Manuale dei Controlli
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- Liliana Cecchini
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1 Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Manuale dei Controlli DOMANDA UNICA DI PAGAMENTO e MISURE A SUPERFICIE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE (Regg. CE n. 73/2009, n.1307/13, 1698/2005 e 1305/2013) Indicazioni operative per l esecuzione dei controlli aziendali in loco finalizzati alla verifica delle superfici richieste a premio Settore Aiuti diretti ed interventi di mercato VERSIONE AGGIORNATA ALLA DATA DEL 30/10/2014
2 INTRODUZIONE Gli aiuti diretti richiesti a premio con la presentazione della Domanda Unica ed i premi richiesti per le misure a superficie del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) prevedono il rispetto dei requisiti di ammissibilità. I requisiti di ammissibilità delle superfici, sia per la Domanda Unica che per lo Sviluppo Rurale, sono accertati, sulla totalità delle richieste di premio, attraverso la foto interpretazione che, nel caso delle istanze incluse nel campione di ammissibilità, è integrata dalle informazioni desumibili dalle foto satellitari ed eventualmente dalle visite in campo. In alcuni casi la foto aerea non consente di verificare puntualmente il dato dichiarativo dell Azienda o a seguito di cambiamenti dell uso del suolo dopo lavorazioni successive alla foto aerea più recente o per specifiche colture il cui requisito di ammissibilità è valutabile solo con un sopralluogo (ad es. il pascolo magro) e/o un riscontro amministrativo sulla base di documentazione detenuta dall Azienda (ad es. il castagneto da frutto, la cui ordinarietà delle cure colturali è riscontrata anche dalle operazioni annotate nel Registro di campagna). Nel presente documento vengono illustrate le specifiche tecniche per le attività di Controllo oggettivo sulle aziende che hanno presentato domanda di aiuto a superficie nell ambito della Domanda Unica e/o dello Sviluppo Rurale per le quali non è possibile definire il valore dell ammissibilità di alcune particelle sulla base dei dati disponibili nel Sistema Integrato di Gestione e Controllo (di seguito SIGC). I criteri di ammissibilità di una superficie sono quelli previsti dai Regolamenti Comunitari specificati al paragrafo 1 del presente manuale, dai Decreti Ministeriali attuativi, dalle Circolari di AGEA Coordinamento e dai provvedimenti dell Organismo Pagatore tramite i Decreti di avvio del procedimento per la presentazione delle istanze di aiuto per le singole campagne. Per il Piano di Sviluppo Rurale occorre fare riferimento anche ai bandi regionali attuativi che dettagliano i criteri di ammissibilità dei singoli gruppi colturali in relazione alle caratteristiche del territorio di riferimento e agli obiettivi delle specifiche misure. Considerando che attualmente sono in via di definizione i provvedimenti attuativi dei Regolamenti inerenti il nuovo periodo di programmazione , sia per quanto riguarda la Domanda Unica che il Piano di Sviluppo Rurale, tale manuale è suscettibile di aggiornamenti sulla base degli atti ancora non esecutivi che daranno attuazione alla nuova programmazione. L implementazione dei suddetti aggiornamenti può determinare la necessità di apportare anche modifiche di tipo organizzativo che risultassero più funzionali al procedimento di controllo, all acquisizione degli esiti, ad una maggior trasparenza nel rapporto con le aziende assoggettate a verifica in loco.
