VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO PER MODIFICHE ALL ALLEGATO D DELLE N.T.A

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1 Geologo Guido Dini Comune di Massarosa VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO PER MODIFICHE ALL ALLEGATO D DELLE N.T.A. PIANO DI RECUPERO PR-1 CASALI E RETTIFICA DI ERRORI CARTOGRAFICI DI MERA TRASCRIZIONE - ADOZIONE RELAZIONE GEOLOGICO-TECNICA DI FATTIBILITÀ AGGIORNAMENTO PER SOPRAGGIUNTE MODIFICHE NORMATIVE (DPGRT 25/08/2011 N.53/R) Dicembre 2013

2 SOMMARIO 1 - PREMESSA E DATI DI PROGETTO VINCOLI TERRITORIALI ELEMENTI DI GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA E IDROGRAFIA 6 5 STRATIGRAFIA LOCALE E VALUTAZIONI GEOTECNICHE ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI IDRAULICI. 8 7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO CONCLUSIONI E VALUTAZIONI SULLA FATTIBILITA...11 FIGURE FIG. 1 - COROGRAFIA FIG. 2 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO FIG. 3 DATI DI BASE Allegati All.1 Indagini geognostiche di riferimento 2

3 Relazione Geologico-Tecnica di fattibilità aggiornamento dicembre PREMESSA E DATI DI PROGETTO Per incarico dell Ufficio Urbanistica del Comune di Massarosa sono state eseguite valutazioni geologiche, geotecniche, idrauliche ed idrogeologiche di fattibilità a supporto della Variante al Regolamento Urbanistico per modifica all allegato D delle NTA Piano di Recupero PR1-Casali e rettifica di errori cartografici di mera trascrizione. Secondo quanto relazionato dal settore pianificazione urbanistica la variante oggetto della presente relazione riguarda aree poste lungo la via di Montramito in prossimità dell incrocio con la Via Giuseppe Duchini come sotto individuate Per quanto riguarda la zona di intervento si precisa che la stessa insiste su un area oggetto di procedura espropriativa per la realizzazione di opere pubbliche ed in particolare per la realizzazione di una rotatoria complementare alla viabilità di interconnessione autostradale A11 A12. Tale progetto approvato da tutti gli enti competenti in sede di conferenza dei servizi ministeriale in data prevede in tale area un parcheggio pubblico e una piccola area dove deve essere localizzata una cabina elettrica Enel e la sua approvazione costituiva di fatto variante agli strumenti urbanistici; la presente variante quindi si rende necessaria per recepire le dovute correzioni cartografiche alla tavola 3

4 Relazione Geologico-Tecnica di fattibilità aggiornamento dicembre 2013 del regolamento urbanistico che, per mero errore, non furono introdotte al momento dell approvazione.con la presente relazione andiamo ad integrare la precedente documentazionei n Vs possesso ed in particolare la variante oggetto delle valutazioni di seguito espresse riguardano: 1- non viene più confermata l area produttiva D1a di nuova individuazione e qui sotto rappresentata che viene definitivamente stralciata dalla variante urbanistica pertanto per tali area vengono riconfermate le previsioni del vigente strumento urbanistico; Area stralciata 2- vengono introdotte modifiche alla modifiche all allegato D delle NTA zona PR1-Casali 3- vengono introdotte le correzzioni cartografiche come sopra richiamato. Lo studio è stato condotto in osservanza delle seguenti norme: L.R. 01/05 Nome per il Governo del Territorio; DPGRT 53/R del 25/10/2011 regolamento di attuazione dell art.62 della L.R. 01/05; Regolamento urbanistico adottato e vigente e Variante al RU; P.I.T. DGRT 72/2007; D.M. del Norme tecniche per le costruzioni ; Autorità di Bacino del Serchio Del.n 132/2004 ed aggiornamento Del.n 168 del 21 dicembre 2010 e successiva adozione del comitato istituzionale avvenuta nella seduta del ; 4

