Capitolo 21. Ricerca e sviluppo
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1 Capitolo 21 Ricerca e sviluppo
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3 21. Ricerca e sviluppo Ricerca e sviluppo in Italia Per saperne di più... ISTAT. Statistiche dell'innovazione tecnologica: anni Roma, (Informazioni n. 25). ISTAT. Statistiche sulla ricerca scientifica: consuntivo previsioni Roma, (Informazioni n. 1). ISTAT. Statistiche sull'innovazione delle imprese: anni Roma, (Informazioni n. 12). Le attività di ricerca scientifica e sviluppo sperimentale (R&S) offrono un contributo importante allo sviluppo dei sistemi economici, generando nuova conoscenza scientifica e tecnologica potenzialmente utilizzabile nel miglioramento dei processi di produzione di prodotti e servizi, e nello sviluppo stesso di nuovi prodotti o servizi. La rilevazione sulla R&S è stata realizzata per la prima volta in Italia nel 1965, quando l Istat condusse un indagine basata sulle raccomandazioni metodologiche dell Ocse contenute nel cosiddetto Manuale di Frascati. Raccogliere sistematicamente dati sulle attività di R&S era divenuto, infatti, sempre più necessario per lo sviluppo di politiche e strategie da parte di governi e imprese dei principali paesi industrializzati, sia nella prospettiva del sostegno ai processi di sviluppo, sia in quella del rafforzamento della competitività sui mercati internazionali. Nel quadro di armonizzazione statistica in corso a livello europeo, si colloca il regolamento sulle statistiche relative a scienza e tecnologia (regolamento n. 753/2004) entrato in vigore nel 2004, nel quale sono indicati variabili e settori istituzionali da rilevare nonché tempi di produzione e di trasmissione dei risultati, rimandando invece al Manuale di Frascati per gli aspetti metodologici. Attualmente, tra l altro, gli indicatori prodotti a livello nazionale sull attività di R&S rappresentano la base sia per le statistiche sulle attività scientifiche e tecnologiche pubblicate annualmente dall Ocse, che per lo sviluppo di una serie di indicatori utilizzati dalla Commissione europea per la valutazione e il monitoraggio delle politiche nazionali di supporto alla ricerca e alla capacità innovativa e produttiva dei paesi membri. I dati sulla R&S raccolti dall Istat si riferiscono a tre settori istituzionali: amministrazioni pubbliche, istituti privati nonprofit e imprese. Nell ambito delle amministrazioni pubbliche si distinguono: - gli enti di ricerca propriamente detti, ovvero gli enti che svolgono attività di R&S come fine istituzionale: il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l Enea, l Istituto nazionale di fisica nucleare, l Istituto superiore di sanità, l Istat eccetera; - le università, il cui personale è impegnato sia in attività didattiche che di ricerca; - le altre istituzioni pubbliche, ovvero le amministrazioni dello Stato (laboratori e istituti dipendenti dai ministeri) e degli altri enti pubblici. Tra le altre istituzioni pubbliche, per le quali la ricerca non è l attività principale, sono inclusi anche gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e le aziende sanitarie locali. In merito ai dati sulla spesa per R&S sostenuta dalle università e sul personale universitario impegnato in attività di ricerca, va sottolineato che in questo capitolo vengono considerati indistintamente atenei pubblici e privati. Di conseguenza, tale settore istituzionale non può essere assimilato alle amministrazioni pubbliche. Specificamente, i dati sull attività di R&S svolta dalle università vengono stimati sulla base: - dei risultati della rilevazione statistica annuale dell Istat sui bilanci delle università; - dei coefficienti ottenuti dalla più recente rilevazione statistica realizzata dall Istat sulle attività di ricerca dei docenti e dei ricercatori universitari; - dei dati amministrativi sulla consistenza del personale universitario forniti annualmente dal Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. 505
4 Annuario statistico italiano 2005 Prospetto 21.1 Spesa per R&S intra-muros in Italia (a) - Anni (valori in milioni di euro) ANNI A prezzi correnti A prezzi costanti 1995 (b) Spesa totale Variazioni % su anno precedente A prezzi correnti A prezzi costanti 1995 (b) Rapporto sul Pil (%) Spesa escluse università A prezzi correnti A prezzi costanti 1995 (b) ,7-0,9 1, ,1 5,9 1, ,9 6,0 1, ,6 4,4 1, (c) (c) (a) I dati sono espressi in euro per tutti gli anni considerati con riferimento al tasso di conversione di 1.936,27 lire per 1 euro. (b) Calcolati mediante il deflatore del Pil. (c) Dati di previsione. Ricerca e sviluppo nel periodo Nel 2002 la spesa per l attività di ricerca svolta in Italia dalle imprese, dagli enti della pubblica amministrazione, dalle istituzioni private nonprofit e dalle università è risultata pari a milioni di euro. Tale spesa è aumentata rispetto all anno precedente del 7,6 per cento in termini nominali, mentre in termini reali tale incremento si è tradotto in una variazione positiva pari al 4,4 per cento (Prospetto 21.1). Osservando le previsioni di spesa 1 per R&S nel 2003 e nel 2004 di amministrazioni pubbliche, istituzioni private nonprofit e imprese si nota un consolidamento della crescita realizzata nel 2002: le amministrazioni pubbliche, infatti, prevedono un incremento della spesa per R&S intra-muros del 4,6 per cento nel 2003 e dell 1,9 per cento nel 2004; le istituzioni nonprofit stimano