3 1. QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO La normativa Comunitaria a cui far riferimento per l attività di controllo disciplinata dal presente Manuale per tutte le misure a superficie è riconducibile ai Regg. 1306/2013 e 809/2014 e nello specifico: - per la Domanda Unica: i Regg. CE 73/2009 e 1122/2009 fino alla campagna 2014 compresa ed al momento il 1307/2013 ed il 641/2014 a partire dalla campagna 2015; - per le Domande a superficie presentate nell ambito del PSR i Regg. CE 1698/2005 e 65/2011 fino alla campagna 2014 compresa ed al momento il 1305/2013 e l 809/2014 a partire dalla campagna I suddetti regolamenti devono intendersi nella versione attualizzata da eventuali modifiche successive e, pertanto, occorre consultarli nel testo integrato. 2. ORGANIZZAZIONE E SVOLGIMENTO DEL CONTROLLO Per ogni Azienda da sottoporre a controllo in loco il tecnico incaricato dovrà stampare il verbale di controllo di cui si propone uno schema all Allegato 1 del presente Manuale. Inoltre, dovrà stampare tutta la documentazione relativa al materiale che sarà utile per la verifica, quale le foto aeree presenti nel Sistema Informativo Territoriale di ARTEA (di seguito GIS) comprensive del reticolo catastale (di seguito indicata foto aerea ) nonché le informazioni inerenti le tipologie di uso del suolo presenti al momento sulle superfici a controllo e, se trattasi di un controllo disposto su richiesta di un beneficiario, la Sua proposta grafica di uso del suolo. Eventuale altra documentazione non specificamente menzionata in tale manuale potrà comunque essere utilizzata/acquisita a supporto del controllo. La richiesta di controllo viene formulata con riferimento all uso del suolo relativo alla particella catastale per la quale si chiede il sopralluogo. In caso di superfici richieste a controllo interessate da parametri di eligibilità che non possono essere ricompresi all interno di un unica particella catastale occorre valutare l uso del suolo in base anche alla superficie presente nella particella contigua in modo da poter individuare quella che la normativa comunitaria definisce come parcella. All incontro con l Azienda il tecnico incaricato, identificato l interlocutore e il ruolo rispetto alla Struttura Aziendale, annoterà gli estremi del documento di riconoscimento e acquisirà copia della delega formale nel caso in cui non sia presente il rappresentante legale. Durante la fase di campo devono essere verificate, attraverso un sopralluogo, tutte le particelle richieste a controllo. Per ognuna delle particelle oggetto di sopralluogo dovrà essere scattata almeno una fotografia per ciascuna tipologia di uso del suolo ivi presente. In particolare, le foto dovranno avere ad oggetto gli elementi caratterizzanti l ammissibilità di quella particolare tipologia di uso del suolo.
4 Sulla foto aerea il tecnico incaricato indicherà, nel modo più preciso possibile, il percorso effettuato intorno e/o dentro la particella e i punti da cui sono scattate le fotografie a supporto dei rilievi della fase di campo. Inoltre sulla foto aerea il tecnico incaricato dovrà delimitare ed indicare, in modo chiaro e leggibile, gli usi del suolo rilevati. Nel caso in cui in fase di sopralluogo il tecnico incaricato utilizzi una strumentazione GPS al fine di individuare in modo più preciso e puntuale la delimitazione degli usi del suolo individuati, nella foto aerea dovranno essere riportati i punti di rilevazione e dovrà essere data traccia dell utilizzazione di tale strumentazione nel verbale di controllo. Ogni foto aerea utilizzata durante il sopralluogo deve essere firmata e timbrata da parte del tecnico incaricato. Oltre a dare evidenza del sopralluogo effettuato e permetterne la ripercorribilità, il verbale ha l obiettivo di condividere con l Azienda le informazioni rilevate nella fase di controllo in loco e una prima indicazione dell ammissibilità di ogni particella controllata. Ai fini di cui sopra il tecnico Incaricato dovrà riportare nel verbale, per ciascuna particella oggetto di controllo o per gruppi di particelle omogenee, quanto riscontrato in merito agli usi del suolo presenti, descrivendo gli elementi significativi rilevati in campo funzionali ad prima indicazione all Azienda circa gli esiti del controllo: ad esempio, in caso di verifica di una superficie dichiara a pascolo magro è opportuno descrivere lo situazione dello strato erbaceo, arboreo e arbustivo. Solo dopo il posizionamento degli esiti del controllo sul GIS ARTEA sarà possibile determinare la superficie effettiva dei vari usi del suolo rilevati (misurazione in mq di ogni uso del suolo riportato a GIS). Al termine del sopralluogo sarà cura del tecnico incaricato compilare, in doppia copia, il verbale di controllo che sarà sottoscritto dal tecnico stesso e dal rappresentante aziendale che potrà inserirvi eventuali osservazioni. Una copia sarà rilasciata all Azienda. 