oppressioni e rispettino il loro prossimo. I bambini sono il nostro futuro, il futuro del mondo.

3 Anno XXVII 25 Aprile 2010 PAG Mi sono sempre immaginato il momento in cui Andrea dopo essere rimasto con Gesù, torna dai suoi familiari. Il Vangelo dice che incontrò per primo suo fratello Simone ( Gv. 1,41) Chissà con quale gioia ed entusiasmo gli disse: Abbiamo trovato il Messia (Gv.1,41). Andrea resta con Gesù, si sente accolto, amato e compreso e vuole condividere questa scoperta con le persone che gli sono più care. Egli corre ad avvertire suo fratello e lo conduce da Gesù perché anche lui possa essere incontrato da quello sguardo che ama, da quegli occhi che vedono la verità dell uomo e gli cambiano radicalmente la vita: Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa (Gv.1,42); Non temere,d ora in poi sarai pescatore di uomini (Lc. 5,10). È stato così anche per me. La testimonianza gioiosa di chi ha incontrato Gesù, ha suscitato in me il desiderio di conoscerlo sempre di più e di imparare a riconoscere la Sua presenza nella mia storia e in quella di tutti gli uomini. Ho dato ascolto al desiderio del cuore e mi sono affidato al Signore decidendo di seguirlo. Seguire Gesù vuol dire confidare in Lui, avere fiducia che quanto accade lungo la via è per il mio bene perché Lui mi ama. Sono contento di camminare dietro Gesù anche quando la strada è in salita o la valle è oscura. Egli è lì e mi sostiene, mi fa incontrare compagni di viaggio che mi aspettano e mi aiutano nella fatica. Per questo, vorrei condividere con tutti la gioia che Egli mi dona e accompagnare i fratelli all incontro con Lui. Vorrei testimoniare con la vita che seguire Gesù è la più bella avventura! Don Gian Luca Rosati Anno Sinodale e Sacerdotale La risposta ad una chiamata Nel corso dell esistenza, possono accadere situazioni che cambiano radicalmente la nostra vita, per cui possiamo dire che c è un prima e un dopo. Questo cambiamento può essere introdotto da un incontro fondamentale con una persona o più, oppure dalla lettura di un libro, da varie esperienze vissute sulla nostra pelle e da mille altre occasioni di riflessione, che segnano il nostro intimo: ad un certo momento, ci fanno rendere conto che non è più possibile andare avanti in una determinata maniera, ma che è arrivata l ora di dare una sterzata decisa alla nostra vita. Insomma può esserci il classico colpo di fulmine, oppure una maturazione esperienziale cresciuta nel corso degli anni, o entrambi, come è capitato a me. Quando si è giovani si fanno molte esperienze, sempre con lo scopo di stare bene ed essere felici con il minor sforzo possibile. Nel tentativo di trovare la felicità, a volte mettiamo qualche lupo mascherato da agnello nel calderone delle nostre storie e, quando poi ce ne accorgiamo, sicuramente qualche graffio profondo nel cuore ce lo ha lasciato. Se uno è poi testardo e non ascolta neanche i consigli di quelle persone che gli vogliono veramente bene, può rischiare di arrivare in prognosi riservata, colpito da molte ferite e mezzo morto. Non ho molto spazio per dirvi tutto quello che vorrei ma vi lascio l indirizzo, come quando vengono dati solo alcuni indizi a chi chiede un informazione per trovare un negozio o un locale. È molto difficile incontrare qualcuno che, oltre all indirizzo, vi accompagni anche a destinazione. La fatica del cercare e raggiungere il luogo spetta a noi, ma in questo caso sarei contento anche di accompagnarvi. L indirizzo della nostra stabilità e felicità è Gesù di Nazareth, Cristo e Signore. Vi parla un cercatore di strade e di luoghi interiori, che a sua volta viene accompagnato da Colui che conosce cosa c è dentro il cuore di ogni uomo. Beh, devo dire che questo è stupendo e volevo farvi partecipi di questa scoperta e del dono grande che Dio mi fa di essere ordinato prete sabato 24 Aprile alle ore 20,45 in cattedrale a S.Benedetto del Tronto. Vi aspetto per incontrarlo insieme. Una parola alla volta il mondo (kòsmos, Gv 1,10) 3 Don Tiziano Caro Gianluca, (scusaci se non ci viene da chiamarti Don) scriviamo queste righe davanti ad una foto che ti ritrae in compagnia di alcuni educatori in uno dei tanti campi-scuola che abbiamo vissuto insieme a te. Barba di qualche giorno, bandana azzurra, abbigliamento molto casual...un ragazzo come tanti. Quando ci è stato chiesto di raccontare come la cumunità parrocchiale della Madonna della Speranza vive questi giorni che precedono la tua ordinazione sacerdotale, è stato inevitabile per noi ripercorrere tanti momenti indimenticabili che ti hanno visto insieme a noi...uno di noi. Il tuo esserci sempre quando ne abbiamo avuto bisogno, ha reso la tua una presenza discreta, ma indispensabile, le tue riflessioni serali così vere e autentiche, i tuoi silenzi così belli, intensi ci aprivano a quello che è il tuo mondo spirituale, alle scelte fatte, alla