5 Nella presente relazione tecnica, sono illustrate le indagini svolte, gli elementi raccolti e le conclusioni raggiunte per la valutazione della pericolosità del sito e la relativa fattibilità dell intervento. 2 - VINCOLI TERRITORIALI Di seguito viene riportata l analisi dei principali vincoli che insistono sul terreno oggetto di variante. VINCOLO IDROGEOLOGICO L area di interesse non si trova in zona soggetta al vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. Legge n del 30/12/1923 e della L.R n.39 del (Legge Forestale) modificata dalla L.R.1/2003 e relativo Reg. 48/R/2003. AUTORITÀ DI BACINO - BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Secondo quanto riportato nella Carta della franosità del Bacino del Fiume Serchio l area risulta inserita nelle aree di pianura con la dicitura terreni di riporto. Secondo quanto riportato nella Carta del rischio Idraulico - TAV 7.38 allegata alla Variante al Piano di Bacino del fiume Serchio, approvata con Del. 168 del 21 dicembre 2010 e successivamente riadottata dal comitato istituzionale della seduta del l area risulta parte in area P2 area a moderata probabilità di inondazione pericolosità idraulica elevata con terreno di riporto e sottoposta alle limitazioni derivanti dall applicazione dell Art. 23 e 25 bis delle Norme tecniche di attuazione e parte in area AP area ad alta pericolosità di inondazione, pericolosità idraulica molto elevata con terreno di riporto e sottoposta alle limitazioni derivanti dall applicazione dell art. 22 e 25 bis delle Norme tecniche di attuazione. STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI In base alla carta di pericolosità geologica, geomorfologia e geotecnica (Tav. n.14e) allegata al RU Comunale, il lotto ricade in ambito 4s (pericolosità da subsidenza elevata). In base alla carta di pericolosità idraulica (Tav. n.15e) allegata al RU Comunale, il lotto ricade in ambito 3ai (pericolosità idraulica medio bassa). In base alla carta di pericolosità sismica (Tav. n.16e) allegata al RU Comunale, il lotto ricade in ambito 3t (pericolosità sismica media). Il sito di intervento risulta perimetrato nella carta della fattibilità (Tav.13i) 5

6 allegata al RU comunale, in base alla quale si identificano per l intervento in esame le classi di fattibilità: 4ss; 3i; 3t. In base a quanto emerso dall analisi della cartografia allegata alla variante al piano strutturale: il lotto ricade in base alla carta della pericolosità ai sensi del DPGR 26/R in: ambito I4 con pericolosità idraulica molto elevata in quanto perimetrato tra le aree con problematiche di allagamento con Tr minori a 30 anni; ambito G3 con pericolosità geomorfologia elevata in quanto perimetrato tra le aree soggette a fenomeni di subsidenza; ambito S3 con pericolosità sismica locale elevata. L area è, in parte, sottoposta: vincolo archeologico ai sensi del D.Lgs 42/2004 e per le interferenze tra l attuazione della presente variante si farà riferimento all Analisi Sintetica per la Valutazione di Interesse Archeologico redatta dallo studio ARCHEO redatta a supporto del progetto per il completamento della fognatura nera nella Frazione di Montramito. vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs 42/2004 lett. B) coste lacustri 3 ELEMENTI DI GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA Il limite collinare rappresenta il bordo interno orientale di un grande bacino di sprofondamento miocenico fossa tettonica della catena paleo-appenninica, la cui superficie sommatale è rappresentata da rocce mioceniche di circa 7 milioni di anni che affiorano nella zona collinare montana (termini riconducibili alla falda toscana e all Unità di massa s.l) e sprofondano con una serie di gradini tettonici (faglie direte a direzione appenninica) a oltre 2000 metri di profondità nella zona di mare compresa tra Forte dei Marmi e Pisa. La deposizione della zona pianeggiante è legata alla deposizione alternata di sedimenti marini e continentali che si è protratta per tutto il Quaternario e dalle oscillazioni climatiche legate al glacialismo (Wurm I,II e III). L assetto attuale è stato raggiunto nella prima metà del secolo scorso, dopo complesse vicissitudini legate alla continua regressione della linea di costa ad all azione dell uomo. Nella zona pianeggiante si riconosce ancora oggi, una zona interna con alluvioni recenti, una centrale con depositi palustri e lacustri (es. bacino del Massaciuccoli) ed una esterna caratterizzata da depositi limoso sabbiosi organici (interduna) e sabbie (duna). L area è ubicata in adiacenza alla via di Montramito, all incrocio della stessa con la Via G.Duccini, zona centrale della piana caratterizzata da terreni di riporto e depositi di colmata costituiti da torbe e limi argillosi torbosi cui seguono sabbie e sabbie limose. (vedi carta geologica di figura 2). 6