3. COMUNICAZIONE AD ARTEA DEI DATI DEL CONTROLLO La fase successiva al sopralluogo in campo è la compilazione del modulo predisposto nel Sistema Informativo di ARTEA (relazione di controllo) con l inserimento dei dati rilevati corredato di tutta la documentazione utilizzata o acquisita durante il controllo stesso, comprensiva del materiale fotografico prodotto, del materiale cartografico utilizzato, dell eventuale documentazione tecnico-amministrativa utilizzata/acquisita ai fini del controllo. A conclusione dell inserimento dei dati e della documentazione a supporto il tecnico incaricato firma digitalmente il modulo on line nel quale è inserita la relazione di controllo. Il tecnico incaricato provvede anche al riporto diretto nel GIS di ARTEA delle informazioni grafiche indicanti gli usi del suolo rilevati. Il Supervisore, verificata la completezza e la correttezza formale del controllo e del suo inserimento nel Sistema Informativo di ARTEA secondo le specifiche del presente Manuale, appone la propria firma al modulo on line attestando la regolarità del controllo svolto.
5 Nel caso in cui il controllo sia oggetto anche di verifica di qualità da parte del Supervisore questi provvederà a redigere la relativa check list (Allegato 2 al presente Manuale) e ad allegarla al modulo on line prima dell apposizione della propria firma. Nel caso di non conformità rilevate in fase di controllo qualità, Il Supervisore pianifica idonei interventi correttivi e monitora il follow up. Gli esiti negativi derivanti dal controllo qualità saranno comunicati ad ARTEA a cura del Supervisore. Infine, tutti i fascicoli cartacei relativi ai controlli svolti dovranno essere consegnati ad ARTEA corredati dalla documentazione utilizzata per lo svolgimento del controllo e dovranno contenere le stesse informazioni presenti nel modulo on line relazione di controllo sul Sistema informativo di ARTEA. 4. INDICAZIONI OPERATIVE RELATIVEA A TIPOLOGIE DI CONTROLLO CHE PRESENTANO ALCUNE SPECIFICITA E utile chiarire che ai fini dei presenti controlli in loco la particella è identificabile tramite i parametri catastali (Comune, Foglio, Numero di Particella), la parcella è la porzione di territorio contigua riferita allo stesso conduttore e con la medesima vocazione colturale, l area omogenea è costituita da una porzione di territorio contigua con medesima vocazione colturale in capo a più conduttori. A) Controlli sulle superfici dichiarate a pascolo magro per l abbinamento a diritti di cui al Titolo III del Reg. CE. 73/ Regime di Premio Unico (RPU) I Regolamenti comunitari prevedono l abbinamento a titoli delle aree boschive solo in caso di effettivo pascolamento. Una superficie viene classificata come bosco quando la foto interpretazione individua una percentuale di vegetazione erbacea, oltre la proiezione delle chiome degli alberi, inferiore al 50%. Tale superficie viene, in un primo momento, ritenuta ineligibile all aiuto. Può assumere il carattere di eligibilità in presenza di una delle seguenti condizioni: pascolamento di animali propri o di terzi (in entrambi i casi occorre l indicazione del codice allevamento registrato in BDN (Banca Dati Nazionale relativa all Anagrafe zootecnica) e delle date di pascolamento, oltre ad eventuale documentazione giustificativa del pascolamento stesso, quali ad esempio certificato di monticazione e demonticazione, ecc.; sfalcio: a) autoconsumo del foraggio (presenza codice allevamento in BDN o di altri tipi di allevamento non registrati in BDN); b) vendita del foraggio (presenza fatture di vendita); Il pascolamento di animali propri o di terzi è verificato mediante un sopralluogo finalizzato a rilevare i due elementi essenziali alla definizione dell ammissibilità all RPU: Effettiva utilizzazione per l alimentazione zootecnica di tali superfici; Valutazione della tara forfettaria (costituita da rocce, arbusti non utilizzabili per il pascolo, tronchi degli alberi ed in genere qualsiasi area non coperta da vegetazione erbacea) da applicare.