tua profonda sensibilità e delicatezza. Ma, ricordi personali a parte, il parroco Don Anselmo e tutta la comunità parrocchiale desidera sostenerti, accompagnarti e gioire con te, nel momento che ti vedrà intimamente unito a Cristo per sempre. Carissimo Gianluca non possiamo assolutamente svelare nulla...altrimenti che sorpresa sarebbe? Ma...aspettati di tutto!!! Ti vogliamo bene da ripatransone Don Pippo Consorti nel ricordo dei suoi ex chierichetti Il 25 aprile prossimo ricorre il quindicesimo anniversario della morte di Mons. Filippo Consorti, per tutti Don Pippo. Il suo ricordo è sempre vivo nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, apprezzarne le sue doti sacerdotali e umane e di conseguenza ammirarlo e volergli bene. Dato che i momenti salienti della sua vita sono stati ampiamente tratteggiati nel n.4 di Storia e Arte Il termine greco kòsmos è ricorrente nel vangelo di Giovanni con diversi significati. Nel prologo, ai versetti 9-10, è ripetuto quattro volte: (Il Verbo) era la luce vera che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu creato per mezzo di lui e il mondo non lo conobbe. Evidente il significato nei singoli passaggi. Nei primi tre il kòsmos(in greco), tradotto in latino mundus, in italiano mondo, è quello dell uso corrente nelle tre lingue: il creato, la terra, l intero sistema dell universo senza le fondamentali differenze che nella lunga, ricca e complessa storia della scienza si sono affermate. Anzi, nel kòsmos greco prevale il significato della bellezza, dell ordine, della regola, della misura, dell ornamento. Solo più tardi, con Platone e Aristotele assumerà anche il significato di mondo, cosmo, universo. E solo nell Antico e, soprattutto, nel Nuovo Testamento assumerà anche quello di grande luogo abitato e conosciuto e, persino, come nel quarto passaggio del prologo giovanneo, quello di entità negativa, contrapposto a Dio. Giovanni afferma che ogni uomo che viene nel mondo, che nasce sulla terra, è illuminato dalla luce di Dio. Lo stesso Dio, come Figlio creato dal Padre, è sempre stato ed è presente nel mondo, perché il mondo è stato creato per mezzo di lui. Ma quando lo stesso evangelista afferma che il mondo non lo conobbe, non lo accolse, cambia il significato: sono gli abitanti del mondo, gli esseri viventi e razionali, gli uomini, a non accoglierlo. La contrapposizione si farà sempre più evidente lungo tutto il percorso del quarto vangelo fino all acmè (Gv,8,23): Voi(gli apostoli) appartenete a questo mondo, mai io non sono di questo mondo Più tardi(gv 15, 18-19) la contrapposizione è totale. Neppure gli apostoli appartengono al mondo: Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, per questo il mondo vi odia.. Il termine è sempre lo stesso, kòsmos. Giovanni si distingue fra tutti gli scrittori in lingua greca per quanto concerne il significato da attribuire al kòsmos: l universo creato come nel linguaggio comune, l insieme degli abitanti del mondo o gli uomini che rappresentano in sé tutto l universo, il male come rifiuto di Dio e contrapposto a Dio. Questo ultimo significato lo si trova per la prima volta nel suo prologo(1,10), il mondo non lo conobbe(o, meglio, non lo riconobbe) e diventa assolutamente negativo in 8,23 e in 15, Nei Padri della Chiesa, orientali e occidentali, e, successivamente, nel pensiero filosofico e teologico cristiano, il mondo come regno del male, contrapposto al cielo come regno del bene, sarà ricorrente. Tito Pasqualetti nel territorio ripano- Quaderni di ricerca- Ricordiamo Don Pippo a cura del maestro Alfredo Rossi, ci piace ora riportare quanto scrive del suo vecchio curato il maestro Vincenzo Travaglini nel suo recente libro La Musica è nell aria.., basta prenderla :...conosceva i Promessi Sposi di Manzoni a menadito e quando lo incontravi riusciva ogni volta ad affascinarti con la sua parlantina mentre ti raccontava i vari episodi del romanzo sempre in modo diverso, riuscendo a coglierne i significati più impensabili e ricollegandoli magari a qualche avvenimento di attualità. Don Pippo teneva un libretto con l elenco dei chierichetti e puntualmente, subito dopo il rosario vespertino, assegnava a ciascuno un punteggio di presenza. Quattro punti per la messa, tre punti per il rosario, un supplemento di due punti per chi era presente ad entrambe le funzioni. Poi, la vigilia di Natale, ci radunava tutti in sagrestia attorno ad un grande tavolo e senza nemmeno togliersi la cotta, iniziava a tirare le somme. La classifica era quasi sempre identica: vincevano Luigi Ottavi e Natalino Angelini che si accaparravano una maggiore quantità di caramelle e cioccolatini. In certe occasioni particolari dell anno, a quelli che servivano la prima messa,quella delle sei, offriva la colazione a base di maritozzi con gli anici che tutti ammollavano vogliosi nel latte con caffé d orzo che Gorizia, la