MonteCovello. Periodico Mensile di Informazione Culturale. Tema del mese: LACRIME

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1 MonteCovello Periodico Mensile di Informazione Culturale Tema del mese: LACRIME Storia di copertina: LA TECNOLOGIA La recensione di 15 libri della Biblioteca I CLASSICI N 26 maggio 2013

2 I REDATTORI di questo numero 2

3 I REDATTORI di questo numero 3

4 I REDATTORI di questo numero 4

5 I REDATTORI di questo numero 5

6 COLOPHON Per comunicare con la Redazione: NetFax MonteCovello Periodico mensile di informazione culturale Nel rispetto della pluralità delle opinioni e della libera diffusione delle idee, ospitiamo interventi che siano anche espressione di tendenze diverse, purché formulati in modo documentato e rispettoso dei punti di vista altrui. Gli autori ed i redattori che vi partecipano si assumono la piena responsabilità di ciò che scrivono; la Redazione -eventualmente- interviene (senza alcuna censura) solo per correggere refusi e per migliorare la forma del testo. Copyright 2013: Società Editrice MonteCovello pec@pec.montecovello.com Tutti i diritti sono riservati. Vietata qualunque duplicazione. Tutti i Marchi o Loghi citati, sono di competenza dei legittimi proprietari. Codice ISBN ebook: Prezzo al pubblico: uro 1,99 (i.i.) I migliori articoli di questo numero saranno pubblicati nel Libro: MAGAZINE MONTECOVELLLO RACCOLTA 4 (prezzo 25,00 - disponibile nelle migliori librerie dal 30 luglio 2013) insieme ai migliori articoli pubblicati nei numeri del 25 giugno 13 e del 25 luglio 13. ABBONAMENTI A) 4 edizioni trimestrali del Libro RACCOLTA: 75,00 (invece di 100,00 ) Per chiedere di ricevere il Modulo per la sottoscrizione di un abbonamento, scrivi a : redazione@montecovello.com news.montecovello.com 6

7 SOMMARIO Pag. 9 Pag.10 Pag.11 Pag.14 Editoriale You & Me: Evento ad Agrigento You & Me: Margherita Biondo Prefazione Catalogo Pietro Seddio You & Me: Cosa fanno i nostri Editor Pag.15 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Pag.16 CLASSICI: Recensione di L. Corsini Pag.17 CLASSICI: Recensione di V. Monti Pag.18 CLASSICI: Recensione di M. G. Fumagalli Pag.19 CLASSICI: Recensione di K. Gioscio Pag.21 CLASSICI: Recensione di M. G. Fumagalli Pag.22 CLASSICI: Recensione di L. Corsini Pag.23 CLASSICI: Recensione di P. Prosperi Pag.24 CLASSICI: Recensione di M. Borzatta Pag.25 CLASSICI: Recensione di M. G. Fumagalli Pag.27 CLASSICI: Recensione di V. Monti Pag.28 CLASSICI: Recensione di M. L. Catalano Pag.29 CLASSICI: Recensione di V. Monti Pag.30 CLASSICI: Recensione di K. Gioscio Pag.31 CLASSICI: Recensione di K. Gioscio Pag.34 Dalla Redazione: Rivista CALLIOPE Pag.37 You&Me: Multitalent - AMORE MAGICO Pag.38 You&Me: Multitalent - PEOPLE IN RED Pag.39 You&Me: Multitalent UNA VITA DA PROFESSIONISTA Pag.40 You&Me: Multitalent VIVO DA POETA Pag.41 Freschi di stampa: Magazine Raccolta Pag.47 Freschi di stampa: ebook VITA DA PROMOTER Pag.49 Tema del mese : LACRIME Pag.50 : Tiziana DI GRAVINA Pag.53 : Domenico DI MAURO Pag.54 : Maria Grazia FUMAGALLI Pag.57 : Patrizia GALLI Pag.58 : Manuela GATTA Pag.62 : Katia GIOSCIO Pag.63 : Valentina MONTI 7

8 Pag.67 Tema del mese : Anna Rita MURANO Pag.68 : Ada Palma Pag.70 : Silvia PALMIERI SOMMARIO Pag.72 Pag.73 Pag.75 Pag.76 Le delizie di Barby FOSSETTE GOLOSE AL CACAO... Cinema&Teatro: Maria Grazia Fumagalli Libro in premio Pagine d Autore: Sara Serra LA MEZZANOTTE DEGLI ANGELI Pag.79 Storia di copertina : LA TECNOLOGIA Pag.80 : Eleonora ALESSIO Pag.82 : Micol BORZATTA Pag.84 : Giulia CAROLLO Pag.86 : Maria Luisa CATALANO Pag.88 : Laura CORSINI Pag.91 : Tiziana DI GRAVINA Pag.94 : Maria Grazia DI MARZIO Pag.96 : Patrizia GALLI Pag.97 : Veronica GANDIGLIO Pag.99 : Ada PALMA Pag.101 : Domenico VINCENZI Pag.102 : Marianna ZIPARO Pag.104 You & Me: Amelia Vincenzi IL MATRIMONIO COME RITO DELLA... 8

9 EDITORIALE Cari Lettori, Amiche e Amici, Autori e Scrittori, Collaboratori e Tutti Voi, questo è un numero (unitamente al precedente del 25 aprile) impreziosito dalle recensioni scritte dagli Editor di MonteCovello per i testi della Biblioteca I Classici. Dal prossimo numero cominceremo a pubblicare le Biografie degli autori della Biblioteca stessa, sempre scritte dai nostri Editor. Il prossimo numero avrà come: STORIA DI COPERTINA - LA VECCHIAIA Come peso o come valore? Un tempo il vecchio era venerato come saggio, curato e rispettato fino alla fine dei suoi giorni. In una società in cui, invece, gli unici valori sono la bellezza e la gioventù il vecchio diviene un peso inutile. La nascita delle case di riposo e delle badanti come rifiuto di questa età della vita. La vecchiaia come malattia. TEMA DEL MESE - LA CORRUZIONE Pagare per sfruttare il potere di qualcuno. I mezzi per combatterla: legislativi, giuridici, culturali. La corruzione in Italia: cosa è cambiato dopo Tangentopoli? Esiste solo negli ambienti di potere o è un male sociale diffuso a tutti i livelli? Cosa succede quando un sistema è corrotto? Le conseguenze sulla società. Storie di ordinaria corruzione. Complimenti e grazie, davvero tanti complimenti, a tutti i Redattori di questo numero. Sicché, non voglio tediarvi oltre: passate a leggere oltre. L ascia è già dissotterrata! * * * * * Non abbiate paura delle parole: abbiatene Terrore! Null altro da dichiarare. Anche questo è Cultura. * * * * * Un grossissimo in bocca al lupo a tutti noi! Sinceramente Vostro GiaZip Per acquistare l edizione completa di questo numero, clicca: h p:// 9