6 Inoltre, il pascolamento definito come effettiva utilizzazione per l alimentazione zootecnica delle superfici dichiarate a pascolo magro è attestato dalle seguenti condizioni: 1) Penetrabilità del bosco cespugliato da parti degli animali coerentemente alla stazza degli stessi; 2) Presenza di escrementi degli animali che hanno pascolato le superfici oggetto di controllo; 3) Presenza di recinzioni a contenimento degli animali; 4) Dislocazione di abbeveratoi o bacini d acqua naturali o artificiali per gli animali o, in assenza, prossimità alla stalla o altra soluzione di abbeveraggio del bestiame; 5) Vegetazione erbacea presente sull intera particella in misura superiore al 50% (presenza di cotico erboso). Per la classificazione delle superfici di cui al precedente punto 5), in fase di sopralluogo, il tecnico incaricato dovrà effettuare una stima della percentuale di superficie coperta da vegetazione erbacea in una zona rappresentativa della situazione media dell area e indicare a quale delle seguenti categorie può essere assimilata: Percentuale superficie inerbita Tara forfettaria da applicare Codice da associare al poligono di controllo Tra 0% e 50% 100% 953 o 954 in base alla dichiarazione a tara 20% o 50% Tra 50% e 80% 50% 654 Tra 80% e 95% 20% 653 Tra 95% e 100% Per la classificazione delle superfici in fase di sopralluogo il controllore farà riferimento alle indicazioni e alla documentazione fotografica esemplare contenuta nelle Specifiche Tecniche per l esecuzione dei Controlli Oggettivi dell ammissibilità dei boschi a pascoli magri (Versione 1.0 del 13 Maggio 2011) redatto da AGEA Coordinamento. Nella fase di riporto a video i codici da utilizzare sono quelli sottostanti specificando che, nel caso in cui il bosco risulti non pascolato o non pascolabile (ad esempio per l impenetrabilità), il codice da impostare è il 953 o il 954 ad indicare che il bosco è stato controllato in loco senza che ne siano state ravvisate le condizioni di ammissibilità derivanti dal pascolamento. Codice uso del suolo Descrizione uso del suolo 638 PASCOLO TIPO ALPEGGI(SENZA TARE) 653 PASCOLO ARBORATO TARA PASCOLO ARBORATO/MAGRO TARA PASCOLO MAGRO TARA PASCOLO ARBORATO (NON PASCOLATO) TARA PASCOLO ARBORATO (NON PASCOLATO) TARA 50 Il tecnico incaricato dovrà riportare nel verbale di controllo, con riferimento a ciascuna particella, le indicazioni relative agli elementi che definiscono la pascolabilità, quali ad
7 esempio l accessibilità delle superfici da parte degli animali con indicazione degli accessi sulla foto aerea, la presenza di eventuali recinzioni indicandone la localizzazione sulla foto aerea, la presenza di punti di abbeveraggio e mangiatoie per il bestiame sulla foto aerea, la presenza di escrementi, ecc.. B) Controlli sulle superfici dichiarate a castagneto da frutto Il castagneto da frutto è ammissibile all abbinamento a titoli ai fini dell RPU ed è