per il 2003 significative variazioni positive degli investimenti in R&S (+31,3 per cento), mentre per l anno successivo si attendono una sostanziale stabilizzazione della spesa per R&S (+0,2 per cento); infine, le imprese prevedono incrementi della spesa per R&S intra-muros superiori al 5 per cento sia per il 2003 che per il 2004 (Tavola 21.1). Nel 2002 l incidenza percentuale della spesa per R&S sul Prodotto interno lordo (Pil) è stata pari all 1,16 per cento, risultato che mostra un cauto incremento rispetto all anno precedente, quando tale percentuale si era attestata sull 1,11 per cento. Tale indicatore viene frequentemente utilizzato per confrontare le performance dei diversi paesi nel campo della ricerca scientifica e, secondo i dati pubblicati dall Ocse 2, ha sfiorato nel 2002 il 2 per cento come media per l Unione europea (Ue25), mentre il valore medio per i paesi Ocse è risultato pari al 2,26 per cento. Nel contesto internazionale, dunque, l Italia resta al di sotto della media dei propri partner (Figura 21.1). La debolezza della ricerca in Italia emerge in modo ancora più significativo nel confronto puntuale con alcuni paesi europei: nel 2002 in Svezia il rapporto tra la spesa per R&S e Pil è stato pari al 4,3 per cento; in Finlandia al 3,5 per cento e in Germania l intensità della ricerca ha raggiunto il 2,5 per cento. L Italia si colloca nettamente al disotto della media europea, ed è superata anche da due dei Nuovi paesi membri: la Slovenia (1,53 per cento) e la Repubblica Ceca (1,22 per cento). 1 Non sono disponibili i dati di previsione relativi alle università. 2 Ocse. Main Science and Technology Indicators, n. 2. Parigi, In accordo con la Commissione europea, l Ocse raccoglie sistematicamente i dati sulla R&S dei paesi Ue e pubblica regolarmente statistiche con confronti internazionali. 506
5 21. Ricerca e sviluppo Tra i paesi della Ue15, oltre l Italia, solo Grecia, Spagna e Portogallo presentano livelli di spesa per R&S inferiori all 1,5 per cento del Pil nel Nel contesto europeo la criticità degli investimenti in ricerca italiani è messa in luce anche dalla distanza fra il livello degli indicatori nazionali e quello fissato come obiettivo dal Consiglio europeo di Lisbona nel 2000 e successivamente ribadito dallo stesso Consiglio a Barcellona 3. A Lisbona, infatti, il Consiglio europeo ha stabilito che entro il 2010 ogni paese membro dovrebbe raggiungere un rapporto tra spesa per R&S e Pil pari al 3 per cento. In particolare, la Commissione ha individuato una serie di indicatori per la valutazione e il monitoraggio delle politiche nazionali della ricerca e della capacità innovativa dei paesi membri. Tra l altro, secondo le indicazioni del Consiglio europeo, entro il 2010 il contributo delle imprese alla spesa nazionale per ricerca dovrebbe raggiungere la soglia dei due terzi della spesa totale per ricerca 4. I dati disponibili relativi al 2002 indicano che per l Italia anche Figura 21.1 Spesa per R&S intra-muros in Europa e nei paesi Ocse - Anno 2002 (in percentuale del Pil) Svezia Finlandia Giappone Stati Uniti Germania Danimarca Francia Austria Belgio Ue15 Regno Unito Paesi Bassi Uem Ue25 Lussemburgo Slovenia Italia Repubblica Ceca Irlanda Ungheria Spagna Portogallo Estonia Lituania Slovacchia Polonia Grecia Lettonia Cipro 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 Fonte: Ocse. Main Science and Technology Indicators, n. 2. Parigi, Cfr. Commission of the European Communities (2002). More Research for Europe. Towards of 3% of GDP. Bruxelles (COM/2002/499). 4 Cfr. Commission of the European Communities. op. cit. p
6 Annuario statistico italiano 2005 questo obiettivo è ancora molto lontano. Infatti, tale indicatore nel 2002 è stato pari soltanto al 48,3 per cento, contro una media europea dei 25 paesi membri pari al 65 per cento. In alcuni paesi dell Ue25 la percentuale di spesa privata per R&S supera il 70 per cento (Svezia, Belgio, Danimarca e Finlandia), mentre in altri non supera la soglia del 40 per cento (Lituania, Polonia, Cipro, Grecia e Estonia). I risultati delle rilevazioni Istat indicano dunque che, nel 2002, poco meno della metà dell attività di R&S intra-muros in Italia (48,3 per cento) è stata svolta dalle imprese, mentre le istituzioni nonprofit hanno contribuito in misura marginale agli investimenti in ricerca (1,3 per cento); le amministrazioni pubbliche hanno assorbito la parte restante, con quote che vanno dal 32,8 per cento delle università al 14,5 per cento nel caso degli enti pubblici di ricerca, fino al 3,1 per cento rilevato per le altre istituzioni pubbliche. La tendenza della spesa per R&S delle amministrazioni pubbliche è caratterizzata da un incremento non generalizzato e diversamente articolato nei vari comparti pubblici: nel 2002 infatti gli enti di ricerca hanno aumentato la spesa per R&S del 10,0 per cento e le università dell 8,5 per cento, a fronte di un calo del 21,1 per cento delle altre istituzioni pubbliche. Complessivamente, la spesa per R&S intra-muros del settore pubblico è stata pari a milioni di euro, di cui milioni di euro sostenuta dalle università. Nell ambito delle amministrazioni pubbliche, gli enti di ricerca hanno speso milioni di euro (28,7 per cento), confermando il proprio rilevante contributo alla ricerca del nostro Paese, mentre la spesa per R&S delle amministrazioni pubbliche in cui la ricerca non è l attività principale è stata pari a 450 milioni di euro (6,1 per cento). Nel complesso, il settore pubblico ha contribuito al 54,2 per cento della spesa totale nazionale per R&S. L analisi dell evoluzione degli investimenti in R&S delle imprese nel periodo (considerando i dati di previsione per il biennio ) mostra aumenti significativi nel 2002 (+5,9 per cento) seguiti da attese più modeste per il 2003 (+1,5 per cento) e il 2004 (+3,5 per cento). I risultati relativi al 2003 e al 2004, benché calcolati in base ai dati di pre-consuntivo, presentano segnali di vitalità del settore privato e rafforzano l attesa di una ulteriore crescita della spesa per R&S. Osservando le caratteristiche del sistema della ricerca privata italiana, una specificità che emerge è che, dal punto di vista strutturale, le attività di R&S sono fortemente concentrate nel segmento delle grandi imprese: nel 2002, infatti, circa l 82 per cento della spesa per R&S intra-muros è stato sostenuto da aziende con almeno 250 addetti; le piccole imprese (ovvero quelle con meno di 50 addetti) hanno contribuito alla spesa per ricerca solo per il 5,6 per cento, mentre le aziende di medie dimensioni ( addetti) hanno sostenuto circa il 13 per cento della spesa complessiva. Le grandi imprese, dunque, hanno investito le quote più rilevanti nell ambito della ricerca privata, e di ciò si trova conferma anche osservando altri indicatori: le prime 30 imprese per dimensione della spesa hanno assorbito nel 2002 il 47,1 per cento della spesa privata; le prime 50 imprese il 57,3 per cento e le prime 100 imprese il 68,8 per cento. Le attività di R&S delle imprese sono fortemente concentrate anche a livello settoriale. Infatti, nel 2002 i settori con livelli di spesa per R&S più elevati sono stati quelli della fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici (871 milioni di euro), della fabbricazione di apparecchiature radio tv e per telecomunicazioni (866 milioni di euro), della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici (812 milioni di euro), della fabbricazione di autoveicoli (688 milioni di euro) e delle attività di ricerca e sviluppo (670 milioni di euro). Questi comparti (tutti manifatturieri, eccetto quello dei servizi di ricerca e sviluppo) rappresentano complessivamente il 55,4 per cento della spesa per R&S intra-muros delle imprese in Italia nel 2002, con un ridimensionamento rispetto al 58,5 per cento del L aumento di spesa per R&S delle imprese registrato nel 2002 è stato prevalentemente il risultato di una crescente diffusione delle attività di R&S nel settore dei servizi (+23,5 per cento); ciò emerge con particolare evidenza nel 508
7 21. Ricerca e sviluppo settore dei servizi di trasporto e comunicazione (+82,4 per cento). Nel comparto manifatturiero traspare una difficoltà delle imprese a mantenere i precedenti livelli di investimento in R&S in settori a elevata intensità di ricerca, come quelli della fabbricazione di apparecchi radio tv e delle telecomunicazioni, della fabbricazione di altri mezzi di trasporto (in entrambi i casi si è registrato un calo di circa il 12 per cento nel confronto ) e quello chimico (dove l incremento della spesa per R&S intra-muros è stato pari solo al 2 per cento, inclusa la farmaceutica). Infine, è interessante notare una crescita significativa dell attività di ricerca in alcuni settori non caratterizzati da un elevata intensità di spesa in R&S, come quello della lavorazione dei minerali non metalliferi (+46,0 per cento), quello tessile incluse confezioni, cuoio e calzature (+34,1 per cento) o quello della gomma e della plastica (+33,6 per cento). Il finanziamento della ricerca Le rilevazioni dell Istat sulla R&S consentono di individuare le fonti di finanziamento a cui attingono imprese, amministrazioni pubbliche (escluse le università) e istituzioni nonprofit per lo svolgimento dell attività di R&S. Specificamente, per quanto concerne la provenienza delle risorse utilizzate da imprese e amministrazioni pubbliche per svolgere ricerche intra-muros, si nota che i flussi di finanziamento tra i diversi settori istituzionali sono assai limitati. Il settore delle imprese, infatti, finanzia solo il 3,4 per cento della R&S intra-muros svolta nel settore pubblico e, a sua volta, il settore pubblico finanzia solo il 12,2 per cento della R&S intra-muros svolta dalle imprese. Assai ridotto è anche il finanziamento alla R&S intra-muros proveniente da fonti estere, pari al 4,3 per cento della spesa per R&S intra-muros del settore pubblico e al 10,3 per cento della spesa delle imprese. Importante, invece, il ruolo del settore pubblico come finanziatore della ricerca intra-muros delle istituzioni private nonprofit, superiore al 44 per cento del totale della loro spesa (Figura 21.2 e Tavola 21.3). Figura 21.2 Spesa per R&S intra-muros per settore d esecuzione e di finanziamento - Anno 2002 (in percentuale) ,5 77,4 44,1 36,8 12,7 12,2 10,3 3,4 1,6 4,3 5,9 0,3 0,5 0,1 0,0 Amministrazioni pubbliche Istituzioni private nonprofit Imprese Amministrazioni pubbliche Imprese Soggetti e organismi privati italiani Estero Università 509
