NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI COMPLESSO IMPIANTISTICO DI VIA RAIBANO 32- CORIANO (RN)

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1 PAG. 1 DI 9 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI COMPLESSO IMPIANTISTICO DI VIA RAIBANO 32- CORIANO (RN) APPENDICE A2 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DEL TERMOVALORIZZATORE INCENERIMENTO RIFIUTI INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE RISCHIO ELETTRICO RISCHIO RUMORE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE RISCHIO INCENDIO RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI)...9

2 PAG. 2 DI 9 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs e art. 26 D. Lgs ] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). Lavori in quotasotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc ). Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). Rischio caduta materiali dall alto. Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantisticastrutturale di siti esistenti. Presenza di superficiapparecchiature caldeustionanti, proiezione di schizzi di fluidi caldi. Punturemorsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs , derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici calde. Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta. Presenza di piano di calpestio delle passerelleandatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato passo. Utilizzo indumenti ad alta visibilità. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da traffico veicolare. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere.

3 PAG. 3 DI 9 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs ] L impianto elettrico risulta in ampliamentosostituzione in relazione ai lavori descritti nel documento generale della NIR. Sino all avvio della linea 4, l impianto è sostanzialmente costituito da: una cabina di trasformazione MTBT 2004 kv con 2 trasformatori da 800 kva in parallelo; una cabina con 3 trasformatori da 630 kva in parallelo; un gruppo di generazione in MT da 12,9 MVA; un gruppo elettrogeno da +1,2 MVA in bassa tensione; un sistema di distribuzione interna in BT, alimentato dalla prima cabina di trasformazione; un sistema di distribuzione interna in BT alimentato dalla seconda cabina. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione. Uso di idonei DPI Il personale di conduzione risulta formato (PES o PAV) in conformità con quanto previsto dalle norme di buona tecnica in materia di lavori elettrici. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs ] Si riporta una scheda riassuntiva dei dati ottenuti nelle varie postazioni di lavoro dalle rilevazioni fonometriche effettuate. Si rimanda alla planimetria in Allegato 1 alla Nota informativa per l ubicazione dei punti di campionamento. Postazione di lavoroattrezzatura L eq db(a) L peak db(c) I3 Piano terra forni 74,1 101,1 I4 Zona caldaie (sottocaldaia) 83,2 110,9 I5 Zona caldaie (piani alti) 77,1 103,1 I6 Sala quadri 64,3 94,5 I8 Zona depurazione fumi 82,8 102,6 I9 Zona vasche scorie 85,8 109,8 I10 Sala gruista 57,9 89,7 Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 db(a). Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.

4 PAG. 4 DI 9 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs ] La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone oggetto della presente Nota informativa è da considerarsi basso, sia per l esposizione a corpo intero che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto dei valori limite d azione. L eventuale utilizzo di automezzi eo attrezzature per le lavorazioni in discarica dovrà essere valutato da fornitoriconferitori. Informazione e formazione ai lavoratori. Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs ] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell impianto elettrico descritti al paragrafo 2. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs ] Tra le attività potenzialmente svolte all interno dell impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione. La revisione 2 del delle Indicazioni operative per l applicazione del Titolo VIII del D. Lgs e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (mascheraschermo per saldatura). Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch esso degli opportuni DPI. Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza.

