In primo piano. Ministero degli Affari Esteri. della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Cooperazione finanziaria 2008

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1 In primo piano Ministero degli Affari Esteri Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo Cooperazione finanziaria 2008 Concessione di crediti di aiuto ai sensi dell art. 6 legge n. 49/1987 I crediti di aiuto sono prestiti agevolati (concessionalità minima 35%) concessi a paesi in via di sviluppo. Tali crediti devono generalmente soddisfare due condizioni principali: a) il reddito pro capite del paese beneficiario non deve superare un determinato reddito pro capite annuale in accordo ai dati forniti dalla Banca mondiale (dollari Usa 3.705,00, secondo l Annual Report 2008 ); b) i progetti finanziati non devono essere commercialmente viabili. Si riportano di seguito le caratteristiche principali: Soggetti beneficiari: Stati, banche centrali o enti di Stato di paesi in via di sviluppo; Tipologia di progetti e settori finanziabili: possono essere finanziati progetti di cooperazione per la realizzazione di infrastrutture, commodity aid o programme aid destinati all acquisto di beni e servizi di origine italiana. Sono considerati prioritari settori quali sanità, acqua, ambiente, energia, infrastrutture, formazione e patrimonio culturale. Termini e condizioni di rimborso del finanziamento: i termini e le condizioni di tali finanziamenti (tasso d interesse, durata del credito, periodo di grazia) sono connessi al livello di concessionalità attribuito al paese in funzione del suo reddito pro capite. Ad esempio i paesi con reddito pro capite annuale medio basso (compreso tra 936 e dollari Usa) hanno una concessionalità che può raggiungere un massimo del 60% a cui corrispondono attualmente le seguenti condizioni: tasso d interesse: 0,10%; periodo di rimborso: 22 anni di cui 10 di grazia (questi dati si riferiscono all anno 2008). Procedure: La richiesta di un credito di aiuto viene avanzata dal Pvs, tramite l Ambasciata, agli Uffici competenti della Dgcs che ne valutano l eleggibilità in funzione delle priorità e della programmazione della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Il progetto, se ritenuto eleggibile, viene presentato al Comitato direzionale per l emissione di un parere sulla concessione del credito. Successivamente viene elaborato un accordo tra Governi nel quale sono indicati l iter per le procedure di gara, l aggiudicazione dei contratti e l erogazione del finanziamento. L erogazione ai soggetti beneficiari viene effettuata dall ente gestore del Fondo rotativo, attualmente Artigiancassa a seguito di un decreto emesso dal Ministero dell Economia e delle Finanze, dietro presentazione di stati avanzamenti lavori o fatture amministrative. I crediti di aiuto concessi dal Governo italiano (ai sensi dell interpretazione data alla normativa attualmente vigente) si riferiscono ad acquisizioni di beni e servizi di origine italiana (crediti di aiuto legati ) con la possibilità di utilizzazione delle risorse locali a seconda dei settori d intervento fino a una percentuale massima del 95%. Dal 2002, a seguito del recepimento della Raccomandazione Ocse-Dac del 2001, i paesi meno avanzati (Pma) sono destinatari di crediti di aiuto completamente slegati, ovvero che non comportano alcun beneficio a favore del paese erogatore del finanziamento. 113

2 A seguito della Raccomandazione Ocse-Dac del 25 luglio 2008, lo slegamento è stato esteso anche ai paesi Hipc (Heavily Indebted Poor Countries). Stanziamenti Lo stanziamento per la concessione di crediti di aiuto viene effettuato annualmente sul capitolo Fondo di rotazione, gestito attualmente da Artigiancassa Spa. Il Ministero degli Affari Esteri/Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo è responsabile della programmazione dei fondi relativi ai crediti di aiuto, dei negoziati con i paesi destinatari e della valutazione dei progetti e programmi da finanziare. A norma della legge n. 49/1987, il decreto di impegno dei fondi viene emesso dal Ministero dell Economia e delle Finanze, dopo un parere espresso dagli organismi direzionali istituiti dalla legge n. 49/1987 e una richiesta in tal senso da parte del Ministro degli Affari Esteri. La gestione dei fondi (erogazione e rimborsi) viene curata dal novembre 2004 da Artigiancassa Spa. La progressione degli stanziamenti sul Fondo rotativo dal 1988 è riportata nella tabella che segue. Regolarmente alimentato dai rimborsi da parte della grande maggioranza dei paesi beneficiari, il Fondo non è stato rifinanziato nel 2008, analogamente al 2006 e al (in milioni di euro) Impegni del 2008 Pur nella diversità delle procedure e dei tempi richiesti, l iter dei crediti di aiuto non è dissimile da quello dei finanziamenti a fondo