perpetua, preparava con tanta sollecitudine. Per i più grandi, quelli che andavano a suonare le campane, e per il sagrestano Francesco Ottavi, invece, c era il caffé buono. Momenti indimenticabili a cui noi bambini, io in particolare, non eravamo certo abituati e che, quindi, aspettavamo con una certa ansia. Ogni anno, poi, ci regalava l immancabile gita in uno dei Santuari più importanti del centro Italia quali Loreto, S. Gabriele ed Assisi. La gita veniva immortalata dalla rituale foto di gruppo davanti alla Basilica del Santo e ci veniva consegnata qualche giorno dopo con una dedica personalizzata. I bambini di oggi potrebbero anche sorridere per così poco e per la nostra ingenuità ma noi non siamo vissuti, purtroppo o per fortuna chissà, nello spreco e nella scarsa considerazione della Grazia di Dio. Adesso nelle case ci sono i frigoriferi pieni di ogni bontà, allora non c erano i frigoriferi anche perché, per la maggior parte delle famiglie, non c era niente da metterci e i nostri genitori, quando cadeva un pezzo di pane, ci insegnavano a raccoglierlo, a baciarlo, a soffiarci un po sopra e a mangiarlo... Sono ricordi toccanti che fanno riflettere e... commuovere

4 4 Anno XXVII PAG 25 Aprile 2010 Dagli Atti degli Apostoli 31. LO SPIRITO SANTO SUI PAGANI Eccoci al capolavoro che lo Spirito ha realizzato nel guidare la Chiesa: aprirla cioè alla dimensione universale, imponendole di accogliere anche i pagani senza farli entrare previamente nella religione ebraica mediante la circoncisione. Luca si interessa di questo evento in ben tre capitoli degli Atti (cc ) e, nella sostanza, lo ripete per tre volte. Fa un triplice racconto solo della conversione di Saulo (At cc ), cioè dei due eventi fondamentali nel libro degli Atti! 1. La visione di Cornelio e di Pietro. Vi era a Cesarèa [Marittima] un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia ( ). Un giorno, verso le tre del pomeriggio [l ora della preghiera], vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e gli dice: Ora manda degli uomini a Giaffa e fa venire un certo Simone, detto Pietro (10,1-3.5). Subito Cornelio manda due servitori e un soldato a Giaffa da Pietro. Mentre gli inviati si avvicinavano alla città Pietro sale sulla terrazza a pregare ed ha una visione. Vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi. In essa c era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo [cioè, animali puri e impuri]. Allora risuonò una voce che gli diceva: Coraggio, Pietro, uccidi e mangia! ( ). Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano (10,11-15). Dietro la visione di Pietro c era il grave problema dei pasti in comune fra cristiani provenienti dal paganesimo e cristiani provenienti dal giudaismo: questi ultimi erano legati alle leggi sui cibi puri e impuri (cf Lv c. 11). Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: Ecco, tre uomini ti cercano; àlzati, scendi e va con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati (10,19-20). Pietro accoglie docilmente la richiesta della Spirito Santo. 2. Il discorso di Pietro. Una volta in casa di Cornelio, Pietro che ha portato con sé anche alcuni cristiani pronuncia il suo discorso su Gesù. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno ( ). E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome (10,37-43). Quindi il credere in lui, Gesù risorto. sostituisce la circoncisione e annulla le differenze. 3. La discesa dello Spirito sui pagani. Il discorso di Pietro ha raggiunto il punto centrale: la fede in Cristo; ora può essere interrotto dall intervento diretto e confermativo dello Spirito Santo. Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo (10,44-46). La novità era proprio grande tanto che i cristiani venuti con Pietro furono presi anch essi da stupore. 4. La conclusione di Pietro. A Pietro non resta altro che assecondare nel concreto quanto lo Spirito Santo aveva rivelato. Allora Pietro disse: Chi può impedire che siano battezzati nell acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?. E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo (10,47-48). Una volta tornato a Gerusalemme, Pietro deve fare il conto con i fedeli circoncisi che lo rimproveravano3dicendo: Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro! (11,4). La difesa per Pietro è facile: Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare (11,12); lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi (11,15). All udire questo si calmarono (11,18). Il Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 852 afferma: Lo Spirito Santo è il protagonista di tutta la missione ecclesiale. E lui che conduce la Chiesa sulle vie della missione. A ciascuno di noi incombe il dovere di inserirci in questa attività missionaria. Crocettigiuseppe@yahoo.it CoMUniCato della CUria il Vescovo diocesano S.e. Mons. Gervasio Gestori ha nominato don