7 Geomorfologicamente l area è pressoché pianeggiante e non risulta interessata da fenomeni di instabilità gravitativi potenziali o in atto; il lotto può essere classificato come area stabile. Particolare attenzione dovrà essere posta alla presenza di terreni con forte componente torbosa e coefficiente di compressibilità elevato; si dovranno utilizzare fondazioni speciali e/o profonde tipo micropali, come indicato dalle norme del RU, che prevede l utilizzo di interventi incidenti sulla vulnerabilità (come fondazioni speciali o accorgimenti costruttivi) per mitigazione od annullamento del rischio. 4 ELEMENTI DI IDROGEOLOGIA E IDROGRAFIA Sotto il profilo idrogeologico la piana è sede di un acquifero a falda libera con un livello prossimo al p.c. che circola nei termini incoerenti, localmente arginata nei depositi argilloso limosi,. La falda è tenuta sotto controllo dagli impianti idrovori della Bonifica e subisce una escursione annua di circa 0,70 1,50 metri; sul lotto è stata rilevata a circa 2 m dal pc (periodo di magra) sono però note risalite in prossimità al p.c. nei periodi piovosi. L idrografia della zona è rappresentato dal sistema di fossi e canali artificiali del sistema di bonifica del consorzio Versilia Massaciuccoli. In particolare a Nord del lotto scorre la Gora di Stiava censita dalla DCRT 230/94 ed opera di III Categoria.; mentre a Sud del lotto il principale collettore presente è costituto dal Fosso Fondacci. 5 STRATIGRAFIA LOCALE E VALUTAZIONI GEOTECNICHE La stratigrafia di massima dei terreni sede di variante si è ricavata attraverso l interpretazione delle numerose indagini geognostiche eseguite dall A.C a supporto della progettazione di opere pubbliche, da indagini eseguite per l attuazione di piani di recupero e dalle Indagini geognostiche di supporto alla Variante generale al Piano Strutturale del Comune di Massarosa (allegato 1- schede dei dati di base). In particolare si sono considerate: quattro prove dinamiche DPM spinte fino a 7m eseguite a supporto del Piano di recupero Casali posizionato in adiacenza al lotto oggetto della variante; alcune delle 13 prove penetrometriche (n.139, n.13, n.137 e n. 141 in allegato1) dinamiche di tipo medio (DPM) eseguite dal Dott.Geol. M.Giovanetti nel novembre 1995 che si sono spinte fino alla profondità di 5,0 m dal p.c. eseguite a supporto del progetto di realizzazione nuova viabilità di accesso a servizio dell impianto di selezione e compostaggio rsu della Versilia in Località Pioppogatto nel comune di Massarosa; 7

