Anni Dieci Nuovi talenti? Facciamoli lavorare di Mario De Luigi. Dove eravamo 1960

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2 In uscita a metà Aprile il nuovo album di Michael Bublé, che presentiamo in anteprima nella nostra sezione Vetrina. Il 37enne artista di origini italiane, cui dedichiamo questo mese la copertina, è tuttora molto legato al nostro Paese (fu il nonno paterno, emigrato in Canada, a trasmettergli l amore per la musica), dove il suo ultimo lavoro Christmas è stato fra i più venduti nel periodo natalizio sia nel 2011 sia, in versione de luxe, nel Ora torna al suo pubblico con To be loved, una raccolta di brani in linea con il suo stile da crooner grazie al quale è considerato dai più come l autentico erede di Sinatra tra cui figurano anche tre brani da lui stesso firmati: uno di questi ( It s a beautiful day ) è già in circolazione come singolo. Editore: Musica e Dischi di Mario De Luigi via De Amicis 47, Milano Italy Tel./Fax Aut. del Trib. di Milano del N. 188 del Registro Iscrizione R.O.C. n Anno LXIX Abbonamento 2013 Euro 70,00 Direttore responsabile: Mario De Luigi Abbonamenti e contabilità: abbonamenti@musicaedischi.it Pubblicità e marketing: Emanuela Masserani inserzioni@musicaedischi.it Gestione pubblicazioni e Internet gestione@musicaedischi.it Segreteria di direzione segreteria@musicaedischi.it COLLABORATORI Coordinamento della redazione: Katia Del Savio Area Spettacolo/Area Editoria musicale: Cristiana Vianello Vetrina/Pop & Rock: Antonio Orlando - Vetrina/Jazz: Maurizio Franco - Vetrina/Classica: Diana Leva Altri collaboratori: Stefano Bianchi, Matteo Ceschi, Antonio Costa Barbè, Gianni Del Savio, Andrea Direnzo, Elisa Giovanatti, Guido Marco, Rossella Rambaldi, Eugenio Tovini Scritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono Copyright per le classifiche Testi non riproducibili integralmente o parzialmente senza l autorizzazione scritta da parte dell editore. INSERZIONISTI Ala Bianca - Carosello - Galletti Boston - La Bambolina - Leone Rampante - Music Italy Show - Nar International MERCATO Anni Dieci Nuovi talenti? Facciamoli lavorare di Mario De Luigi Dove eravamo 1960 Osservatorio Siae: dopo il voto Riassetto dell ente, con qualche polemica Opere complete, o quasi Si diffonde la moda dei cofanetti antologici Musica e giurisprudenza Incontro con l avv. Alberto Pojaghi VETRINA SPETTACOLO Modà, nuovo tour al via Sulla scia dell esito sanremese di Cristiana Vianello EDITORIA Le novità del mese Libri ALBUM Non solo swing In anteprima il nuovo Cd di Michael Bublé di Mario De Luigi Ripartendo da Zero Amo è già ai vertici delle classifiche di Mario De Luigi Bentornato, David Bowie, una nuova stagione di Antonio Orlando Se non bastasse Sanremo Le molte facce di Marco Mengoni di Katia Del Savio Compilations di Rossella Rambaldi Schegge Nuove emissioni dall area indipendente di Matteo Ceschi Potter, la nuova Odissea Jazz/L album del mese di Maurizio Franco Verdi da vedere Classica/La proposta del critico di Diana Leva Le novità del mese Depeche Mode, Tricarico, Bon Jovi, Dido, Jimi Hendrix, Roberta Carrieri, Bastille, Justin Timberlake, Strokes, Ska-P, Il Parto Delle Nuvole Pesanti, Ernesto De Pascale, Roberto Ciotti, Marco Parente, Ilaria Porceddu, Birdy Singoli Bauer, Mayra Veronica, Sander Van Doorn & Mark Knight vs Underworld, Afrojack, Felix Da Housecat feat. Will.I.Am, Mariah Carey, Agnrtha Faltskog, Fedez feat. Francesca Michielin, Alexis Jordan (a cura di Eugenio Tovini) CLASSIFICHE Album Singoli Indies Classica Jazz Dvd Musica stampata Retrospettiva RASSEGNA Classica Leggera Musica stampata Gli Annunci 2

3 Nuovi talenti? Facciamoli lavorare di Mario De Luigi Quando promuovemmo qualche mese fa, nell ambito di SuperSound a Faenza, un Forum dedicato ai giovani emergenti sulla scena musicale italiana, lo intitolammo provocatoriamente Nuovi talenti? Andate a lavorare! : nel senso di esortazione (agli oggetti del convegno in questione) a superare il velleitarismo tipico dei dilettanti allo sbaraglio che sempre più numerosi si affacciano sul mercato proponendo autoproduzioni alternative alla logica mercantile delle multinazionali, studiando invece con attenzione e umiltà i meccanismi che da sempre regolano il mercato della musica, per impadronirsi delle tecniche necessarie ad agire su esso in termini di promozione e distribuzione. E mettere magari a frutto i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia della comunicazione digitale, per evitare di esserne emarginati. Non sappiamo quale ampiezza abbiano raggiunto i cerchi nell acqua causati dal nostro sasso nello stagno (ammesso che abbiano avuto qualche effetto), ma è un fatto che in quest ultimo periodo il livello delle produzioni indipendenti autogestite è sensibilmente cresciuto, sia sul fronte della qualità delle realizzazioni spesso ormai in grado di sostenere la concorrenza con i prodotti mainstream sia nella loro gestione in funzione di una concreta presenza sul mercato. Già da diversi anni, ancor prima del principio della crisi, nella scena musicale (non solo italiana) sta crescendo un movimento di opposizione all establishment che vede paradossalmente alleati musicisti e fruitori, con l obiettivo di abbattere i vecchi modelli, tanto sul piano della creatività quanto su quello dell organizzazione: obiettivo che sarebbe forse già stato raggiunto se sul tappeto fossero state avanzate proposte credibili di modelli nuovi in sostituzione. Ma ciò che non è avvenuto finora, a dar retta a qualche segnale che in quest ultimo periodo comincia ad avvertirsi, potrebbe essere imminente: i nuovi talenti di oggi sembrano non solo dimostrare entusiasmo e passione, com è naturale, ma anche riconoscere la necessità di acquisire esperienza inizialmente appoggiandosi alle conoscenze dei professionisti più collaudati, per poi farle proprie anzi che delegare altri al fine di rinnovare gli schemi: cambiare il sistema, dunque, non semplicemente fare terra bruciata distruggendolo. E sicuramente un operazione rischiosa, oltre che una sfida coinvolgente, ed è inevitabile che si possa sviluppare di frequente non senza tentativi a vuoto ed errori di valutazione: ma a volte, anche, dagli sbagli possono nascere capolavori. E di qualche (piccolo) capolavoro il nostro settore avrebbe proprio bisogno per risollevarsi da anni di stagnazione, di appiattimento su modelli obsoleti, di ricerca del successo facile e di asservimento ai meccanismi clientelari della comunicazione di massa. Sarebbe sufficiente, a questi nuovi talenti che stanno imparando a lavorare utilizzando tecniche d intervento sul mercato in forme non tradizionali e ad accettare il confronto con le più differenti fasce di pubblico, dare fiducia: così da permettere loro di trasformarsi, da inesperti dilettanti allo sbaraglio, in veri professionisti. Se infine, per gioco, volessimo sostituire il termine nuovi talenti con quello di parlamentari a cinque stelle e il contesto di riferimento, da quello della nostra industria musicale a quello della politica italiana in generale, nella delicatissima fase che essa sta attraversando già da parecchie settimane potremmo scoprire analogie quanto mai istruttive: mediare fra entusiasmo ed esperienza, fra passione e saggezza, non meno che fra incoscienza della gioventù e disincanto della maturità, non è probabilmente impresa semplice, ma per uscire da certe situazioni di stallo che possono sembrare senza sbocco, possibilmente affrancandosi dai burattinai di turno, varrebbe almeno la pena di tentare. 3

