Città Metropolitana di Genova. Relazione Tecnica

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1 Città Metropolitana di Genova Valutazioni tecnico-econoiche delle diverse proposte di localizzazione del sistea depurativo a servizio del bacino dell Entella Relazione Tecnica Genova, luglio 2015 Dott. Alessandro Girelli Dott. Eugenio Piovano Ing. Alessandro Salvi I.A. Industria Abiente S.r.l. - Via E. De Aicis, 6/ GENOVA - Tel: 010/ Fax: 010/ eail: ia@industriaabiente.it - Cod.Fisc. e Part.IVA REA Capitale sociale: 30.0,

2 Preessa Nel Prograa pluriennale degli Interventi elaborato dall Autorità d Abito era prevista, per l area del Tigullio Orientale, la costruzione di un unico ipianto coprensoriale di potenzialità assia pari a Abitanti Equivalenti (A.E.), da ubicarsi su una colatina da realizzare alla foce dell Entella in riva sinistra (addossata alla diga foranea frangi flutti del Porto turistico di Lavagna). A seguito degli eventi alluvionali degli ultii anni tale scelta è stata essa in discussione e sono state avanzate altre ipotesi per risolvere il problea della depurazione del coprensorio di interesse. Al fine di stabilire quale sarebbe stata la soluzione più vantaggiosa la Città Metropolitana di Genova aveva richiesto al gestore di forulare proposte relative alla costruzione di un depuratore a servizio di singoli o più Couni da situarsi nel Golfo del Tigullio. Mediterranea delle Acque (MdA), nel aggio 2015 provvedeva a consegnare uno Studio di Fattibilità che sviluppava un confronto tecnico-gestionale tra diversi scenari presi coe riferiento; tali scenari partivano da un ipotesi di assia fraentazione (n. 4 ipianti separati) sino ad un ipotesi con un unico ipianto per l intera area interessata, oltre ad una soluzione interedia che consisteva nella realizzazione di n. 2 ipianti. Nel ese di giugno, la Città Metropolitana ha incaricato la scrivente società di analizzare le diverse proposte di localizzazione del sistea depurativo forulate da MdA, valutando: l idoneità dei processi tecnologici di depurazione proposti per ciascun sito individuato in relazione alla orfologia del territorio, alla superficie disponibile ed al nuero di abitanti equivalenti serviti; la congruità dei costi di realizzazione e gestione di ogni singolo processo tecnologico proposto. Sulla base di tali valutazioni sarà individuata la igliore soluzione in terini di efficienza di processo, facilità di gestione e costi di investiento/di gestione. Il presente docuento costituisce adepiento all incarico ricevuto. Si precisa che gli scenari presi in considerazione sono solo quelli contenuti nello Studio di fattibilità prodotto da MdA e che esulano dal presente studio le verifiche sulla idoneità dei siti individuati in relazione a vincoli diversi rispetto a quelli diensionali. 1

3 Inquadraento dell area Il territorio interessato si estende dal coune di Chiavari, a ponente, al coune di Sestri Levante (copresa Riva Trigoso e la val Petronio) a levante ed include, per l entroterra, tutto il territorio della Val Fontanabuona. Gli scenari proposti dal gestore (Mediterranea delle Acque) nel docuento Confronto tecnico gestionale delle soluzioni proposte per la depurazione delle acque reflue dell area del Tigullio sono i seguenti: Scenario 1 (Massia Fraentazione): Ipianti separati a Lavagna, Chiavari, Sestri Levante e Val Fontanabuona. Scenario 2 (Chiavari separato): Ipianto coprensoriale Lavagna + Sestri Levante + Val Fontanabuona, da realizzarsi nel Porto di Lavagna; revaping ipianto esistente di Chiavari. Scenario 3 (Ipianto Unico): Ipianto coprensoriale nella colata del Porto di Chiavari. Pria di procedere ad una valutazione delle potenzialità teoriche dei diversi ipianti nel loro assetto a regie, è necessario prendere in esae, in aniera puntuale, i dati relativi alla popolazione servita in terini di abitanti equivalenti (residenti e fluttuanti) anche tenendo in considerazione eventuali increenti futuri. Il dato relativo agli abitanti equivalenti serviti è uno degli eleenti essenziali per poter procedere ad una corretta progettazione. Purtroppo la stia degli abitanti realente serviti, soprattutto nei oenti di assia affluenza estiva, risulta coplesso in quanto non è sepre facile stiare il nuero di abitanti fluttuanti, soprattutto nel caso dei couni liguri costieri, caratterizzati da fluttuazioni stagionali estreaente elevate. I dati disponibili utilizzati per effettuare tale stia sono stati i seguenti: abitanti residenti a fine 2014 (fonte: ISTAT al 1 gennaio 2015); abitanti fluttuanti stiati nel Piano d Abito Vigente (in terini di variazioni % rispetto ai residenti). Dai dati disponibili l intero territorio interessato è suddivisibile essenzialente in 4 acrobacini: Macrobacino della Val Fontanabuona, coprendente i Couni di Luarzo, Neirone, Moconesi, Tribogna, Cicagna, Orero, Coreglia Ligure e San Colobano Certenoli; Macrobacino di Chiavari, coprendente i Couni di Chiavari, Leivi e Zoagli; Macrobacino di Lavagna coprendente i Couni di Lavagna, Cogorno, Ne e Carasco; 2

4 Macrobacino di Sestri Levante, coprendente i Couni di Sestri Levante, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese; Gli abitanti residenti relativi ai Couni interessati, suddivisi nei 4 acrobacini indicati sopra è riportato nella tabella seguente, insiee a quelli riportati nel Piano d Abito Vigente riferiti al 27, inseriti anch essi in tabella a titolo di confronto. Coe si può osservare gli increenti / decreenti registrati negli 8 anni presi coe riferiento si attestano su valori ediaente olto bassi. Per quanto riguarda la stia degli abitanti fluttuanti l unico riferiento disponibile per un eventuale confronto con i dati presentati dal gestore è la figura presentata nel Piano d Abito e riportata di seguito per chiarezza di lettura. 3

5 Figura 1: I Couni dell'ato per classi percentuali di popolazione fluttuante rispetto alla residente Dalla figura riportata sopra è possibile estrarre le variazioni percentuali di popolazione fluttuante rispetto alla residente. Tuttavia si osserva che le variabilità indicate per ciascuna classe sono olto apie e quindi si ritiene aggiorente realistica la stia proposta dal gestore che ha effettuato una calibrazione dei dati sugli abitanti serviti con isure dirette sulle portate in fognatura, sia in stagione invernale che durante le punte estive (capagna di isura delle portate effettuata nel 2014/2015). La tabella presentata dal gestore, che si riporta nel seguito per coodità di lettura, indica tra l altro anche gli Abitanti Equivalenti legati alle utenze industriali e artigianali e fornisce già una stia dei possibili increenti futuri. 4