10 YOU & ME 10

11 PREFAZIONE Inserita nel Catalogo BIBLIOTECA PIETRO SEDDIO YOU & ME Di Margherita Biondo Gli studi sull'opera omnia di uno scrittore permettono di osservare il punto letterario di arrivo e la sua interazione con quello di origine nonché i rapporti inter e intrasistemici tra l'autore e il suo stesso processo evolutivo sia in ambito letterario che umano. Descrivere nei dettagli l'intera produzione di un autore é un'operazione estremamente impegnativa che esula da questo contesto in cui si propone un archivio cronologico dell'opera di Pietro Seddio, punto di orgoglio della Casa Editrice Montecovello che ha curato la presente pubblicazione. Poiché la Biblioteca di Seddio raccoglie tutti i suoi volumi pubblicati ad oggi, ritengo mio compito ripercorrere la biografia umana, letteraria e poetica di questo prolifero autodidatta dai sani e tradizionali valori e sottolinearne la semplicità e naturalezza. Pietro Seddio, pur se vanta origini agrigentine, dopo una serie di spostamenti e di esperienze lavorative é approdato a Verrua Po nella provincia di Pavia dove oggi, con eccezionale impeto e dedizione, coltiva il suo mestiere di scrittore. L'allontanamento dalla terra natia e dal suo barocco lo ha portato a convivere con la nostalgia dell'isola e con il desiderio di tornare alle proprie radici, una necessità che si é fatta scrittura e che spesso emerge dalle sue opere sotto forma di ricordo, immagine, fantasia e storia. Non a caso in molti dei suoi scritti la Sicilia assurge al ruolo di protagonista e riaffiora alla mente come un miraggio dove le immagini si snodano lente quali figure evanescenti di un sogno lontano, ricordi di un tempo passato che ritorna a farsi presente, vivo, reale e assume una dignitosa consistenza letteraria. Nei suoi anni trascorsi in Sicilia Seddio ha rincorso il sogno di diventare scrittore, di dissetare le proprie ambizioni e di assecondare le proprie inclinazioni. Intorno alla metà degli anni settanta nella città dei templi ha iniziato il suo percorso artistico come regista teatrale e fondatore del Gruppo T.M.17 (Gruppo Teatro Moderno 17) 11

12 YOU & ME con il quale propose il testo Diaframma, opera d'avanguardia che precorse i tempi per impostazione, tematiche e insieme di trovate che sfociavano nella gestualità, nella mimica, nell'inserimento di certe basi musicali e di filmati. Seguirono altre rappresentazioni che privilegiavano eminenti autori tra i quali Pirandello, Ionesco, Miller, Garcia Lorca, Sartre, Malaparte e Beckett, le cui opere vennero date alle scene con originali costruzioni in termini di linguaggio, di ambientazione scenografica, di destrutturazione rispetto ai codici di ogni tipo. Tra i fondatori del Piccolo Teatro Pirandelliano di Agrigento, Seddio ha collaborato anche con illustri operatori tra i quali Ruggero Jacobbi e lo scrittore Andrea Camilleri. Trasferitosi a Pavia ha tenuto diversi corsi di Drammaturgia Teatrale per conto dell'università della Terza Età ed ha iniziato un lungo itinerario utilizzando varie forme espressive, giostrando tra narrativa, poesia, saggistica e scrittura drammaturgica senza mai incorrere in ripetizioni. Una certosina e continua abnegazione alla scrittura dalla quale si desume che l'autore lasci intendere di non essere in grado nemmeno di concepire la propria vita senza il privilegio dello scrivere. I numerosi libri catalogati nel presente volume forniscono un'idea di quanto in Seddio l'uomo e lo scrittore vivano in simbiosi dentro un vortice esistenziale che sfocia in un notevole impegno letterario. E' come se, per sentirsi pienamente vivo, egli stesso avverta il bisogno di dare sfogo all'inchiostro sino alla fine della propria energia creativa. Una costante ricerca che si é consolidata in un vasto corpo di testi dove forma e contenuti non convergono in un mero contenitore statico, quanto in un itinerario la cui la meta finale viene continuamente differita laddove la letteratura è destinata a rimanere a lungo nel crogiolo 12

13 YOU & ME ALCUNI DEI 100 POETI : Baudelaire Charles Bronte Emily Joyce James Prévert Jacques Saba Umberto Salustri Carlo Alberto (Trilussa) Soynka Wole Tagore Rabindranath Verlaine Paul Shakespeare William Campana Dino Cardarelli Vincenzo Gozzano Guido Hoelderlin Friedrich Keats John Ovidio Rimbaud Arthur Aleramo Sibilla Ga o Alfonso Kavafis Kostan nos Khayyam Omar Browning Elisabeth Barre Browning Robert Cha erton Coleridge Samuel Taylor Elliot T.S. Merini Alda Neruda Pablo Viviani Raffaele 13

14 YOU & ME COSA FANNO I NOSTRI EDITOR (compatibilmente con le capacità personali): Scouting nuovi Autori, e/o Redattori per il Magazine mensile MONTECOVELLO, e/o Redattori per il Magazine trimestrale CALLIOPE RIVISTA DI FILOSOFIA, e/o Scouting per le Antologie MULTITALENT, e/o Co-autore per la collana BIBBLIOTECA I CLASSICI, e/o Co-autore per la collana OPERE EDITOR, e/o Traduttore per la collana LIBRERIA INTERNAZIONALE, e/o Grafici per le copertine. Se ti vuoi proporre come Editor, invia il curriculum a: selezione@montecovello.com 14

15 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Una raccolta di opere di tutti i tempi divenute pilastri della cultura internazionale, intramontabili e indimenticabili. Romanzi, saggi e raccolte di poesie che chiunque deve leggere almeno una volta nella vita. I testi sono introdotti e recensiti dagli Editor-Consulenti editoriali della Società Editrice Montecovello. PER AGGIORNARTI SULLE NOVITA, ISCRIVITI AL NOSTRO GRUPPO SU FACEBOOK: h ps:// PER ACQUISTARE I LIBRI, RIVOLGITI AGLI EDITOR: BORZATTA MICOL CINZICA micibo77@gmail.com CARIDEI GIOVANNA cybervania@libero.it CATALANO MARIA LUISA marialuisa.catalano@ n.it CORSINI LAURA laura_corsini@virgilio.it DI MAURO DOMENICO domenicodimauro70@libero.it FUMAGALLI MARIA GRAZIA maria.grazia.fumagalli@gmail.com GANDIGLIO MARCELLO veronikadelarge@hotmail.it GIOSCIO KATIA ka agioscio@gmail.com MONTI VALENTINA valen na.mon 1987@gmail.com MURANO ANNARITA annaritamurano@yahoo.it PALMA ADA adapalma77@gmail.com PROSPERI PIERFRANCESCO archprosperi@gmail.com SIMONELLI RUBEN rubensimonelli@hotmail.it VINCENZI DOMENICO dome.vinc@gmail.com ZIPARO MARIANNA marianna.ziparo@gmail.com h p:// 15