4 Dove eravamo 1960 Il decennio d oro della musica leggera nazionale (ancor oggi ricordato come i favolosi anni 60 ) si apre con un festival di Sanremo vinto da Romantica, grazie all accoppiata fra l autore del brano, Renato Rascel, e l urlatore Tony Dallara. Ma all evento prende parte per la prima volta anche Mina già salita al rango di stella di prima grandezza nel panorama della canzone italiana con due brani, Non sei felice ed E vero : nella foto tratta dal numero di M&D del Marzo 1960 la vediamo esibirsi (accompagnata dall orchestra Angelini) in quest ultimo motivo, firmato da Nicola Salerno, in arte Nisa, per il testo e da Umberto Bindi per la musica, e presentato da Teddy Reno in seconda versione. 3 Febbraio 1960: a Roma, all alba, un incidente automobilistico stronca d improvviso la vita (e la carriera artistica) di Fred Buscaglione, artista che nel volgere di pochi anni si era imposto dopo un periodo di gavetta nei night clubs insieme al gruppo degli Asternovas e alla moglie Fatima Robin s come uno dei personaggi più popolari della scena musicale, grazie a bestsellers come Eri piccola così, Che bambola, Guarda che luna e numerosi altri. La notizia arriva nella nostra redazione quando il mensile di Febbraio è già in stampa, e c è solo il tempo e lo spazio per inserire un trafiletto in penultima pagina (riportato qui a fianco), rinviando ai numeri successivi un ricordo più ampio e la discografia completa. Nel mese di Aprile compare su Musica e Dischi la cronaca, firmata dal nostro collaboratore Pietro Caputo (specializzato sul versante della musica sinfonica), del Concorso Chopin di Varsavia dedicato a pianisti emergenti alla sesta edizione vinto in quell anno da un italiano diciottenne: si tratta di Maurizio Pollini, che per la prima volta sale all attenzione dei media proprio grazie al nostro articolo, riprodotto qui accanto. Oltre mezzo secolo dopo, il musicista è tuttora fra i più apprezzati artisti sulla scena internazionale. Nel numero di Settembre di M&D compare un annuncio pubblicitario del gruppo VCM che presenta il primo singolo di Enrico Intra interprete di due brani contenuti in un 45 giri su etichetta Columbia, Be mine signorina e Je vous adore definito la voce che fa atmosfera : Intra, anzi che come cantante, si sarebbe imposto all attenzione negli anni successivi come arrangiatore, compositore e direttore d orchestra, e oggi è fra i più significativi esponenti del panorama jazz in Italia. La nostra testata, dopo 15 anni di attività, all alba del nuovo decennio si è ormai imposta sotto ogni aspetto come l unico organo riconosciuto a rappresentare l industria musicale italiana, ed è regolarmente presente a tutte le principali manifestazioni festival, fiere, mostre-mercato, ecc. dedicate alla musica: qui accanto (tratta dal nostro numero di Ottobre) l immagine dello stand allestito da Musica e Dischi alla 26ma Mostra Nazionale della Radio, tenuta nel mese precedente presso la Fiera di Milano. 4-1

5 Sempre nel numero di Ottobre 60 è riportata la cronaca del Festival della Canzone Mediterranea di Barcellona (alla seconda edizione), svoltosi dal 23 al 25 Settembre: nella foto, da sin., il greco Alecos Pandas, interprete della canzone seconda classificata, il nostro direttore Aldo Mario De Luigi, la vincitrice del festival Nana Mouskouri e l impresario dei due artisti, Takis Cambas. Alla gara l Italia, rappresentata da Claudio Villa e Jimmy Fontana, si piazzò al terzo posto in classifica. Novembre 1960: il nostro mensile dedica un articolo che riproduciamo qui a fianco a un evento tenuto nel locale notturno Santa Tecla di Milano, fucina di artisti emergenti, ad alcuni dei quali la direzione conferisce un riconoscimento per il loro impegno nella programmazione: fra essi figurano Giorgio Gaber, Ornella Vanoni e Gino Paoli, tutti e tre facenti parte della scuderia Dischi Ricordi. L etichetta, collegata al gruppo editoriale G. Ricordi & C., era nata due anni prima e la sua direzione artistica affidata all ultimo esponente della dinastia, Nanni Ricordi, che aveva realizzato i primi dischi degli artisti citati. 4-2

6 Osservatorio Il dato sotto riportato si riferisce alla variazione in percentuale del fatturato industriale nel mese scorso, rispetto al mese precedente, ed è stato elaborato in base alle indicazioni, fornite dalle case distributrici, relative alle vendite dei diversi supporti sonori in tutti i canali. La torta sotto riprodotta illustra la ripartizione in percentuale fra prodotto nazionale, internazionale e compilations nelle prime 25 posizioni settimanali della Borsa Album, nel periodo successivo alla rilevazione apparsa nel nostro scorso numero e fino all uscita di questo. Le quote sotto riportate si riferiscono alla somma delle quote registrate dai diversi gruppi di distribuzione nelle prime 50 posizioni settimanali della Borsa Album, nel periodo successivo alla rilevazione pubblicata nel nostro scorso numero e fino all uscita di questo. Le quote sotto riportate si riferiscono alla somma delle quote registrate dai diversi gruppi di distribuzione nelle prime 50 posizioni settimanali della Borsa Singoli, nel periodo successivo alla rilevazione pubblicata nel nostro scorso numero e fino all uscita di questo. 5

7 Siae: dopo il voto Riassetto dell ente, con qualche polemica Con la designazione alla presidenza Siae di Gino Paoli la cui nomina ufficiale è attesa per questo mese, dopo la ratifica d obbligo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (che probabilmente si consulterà al proposito con le Camere) il riassetto della Società sembra vicino alla definizione, lasciandosi alle spalle le travagliate vicende che avevano dato origine al commissariamento, e pronto a traghettare l ente nel nuovo scenario europeo a cui ha condotto la rivoluzione digitale in questi anni. Le elezioni del 1 marzo si erano svolte in un clima arroventato di polemiche, a seguito del ricorso al Tar del Lazio dell 8 gennaio da parte di alcune associazioni (ACEP, Arci, AudioCoop ed altre) che avevano impugnato il nuovo Statuto Siae contestando la regola secondo cui in assemblea ogni associato ha diritto a un voto più un voto per ogni Euro incassato beneficiando dunque gli associati più potenti e chiesto (anche con una manifestazione pubblica di protesta davanti alla sede Siae di Roma, il 13 febbraio) il rinvio del voto: ma il 21 febbraio il ricorso è stato respinto dal Tribunale Amministrativo, e le elezioni stesse hanno potuto aver luogo regolarmente, consentendo di nominare i 34 membri del Consiglio di Sorveglianza, che resteranno in carica per i prossimi quattro anni. Questi, nell ordine dei voti raccolti, i nomi dei componenti il Consiglio: per la Lista Autori sono stati eletti Gino Paoli, Cristiano Minellono, Alessandro Solbiati, Biagio Proietti, Mario Lavezzi, Pino Massara, Maria Grazia Maxia, Vittorio Costa, Alessandro Angrisano, Andrea Purgatori, Antonella Rizzi, Linda Brunetta Caprini, Franco Micalizzi, Nicola Piovani, Michele Maisano, Anna Narici e Antonella Bolelli Ferrera. Per la Lista Editori sono entrati invece Filippo Sugar, Toni Verona, Claudio Buja, Federico Monti Arduini, Roberto Razzini, Giuseppe De Martino, Paolo Franchini, Luigi De Siervo, Alfredo Gramitto Ricci, Franco Daldello, Roberto Bonizzoni, Piero Leonardi, Silvia Villevieille Bideri, Piero Ostali, Paola Perilli, Marco Polillo e Angelo Barbagallo. Un risultato che, per quanto veda un Consiglio controllato per due terzi dai detentori dei grandi incassi precisa un comunicato delle associazioni che avevano impugnato lo statuto è stato comunque ritenuto soddisfacente dalla coalizione di minoranza raccolta sotto l insegna La Siae è di tutti, grazie alla nomina dei capilista Angrisano e Bonizzoni. E a questo punto non rimane che attendere il decreto di Napolitano perché il Commissario Straordinario Siae, Gian Luigi Rondi, e i due subcommissari Paolo Stella Richter e Domenico Luca Scordino cedano il passo ai nuovi vertici della Società: del Consiglio di Gestione, nominato dal Consiglio di Sorveglianza il 18 marzo scorso, insieme al presidente designato Gino Paoli fanno parte (sostenuti dalla lista di maggioranza) l editore Filippo Sugar e l avv. Luca Scordino subcommissario uscente, indicato grazie alle competenze tecniche mostrate nel corso del suo mandato nonché, appoggiati dalla lista di minoranza, l editore Federico Monti Arduini e Biagio Proietti, autore della sezione DOR. Quanto al Consiglio di Sorveglianza, alla presidenza e alla vicepresidenza sono invece stati eletti rispettivamente Franco Micalizzi, in rappresentanza della Federazione Autori, e il Segretario della Federazione Editori Musicali (FEM), Paolo Franchini. Commentando i risultati del voto, Mi sembra chiaro dichiara il presidente FEM, Filippo Sugar (nella foto), che in attesa della ratifica del Consiglio di Gestione ha rassegnato le dimissioni da membro del Consiglio di Sorveglianza che lo Statuto Siae ha mostrato di funzionare: perché ha garantito da un lato la governabilità, dall altro la tutela di tutte le forze principali (comprese le minoranze, che avevano impugnato lo Statuto stesso sostenendo di non essere sufficientemente rappresentate). I 34 eletti rappresentano di fatto tutte le anime della base associativa, con la prevalenza della musica grazie al peso economico di quest ultima, ed esprimono gli interessi di quanti lavorano nella musica come veri professionisti, fuori da quei meccanismi clientelari che in passato hanno lacerato la Società. Per ciò che mi riguarda ho sempre contestato la visione demagogica che alcuni hanno del nostro settore, collocando le multinazionali nel ruolo dei brutti e cattivi, perché lo giudico un alibi contro il cambiamento: in realtà ci sono aziende che investono grandi risorse negli autori italiani, nella ricerca dei talenti (e fra esse figurano le majors), mentre ci sono altre aziende che non investono e non lavorano. La differenza sta solo nell impegno. Di opposto parere, e scontento del risultato elettorale, è invece il presidente dell Associazione Autori Compositori e Piccoli Editori (ACEP), Roberto Rinaldi: Purtroppo af- 6-1