perduto. Per un credito di aiuto il momento dell allocazione corrisponde a quello in cui esaurita l istruttoria tecnica e ottenuto il parere favorevole del Comitato direzionale il Ministero degli Affari Esteri richiede l emanazione del decreto di concessione. Come avviene per i doni, l impegno coincide con la decretazione, da parte del Ministero dell Economia e delle Finanze, e la spesa si attua con la materiale erogazione dei fondi, da parte dell ente gestore del fondo rotativo (Artigiancassa Spa). Nel corso del 2008 i nuovi impegni (derivanti da crediti approvati precedentemente dal Comitato direzionale), per i quali il Ministero dell Economia e delle Finanze ha emesso il decreto che autorizza il gestore a stipulare la relativa convenzione finanziaria, sono stati 11 per un importo complessivo di circa 274 milioni di euro, segnando un incremento rispetto al Gli 11 crediti di aiuto decretati nel corso del 2008 si indirizzano verso aree politicamente ed economicamente importanti per l Italia (Balcani: 1; Bacino Mediterraneo e Medio Oriente: 3; Africa: 2; Asia: 4; America Latina: 1) e intervengono in settori prioritari per i Pvs quali infrastrutture, agroalimentare, sanitario, ambientale e sviluppo delle piccole e medie imprese. Tra i crediti più significativi approvati nel corso del 2008 si possono citare i seguenti progetti: 1. Vietnam - euro ,00 per l approvvigionamento idrico a Binh Thuan; 2. Vietnam - euro ,86 per l ammodernamento del sistema nazionale di previsione e di allarme preventivo delle inondazioni; 3. Vietnam - euro ,00 per il risanamento urbano di Ca Mau City; 114

3 4. Vietnam - euro ,00 per il risanamento urbano di Nui Than, provincia di Quang Nam; 5. Iraq - euro ,00 per il programma di rivitalizzazione del settore agricolo e dei servizi ad esso collegati; 6. Senegal - euro ,00 per lo sviluppo delle Pmi locali e microcredito; 7. Ghana - euro ,00 per lo sviluppo delle Pmi locali; 8. Serbia - euro ,00 per lo sviluppo delle Pmi locali; 9. Tunisia - euro ,00 programma di aiuto alla Bilancia dei pagamenti. Per quanto riguarda gli impegni, la progressione, a partire dal 1988, è stata la seguente: (in milioni di euro) La distribuzione geografica degli impegni del 2008 è stata la seguente: Area geografica Anno 2007 Anno 2008 (valori in %) (valori in %) Africa 44,30 14,62 America Latina 0,00 1,83 Asia 3,95 14,86 Bmvo 51,75 57,73 Balcani 0,00 10,96 100,00 100,00 Dal confronto con l anno precedente emerge un ulteriore incremento degli impegni che si concentrano soprattutto nell area del Bacino Mediterraneo e Medio e Vicino Oriente. Tale aumento è legato all approvazione del Programma di rivitalizzazione del settore agricolo iracheno di euro 100 milioni, iniziativa che trae origine dal Trattato italo-iracheno di amicizia, Partenariato e cooperazione, firmato a Roma il La distribuzione settoriale degli impegni per quanto riguarda i crediti di aiuto nel 2008 è stata la seguente: Settore intervento anno 2008 (valori in %) Infrastrutture 17,77 Energia (elettricità) 0,00 Sanità 0,00 Industria (Pmi) 43,86 Agricoltura 38,38 Culturale e formazione 0,

4 Si evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria, che ha segnato un incremento dal 27,00% al 43,86%. Erogazioni Nel corso del 2008 il volume delle erogazioni è stato pari a 107,33 milioni di euro, registrando una sensibile riduzione rispetto all anno precedente (247,07), dovuta, soprattutto, ad alcuni grandi progetti infrastrutturali, precedentemente approvati, le cui erogazioni nel 2007 erano ancora molto elevate. Le erogazioni hanno riguardato i seguenti paesi: Albania, Algeria, Angola, Argentina, Bangladesh, Cina, Egitto, Etiopia, Ghana, Giordania, Honduras, India, Libano, Marocco, Territori palestinesi, Serbia, Siria, Tunisia, Uruguay, Vietnam e Yemen. (in milioni di euro) Disponibilità del Fondo rotativo Dall inizio dell attività fino al sono stati autorizzati crediti di aiuto per un importo complessivo equivalente a euro 8.599,41 milioni (al tasso di cambio del ). L importo totale dei crediti erogati dall inizio dell attività fino ad oggi è pari a euro 6.803,58 milioni (al tasso di cambio del ). Di conseguenza, gli impegni in essere al , corrispondenti alla differenza tra l importo dei crediti autorizzati (pari a euro 8.599,41 milioni) e l importo delle erogazioni effettuate (pari a euro 6.803,58 milioni), ammontavano a un importo complessivo equivalente (al tasso di cambio del ) a euro 1.135,27 milioni circa (al netto degli storni e revoche pari a euro 660,56 milioni). Partendo da una situazione di disponibilità al netto degli impegni in essere al pari a euro 1.384,60 milioni (euro 2.519,88 milioni meno euro 1.135,27 milioni) e considerando che a fine anno figuravano come già approvati dal Comitato direzionale altri 13 crediti di aiuto, che verranno decretati non