6 Tabella 1: Abitanti equivalenti suddivisi per acrobacino Coe si evince dalla tabella il nuero di abitanti residenti da considerare per il diensionaento del sistea depurativo è di circa A.E., valore superiore rispetto ai 95.0 A.E. rilevati dai dati ISTAT. Ciò è dovuto sia al contributo delle utenze industriali e artigianali, sia all ipotesi di increenti futuri. Il nuero assio di abitanti serviti, considerando il periodo di aggiore affluenza (durante la stagione estiva) e tenendo conto degli eventuali increenti futuri risulta invece di circa A.E.. Descrizione della situazione attuale Allo stato attuale l intero territorio risulta servito da n. 4 ipianti di cui soltanto due risultano autorizzati. 5

7 Ipianto di Chiavari L ipianto si trova in località Preli ed ha un potenzialità assia pari a 33.0 A.E. (cfr. Autorizzazione 2013). Stando a quanto riportato nell ultia autorizzazione rilasciata (2013) l ipianto è di tipo tradizionale e risulta costituito dalle sezioni seguenti: sollevaento liquai; rotostacciatura ediante due rotostacci aventi luce di 1,5 con invio del grigliato a coclea e a copattatore e scarico in cassoni; dissabbiatura e disoleatura in vasca circolare aerata (diaetro 6, volue utile 1 c); ossidazione biologica con ossigeno puro in bacino rettangolare di c di volue; sedientazione finale costituita da: o o due bacini rettangolari da 280 q di superficie e 7 c di volue ciascuno, uniti di raschiatore, bacino circolare con diaetro di 26, superficie utile di 530 q e volue utile di c; digestore aerobico alientato a ossigeno liquido di 8 di diaetro e 150 c di volue utile; spinta a are; scarico traite condotta a are di lunghezza a profondità di 25. L ipianto nonostante la vetustà garantisce un adeguato rendiento depurativo viste le analisi degli ultii anni (il nuero di capioni non confori è inferiore al nuero assio aesso dall Allegato V alla parte Terza del D.Lgs. 152/06). Ipianto di Moconesi L ipianto si trova nel Coune di Moconesi ed ha un potenzialità di circa 1.5 A.E.. Stando a quanto riportato nell ultia autorizzazione rilasciata (2013) l ipianto è di tipo tradizionale e risulta costituito dalle sezioni seguenti: vasca di recapito delle tre reti fognarie derivanti da Moconesi alto, Ferrada e Gattorna, dotata di un sistea di sfioro da attivare in caso di avaria dell ipianto; ipianto di sollevaento all ipianto di depurazione; pozzetto ripartitore; trattaento di grigliatura dei reflui consistente in un rotostaccio, luce libera pari a 2, e uno di grigliatura anuale, di luce libera pari a 3 c, da usare in caso di eergenza dovuta a anutenzione del rotostaccio; 6

8 n. 3 vasche di ossidazione poste in parallelo, dotate di diffusore a bolle fini, ciascuna di 50 c di volue e 30 q di superficie (12.5x2.4 ); n. 6 sedientatori cilindroconici posti a coppie in parallelo (una coppia per ogni linea) di altezza pari a 2,25 e diaetro pari a 2,4. Ogni coppia di volue pari a 20,34 c.; sistea di ricircolo; pozzetto di capionaento in cui effettuare anche l eventuale disinfezione; n.2 ispessitori secondari in vetroresina di volue pari a c 10 cadauno, dotati internaente di diffusori di aria per la stabilizzazione aerobica dei fanghi attivi nel caso si rendesse necessario il loro trasferiento in testa all ipianto invece che prevederne l essiccazione. Gli sfiati degli ispessitori collegati direttaente all ipianto di trattaento principale dell aria. disidratazione dei fanghi ediante filtri a sacco; sistea di abbattiento odori del tipo scrubber a secco; scarico nel Torrente Lavagna; Ipianto di Lavagna L'ipianto, diensionato per un assio di 40.0 A.E., risultava inizialente articolato nei seguenti trattaenti: ipianto di sollevaento; rotostaccio; vasca di disabbiatura e disoleatura; vasca di spinta a are dotata di tre pope di cui due di riserva. Vista l'inadeguatezza dell'ipianto il Coune di Lavagna aveva presentato un progetto per l adeguaento dell ipianto e della condotta di scarico a are che prevedeva il prolungaento di quest ultia fino a 1.3, con scarico ad una profondità di 30, secondo quanto disposto dalle nore regionali in allora vigenti. Il nuovo ipianto di depurazione, progettato per un'utenza assia di 40.0 A.E., era costituito da: sezioni di pretrattaento; sezione di sedientazione priaria (integrata con processo di chiariflocculazione nei periodi di assia utenza); sezione di disinfezione; 7

9 trattaento di stabilizzazione dei fanghi. In una seconda fase, non trattata nel progetto, si prevedeva un ipianto di trattaento di tipo biologico. La pria fase dei lavori era stata approvata dalla Provincia con provvediento n. 470 del Secondo le disposizioni dell'art. 31, coa 3, lett. a) del D. Lgs. 152/99, diventato nel frattepo vigente e che ha odificato la disciplina regionale degli scarichi di pubblica fognatura, gli scarichi al di sopra di 15.0 A.E. dovevano rispettare, entro il , i liiti di cui alla tabella 1 dell'allegato 5 del decreto stesso. Per raggiungere tali liiti era però necessario dotarsi di un trattaento secondario biologico o di trattaenti che consentissero counque il rispetto di tali liiti. Considerando che l ipianto era confore alla nora regionale previgente in forza della quale ne era stato approvato il progetto, si è disposto di autorizzare lo scarico derivante dall'ipianto a servizio di Lavagna e Cogorno (p. d. n. 198 del ) nel rispetto dei seguenti liiti tabellari: A partire dal sesto ese dalla data di attivazione, i liiti di tabella 5 della L.R. 43/95 per i paraetri solidi sospesi, BOD 5 e COD; nei successivi sei esi dovevano essere rispettate le percentuali di abbattiento di tabella 1 dell'allegato 5 del D. Lgs. 152/99 c.. dal D. Lgs. 258/. Le analisi trasesse negli anni successivi hanno denotato il ancato rispetto dei liiti di tabella 1, con irrogazione delle conseguenti sanzioni. Alla data attuale l ipianto risulta non autorizzato. Ipianto di Sestri Levante L ipianto di Sestri Levante è costituito dai seguenti coparti di trattaento: 2 rotostacci; vasca di disoleatura dissabbiatura; vasca di stabilizzazione; vasca di ispessiento fanghi; decanter per disidratazione eccanica dei fanghi; condotta sottoarina lunga etri e profonda 38 Per l ipianto in oggetto era stata rilasciata autorizzazione provvisoria ai sensi dell art. 19 della L.R. 43/95, PD n. 45 del nel rispetto dei liiti di tabella 4 della L.R. 43/95, per i prii sei esi, e di tabella 5 per i successivi. 8