16 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Sette donne e tre uomini; la peste del 1348 che devastò Firenze li costringe a ritirarsi in campagna. Per trascorrere il tempo, oltre a darsi a balli, canti e divertimenti, decidono di narrare una novella al giorno, una a testa su un argomento proposto. Questa è la cornice che Boccaccio ricama per mettere insieme cento storie assai diverse fra loro, spaccati di vita quotidiana: alcune toccano vette sublimi, con finali tragici, altre sono il trionfo della facezia e della burla. In tutta l opera trionfano l intelligenza, l arguzia, la capacità di sopravvivere in un mondo difficile, ostile, di volgere a proprio vantaggio le vicende della fortuna: quelle virtù proprie di una nuova società borghese in un epoca nuova che si sta affrancando dal Medio Evo per dirigersi a grandi passi verso l età moderna. Tuttavia non sono trascurate le virtù cavalleresche come la lealtà, la fedeltà, il coraggio. La lingua si adatta al contesto, si plasma divenendo ora aulica, ricca e solenne, fatta di lunghi periodi e termini elevati, ora rapida e concitata. Fin da bambini abbiamo conosciuto alcune novelle: le avventure dello sciocco Calandrino sempre gabbato dai suoi sedicenti amici, la trovata di Chichibio per giustificare la mancanza di una coscia di gru, oppure le piume dell Arcangelo Gabriele di Frate Cipolla, sostituite dall arguto religioso con i carboni della graticola di San Lorenzo. Una conoscenza parziale del Decameron, però, dovuta alla sua caratteristica di raccolta di novelle, porta alla visione riduttiva di un opera tanto varia, composta da un autore eccellente con la capacità di osservare il mondo da vicino. È consigliabile quindi prendere (o riprendere) in mano il libro e gu- 16

17 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO starselo così, dall inizio alla fine, come l autore stesso lo ha pensato. Solo in tal modo si potrà avere il panorama a tutto tondo di una società in cambiamento, ancora contraddittoria, tesa fra vecchio e nuovo, fra antico e moderno. Ci si troveranno lacrime, risa, spunti di riflessione alcuni dei quali molto attuali e incredibilmente adatti anche al nostro tempo. (LAURA CORSINI) Le parole del Cantico delle Creature di San Francesco d Assisi sono forse tra le più conosciute e apprezzate della letteratura religiosa e, probabilmente, anche oltre. Parte della loro fortuna si deve senz altro al fascino della figura del suo compositore, uno dei santi più amati della storia, non a caso patrono d Italia. La sua storia di rinuncia, di fede, di apostolato tra gli umili e di impegno per un rinnovo della Chiesa ha da sempre saputo commuovere gli uomini e, per chi ha fede, di avvicinare a Dio. L opera che ci ha lasciato, di cui aveva composto anche la musica, sembra portare attraverso i secoli una testimonianza viva della persona che era. Il suo continuo tentativo di portare la parola di Dio tra gli umili, di avvicinarli alla fede, ci si palesa nel constatare come egli, per primo, 17

18 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO volle scrivere una lode in volgare, comprensibile ad ogni fascia della popolazione: questa preghiera resta nella storia, quindi, come la prima opera letteraria scritta in quella che diventerà la nostra lingua. Ci sembra di poterlo immaginare, Francesco, quasi di poterlo conoscere, nell entusiasmo che mette nella lode che invia al Padre, nell affetto che esprime nel chiamare ogni creatura fratello o sorella, nella forza che dimostra nell opporsi ad altre concezioni dell epoca che vedevano solo gli aspetti negativi della natura. Lo stupore e la gioia che manifesta nel constatare le bellezze del Creato sembrano quasi fanciullesche e ispirate da una grande innocenza, ma non ne possiamo trascurare la profondità: egli sa vedere in ogni elemento che lo circonda una traccia visibile della grandezza e della bontà di Dio. Francesco non si abbandona, come pure ci sembra o vorremmo credere, ad uno slancio sentimentale di fede, anzi la sua opera è il prodotto di una riflessione teologica e culturale di grande spessore. Il finale del Cantico ci ricorda tuttavia che il santo non è un fanciullo: conosce e ha sperimentato il dolore della vita, non dimentica lo stato di peccato in cui si trova continuamente l uomo e teme l arrivo della morte che porrà fine all esistenza corporale dell uomo. Non è però la fine di tutto, vi è una cosa ben più spaventosa della morte della carne, ed è quella dell anima, la dannazione eterna: il santo non può accantonare il suo ruolo di guida spirituale e non tralascia di ammonire i suoi fedeli ad abbandonare il peccato, sotto la minaccia della dannazione. Francesco non rinuncia però ad una sua positività: riesce a vedere Dio anche in questa sofferenza, lo loda e lo benedice per la presenza di colo- 18

19 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO ro che sanno sopportare le tribolazioni della vita e che arrivano alla fine dei loro giorni dopo aver vissuto nella Sua volontà. Perfino la morte chiama sua sorella: è anch ella creatura di Dio ed è il destino che tocca a tutti gli uomini e che, in un certo senso, li accomuna. L esortazione finale di questa magnifica preghiera non può essere che una: lodate e benedite il Signore, ringraziate e servite con umiltà. Esattamente ciò che Francesco stesso ha fatto per tutta la sua vita, dedicata al prossimo e a Dio. Con un messaggio di amore così profondo, il Cantico delle Creature non poteva che attraversare la storia toccando gli animi di migliaia di persone, arrivando ai giorni nostri, dove ancora centinaia di voci innalzano il loro canto di lode con le parole di Francesco. (VALENTINA MONTI) Un opera che merita di essere rivalutata e presentata sotto una nuova luce, questo romanzo di De Amicis, emblema dell Italia post-risorgimentale. Seguita da un immediato, strepitoso successo, tradotta in moltissime lingue e poi abbandonata, perché fuori stagione e non più compresa; forse dimenticata, perché non ci crediamo più come non crediamo più alle fiabe : personaggi troppo buoni ; destini troppo crudeli ; autorità troppo rispettate ; ragazzi troppo eroi... e così via. Non artista puro, ma scrittore moralista. : così Benedetto Croce ne aveva definito l autore. E leggendo alcuni brani del libro, forse ancora sui banchi di scuola, anche noi ci siamo trovati d accordo col Cro- 19