tra le colture a premio della misura 214a1 del Piano di Sviluppo Rurale della Toscana Per quanto riguarda i criteri di ammissibilità, oltre ad accertare la presenza del castagneto, occorre appurare se è consuetudinariamente coltivato o se è in stato di abbandono. Quest ultima condizione si caratterizza per una considerevole vegetazione arborea o arbustiva insediatasi spontaneamente sotto le piante di castagno e non rimossa, che, peraltro, impedisce le normali operazioni colturali e di raccolta dei frutti; inoltre si possono prendere in considerazione la presenza di una notevole quantità di polloni alla base dei fusti e la presenza di piante che visibilmente non hanno subito periodiche potature (dopo anni di mancati interventi colturali le chiome dei castagni fruttiferi generalmente si presentano irregolari, arruffate, con parti dense e altre assai rade e con rami o intere branche morte a causa di malattie o per la mancanza di un adeguata illuminazione). Nel caso in cui all interno del castagneto da frutto si dovessero rilevare altre essenze forestali: se queste sono per singolo pedale, sempre nel rispetto della densità minima di piante prevista dalla definizione di castagneto da frutto, si può tranquillamente delimitare sul limite esterno il castagneto senza segnalare tali essenze; se si rilevassero per una superficie accorpata di almeno metri quadri, nel caso di superfici > di 1 Ha, o pari almeno al 10% della superficie, nel caso di superfici < di 1 Ha (es. 500 metri quadri, nel caso di superficie di mq; 700 metri quadri nel caso di superficie di metri quadri; e così via) (questo vale anche per eventuali tare o radure all interno del castagneto da frutto), tali zone sono da escludere dalla superficie complessiva che si restituisce a castagneto da frutto. Per l ammissibilità al premio previsto dalla misura 214a1 del Piano di Sviluppo Rurale occorre la verifica di ulteriori caratteristiche relative alla dimensione e alla produttività del castagneto da frutto. L estensione minima del castagneto da frutto è stabilita dal Regolamento DPGR n. 48/R/2003 di applicazione della L.R. n. 39/2000 Legge forestale della Toscana che, all Art. 52, recita Costituisce castagneto da frutto qualsiasi area, di estensione non inferiore a metri quadrati e di larghezza maggiore di 20 metri, che abbia una densità non inferiore a 40 piante da castagno da frutto ad ettaro. Inoltre, in caso di superficie del castagneto da frutto non continua ma intervallata nella sua estensione da una fascia boschiva, quest ultima deve essere inferiore a circa 20 mt. Al fine di valutare l ammissibilità per la misura 214a1, qualora la porzione della particella dichiarata a castagneto da frutto oggetto del controllo abbia dimensioni inferiori a 2000 mq, dovrà essere valutato l uso del suolo della parcella o dell area omogenea in modo da definire la dimensione minima del castagneto stesso.