VinCent CHUKWUMaMKPaM ifeme Membro del Gruppo Guida responsabile del laboratorio Sinodale n. 8 ( L uomo che ascolta: che celebra, che ama: il Giorno del Signore come primo ed ultimo giorno della vita ) Comunicazione (di servizio) per gli i.r.c. e per i collaboratori dell ancora Si porta a conoscenza degli Insegnanti di Religione Cattolica e dei collaboratori dell Ancora che da alcune settimane sono iniziate le operazioni di trasloco dei rispettivi Uffici da via Forte 16 al Centro Pastorale Diocesano di via Pizzi 25 (foto), sempre di San Benedetto del Tronto. Nella speranza che il tutto si concluda felicemente in tempi brevissimi, si assicura il ritorno alla piena funzionalità dei due uffici (Redazione del Settimanale e Ufficio Scolastico) nei pomeriggi di Lunedì e Venerdì. E.Tì. Parola del SiGnore QUARTA DOMENICA DI PASQUA ANNO C Dal VANGELO secondo GIOVANNI le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. io e il Padre siamo una cosa sola (VANGELO DI GIOVANNI 10,27-30) In termini pastorali Gesù ci presenta il rapporto esistente tra Lui e i suoi fedeli, tra Lui il Pastore e il suo gregge, il suo popolo. La mutua relazione, la buona conoscenza e il fedele ascolto caratterizzano i cristiani, i fedeli. Coloro che non possono andare perduti né rapiti in quanto di sua appartenenza. Gesù ci fa notare come la sua mano sia la stessa del Padre, poi sottolinea : IO E IL PADRE SIAMO UNA COSA SOLA. Per indicare una perfetta identità tra il Figlio e il Padre, identità che si riflette nello stesso amore che Dio-Padre e Dio-Figlio hanno per il popolo, per noi credenti, per noi fedeli, ma anche per noi peccatori; noi che siamo bisognosi del suo aiuto, del suo perdono, della sua morte sulla Croce, per essere riscattati dai nostri stessi peccati e perchè ci fosse finalmente aperta la via del cielo. Con l appellativo di Buon Pastore, Gesù promette una intimità affettuosa a coloro che lo ascoltano e lo seguono. Gesù ci promette e ci offre quella stessa intimità che hanno i coniugi, una intimità, un amore fatto di comprensione, di perdono, di amicizia, di unità, di fedeltà (soprattutto da parte sua) perché qui troviamo il grande mistero, come dice Paolo, del rapporto tra il Cristo e la Chiesa, ma anche tra il Cristo e ognuno dei suoi figli. Grande importanza in questo brano come in tutti gli annunci del Vangelo è l ascolto. L ascolto di Gesù e della sua Parola, del suo insegnamento, perché in questo sta la Salvezza, nell ascolto della buona novella. E evidente come nel testo biblico la parola ascolto ha un significato ben preciso che trascende il significato italiano del termine, infatti per l Ebreo la parola ascolto associava l azione dell orecchio con un azione fattiva, che era conseguente a ciò che si era ascoltato. Ascolto e azione; famosa e bellissima infatti é la preghiera più importante del popolo Incontri Pastorali del Vescovo domenica 25 aprile Ore Villa Rosa S. Messa, con S. Cresime Ore Colonnella S. Cipriano: S. Messa, con S. Cresime Ore S. Benedetto Tr. S. Filippo Neri: Conclusione dell 87 Corso Uomini lunedì 26 giovedì 29 aprile S. Benedetto Tr. Convegno Nazionale della Caritas Mercoledì 28 aprile Ore S. Benedetto Tr. Cattedrale: S. Messa d u r A n t e l A s e t t i m A n A 25 Aprile - 2 Maggio 2010 ebraico lo SHEMA (che significa appunto = ASCOLTA ) : Shema Israel... Ascolta Israele : il Signore é il nostro Dio, il Signore é uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l anima e con tutte le forze Come si vede l ascolto é solo la prima parte dell azione che poi si perfeziona con l amore incodizionato all unico vero Dio. Ed é la stessa cosa che Gesù chiede a noi, di amare incondizionatamente il Padre che é nei cieli e di amare i fratelli, prendendo come esempio il suo amore : Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Gesù vuole ribadire con gran forza che tutti coloro che si affidano a LUI, non hanno nulla da temere, perché in mani migliori non potrebbero essere. Il suo amore, la sua misericordia si stende su tutti quelli che lo amano, e quanto è grande l amore che Gesù ha per noi, Egli che si è sottoposto alla morte e alla morte di croce per poterci donare la salvezza e la redenzione. O SIGNORE facci buoni ascoltatori della tua parola, per poter essere tuoi discepoli, e testimoni del tuo amore. Venerdì 30 aprile Ore Grottammare S. Pio V: S. Messa, in occasione del 30 di fondazione della Corale Sisto V Sabato 1 maggio Ore Porto d Ascoli Cristo Re: S. Messa, con S. Cresime Ore Fiuggi S. Messa, al Convegno della Comunità Gesù Risorto domenica 2 maggio Ore S. Savino S. Messa, con S. Cresima Riccardo Pillole di SaGGezza: disse Un GioVane MonaCo ad Un anziano: CoM é difficile amare il nostro ProSSiMo! e l anziano rispose: Certo: noi abbiamo l ordine di amare il nostro ProSSiMo CoMe noi SteSSi, Ma il nostro ProSSiMo Fa di tutto Per renderci disobbedienti.

