Le tre dimensioni dell usabilità

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1 Definire l usabilità ISO 9241 Ergonomic requirements for office work with visual display terminals, 1992 Il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d uso Le tre dimensioni dell usabilità Efficacia Accuratezza e completezza con cui l utente raggiunge il risultato voluto Efficienza Quantità di risorse spese per ottenere questo risultato Soddisfazione Comfort e accettabilità del sistema da parte dell utente 1

2 Aggiungiamo anche Facilità di apprendimento mi siedo al pc, apro per la prima volta un sito e riesco a svolgere con semplicità le operazioni che avevo in mente Memorizzazione una settimana dopo mi risiedo al pc, riapro lo stesso sito e riesco a portare a termine le stesse operazioni senza dover imparare nuovamente il meccanismo Frequenza di errore e gravità dell errore Nel sito ho fatto solo pochi errori e non così gravi da compromettere quello che volevo fare. Non ho mai commesso due volte lo stesso errore. Web usability Michele Visciola, L usabilità dei siti web, 2000 Un sito web è usabile quando soddisfa i bisogni informativi dell utente finale che lo sta visitando e interrogando, fornendogli facilità di accesso e di navigabilità e consentendo un adeguato livello di comprensione dei contenuti 2

3 I requisiti da valutare Navigabilità L esistenza di un sistema di navigazione che aiuti a orientarsi nel sito e a cercare l informazione Utilità attesa La disponibilità nel sito di informazioni e servizi che corrispondano alle aspettative degli utenti finali e che consentono il raggiungimento di una vasta gamma di scopi Completezza dei contenuti La presenza nel sito di contenuti informativi al livello di dettaglio desiderabile per gli utenti finali I requisiti da valutare Comprensibilità delle informazioni La forma e la qualità con cui l informazione e i contenuti vengono presentati sul sito. L adozione di un linguaggio e di forme di rappresentazione dell informazione vicine a quelle in uso tra gli utenti finali Efficacia comunicativa Come si riflette sull interfaccia grafica la strategia comunicativa del sito. Ne fa parte la rilevanza dei contenuti rispetto al soggetto su cui è stato sviluppato il sito Attrattività grafica La qualità della grafica e la piacevolezza visiva del sito 3

4 Dieci regole empiriche by Nielsen - Visibilità dello stato del sistema - Corrispondenza fra sistema e realtà - Dare all utenza controllo e libertà - Coerenza - Prevenzione dell errore - Riconoscimento più che ricordo - Flessibilità ed efficienza - Estetica e progettazione minimalista - Aiutare l utente a riconoscere, diagnosticare e uscire dalle situazioni di errore - Aiuto e documentazione Otto problemi critici by Nielsen 2006 Rispetto alle sue analisi degli anni Novanta, Jakob Nielsen ha riscontrato che otto problemi di usabilità web hanno ancora oggi la stessa gravità: - link che non cambiano colore dopo essere stati visitati - pulsante indietro che non funziona - aprire nuove finestre del browser - finestre pop-up - parti dell interfaccia che sembrano pubblicità - violazione delle convenzioni web - contenuti vaghi e sensazionalismo gratuito - contenuti troppo densi e testo non scandibile 4

5 Cos è un ipertesto Il termine nasce nel 1965, ed è coniato da Ted Nelson, che così definisce l ipertesto: scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce al meglio su uno schermo interattivo. un ipertesto è una serie di brani di testo tra cui sono definiti dei collegamenti che consentono al lettore diversi percorsi... La ricerca Poynter-Stanford Secondo una ricerca condotta nel 2000 dal Poynter Institute sui lettori online di news - ripetuta nel settembre 2004 con risultati sostanzialmente analoghi - il testo attira l attenzione prima della grafica: ma ad essere guardate sono soprattutto le porzioni di testo non lineari (titoli, sommari, didascalie) che permettono il colpo d occhio. In sostanza, sul web si legge come se si guardasse un immagine: una vera e propria sintesi tra brainframe alfabetico e brainframe televisivo. 5

6 Essere lettori di un ipertesto Siamo liberi di scegliere i percorsi di lettura, assecondando i nostri interessi e seguendo le nostre associazioni mentali Possiamo determinare qual è il livello di approfondimento che preferiamo Possiamo creare ogni volta un testo differente, operando nuove connessioni anche con testi esterni Abbiamo su di noi il peso della riorganizzazione cognitiva dei contenuti Essere autori di un ipertesto Perdiamo autorità nei confronti del lettore, che è libero, e del testo, che è meno stabile, meno coerente, più aperto e spesso non ha un unico autore. Troviamo un nuovo ruolo e una nuova forma di autorevolezza nel conferire senso e interesse all ipertesto attraverso la sua corretta ed efficace strutturazione, attraverso la padronanza di tutte le diverse forme che il contenuto può assumere e la loro valida integrazione, attraverso la ricerca e la creazione di una voce autonoma e distinguibile. 6