8 ferma la cordata di liste elettorali facenti capo alle multinazionali della musica ha preso pieno possesso della Siae, e per noi piccoli diventerà sempre più difficile incassare i diritti d autore, in quanto i sistemi di ripartizione che verranno introdotti saranno sempre meno analitici, sempre più indiretti e a campione, e pertanto, matematicamente, premieranno gli sterminati repertori, prevalentemente internazionali, facenti capo alle sopra citate multinazionali, con buona pace della musica italiana, che ormai si avvia ad essere sempre più colonizzata dall estero. A sostegno della sua tesi Rinaldi cita un recente episodio: Addirittura dieci giorni prima delle elezioni, il 21 febbraio, è stata convocata a sorpresa una riunione della Commissione Musica, la quale ha fatto passare (con effetto retroattivo dal 1 gennaio 2013, nonostante la retroattività sia vietata dal previgente art. 101 del Regolamento generale, ora Art. 75, e pertanto, a nostro avviso, molto scorrettamente) una modifica dell Ordinanza di ripartizione che toglie la ripartizione analitica a feste private, centri sociali, circoli anziani, matrimoni, conventions, inaugurazioni e ad una miriade di trattenimenti simili. Ciò significa escludere dalla ripartizione analitica circa il 30 % dei trattenimenti musicali. La motivazione di questa pesante modifica della ripartizione dei diritti d autore sarebbe stata la necessità di colpire alcune organizzazioni malavitose che agiscono in Campania, le quali illecitamente si accaparrerebbero programmi musicali a fini di lucro e che sarebbero anche indagate dalla Guardia di Finanza. Si tratta di una motivazione a dir poco ridicola, in quanto l Art. 61, comma 2 (ora Art. 38, comma 2) del Regolamento generale della Siae dà facoltà al Direttore generale di escludere totalmente o parzialmente dalle operazioni di ripartizione quei programmi per i quali, indipendentemente da accertamenti, sussistano gravi indizi di non veridicità o di irregolarità e non ne sia possibile la ricostruzione d ufficio. Pertanto queste organizzazioni malavitose potevano essere efficacemente colpite dalla Siae escludendo dalla ripartizione i programmi incriminati e le opere ivi indicate, senza alcuna necessità di colpire, in tutta l Italia, circa il 30 % dei trattenimenti. In ogni caso sia ACEP che ha annunciato il 27 febbraio di non far più parte del Coordinamento CREA, la cui lista era promossa da Uncla (accusata di ospitare associati conniventi con le multinazionali) sia Arci che AudioCoop confidano che il Tar nel prosieguo del giudizio, saprà valutare la palese anomalia ed illegittimità della condotta del Commissario Straordinario rispetto allo Statuto, e tornerà sulle proprie decisioni, invalidando di conseguenza le elezioni del 1 marzo: ipotesi, tuttavia, che allo stato attuale delle cose non sembra molto plausibile. Nel frattempo i nuovi organi dirigenti dell ente stanno già organizzandosi per sviluppare un piano di lavoro, articolato su differenti obiettivi, per i mesi a venire. Ma quali saranno i punti principali su cui la nuova Siae si muoverà, non appena il decreto presidenziale ne renderà le cariche operative a pieno titolo? Abbiamo chiesto a Filippo Sugar di esprimere la sua opinione in merito: A mio avviso ci ha risposto abbiamo almeno tre problemi urgenti da risolvere. Il più importante (e, credo, il più difficile) è vincere la battaglia in difesa del diritto d autore nell ambito delle nuove tecnologie, che devono diventare remunerative per gli autori ed editori, e non fonte di svilimento del loro lavoro. In secondo luogo va proseguita l opera di recupero, già avviata dai commissari, sul fronte dell efficienza e della redditività, così che agli autori e agli editori sia offerto un servizio migliore al più basso costo possibile, competitivo con quello delle altre società di collecting in Europa. Infine sono convinto che sia necessario migliorare l immagine della Siae nei confronti degli utilizzatori, degli iscritti nonché degli stessi dipendenti: va dimostrato che si possono fare le cose in maniera diversa rispetto al passato; e anche questo sarà un segnale importante di cambiamento. Se riusciremo a raggiungere questi obiettivi potremo far fronte all inevitabile concorrenza delle società europee, reggendo l urto del mercato: ma se falliremo rischieremo di non disporre più di una casa comune per tutto il repertorio italiano, che sia governata da aziende e autori italiani. Ed è anche questo il motivo per cui mi sono impegnato in prima persona all interno del Consiglio di Gestione. Sulle probabilità che il nuovo corso Siae riesca negli intenti quello, in particolare, di mettere d accordo le politiche degli esponenti di maggioranza e quelle della minoranza i pareri degli operatori sono tutto sommato ottimisti (sia perché molte fra le linee guida, come la trasparenza e la tutela a tutto campo del diritto d autore, trovano consenso comune, sia perché i veri professionisti della musica all interno di Siae ovvero coloro che vivono dei diritti percepiti non superano il migliaio, su oltre 84 mila iscritti); d altra parte non mancano forze sempre pronte a sparare a zero sull ente basti pensare alla guerra da tempo scatenata dalle aziende del comparto hardware nei confronti della levy Siae e a sobillare divisioni. Non è casuale, in tale contesto, che una settimana prima della data delle elezioni sia comparso a tutta pagina sul Corriere della Sera un servizio-scoop sui proventi Siae riscossi da numerosi artisti, sottotitolato Sono 146 gli artisti che si spartiscono 41 milioni all anno, con palese violazione della privacy: ma anche questo, in epoca di cambiamento, fa parte del gioco. 6-2