5 Anno XXVII 25 Aprile 2010 PAG 5 Parole di Benedetto XVI ai giornalisti presenti sul volo per Malta il Signore ama la Chiesa, nonostante i peccati dei suoi figli Cristo ama la Chiesa, nonostante i peccati dei suoi figli. E quanto ha detto questo sabato Benedetto XVI in un breve discorso rivolto ai giornalisti presenti sul volo papale diretto a Malta. Il Pontefice si trovava a bordo dell Airbus 320 Alitalia, all inizio del suo quattordicesimo viaggio internazionale, per celebrare il 1950 anniversario del naufragio dell apostolo Paolo su quest isola del Mediterraneo. La Chiesa, ha spiegato parlando in italiano, è il Corpo di Cristo, e anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce. L incontro, durante il volo di un ora e mezza, è stato più breve rispetto alle altre occasioni. Il Vescovo di Roma si è limitato ad affrontare i tre temi alla base del suo pellegrinaggio a Malta che si è concluso domenica notte. Precedentemente, il Papa aveva ricevuto da padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, una serie di domande proposte dai giornalisti. Innanzitutto, il Santo Padre ha spiegato di essere voluto venire in quest isola per ricordare il naufragio di san Paolo raccontato negli Atti degli Apostoli ed ha sintetizzato il senso del da ripatransone Presentazione del libro il SantUario diocesano della Madonna di San GioVanni suo viaggio prendendo a prestito le parole scritte dall Apostolo delle Genti nella lettera ai Galati: fede operante nella carità. Queste sono le cose importanti anche oggi ha sottolineato : la fede, la relazione con Dio, che si trasforma poi in carità. Ma penso anche che il motivo del naufragio parla per noi. Dal naufragio, per Malta è nata la fortuna di avere la fede; così possiamo pensare anche noi che i naufragi della vita possono fare il progetto di Dio per noi e possono anche essere utili per nuovi inizi nella nostra vita. Il secondo motivo, illustrato dal Papa, è stato il desiderio di confermare nella fede un Chiesa vivace che è quella di Malta, che è feconda nelle vocazioni anche oggi, piena di fede, in mezzo al nostro tempo, e che risponde alle sfide del nostro tempo. So che Malta ama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpo e sa che, anche se questo Corpo è ferito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce, ha detto. Il terzo motivo della visita è legato invece alla stretta attualità: Malta è divenuta, infatti, una terra di passaggio per i profughi africani che puntano a mettere piede in Europa. Questo è un grande problema del nostro tempo, e, naturalmente, non può essere risolto dall isola di Malta ha osservato. Noi tutti dobbiamo rispondere a questa sfida, lavorare perché tutti possano, nella loro terra, vivere una vita dignitosa e dall altra parte fare il possibile perché questi profughi trovino qui dove arrivano, trovino, in ogni caso, uno spazio di vita dignitosa. Una risposta ad una grande sfida del nostro tempo: Malta ci ricorda questi problemi e ci ricorda anche che proprio la fede è la forza che dà carità, e dunque anche la fantasia per rispondere bene a queste sfide, ha quindi concluso. Marche loreto: Presentato da Mons. Gestori il libro bianco delle opere realizzate grazie ai Fondi dell 8x1000 Una giornata piovosa e grigia, ma ricca di impegno e di solidarietà, di quelle giornate che scaldano il cuore, nonostante il clima. Una delegazione capeggiata dal Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, Gervasio Gestori e dall incaricato diocesano per il Sovvenire, Giuliano Vagnoni e da altre persone, di buon mattino si è recata a Loreto, per la presentazione del Libro Bianco delle opere svolte nelle Marche con i fondi dell 8x1000. La sala Giovanni Paolo II in piazza Madonna di Loreto era gremita, con un clima di grande familiarità. Dalle iniziative caritative come mense, ricoveri, sostegno ai più bisognosi, alla promozione di nuovi edifici di culto e restauro di quelli già esistenti, alla creazione di musei diocesani. Il volume Dalle firme alle opere, presentato sabato 17 aprile da Gestori, che è il delegato della CEM per il sostegno economico alla Chiesa, è stato fortemente voluto e ispirato da Alessandro Molini, promotore del Sovvenire per la Regione Marche, accanto a Don Alberto Pianosi, della diocesi di Ancona, sostenitore dell iniziativa e a Matteo Calabresi, dirigente CEI per il Sovvenire. Fin dal 1985 ho visto sorgere il sistema dell 8x1000- ha spiegato Mons. Gestori allora si vivevano molte attese e si guardava al futuro con alcune preoccupazioni. Occorreva un forte intervento mediatico Il libro è una piccola esemplificazione dei molti interventi realizzati nelle nostre 13 Diocesi marchigiane con i fondi dell 8x1000: è una sintesi interessante e variegata di persone e realizzazioni. Sostegno al clero, opere missionarie e nella carità, restauri e realizzazioni per i più fragili delle frange sociali. Occorre però non abituarsi a ricevere ha spiegato Mons. Gestori - occorre sapere chiedere in maniera motivata, occorre una opera educativa al sovvenire e una doverosa opera di informazione, in piena trasparenza. La Regione Marche è anche una realtà particolarmente ricca di beni culturali, testimonianza di cultura degli