8 Il posizionamento di questa prove, è riportato in Fig. 3 (Dati di base) e gli elaborati grafici e i tabulati interpretativi di alcune di queste indagine sono contenuti nell Allegato 1. Elaborando i dati in nostro possesso è emerso che i terreni interessati dall intervento sono dotati, nei primi metri, di scarse caratteristiche geomeccaniche e con i livelli sabbioso più o meno addensati si incontrano a partire da circa 2 3 m dal p.c. la stratigrafia media è così rappresentata nelle tabelle seguenti che danno risultanti sostanzialmente analoghi : media tra alcune delle 13 prove PDM Strada Pioppogatto m da p.c. Spesso re medio dello strato m natura del terreno Parametri del terreno ,70 1,40 1,10 Torbe organiche Rd= 3 4 kg/cmq =0 cu=0,7 γ=1,5 t/m3 ; 0,70 1,40 2,80 4,00 Al di sotto di 2,80 4,00 2,00 Sabbie silicee grigie sciolte Sabbie silicee grigie addensate Rd= kg/cmq cu=0; =27 γ=1,80 t/m3 Rd= kg/cmq cu=0; =31 γ=1,95 t/m3 Media 4 Prove PDM Piano di recupero Casali m da p.c. natura del terreno ,20 Riporto Parametri del terreno 1,20 3,00 Torba e argilla torbosa Rd= 3 4 kg/cmq =0 cu=0 γ=1-1,5 t/m3 ; 3,00 3,50 Sabbie sciolte Rd= kg/cmq cu=0; =29 γ=1,80 t/m3 3,50 6,10 Sabbie mediamente addensate Rd= kg/cmq cu=0; =32 8

9 γ=1,85 t/m3 6,10 7,00 Sabbie addensate Rd= kg/cmq cu=0; 40 γ=2,00 t/m3 Alla luce dei quanto emerso dall interpretazione delle prove geognostiche considerate si prescrive che la realizzazione di nuove volumetrie dovrà essere supportata da specifiche indagini locali per dimensionare correttamente le opere fondazionali, che comunque non potranno prescindere (sia nel caso di fondazioni superficiali che di quelle profonde) dal superare i primi tre metri dal p.c. al fine di raggiungere terreni sabbiosi dotati di buone caratteristiche geotecniche. 6 ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI IDRAULICI Nella cartografia LIDAR il sito ha quota media dal p.c. tra 0,95 e 1,60 mslm e la strada ed i lotti circostanti si trovano ad una quota più elevata essendo stati oggetto di interventi ripetuti di ricarica di materiale, caratteristica questa che si ritrova in quasi tutta l area urbanizzata della Località di Montramito. L idrografia dell area è regolata a Nord della Via di Montramito dalla Gora di Stiava e dal lato opposto (dove si trovano i terreni oggetto di variante) dal sistema di piccoli fossi interpoderali che fanno capo al sistema di acqua basse regolate dal Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli; il collettore più vicino alla zona è costituito dal Fosso Fondacci. Come già prima specificato la maggior parte dell area è sottoposta alle limitazioni della classificazione P2 che corrisponde ad area a moderata probabilità di inondazione - pericolosità idraulica elevata ed è sottoposta alle limitazioni derivanti dall applicazione dell Art.23 e 25bis delle Norme tecniche di attuazione del PAI del bacino del fiume Serchio e AP area ad alta pericolosità di inondazione, pericolosità idraulica molto elevata con terreno di riporto e sottoposta alle limitazioni derivanti dall applicazione dell art. 22 e 25 bis delle Norme tecniche di attuazione e PU aree morfologicamente depresse sottoposte alle limitazioni dell art. 24. C è da considerare inoltre che le classi di pericolosità sopra descritte risultano leggermente modificate con la nuova riadozione del PAI che riduce la pericolosità per porzioni di aree da PU a P2. Per quanto riguarda il rischio idraulico dell area per gli apporti derivanti dalla Gora di Stiava si precisa che la stessa è attualmente in grado di smaltire una portata di circa 12mc/sec, inferiore a quella relativa ad un evento meteorico con tempo di ritorno =30 anni. Il transito idrico corrispondente a Tr=200 anni è invece di 56 mc/sec circa. Sono attualmente in corso lavori la sistemazione dei corsi d acqua minori e della Gora stessa da parte della Provincia di Lucca che consentiranno insieme 9