9 Opere complete, o quasi Si diffonde la moda dei cofanetti antologici Omaggiare gli artisti scomparsi è diventata un abitudine discografica, anche in Italia, grazie soprattutto all attenzione da parte dei fans che come abbiamo visto e scritto un anno fa, in occasione della scomparsa di Lucio Dalla si buttano generosamente nell acquisto di prodotti già editi, o realizzati appositamente per un anniversario o dopo la morte dell artista stesso. La scomparsa di un personaggio come lo stesso Dalla ha creato una tale emozione collettiva da condurre, a distanza di un anno, alla realizzazione di un concerto-tributo andato in onda lo scorso 4 marzo, in diretta da Bologna su RaiUno in prima serata: avvenimento unico, che ha riportato al centro dell attenzione dei media l artista e la sua musica. Tutto ciò alimenta in concetto che quella popolare non debba essere considerata come cultura di serie B, e che gli operatori di questo settore dovrebbero essere orgogliosi di esserne portatori. Per far conoscere gli artisti più significativi nella storia della musica italiana ai giovani (non meno che ai posteri) sarebbe però importante fornire loro una sorta di archivio completo della loro produzione, una vera e propria opera omnia, sempre disponibile nei negozi di dischi. Questo tipo di operazione è stata fatta in passato sul nostro mercato solo per due cantautori: Fabrizio De André con il cofanetto Opere complete (1999, Ricordi, 11 Cd), integrato dal Cd Peccati di gioventù (2000, Universal), e I concerti (2012, Nuvole Production, 16 Cd) e Giorgio Gaber, con Il teatro canzone (2003, Carosello, 11 Cd) e Dal 1959 al 2001 (2010, Fandango, 8 Dvd); della produzione di quest ultimo rimangono fuori solo gli ultimi due album pubblicati su etichetta CGD: La mia generazione ha perso e Io non mi sento italiano. Un po poco per un Paese che può vantare innumerevoli talenti che non ci sono più: basti pensare a nomi come Domenico Modugno, Luigi Tenco e Piero Ciampi, solo per citare alcuni cantautori che meriterebbero uno sforzo da parte degli operatori della discografia per realizzare un opera davvero organica della loro produzione. Certo, non è facile raccogliere tutto il materiale edito, tantomeno brani incisi ma mai pubblicati, provini, versioni alternative, ecc. come spesso avviene invece all estero (basti pensare alle operazioni editoriali varate per nomi come Elvis Presley o Jacques Brel, solo per fare due esempi) visto, tra l altro, che ben pochi fra i grandi personaggi della nostra musica leggera sono rimasti fedeli a una stessa casa discografica nel corso dell intera carriera, e quindi si tratterebbe di mettere insieme più forze per realizzare un progetto culturale serio: non a caso gli esempi più sopra citati sono stati possibili grazie all impegno delle fondazioni create dalle famiglie dei cantautori stessi. Nei giorni del 4 e 5 marzo scorso Lucio Dalla e Lucio Battisti avrebbero compiuto, rispettivamente, 70 anni: e per celebrare la ricorrenza Sony Music ha lanciato la campagna Da Lucio a Lucio. Dell artista bolognese è stato pubblicato un quadruplo Cd intitolato Qui dove il mare luccica, contenente una selezione del suo repertorio più noto e un Cd dedicato ai duetti, mentre al musicista di Poggio Bustone è stato dedicato Battisti 70mo, altro quadruplo con alcune versioni in lingua straniera. Il primo, uscito lo scorso novembre, ha già raggiunto le 50 mila copie vendute. Il secondo, pubblicato a fine febbraio, in due settimane aveva venduto circa 12 mila pezzi. Ci siamo chiesti come mai non siano state realizzate opere più complete, con tutta la discografia dei due Lucio completa di testi, foto, biografie degli artisti, mentre i due cofanetti (quello di Battisti in particolare) risul- 7-1

10 tano essere piuttosto scarni. Lo abbiamo chiesto a Paolo Maiorino, General Manager Catalogue & Strategic Marketing di Sony Music, che ci ha anche parlato dei prossimi progetti della sua divisione: Esistono già dei cofanetti dedicati, pubblicati proprio da noi ha dichiarato ma non comprendono la discografia completa, né tutte le chicche che man mano stiamo aggiungendo nelle raccolte pubblicate attraverso gli anni: non escludo però che l impresa non sia realizzata in futuro. Nel caso di Battisti abbiamo voluto scegliere i brani che ci sono sembrati più significativi, con l aggiunta di canzoni po dimenticate e qualche chicca. E vero che il pubblico storico di Battisti ha tutta, o quasi, la sua discografia acquistata in edizione originale, o attraverso le raccolte pubblicate nel tempo, ma ci sono molti giovani che conoscono poco Battisti e che possono trovare in questo box quadruplo un riassunto utile a capire l artista. Purtroppo su Battisti non esiste sufficiente materiale fotografico da ottenere in via ufficiale per poter contemplare un libretto più nutrito. La campagna Da Lucio a Lucio aggiunge Maiorino prosegue però per tutto il 2013: di Dalla avevamo già cominciato a pubblicare l intera discografia distribuita in edicola, e ora è ne stata stampata una seconda tiratura che viene venduta accoppiata al quotidiano Corriere della Sera e al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, che andrà avanti per 18 settimane (17 album e Caro amico ti scrivo, un disco realizzato ad hoc con i duetti, nonché un antologia delle sue canzoni interpretate da altri). Anche per Battisti è prevista un operazione legata alle edicole per il prossimo autunno: probabilmente in questo caso non si tratterà dell intera discografia costituita dai dischi originali, ma sarà un compendio della sua produzione, sommata a materiale non inedito ma raro: b-sides di 45 giri, versioni in lingua straniera (alcune già pubblicate in questa e altre raccolte, ma qui ne verrano aggiunte altre), e brani inseriti solo all interno di raccolte pubblicate negli anni 80 e 90, perché di Battisti non esistono inediti. Non è escluso che in questa iniziativa editoriale, attraverso anche quello che ci viene fornito dall esterno, da fanclubs, appassionati, collezionisti, insomma da fonti diverse da quelle ufficiali (siamo infatti legati da contratti che limitano l utilizzo di fotografie) non si riesca ad avere nuovo materiale da pubblicare. In merito all ipotesi di proporre un ope- razione analoga legata più specificamente ai negozi di dischi, Maiorino precisa: Noi siamo i primi a voler sostenere i negozi, e lo facciamo, ad esempio, con il vinile: di Battisti abbiamo di recente pubblicato un cofanetto contenente i suoi 45 giri originali. Sicuramente privilegiamo i negozi di dischi difendendo la loro stessa esistenza, ma ogni operazione editoriale ha caratteristiche particolari: si può svolgere a più riprese, fidelizzando i clienti che sono portati a voler collezionare i fascicoli, dando la possibilità di poter sviluppare l acquisto nel tempo, senza dover compare un cofanetto di dimensioni enormi. Se dovessimo raccogliere questo materiale in un unica pubblicazione essa risulterebbe molto costosa e sarebbe fuori standard dal punto di vista del formato, complicandone la gestione logistica all interno dei punti vendita. Realizzare un prodotto con Cd prevede un costo molto alto e uno spazio ben preciso nei negozi: con i fascicoli separati il prezzo viene frammentato (e non va dimenticato che non tutti acquistano l intera collana). Inoltre il canale delle edicole può raggiungere 40 mila punti vendita, che coprono anche zone nelle quali, purtroppo, non esistono più negozi di dischi. Per dimostrare quanto la distribuzione tradizionale ci stia a cuore quest anno saremo molto coinvolti con il Record Store Day del 20 aprile: con Radio Capital pubblicheremo una doppia compilation su vinile, cosa che non avveniva da molti anni. E sempre su vinile stiamo stampando una serie di dischi italiani e internazionali che negli anni 90 e 2000 non vennero realizzati in questo formato. Stiamo inoltre ristampando su vinile una serie di classici degli anni 70 quasi introvabili sul mercato, con particolare attenzione per il prog italiano: si tratta di decine e decine di titoli. Questo supporto ci sta dando molta soddisfazione: di ogni titolo pubblichiamo copie, che vanno regolarmente esaurite. Quali saranno abbiamo chiesto le altre prossime iniziative sul catalogo? Stiamo preparando risponde Maiorino un progetto su Patty Pravo, che uscirà il 9 aprile: una raccolta delle sue canzoni più belle scelte da lei stessa, con un libro-intervista realizzato da Gino Castaldo e una serie di foto da lei fornite, prese dal suo archivio personale. Questo è un esempio di come ci interessi andare a scoprire il passato riproponendolo in modo diverso. E abbiamo in cantiere progetti che riguardano Gianni Morandi, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, ecc.; ci sono tantissime possibilità di sviluppo, e ci piace farlo con artisti con i quali riusciamo a collaborare direttamente, perché tra l altro ci possono fornire delle rarità e si riesce a comunicare con loro, anche se non tutti questi artisti come Renato Zero, del quale abbiamo appena pubblicato tre cofanetti doppi sono attualmente nella scuderia Sony. Il problema della gestione del catalogo, naturalmente, si complica di fronte agli sfruttamenti sul versante digitale: E un lavoro immane sottolinea ancora Maiorino si tratta della famosa coda lunga del digitale. Sul digitale le novità nell immediato la fanno da padrone, ma poi in realtà, rispetto al fatturato complessivo, i titoli di catalogo costituiscono la grande maggioranza dei titoli che vengono scaricati, e questo perché c è la volontà di andare a cercare quella musica che apparteneva al passato e che non si possiede più. Noi siamo molto attivi su questo settore, almeno da un paio d anni, attraverso la ripubblicazione di dischi che erano andati fuori catalogo, e stiamo facendo un lavoro di ricerca certosino di titoli che da molti anni erano fuori catalogo per mancanza di richieste, ma che sul digitale ci possono dare ancora parecchie soddisfazioni. E poi promuoviamo una serie di iniziative legate al prezzo, come la collana Nice Price, che muoviamo ogni anno a gennaio con prezzo speciale per un tempo limitato. Oppure selezioniamo e promuoviamo un genere specifico, come nel caso del prog rock italiano, del quale abbiamo pubblicato una cinquantina di titoli. Non escludo conclude che proprio il digitale possa portare alla riscoperta del fisico, e del vinile in particolare. (Katia Del Savio) 7-2