antenati, legata ai valori cristiani, e il loro desiderio di avere anche in piccole chiese opere artistiche di buona fattura, noi siamo quindi un grande museo a cielo aperto, che oggi è visibile e fruibile, anche grazie ai fondi dell 8x1000 SUSANNA FAVIANI graziato e si è complimentato con l autore del libro e con la Confraternita che lo ha edito. Il Prof. Remo Bruni, assessore comunale alla cultura ha definito il libro un opera preziosa, una ricerca minuziosa sulla statua della Vergine e sul suo culto ed ha apprezzato particolarmente le numerosissime note, dove sono riportate tante altre storie. Quindi il Prof. Pulcini, in qualità di direttore editoriale della collana Storia e Arte nel territorio ripano, di cui il libro costituisce l ottavo quaderno, ha ricordato Don Antonio Capriotti (assente per motivi di salute), ideatore della collana, i volumi già pubblicati, alcune peculiarità del nuovo libro di Antonio Giannetti. Mons. Vincenzo Catani, archivista, storico e responsabile dei beni culturali della diocesi, par- A Ripatransone, alle ore 16 di sabato 10 Aprile 2010, nel Duomo-Basilica, presenti oltre cento persone provenienti dalle province di Ascoli Piceno, Fermo ed Ancona, per la presentazione del libro di Antonio Giannetti: Il Santuario Diocesano della Madonna di San Giovanni a Ripatransone dalle Origini ai giorni nostri, commissionato dall omonima Confraternita, per ricordare il 150 anniversario ( ) dell inaugurazione del sacro edificio, di cui la Compagnia è proprietaria insieme con la prodigiosa statua della Vergine. L evento è stato coordinato e presentato dal Prof. Alberto Pulcini. Il primo a prendere la parola è stato il sindaco della Città Paolo D Erasmo, che dopo aver salutato le autorità e tutto il qualificato pubblico presente, ha rintendo dall argomento del volume che si stava presentando, ha pronunciato una dotta relazione storica, a livello di interland e di diocesi sulle chiese dedicate alla Madonna (la più antica quella di S.. Maria Intervineas dell anno 418 ad Ascoli Piceno) e sul culto in esse praticato che si è diffuso dopo il mille, soffermandosi su quelle edificate nel territorio diocesano e particolarmente in quello ripano, dove le chiese mariane formano tuttora quasi un cerchio o una collana attorno al centro urbano. Il parroco del Duomo Don Domenico Vitelli ha ricordato l urgenza manifestatasi due anni fa di eseguire lavori nel Santuario, fatti nel 2009 e gli enti sostenitori della spesa. Infine Antonio Giannetti, autore del libro, dopo aver ricordato che dal 1968 si interessa delle Confraternite ripane, dell ultimo suo lavoro ha evidenziato che durante la ricerca sono emersi nomi (dimenticati o sconosciuti) di artisti che hanno prestato la loro opera nel Santuario, quali: l intagliatore e scultore in legno Agostilio Evangelisti (secc. XVI-XVII); i pittori-decoratori Giuseppe Gramacci ( ), Salvatore Decimo Tizi (Porto San Giorgio, Ripatransone, 1918), Silvino Evangelisti (Ripatransone, San Benedetto del Tronto, 1910); l indoratore Emidio Cibatti (Fermo, Ripatransone, 1885). Tra i presenti, oltre alle autorità che avevano preso la parola, sono stati notati: il sindaco ed il parroco di Certaldo rispettivamente Dott Andrea Campinoti e Don Pierfrancesco Amati; gli artisti Primo Angellotti e Sergio Tapia Radic; ricercatori di Storia locale, quali: Gabriele Cavezzi (San Benedetto), Antonio Pecci (Monte Urano), Walter Michelangeli, Giorgio Settimo, Alfredo Rossi (Ripatransone); per il Coordinamento regionale delle Confraternite il presidente Dott. Alberto Fiorani ed il consigliere Giorgio Bianchini; il priore a vita della locale Confraternita della Misericordia e Morte Livio De Angelis; confratelli di altre Compagnie ripane.

6 6 Anno XXVII PAG 25 Aprile 2010 iniziative della Croce del Sud 1 - realizzare il progetto la casa di Joelma. Un centro di accoglienza per ragazze e mamme. Un centro educativo sociale e lavorativo. Per togliere le ragazze dalla strada abbiamo pensato ad accoglierle in questa struttura dando la possibilità di apprendere un lavoro insieme ad un sostegno psicologico, religioso morale educativo. Questo centro si affianca all attuale centro di accoglienza per i bambini adottati. Fin da ora iniziamo la raccolta di offerte. Costo previsto circa 40mila euro nella prima fase. Per ulteriori info: info@crocesud.it ass. MiSS. CroCe del SUd - Banca Picena truentina/ag. S. Benedetto del tr. iban it77 e conto corrente postale numero intestato a associazione Missionaria la Croce del Sud, via Madonna della Pietà San Benedetto del tronto. 