La stampa digitale Per la stampa digitale ho scelto gli

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1 Bianconero Piezography: la stampa fine-art del bianconero digitale Gli inchiostri Piezography a sette toni di grigio sono prodotti studiati espressamente per eseguire una stampa bianconero di qualità fine-art. Li abbiamo provati insieme alle carte Moab. In primo piano il kit Piezography composto da testine e serbatoio, detto CIS (acronimo di Continuous Ink System). Sullo sfondo un kit di serbatoi è stato affiancato alla stampante. Quando considero la fotografia in bianconero, mi viene istintivo pensare a un percorso chimico che comincia con l esposizione di una pellicola e finisce con la stampa su cartoncino baritato. Nonostante la flessione del mercato, oggi è ancora possibile reperire la maggior parte delle pellicole bianconero delle principali case, la chimica di sviluppo e di stampa e buona parte delle carte, sia baritate che politenate. E altrettanto vero però che oggi il sistema digitale, ormai consolidato, permette di stampare in modo più veloce e alla luce. Dato che comunque io continuo a fotografare in bianconero su pellicola, ho voluto provare un percorso di stampa misto, scattando cioè su pellicola per poi stampare digitale. Per alcune immagini ho usato una pellicola Agfa APX 100 esposta a 320 ISO con una Nikon FM3A con 28mm e 35mm AI, per altre ho fatto ricorso alla tecnica del foro stenopeico. Pochi gli accorgimenti in ripresa: l impiego di un filtro arancio nelle riprese 138

2 La nostra attrezzatura di ripresa: la Nikon FM3A, l obiettivo 28mm f/2,8 AI, il filtro arancio per dare corpo al cielo e il foro stenopeico che funge anche da tappo per il bocchettone d innesto obiettivo. La riproduzione del negativo di partenza, effettuata con una Nikon D80 e ottica Micro Nikkor 60mm e due flash SB-R200 con le parabole direttamente appoggiate al visore; il lampo generato dalle due unità riesce a illuminare in modo perfettamente omogeneo l area del visore sopra la quale è appoggiato il negativo, tenuto in posizione da un comune portanegativi da ingranditore. La pellicola Agfa APX 100 utilizzata per la prova; a sinistra la vecchia confezione di Agfa, a destra quella nuova realizzata da Agfa Photo. L emulsione è la medesima. con l obiettivo e del treppiedi per gli scatti con il foro stenopeico. Lo sviluppo della pellicola è stato eseguito con Agfa Studional in doppio bagno. Primo bagno 1+40, 7 minuti, agitazione continua durante i primi 60 secondi, poi secondo bagno 1+15, 7,30 minuti, due rovesciamenti ogni 30 secondi. Ho poi riprodotto i fotogrammi che mi interessavano con una Nikon D80 armata con il Micro 60mm, posizionando la macchina sulla colonna di un riproduttore e appoggiando i negativi su un piano illuminato: ai lati del negativo 139 ho appoggiato due flash Nikon SB-R200 che mi hanno permesso di illuminare in modo omogeneo il piano con il negativo. L uso dei flash elettronici, con lampi della durata di qualche decimillesimo di secondo, serve a scongiurare qualsiasi vibrazione o micromosso. Gli scatti così ottenuti, che potremmo chiamare negativi digitali, sono stati poi sottoposti a inversione con un programma di fotoritocco, sistemando leggermente i livelli. Niente di più. La stampa digitale Per la stampa digitale ho scelto gli inchiostri Piezography e vari tipi di cartoncini della Moab, utilizzando un Rip (software) chiamato QuadTone che ci ha permesso di far riconoscere alla stampante i vari tipi di carte Moab. Infatti il grande successo riscosso dagli inchiostri Piezography negli ultimi anni, oltre che alla loro indiscussa qualità, è da attribuirsi anche a questo software. I Rip (letteralmente Raster Image Processor) hanno lo scopo di processare le immagini prima di inviarle alla stampante; in termini semplici, sono una sorta di driver di stampa molto evoluto che si occupa di pilotare la stampante,