20 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO ce. Le storie esemplari e simboliche dettate dal maestro Perboni sul quaderno agli alunni che lui ama chiamare figlioli ci suonano non solo simboliche, ma addirittura retoriche, alterate, non certo reali. Gli stilizzati protagonisti, ricordati non con il proprio nome ma con l aggettivo della regione o della città d appartenenza Piccola vedetta lombarda, Piccolo scrivano fiorentino, Tamburino sardo, Sangue romagnolo, Piccolo patriota padovano esaltano la fede in una patria italiana, unita seppur composita, in cui noi, forse, non crediamo più. L ambiente scolastico è oggi completametne mutato; il sentimentalismo esaltato dalle situazioni più tristi viene deriso; la solidarietà umana e sociale, rivestita di un aureola di onestà, generosità e altruismo, ci sembra addirittura patetica. Eppure ancora parlano al cuore, le pagine di questo romanzo che hanno fatto del loro destinatario il proprio nome: Cuore. La sede dei sentimenti, delle scelte vissute in nome di un ideale, di una passione. Possono quindi ancora dirci qualcosa questi episodi di un mondo a prima vista così lontano. E possono ancora insegnare al lettore moderno quelle stesse virtù civili che il De Amicis si proponeva di offrire ai ragazzi del suo tempo, come lui stesso afferma nell introduzione: «Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i 9 e i 13 anni, e si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'italia. [...] Ora leggete questo libro, ragazzi: io spero che ne sarete contenti e che vi farà del bene.» Fieri di una Costituzione che è stata definita la più bella del mondo, perché non cercare allora anche noi di ritrovare l amore per gli ideali che l hanno generata? E anche se noi non saremmo forse capaci di fare altrettanto, perché almeno non ascoltare per un momento la voce di chi a questa patria così difficile e ostile nella sua varietà di lingue, di storia e cultura ha dato, davvero, il proprio cuore di carne e di sangue, insieme con la propria vita? Perché non provare a rileggere per riimparare il significato di termini quali: sacrificio, pietà, obbedienza, sopportazione, carità, rispetto...? Forse, a seguito di una tale riscoperta anche noi ci sentiremo di dire al De Amicis, come nel ringraziamento già a lui rivolto dal Pascoli: Hai messo la tenerezza dove non c'era che ragione pura, e la soavità della buona promessa dove non era che un ansito di lotta! (MARIA GRAZIA FUMAGALLI) Come quasi tutte le opere di Honoré De Balzac, Papà Goriot è stato composto in un tempo brevissimo ed è un opera del cui valore è consapevole lo stesso autore. Ne sono testimonianza due lettere scritte alla sua amica Hanska, in cui la definiva un opera fondamentale e un opera maestosamente terribile. Seppur affascinato da questo lavoro, egli stesso confesserà la fatica che gli era costato, paragonandosi a un cavallo sfiancato, coricato su un fianco. Le circostanze della composizione non possono che confermare un aspetto importante della personalità di Balzac, espresso in una sua frase: Non esistono grandi talenti senza una grande volontà. L argomento trattato nel suo capolavoro è il rapporto tra padri e figli e il diverso spessore dello spirito di sacrificio che en- 20

21 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO tra in ballo in tale relazione. È questo un tema antichissimo che troviamo nell Edipo a Colono di Sofocle e nel Re Lear di Shakespeare. Nella tragedia greca c è una esemplificazione della concatenazione di causa-effetto, colpa-punizione tipica del mito classico, accompagnata da un aura sacrale che circonda l autorità paterna. Più vicino alla sensibilità moderna è Shakespeare, il cui Re Lear è un debole che cede al ricatto sentimentale di due figlie ambiziose, da cui avrà in cambio orribili manifestazioni di ingratitudine. Egli stesso, come padre, non saprà apprezzare l affetto dell unica figlia a lui devota, Cordelia, che tratta in maniera crudele, divenendo strumento inconsapevole della malvagità delle due figlie spietate. Anche il Goriot di Balzac è un prodotto del suo tempo e se, per certi versi, attinge ad un idea di sacralità della paternità, già comunque in parte dissolta, per altri versi, accentua quegli aspetti della sentimentalità e quell individualismo esasperato che il romanticismo ha introdotto nella mentalità collettiva. L amore paterno proposto da Balzac si spinge fino al parossismo, si trasforma in una passione intensa, venale e, appunto, romantica. Il protagonista è rappresentato come un essere puramente istintivo, privo di razionalità, che si sottopone all umiliazione e al ridicolo per un eccesso di amore, divenuto assurdo. Questa è una passione che annienta l uomo e lo considera nella scena della sua morte un Cristo della paternità. Papà Goriot è la storia di un arrampicatore sociale in lotta con la propria coscienza e con l onesta povertà della sua famiglia provinciale. Il vecchio pastaio Goriot appare schivo, modesto e mite tra i pensionanti di Madame Vauquer e assume man mano dimensioni tragiche e a tratti grottesche. È simile a 21

22 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO un Re Lear trapiantato nella Parigi ottocentesca, la cui follia esplode e la cui vita si spegne, anziché in una nordica brughiera in tempesta, in un ambiente quotidiano e apparentemente quieto di una città divisa in caste e priva di principi morali. Il protagonista del romanzo, a differenza di quello della tragedia shakespeariana, non ha accanto neanche una Cordelia che lo consoli, ma solo due poveri studenti, Rastignac e Bianchon, che lo assistono nelle ultime ore della sua vita, tra l indifferenza di tutti gli abitanti della miserabile pensione. Perfino le due figlie, angosciate dai pasticci in cui si sono cacciate per mantenersi all altezza del mondo nobiliare dal quale sono state abbagliate, non si recheranno al capezzale del padre morente che le invoca. E sono proprio loro ad averne causato la morte con una stupida lite. Una figura che si pone psicologicamente in funzione del protagonista è quella di Rastignac, un giovane meridionale ambizioso di nobile famiglia, determinato a conquistare Parigi, ma indeciso sui mezzi da scegliere per il suo fine. È un personaggio caro all autore, che vi ha incorporato alcuni tratti autobiografici. Legittima è per lui l aspirazione al successo, alla ricchezza e al potere e corretto anche il suo modo di procedere, fondato sulla buona fede, l onestà intellettuale, la disposizione ad accettare il rischio. Queste caratteristiche lo porteranno ad esitare di fronte alla seduzione dello sfarzo che cela la corruzione, ma finirà poi per cedere, rinunciando all amore di Victorine, per legarsi a una delle figlie di Goriot. Un altra figura enigmatica e inquietante è quella di Vautrin, un forzato fuggiasco che sotto mentite spoglie ha trovato rifugio nella pensione Vauquer. Egli incarna per certi aspetti un genio del male che ripugna la coscienza mo- 22