11 Musica e giurisprudenza Incontro con l avv. Alberto Pojaghi Nato con lo scopo di indagare funzioni e competenze della figura dell avvocato specializzato in proprietà intellettuale e diritto legato alla musica, il nostro incontro con Alberto Pojaghi (nella foto) fondatore e Senior Partner dello Studio Legale Pojaghi, una delle realtà più prestigiose del settore, recentemente trasferitasi nella nuova sede di viale Monte Nero 17 a Milano si è trasformato in un interessante conversazione a 360 gradi sul business della musica. Che qui trascriviamo fedelmente, certi di rendere un buon servizio ai nostri lettori. Lo spunto per questa intervista deriva da un editoriale di qualche mese fa apparso su M&D, in cui si sottolineava la crescente importanza, nel mondo della musica, di figure come la sua, avvocati specializzati nelle varie diramazioni del diritto nel mondo della musica. Conferma questa impressione? Da un punto di vista professionale, in generale, è sempre più accentuata la necessità della specializzazione, questo in tutte le materie. Più andiamo avanti e più ci rendiamo conto anche in Italia, dove la professione forense è totalmente in crisi, da un punto di vista qualitativo (per la mancanza di serie barriere di vaglio qualitativo all ingresso) che di questa necessità della specializzazione si sente la mancanza. Nel settore specifico, come in tanti altri settori, è assolutamente necessaria una specializzazione che è non solo di norme giuridiche ma anche di conoscenza fattuale. Dal punto di vista della presenza di questi specialisti nel mondo della musica, notiamo un certo numero di avvocati a capo di diverse associazioni di categoria, e altri sono presenti nell industria stessa: è un trend che si sta accentuando nel corso del tempo? E un business che ormai è stato condotto all estremo e quindi ha più necessità di queste figure piuttosto che di altre più tradizionali per questo mondo? Nelle case discografiche c è il ruolo del business manager, ricoperto non necessariamente da avvocati ma spesso, e in Italia così è stato con un certo anticipo rispetto ad altri settori (per esempio quello editoriale), mentre oggi è un po così dappertutto. Nell ambito associativo, io stesso a suo tempo ho rivestito il ruolo di presidente in FIMI perché l industria usciva da un esperienza antitrust, che indusse un incarico a un esterno, proprio perché l episodio antitrust indusse in tutti la consapevolezza della necessità di adeguamento; io venni ad assumere una funzione di garanzia in quell ambito. Si tratta però di una cosa eccezionale, un avvocato deve fare l avvocato; le presenze che lei cita sono presenze incidentali e tutto sommato, come la mia, sempre motivate da elementi occasionali. Poi tutto deve tornare nel suo ambito e l avvocato deve fare il professionista legale. In termini numerici, si riscontra una crescita di specialisti in questo campo? Con qualche anomalia, ma c è. Negli ultimi vent anni ci sono state varie riforme dal punto di vista delle nuove tecnologie e alcuni diritti tipici di proprietà industriale sono stati protetti dal punto di vista autoriale (parliamo per esempio del software), e questo ha indotto la coesistenza di specializzazioni diverse. Tuttavia c è una notevole differenza fra diritti industriali e diritti autoriali, è una differenza concettuale, il diritto d autore presuppone anche nozioni diverse, dal diritto della personalità al diritto del lavoro. Quindi c è stata un affluenza nell ambito del diritto d autore di colleghi con diverse esperienze. Tracciamo brevemente il suo percorso professionale, in particolare per quel che riguarda gli incarichi da lei ricoperti nelle associazioni di categoria del mondo della musica. Mi sono laureato con una tesi sul diritto d autore, e questo in parte anche perché già allora io avevo qualche esperienza lavorativa acquisita mentre ancora studiavo nella materia specifica. Poi via via c è stato un approfondimento dei temi del diritto d autore soprattutto nella musica (editoria e discografia). Per quel che riguarda l ambito associativo, io iniziai con l AFI, assistevo la Ricordi e quando ci fu la costituzione di FIMI per un certo tempo mi trovai dalla parte di AFI, poi quando ci fu la fusione di Ricordi con BMG venni catapultato verso FIMI (di cui poi fui presidente per 2 mandati). Sono tuttora entità con cui coopero (anche SCF) e che stanno avendo una bella evoluzione dal punto di vista tecnico e quindi giuridico. Adesso per esempio coi provvedimenti di liberalizzazione si sta ponendo tutta una nuova problematica che non è per niente semplice. Nel corso della sua carriera, dove lei individua dei punti di svolta determinanti per la sua 8-1