8 Annuario statistico italiano 2005 Figura 21.3 Spesa per R&S intra-muros per tipo di ricerca e settore istituzionale - Anno 2002 (in percentuale) Amministrazioni pubbliche Istituzioni private nonprofit Imprese Ricerca di base Ricerca applicata Sviluppo sperimentale Ricerca di base e ricerca applicata La distribuzione della spesa per R&S tra le diverse tipologie dell attività di ricerca5 non mostra nel 2002 mutamenti di rilievo rispetto agli anni precedenti, soprattutto se si osserva il settore privato, che si conferma orientato verso le attività di ricerca applicata e di sviluppo sperimentale. È piuttosto il comparto pubblico che evidenzia alcuni segnali di cambiamento rispetto all anno precedente (Figura 21.3 e Tavola 21.4). Osservando infatti il settore delle imprese, la ricerca di base ha assorbito il 4,6 per cento della spesa totale (5,2 per cento nel 2001); il 50,9 per cento è stato destinato alla ricerca applicata (49,3 per cento nel 2001) e il restante 44,5 per cento è stato investito in sviluppo sperimentale (45,5 per cento nel 2001). Il settore pubblico, tradizionalmente impegnato in misura prevalente in attività di ricerca di base, ha investito nel 2002 oltre la metà della propria spesa in R&S nella ricerca applicata (nonostante sia diminuita di oltre otto punti percentuali, rispetto all anno precedente, la quota di investimenti pubblici rivolta alla ricerca applicata, passando dal 62,6 per cento nel 2001 al 54,1 per cento del 2002). Nella ricerca di base il comparto pubblico ha speso oltre il 38 per cento dei propri investimenti in R&S, aumentando tale quota di quasi nove punti percentuali (29,5 per cento del 2001 contro il 38,2 per cento del 2002). La redistribuzione della spesa pubblica per R&S tra ricerca di base e quella applicata ha lasciato praticamente invariata la quota destinata allo sviluppo sperimentale, pari nel 2002 al 7,8 per cento, contro il 7,9 per cento del Infine, le istituzioni private nonprofit hanno investito in ricerca di base il 49,6 per cento della spesa per R&S intra muros, il 47,3 per cento è stato destinato alla ricerca applicata e poco più del 3 per cento allo sviluppo sperimentale. 5 La R&S viene tradizionalmente distinta in tre tipologie, in base alle seguenti definizioni contenute nel Manuale di Frascati : - ricerca di base: lavoro sperimentale o teorico intrapreso principalmente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei fenomeni e dei fatti osservabili, non finalizzato a una specifica applicazione o utilizzazione; - ricerca applicata: lavoro originale intrapreso al fine di acquisire nuove conoscenze e finalizzato principalmente a una pratica e specifica applicazione; - sviluppo sperimentale: lavoro sistematico basato sulle conoscenze esistenti acquisite attraverso la ricerca e l esperienza pratica, condotto al fine di completare, sviluppare o migliorare materiali, prodotti e processi produttivi, sistemi e servizi. 510
9 21. Ricerca e sviluppo Il personale addetto alla ricerca Nel 2002 il personale impegnato in attività di R&S è risultato pari a unità equivalenti a tempo pieno (di cui ricercatori), contro le rilevate nel 2001 (di cui ricercatori). L incremento dell occupazione, complessivamente pari al 6,6 per cento (un tasso inferiore all aumento del 7,6 per cento della spesa intra-muros), ha interessato in modo significativo imprese, enti di ricerca e università, mentre nel comparto pubblico ove la ricerca non è l attività principale si è avuto un calo degli occupati in ricerca (Tavola 21.5). Figura 21.4 Addetti alla R&S - Anni (unità in equivalente tempo pieno) Amministrazioni pubbliche Istituzioni private nonprofit Imprese Università Complessivamente, il settore pubblico è stato caratterizzato da un incremento dell occupazione. L aumento degli addetti ad attività di R&S degli enti pubblici del 7,1 per cento rispetto al 2001 è stato accompagnato da un incremento del personale impiegato in attività di R&S nelle università del 2,4 per cento rispetto al 2001 (+4,3 per cento per i ricercatori), e da una riduzione nel comparto delle altre amministrazioni pubbliche (-6,1 per cento). Nelle imprese l incremento degli addetti è stato significativo, superiore ai 7,5 punti percentuali; anche i ricercatori addetti alla ricerca privata sono aumentati di una percentuale pari al 5,5 per cento (Figura 21.4) Tra il 2001 e il 2002 l evoluzione nel numero degli addetti alla R&S è risultata piuttosto differenziata nei diversi settori economici dell industria e dei servizi. Incrementi estremamente elevati nel numero di addetti alla R&S si riscontrano, oltre che in alcuni comparti dei servizi (assai significativo l aumento del +117,3 per cento nelle altre attività professionali ed imprenditoriali ), in settori industriali come quello della produzione di metalli e leghe (+55,7 per cento), della fabbricazione di apparecchi di precisione (+44,4 per cento), e della produzione di minerali non metalliferi (+32,9 per cento). Il numero di addetti alla R&S si riduce, invece, nella fabbricazione di apparecchi radio, tv e delle comunicazioni (-33,2 per cento), nella fabbricazione di macchine per ufficio (-26,4 per cento) e nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto (-21,3 per cento). Considerando soltanto i ricercatori, tra il 2001 e il 2002 vi sono stati incrementi significativi (anche in termini assoluti) in vari settori dei servizi (sanità e altri servizi pubblici, commercio e pubblici esercizi, altre attività professionali e imprenditoriali eccetera). In generale, si può osservare un aumento di ben ricercatori attivi (in unità equivalenti a tempo pieno) nel settore dei servizi. 511