appena esperite le prescritte gare e risolti i problemi che ancora bloccano la decretazione, per un importo pari a euro 218,31 milioni, la disponibilità al netto dei crediti approvati dal Comitato direzionale al è pari a euro 1.166,29 milioni. In conclusione, l andamento della cooperazione per quanto riguarda i crediti di aiuto nel 2008 ha registrato: un incremento degli impegni passati da euro 135,2 milioni a euro 273,61 milioni, da attribuire essenzialmente al progetto Iraq; una diminuzione delle erogazioni, da attribuirsi essenzialmente ad alcuni grandi progetti infrastrutturali, precedentemente approvati, le cui erogazioni nel 2007 erano ancora molto elevate; una soddisfacente disponibilità del Fondo rotativo, regolarmente alimentato dai rimborsi da parte della grande maggioranza dei paesi beneficiari. 116

5 Concessione di crediti agevolati ai sensi dell art. 7 legge n. 49/1987 Lo strumento di cooperazione finanziaria di cui all art. 7 della legge n. 49 prevede la concessione di crediti agevolati alle imprese italiane per il parziale finanziamento della loro quota di capitale di rischio in imprese miste da realizzarsi in paesi in via di sviluppo con partecipazione di investitori pubblici e privati del paese destinatario, nonché di altri paesi. I crediti possono essere concessi a quelle società italiane che investiranno in Pvs considerati prioritari per la cooperazione italiana, con un reddito annuo pro capite inferiore a dollari Usa. È possibile accedere ai finanziamenti a fronte di conferimenti in denaro e/o natura in conto capitale sociale. Le partecipazioni al capitale di rischio delle imprese italiane ammesse al finanziamento devono avere come oggetto la promozione di nuove iniziative, la riabilitazione e/o ampliamento di iniziative preesistenti, realizzate attraverso l aumento del capitale di rischio delle iniziative stesse. Tali iniziative devono essere volte a favorire lo sviluppo dei settori agricolo, industriale, nonché di quello delle infrastrutture limitatamente ai trasporti, alle telecomunicazioni, all energia, al settore idrico e a quello sanitario. La partecipazione delle imprese italiane dovrà risultare significativa nel capitale di rischio, come pure nella gestione dell impresa, nella formazione e sviluppo del management locale. La partecipazione degli investitori locali (imprese o cittadini del Pvs) non potrà essere inferiore al 25% del capitale di rischio dell iniziativa. Il finanziamento agevolato non potrà in ogni caso superare l importo di euro ,00. Il volume delle erogazioni per quanto riguarda il 2008 è nullo. Al il Fondo ha registrato una consistenza pari a un importo complessivo di euro 103,54 milioni. Commodity Aid e Programme Aid a dono I finanziamenti diretti da governo a governo, denominati Commodity Aid e Programme Aid a dono, consistono in contributi a fondo perduto a sostegno della bilancia dei pagamenti dei paesi beneficiari, destinati all importazione di beni strumentali e servizi connessi. Il Commodity Aid ha una finalità generale di aggiustamento strutturale. Il Programme Aid è rivolto allo sviluppo, nel quadro di programmi definiti, di specifici comparti. La cooperazione italiana subordina la concessione di tali finanziamenti all origine italiana delle forniture (aiuti legati ), consentendo tuttavia una deroga, fino a un massimo del 15% del valore totale della fornitura, per prodotti non reperibili nel sistema produttivo italiano. A partire dal 1 gennaio 2002, l Italia, unitamente agli altri paesi donatori, ha recepito la Raccomandazione Ocse che invita a uno slegamento totale degli aiuti destinati a 49 paesi classificati dalle Nazioni Unite come Pma (paesi meno avanzati). La Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo ha elaborato procedure gestionali bilaterali: i governi beneficiari sono titolari e responsabili delle procedure di acquisizione di beni e servizi, mentre la cooperazione italiana si pone come organismo finanziatore e si riserva un compito generale di supervisione e controllo sull esecuzione dei programmi. I Commodity Aid e i Programme Aid in corso di attuazione riguardano i seguenti paesi: Angola, Egitto, Etiopia, Kenya, Mozambico, Nicaragua, Senegal, Serbia, Tunisia, Zambia e Zimbabwe. Nel corso del 2008 si è registrato un incremento nell utilizzo degli importi erogati per i seguenti Commodity Aid a dono: Serbia (nell ambito del quale sono stati aggiudicati 6 lotti per euro ,78), Egitto (nell ambito del quale sono in corso di aggiudicazione e ratifica ulteriori 6 lotti per un ammontare di euro ,00), Tunisia (nell ambito del quale sono in corso di aggiudicazione nuovi lotti). L andamento dei Commodity Aid e Programme Aid per il 2008 è riportato nella seguente tabella: 117