3 Inseriamo le cartucce Piezography all interno della stampante Epson. La stampa alla massima risoluzione richiede diversi minuti. Prima di iniziare a stampare bisogna aspirare l aria presente nei condotti fino a che l inchiostro non raggiunga le testine. Il Rip QuadTone La fase di riempimento dei serbatoi. QuadTone è disponibile sia in versione Mac che per PC; le caratteristiche sono sostanzialmente le stesse, ma l approccio è diverso. La versione Mac (utilizzata in queste nostre prove) viene messa a disposizione dal sistema come se si trattasse di una stampante aggiuntiva e permette pertanto di stampare da qualsiasi applicazione. La versione Mac si installa in due fasi: dapprima si installa il programma vero e proprio e, dopo aver acceso e Il pannello di controllo del Rip QuadTone. collegato la stampante con cavo Usb, si installano le curve relative alla stampante utilizzata. La versione PC si installa invece come applicativo a se stante e legge solamente i file in formato Tiff. Per stampare con QuadTone da PC sarà pertanto necessario preparare i propri file con il consueto programma di fotoritocco, salvandoli poi in formato Tiff. Mentre la versione Mac riconosce la stampante da usare in base alle curve che abbiamo scelto di caricare in fase di installazione, la versione PC riconosce in automatico tutte le stampanti installate sul sistema. E pertanto importante ricordarsi di selezionare la stampante che intendiamo utilizzare (Printer>Name) e la relativa modalità (Printing Model). Per alcune stampanti sono disponibili infatti diverse modalità d uso: la QUADxxxx, per utilizzare la stampante xxxx con gli inchiostri originali a colori, o la QUADxxxx-K7 (o K6) per utilizzarla con gli inchiostri Piezography a 7 o 6 tonalità di neri. Dove xxxx equivale alla stampante in uso. 140

4 La Nikon FM3A qui con foro stenopeico. Presentata nel 2001, consente di scattare su tutti i tempi, da 1/4000s fino alla posa B anche a batteria scarica; completamente manuale, dalla messa a fuoco all esposizione (può lavorare anche a priorità di diaframmi), è una reflex molto spartana e robusta, dalle dimensioni contenute. Milano. Pellicola Agfa APX 100 esposta a 320 ISO, f/2.8 1/15s. Fotocamera Nikon FM3A con obiettivo 28mm f/2,8 AI. intervenendo direttamente sul comportamento di testine e meccanismi di avanzamento e fornendo all operatore tutta una serie di controlli e di parametri su cui intervenire per ottimizzare il risultato. I Rip sono software altamente professionali e come tali costosi; il QuadTone invece non possiede tutte le caratteristiche di un vero e proprio Rip, si tratta di un software amatoriale dal costo di poche decine di dollari (disponibile su internet con licenza shareware), ma consente di pilotare un gran numero di stampanti Epson in modo completamente diverso dai driver messi a disposizione dal produttore. La caratteristica che a noi interessa in questo caso è che il QuadTone può gestire le stampanti anche con gli inchiostri Piezography in scala di grigio, modalità non gestibile con il driver originale. Gli inchiostri Piezography Fino a qualche anno fa, sembra siano passati secoli, gli appassionati che scattavano a colori consegnavano le pellicole al laboratorio per il trattamento, mentre nel caso del bianconero esploravano in proprio il mondo della stampa. L avvento della fotografia digitale e delle stampanti ink-jet di qualità fotografica ha invertito questo approccio: è infatti diventato relativamente semplice ottenere subito delle stampe 141 a colori di buona qualità, mentre più complesso è realizzare buone stampe in bianconero. Le