10 Originariaente il Piano di Adeguaento approvato con delibera della G.P. n del rilasciato ai sensi della L.R. 38/82, prevedeva per l ipianto in oggetto la realizzazione di una fase biologica (classe 1). Successivaente la Regione Liguria, nella stesura del Piano Regionale di Risanaento delle Acque, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 53 del 3/7/91, ha previsto la realizzazione della sola classe 2. Successivaente a causa degli innuerevoli superaenti dei liiti previsti dalla nora e dal Provvediento Dirigenziale, l autorizzazione n. 45 del 1996 è stata revocata con Provvediento Dirigenziale n. 708 del 03/09/99. Periodicaente l ipianto, quasi tutti gli anni, viene sanzionato per superaento liiti a seguito delle analisi effettuate da ARPAL. Ad oggi l ipianto risulta non autorizzabile perché non adeguato al rispetto dei liiti di tabella 1 dell allegato 5 del D.Lgs. 152/06. Assunzioni e approccio etodologico adottato La valutazione sulla fattibilità dei diversi ipianti previsti nei 3 scenari presi coe riferiento presenta alcune probleatiche in quanto si tratta di ipianti che verrebbero realizzati in aree non sepre oogenee dal punto di vista del territorio servito: alcuni scenari prevedono infatti ipianti di depurazione a servizio soltanto dei Couni costieri che, coe noto, sono affetti da una fluttuazione stagionale delle portate notevolente diversa rispetto agli ipianti che trattano i reflui dei Couni dell entroterra. In alcuni scenari sono invece presenti ipianti che trattano entrabe le tipologie di aggloerati urbani. Per rendere oogeneo il confronto tra i diversi scenari proposti, è quindi necessario effettuare assunzioni couni per tutti gli ipianti oggetto di valutazione. In tal odo è possibile procedere ad un diensionaento di assia dei vari ipianti e delle superfici necessarie verificando se le stesse sono copatibili con le aree disponibili. Nei prossii paragrafi verrà quindi descritta e coentata la tecnologia di depurazione proposta dal gestore e verranno esplicitate le assunzioni ed i dati di input nonché la etodologia di calcolo utilizzata per le valutazioni tecnico diensionali. Sulla base delle assunzioni si procederà, per ciascun ipianto considerato, ad una stia di: spazi richiesti, rispetto alle aree disponibili; costi di investiento per la realizzazione dell ipianto, e delle opere accessorie (scavi/reinterri, preparazione aree, bonifica suoli, ecc.); costi di investiento per la realizzazione dei collettori fognari; 9

11 costi di gestione degli ipianti / sollevaenti. I valori ottenuti saranno infine confrontati con quelli presentati dal gestore per una valutazione di congruità. Tecnologia adottata e schea indicativo degli ipianti La tecnologia depurativa proposta dal gestore per i nuovi ipianti è la tecnologia a ebrana (Mebrane Bio Reactor MBR) in configurazione side-strea che accosta il tradizionale processo a fanghi attivi con una più efficace fase di chiarificazione finale del refluo. Il processo si articola infatti secondo lo schea classico a fanghi attivi o denitrificazionenitrificazione al quale segue un processo di separazione dei fanghi effettuato ediante ebrane di ultrafiltrazione soerse, in sostituzione al tradizionale sistea di sedientazione secondaria (a gravità). Questo tipo di soluzione perette di auentare notevolente le rese di processo nel coparto biologico a fronte di una diinuzione considerevole degli spazi occupati dalle vasche. L'auento dell'efficienza depurativa è legata in prio luogo alla possibilità di auentare notevolente la concentrazione di fango in vasca (da circa 5 kg/ 3 ad oltre 10 kg/ 3 ), aspetto che ha notevoli risvolti sulle prestazioni dell'ipianto per i seguenti otivi: perette una riduzione più rapida del BOD 5 in entrata e di conseguenza le portate di refluo possono essere superiori (a parità di volue di vasca installato); perette di auentare l'età del fango favorendo lo sviluppo di icrorganisi a basso tasso di crescita (tra cui i batteri nitrificanti) e diinuendo nel contepo il quantitativo di fango di supero prodotto. Quanto sopra si traduce, in pratica, in un volue della vasca MBR che risulta diezzato rispetto al volue richiesto per la fase di ossidazione, a parità di efficienza depurativa. La inore richiesta di volui delle vasche rende più seplice la copertura delle stesse e la realizzazione dei sistei di trattaento dell'aria esausta irati a liitare al assio gli ipatti odorigeni verso l'esterno. Inoltre l'assenza dei sedientatori secondari (aventi generalente superfici olto apie), non più necessari in quanto sostituiti dalle ebrane filtranti, perette di recuperare ulteriori spazi diinuendo le superfici richieste dall'intero ipianto. Risulta quindi evidente il vantaggio legato alla scelta della tecnologia a ebrana, specialente in una regione coa la Liguria caratterizzata da zone pianeggianti di diensioni odeste e intensaente urbanizzate, che lasciano orai pochi spazi disponibili per la realizzazione di 10

12 infrastrutture quali quelle degli ipianti di depurazione e che costringono spesso a realizzare tali ipianti in abito urbano. Sulla base di quanto sopra si ritiene pertanto che la tecnologia proposta sia del tutto congrua, tenuto conto delle peculiarità del territorio nel quale verranno inseriti gli ipianti di depurazione. Per le valutazioni che seguono si ipotizzerà quindi che ciascun ipianto sia strutturato nei seguenti coparti: Linea acque sezione di grigliatura (grossolana / fine / rotostacciatura, ecc.), per la riozione dei solidi grossolani; coparto di dissabbiatura-disoleatura, per la riozione delle sabbie e degli oli e grassi; coparto di sedientazione priaria, per la riozione delle sostanze in sospensione; coparto trattaento biologico (denitrificazione + nitrificazione + MBR side-strea), che costituisce il cuore dell ipianto di depurazione e perette la riozione delle sostanze organiche disciolte (BOD 5 /COD) e dell azoto totale (Total Kiedal Nitrogen TKN); sezione di disinfezione; scarico a are traite condotta sottoarine (se l ipianto è ubicato sulla costa). Linea fanghi sezione di ispessiento; sezione di stabilizzazione (digestione) aerobica; sezione di disidratazione eccanica. Linea trattaento aria (deodorizzazione) trattaento aria esausta captata dai coparti nei quali si ha la aggior produzione di sostanze odorigene; Dati di input e approccio etodologico Coe accennato in precedenza, conoscendo i dati relativi agli abitanti equivalenti serviti per ciascun acrobacino ed avendo assunto uno schea ipiantistico coune per tutti i depuratori è possibile effettuare, per ciascuno di essi, un diensionaento di assia al fine di verificare se gli spazi disponibili siano o eno adeguati. 11