10 Annuario statistico italiano 2005 La R&S a livello regionale L attività di ricerca nazionale è fortemente concentrata in Lombardia, Lazio e Piemonte (Tavole 21.6 e 21.7), in cui si spende per attività di R&S intra-muros, rispettivamente, il 22,2 per cento, il 17,8 per cento e il 12,3 per cento del totale degli investimenti in ricerca. Lombardia e Lazio restano nel 2002 le regioni con maggiore attività di R&S. La prima però si caratterizza per un alta percentuale della spesa delle imprese (31,7 per cento), mentre la seconda per un elevata concentrazione della spesa pubblica (escluse le università) per R&S (49,5 per cento). Insieme tali regioni rappresentano il 40,0 per cento della spesa per ricerca italiana e il 36,9 per cento degli addetti; la quota raggiunge il 52,2 per cento della spesa e il 48,4 per cento degli addetti considerando anche il Piemonte. La parte maggiore della spesa per R&S delle imprese è concentrata nell Italia settentrionale e centrale (91,7 per cento nel 2002). Le differenze territoriali risultano meno evidenti nel settore pubblico e, soprattutto, nelle università. Infatti, il contributo del Mezzogiorno agli investimenti in R&S delle amministrazioni pubbliche risulta pari al 15,2 per cento, mentre nel caso delle università è superiore al 29 per cento del totale A livello regionale, anche nel 2002 l attività di R&S è risultata fortemente concentrata in tre regioni: Lazio, Piemonte e Lombardia assorbono il 61,7 per cento della spesa per R&S delle imprese, il 61,3 per cento di quella delle amministrazioni pubbliche, l 80,4 per cento delle istituzioni private nonprofit e il 32,4 per cento della spesa sostenuta dalle università. Le tecnologie dell informazione e della comunicazione e il commercio elettronico Dall indagine che l Istat conduce annualmente su queste materie risulta che, a gennaio 2004, le imprese che dispongono di almeno un personal computer rappresentano il 95,8 per cento del totale di quelle con almeno 10 addetti dell industria e dei servizi, con punte oltre il 99 per cento nelle grandi imprese. La posta elettronica è utilizzata dall 83,7 per cento delle imprese e il collegamento a Internet è presente nell 85,6 per cento, mentre le imprese con sito Web rappresentano il 43,1 per cento delle imprese (Tavola 21.8). Anche in questi casi sono le imprese di maggiori dimensione a registrare livelli tecnologici più elevati e, a livello di attività economica, è l industria il settore di punta. In particolare, nelle imprese industriali con 250 addetti e oltre, la posta elettronica è presente nel 99,5 per cento dei casi, Internet nel 99,7 e il sito Web nell 81,9 per cento. Ancora limitato è l utilizzo delle connessioni Internet negli scambi commerciali (Tavola 21.9). Le imprese con 10 addetti e oltre che effettuano acquisti on line rappresentano il 15,9 per cento del totale per un valore piuttosto contenuto (2,7 per cento del valore totale degli acquisti). Ancora più bassa è la presenza di imprese che effettuano vendite on line, solo il 9,9 per cento del totale. A livello settoriale, è nei servizi che si riscontra la maggiore presenza di imprese che effettuano acquisti (17,3 per cento) o vendite (10,2 per cento) mentre, da un punto di vista territoriale (Tavola 21.10), il commercio on line è maggiormente presente nelle regioni del Nord-ovest (18,3 e 10,6 per cento rispettivamente per gli acquisti e le vendite) e quelle del Nord-est (17,3 e 10,4 per cento). La domanda di servizi offerti via Internet dalle banche è piuttosto rilevante per quanto riguarda i servizi informativi sul conto corrente (75,7 per cento delle imprese connesse a Internet), i servizi di incasso e pagamento (64,2 per cento) e i flussi elettronici per operazioni bancarie e commerciali (39.8 per cento) (Tavola 21.11). La diffusione dell utilizzo delle tecnologie dell informazione e della comunicazione porta con sé l insorgere di problemi di sicurezza informatica. Nel 2004 il 31,5 per cento delle imprese informatizzate con 10 addetti e oltre ha dichiarato di aver incontrato problemi in larga misura legati a computer infettati da virus (25,3 per cento). 512
11 21. Ricerca e sviluppo Tavola Spesa per ricerca e sviluppo (R&S) intra-muros per settore istituzionale (a) - Anni (valori assoluti in milioni di euro e valori percentuali) SETTORI ISTITUZIONALI Spesa intra-muros Composizioni percentuali Variazioni percentuali sull'anno precedente ANNO 2000 Amministrazioni pubbliche ,9 6,5 Enti di ricerca ,1 7,3 Stato e altri enti pubblici 470 3,8 3,1 Istituzioni private nonprofit Imprese ,1 9,8 Totale escluse università ,0 8,8 Università ,0 6,6 TOTALE ,0 8,1 ANNO 2001 Amministrazioni pubbliche ,4 5,8 Enti di ricerca ,2 2,0 Stato e altri enti pubblici 570 4,2 21,3 Istituzioni private nonprofit Imprese ,1 6,8 Totale escluse università ,4 6,5 Università ,6 14,3 TOTALE ,0 8,9 ANNO 2002 Amministrazioni pubbliche ,6 2,9 Enti di ricerca ,5 10,0 Stato e altri enti pubblici 450 3,1-21,1 Istituzioni private nonprofit 186 1,3 - Imprese ,3 5,9 Totale escluse università ,2 7,1 Università ,8 8,5 TOTALE ,0 7,6 ANNO 2003 (a) Amministrazioni pubbliche ,6 Enti di ricerca ,1 Stato e altri enti pubblici ,3 Istituzioni private nonprofit 197-5,4 Imprese ,5 Totale escluse università ,4 Università TOTALE ANNO 2004 (b) Amministrazioni pubbliche ,9 Enti di ricerca ,4 Stato e altri enti pubblici 592-0,2 Istituzioni private nonprofit 207-5,1 Imprese ,5 Totale escluse università ,2 Università TOTALE Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) (a) Stima su dati di previsione. (b) Il dato relativo al settore privato nonprofit è disponibile a partire dall anno