8 Infine, il tecnico incaricato dovrà riportare nel verbale le informazioni contenute nel Registro aziendale di campagna relative alle cure colturali effettuate sul castagneto da frutto e alla raccolta, nonché indicare se il castagneto risulta gestito secondo le ordinarie cure colturali. Il tecnico incaricato deve annullare il Registro aziendale di campagna visionato tirando una riga dopo l ultima annotazione effettuata dall Azienda, scrivendo: per ARTEA, data del controllo, proprio timbro e firma. Nei casi in cui il castagneto da frutto sia rilevato in stato di abbandono va riportato nel GIS di ARTEA il seguente codice: Codice uso del suolo Descrizione uso del suolo 618 BOSCO\CESPUGLIATO Nel caso in cui il castagneto da frutto sia gestito (e dunque soddisfa il criterio di ammissibilità per l RPU) ma non abbia le caratteristiche previste per l ammissibilità alla Mis. 214a1 del PSR riferite all estensione e alla produttività occorre utilizzare il seguente codice: Codice uso del suolo Descrizione uso del suolo 615 FRUTTA A GUSCIO Nel caso in cui il castagneto è gestito ed ha le caratteristiche previste per l ammissibilità alla Mis. 214a1 del PSR riferite all estensione e alla produttività occorre utilizzare il seguente codice: Codice uso del suolo Descrizione uso del suolo 122 CASTAGNETO DA FRUTTO
9 Allegato 1) Schema di Verbale di controllo DATI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA Denominazione CUAA Indirizzo Via o Località Comune Provincia Recapito telefonico Pec INCARICATI DEL CONTROLLO Cognome e Nome Ente Qualifica Cognome e Nome Ente Qualifica PERSONE PRESENTI AL CONTROLLO Cognome e Nome Documento di riconoscimento Tipo e numero Scadenza Qualifica (es.titolare,rappresentante legale,delegato,tecnico,etc) Presenza delega/mandato SI NO Eventuali altre persone presenti al controllo ELEMENTI DEL CONTROLLO Preavviso SI NO Tipo In caso di controllo NON effettuato Irreperibilità del beneficiario Altre cause imputabili al beneficiario Altro (specificare) Inizio controllo Ora Fine controllo Ora Sono state oggetto di sopralluogo le particelle catastali di seguito indicate la cui superficie riscontrata verrà calcolata tramite riporto a GIS delle mappe verificate Comue Foglio Particella Uso del suolo dichiarato Rilievo CAMPO NOTE TECNICO INCARICATO DICHIARAZIONI DEL BENEFICIARIO Ai sensi del D.Llgvo 196/2003, si autorizza l'acquisizione e il trattamento informatico dei dati contenuti nel presente verbale e negli eventuali allegati, anche ai fini dei controlli degli Organismi nazionali e comunitari. La presente relazione è redatta in duplice copia, una copia resta al controllore e una copia viene rilasciata al richiedente. Luogo FIRMA dell'azienda FIRMA del/dei tecnico/i incaricato/i
10 Allegato 2) Schema di Check list controllo qualità del Supervisore DATI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA OGGETTO DI CONTROLLO Denominazione CUAA Indirizzo Via o Località Comune Provincia INCARICATI DEL CONTROLLO AZIENDALE Cognome e Nome Qualifica Cognome e Nome Qualifica ELEMENTI DEL CONTROLLO AZIENDALE del controllo DATI RELATIVI AL CONTROLLO QUALITA Responsabile del controllo qualita di convalida delle informazioni caricate nel modulo prdisposto nel SI ARTEA Nome Cognome Qualifica Ente Check list sulla qualità del controllo aziendale Documentazione cartacea Punto di controllo SI NO Verbale di controllo Il verbale è compilato in maniera cotrretta e completa? Dalle informazioni presenti nel varbale a conclusione del sopralluogo l'azienda ha potuto evincere una prima valutazione sui rilievi emersi? E' presente tutta la documentazione necessaria alla ripercorribilità del controllo? Fascicolo di controllo Modello on line Riposto a GIS La documentazione fotografica è esustiva rispetto agli usi del suolo rilevati nelle particelle sopralluogate? Sono presenti le stampe delle foto aeree con l'indicazione dei punti di accesso alle particelle, il percorso effettuato e i punti di scatto delle foto? E' presente il verbale scannerizzato in formato pdf? E' stato allegato in formato pdf tutto il materiale cartaceo presente nel fasciolo dicontrollo? Il modello riporta la firma e la data di compilazione da parte del tecnico incaricato? Il riporto a GIS dell'uso del suolo rilevato in fase di sopralluogo è presente per tutte le particelle oggetto di sopralluogo? ESITO CONTROLLO DI QUALITA' Cotrollo positivo Sono stati utilizzati i codici di codifica ARTEA per la fotointerpretazione? Eventuali raccomandazioni o note di miglioramento Controllo negativo Motivazione e note Firma del Responsabile del controllo qualità
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