5 PAG. 5 DI 9 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori per tutte le attività non in contatto con le polveri sottili da combustione (polverino). Per gli inquinanti aerodispersi è stata quindi effettuata una valutazione tramite appositi monitoraggi ambientali. Le analisi ed i monitoraggi ambientali eseguiti hanno permesso di valutare come basso il rischio legato alla presenza di Metalli pesanti e di IPA, mentre invece sono state evidenziate condizioni di rischio non basso per la presenza di Polveri inalabili, Polveri respirabili e Silice cristallina per le attività legate al fermo impianto e ai lavori di disimpaccamento e pulizia. Di seguito si riporta l elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell area di incenerimento rifiuti. Sostanza prodotti Codifica pericolo TLV-TWA RIFIUTI ACIDO CLORIDRICO SODA CAUSTICA BICARBONATO DI SODIO CARBONE ATTIVO REDUCKTAN R34-37 R35 Tipologia utilizzo stoccaggio Stoccaggio in fossa. Caricamento delle tramogge dei forni. Soluzione al 30- TLV Ceiling: 7,5 33% in cisterna da 1500 l TLV STEL: 2 su idrossido di sodio Solvay Acceptable Exposure Limit 2005 TWA=10 TLV TWA: 10 polveri totali ACGIH Soluzione al 30% in cisterna da 1500 l In silos da 80 m 3 Sacchi da 20 kg scaricati in contenitori da 600 lt Soluzione al 40-45% in cisterna da 50m 3 Stabilità e reattività Stabile Corrode i metalli con sviluppo di idrogeno e conseguente pericolo di esplosione. Può reagire violentemente con: basi forti,ossidanti forti, riducenti forti, acqua, composti organici e metallorganici molto reattivi (composti insaturi, carburi, etc.) e metalli molto reattivi (alcalini, alcalino terrosi, etc.) con sviluppo di idrogeno. Forte reazione esotermica con acidi. Stabile se immagazzinato osservando le raccomandazioni. Evitare il contatto con solventi e sostanze fortemente ossidanti. Può sviluppare gas o vapori tossici o pericolosi. Incompatibile con sodio nitrito. DPI da utilizzare Guanti, tute da lavoro, facciali filtranti con filtri polivalenti per protezione da agenti chimici e biologici. Guanti a base di PVC o neoprene, occhiali di protezione, indumento protettivo. Guanti in neoprene, PVC e latex. Occhiali e indumenti protettivi. Utilizzare solamente un apparecchio di respirazione conforme alle norme internazionalinazionali. In caso di polverenebbiefumi, maschera anti-polvere con filtro tipo P1. Occhiali antipolvere a tenuta, in caso di presenza di polvere. Utilizzare idonee misure di protezione per occhi, mani, pelle e apparato respiratorio Maschera con filtri per ammoniaca a disposizione. Guanti in gomma impermeabili. Occhiali di sicurezza.

6 PAG. 6 DI 9 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] BISOLFITO DI SODIO R22-31 TLV TWA: 5 come SO 2 Soluzione al 20-25% in fusti da 50 l Può liberare SO 2 se sottoposto a riscaldamento violento o se portato a contatto con acidi. Utilizzare idonee misure di protezione per occhi, mani, pelle e apparato respiratorio. PERFORMAX 400 R34 In fusti da 200 kg DREWPHOS 3333 R34 In fusti da 200 kg Il prodotto è stabile. Reattivo con acidi. Il prodotto è stabile. Reattivoincompatibile con sostanze organiche, acidi, umidità e metalli (magnesio, rame, alluminio). Indossare un apposito respiratore in caso di ventilazione inadeguata. Respiratore anti-vapori. Guanti in neoprene. Occhiali protettivi aderenti Protezione degli occhi. Indossare un apposito respiratore in caso di ventilazione inadeguata. Respiratore anti-vapori. Guanti. Visiera protettiva Tuta completa di Protezione. AMERCOR 8780 R In fusti da 200 kg Il prodotto è stabile. Reattivoincompatibile con materiali ossidanti, acidi, alcali e metalli (magnesio, rame, alluminio). Non usare insieme a nitrito di sodio possibile produzione di nitrosammine ritenute cancerogene. Filtro per vapori organici Guanti in gomma butile, nitrile e PVC. Visiera protettiva. Tuta completa di Protezione. BIOSPERSE 261T R Pastiglie in fusti Stabile. Reattivo con agenti riduttori, sostanze organiche, acidi, gli alcali, ammine, sali di ammonio. Per evitare reazioni pericolose, aggiungere il prodotto soltanto ad acqua. Indossare un apposito respiratore in caso di ventilazione inadeguata. Respiratore anti-polvere tipo P3 (bianco). Guanti in neoprene, nitrile, PVC. Maschera antipolvere. AMEROYAL 428 In fusti Stabile. Reattivo con gli alcali. composti contenenti solfito e nitrito. Respiratore anti-vapori. Guanti impermeabili. di gomma. (gomma naturale (lattice)) in neoprene. PVC. Occhiali protettivi aderenti AMERSITE CHZ GRASSO OLII GASOLIO R R40, R65, R66, R5253 In fusti Olio minerale, nebbie ACGIH TWA 5 ACGIH STEL (ACGIH 2007) Bidoni da 30 l e cartucce da 0,5 l Bidoni da 200 l e Pallet da 1000 l Serbatoio fisso con pompa di rifornimento. Stabile. Reattivo o incompatibile con i seguenti materiali: materiali ossidanti e acidi. Usare un respiratore su misura ad aria purificata o con presa aria esterna. Guanti sintetici o di gomma. Occhiali di sicurezza.