12 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Spesa per R&S intra-muros per settore istituzionale e tipologia di spesa (a) - Anni (valori assoluti in migliaia di euro e composizioni percentuali) TIPOLOGIE DI SPESA Valori assoluti Composizioni percentuali AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE Spese correnti ,3 83,1 85,8 Spese in conto capitale ,7 16,9 14,2 Totale ,0 100,0 100,0 ISTITUZIONI PRIVATE NONPROFIT Spese correnti ,5 Spese in conto capitale ,5 Totale ,0 IMPRESE Spese correnti ,9 88,9 88,4 Spese in conto capitale ,1 11,1 11,6 Totale ,0 100,0 100,0 TOTALE Spese correnti ,5 87,3 87,6 Spese in conto capitale ,5 12,7 12,4 Totale ,0 100,0 100,0 Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) (a) Il dato relativo al settore privato nonprofit è disponibile a partire dall anno Il dato relativo alle università non è disponibile secondo tale disaggregazione. Tavola Spesa per R&S intra-muros per fonte di finanziamento e settore istituzionale (a) - Anni (valori in migliaia di euro) SETTORI ISTITUZIONALI Amministrazioni pubbliche Fonti di finanziamento Imprese Soggetti e organismi privati italiani Estero Università ANNO 2000 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Totale escluse università Università TOTALE ANNO 2001 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Totale escluse università Università TOTALE ANNO 2002 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Totale escluse università Università TOTALE Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) (a) Il dato relativo al settore privato nonprofit è disponibile a partire dall anno Il dato relativo alle università non è disponibile secondo tale disaggregazione. Totale 514
13 21. Ricerca e sviluppo Tavola Spesa per R&S intra-muros per settore istituzionale (a) e tipologia di ricerca - Anni (valori in migliaia di euro e composizioni percentuali) TIPOLOGIE DI RICERCA Valori assoluti Composizioni percentuali AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE Ricerca di base ,3 29,5 38,2 Ricerca applicata ,7 62,6 54,1 Sviluppo sperimentale ,0 7,9 7,8 Totale ,0 100,0 100,0 ISTITUZIONI PRIVATE NONPROFIT Ricerca di base ,6 Ricerca applicata ,3 Sviluppo sperimentale ,1 Totale ,0 IMPRESE Ricerca di base ,4 5,2 4,6 Ricerca applicata ,0 49,3 50,9 Sviluppo sperimentale ,6 45,5 44,5 Totale ,0 100,0 100,0 TOTALE Ricerca di base ,5 11,8 13,5 Ricerca applicata ,7 52,9 51,8 Sviluppo sperimentale ,9 35,3 34,7 Totale ,0 100,0 100,0 Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) (a) Il dato relativo al settore privato nonprofit è disponibile a partire dall anno Il dato relativo alle università non è disponibile secondo tale disaggregazione. 515
14 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Addetti alla R&S per mansione e settore istituzionale (a) - Anni (unità in equivalente tempo pieno) SETTORI ISTITUZIONALI Ricercatori Numero Unità e. t. p. Tecnici e altro personale Numero Unità e. t. p. Numero Totale Unità e. t. p. ANNO 2000 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Università Totale ANNO 2001 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Università Totale ANNO 2002 Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Istituzioni private nonprofit Imprese Università Totale Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) (a) Il dato relativo al settore privato nonprofit è disponibile a partire dall anno Tavola Spesa per R&S intra-muros per settore istituzionale e regione - Anno 2002 (valori in migliaia di euro) REGIONI Amministrazioni pubbliche Enti di ricerca Stato e altri enti pubblici Totale Università Istituzioni private nonprofit Imprese Totale Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) 516
15 21. Ricerca e sviluppo Tavola Addetti alla R&S per settore istituzionale e regione - Anno 2002 (unità in equivalente tempo pieno) REGIONI Enti di ricerca Amministrazioni pubbliche Stato e altri enti pubblici Totale Università Istituzioni private nonprofit Imprese Totale Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Bolzano-Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Fonte: Rilevazione statistica sulla ricerca nelle imprese (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni private nonprofit (R); Rilevazione statistica sulla ricerca nelle istituzioni pubbliche (R) 517
16 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Imprese con 10 addetti e oltre per tecnologia di informazione e di comunicazione utilizzate, attività economica e classe di addetti - Anno 2004 (valori percentuali sul totale delle imprese) ATTIVITÀ ECONOMICHE CLASSI DI ADDETTI Imprese con Imprese con Internet Imprese per tipologia di connessione a Internet Senza fili Modem analogico Isdn Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 75,1 77,2 29,2 12,6 48,0 4,2 37,5 49,3 40,3 Industrie tessili e dell'abbigliamento 69,7 71,8 19,5 12,8 31,7 5,2 44,0 45,9 34,9 Industrie conciarie, fabbricazione prodotti in cuoio, pelle e similari 69,9 74,1 15,0 6,5 30,5 5,8 48,0 37,8 34,5 Industria del legno e dei prodotti in legno 76,4 81,5 16,6 5,6 43,8 1,6 53,6 47,4 22,9 Fabbricazione pasta-carta, carta e produzione di carta; stampa ed editoria 89,6 89,0 25,6 13,9 49,2 6,9 43,4 50,2 62,3 Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 96,8 94,8 33,5 13,5 57,7 11,1 51,8 61,8 57,8 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 95,6 96,9 49,9 24,1 73,2 13,3 45,0 46,7 63,3 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 