13 Ovviaente per rendere la stia oogenea è necessario assuere dati di input couni per tutti gli ipianti ed applicare la edesia procedura di calcolo. Valutazioni diensionali e stia superfici Per quanto riguarda i dati di input necessari al diensionaento di assia si è assunto che: la dotazione idrica edia giornaliera sia pari a 2 l/ab.giorno, in linea con quanto assunto dal gestore sulla base di una calibrazione tra il nuero di abitanti equivalenti ed i dati raccolti nel corso di una capagna di onitoraggio delle portate idriche; il carico inquinante sia corrispondente a 60 gbod 5 /ab.giorno (valore definito dal D.Lgs. 152/06) e a 10 gtkn/ab.giorno (valore in linea con i dati di letteratura). la portata di punta al biologico sia pari a 3 volte la portata edia. la teperatura dei reflui sia pari a 12 C per lo scenario invernale (considerando solo gli abitanti residenti) e pari a 20 C per lo scenario estivo (considerando gli abitanti residenti + fluttuanti). La etodologia di calcolo utilizzata è stata la seguente: Per la stia delle superfici richieste dalle vasche di dissabbiatura / disoleatura e di sedientazione priaria è stata applicata la legge di Stokes, considerando il carico idraulico assio (scenario estivo) che, ai fini del diensionaento della vasche, è risultato aggiorente conservativo ed assuendo poi un carico idraulico superficiale pari alla età della velocità di sedientazione calcolata; Per il coparto biologico sono state utilizzate le equazioni di diensionaento classiche per sistei denitro-nitrificazione, applicate allo scenario invernale (considerando solo gli abitanti residenti e 12 C di teperatura) che, ai fini del diensionaento della vasche, è risultato aggiorente conservativo. Tale etodologia, partendo dalla cinetica delle reazioni di denitrificazione e nitrificazione, calcola dappria la bioassa necessaria in vasca per garantire l'abbattiento del BOD5 e dell'azoto e quindi stia il volue necessario delle vasche sulla base della concentrazione di fango assunta in vasca (circa 5 kgsst/ 3 ). Per la sezione MBR si applicano le edesie equazioni di cui al punto precedente assuendo però una concentrazione doppia di fango in vasca (circa 10 kgsst/ 3 ). La concentrazione di ossigeno disciolto nelle vasche di nitrificazione è stata assunta pari a 2,0 g/l. La stia delle superfici occupate dal coparto biologico è stata effettuata assuendo una profondità utile edia delle vasche pari a 5,5. 12

14 Assuendo abbattienti percentuali tipici dei pretrattaenti/trattaenti priari e valori delle cinetiche di reazione in linea con quanto indicato nella letteratura scientifica, è possibile calcolare le diensioni delle vasche e la superficie coplessiva occupata dalle stesse. La stia della superficie richiesta per l'area dell'ipianto è stata effettuata assuendo che le vasche della linea acque occupino una superficie coplessiva pari alla età delle aree disponibili (50%) e che il resto dell area sia occupato dal reparto pretrattaenti (grigliatura/rotostacciatura), dalla sezione trattaento fanghi, dagli uffici e servizi e dalla viabilità interna. Stia costi di investiento ipianto Per quanto riguarda la stia dei costi di investiento, essendo disponibili solaente ipotesi di larga assia (studi di fattibilità) e non conoscendo i dettagli progettuali è possibile effettuare soltanto delle stie paraetrizzate sul nuero di abitanti equivalenti serviti (considerando in questo caso anche i fluttuanti nella stagione estiva), partendo dalle seguenti considerazioni: in linea generale, a parità di tecnologie adottate, gli ipianti di piccole diensioni hanno un costo per abitante equivalente superiore rispetto agli ipianti di aggiori diensioni; sulla base dell'esperienza degli scriventi è possibile individuare i seguenti scaglioni di costo riferito all A.E., (tarati su diensioni copatibili con quelli oggetto di studio: o o o o Da 10.0 a 30.0 A.E.: ~ 250 /A.E. Da 30.0 a 60.0 A.E. : ~ 230 /A.E. Da 60.0 a 1.0 A.E. : ~ 205 /A.E. Da 1.0 a A.E. : ~ 180 /A.E. Sulla base delle assunzioni di cui sopra sono stati verificati i costi di investiento per ciascuno degli ipianti individuati dagli studi di fattibilità, rispetto a quanto presentato dal gestore. Ai costi di investiento calcolati coe da etodologia presentata sopra, sono stati aggiunti gli oneri per le opere accessorie, gli inserienti abientali e le eventuali bonifiche. Per tali costi, non essendo possibile effettuare stie paraetriche, in quanto dipendono dalle peculiarità dei siti in cui si andrebbero ad inserire gli ipianti, si è assunto di antenere i valori indicati dal gestore che eglio conosce le criticità delle singole aree prese coe riferiento. Costi di investiento collettori fognari, stazioni di sollevaento, condotte a are La stia dei costi di investiento per la realizzazione dei collettori fognari dipende forteente dall'ubicazione degli ipianti previsti per ciascun scenario, rispetto al territorio servito. 13

15 In linea generale è stato assunto dal gestore di riutilizzare, ove possibile e con odeste odifiche, i collettori fognari esistenti all interno dei singoli couni, realizzando ex-novo soltanto le principali condotte di collegaento dei sistei fognari counali ai depuratori previsti per ciascuno scenario. Al fine di valutare la congruità dei costi proposti dal gestore è stata effettuata una verifica sia dei costi unitari, sia della lunghezza delle varie condotte ipotizzate. Per quanto riguarda i costi unitari è stato fatto riferiento ai Prezziari Regionali Opere Pubbliche, relativi alle opere edili, assuendo di utilizzare tubi in ghisa sferoidale con diaetri variabili da DN3 a DN6 (coe proposto dal gestore) ed iaginando la seguente sequenza di operazioni da eseguire per porre in opera i collettori fognari: riozione asfalto e relativo trasporto ad ipianto di recupero; esecuzione di scavo in trincea a sezione obbligata; trasporto e saltiento ateriale asportato (copresi oneri di discarica); fornitura e posa in opera di sabbia, per sottofondo tubazione; fornitura e posa in opera tubo in ghisa sferoidale antisfilaento per fognature (DN da 3 a 6); forazione sottofondo stradale; realizzazione pavientazione in asfalto (binder + tappeto di usura); Si è altresì considerato un leggero sovrapprezzo legato alle difficoltà che si possono incontrare in caso di presenza di attraversaenti, pozzetti, o sottoservizi vari. I risultati della stia sono riportati nella tabella seguente. 14