6 Tabella riepilogativa sull utilizzo dei programmi a dono Commodity Aid Programme Aid Importo Importo Stato di utilizzo Paese totale (1) erogato (2) % sull importo euro euro erogato (3) N. lotti aggiudicati Commodity Aid Angola , ,34 98% 80 Commodity Aid Egitto , ,36 49% 22 Programme Aid Etiopia , ,27 100% 8 Commodity Aid Kenya , ,08 100% 19 Programme Aid Mozambico , ,83 60% 13 Commodity Aid Nicaragua $ ,00 (4) $ ,85 (4) 80% 3 Commodity Aid Senegal , ,57 81% 26 Commodity Aid Serbia , ,24 78% 6 Commodity Aid Tunisia , ,33 94% 30 Programme Aid Tunisia $ ,00 (4) $ ,48 (4) 86% (5) (Sud Sahara) Commodity Aid Zambia , ,45 95% 50 Commodity Aid Zimbabwe , ,81 98% 3 Fonte: elaborazioni su dati Mae. Note: (1) I dati si riferiscono all importo totale stanziato a dono al paese beneficiario nell ambito dei programmi di Commodity Aid e Programme Aid. (2) I dati rilevano l importo erogato a favore del paese beneficiario (inclusi gli interessi maturati sul conto corrente bancario). (3) I dati registrano l importo effettivamente impegnato dal paese beneficiario (al lordo delle commissioni a favore della società di procurement, della società di sorveglianza e della banca agente), calcolato in percentuale sull importo erogato risultante dalla colonna precedente. (4) I dati del Commodity Aid Nicaragua e del Programme Aid Tunisia sono espressi in dollari Usa. (5) Il Programme Aid Tunisia è un programma che prevede la realizzazione di diversi progetti multisettoriali (attualmente 4 sono terminati, 4 in corso di esecuzione e 1 in aggiudicazione) nel Sud della Tunisia. Conversione del debito Debt-for-development swap La conversione del debito originato da crediti di aiuto in progetti di sviluppo è un meccanismo che prevede la cancellazione di parte del debito concessionale in valuta convertibile dovuto all Italia a fronte della messa a disposizione da parte dei paesi debitori di risorse equivalenti in valuta locale destinate alla realizzazione di progetti concordati tra i governi e finalizzati allo sviluppo socioeconomico, alla protezione ambientale e alla riduzione della povertà. Le operazioni di conversione debitoria sono disciplinate dall art. 54, comma 1, della legge n. 449 del 27 dicembre 1997, recante misure per la stabilizzazione della finanza pubblica (collegato alla Legge finanziaria 1998) e, sotto il profilo della disciplina delle operazioni, dai decreti del Ministro del Tesoro 5 febbraio 1998 per i crediti commerciali e 9 novembre 1999 per i crediti di aiuto. Sono eleggibili a operazioni di conversione i paesi per i quali sia previamente intervenuta un intesa al Club di Parigi; l accordo di ristrutturazione raggiunto in tale sede deve prevedere specificamente la possibilità di procedere alla conversione del debito. Con l approvazione della Legge finanziaria per il 2007 è stato modificato un articolo (art. 5) della legge n. 209 del in modo da consentire la conversione anche di quei crediti di aiuto che non abbiano subìto in precedenza una ristrutturazione. Tale possibilità è consentita ol- 118

7 tre che nel caso di catastrofi naturali anche nel caso di iniziative promosse dalla comunità internazionale a fini di sviluppo che consentano un efficace partecipazione italiana. Su richiesta del paese debitore con cui si negozia una ristrutturazione, su base volontaria e bilaterale, possono essere concluse operazioni di conversione sugli ammontari oggetto di ristrutturazione. Per questioni di trasparenza e nel rispetto dei princìpi di equità e solidarietà, il Club richiede informative ai membri creditori sulle operazioni di conversione debitoria che, ove il paese debitore non stia ottemperando agli obblighi sottoscritti in un intesa multilaterale, potrebbero essere previamente bloccate su richiesta di un singolo membro creditore. Negli anni l Italia è stato il paese membro più attivo sul fronte delle conversioni debitorie da crediti di aiuto. Accordi sono stati conclusi, in ordine cronologico, con Marocco, Giordania, Egitto, Tunisia (abbattimento tassi d interesse), Perù, Algeria, Ecuador, Yemen, Indonesia, Gibuti, Kenya, Pakistan, Perù (II), Egitto (II) ed Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia per un ammontare complessivo di euro ,61 e di dollari Usa ,01. L importo effettivamente convertito al è pari a euro ,21 e a dollari Usa ,12. I progetti finanziati con le risorse liberate dalla conversione hanno interessato in via prioritaria i settori dell istruzione (scuole, università, biblioteche), della sanità (ospedali, strutture sanitarie di base, campagne contro l abuso di droghe, distribuzione medicinali), delle risorse idriche e dello sviluppo rurale (valorizzazione zone agricole, costruzione strade rurali, approvvigionamento acqua potabile). Lo strumento della conversione si è rivelato idoneo ai fini del contributo alla riduzione della povertà e alla creazione di posti di lavoro nelle aree più svantaggiate