2 - Viaggio in amazzonia a Marajò dal 18 agosto al 2 settembre. Per sostenere il progetto abbiamo organizzato un viaggio di incontro con la popolazione di Marajò per approfondire la realtà, conoscere la situazione e consegnare i soldi raccolti. Tutti possono partecipare, ma è necessario iscriversi prima possibile in quanto i posti sono limitati (solo 15). La quota si aggira attorno ai 1600 euro. Naturalmente prima si prenota e più si è certi di confermare il prezzo. Il programma prevede: Belem (2 giorni), la capitale, incontri istituzionali. Soure nell isola di Marajò, sede de vescovo (2 giorni); Breves e sosta di 7 giorni con visita alle comunità nella foresta, Recife e Olinda (2 giorni). Per i vaccini è necessario solo quello per la febbre gialla. Per ulteriori info: info@crocesud.it dalla Parrocchia di S. Filippo neri PelleGrinaGGio a torino Per l ostensione della SaCra Sindone 2010 Che bella occasione ci ha offerto la diocesi di Torino, riaprendo a tutti la Sindone! La decisione di partire alla volta di Torino per questa straordinaria apertura nasce dal desiderio che ormai coltivavo da anni di pormi davanti a questa reliquia! Premetto che non sono una persona che facilmente si avvicina alle reliquie venerandole, a causa di una fede razionale che da sempre mi frena ma, la sindone è un altra cosa! Ritengo oggi, che ciò che maggiormente rende questo telo, straordinario, è proprio quel qualcosa di inspiegabile che è insito nel mistero della risurrezione di Cristo. Penso che, la stanchezza del viaggio, il lungo percorso esterno per raggiungere la cappella che ospita la Sindone, il tempo uggioso, la riflessione interiore sul senso della sofferenza di Cristo, hanno permesso che arrivassi davanti alla Sindone con un buon atteggiamento e ho potuto davvero godere dello sguardo benevolo di Dio verso di me, sguardo che è stato reso benevolo proprio grazie alle morte di Cristo! La Sindone è come un icona orientale dalla quale ti senti guardato! Mi sono anche commossa e non mi è dispiaciuto provare dolore per il dolore che Cristo ha dovuto sopportare per i miei peccati! Di fronte alla Sindone senti che i tuoi limiti di carattere, di malattia, di fallimenti, di ingiustizie subite hanno senso nel grande fallimento umano di Gesù Cristo e solo la sua resurrezione può donare a tutti una svolta di positività. La resurrezione di questo uomo dallo stato mortale è la garanzia che tutte le volte che passo per uno stato di sofferenza fisica o morale, grazie allo spirito santo, posso oltrepassarlo ed andare avanti. Il tour che è stato proposto dalla nostra parrocchia di San Filippo Neri, sapientemente curato, si è arricchito della visita del santuario mariano di Oropa, ai piedi delle alpi, e della visita alla bellissima reggia Venaria Reale. Ai Savoia, quelli dei tempi andati, dobbiamo riconoscere qualche merito: primo tra tutti quello di avere permesso l unificazione della nostra bellissima Italia, poi l introduzione tra le monarchie europee con lo scambio culturale e artistico che nè è derivato, l abbellimento delle località dove hanno lasciato delle pregevoli residenze e in ultimo anche il valore che hanno dato alle opere della chiesa piemontese a vantaggio della chiesa universale. Non dimentichiamoci che anche la Sindone è arrivata a noi grazie alla amorevole custodia e poi donazione alla Chiesa proprio da parte dei Savoia. Una esperta guida, innamorata della sua città, ci ha accompagnato in un piacevole city tour tra le belle piazze della citta di Torino. Abbiamo apprezzato tutto anche se la città era invasa da tantissimi pellegrini tutti presi da una visione di armonia ed eleganza. Buonissima anche l esperienza di comunione vissuta dal gruppo! Irleis da S. Benedetto del tronto Museo Sistino in via Pizzi n. 25 Il museo ha sede a fianco della cattedrale-basilica di Santa Maria della Marina, cuore della vita diocesana. Con esso si è voluto raccontare la storia della chiesa sambenedettese dalle origini ai nostri giorni, esponendo alcune delle opere più significative relative ai santi martiri più antichi della diocesi e ai due principali luoghi di culto della città: la pieve di San Benedetto martire e la chiesa di Santa Maria della Marina. Aprono l esposizione alcuni degli antichi e preziosi parati con cui nei secoli passati si rivestiva il corpo del santo martire Basso, venerato nella vicina Cupra Marittima. Secondo la tradizione il santo sarebbe stato vescovo di Nizza, ucciso nell anno 250 attraverso due lunghi chiodi che ne avrebbero trapassato il corpo dal basso in alto. Tra i parati più preziosi spiccano un piviale in broccato rosso, una tonacella ed un camice. A San Basso la tradizione unisce san Benedetto martire, che ha dato il nome alla città e i cui resti sono tuttora venerati nella Pieve a lui dedicata nel Paese Alto. Alcune immagini La Chiesa combatte la pedofilia e per questo sono in pericolo Parla il vescovo missionario condannato a morte L associazione missionaria la Croce del Sud, giovedì 8 aprile, ha accolto mons. Josè Luis Azcona a S. Benedetto per ascoltare la sua testimonianza e presentare il nuovo progetto La casa di Joelma intervento del vescovo missionario mons. Josè luis azcona, ordinario della prelazia di Marajò nello stato del Parà, Amazzonia brasiliana, durante l incontro organizzato dall Associazione Missionaria Croce del Sud e dal Centro Missionario Diocesano che si è svolto a San Bendetto del Tronto nella sala Blu della parrocchia di San Filippo Neri giovedì 8 aprile alle ore 21. L intervento del prelato segue quello del Presidente della Croce del Sud don Francesco Ciabattoni che dopo una breve preghiera riassume i dati della nona campagna Natale senza Fame 2009 che si è svolta tra settembre e dicembre 2009 e presenta il prossimo progetto di solidarietà in Amazzonia a favore delle ragazze. Il progetto si chiama la Casa di Joelma e mira a