23 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO rale, a cui, tuttavia, Balzac non manca di attribuire una perversa dignità. Il suo eccellere nel male lo rende, infatti, un uomo svincolato da ogni legge e al riparo da ogni rimorso, che afferma se stesso schiacciando i deboli e lottando ad armi pari con i potenti e le istituzioni oppressive. Questa per l autore è una rivolta legittima, che ridicolizza la sottomissione alla legge. Un altro personaggio di Papà Goriot è senz altro lo stesso multiforme mondo parigino, la cui fotografia rende il romanzo un documento storico, una testimonianza di una realtà complessa: quella di una società di uomini senza volto, coinvolti da brutali passioni, assetata di denaro e potere, indifferente verso deboli, egoista e cinica, che non conosce pace, generosità, amore e il cui ritratto conferisce senza dubbio una garanzia di attualità al romanzo. (KATIA GIOSCIO) I capolavori narrativi di un autore controverso, che il poeta W.H. Auden ha definito il Dante del XX secolo, forse a motivo della potenza onirica da incubo più che da sogno dei suoi racconti dai toni riecheggianti l Inferno dantesco; o forse perché, al pari del grande italiano, per il valore di aver mostrato che era possibile scrivere in modo diverso come affermò G. Garcia Marquez, dopo aver letto la Metamorfosi. Kafkiano è l unico aggettivo con il quale si riesce a definire un suo racconto: tutti gli altri tentativi di descrizione surreale, grottesco, bizzarro, enigmatico, inquietante, allegorico, metafisico sono infatti parziali e non colgono il segno. 23

24 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Intrisa di rassegnata disperazione e accettazione dell assurdità, l opera di Kafka non può essere definita esistenzialista, perché le sue situazioni non trovano riscontro in una realistica quotidianità; non è la denuncia di un ingiusto sistema sociale, perché non c è ribellione o conflitto, ma solo passiva accettazione nell incubo della (dis)umanizzata burocratica Legge matrigna, che annienta i suoi eroi; centrata attorno a concetti di lotta, sofferenza, solitudine unicamente interiori, al bisogno negato di un autentica relazione umana, sarebbe forse come Thomas Mann riconobbe espressione di una ricerca allegorica, metafisica, della natura stessa di Dio. Il lavoro di Kafka potrebbe in tal caso essere stato in parte frainteso dai critici che ne avrebbero enfatizzato i temi dell alienazione e della persecuzione per certo fortemente presenti a scapito del riconoscimento di un deliberato, sovversivo e persino umoristico aspetto dei mondi crudeli ed assurdi descritti dalla sua prosa. Ed effettivamente non si registra alcun pathos nel cuore alla lettura delle sue pagine, ma piuttosto il nascere di un perplesso e disorientato sorriso, un po inorridito e sgomento, magari incredulo e velato di scetticismo. Umorismo surrealista l ha definito Milan Kundera, delineandolo come l inversione della giustizia dostoyevskiana per cui i personaggi non sono puniti per il crimine commesso, bensì per non aver commesso alcun crimine. Cresciuto in una famiglia patriarcale e vissuto all interno di uno stato totalitario, non restava forse all autore altra via di redenzione e di fuga se non quella di un cinico sarcasmo, coperto di simbolico 24

25 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO non-senso. L onnipotente apparato della Legge che tutto regola e determina non rappresenta, pertanto, un entità politica definita, bensì una coalizione di incomprensibili forze che concorrono al cieco annientamento delle proprie anonime, casuali vittime. L assurdo è dell Universo, così come Kafka stesso delineerà in questa nota del suo diario: Chiuso tra le mie quattro mura, mi sono scoperto immigrante costretto in prigione in un paese straniero... la mia stessa famiglia mi appariva composta di alieni i cui riti e costumi mi erano estranei, ed il cui stesso linguaggio mi risultava incomprensibile... eppure, sebbene io non lo volessi, mi hanno costretto a partecipare ai loro bizzarri rituali... e non potevo resistervi. Kafka non scrive per gli altri la sua richiesta di ditruggere ogni sua opera fu tradita dall amico a cui l aveva rivolta bensì per se stesso, per evadere dalla Metamorfosi, dal Castello, dal Processo: le sue catene. Una necessità esistenziale, prima ancora che l anelito ad una liberazione che considera impossibile. Con rispetto, pertanto, avviciniamoci in qualità di lettori al suo mondo, rispettandone il mistero avvolto nel sogno di un naufragio spirituale in balia di forze imprevedibili e beffarde, dietro le quali si cela forse un Dio la cui unica manifestazione è l assenza. (MARIA GRAZIA FUMAGALLI) Chiamatemi Ismaele. Con queste lapidarie parole incomincia uno dei romanzi di avventura più avvincenti di tutto l 800. Ne sono stati tratti film, versioni ridotte per bambini, illustrazioni; ha ispirato fumetti, canzoni. Eppure Moby 25

26 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Dick non è solo la storia incredibile ed epica della lotta fra il capitano Achab e la balena bianca. L opera rappresenta il viaggio, spesso faticoso, dell uomo verso la conoscenza dell ignoto, verso Dio in persona, allo stesso tempo puro e bianco come la balena, ma anche spaventoso e misterioso, il cui agire è sempre nascosto a colui che si affanna nella quotidiana lotta con la natura che lo avvinghia. I riferimenti biblici sono numerosi ed evidenti a partire da quel nome che offre un marchio a tutto il libro: Ismaele. La simbologia del romanzo è stemperata volutamente dall autore con le minuziose descrizioni che occupano interi capitoli: l assetto delle baleniere, l anatomia dei cetacei, le tecniche per ricavare il grasso di balena. Nessuno però potrà negare la follia blasfema di Achab impegnato nella lotta con l Assoluto, lotta che dura tre giorni come la passione di Cristo e che non troverà né vinti né vincitori, ma solo un sopravvissuto avvinghiato ad una bara (il legame fra vita e morte è innegabile) che avrà il compito di evangelista, narratore di tutta la vicenda. La lettura di questo libro catapulta verso uno scenario selvaggio, fatto di acque profonde e creature immerse e smisurate, fatto di duri marinai, di sangue, di arpioni. La scrittura di Melville, rigorosa, affascinante, capace di dipingere scene e personaggi con un pennello da maestro, trascina chi la legge, lo introduce fra le sue pagine togliendogli il respiro tanto da fargli quasi percepire gli spruzzi dell acqua salata sul viso. (LAURA CORSINI) L americano Edgar Allan Poe ( ) fu giornalista presso un foglio letterario di Richmond in Virginia, critico letterario, poeta e scrittore. Autore di importanti saggi teorici sulla poesia e antesignano dell esperienza simbolista, di cui l esempio più tipico resta la poesia Il corvo, deve essenzialmente la propria fama alle sue novelle brevi, che pubblicate inizialmente su varie riviste, vennero poi riunite in due volumi, Tales od the Grotesque ad Arabesque (Philadelphia 1840) e Tales (New York 1845). Tradotti in Francia da Baudelaire, i racconti presero il titolo di Histoires extraordinaries e con la denominazione di Racconti straordinari divennero universalmente noti. I Rac- conti di Poe si possono rag- 26