16 Tabella 2: Stia costi unitari condotte Considerando che i prezziari riportano generalente valori superiori ai prezzi di ercato è stata fatta anche una verifica su progetti analoghi seguiti direttaente dagli scriventi. Sulla base delle valutazioni effettuate è possibile ritenere congrui i costi unitari proposti dal gestore che risultano i seguenti: DN3: 230 /; DN4: 3 /; DN5: 560 /; DN6: 690 /; Per la lunghezza delle diverse condotte si è fatto riferiento a quanto indicato nella planietria con lo Schea Reti Fognarie allegata allo Studio di Fattibilità presentato dal gestore nel 2012 (e riportata in Allegato 1, coe eglio dettagliato nel prossio capitolo, dove vengono presi in esae i diversi scenari. Per quanto riguarda le stazioni di sollevaento, stando a quanto dichiarato dal gestore, sarà necessario procedere sia al revaping di stazioni esistenti, sia alla realizzazione di nuove stazioni, ubicate essenzialente nel Coune di Sestri Levante e lungo il collettore costiero che convoglierebbe i liquai da Sestri Levante ai depuratori ubicati in zona Torrente Entella. 15

17 Dal oento che le portate in gioco dovrebbero essere superiori rispetto alle attuali è presuibile che il revaping richieda sia l apliaento delle vasche che la sostituzione delle pope di rilancio. Per tale otivo si è assunto un costo unitario coune per entrabi gli interventi. La stia dei costi necessari alla realizzazione di una stazione di sollevaento è olto coplesso in quanto dipende da diversi fattori difficilente quantificabili in assenza di un progetto, quali ad es. portate dei reflui, ubicazione del anufatto (abito urbano o eno), tipo di struttura (interrata o fuori-terra), sistea di telecontrollo, riserva di popaggio installata, ecc.. Si è pertanto preso atto del costo edio stiato dal gestore, pari a circa 5.0, /stazione. Per quanto riguarda infine il costo delle condotte a are si è ipotizzato di realizzare per ciascun ipianto costiero una condotta in acciaio (con protezioni per la parte più vicina a costa) di lunghezza pari a e DN5, al costo di circa 2.6 / (valore ricavato da un indagine di ercato). Applicando i costi sopra esposti al fabbisogno stiato nei vari scenari è stato possibile valutare il costo di investiento per la parte relativa ai collettori fognari principali ed alle stazioni di sollevaento. Costi di gestione ipianti di depurazione/stazioni di sollevaento La valutazione del costo di gestione di un ipianto di depurazione viene effettuata noralente soando cinque diversi contributi: Energia elettrica necessaria per alientare tutte le apparecchiature elettroeccaniche. I consui di energia elettrica associati ad ipianti di depurazione ubicati in pianura, riferiti al etro cubo di liquae trattato, sono valutati ediaente intorno a 0,4-0,5 kwh/ 3, non includendo l'energia necessaria per l'eventuale popaggio all'ipianto. Considerando che, nel caso in esae, verrebbe adottata la tecnologia MBR in configurazione side-strea (il consuo previsto per la linea acque è nettaente superiore rispetto ad un ipianto tradizionale) e che sono necessari fabbisogni ulteriori legati all abbattiento delle eissioni odorigene, nonché la spinta dei liquai nella condotta a are, si ritiene congruo il costo indicato dal gestore (circa 1,15-1,20 kwh/ 3 ). Per quanto riguarda il consuo energetico legato alle stazioni di sollevaento è possibile ipotizzare che esso incida per un ulteriore 0,1 kwh/ 3. Tale valore è stato ricavato ipotizzando il sollevaento di una portata corrispondente a circa il 30% del totale proveniente da couni liitrofi, per un altezza coplessiva di circa 10, ripartendo poi il valore ottenuto sull intera portata affluente all ipianto. 16

18 Moltiplicando il valore ottenuto (~ 1,25 kwh/ 3 ) per il costo di 1 kwh, assunto pari a 0,157 /kwh (valore dichiarato dal gestore), si ottiene il contributo di questa voce sui costi totali di gestione. Reagenti chiici e ateriali di consuo: in questa voce rientrano essenzialente i reagenti chiici utilizzati nel processo, i lubrificanti e gli altri ateriali di consuo. Il contributo di questa voce sui costi di gestione dipende ovviaente dal tipo di trattaento adottato a generalente si può assuere un costo riferito al 3 pari a circa 0,03 / 3. Saltiento fanghi: a seconda del tipo di processo adottato, la produzione di fango uido prodotta per Abitante Equivalente è copresa tra 50 g s.s./ab.giorno (ipianti con coparto di digestione) e 80 g s.s./ab.giorno (ipianti senza coparto di digestione). Nel caso in esae si è assunto che tutti gli ipianti siano dotati di un coparto digestione fanghi e di una sezione di disidratazione eccanica in grado di produrre fango disidratato con un grado di secco aleno del 25% circa. Pertanto si può stiare una produzione di fanghi riferita all'abitante Equivalente pari a circa 73 kg/(ab.anno). Per quanto riguarda i costi, si può assuere circa 0,1 /kg coprensivi di trasporto e oneri di discarica. Manutenzione dell ipianto e della rete di adduzione: possono indicativaente essere stiati annualente, per i prii 15 anni dopo la consegna dell'ipianto, intorno al 2% del valore dell ipianto stesso, e sono suddivisibili essenzialente in due parti: o o Costi relativi alle opere elettroeccaniche, che incidono per il 75% sui costi totali di anutenzione Costi relativi alle opere civili, che incidono per il 25% sui costi totali di anutenzione Personale: la gestione di un depuratore biologico ad alto rendiento richiede la presenza di operatori qualificati con copetenze eccaniche, elettroeccaniche, chiiche, biologiche, ecc. Ovviaente ipianti di piccole diensioni necessitano di un nuero di addetti coplessivaente superiore rispetto a quelli richiesti per un unico ipianto di grosse diensioni. Per avere una stia di assia sull ipiego di personale è possibile far riferiento a due tabelle proposte dalla Provincia di Trento nelle quali viene indicato il fabbisogno inio di personale necessario alla gestione di un ipianto (valutazioni effettuate dopo circa 10 anni di esperienza): 17