che altrimenti non avrebbero potuto beneficiare delle risorse del bilancio pubblico. Rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali La Dgcs collabora con le istituzioni finanziarie internazionali, quali la Banca mondiale e le Banche di sviluppo regionali in Africa (African Development Bank) e in America Latina (Banco Interamericano de Desarrollo, Corporación Andina de Fomento e Banco Centroamericano de Integración Económica). In questo ambito la cooperazione italiana ha fatto ricorso ai fondi fiduciari, sia per affiancare l azione della Dgcs in favore di singoli paesi, sia per portare avanti iniziative di carattere tematico o regionale. Per quanto riguarda le attività a favore di singoli paesi, il ricorso alle Banche di sviluppo si giustifica sia per ragioni di efficacia, sia per l effetto leva vale a dire di aggregazione di risorse aggiuntive sia infine per il valore aggiunto in virtù delle competenze particolari riconosciute alle stesse. Nel caso delle iniziative di carattere tematico o regionale, invece, il ricorso si giustifica in ragione della capacità autonoma delle Banche di promuovere approcci globali alle problematiche dello sviluppo. I fondi fiduciari attivi presso la Banca mondiale sono 45 (13 single donor e 32 multidonor ), di cui 22 a copertura mondiale e 23 regionali. Dal punto di vista geografico, le regioni prioritarie di intervento sono: Africa (11 fondi), Medio Oriente (3), America Latina (3), Balcani (4), Asia (2) 1. In ambito Ifad, inoltre, resta attivo il fondo Ruralfin dedicato alla microfinanza, avviato nel 2005 con una dotazione di euro 5 milioni (dollari Usa ). Nel corso del 2008 è stato deciso il finanziamento di un progetto aggiuntivo relativo alla microfinanza in Ghana per un valore di dollari Usa Per quanto riguarda le Banche a carattere regionale, presso il Bid (Banca interamericana di sviluppo) sono attivi 5 Trust Fund single donor. Il più recente, costituito alla fine del 2007, è il Trust Fund for Regional Competitiveness, che nel 2008 ha finanziato iniziative di sviluppo so- 1 Per quanto riguarda la Banca mondiale sono stati indicati i fondi finanziati dalla Dgcs (nel totale) e non solo quelli dell Ufficio VIII. 119

8 stenibile in favore delle imprese latinoamericane micro, piccole e medie, in particolare in Perù, El Salvador e Bolivia. Oltre al Trust Fund for Regional Competitiveness, sono al momento attivi i seguenti fondi: Information and Communication Technology, che prevede il finanziamento di studi, assistenza tecnica e progetti nel campo dell Ict e dell e-government per lo sviluppo economico e sociale e la riduzione del livello di povertà; Micro Enterprises Development, che finanzia piccoli progetti produttivi e di microcredito presentati da Ong, imprese private o istituzioni pubbliche locali; Italian Consulting Firms and Specialized Institutions, con il quale sono finanziati studi di fattibilità, attività di assistenza tecnica, studi settoriali e iniziative promosse dalla Banca. Infine presso l Inter-American Investment Corporation, sempre del gruppo Bid, è operante un Trust Fund per attività di assistenza tecnica alle imprese e alle istituzioni locali in America Latina, fornite da consulenti o società di consulenza italiani. Presso l Inter-American Development Bank, nel 2008, è stato finanziato per euro il Secci (Sustainable Energy Climate Change Initiative), un fondo multidonatori volto a dare assistenza ai governi della regione Lac (Latin America and the Caribbean) nelle sfide legate ai problemi energetici e ambientali. Obiettivi principali del fondo sono lo sviluppo e la promozione delle energie rinnovabili, il risparmio energetico e lo sviluppo del mercato dei certificati di emissione nella regione, così come la promozione di iniziative di adattamento ai cambiamenti climatici. Presso il Bcie (Banca centroamericana di integrazione economica) è attivo un Fondo unico italiano di cooperazione (dollari Usa ,75) che, d intesa con la Banca, si concentra sul finanziamento di iniziative di carattere regionale per promuovere le priorità della cooperazione italiana in quell area. Presso la Caf (Corporación Andina de Fomento) è attivo un fondo del valore di 6 milioni di dollari: nel 2008 sono state avviate due iniziative in Perù, una a favore del settore della pesca e dell acquacoltura e l altra a favore del commercio equo solidale nel settore tessile. Presso la Banca africana di sviluppo la cooperazione ha avviato delle iniziative mirate a rilanciare una collaborazione focalizzando l attenzione nel settore delle infrastrutture. Nel corso della seconda metà dell anno sono state avviate delle iniziative di carattere preparatorio per ospitare in Italia la riunione annuale dell Infrastructure Consortium for Africa, l iniziativa G8 che coinvolge le principali istituzioni finanziarie