12 professione? Per esempio, l avvento del digitale come l ha cambiata? Le rispondo in termini teorici: io dico sempre che le nuove tecnologie non hanno necessitato una modifica dei principi. Il diritto d autore è sempre quello, e meno cambia meglio è. Quello che le nuove tecnologie hanno reso necessario è stato semplicemente un adattamento fattuale di certi principi a una nuova realtà, ma i principi sono quelli, i diritti sono di esecuzione, di rappresentazione, di stampa, di riproduzione, e così via. Guai a coloro che invocano la necessità di modifiche strutturali al diritto d autore perché ci sono nuove realtà. Normalmente questi stanno dall altra parte, sono parenti di certe entità produttive (e io ho sempre lamentato una stretta alleanza fra certe entità produttive di consumo dei diritti e certa sinistra c.d. radicale ma libertaria, e tutti insieme fanno un bel concerto contro la proprietà intellettuale). Certo, si possono fare delle chiarificazioni necessarie, ma i diritti d autore e i diritti connessi sono diritti e come tali, fino a prova contraria, finché ci sono vanno rispettati. Non dimentichiamoci lo sfascio che c è stato nell industria dei titolari dei diritti con la pirateria e l assalto alla diligenza, e questo non va bene. A proposito di pirateria, vede vie d uscita? La pirateria tradizionale è stata sistemata, non ha più gli effetti devastanti che ha ancora la nuova. La nuova purtroppo è più insidiosa, si inserisce un po nell aspettativa della vasta prateria come diceva una sentenza su un caso di cronaca in rete in materia di diritti della personalità dove tutti coloro che ivi operano ritengono che tutto sia loro dovuto e quindi che lo scaricamento debba avvenire necessariamente gratis, confondendo la libertà di accesso alla cultura con il dovere di rispetto delle regole. Ma da questo punto di vista tutto il mondo è paese, e i problemi continueranno a esserci. Tornando alla sua attività, una figura come la sua che cosa offre oggi? Quando lei entra in gioco? Nel nostro mestiere l aspetto stragiudiziale è notevole, quindi il procedimento giudiziale tutto sommato, fortunatamente, non è solo residuale. L attività è soprattutto stragiudiziale. Poi, certo, quando non si può fare altro si deve per forza litigare, e da questo punto di vista c è sicuramente una nota d ottimismo sui tempi. La precedente costituzione delle sezioni specializzate, in 12 sedi italiane, modello che ultimamente è stato copiato per l impresa, ha creato sedi valide sul piano della competenza e abbastanza veloci, almeno per certi tribunali: Torino e Milano sono sedi ottime dal punto di vista dei tempi, vi si può concludere una lite in tempi non dissimili da Parigi e questo purtroppo non lo si rimarca abbastanza. Ha destato sorpresa nel settore la pagina pubblicitaria che avete fatto sull ultimo annuario Chi e Dove edito da M&D. Fino a qualche tempo fa agli studi legali non era consentito fare pubblicità, voi siete stati i primi a pensarci: è un segno di cambiamento? Un modo per rivendicare il vostro ruolo in questo settore? E un segno di adeguamento. Oggi la professione va in un certo modo, si può essere critici quando manca la qualità, non si può e non si deve essere critici quando la pubblicità (o i sistemi di pagamento) cambiano. Io non ho motivi per dire che la pubblicità va bene o va male, semplicemente devo prendere atto che oggi la comunicazione fa parte dei mezzi di concorrenza fra professioni, e quindi bisogna utilizzarla. A proposito dei provvedimenti di liberalizzazione da lei citati prima, qual è il suo commento al riguardo? Come al solito sono provvedimenti fatti male. La liberalizzazione è sacrosanta, senza la liberalizzazione non c è efficace tutela del consumatore, non c è razionalizzazione delle strutture e quant altro, ma una critica immediata da fare a questi provvedimenti è che non si può liberalizzare il settore del collecting senza stabilire dei principi di ripartizione, e soprattutto senza stabilire delle possibilità di ripartire bene. Noi oggi ci ritroviamo di fronte alla SIAE, ente pubblico, che come tale ha certe garanzie di legge. Invece tutti i soggetti che si affacciano alla liberalizzazione non hanno nessuna copertura di questo tipo, quindi si presenta il problema delle responsabilità nel ripartire bene. Ma come si fa a combinare la buona ripartizione con la velocità? Io debbo ripartire e appena ho un dubbio devo bloccare tutto, perché altrimenti rischio di risponderne personalmente. Questa è la critica di fondo, e tutto questo perché come al solito il legislatore non si dà carico di capire la materia. Altra critica al provvedimento è che questo tratta il mondo fonografico come fosse il mondo del cinema, quando invece sono mondi completamente diversi. Alcune critiche, comprensibilmente, vengono da parte di Nuovo IMAIE, che tra le altre cose sottolinea le carenze del provvedimento, che stabilisce requisiti minimi per soggetti interessati ma non fornisce indicazioni in termini di criteri, procedure e via dicendo. La posizione di Nuovo IMAIE, monopolista, quindi ovviamente contrario al provvedimento, ha creato un po di confusione nel senso che non ha facilitato una chiarificazione sul fronte dei soggetti che possono essere lieti del provvedimento. Lieti fino a un certo punto, come dicevo, perché tutto sommato per SCF può anche essere un problema non avere più la copertura di IMAIE, in termini di bontà di ripartizione, anche se dal punto di vista dello sviluppo la liberalizzazione è un terreno su cui si può costruire. Infatti perché all estero i costi di collecting sono inferiori che in Italia? Perché i numeri sono maggiori, e quindi si può ripartire su più vasta scala, e più la scala aumenta più i costi diminuiscono. A proposito del caso Google assistiamo oggi a lotte fra diversi Governi europei (soprattutto Germania e Francia) e Google; in Italia com è la situazione? Non è dissimile perché certamente l esplosione del mezzo ha creato delle grosse distonie. Pensiamo alle opere orfane: il diritto vorrebbe che quando di un opera non si conosce la titolarità quanto all autore non la si pubblica; invece lì si parte dal principio opposto: non so a chi pagare ma intanto la pubblico. Questa è una distorsione del sistema. Google ha creato cose lodevoli dal punto di vista della ricerca tecnologica, dell informazione, delle notizie, però ha anche calpestato i piedi ad autori e artisti, e questo non va bene. C è stata poi una certa presa di coscienza da parte di Google, però il cammino è ancora lungo. Nei Paesi citati prima sembra però che sia i Governi che le associazioni di categoria, i discografici, gli editori, facciano la voce grossa. In Italia non ci sembra si possa dire lo stesso. Qui da noi è teoricamente lo stesso, però noi abbiamo un problema: mentre in Francia per esempio si riescono ad adottare e introdurre innovazioni legislative senza grandi problemi, in Italia ormai da 10 anni a questa parte per gli operatori dei diritti c è soltanto da sperare che un provvedimento non passi in Parlamento, perché se passa in Parlamento viene massacrato, ad opera di quelle forze cui accennavo prima. Non c è provvedimento che passi in Parlamento che non ne esca a tutto discapito degli operatori dei diritti. In altri Paesi non è così, si può essere quindi maggiormente fermi nel combattere certi fenomeni alla Google di quanto non si riesca a fare in Italia, perché in Italia c è questa attitudine mentale: perché c è purtroppo un atteggiamento di preoccupazione di quello che può succedere quando le cose vanno in Parlamento. Prima di chiudere, le chiediamo un ultimo commento sulle vicende SIAE, alla luce delle recenti elezioni e delle polemiche sul nuovo Statuto (soprattutto laddove assegna ad ogni associato un voto più uno per ogni Euro incassato). SIAE ha svolto un compito molto importante, purtroppo non si è adeguata alle nuove realtà e ha avuto crisi di eccessiva articolazione nelle strutture, eccessive lentezze. Dieci anni fa si discuteva di affiancare accanto a un troncone che dovesse provvedere alle finalità pubbliche un troncone di collecting totalmente privato: non è stato fatto, e questo è stato un male per la SIAE. Si consideri che anche ultimamente il provvedimento delle liberalizzazioni ha non a caso escluso la SIAE. Quindi questi sono fenomeni distorsivi del mercato, questo non va bene e va a tutto scapito dei titolari di diritti. Con questa premessa, la mia personale opinione sul fatto che oggi ci sia una rivoluzione nell ambito SIAE all insegna della politica del censo è che non può che essere una buona cosa, perché l egualitarismo si coniuga solo con il pubblico, mentre non si fa a spese dei privati amministrati. Si è in passato insistito nel considerare la SIAE una platea in cui tutti potevano dire la loro, ma la SIAE doveva e deve amministrare dei quattrini e ripartire agli aventi diritto. Quindi benissimo questo inasprimento e il gestire l amministrazione non con demagogia, ma dando più potere a coloro che più rischiano perché hanno più quattrini coinvolti. Così in tutte le società di collecting è sempre stato, ma Italia e Spagna sono le uniche nazioni nelle quali, nell ambito del diritto d autore, questo sistema di ingessamento ancora persiste. (Elisa Giovanatti) 8-2