27 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Atto III, scena seconda. Amleto, giovane principe di Danimarca, ha recentemente perduto il padre e sospetta che sia stato assassinato. Lo stesso fantasma paterno gli è infatti apparso per dichiarargli d essere stato ucciso dal fratello Claudio, che mirava ad ereditare il trono e a sposare la regina vedova, come è appunto avvenuto. Amleto non sembra però certo di questo annuncio: teme di essere ingannato da uno spirito malvagio e di poter quindi vendicarsi per nulla su di un innocente. Per venire a capo dei suoi dubbi, decide di tendere un tranello allo zio. Presenti dei commedianti a palazzo, li invita a recitare davanti alla corte "L assassinio di Gonzago", tragedia italiana nella quale un nipote uccide lo zio re, sale sul suo trono, corteggia e infine conquista la vedova: una vicenda, quindi, speculare a quella appena accaduta in Danimarca. L'intento dichiarato è quello di indurre il presunto assassino a tradirsi e a svelare così la propria colpa. Claudio è il primo ad appoggiare il nipote, preoccupato com è di distrarlo dal ricordo del padre; lo spettacolo va quindi in scena. Gli attori dapprima mimano la trama, com era in uso allora. Claudio chiede quindi ad Amleto del tema della tragedia: il giovane risponde dicendo che è un capolavoro di disonestà, cosa che non può toccare due animi innocenti come i loro. Solo a questo punto inizia la messa in scena vera e propria. E Amleto può esserne soddisfatto: al momento della rappresentazione dell assassinio, Claudio, colto dal turbamento, fugge dalla sala dichiarandosi così colpevole agli occhi del nipote. Notate l acutezza di questa costruzione, vedrete che non è priva di significato: il re viene a conoscenza della storia tre volte, rappresentata dal mimo, narrata da Amleto e infine inscenata dagli attori. I primi due non sortiscono alcun effetto sul suo senso di colpa: egli non è turbato dalla pantomima né dalla maliziosa allusione del nipote. Non regge però la vista dell'interpretazione teatrale dell'assassinio. Vi si specchia, vi si riconosce e si sente infine colpevole e smascherato nel suo delitto. Il turbamento gli sconvolge la mente e i nervi, l'emozione lo costringe a fuggire dall'immagine di sé stesso. Questa è la forza del teatro. L idea di inserire il teatro nel teatro (la rappresentazione del dramma L assassinio di Gonzago all interno dell Amleto, che è a sua volta un dramma) è dell epoca elisabettiana ed è un espediente geniale che consente all autore di mostrare al pubblico la sua concezione del teatro. L immenso William Shakespeare sa declinare questa novità con estrema raffinatezza. Qui ci dice: non è la parola, il racconto (il riassunto di Amleto) a far scatenare le emozioni più nascoste, non è nemmeno la riproduzione gestuale (la pantomima). E' la rappresentazione scenica. E' parola e gesto insieme. E parola recitata, è interpretazione. E il suo potere sul pubblico è straordinario: Claudio dimostra in scena la funzione catartica del teatro, la sua capacità di purificare, di far emergere emozioni, passioni, turbamenti. Lo capì Aristotele molto tempo fa: mentre la tragedia mima la realtà, lo spettatore vive le vicende che sta osservando a livello sentimentale e ciò gli permette di sollevarsi dalle sue passio- 27

28 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO ni, di liberarsene e infine di uscirne rasserenato. Noi forse adesso lo capiamo meglio coi film; e sono certa che a ognuno di voi è sembrato una volta o l altra di stare vivendo, magari a proprio modo, una storia che passava sullo schermo e di essersi sentito molto più leggero dopo averne goduto il finale. Ma questa serenità non è nata coi fratelli Lumière, bensì ben più di due millenni fa nei meravigliosi anfiteatri greci. Noi proiettiamo noi stessi nei personaggi sul palco, che vivono esperienze che sono le nostre, ingigantite. Abbiamo la possibilità di sfogare le nostre passioni e i nostri più reconditi pensieri in essi. Possiamo riversare il nostro devastante amore sul palco e lasciarlo vivere da Giulietta; possiamo lasciar sfogare le nostre pulsioni più dolorose e lasciare che sia Otello a compierne le estreme conseguenze; possiamo sentirci traditi, frustrati e confusi e lasciare che sia Amleto ad esprimere a parole ciò che sentiamo, ciò che temiamo. Ebbene, lasciamolo parlare; e lasciamoci rapire. To be, or not to be: that is the question. (VALENTINA MONTI) Nella Londra vittoriana del XIX secolo, Henry Jekyll, un tranquillo e brillante medico, conduce i suoi studi sulla personalità e sulle psiche umana. Durante le sue ricerche, in cui mette in discussione anche 28

29 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO se stesso, arriva a una sconcertante conclusione: l uomo non è veracemente uno, ma è veracemente due! Dentro ogni uomo insomma convivono più personalità. Spinto dalla sete di sapere, decide di mettere in pratica le sue teorie ed elabora una miscela di droghe che provocano la scissione delle personalità presenti nell uomo, permettendo a queste ultime di potersi esprimere liberamente. E da questo momento che il mite dottor Jekyll vivrà involontariamente una doppia vita: dopo aver bevuto la pozione infatti, la sua personalità nascosta, Mister Hyde, verrà alla luce, con i suoi istinti malvagi e la sua intelligenza votata al male. Hyde è diverso da Jekyll anche nelle fattezze fisiche, e quando è lui a prendere il sopravvento la figura elegante di Jekyll si trasforma in un corpo deforme. Far convivere due personalità così differenti all interno della stesso corpo, però, non è semplice. E dopo aver sperimentato su di sé le sue teorie, il Dottor Jekyll cercherà in tutti i modi di eliminare il suo doppio malvagio. Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde è il romanzo più conosciuto e avvincente di Robert Louis Stevenson, a metà tra noir, thriller e romanzo psicologico. Il ritmo serrato e incalzante porta chi legge a sfogliare le pagine una dopo l altra, arrivando alla fine senza quasi accorgersene. La trama appassiona e affascina il lettore, perché indaga all interno dell animo umano, mettendoci quasi davanti ad uno specchio. Da grande maestro della narrazione, l autore scozzese svolge il tema del doppio 29