regionali, le istituzioni politiche, il Nepad e le sue appendici regionali, oltre che i donatori del G8. In quell ambito la cooperazione italiana ha messo a punto una iniziativa per mobilizzare capitali privati in favore delle infrastrutture. Per quanto riguarda le iniziative recenti presso la Banca mondiale, nel 2008 la cooperazione italiana ha effettuato interventi nei seguenti settori prioritari: ambiente: nel 2008 è stato avviato un nuovo fondo volto a contrastare i cambiamenti climatici nei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, fornendo assistenza tecnica ai governi locali allo scopo di favorire iniziative di adattamento e di mitigazione, diventandone il donatore di riferimento. Nel 2009 l Italia ospiterà presso il Ministero degli Affari Esteri la riunione inaugurale del fondo. Inoltre, si è contribuito con 250 mila euro al fondo per la forestazione, Profor, al quale l Italia ha aderito nel 2007; microfinanza: nel corso del 2008 la Dgcs ha riattivato una sua piena partecipazione alle attività promosse a Washington dal Gruppo consultivo della Banca mondiale per la microfinanza (Cgap) che in questa fase favorisce uno sviluppo delle metodologie da applicare per promuovere la microfinanza nei Pvs. Dal mese di gennaio 2009 presta servizio presso il Cgap un Jpo (Junior professional officer) italiano, esperto di regolamentazioni, finanziato attraverso il programma di Undesa. Si è inoltre riattivato il finanziamento di programmi specifici di microfinanza attraverso il canale bilaterale, facendo ricorso al credito di aiuto per la capitalizzazione di istituzioni locali di microfinanza (si veda nei crediti di aiuto l iniziativa approvata nel corso del 2008 in Senegal); patrimonio culturale: l Italia ha rifinanziato il nuovo fondo sul patrimonio culturale, il Cultural Heritage and Sustainable Development Trust Fund, con un contributo pari a euro L obiettivo è quello di avvalersi del patrimonio culturale come strumento specifico per lo sviluppo, promuovendone un utilizzo sostenibile attraverso iniziative regionali incentrate su 120

9 analisi finanziarie, servizi di consulenza, assistenza tecnica e capacity building, che possano fornire sostegno a operazioni di ampio respiro finanziate dalla Banca; infanzia: nel 2008 è stato ricapitalizzato con 4 milioni di euro il fondo per la riabilitazione dei minori in situazioni di post conflict in Africa, il Children and Youth in Africa (Chyao) che nasce come seguito della conferenza organizzata nel 2005 dalla cooperazione italiana a Freetown e che, nella fase attuale, finanzia progetti proposti e realizzati da Ong in Sierra Leone, Liberia, Mali, Niger e Senegal. Nell ambito delle tematiche di genere, la Dgcs ha continuato a supportare un progetto, finanziato nel corso del 2006 attraverso l istituzione del fondo Poverty Alleviation and Legal Rights for Egyptian Women, Adolescents and Young Children (448 mila euro), volto a promuovere la registrazione dei minori in Egitto, nella prospettiva di una strategia per migliorare la tutela dei diritti civili delle bambine; disabilità: la cooperazione ha versato il suo secondo contributo, pari a 350 mila euro, al fondo Disability & Development che finanzia la Global Partnership for Disability and Development (Gpdd), alleanza mondiale tra governi, Ong e stakeholders il cui scopo è combattere l esclusione e l impoverimento delle persone disabili e incoraggiare i governi dei Pvs e le agenzie di cooperazione internazionale affiché i diversamente abili siano inclusi nelle politiche e nei programmi di riduzione della povertà. Nel 2009 l Italia ospiterà, a Torino, il secondo Annual Meeting del Gpdd; sviluppo del settore privato: la cooperazione italiana ha finanziato il Master Trust Fund del Fias (Investment Climate Advisory Service), con un contributo di 500 mila euro. Si tratta di un fondo multidonatori istituito per finanziare le attività poste in essere dal Fias, volte ad assistere i Pvs nella creazione di un ambiente economico favorevole allo sviluppo delle attività imprenditoriali e degli investimenti diretti in un ottica di riduzione della povertà. Nel 2008 è stato inoltre finanziato con 950 mila euro il Public-Private Infrastructure Advisory Facility (Ppiaf). Scopo del fondo è di aiutare i Pvs a migliorare il proprio sistema infrastrutturale fornendo assistenza tecnica in campo procedurale, legale e di supporto alle politiche pubbliche, al fine di elaborare strategie di sviluppo che si avvalgano della partnership tra pubblico e privato; ricerca agricola: anche nel 2008 la Dgcs ha finanziato con 4 milioni di euro il fondo per la ricerca agricola (Cgiar), che la vede da oltre 30 anni tra i maggiori donatori, partecipando attivamente ai dibattiti sull allocazione delle risorse ai 15 centri di ricerca, uno dei quali, quello sulla