13 Modà, nuovo tour al via Sulla scia dell esito sanremese Reduci da Sanremo con il terzo posto del singolo Se si potesse non morire, che ha contribuito a portare in testa alle classifiche anche il loro nuovo album Gioia, su etichetta Ultrasuoni, i Modà (nella foto) partono martedì 9 aprile con un nuovo tour dal Palalottomatica di Roma, dove la band, di recente approdata a F&P Group per ciò che concerne il management, si esibirà in quattro concerti live. La tournée è già ricca di date destinate a moltiplicarsi, considerata la domanda entusiasta dei fans. Abbiamo intervistato a questo riguardo Francesco Kekko Silvestre, frontman della band. A che cosa è dovuto il passaggio nell organizzazione dei concerti da Live Nation a F&P Group? Premesso che siamo stati molto felici del lavoro svolto con Live Nation, che ci ha lanciato e che ci ha molto sostenuto, si tratta di cambiamenti normali nel percorso degli artisti. In F&P abbiamo trovato un organizzazione molto concentrata sull artista, attenta al confezionamento di un progetto su misura, curato nei dettagli. L aspetto poi fondamentale è che hanno lavorato al lancio della tournée con grande anticipo, ottenendo una domanda sempre crescente di date in moltissime città. Ferdinando Salzano si è confrontato più volte con me nei vari passaggi che hanno portato alla creazione di questo nuovo tour, e mi è piaciuto molto, perché a noi piace essere protagonisti dei nostri progetti. Quali saranno le novità di questo live? Ogni canzone sarà una sorpresa, non ci saranno ospiti, perché vogliamo dare al pubblico quanto più possibile dei Modà. La scenografia sarà suggestiva ma semplice. La cosa più bella è che per ogni canzone abbiamo creato un videoclip con la presenza di attori, per valorizzare ogni brano ed arricchirlo di sensazioni particolari. Domanda d obbligo: Sanremo. Un lato positivo e uno negativo di questa manifestazione che due anni fa ha contribuito molto al vostro lancio? Il Festival di Sanremo è sempre un grande palcoscenico che in una volta sola dà una visibilità che nessun altra forma di pubblicità o promozione offre. E questa è senza dubbio la cosa positiva. L aspetto negativo, a mio avviso, è l atteggiamento dei giornalisti, che sembrano sempre molto orientati a fare una critica distruttiva piuttosto che costruttiva. Ovvio che non bisogna parlare bene a tutti i costi di qualcuno, ma nemmeno essere sempre così violenti e negativi. Chi ha le spalle forti come noi sa come reagire, ma in casi di emergenti o cantanti meno preparati i giornalisti possono essere veramente deleteri e castranti. Io ho deciso di partecipare per difendere la vetrina del Festival, per dimostrare che anche gli artisti più importanti e famosi decidono di esibirsi. Mi chiedevo la ragione della defezione dei grandi nomi da Sanremo: la spiegazione è che non si è sempre disposti di essere oggetto di critiche pesanti da parte dei media. Chi ti è piaciuto di più? Elio è un grande, loro sono i Led Zeppelin italiani. Mi sono piaciute molto anche Malika Ayane e Annalisa. Parliamo del disco: subito in cima alle classifiche per quattro settimane consecutive al primo posto nella Borsa- Disco di M&D Musica e Dischi dimostra di avere come punto di forza non solo il singolo di Sanremo, ma di essere un progetto completo. Sì, per noi è un bellissimo album, risultato di un lavoro molto attento. L abbiamo chiamato Gioia per dare un segnale positivo in un momento molto difficile, dove è più facile essere negativi che vedere il futuro in modo ottimistico. Pensare di star male e non avere rispetto verso chi sta peggio, verso chi invece è già morto : questa è la frase che rappresenta al meglio l album. La 9-1

14 salute, la famiglia e l amore sono le vere gioie della vita, che ti aiutano a combattere contro gli ostacoli e le cose difficili che inevitabilmente si incontrano nel cammino. Ricordiamo anche che la canzone di Sanremo Se si potesse non morire sarà la colonna sonora del film Bianca come il latte, rossa come il sangue, tratto dall omonimo libro di Alessandro D Avenia, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Luca Argentero, nelle sale dal 4 aprile. Queste invece le prime date del tour organizzato da F&P Group insieme con Ultrasuoni. Roma: , Palalottomatica. Milano: 14,15.04, Mediolanum Forum. Roma: 15,16.04, Palalottomatica. Milano: 22,23-04, Mediolanum Forum. Genova: 3.05, 105 Stadium. Torino: 4.05, Pala Olimpico. Milano: 6.05, Mediolanum Forum. Bologna, 8.05, Unipol Arena. (a cura di Cristiana Vianello) 9-2

15 Le novità del mese MUSICA PER I PIU PICCOLI Nuova proposta di Curci destinata ai piccoli musicisti che entrano nel magico mondo della musica. Il mio primo libro di musica (EC 11778), di Geneviene Helsby, offre un approccio alla musica entusiasmante, originale, colorato e interattivo che si articola in una guida all ascolto dei brani musicali più celebri e un introduzione ai più grandi compositori e ai principali strumenti musicali. In allegato un Cd con 28 evergreens della musica classica: Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart, Harry Potter di John Williams, Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, Petruška di Igor Stravinskij, Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev, e molti altri. LA SETTIMA DI DOMINANTE RISOLTA! Jamey Aebersold Jazz è la celebre serie americana sulla didattica afro-americana. Edita e tradotta da Volonté & Co., alla serie italiana aggiunge Dominante 7A, l accordo del V7 nell armonia e nell improvvisazione, a cura di Alessandro Rubino. Uno dei temi più difficili in campo musicale viene trattato in maniera chiara ed esaustiva grazie anche agli innumerevoli esempi riportati. In allegato 2 Cd con oltre 30 esercizi il cui contenuto, da svolgersi play-along, è sciolto in forma di spartito per strumenti in Do, Sib, Mib, Fa. RICORDI, BIBLIOTECA POP Fabrizio De André (MLR 894) è l ultima uscita della Collana Ricordi Pop Library, la nuova serie di monografie dedicate ai grandi autori della musica italiana, che propongono una selezione dei titoli più significativi del loro repertorio in versione piano-vocal-guitar (PVG). Gli accompagnamenti per pianoforte, aderenti alla ritmica e alla melodia dei brani originali, sono volutamente essenziali ma mirati alla gradevolezza dell esecuzione. La linea del canto di ciascun brano, nella tonalità originale, rispecchia l interpretazione dell artista. In chiusura dei volumi il canzoniere con accordi di tutti i brani. Ottima proposta anche per i pianisti meno esperti. IL NUOVO CESI-MARCIANO Dalla celebre antologia in dodici volumi pubblicata da Sigismondo Cesi ed Ernesto Marciano tra il 1928 e il 1929, una selezione di brani didatticamente efficaci e tra i più apprezzati da insegnanti e allievi: i pezzi, riorganizzati per difficoltà progressiva, coprono un arco temporale che va dal Barocco al primo Novecento. Questa nuovo volume di 28 pezzi scelti (Ricordi ER 3005) completa le altre due uscite: 15 pezzi scelti, livello intermedio e 21 pezzi livello facile. VIOLONCELLO DEL NOVECEN- TO Nuova uscita della collana Ricordi Instrumental Library dedicata al repertorio del Novecento. L antologia per violoncello curata da Andrea Cavuoto (NR ) vuole colmare un vuoto editoriale riproponendo brani, spesso di difficile reperimento, che hanno avuto particolare importanza nell evoluzione della musica per violoncello e pianoforte in Italia, e che si pongono come esempi significativi per ricostruire l intenso clima creativo e di riflessione estetica che caratterizza i primi decenni dello scorso secolo. Il repertorio strumentale da camera pubblicato dalle Edizioni Ricordi nel corso del Novecento si articola in tre grandi periodi della storia della musica: barocco, romanticismo e avanguardia storica. Attualmente sono disponibili volumi per pianoforte o clavicembalo (Ricordi Piano Library), chitarra (Ricordi Guitar Library), violino e pianoforte (Ricordi Violin Library) e violoncello e pianoforte (Ricordi Cello Library). (a cura di Cristiana Vianello) 10

16 Libri AstoKACHUPA/Se la tartaruga s abbronza Mauro Borra (Incipit Books, Pagg. 182) Con quattro album all attivo realizzati nel corso degli ultimi quindici anni, la band animata da Davide Borra battezzata Kachupa dal nome di un tipico piatto di Capo Verde, a sottolineare l approccio multietnico di questo insolito gruppo di musicisti da strada (sette componenti, compresa la vocalist bulgara Lidiya Koycheva) propone all attenzione degli appassionati di folk revival un libro-disco comprendente una summa delle esperienze compiute finora, firmato da Mauro Borra, docente di filosofia e fratello del leader del gruppo, insieme all ultimo Cd intitolato Terzo binario, che rispecchia l orientamento musicale dei Kachupa attingendo a stili diversi con freschezza e originalità. Il box, patrocinato da Slow Food (con prefazione di Carlo Petrini e Gianmaria Testa), è distribuito da Egea Music. (Mario De Luigi) LAURA, UNA DI NOI Roberta Maiorano (Aereostella, Pagg. 80) Cresce la collana in 100 pagine dell editrice Aereostella, e protagonista è questa volta Laura Pausini, alla cui attività artistica l autrice dedica un rapido ma esauriente excursus partendo dal suo debutto sul palcoscenico di Sanremo, nel 93 con cui s impose al pubblico italiano grazie al brano La solitudine, per poi assurgere al rango di vedette internazionale (riconosciuta oggi fra le più significative portavoci della canzone italiana nel mondo). I diversi capitoli, corrispondenti agli album realizzati dall artista, sono arricchiti con notazioni sugli avvenimenti di cronaca e di costume. (Guido Marco) 11