cause sono svariate e si va dalla necessità di affinare una propria sensibilità nel convertire lo scatto da colori a bianconero, a problemi prettamente tecnici: infatti la stampante è a colori e scegliere di usare solo la cartuccia del nero riduce la sua risoluzione; se poi si usano gli inchiostri a colori per produrre l immagine bianconero è facile che la stampa presenti dominanti. A fronte di questi problemi, all inizio degli anni novanta Jon Cone formulò una serie di inchiostri in scala di grigi a pigmenti di carbone per le costosissime stampanti Iris con lo scopo di realizzare stampe fine-art bianconero capaci di rimanere stabili nel tempo; questo era infatti un altro problema dei normali inchiostri per ink-jet, la durata delle stampe si poteva considerare effimera. Era nato così il pr imo sistema Piezography. A partire dai primi anni del 2000 il sistema Piezography è stato proposto in una serie di varianti, tra cui anche per le stampanti a più larga diffusione: è del 2002 la versione PiezoTone a 4 toni di grigio, disponibili in tonalità neutra, selenio o seppia, che diede un notevole impulso alla diffusione del sistema. PiezoTone aveva però un grande limite: una stampante caricata con tali inchio- Villa Hanbury. Scatto con la tecnica del foro stenopeico, pellicola Agfa APX 100 esposta a 320 ISO, posa di 15 secondi. Fotocamera Nikon FM3A. stri non poteva più essere riconvertita all uso con gli inchiostri originali. Dal 2005 però, con l introduzione della nuova linea Neutral K7 a 7 tonalità di grigio, grazie ad una formulazione ancora più accurata, anche quest ultima barriera è caduta ed ora la stessa stampate può essere usata sia con gli inchiostri bianconero Piezography, sia con quelli originali a colori.

5 Questa importante innovazione, insieme alla disponibilità degli inchiostri in pratiche cartucce pronte all uso per le principali stampanti, ha sicuramente favorito la recente grande diffusione del sistema. L implementazione delle 7 cartucce di nero consente di eseguire stampe di altissima qualità, con sfumature estremamente graduali e rendendo praticamente invisibile il retino di stampa. La formulazione degli inchiostri, oggi estremamente raffinata, si basa su purissimo pigmento di carbone e usando carte di cotone di alta qualità ci si garantisce una lunga durata delle stampe; secondo il produttore la durata di una stampa ink-jet Piezography su una pregiata carta cotone, a parità di condizioni di conservazione, eguaglia o supera quella delle stampe analogiche eseguite con i più accurati procedimenti di camera oscura. Questi inchiostri sono compatibili solo con le stampanti a getto d inchiostro Le carte Moab che utilizzano tecnologia piezoelettrica, ovvero le stampanti Epson. I modelli supportati sono numerosi: le Stylus Photo R800/R1800, 2100, 2400, 4000, 4800, 7600, 9600, 7800, E inoltre disponibile la versione K6 a sei gradazioni di grigi (ovvero le prime 6 del sistema K7), con l esclusione del grigio più chiaro; questa permette di usare il sistema Piezography con tutte le stampanti che dispongono di un minor numero di slot per cartucce di inchiostri, ad esempio le Epson 1400, 1280, 7000, 7500, 9000, Dal punto di vista dei supporti, è importante utilizzare questi inchiostri con cartoncini fine-art e carte matt, in quanto per la loro particolare formulazione non sono compatibili con le carte di tipo fotografico. E ovvio a questo punto che la prossima evoluzione tecnologica che ci aspettiamo da Piezography è una nuova formulazione che renda gli inchiostri compatibili anche con le carte a finitura fotografica. Nella nostra prova abbiamo utilizzato la Epson 1400, per la quale è attualmente disponibile solo un sistema di alimentazione inchiostro esterno con i relativi