biodiversità, è ubicato in Italia. Fondo europeo di sviluppo - X Fes Il Fondo europeo di sviluppo (Fes) è lo strumento della cooperazione allo sviluppo degli Stati membri dell Unione europea verso 77 paesi Acp (Africa, Caraibi, Pacifico) e i 21 Paesi e Territori d oltremare. Attualmente il Fes è regolato dall Accordo di Cotonou, siglato nel 2000 e modificato nel Si tratta di un fondo alimentato da contributi volontari dei paesi membri dell Unione, non fa parte del budget comunitario ed è dotato di uno specifico regolamento per l individuazione e il finanziamento dei progetti. Dal 1 luglio 2008 è formalmente in vigore il X Fes che dispone di una dotazione di 22,682 miliardi di euro ai quali si aggiungono milioni per prestiti a valere su risorse proprie della Bei. La chiave di finanziamento italiana, leggermente superiore a quella assegnatale nel IX Fes sarà del 12,86%, corrispondente a Meuro sull intero periodo. La ripartizione dei fondi tra Acp, Ptom e spese di gestione è individuata da un Accordo firmato a Bruxelles dagli Stati membri (Sm) il 17 luglio 2006; il dettaglio delle allocazioni previste per gli Acp è invece contenuto nel Protocollo finanziario all Accordo di Cotonou, così come definito nella riunione ministeriale congiunta Ue - Acp di Port Moresby del 1-2 giugno

10 Composizione del X Fes (in Meuro) Fondi destinati ai paesi Acp Cooperazione nazionale e regionale (Pin e Pir) Cooperazione intra-acp Investment Facility Fondi destinati ai Ptom 286 Spese di gestione del Fondo 430 per la parte Acp 424 per la parte Ptom 6 Totale X Fes Fondi propri Bei per prestiti destinati agli Acp per prestiti destinati ai Ptom 30 Il Comitato di gestione del Fes è composto da rappresentanti degli Stati membri ed è istituito presso la Commissione. Per l Italia i rappresentanti sono un membro del Ministero degli Affari Esteri e uno del Ministero dell Economia e delle Finanze. Il Comitato ha il compito di approvare le proposte di finanziamento; a partire dal X Fes le proposte su singole idee progettuali sono state sostituite dai Piani di azione annuale. La programmazione nazionale si fonda sui Country Strategy Papers (Csp), redatti congiuntamente dalla Commissione e dai paesi partner con il coinvolgimento degli Sm presenti in loco, attraverso un processo negoziale iniziato nella prima metà del 2006 e, nella quasi generalità dei casi, sostanzialmente conclusosi nella prima metà del Il Csp si compone di una sezione diagnostica sulla situazione politica, economica e sociale del paese partner, seguita da una panoramica sulle esperienze di cooperazione Fes, Sm e altri donatori in corso. Queste due sezioni sono la premessa per la formulazione della strategia di intervento del X Fes (descritta in dettaglio nel Programma indicativo nazionale - Pin, allegato al Csp). Secondo la logica dell efficacia dell aiuto e della divisione del lavoro, per ogni Acp il X Fes si focalizza solo in due settori cosiddetti di concentrazione, con alcuni limitati interventi in settori non focali. In circa 40 paesi, a questi si affiancherà una componente più o meno importante di sostegno diretto al bilancio generale. A fine 2008 il Comitato Fes ha dato la sua approvazione a poco più di 70 Csp. La governance e il meccanismo della tranche incentiva Per la componente programmabile (cosiddetta envelope A) a valere sui Programmi indicativi nazionali (Pin), la Commissione ha previsto una allocazione iniziale di circa Meuro. Ulteriori fondi, corrispondenti a circa il 25% di questa dotazione iniziale, potranno essere destinati ai Pin sulla base della cosiddetta tranche incentiva, strumento ideato per incoraggiare gli Stati beneficiari a impegnarsi sulla strada della governance politica ed economica. Innovazione introdotta dal X Fes, concretamente la tranche incentiva sarà determinata per ciascun paese alla fine di un percorso durato mesi, iniziato durante il 2006 con la predisposizione di un governance profile da parte della Commissione e degli Sm presenti in loco. In risposta alle criticità in tema di governance eventualmente emerse dall analisi di questo profilo, ogni Acp è stato invitato a formulare un piano di azione. Successivamente la Commissione ha proceduto a una valutazione dei piani alla luce della loro pertinenza, ambizione e credibilità, proponendo agli Sm presenti in loco una allocazione aggiuntiva del 10, 20, 25 o 30%, alle quali 122