7 Strutturare il testo: i chunk of information Per chunk si intende la porzione di testo che può essere contenuta in una schermata.* Ogni chunk va considerato come un organismo concettuale autonomo: una unità di informazione che ha una propria identità e trae ulteriore senso dalla struttura che la contiene e dal fatto di essere in relazione con altre parti del testo. Il chunk è funzionale in ogni ipertesto (ed in ogni sezione di ipertesto) in cui l utente voglia recuperare l informazione in modo immediato, senza particolare interesse per l approfondimento (modalità hit and run). *per alcuni talebani dei chunk, ovviamente americani, non si dovrebbero superare le 100 parole per schermata Scrollare o no? Tuttora, gli utenti scrollano poco le pagine: non le scrollano per niente se la pagina è costruita in modo da dare una illusione di completezza (ad esempio con troppo spazio vuoto in fondo, che fa intuire che non ci siano altre informazioni più sotto). Però, attenzione a portare alle estreme conseguenze questa indicazione, non facendo scrollare MAI nessuna pagina: ne vengono fuori pagine tutta navigazione e niente contenuti, molto sgradevoli e poco significative per l utente in caccia di informazioni. Meglio fornire indicazioni visuali per far capire al lettore che sotto la piega ci sono altri contenuti per lui utili. La collocazione degli elementi critici su una pagina è fondamentale per far scrollare o meno l utente. 7

8 Quattro regole di scroll by Nielsen - Se l utente si aspetta di trovare qualcosa in una certa zona dello schermo e non la trova, non scrollerà per cercarla - Se c è uno spazio bianco in fondo alla pagina, l utente penserà che la pagina sia finita, senza far caso alla barra di scorrimento - Anche gli elementi simil-pubblicitari posti sopra la piega vengono interpretati come un segnale di fine pagina - Un titolo o contenuti appena sopra la piega sono forti indicatori di ulteriori contenuti presenti al di sotto Scrollare senza paura Quando si è in presenza di utenti motivati (ad esempio in siti con particolare valenza di informazione specialistica, o in esplorazione avanzata di un sito), diventa sicuramente funzionale la scelta dello scrolling. Con alcune accortezze come: dotare la pagina, in apertura, di un indice prevedere l opzione di stampa e/o download prestare sempre molta attenzione all impaginazione del testo 8

9 Soddisfare il navigatore Con la chiarezza e la semplicità dell informazione, prima di tutto. Spesso gli utenti - proprio per le modalità di fruizione del testo su schermo - leggono solo la prima frase di ogni paragrafo. Ecco quindi una prima ricetta importante: - presentiamo una sola idea per ogni paragrafo Soddisfare il navigatore In qualunque punto si fermi, l utente dovrebbe sempre aver letto le informazioni più importanti. Ecco perché la maggior parte delle volte non basta spezzare un testo esteso in porzioni, ma si deve elaborare l informazione secondo progressivi livelli di approfondimento, applicando la regola della piramide invertita: iniziare con una breve conclusione che permetta agli utenti di cogliere l essenza del contenuto, poi aggiungere via via più dettagli. 9

10 La piramide invertita Punto di arrivo Punto di partenza Punto di arrivo E una tecnica tipica della scrittura giornalistica. Consiste nel concentrare nelle prime righe di un articolo (nell attacco o lead) tutte le informazioni fondamentali. Segue poi il corpo della storia (story) e i retroscena (background). La sua quintessenza è la regola delle cinque W : who, where, what, when, why. Punto di partenza La piramide invertita In molti siti web può diventare un efficace strumento di strutturazione del testo: concentrare le informazioni fondamentali in un abstract (sfruttando anche il titolo) dare accesso con un link alla full story dare accesso con ulteriori link a percorsi di approfondimento Un classico esempio sul web è quello offerto dal sito della Cnn 10

11 Tradurre un testo esteso in ipertesto A cosa stare attenti nella scrittura tecnica del chunk: fate in modo che ogni frammento contenga un solo concetto chiave (per evitare il sovraccarico cognitivo); individuate per ogni chunk le parole-chiave rappresentative (aiuta ad identificare i collegamenti con tutti gli altri chunk); verificate la compiutezza interna di ogni unità, con particolare cura per le aperture (nel testo, letto in sequenza, appariranno ripetizioni e magari monotonie: ma l effetto scomparirà quando il testo sarà inglobato in una struttura più complessa). 11