togliere le ragazze dalla il mistero e la fede della Sacra Sindone strada dandole una educazione e un lavoro. In questo modo dice don Francesco costruiamo e sosteniamo la coscienza della dignità umana da difendere. La casa di circa 300mq ospiterà una decina di ragazze seguite da una equippe di animatori e insieme all aspetto educativo si tenderà ad insegnare un mestiere e introdurle in una cooperativa di lavoro. Una piccola goccia d acqua per aiutare una zona devastata quale l Amazzonia brasiliana dove l associazione lavora da anni. La sala colma di soci della Croce del Sud, oltre 100 partecipanti, ha accolto con gioia l arrivo del vescovo e con attenzione ha seguito il suo emozionante intervento. Erano presenti Paolo Perazzoli neo consigliere regionale e il sindaco di Monteprandone Stefano Stracci i quali si sono impegnati ad appoggiare il progetto di solidarietà e visitare nel mese di agosto la popolazione di Marajò. Ha preso la parola uno degli ultimi volontari Fortunato Amabili che ha ringraziato l Associazione per aver permesso una straordinaria esperienza missionaria di 4 mesi. Prima di dare la parola al vescovo don Francesco ha ringraziato tutti gli intervenuti, ha invitato ad iscriversi alla spedizione missionaria di agosto e ha esortato a raccogliere le offerte per iniziare a costruire la casa di Joelma. Con la nuova Ostensione si riaccende anche il dibattito sulla autenticità del velo. Un dibattito che si è intensificato dopo il 1988, quando un analisi compiuta su un frammento della Sindone con il metodo del carbonio 14, aveva stabilito (non senza dibattito e discussioni) la sua origine medioevale. Ritengo molto più difficile provare l origine medioevale della Sindone rispetto ad una sua origine anteriore da un punto di vista logico e sperimentale, ha spiegato Bruno Barberis, direttore del centro internazionale di sinologia. Nel Medioevo ha aggiunto la crocifissione non era più in voga. Quindi per creare un falso si sarebbe dovuto assassinare un uomo per ricreare questa situazione e penso sia un invenzione difficile da realizzare. Senza dimenticare la presenza di due tipi di tracce: quelle ematiche da una parte e l immagine corporea che ha caratteristiche tridimensionali evidenti e la cui formazione non è dovuta a pigmenti. Il modo in cui la Sindone si è formata rimane dunque uno dei misteri più grandi. Anche sull esame realizzato nel 1988 da tre differenti Università Barberis è scettico. La datazione ha affermato è un esame come tutti gli altri e non deve essere fatto passare come un esame assoluto, perché ha dei limiti. Bisogna prima di tutto essere certi dell integrità del campione esaminato escludendo possibili contaminazioni avvenute nei secoli. Per questo è necessario compiere altri studi ma questi potranno essere effettuati solo quando avremo tutti gli strumenti per essere certi che possa essere definitivo. Non possiamo tagliare un frammento del velo ogni volta che vogliamo condurre un esperimento. Nuove analisi certamente ci saranno ma non sta a me decidere il dove e il quando. Posso però garantire che sarà un operazione che dovrà avere tutti i crismi scientifici, cosa che non è avvenuta nel Sul tema dell autenticità della Sindone è intervenuto anche il cardinal Poletto. Non trattandosi di materia di fede ha spiegato la Chiesa non ha competenza specifica nel pronunciarsi sull autenticità. Compete agli scienziati e storici seri, non ai prevenuti, valutare e risolvere tale questione, cioè dire con certezza se la Sindone corrisponde o no al vero lenzuolo che ha avvolto il corpo di Gesù durante la sua breve sepoltura. A noi basta per ora affermare che quanti finora l hanno studiata a lungo e con criteri scientifici oggettivi non sono ancora riusciti a spiegare come si sia formata quell immagine, che certamente non è un manufatto, per cui permangono fondate, con alto grado di probabilità, le ragioni in favore della sua autenticità. Nelle prossime settimane, fino alla chiusura dell ostensione (il 23 maggio) sono attesi oltre 1 milione e mezzo di pellegrini. Tra loro anche papa Benedetto XVI che sarà a Torino il 2 maggio. A CURA DI MIChELE LUPPI del santo e varie suppellettili provenienti dalla sua chiesa sono esposte nella seconda sala. Tra esse le quattro statue degli Evangelisti, raffinate opere in legno intagliato dorato del secolo XIX ed un reliquiario a croce impostato sopra una base di calice del secolo XV.Della chiesa della Marina, odierna cattedrale si ammirano un superbo tabernacolo ligneo realizzato dall artista sacerdote don Luigi Sciocchetti, cui si deve la decorazione di importanti chiese statunitensi. Sempre alla stessa chiesa appartengono i bozzetti originali del vasto dipinto absidale realizzato dal cappuccino Ugolino da Belluno nel Al termine della visita si ammirano opere da una ricca collezione privata di arte sacra. Accanto ad oggetti soprattutto legati alle celebrazioni essa raccoglie un singolare Ecce Homo ligneo del secolo XVII, affiancato da altre statue di santi in legno, in pietra e in avorio. Un calice istoriato ed una croce astile a fusione metallica sono, invece, fra i più notevoli esempi di oreficeria del secolo XV.

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