flaconi di inchiostro, ma a breve sarà disponibile anche una nuova versione a cartucce. Tale kit, denominato Jon Cone s Studio, conferisce alle stampe un particolare sapore, con alte luci neutre e brillanti, toni medi selenio, ombre calde e neri profondi. L impiego delle cartucce rende ovviamente più immediato l utilizzo del sistema di stampa Piezography, mentre il sistema di alimentazione ad inchiostro esterno consente, dopo un periodo di ammortamento dell investimento leggermente superiore, un notevole risparmio sul costo degli inchiostri che non mancherà di interessare chi è abituato a realizzare molte stampe. La prova Abbiamo eseguito la stampa senza effet- Entrada, Lasal, Colorado, basta scorrere la cartina dello Utah per rendersi conto dello stretto legame tra le carte Moab ed il territorio americano. La società stessa prende il nome dalla città in cui è stata fondata nel 2003, una zona di grande bellezza con il fiume Colorado, le montagne LaSal, i meravigliosi archi di rocce rosse, il Parco Nazionale di Canyonlands, teatro di tanti film western, o l Antelope Canyon, soggetto immortalato da una moltitudine di fotografi di tutto il mondo. Secondo Greg Schern, il fondatore della Moab, la ricerca e lo sviluppo dei nuovi prodotti devono aver presente la fonte d ispirazione degli artisti, e quindi la bellezza dei paesaggi. Anche oggi che Moab, da realtà quasi artigianale è entrata a far parte del gruppo Legion Paper, uno dei principali distributori mondiali di carte Un particolare ingrandito di una stampa eseguita su cartoncino 225 grammi Somerset Enhanced Textured rivela una trama simile a quella delle carte per acquarelli. artistiche, la filosofia di base non è cambiata ed è stata applicata anche ai nuovi prodotti, come le carte Somerset, prodotte in Inghilterra. Grazie alla qualità ed alle caratteristiche delle sue carte, Moab è riuscita a suscitare interesse e consensi anche in Europa ed in Italia, mercati dominati dai prodotti tedeschi e dove la parola fine-art è spesso usata come un semplice strumento di marketing. L attuale gamma di Moab comprende carte prettamente fotografiche, baritate e non, cartoncini fine-art di vari pesi, toni e texture, tutte rigorosamente in cotone per rispettare i più stringenti standard dei musei. I supporti sono disponibili nei principali formati e in rotoli per stampanti di grande formato, sia per inchiostri a pigmenti che a base acqua. 142

6 tuare altri interventi sui file che non fossero, come già detto, l inversione del negativo e una leggera sistemazione dei livelli. Per le immagini scattate con il foro stenopeico abbiamo scelto il cartoncino da 225 grammi Somerset Enhanced Velvet, caratterizzata da una texture vellutata, e la Entrada Nat. Per degli altri scatti a tono basso abbiamo utilizzato la carta Moab Entrada BRT. I risultati sono più che apprezzabili, anche se il loro aspetto è diverso da quello di una stampa baritata in camera oscura, è un risultato che ricorda la litografia. E da giorni che queste stampe stanno sulla mia scrivania: più le guardo e più mi rendo conto che le due tecniche, analogica e digitale, sono inconfrontabili. Di sicuro comunque le stampe con gli inchiostri Piezography sono di altissima qualità. Le carte della prova In questa prova abbiamo usato le carte Moab Entrada e Somerset. Entrada è un cartoncino in puro cotone, stampabile fronte e retro, un vero e proprio best seller della gamma; è disponibile in due pesi e due toni, per un totale di quattro varianti: 300 grammi e 190 grammi, toni di base natural e bright. Anche Somerset è una carta in puro cotone, ed è disponibile nelle finiture Velvet (liscia) da 190 grammi e Textured (carta acquarello) da 225 grammi. L Entrada da 300 grammi offre una piacevole