94,2 94,0 39,6 11,1 61,5 6,5 48,6 57,7 44,8 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 86,0 94,3 23,3 8,9 44,0 5,3 62,4 59,9 36,9 Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo 90,8 93,4 28,1 14,8 46,6 4,6 57,0 52,6 45,1 Fabbricazione macchine e apparecchiature meccaniche, installazione, montaggio, riparazione e manutenzione 92,0 94,0 33,9 20,3 59,0 6,8 48,3 50,7 58,9 Fabbricazione macchine elettriche e apparecchiature elettriche e ottiche 88,6 88,9 41,7 21,6 57,6 9,7 43,4 44,4 54,5 Fabbricazione di mezzi di trasporto 86,9 92,9 41,3 20,5 53,5 7,3 43,8 47,4 53,3 Altre industrie manifatturiere 90,0 92,6 29,0 12,6 60,3 5,0 45,0 51,7 52,1 Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 97,2 98,4 61,4 31,8 60,2 25,2 49,4 49,8 73,5 Costruzioni 85,8 86,8 21,4 8,3 23,0 4,2 48,9 42,5 39,7 Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli e motocicli, vendita al dettaglio di carburante per autotrazione 87,9 91,7 42,6 23,8 41,4 8,4 50,0 60,1 60,1 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 89,5 91,3 39,3 18,9 53,0 8,5 43,5 46,6 63,1 Commercio al dettaglio, escluso autoveicoli e motocicli; riparazione di beni personali e per la casa 75,9 76,8 31,7 10,7 29,8 7,6 43,8 45,8 38,1 Alberghi, campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni 93,1 95,3 22,5 11,3 76,6 9,0 59,8 53,8 56,9 Ristoranti, bar, mense e fornitura pasti preparati 44,7 45,1 11,8 5,4 25,1 1,3 27,9 24,3 23,6 Trasporti (terrestri, mediante condotte; marittimi e per vie d'acqua; aerei; attività di supporto e ausiliarie dei trasporti; attività delle agenzie viaggio) 85,4 86,6 21,5 11,6 40,8 6,1 51,8 48,6 46,7 Poste e telecomunicazioni 79,6 78,1 56,5 38,9 53,3 17,2 35,2 40,4 56,0 Attività immobiliari, noleggio, ricerca, altre attività professionali 85,5 87,1 40,0 14,9 39,6 6,9 42,9 42,9 61,4 Informatica e attività connesse 96,7 97,4 63,8 35,4 60,5 10,6 42,3 55,4 79,1 Istruzione 79,6 85,0 36,2 8,4 46,2 4,9 46,5 46,1 52,9 Sanità e altri servizi 81,7 84,1 22,1 7,7 31,5 2,4 50,8 39,2 46,9 Altri servizi pubblici sociali e personali 69,6 70,9 25,0 9,5 37,9 5,9 40,7 35,2 35,8 INDUSTRIA ,5 85,8 22,9 11,0 39,4 4,3 49,2 48,3 41, ,7 97,2 50,0 23,0 69,0 10,4 43,9 48,6 64, ,1 98,7 70,3 33,1 76,5 18,6 46,0 48,0 76,3 250 e oltre 99,5 99,7 83,5 51,1 81,9 30,4 49,3 44,4 84,9 Totale industria 85,0 87,2 27,2 13,2 43,2 5,6 48,8 48,2 44,7 SERVIZI ,4 82,1 30,4 13,3 40,8 6,2 44,4 44,9 49, ,8 93,0 50,2 21,7 55,0 9,3 50,4 48,5 67, ,8 97,1 54,8 28,6 62,0 15,1 51,3 53,0 71,6 250 e oltre 96,2 96,3 67,5 43,8 73,1 20,8 45,5 47,7 78,2 Totale servizi 81,9 83,5 33,0 14,8 42,9 6,9 45,0 45,4 52,1 TOTALE Imprese con Intranet Imprese con Extranet Imprese con sito Web ,2 84,2 26,1 12,0 40,0 5,1 47,2 46,8 45, ,6 95,5 50,1 22,5 63,3 9,9 46,5 48,6 65, ,7 98,0 63,7 31,2 70,3 17,1 48,2 50,1 74,3 250 e oltre 98,1 98,3 76,8 48,0 78,2 26,4 47,7 45,8 82,1 TOTALE 83,7 85,6 29,7 13,9 43,1 6,2 47,2 47,0 47,9 Fonte: Rilevazione sulle tecnologie dell informazione e della comunicazione delle imprese (R) xsdl 518
17 21. Ricerca e sviluppo Tavola Imprese con 10 addetti e oltre che effettuano acquisti e vendite on line per attività economica e classe di addetti - Anno 2003 (valori percentuali sul totale delle imprese) ATTIVITÀ ECONOMICHE CLASSI DI ADDETTI Imprese che effettuano acquisti on line (a) Valore degli acquisti on line (b) Imprese che effettuano vendite on line (c) Valore delle vendite on line (d) Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 11,8 0,3 11,3 4,3 Industrie tessili e dell'abbigliamento 9,4 0,4 6,6 2,9 Industrie conciarie, fabbricazione prodotti in cuoio, pelle e similari 8,7 0,6 10,2 3,6 Industria del legno e dei prodotti in legno 8,3 0,1 8,6 0,6 Fabbricazione pasta-carta, carta e produzione di carta; stampa ed editoria 17,1 0,7 15,7 4,6 Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 16,6 0,5 12,2 0,7 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 21,5 0,6 10,8 5,4 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 19,8 1,2 18,6 7,0 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 17,4 0,6 7,9 1,4 Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo 14,6 1,4 10,4 2,5 Fabbricazione macchine e apparecchiature meccaniche, installazione, montaggio, riparazione e manutenzione 24,0 2,8 11,0 3,7 Fabbricazione macchine elettriche e apparecchiature elettriche e ottiche 32,7 3,6 16,5 7,2 Fabbricazione di mezzi di trasporto 18,5 4,5 15,7 9,5 Altre industrie manifatturiere 14,8 2,0 17,9 3,4 Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua 19,8 0,1 3,3 0,1 Costruzioni 9,3 0,2 2,9 1,0 Commercio, manutenzione e riparazione autoveicoli e motocicli, vendita al dettaglio di carburante per autotrazione 21,3 7,1 6,3 0,8 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 20,6 5,1 14,0 6,0 Commercio al dettaglio, escluso autoveicoli e motocicli; riparazione di beni personali e per la casa 11,4 3,5 6,8 1,0 Alberghi, campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni 16,6 0,8 51,1 6,7 Ristoranti, bar, mense e fornitura pasti preparati 7,6 0,3 6,2 1,3 Trasporti (terrestri, mediante condotte; marittimi e per vie d'acqua; aerei; attività di supporto e ausiliarie dei trasporti; attività delle agenzie viaggio) 11,7 2,7 6,7 1,5 Poste e telecomunicazioni 33,2 0,1 19,2 0,7 Attività immobiliari, noleggio, ricerca, altre attività professionali 19,3 2,5 4,0 1,2 Informatica e attività connesse 49,9 3,8 8,0 0,3 Istruzione 13,4 0,5 5,0 2,6 Sanità e