7 PAG. 7 DI 9 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] SGRASSANTI, DISINCROSTANTI DILUENTI, DILUENTE 416 VERNICI, SMALTI, SVERNICIATORI, SVERNICIATORE 1052 R R Toluene: 188 ; 1,2- Dicloropropano: 347 ; Butilglicol: 97 Acetone: 1200 ; Acetato di butile: 713 ; Eptano: 1400 ; Etanolo: 1300 Alcool isopropilico: 983 Toluene: 188 Metanolo: 260 Diclorometano: 174 Bottiglia Fusti OLII ESAUSTI H14 Bidoni, container POLVERI SOTTILI DA COMBUSTIONE (POLVERINO) P.S.R. CENERI PESANTI E SCORIE POLVERI DA RIFIUTI E PULIZIA AMBIENTI AMMONIACA 30% n.a. n.a. R Residui presenti nell impianto Stoccaggio e movimentazione in fosse Residui presenti nell impianto (presso fosse) Prevedere vasca per pavimento senza scarico. Immagazzinare in luogo fresco. Tenere il contenitore ermeticamente chiuso in un ambiente secco e ben ventilato. Materiali incompatibili: ossidanti forti. normali Prodotti di decomposizione pericolosi: Ossidi di azoto (NOx). Nei sistemi a ciclo aperto, dove e possibile il contatto con il prodotto, indossare occhiali di sicurezza, abiti con maniche lunghe e guanti impermeabili. Nel caso in cui la concentrazione del prodotto nell aria dovesse superare i limiti esposti in questa sezione e se gli impianti, le modalità operative ed altri mezzi per limitare l esposizione degli operatori non risultassero adeguate, sono necessari mezzi di protezione delle vie respiratorie. guanti e maschere FFP3 monouso e facciale con filtri. Nelle esposizioni brevi e minime utilizzare la maschera; nelle esposizioni più intense e durature indossare l'autorespiratore. Guanti protettivi in gomma nitrilica. Occhiali di protezione dagli agenti chimici. Indossare la tuta protettiva in caso di travaso di grosse quantità. Nelle aree in esame non sono normalmente presenti agenti chimici classificati come cancerogeni di 1 o 2 categoria ai sensi della normativa di riferimento. Si riscontra la presenza di agenti chimici classificati cancerogeni nei kit di reagenti che il personale utilizza per eseguire le analisi delle acque in laboratorio, dovuto alla presenza di Cromato di potassio e Fenoftaleina. In particolare la presenza di sostanze cancerogene non si è riscontrata neanche con il monitoraggio degli inquinanti aerodispersi. Le analisi chimiche e mineralogiche effettuate sui residui di combustione (polverino, ceneri e scorie) hanno inoltre evidenziato che gli stessi non sono classificabili come agenti cancerogeni.

8 PAG. 8 DI 9 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICICANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs ] Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Presenza di docce di emergenza e lavaocchi. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs ] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell area in esame è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. L ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs ] Nell area di incenerimento rifiuti si evidenzia la presenza delle seguenti aree a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive dovute a gas e vapori o a polveri: i bruciatori presenti internamente al locale forni determinano un area classificata come Zona 2 di estensione trascurabile; la flangia di chiusura della linea del metano ai bruciatori determina un area classificata come Zona 2 di raggio 0,5 m in caso di guasto alla tenuta del tappo di chiusura; a causa della potenziale presenza di polveri di carbone vengono classificate come Zona 20 le tubazioni contenenti polverino di carbone fino al reattore, come Zona 21 l interno del serbatoio e la zona circostante la bocca di carico fino ad 1 m dalla stessa, e come Zona 22 la restante parte del locale contenente il serbatoio del carbone attivo. Si rimanda alla planimetria in Allegato 2 alla Nota informativa per l ubicazione delle aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base delle operazioni svolte in tali aree e delle misure organizzative ed impiantistiche adottate, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all interno dell area in esame è stato valutato essere basso. Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere. E presente un sistema di aspirazione a servizio dell impianto. Le apparecchiature elettriche installate sono conformi rispetto alla classificazione delle aree a rischio di esplosione sopra descritte.

9 PAG. 9 DI 9 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs ] Sono presenti rilevatori di esplosività nel locale forni all altezza dei bruciatori, i quali permettono di intercettare e chiudere la rete del metano relativa alla perdita rilevata. Le zone a rischio sono segnalate con triangolo a fondo giallo e scritta nera Ex. 10 RISCHIO INCENDIO [D.M ] Il D.M stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. Le aree oggetto della presente nota informativa sono valutabili come a rischio di incendio medio a causa della presenza di sostanze combustibili quali metano e gasolio. Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce all ingresso degli edifici. Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all interno dell impianto. E presente un impianto sprinkler ad attivazione automatica ad acqua. Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi. E adottato uno specifico Piano di Emergenza. Formazione ed informazione. 11 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI) In riferimento all eventuale radioattività dei rifiuti presenti in impianto, è stata effettuata una valutazione dei potenziali rischi da radiazioni ionizzanti associate a radioisotopi ed è emerso che tutto il personale Herambiente è valutabile come personale non esposto.

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