19 Tabella 3: Prestazioni inie del personale operaio nei giorni lavorativi Tabella 4: Prestazioni inie del personale tecnico e laureato nei giorni lavorativi Considerando che olti ipianti di depurazione sono orai in grado di lavorare in aniera quasi copletaente autoatizzata, la stia del personale effettuata utilizzando le tabelle di cui sopra potrebbe risultare sovradiensionata rispetto alle effettive necessità. Pertanto il costo relativo a questa voce è stato calcolato assuendo la potenzialità dell ipianto nello scenario invernale (solo popolazione residente). Per quanto riguarda la stia dei costi per gli operatori che effettuano anutenzione ordinaria/straordinaria sulla rete principale di adduzione (collettori / stazioni di sollevaento) la stessa si considera inclusa nel costo indicato per la anutenzione globale dell ipainto. Alla soa delle voci relative ai costi di gestione sopra elencate, è opportuno aggiungere un contributo per spese varie e per eventuali iprevisti, stiabile intorno al 5% del valore ottenuto. E evidente che nel calcolo dei costi di gestione lo scenario aggiorente rappresentativo è quello invernale e quindi per la stia dei contributi paraetrizzati alle portate sarà assunta una portata annuale calcolata considerando: 18

20 per 8 esi all anno: solo il contributo degli abitanti residenti (coprese le utenze industriali artigianali e gli increenti futuri) per 4 esi all anno: la popolazione assia calcolata per lo scenario estivo (residenti + fluttuanti). Sulla base delle assunzioni di cui sopra si è proceduto alle valutazioni presentate nei prossii paragrafi. 19

21 Valutazione delle diverse soluzioni proposte Nei paragrafi che seguono verranno esainate le diverse soluzioni previste per ciascuno scenario di riferiento, fornendo una stia di: spazi richiesti, rispetto alle aree disponibili; costi di investiento per la realizzazione dell ipianto, e delle opere accessorie (scavi/reinterri, preparazione aree, bonifica suoli, ecc.); costi di investiento per la realizzazione dei collettori fognari; costi di gestione degli ipianti / sollevaenti; e confrontando i valori ottenuti con quelli presentati dal gestore. Scenario 1 Massia fraentazione Questo scenario prevede la realizzazione di n. 4 ipianti distinti: 1. depuratore di Lavagna (40.0 A.E.) in zona portuale così coe individuato dall Ainistrazione Counale in una bozza di studio di fattibilità; questo ipianto sarebbe realizzato solo per le utenze del centro abitato di Lavagna e per quello di Cogorno oggi già collegato alla rete fognaria di Lavagna. Per tale otivo la potenzialità di progetto risulta inferiore alla popolazione indicata per il Macrobacino di Lavagna; 2. depuratore per Sestri Levante e per la val Petronio (70.0 A.E.) da ubicarsi in un area ancora da definire anche se l orientaento pare essere quello di utilizzare le aree Pescina o Raaie (anziché l area Renà a Riva Trigoso); 3. depuratore di Chiavari (65.0 A.E.) con il revaping copleto del depuratore di Preli da realizzarsi sepre nell area di Preli; 4. depuratore per i Couni della Val Fontanabuona (25.0 A.E.) per cui non è ancora stata definita l esatta ubicazione. Osservando i dati presentati sopra si evince subito che, per il acrobacino di Lavagna, a fronte di una potenzialità teorica di 55.0 A.E., viene proposto un ipianto di depurazione per 40.0 A.E. che tratterebbe soltanto i reflui provenienti da Lavagna e Cogorno. Anche ipotizzando di allacciare i Couni di Carasco e Né l ipianto sarebbe appena in grado di trattare le portate stiate per la popolazione attualente insistente sul acrobacino (escludendo le utenze industriali ed artigianali) e non riuscirebbe a garantire un trattaento adeguato delle portate stiate ipotizzando un increento futuro della popolazione. Nei calcoli che seguono verrà pertanto assunta per tale ipianto una potenzialità assia estiva pari a 55.0 A.E., corrispondente alla popolazione assia stiata per il territorio interessato. 20

22 Per l ipianto di Sestri Levante è stata invece antenuta la potenzialità proposta dal gestore, pari a 70.0 A.E. a fronte di una popolazione stiata di circa 64.0 A.E. Analisi diensionale e verifica degli spazi disponibili Applicando la procedura di calcolo illustrata nel capitolo precedente (approccio più conservativo) per gli ipianti previsti nello Scenario 1, si ottengono i seguenti risultati: Scenario 1 u.. Lavagna Sestri Levante Chiavari Val Fontanabuona Superficie vasca di dissabbiatura disoleatura Superficie vasca di sedientazione priaria Superficie vasche coparto biologico Superficie richiesta per l'area dell'ipianto Superficie disponibile 2 7.5* ** ~ 4.0 n.d. * Ipotesi Studio di fattibilità del febbraio ** Area Pescina Area Renà Confrontando le superfici calcolate con le superfici disponibili risulta che le aree individuate negli studi di fattibilità sono idonee ad ospitare gli ipianti previsti per lo Scenario 1 (non è nota l ubicazione e la superficie dell area dove sarebbe ubicato l ipianto della Val Fontanabuona). Stia costi di investiento ipianto La stia dei costi di investiento degli ipianti previsti nello Scanario 1, effettuata seguendo le indicazioni riportate nel capitolo precedente risulta la seguente: Scenario 1 u.. Lavagna Sestri Levante Chiavari Val Fontanabuona Potenzialità Ipianto A.E Costi di investiento Costi opere accessorie La soa totale dei costi di investiento per lo Scenario 1 (solo ipianti di depurazione, escluse le opere accessorie) risulterebbe quindi pari a ,. Il costo totale presentato dal gestore per la realizzazione dei 4 ipianti previsti per questo scenario, aonta a ,. Tale lieve difforità è principalente legata alla inore potenzialità dell ipianto di Lavagna, per il quale il gestore ha considerato 40.0 A.E. coe da ipotesi Atzwanger, anziché 55.0 A.E. corrispondenti al reale fabbisogno del acrobacino. 21