11 si somma un bonus del 5% in caso di completamento dell African Peer Review Mechanism (Aprm). Questa metodologia operativa ha ricevuto una approvazione formale da parte del Comitato Fes nella sessione del 4 luglio Al momento sono state determinate le tranche incentive per oltre 60 paesi Acp (3 del 10%, 11 del 20%, 41 del 25%, 5 del 30%, dati comprensivi in 3 casi del bonus Aprm), mentre per i restanti 17 paesi ci sono dei ritardi (in particolare per i caraibici, che si cerca di incoraggiare a prendere maggiori impegni in tema di trasparenza dei regimi fiscali). Il peso relativo dei settori nei Csp Pur non essendo questi dati definitivi, è senz altro possibile, basandosi sui Csp già approvati e su alcuni documenti di lavoro della Commissione, formulare delle prime considerazioni sui settori di intervento che saranno scelti per ogni paese nel X Fes. Il dato che appare più evidente è la presenza del settore infrastrutturale in 32 dei 47 paesi africani (anche se in almeno 3 paesi dovrebbe essere un impegno percentualmente di poco peso sull allocazione nazionale). Al contrario il settore della salute non sembrerebbe rivestire un peso importante, essendo presente solo in 13 di questi paesi (di cui 5 come settore focale), così come l educazione, prevista in 10 paesi. Il discorso è invertito con riferimento all area del Pacifico, dove educazione e salute insieme conteranno per il 46% delle allocazioni nazionali. In realtà questi dati presi singolarmente non danno una visione completa della situazione. Si segnala infatti come la percentuale del peso delle infrastrutture sul totale delle risorse del Fes diminuirà dal 27% del IX (3.750 Meuro) al 24% del X (proiezione massima di Meuro). Il dato aggregato di educazione e salute (esiste al momento solo quello relativo alle allocazioni nazionali ma, come si vedrà nella sezione successiva, iniziative importanti in questi settori sono finanziate sulla componente intra-acp) sale in valore assoluto da 580 Meuro a 710 Meuro, ma scende anch esso in percentuale dal 8% al 6,1%. Il dato su educazione e salute va però letto alla luce di quello relativo al sostegno generale al bilancio, che sale in percentuale sulle allocazioni nazionali dal 24,7% del IX Fes al 30% del X (con un incremento in valore assoluto di Meuro). Questa precisazione è importante perché il budget support viene erogato ogni anno in una tranche fissa (65% in media) e una tranche variabile (35% in media): la variabile viene commisurata ai risultati raggiunti dal paese partner in una serie di parametri, dove quelli relativi all istruzione e alla salute pesano per il 50% circa. A questo proposito va ricordato che la delegazione italiana ha raccomandato alla Commissione di elaborare anche parametri relativi all acqua. Nell ambito della cooperazione nazionale sono infine previsti Meuro per imprevisti (cosiddetto envelope B). Di questi, un ammontare iniziale di 600 Meuro è ripartito, evidentemente con diversi volumi, tra i vari Csp/Pin, mentre Meuro sono accantonati come riserva ed eventuale utilizzo a titolo di Flex (fondo che compensa le cadute di reddito da export in caso di caduta dei prezzi sul mercato internazionale o catastrofi naturali). La programmazione regionale e intra-acp Alla cooperazione nazionale si affiancano sei programmi regionali per un ammontare di risorse per circa Meuro. A questo fine, sono state individuate già nei Fes precedenti sei regioni in cui sono raggruppati i diversi paesi Acp: Africa occidentale, Africa centrale, Africa orientale-meridionale-oceano indiano, Africa meridionale (paesi Sadc), Caraibi e Pacifico. In questo ambito, la cooperazione Fes si rivolge soprattutto ai settori della integrazione regionale e del rafforzamento delle capacità delle organizzazioni regionali (Cedeao, Eac, Cemac, Sadc, Caricom, Pif); non mancano tuttavia iniziative per settori specifici (a titolo non esaustivo si citano i programmi per la formazione e l impiego nei paesi di lingua portoghese, per la sicurezza alimentare nei paesi Sadc, per l istruzione nei paesi caraibici). Sono stati fino a questo momento approvati 5 Rsp (Regional Stretegy Papers), e precisamente per le seguenti regioni: Africa occidentale, Africa meridionale - Sadc, Pacifico, Caraibi, Africa orientale e meridionale. 123

12 La componente intra-acp (2.700 Meuro) è destinata al finanziamento dei programmi che interessano indistintamente tutti i paesi Acp. Tra i programmi realizzati nel corso del IX Fes figurano i contributi al Global Fund Atm, il partenariato con l Oms, il finanziamento al programma di cooperazione interuniversitario Edulink, l iniziativa Erasmus-Mundus, il contributo all Education for all - Fast track initiative, i contributi al fondo fiduciario per le infrastrutture in Africa, water ed energy facilities, contributo all Unione africana, il finanziamento African Peace Facility (Apf). I negoziati sull utilizzo delle risorse messe a disposizione con il X Fes si sono conclusi con il Gruppo dei paesi Acp, e si prevede che il documento di strategia intra-acp venga votato dal Comitato Fes entro la fine di novembre 2008, per poi essere trasmesso al Comitato degli Ambasciatori Acp e firmato entro il mese di dicembre. 124

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