30 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO coinvolgendo non solo i protagonisti, ma anche i luoghi, le strade nebbiose della Londra di fine Ottocento, creando così un atmosfera misteriosa che riflette a tratti gli stati d animo dei personaggi. Stevenson, formidabile narratore di romanzi di avventura, ci porta, con questo capolavoro, alla scoperta del luogo immaginario più avventuroso: la psiche umana. (MARIA LUISA CATALANO) Pubblicato a Bologna nel 1923, La coscienza di Zeno è il più famoso romanzo dello scrittore triestino Italo Svevo. Come i romanzi precedenti, sarebbe rimasto privo di notorietà se nel 1925 un amico dello scrittore, il celebre autore James Joyce, non ne avesse proposta la lettura ad alcuni critici francesi che ne riconobbero il valore, evento dal quale prese avvio il riconoscimento dell opera di Svevo e la sua fama letteraria. La coscienza di Zeno si colloca a meraviglia nel panorama letterario ed artistico del Decadentismo: rappresenta la crisi d identità tipica dell uomo borghese, che non si riconosce più in un mondo e in una mentalità legate agli affari e al successo. A questo mondo egli tuttavia tende con ansietà. Restarne escluso gli provoca un sentimento di disagio, di inadeguatezza che gli impedisce di trovare la serenità che gli abbisogna. E qui troviamo Zeno Cosini, protagonista di questo splendido romanzo, che vive la sua inettitudine alla vita come una vera e propria malattia, a cui tenta affannosamente di trovare una causa oggetti- 30

31 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO va e ancor più una cura. I suoi tentativi però sono infruttuosi, innanzitutto perché disonesti. Zeno rifiuta di capire che la motivazione del suo sentimento di inadeguatezza va cercata dentro di lui e preferisce dare la colpa ad eventi esterni, come al vizio del fumo a cui, non a caso, cerca di rinunciare, ma mai seriamente: se smettesse davvero e non si sentisse guarito dalla sua sofferenza, sarebbe costretto a cercarne le cause altrove. Anche la sua ricerca di una cura sarà infruttuosa. Zeno incontrerà sì delle persone sane, integrate nella società e nei suoi precetti, serene ed equilibrate e tenterà di capirle ed imitarle, ma si renderà conto che anche la loro salute ha qualcosa di malsano. Questi personaggi sono così fiduciosamente abbandonati alla mentalità borghese che hanno da tempo smesso di interrogarsi su quello in cui credono e la loro serenità sembra dipendere più da una certa limitatezza e ipocrisia piuttosto che da un animo innocente e integro. E infine, anche i prodotti migliori di questo ideale sociale non sembrano essere esenti dalla sofferenza. Guido Speier, l antagonista diretto di Zeno che pure si professa suo amico, suo opposto in tutto per tutto, è un giovane aitante e disinvolto che crede nella logica del denaro, del successo e del piacere ed è ammirato da tutti: eppure questo non lo esenterà dal pagare il suo debito in termini di sofferenza. Ad Ada, bella, aggraziata e seria, figlia di un ottimo commerciante e quindi ricca, non basterà avere delle ottime qualità per avere una vita felice. Ed è probabilmente così, constatando sia la falsità dell ideale borghese, sia come essere pienamente integrati nella società e dotati di molte virtù non risparmi dal dolore, che Zeno arriva a comprendere che la sofferenza dell animo non è una condizione sua particolare, ma più propriamente una condizione connaturata alla dimensione umana. Il lettore sia tuttavia molto accorto. Zeno arriverà molto tardi e molto faticosamente a questa conclusione: la quasi totalità della sua vita resta un affannoso tentativo di conquistarsi la salute, in modi di cui egli stesso probabilmente non va molto fiero. Per questo il racconto della sua vita prende i caratteri di una gigantesca auto-giustificazione a cui non si deve prestare troppa fede: quando si tenta di scolparsi, si sa, si introducono alibi, bugie, omissioni e racconti parziali della verità. Sta a chi leggerà questa incredibile storia di trovare la verità sotto a tante mistificazioni, per quanto per Zeno sia scomoda. (VALENTINA MONTI) 31

32 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO Le avventure di Huckleberry Finn è un romanzo pienamente autonomo e, anche se rinvia al precedente Le avventure di Tom Sawyer, è più corretto dire che rappresenta una seconda giornata, la più felice, di una trilogia che si conclude con Lo straniero misterioso. Nei capitoli iniziali campeggia ancora la figura di un Tom che ha tuttavia perduto il suo carisma ed è destinato a scomparire dalle scene. Il protagonista della storia diviene Huck, un ragazzo più dimesso, ma impegnato a risolvere concreti problemi personali. Il romanzo si ripromette di narrare come un ragazzino sveglio ed onesto sia capace di liberarsi da convenzioni generalmente accettate e ad acquisire chiara coscienza dei suoi diritti e doveri. È la storia di una lunga e faticosa educazione che non riesce a realizzarsi a pieno perché il giovane protagonista tradisce un intima debolezza che gli impedisce di ottenere quanto si era proposto. La sua è una lotta contro la incivilizzazione a cui la società vuole sottoporlo e da cui strenuamente si difende, deciso a non essere contaminato dalle ricchezze e a non essere soffocato dalle regole, da cui tende a fuggire. È quello che succede quando la signora Watson, nel tentativo di adottarlo, se lo porta a casa, lo manda a scuola, gli proibisce di fumare, rendendogli la vita impossibile. Huck dovrà scontrarsi anche con il pericoloso padre ubriacone che, venuto a conoscenza del tesoro di cui è entrato in possesso il figlio, pretenderà in qualità di genitore di amministrarglielo. Non riuscendo a farselo consegnare, sequestrerà il ragazzo e lo terrà prigioniero in una sperduta campagna tra i boschi. Per evadere Huck escogiterà una complicata messa in scena: farà credere di essere stato ucciso per evitare di essere ricercato e fug- 32