17 Non solo swing In anteprima il nuovo Cd di Michael Bublé MICHAEL BUBLE To be loved Prod.: Bob Rock Reprise Finora ha fondato il suo successo ormai planetario, soprattutto dopo l exploit dell album Christmas sul suo stile da crooner, che grazie alle non comuni doti di vocalità e tecnica esecutiva lo ha indicato come il più accreditato erede di Sinatra nello scenario musicale d oltreoceano: ma in questo album Michael Bublé sorprende tutti andando oltre, ovvero affrontando anche (accanto a brani vecchi e nuovi improntati alla più classica tradizione swing) generi per lui insoliti senza voler strafare, dunque tratteggiandone solo i contorni e innestandoli sui modelli che più gli sono proprii come il soul, la salsa, il gospel, il rock (moderato), con una particolare predilezione per il pop dei Fifties, alla Perry Como tanto per intenderci, che in questi anni sta godendo una curiosa reviviscenza. Quattro dei 14 brani portano la firma di Bublé anche come autore: fra questi il singolo di traino dell album, It s a beautiful day, che appunto rientra in questo filone nostalgia, e After all, scritto e cantato insieme al connazionale Bryan Adams. Ma tra i titoli di punta oltre alla rielaborazione del classico di Jackie Wilson To be loved, che dà il titolo all album, straordinariamente efficace anche in una versione non urlata figurano anche una stimolante versione di Have I told you lately (imperdibile nel repertorio di molti artisti r&r e c&w anni 50, a cominciare da Elvis Presley), l accattivante Somethin stupid dei Sinatra Frank e Nancy qui proposta insieme a Reese Witherspoon, un eccellente edizione di Nevertheless con la partecipazione delle Puppini Sisters, nonché ripescaggi dai repertori di artisti come i Bee Gees (To love somebody), i Jackson Five (Who s loving you) ed altri ancora, soprattutto sul versante easy listenting. Registrato tra Los Angeles e la sua città d adozione Vancouver, con un organico d altissimo livello e un sound sofisticato e immediato al tempo stesso, l album ha tutti i numeri per collocarsi fra i bestsellers più interessanti di quest anno. (Mario De Luigi) 12

18 Ripartendo da Zero Amo è già ai vertici delle classifiche RENATO ZERO Amo Prod.: C. Valli, D. Madonia, T. Horn Tattica /2 Quarant anni di attività artistica (il primo album risale al 74) baciata dal successo senza mai cadute né passi falsi, un pubblico numerosissimo e fedelissimo (i sorcini ) come ben pochi altri artisti in Italia possono vantare, un autonomia sotto l aspetto creativo e da qualche anno anche distributivo che gli consente di decidere tempi e modi della sua presenza sul mercato non hanno impedito a Renato Zero di mettersi in discussione con questo nuovo album, che giunge a quattro anni di distanza da Presente : album che attraverso le tematiche affrontate indagine sul privato e confronto con il proprio pubblico, riflessioni sulla società e condivisione di esperienze sotto la maschera della trasgressione, che gli è stata imposta fin dai tempi dei suoi esordi, svela uno Zero più uomo che divo dello star system, alla ricerca di certezze e di emozioni con cui coinvolgere l ascoltatore in una dimensione di sincerità raramente offerta nel suo precedente repertorio. A contraltare spicca l estrema raffinatezza del tessuto strumentale e la sobrietà degli arrangiamenti firmati da Celso Valli, Julian Hinton e Danilo Madonia (quest ultimo co-autore, insieme a Zero, di 11 dei 14 titoli inediti che compongono l album, realizzato in diversi studi di registrazione in Italia e all estero) oltre che l eleganza della confezione. Da segnalare, fra i brani, il tributo a Giancarlo Bigazzi di cui Zero interpreta la suggestiva Un apertura d ali l efficace Vola alto e la delicata Lu (dedicata all amico Lucio Dalla), oltre ad Angelina, il brano d apertura Chiedi di me e Dovremmo imparare a vivere (di taglio quasi ispirato al teatro-canzone più che a quel pop epico che da sempre caratterizza la sua produzione), ed altri ancora. La pubblicazione del disco anticipa il mese di concerti previsti, a partire dal 27 aprile prossimo, al Palalottomatica di Roma: impresa decisamente impegnativa, che soltanto Zero potrebbe forse permettersi fra i nomi dell empireo musicale in Italia. (Mario De Luigi) 13

19 Bentornato, David Bowie, una nuova stagione DAVID BOWIE The next day Prod.: Tony Visconti Sony Music ½ David quanta grazia! Se ne è stato lontano da tutti e da tutto per alcuni anni e poi ritorna in grande spolvero con una mostra retrospettiva, multimediale e molto celebrativa al Victoria & Albert Museum di Londra e soprattutto con questo album dove in copertina finge di non volersi impegnare sfruttando una vecchia idea di oltre 30 anni fa e, invece, nei 14 brani è bello fresco, pimpante e pompante, uno Ziggy Stardust maturato ma per niente invecchiato. I vecchi ammiratori troveranno motivi e motivetti per divertirsi (bellissime The stars are tonight e Love is lost) mentre i più giovani potranno comprendere chi è questo signore di 66 anni che quando ha deciso di uscire dal buio si è trovato subito su e dentro tutti i media. Ma straordinaria è soprattutto Where are we now con una melodia da ballata di fine di un epoca e un testo ricco di ricordi berlinesi che rimandano a un altra stagione felice, e affondata nella memoria, di David Bowie. Basterebbe solo questa canzone per il giudizio positivo sull album. (Antonio Orlando) 14

20 Se non bastasse Sanremo Le molte facce di Marco Mengoni DAVID BOWIE The MARCO MENGONI #Prontoacorrere Prod.: Michele Canova Iorfida RCA /2 Dunque, partiamo dall inizio. Nella presentazione del nuovo disco di Marco Mengoni, diventato ormai artista di priorità assoluta nell agenda discografica (anche prima che vincesse il Festival di Sanremo), è stata consegnata una cartella stampa che, di fatto, è il caro e vecchio libretto che accompagna il Cd, nel quale vengono valorizzati testi e crediti dell album, con approfondimenti per ciascun brano e discografia dell artista. Successivamente nella nostra casella è arrivato un bel link per ascoltare in streaming il disco, che in anteprima si era sentito nel giorno della presentazione. Un meccanismo un po complesso, frutto dei tempi, che poteva essere semplificato consegnando un semplice Cd, oppure, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, per sottolineare, attraverso la consegna di questa speciale cartella stampa, quanto lavoro c è stato dietro a questo album. Se per l album di Chiara Galiazzo, semi-esordiente, la Sony si era data da fare per raccogliere un folto gruppo di cantautori italiani che scrivessero per la fanciulla, qui l ambizione internazionale voluta ha portato il team di lavoratori della discografia ad agguantare, dietro la direzione del produttore Michele Canova Iorfida sia autori italiani (Pacifico e Gianna Nannini nella sanremese Bellissimo, Cesare Cremonini ne La valle dei re e la prima partecipazione autorale di Ivano Fossati dopo aver lasciato le scene, con il brano Spari nel deserto) che autori e musicisti stranieri o musicisti italiani conosciuti fuori dai confini italiani. #Prontoacorrere contiene almeno due anime, come lo stesso Marco ha ben mostrato anche al Festival, quella grintosa e quella sensibilissima (vedi l emozione scoppiata dopo la sua esibizione di Ciao, amore ciao di Luigi Tenco, artista al quale ha dedicato la vittoria con la bella L essenziale). I brani sono davvero tanti (15, forse troppi) e non staremo qui a citarli tutti, ma a segnalare quelli che ci hanno colpito subito, al primo ascolto: la ballata Non passerai, co-scritta da Tobias Toby Gad, autore e produttore di Alicia Keys, Beyoncé e Fergie; la filastrocca leggera Un altra botta, l incalzante titletrack scritta da Mengoni con Mark Owen dei Take That, il cui inciso dice Grazie per avermi fatto male, non lo dimenticherò ; le già citata Bellissimo, che senza le orchestrazioni festivaliere risulta più interessante, e La valle dei re, dal sound decisamente internazionale; infine Avessi un altro modo, una ballata alla Cocciante scritta da Pier Cortese. (Katia Del Savio) 15