23 Si osserva anche una difforità per l ipianto di Sestri Levante per il quale il gestore stia un costo di ,, (corrispondente a 250 /AE), cifra che appare superiore a quella noralente richiesta per ipianti di quella potenzialità. Ai costi sopra esposti vanno soati i costi per le opere accessorie e di inseriento abientale, che si riferiscono essenzialente alle opere di scavo e preparazione dell area. Il valore superiore (rispetto agli altri) indicato per il sito di Sestri Levante è riferito, stando a quanto dichiarato dal gestore, alla scarsa conoscenza dell area Raaie che potrebbe necessitare di un intervento di bonifica dei suoli dovuto a possibile containazione degli stessi. Soando tali voci al costo degli ipianti si ottiene un costo coplessivo di ,. Stia costi di investiento condotte fognarie / stazioni sollevaento Per quanto riguarda lo Scenario 1, osservando la planietria riportata in Allegato 1 è possibile scheatizzare il fabbisogno di collettori fognari e stazioni di sollevaento coe di seguito eglio dettagliato: Ipianto di Lavagna Stando a quanto dichiarato dal gestore sarebbe necessario integrare la rete esistente con alcuni nuovi tratti di collegaento del bacino di Carasco, Cogorno, Né e Lavagna, per una lunghezza coplessiva pari a circa 1.5, con condotta DN4. Sarebbe inoltre necessario realizzare la condotta a are. Ipianto di Sestri Levante (ipotesi area Pescina) Per il conferiento dei reflui di Riva Trigoso, Val Petronio e Sestri Levante all ipianto ubicato in area Pescina sarebbe necessario realizzare i seguenti tratti di collegaento: Riva Trigoso - stazione di sollevaento di S. Bartoloeo, traite condotta di lunghezza 1.6 e diaetro DN3; Val Petronio (Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese) - stazione di sollevaento di S. Bartoloeo, traite condotta di lunghezza e diaetro DN3; Loc. Portobello (Centro storico di Sestri Levante) - stazione di sollevaento Piazza F. Bo, traite condotta di lunghezza 7 e diaetro DN4; Stazione di sollevaento di Piazza F. Bo stazione di sollevaento S. Bartoloeo, traite condotta di lunghezza e diaetro DN4; 22

24 Stazione di sollevaento S. Bartoloeo Depuratore area Pescina 1, traite condotta di lunghezza 9 e diaetro DN6. Collegaento tra il Depuratore area Pescina e l ibocco della condotta a are, traite tubazione di lunghezza 2.0 e diaetro DN5. Le stazioni di sollevaento previste dovrebbero essere le seguenti: Sollevaento collettore Val Petronio in Via Petronio (nuova costruzione); Sollevaento Riva Trigoso (esistente da sisteare); Sollevaento S. Bartoloeo (nuova costruzione); Sollevaento Piazza Bo (nuova costruzione); Anche in questo caso sarebbe necessario realizzare la condotta a are. Ipianto di Chiavari Essendo previsto soltanto un revaping dell ipianto non è previsto alcun collettore fognario. Ipianto Val Fontanabuona Sulla base di quanto presentato dal gestore sarebbe necessario collegare la parte della bassa Val Fontanabuona (a partire dalla zona a valle del Coune di Moconesi) con il nuovo depuratore, di cui tuttavia non è nota ancora l esatta ubicazione. Per tale otivo si è ipotizzato di realizzare un collettore fognario dal Coune di Moconesi (zona a valle) al Coune di Carasco, lungo il percorso della strada provinciale, che avrebbe una lunghezza coplessiva di circa 12,5 k e DN3. In via preliinare si può ritenere che il deflusso dei liquai avvenga per gravità e quindi non si prevedono stazioni di sollevaento. Nella tabella seguente viene riportato un riepilogo di quanto sopra descritto. Tabella 5: Scenario 1 - Stia costi investiento condotte Sulla base dei dati riportati nella tabella si stia un costo coplessivo per il sistea di collettaento fognario e condotte a are pari a circa , 1 Nel caso in cui si prevedesse di realizzare l ipianto nell area Raaie l increento di costo sarebbe olto poco significativo. 23

25 Stia costi di gestione I costi di gestione per ciascun ipianto previsto per lo Scenario 1, calcolati tenendo conto di quanto indicato nel capitolo precedente, risultano quelli indicati nella tabella seguente: Tabella 6: Scenario 1 - Stia costi gestione La soa totale dei costi di gestione per gli ipianti previsti nello Scenario 1 risulterebbe quindi circa , /anno. Il costo proposto dal gestore (tabella aggiornata inviata agli scriventi) riporta un totale di , che appare del tutto allineato alla stia effettuata sopra. Per quanto riguarda le singole voci (che il gestore ha stiato in funzione dei costi effettivi sostenuti in ipianti siilari Quinto e Santa Margherita Ligure), è possibile evidenziare quanto segue: Energia Elettrica: il valore superiore calcolato dagli scriventi (~25%) si ritiene possa essere iputato al contributo delle stazioni di sollevaento dislocate sul territorio (considerate trascurabili dal gestore). Saltiento fanghi: il costo indicato dal gestore risulta circa il 30% superiore rispetto a quello calcolato dagli scriventi. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che non viene raggiunto il grado di secco assunto nei calcoli presentati in precedenza (25%) oppure ad un aggior onere legato al trasporto e saltiento dei fanghi. Personale: il costo presentato dal gestore per il personale risulta superiore di un fattore pari a 1,5 rispetto a quello stiato nel presente docuento. In effetti il costo calcolato dagli scriventi si riferisce al fabbisogno di personale presente solo nell ipianto di depurazione e non considera il costo degli operatori che intervengono sul territorio (ad es. sulle fognature o sulle stazioni di sollevaento) onere che è stato iputato alla voce relativa alla anutenzione (di cui al prossio punto). Manutenzione / Reagenti / Spese Varie: il gestore fornisce un costo aggregato per queste tre voci che risulta ediaente il 70% di quello calcolato nel presente docuento. Si ritiene quindi che il aggior onere stiato dagli scriventi possa copensare i costi necessari per gli interventi di anutenzione ordinaria/straordinaria (copreso il personale richiesto) effettuati sul territorio (fognature / stazioni di sollevaento). 24

26 Sulla base di quanto sopra e considerato il fatto che i costi presentati dal gestore sono stati ricavati dalla paraetrizzazione effettuata su ipianti esistenti si può ritenere che la stia degli stessi sia congrua. 25