altri servizi 9,4 0,1 3,0 0,1 Altri servizi pubblici sociali e personali 11,8 0,2 4,9 5,9 INDUSTRIA ,3 0,5 8,8 1, ,2 0,5 12,9 2, ,2 1,0 17,5 3,6 250 e oltre 33,1 2,4 33,3 6,5 Totale industria 14,9 1,3 9,8 3,8 SERVIZI ,3 3,1 9,8 2, ,9 2,5 12,3 4, ,0 4,0 11,3 1,5 250 e oltre 31,6 5,9 17,9 2,4 Totale servizi 17,3 4,1 10,2 2,7 TOTALE ,6 1,9 9,3 2, ,1 1,4 12,7 3, ,4 2,4 14,9 2,7 250 e oltre 32,5 3,9 26,9 4,5 TOTALE 15,9 2,7 9,9 3,3 Fonte: Rilevazione sulle tecnologie dell informazione e della comunicazione delle imprese (R) (a) Incidenza sul totale delle imprese. L acquisto è on line se i beni e servizi sono ordinati direttamente dall impresa su una delle reti che utilizzano il protocollo Internet (www, Extranet su Internet, Edi su Internet, telefoni cellulari abilitati all accesso a Internet) o sulle reti che utilizzano altri protocolli (Edi, sistemi di telefonia interattiva) ma la consegna e il pagamento del bene o servizio possono avvenire sia on line sia off line. Non sono inclusi nella definizione di commercio elettronico gli ordini effettuati telefonicamente, via fax o attraverso convenzionali. (b) La quota del valore degli acquisti on line è calcolata rispetto al valore degli acquisti totali che comprendono, in generale: materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti energetici, merci da rivendere in nome proprio senza trasformazione e il complesso dei costi per servizi. (c) Incidenza sul totale delle imprese. La vendita è on line se i beni e servizi sono ordinati direttamente all impresa su una delle reti che utilizzano il protocollo Internet (www, Extranet su Internet, Edi su Internet, telefoni cellulari abilitati all accesso a Internet) o sulle reti che utilizzano altri protocolli (Edi, sistemi di telefonia interattiva) ma la consegna e il pagamento del bene o servizio possono avvenire sia on line sia off line. Non sono inclusi nella definizione gli ordini ricevuti telefonicamente, via fax o attraverso convenzionali. (d) La quota del valore delle vendite on line è calcolata rispetto al valore dei ricavi delle vendite che comprendono, in generale: vendite di prodotti fabbricati dall impresa, vendite di merci acquistate in nome proprio e rivendute senza trasformazione, lavorazioni per conto terzi su materie prime e semilavorati di terzi, lavorazioni e servizi industriali su ordinazioni di terzi, attività di intermediazione (commissioni, provvigioni eccetera), introiti lordi del traffico (per le sole imprese di trasporto), prestazione di servizi a terzi. 519
18 Annuario statistico italiano 2005 Tavola Imprese con 10 addetti e oltre che effettuano acquisti e vendite on line per attività economica e ripartizione territoriale - Anno 2003 (dati definitivi; valori percentuali sul totale delle imprese) ATTIVITÀ ECONOMICHE RIPARTIZIONI TERRITORIALI Imprese che effettuano acquisti on line (a) Valore degli acquisti on line (b) Imprese che effettuano vendite on line (c) Valore delle vendite on line (d) Industria 15,9 1,9 11,9 4,8 Servizi 21,5 5,0 8,9 2,2 Nord-ovest 18,3 3,4 10,6 3,4 Industria 17,3 0,8 10,4 3,4 Servizi 17,4 3,3 10,3 1,8 Nord-est 17,3 1,8 10,4 2,7 Industria 11,5 1,3 8,8 3,5 Servizi 15,2 3,6 11,7 2,6 Centro 13,1 2,5 10,0 3,0 Industria 13,4 1,0 7,6 2,6 Servizi 14,5 3,5 10,1 6,3 Sud e Isole 13,9 2,3 8,6 4,4 ITALIA 15,9 2,7 9,9 3,3 Fonte: Rilevazione sulle tecnologie dell informazione e della comunicazione delle imprese (R) (a) Incidenza sul totale delle imprese. L acquisto è on line se i beni e servizi sono ordinati direttamente dall impresa su una delle reti che utilizzano il protocollo Internet (www, Extranet su Internet, Edi su Internet, telefoni cellulari abilitati all accesso a Internet) o sulle reti che utilizzano altri protocolli (Edi, sistemi di telefonia interattiva) ma la consegna e il pagamento del bene o servizio possono avvenire sia on line sia off line. Non sono inclusi nella definizione di commercio elettronico gli ordini effettuati telefonicamente, via fax o attraverso convenzionali. (b) La quota del valore degli acquisti on line è calcolata rispetto al valore degli acquisti totali che comprendono, in generale: materie prime, sussidiarie e di consumo, prodotti energetici, merci da rivendere in nome proprio senza trasformazione e il complesso dei costi per servizi. (c) Incidenza sul totale delle imprese. La vendita è on line se i beni e servizi sono ordinati direttamente all impresa su una delle reti che utilizzano il protocollo Internet (www, Extranet su Internet, Edi su Internet, telefoni cellulari abilitati all accesso a Internet) o sulle reti che utilizzano altri protocolli (Edi, sistemi di telefonia interattiva) ma la consegna e il pagamento del bene o servizio possono avvenire sia on line sia off line. Non sono inclusi nella definizione gli ordini ricevuti telefonicamente, via fax o attraverso convenzionali. (d) La quota del valore delle vendite on line è calcolata rispetto al valore dei ricavi delle vendite che comprendono, in generale: vendite di prodotti fabbricati dall impresa, vendite di merci acquistate in nome proprio e rivendute senza trasformazione, lavorazioni per conto terzi su materie prime e semilavorati di terzi, lavorazioni e servizi industriali su ordinazioni di terzi, attività di intermediazione (commissioni, provvigioni eccetera), introiti lordi del traffico (per le sole imprese di trasporto), prestazione di servizi a terzi. 520
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