consistenza e si presta per immagini che non richiedono il passe-partout, mentre la 190 grammi è preferibile per immagini da incorniciare o da montare Ringraziamo Donato Navone per lo sviluppo dei negativi e Gianni DiBenedetto di Foto Ottica Cavour di Milano per la Nikon FM3A messa a disposizione. Le pellicole Agfa utilizzate nell articolo sono state fornite da Difox, Difox Digital Foto Express P.zza Martiri della Libertà 42, Pontedera (PI). Tel.: info@difox.it in album, così come per le stampanti un po datate che possono avere dei problemi a trascinare i materiali più pesanti. La carta Entrada Natural ha un tono di base bianco caldo, in quanto nella produzione non sono usati sbiancanti ottici; è quindi adatta alle immagini bianconero, mentre la carta Entrada Bright ha un tono bianco brillante ed è ideale per immagini a colori che devono mantenere un elevato contrasto. La Somerset è una delle prime carte inkjet realizzate per la fotografia fine-art e, soprattutto nella versione Textured, la sua matericità diventa parte dell immagine stessa. Conclusioni Fare confronti con le stampe baritate, l abbiamo già detto, non ha molto senso, vediamo quindi i punti di forza del sistema Piezography e di queste carte. Abbiamo apprezzato prima di tutto la qualità della stampa, oltre alla matericità di alcune finiture, come la Sommerset, con le quali non solo è lecito, ma oltremodo piacevole, passare le dita sulla superficie dell immagine, come per accarezzarla, senza tema di lasciare impronte digitali o di graffiarla, come Prezzi Inchiostri Piezography * NK7 per Epson 2100: 140 Euro (7 cartucce di inchiostro) * NK7 per Epson 800/1800 e 2400: 160 Euro (7 cartucce di inchiostro + 1 per la posizione GO) * Sistema di alimentazione inchiostro (CIS): 408 Euro (per Epson 2100, completo di 7 flaconi Piezography NK7 da 120 ml) * Sistema di alimentazione inchiostro (CIS): 432 Euro. (per Epson 800/1800 o 2400, completo di 7 flaconi Piezography NK7 da 120 ml + 1 di liquido Powerflush per la posizione GO). * Sistema di alimentazione inchiostro (CIS): 360 Euro. (per Epson 1400, completo di 6 flaconi Piezography da 120 ml) * Flacone da 120ml di inchiostro Piezography NK7: 48 Euro. Carte Moab Entrada Rag (Bright o Natural) 190 grammi, A4, 25 fogli: 32 Euro 300 grammi, A4, 25 fogli: 33 Euro 190 grammi, A3+, 25 fogli: 67 Euro 300 grammi, A3+, 25 fogli: 70 Euro 300 grammi, A2, 25 fogli: 133 Euro Somerset Enhanced Velvet 225 grammi, A4, 25 fogli: 42 Euro 225 grammi, A3+, 25 fogli: 78 Euro Somerset Enhanced Textured 225 grammi, A4, 25 fogli: 39 Euro 225 grammi, A3+, 25 fogli: 78 Euro Piezography, Moab, Eizo e Expodisc sono distribuiti da: Aproma, Via Cimabue 9, Cormano (MI). Tel info@aproma.it invece può accadere con una stampa baritata. Un altro aspetto che abbiamo apprezzato è il procedimento senza liquidi, che non richiede il controllo dello stato dei prodotti chimici, come l esaurimento del fissaggio o la durezza dell acqua; insomma non c è il rischio che la stampa ingiallisca prima del tempo, come purtroppo succede nel mondo delle carte chimiche se lo stato dei prodotti e i tempi di trattamento non sono perfettamente controllati. Non abbiamo effettuato prove specifiche di resistenza alla luce, ma è assodato che i pigmenti garantiscono una durata certamente superiore a quella degli inchiostri ad acqua. Noi siamo nati con la pellicola, al digitale ci siamo avvicinati in un secondo momento, ci venga concessa quindi un po di nostalgia per la stampa baritata; noi stessi però non possiamo non riconoscere la qualità della stampa con gli inchiostri Piezography e le carte Moab, che portano nel mondo digitale il gusto della sperimentazione che caratterizza la classica camera oscura. Gerardo Bonomo e Giancarlo Pinci 143