10 alla realizzazione della cassa di espansione a monte della Sarzanese Valdera (intervento finanziato ed in fase di approvazione esecutiva), la messa in sicurezza definitiva per Tr=200anni. Per quanto riguarda il rischio derivante dal Lago sono stati realizzati interventi di consolidamento degli argini in Località Botolo e sono stati affidati i lavori per un ulteriore tratto di consolidamento dell Argine Cataldi in località Pioppogatto. Secondo i dati forniti dall Autorità di Bacino del Serchio elaborati secondo uno scenario di esondazione del Lago di Massaciuccoli l area verrebbe interessata da battenti massimi prossimi a +0,73 slm. Si precisa inoltre che analizzando lo stato attuale ed in previsione dei futuri lavori di realizzazione delle opere stradali descritte in premessa, il lotto può essere considerato come inserito in tessuto edificato in quanto su due lati del lotto sono presenti strutture quali capannoni industriali e commerciali e sugli altri lati sarà realizzata la nuova viabilità (rotonda e raddoppio della Via Montramito) e sono presenti altri edifici a monte della viabilità descritta. Considerato quanto sopra e visto quanto emerso negli incontri tenuti presso l Autorità di Bacino del Serchio si prescrive una serie di accorgimenti che dovranno essere adottati nella progettazione delle volumetrie che saranno realizzate nell area in virtù di criteri denominati di autosicurezza. Per la sicurezza idraulica dell edificato e dei fruitori dello stesso si prescrive che i solai del piano terra siano impostati a circa m +1,23 slm cioè +50 cm dalla massima quota di esondazione. Per il principio di invarianza idraulica si dovranno prevedere volumetrie di invaso interni al lotto che garantiscano la ritenzione ed il rilascio delle acque di pioggia senza alterare il regime idrologico circostante. Le aree a parcheggio saranno realizzate con tecniche che consentano l infiltrazione delle acque meteoriche previo trattamento delle stesse in modo da rispettare la vulnerabilità dell acquifero. In ottemperanza alle recenti disposizione introdotte dalla 53/R non saranno realizzate aree a parcheggio con superficie superiore ai 500 mq. 7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO Il riferimento normativo di base è costituito dall Ord. P.C.M. n 3274 del 20 marzo Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica, pubblicata nella Gazzetta n. 105 del Principale elemento innovativo di tale ordinanza, che si propone di adeguare il quadro normativo italiano in materia sismica a livello di quello Europeo, è rappresentato dalla definitiva eliminazione della distinzione fra area sismica e 10

11 non sismica: l intero territorio nazionale viene infatti suddiviso in quattro zone sismiche definite in base al relativo Grado di sismicità. Ciascuna zona viene individuata in base ai valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (ag), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni. In Allegato 1 dell Ord. P.C.M. n 3274: Criteri per l individuazione delle zone sismiche individuazione, formazione e aggiornamento degli elenchi nelle medesime zone, vengono definiti i criteri riguardanti le zone sismiche e viene individuata per ciascun comune italiano la relativa zona sismica di appartenenza. In base a tale allegato, il Comune di Massarosa è incluso in zona 3, alla quale corrisponde un accelerazione orizzontale, con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) compresa fra 0.05g e 0.15g; la corrispondente accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico, definita dalle Norme Tecniche, risulta quindi ag = 0.15g. Per l intervento in esame, prendendo in considerazione le caratteristiche fisicomeccaniche dei terreni di fondazione dedotte dalle indagini sismiche eseguite dall A.C. in un area prossima all area di intervento è stato possibile definire l azione sismica sulle strutture di progetto in base a quanto esposto dall Ord. P.C.M. n 3274 del 20 marzo e dal D.M Norme tecniche per le costruzioni. I risultati della indagine sismica hanno individuato un valore delle Vs30 di circa m/s che corrisponde ad una categoria di suolo C, categoria topografica pari a1, accelerazione orizzontale massima convenzionale al suolo amax pari a 0,15g, Per il calcolo dell Azione Sismica ipotizzando fabbricati con una classe d uso III un coefficiente d uso Cu=1,5 ed una vita nominale Vn>50 anni, si ottengono i seguenti parametri: Amax(accelerazione massima) = m/sec2; Kh(coefficiente orizzontale) = 0.053; Kv(coefficiente verticale) = 0.026; Per quanto riguarda Il verificarsi del fenomeno della liquefazione si è fatta una verifica in base alle velocità sismiche derivate negli studi a supporto del RU. Con il metodo Andrus Strokoe (secondo il quale si possono definire liquefacibili terreni con Fs 1, si ricavano valori maggiori di 1 e quindi non liquefacibili. Per le problematiche legate alla subsidenza considerati i dati stratigrafici rilevati si prescrive si prescrive che la realizzazione di nuove volumetrie dovrà essere supportata da specifiche indagini locali per dimensionare correttamente le opere fondazionali, che comunque non potranno prescindere (sia nel caso di fondazioni superficiali che di quelle profonde) dal superare i primi tre metri dal p.c. al fine di raggiungere terreni sabbiosi dotati di buone caratteristiche geotecniche. 11