33 BIBLIOTECA I CLASSICI DI MONTECOVELLO BORZATTA MICOL CINZICA micibo77@gmail.com CARIDEI GIOVANNA cybervania@libero.it CATALANO MARIA LUISA marialuisa.catalano@ n.it CORSINI LAURA laura_corsini@virgilio.it DI MAURO DOMENICO domenicodimauro70@libero.it FUMAGALLI MARIA GRAZIA maria.grazia.fumagalli@gmail.com GANDIGLIO MARCELLO veronikadelarge@hotmail.it GIOSCIO KATIA ka agioscio@gmail.com MONTI VALENTINA valen na.mon 1987@gmail.com MURANO ANNARITA annaritamurano@yahoo.it PALMA ADA adapalma77@gmail.com PROSPERI PIERFRANCESCO archprosperi@gmail.com SIMONELLI RUBEN rubensimonelli@hotmail.it VINCENZI DOMENICO dome.vinc@gmail.com ZIPARO MARIANNA marianna.ziparo@gmail.com girà verso il rifugio più vicino, l isola di Jackson. I momenti della silenziosa e solitaria navigazione dalla capanna all isola sono soffusi della poesia di un ragazzino che sa provvedere a se stesso e s incanta di fronte alle meraviglie della natura. Huck ha finalmente conquistato l agognata libertà ed inizia il suo viaggio lungo il grande fiume d America, che è il simbolo della fuga dalla civiltà sia per il selvaggio Huck sia per lo schiavo Jim, che ha l intenzione di recarsi verso uno stato abolizionista dove possa lavorare e raccogliere il denaro necessario per riscattare moglie e figli. Il percorso educativo di Huck inizia in questo momento, con la scoperta di quanto sia meschino il pregiudizio sulla presunta superiorità del bianco sulla gente di colore. Lo schiavo Jim viene a configurarsi come un maestro ricco di doti e di sapere, un amico con la cui comparsa la fuga acquisisce un nuovo senso e si trasforma in una travagliata e tragicomica ricerca di libertà. L incontro con Jim è fondamentale anche perché segna un mutamento nel comportamento di Huck, che favorendo la sua fuga attraverso espedienti concreti, accresce il suo spirito solidale. In Huck convivono paura, tenerezza, pietà, tensione, ironia, rassegnazione, l avidità del bambino e la consapevolezza dell adulto. Huck è il personaggio di un paese aperto e in movimento, costituito da ampi spazi ed è egli stesso un uomo naturale, simile a quello presente nella poesia dell americano, contemporaneo di Twain, Walt Whitman. Huckleberry, che nell inglese d America significa mirtillo, è oltre che istinto e innocenza, un occhio attraverso cui l autore osserva il mondo, mettendo a nudo ironicamente ipocrisie e convenzioni che contrastano con il sogno americano del paese costituzionalmente votato al perseguimento della felicità, nel segno della libertà individuale. Molte delle avventure di Huck sono profondamente crude e rea- 33

34 DALLA REDAZIONE UNA NUOVA GRANDE INIZIATIVA CULTURALE DI MONTECOVELLO La Rivista di filosofia Calliope, riserva la massima attenzione agli sviluppi e ai nuovi orientamenti del pensiero classico e neoscolastico, è aperta a tutte quelle voci che, in piena autonomia di ricerca, contribuiscono ad alimentare l'indagine e la discussione filosofica contemporanee. In particolare, sono privilegiate quelle indagini che, a livello teorico e storiografico, sono rivolte ai problemi fondamentali della tradizione metafisica, etica e antropologica e ne studiano le relazioni con le odierne discipline filosofiche, rigorosamente sviluppate dal punto di vista metodologico e scientifico. INVIO DEGLI ARTICOLI per il prossimo numero del 30 giugno 2013 Il testo deve essere contenuto in un ile formato word.doc, cosı impostato: formato pagina: A4 carattere Times new roman, 12 interlinea 1 margini 2 cm su ogni lato paragrafo giusti icato evitare l inserimento di note l articolo deve essere irmato inserendo in calce Cognome, Nome e indirizzo mail del Redattore. Eventuali (gradite ) immagini a corredo dell articolo devono essere fornite in formato jpeg minimo 300 dpi Qualora le immagini debbano essere inserite in punti precisi dell articolo, devono essere inserite dal Redattore La E mail contenente i ile con l articolo, immagini e foto deve essere spedita entro e non oltre il giorno 15 giugno 2013 La mail deve essere inviata esclusivamente all indirizzo: annaritamurano@yahoo.it Clicca MI PIACE sulla Pagina Facebook: h p:// trimestrale di filosofia Calliope/

35 DALLA REDAZIONE 35

36 DALLA REDAZIONE SOMMARIO DEL N Lo trovi anche qui: h p:// Rivista di/ html h p:// book/mul talent vol 1 montecovello/ html h p:// Calliope_Rivista_di_filosofia.html Pagina 6 Anna Rita Murano Pagina 10 Maria Chiara Dal Cero Pagina 12 Maria Desiderio Pagina 17 Maria Grazia Fumagalli Pagina 22 Katia Gioscio Pagina 23 Lia Manzi Pagina 24 Anna Rita Murano Pagina 25 Anna Rita Murano Pagina 31 Brian Vanzo LA FORZA DEL PENSIERO: HANNAH ARENDT (dedicato agli accademici, ai politici e a noi gente comune) ERACLITO DI EFESO, UN FILOSOFO CONCENTRATO DERRIDA SU FUKUJAMA LO SPETTRO CONTRO LA FINE DELLA STORIA AMICIZIA EPICA HELMUTH PLESSNER: ECCENTRICITA DELL UOMO E CURA DI SE FILOSOFIA DELLA POESIA E POESIA DELLA FILOSOFIA AGOSTINO E IL PROBLEMA DEL TEMPO IL CONCETTO DI UOMO DA SOCRATE AD OGGI DALL ANONIMO ALL ALTRO, DISCORRENDO CON E. LEVINAS 36

37 Collana Editoriale Multitalent ( ) Sono antologie di narrativa, saggistica o poesia che raccolgono gli scritti di piu Autori selezionati dai nostri Editor. I volumi sono ampiamente pubblicizzati e diffusi e contribuiscono notevolmente a conferire notorietà e prestigio agli Autori partecipanti. La promozione editoriale e af idata speci icatamente ad una Agenzia letteraria esterna, a spese dell Editrice MonteCovello. VORK IN PROGRESS AMORE MAGICO YOU & ME Contenuto dell Antologia Raccon che illustrano lo straordinario rapporto di affe o e fiducia che si instaura con il proprio amico animale da compagnia, sia esso un ga o, cane, criceto, pappagallo, coniglio, ecc. ecc. 37

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