27 Scenario 2 Chiavari separato La soluzione proposta per lo Scenario 2 prevede la realizzazione di n. 2 ipianti: 1. Ipianto intercounale a servizio dei acrobacini di Lavagna, Sestri Levante e Val Fontanabuona, di potenzialità pari a circa A.E. 2. depuratore di Chiavari (65.0 A.E.) con il revaping copleto del depuratore di Preli da realizzarsi sepre nell area di Preli. Anche in questo caso l ipotesi dell ipianto intercounale per l intero territorio ad eccezione di Chiavari appare leggerente sottodiensionata considerando che la soa della popolazione che verrebbe servita nei periodi di assia affluenza (stagione estiva) risulta di oltre A.E. Nei calcoli che seguono verrà pertanto assunta per tale ipianto una potenzialità assia pari a A.E., in linea con l ipotesi di cui allo Studio di Fattibilità del Febbraio Analisi diensionale e verifica degli spazi disponibili Applicando la procedura di calcolo illustrata nel capitolo precedente per gli ipianti previsti nello Scenario 2, si ottengono i seguenti risultati: Scenario 2 u.. Ipianto Intercounale Lavagna Chiavari Superficie vasca di dissabbiatura disoleatura Superficie vasca di sedientazione priaria Superficie vasche coparto biologico Superficie richiesta per l'area dell'ipianto Superficie disponibile 2 7.5* ~ 4.0 * Ipotesi Studio di Fattibilità febbraio 2015 Confrontando le superfici calcolate con le superfici disponibili risulta che le aree individuate negli studi di fattibilità sono idonee ad ospitare gli ipianti previsti per lo Scenario 2. Stia costi di investiento ipianto La stia dei costi di investiento degli ipianti previsti nello Scenario 2, effettuata seguendo le indicazioni riportate nel capitolo precedente risulta la seguente: 26

28 Scenario 2 u.. Ipianto Intercounale Lavagna Chiavari Potenzialità Ipianto A.E Costi di investiento Costi opere accessorie La soa totale dei costi di investiento per lo Scenario 2 (solo ipianti di depurazione, escluse le opere accessorie) risulterebbe quindi pari a ,. Il costo totale presentato dal gestore per la realizzazione dei 2 ipianti previsti per questo scenario, aonta a ,. In questo caso la differenza tra le due stie, oltre alla inore potenzialità assunta per l ipianto intercounale di Lavagna, per il quale il gestore ha considerato A.E., anziché A.E. (corrispondenti al reale fabbisogno del acrobacino), è legata anche al costo unitario riferito al singolo A.E., che appare olto basso (circa 158 /A.E.) rispetto ai costi noralente attesi per ipianti di queste potenzialità. Ai costi sopra esposti vanno soati i costi per le opere accessorie e di inseriento abientale, che si riferiscono essenzialente alle opere di scavo e preparazione dell area. Soando tali voci al costo degli ipianti si ottiene un costo coplessivo di ,. Stia costi di investiento condotte fognarie / stazioni sollevaento Per quanto riguarda lo Scenario 2, osservando la planietria riportata in Allegato 1 è possibile scheatizzare il fabbisogno di collettori fognari e stazioni di sollevaento coe di seguito eglio dettagliato. Ipianto Intercounale di Lavagna Per il conferiento dei reflui provenienti dal acrobacino di Lavagna, sepre stando a quanto dichiarato dal gestore, sarebbe necessario integrare la rete esistente con alcuni nuovi tratti di collegaento del bacino di Carasco, Cogorno, Né e Lavagna, per una lunghezza coplessiva pari a circa 1.5, con condotta DN4. Per il conferiento dei reflui provenienti dal acrobacino di Sestri Levante sarebbe necessario realizzare i seguenti tratti di collegaento (di cui la aggior parte già descritti per lo scenario precedente): Riva Trigoso - stazione di sollevaento di S. Bartoloeo, traite condotta di lunghezza 1.6 e diaetro DN 3; 27

29 Val Petronio (Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese) - stazione di sollevaento di S. Bartoloeo, traite condotta di lunghezza e diaetro DN3; Stazione di sollevaento di S. Bartoloeo stazione di sollevaento Piazza F. Bo, traite condotta di lunghezza e diaetro DN4; Loc. Portobello (Centro storico di Sestri Levante) - stazione di sollevaento Piazza F. Bo, traite condotta di lunghezza 7 e diaetro DN4; Stazione di sollevaento Piazza F. Bo Depuratore Intercounale di Lavagna, traite condotta di lunghezza 6.9 e diaetro DN6. Le stazioni di sollevaento previste dovrebbero essere le seguenti: Sollevaento collettore Val Petronio in Via Petronio (nuova costruzione); Sollevaento Riva Trigoso (esistente da sisteare); Sollevaento S. Bartoloeo (nuova costruzione); Sollevaento Piazza Bo (nuova costruzione); Sollevaento Cavi Borgo (nuova costruzione); Sollevaento Lo Scoglio (nuova costruzione); Per quanto riguarda il conferiento dei reflui provenienti dal acrobacino della Val Fontanabuona si è ipotizzato di collegare la parte della bassa Val Fontanabuona (a partire dalla zona a valle del Coune di Moconesi) al collettore che convoglia i reflui dal Coune di Carasco all ipianto intercounale di Lavagna. Il collettore seguirebbe il percorso della strada provinciale ed avrebbe una lunghezza coplessiva di circa 12,5 k e DN3. In via preliinare si può ritenere che il deflusso dei liquai avvenga per gravità e quindi non si prevedono stazioni di sollevaento. L ipianto dovrebbe infine essere dotato di condotta a are. Ipianto di Chiavari Essendo previsto soltanto un revaping dell ipianto non è previsto alcun collettore fognario. Nella tabella seguente viene riportato un riepilogo di quanto sopra descritto. 28

30 Tabella 7: Scenario 2 - Stia costi investiento condotte Sulla base dei dati riportati nella tabella si stia un costo coplessivo per il sistea di collettaento fognario e condotte a are pari a ,. Stia costi di gestione I costi di gestione per ciascuno dei due ipianti previsti per lo Scenario 2 risultano quelli indicati nella tabella seguente: Tabella 8: Scenario 2 - Stia costi gestione La soa totale dei costi di gestione per gli ipianti previsti nello Scenario 2 risulterebbe quindi circa , /anno. Il costo proposto dal gestore (tabella aggiornata inviata agli scriventi) riporta un totale di , che appare leggerente inferiore alla stia effettuata sopra (~9%). Per quanto riguarda le singole voci è possibile evidenziare quanto segue: Energia Elettrica: il valore superiore calcolato dagli scriventi (~35%) può essere iputato anche in questo caso al contributo delle stazioni di sollevaento dislocate sul territorio (considerate trascurabili dal gestore). Saltiento fanghi: il costo indicato dal gestore risulta circa il 25% superiore rispetto a quello calcolato dagli scriventi, valore che potrebbe essere iputabile al diverso (inferiore) grado di secco effettivaente raggiunto negli ipianti esistenti o a aggiori oneri per il trasporto e lo saltiento dei fanghi. 29

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