12 8 CONCLUSIONI E VALUTAZIONI SULLA FATTIBILITA Il Comune di Massarosa è dotato di un Piano Strutturale approvato con C.C. del di un RU approvato con Del. C.C. 101 dell ottobre 2008, di una variante al Piano Strutturale. Le presenti considerazioni sono state redatte in base alla DPGRT n.53/r del regolamento in attuazione dell art.62 della LR 1/2005 e viste le cartografie del PAI Autorità Bacino del Fiume Serchio, ultimo aggiornamento Del.n 168 del 21 dicembre 2010 e successiva adozione del comitato istituzionale avvenuta nella seduta del La fattibilità, così come determinata sulla base delle classi di pericolosità e redatta in osservanza alle norme del P.T.C. di Lucca e dalle N.T.A del regolamento Urbanistico adottato, risulta classificata secondo i seguenti indici: FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA F3 fattibilità condizionata: ai fini delle individuazione delle condizioni di compatibilità degli interventi con le condizioni di pericolosità rilevate, in sede di predisposizione dei progetti edilizi dovranno essere eseguite almeno due prove penetrometriche statiche CPT a conferma delle indagini già eseguite. La fattibilità delle opere è comunque subordinata all adozione di fondazioni che utilizzino come terreno portante quello al di sotto dei livelli superficiali e cedevoli (torbe e limi torbosi); FATTIBILITÀ IDRAULICA Secondo quanto indicato in premessa l area oggetto di variante è classificata secondo l autorità di bacino, per la maggior parte della superficie, in P2 e solo per una piccola porzione in AP. Si precisa che tali classi sono corrispondenti, secondo le disposizioni della DPGRT n.53/r del , rispettivamente ad aree a pericolosità idraulica elevata (I.3) per l area soggetta a P2 e aree a pericolosità idraulica molto elevata (I.4) per l area soggetta a AP. Ne deriva una doppia classe di fattibilità con le conseguenti limitazioni qui di sotto specificate: Per una piccola porzione F4 fattibilità limitata: la fattibilità delle opere è subordinata alla contestuale realizzazione di interventi di messa in sicurezza per eventi di ritorno di 200 anni definiti sulla base di studi idrologici e idraulici, tali interventi come sopra ricordato sono già stati completamente progettati ed i lavori sono in corso. Relativamente alla realizzazione di interventi di nuova edificazione previsti nel tessuto insediativo esistente( come nel nostro caso9 la messa in sicurezza può avvenire anche tramiti adeguati sistemi di autosicurezza, nel rispetto delle seguenti condizioni: o dimostrazioni dell assenza o dell eliminazione di pericolo per le 12

13 persone e i beni. Per tale aspetto si è prescritto di realizzare il piano di calpestio a quota di sicurezza; o dimostrazione che gli interventi non determinano aumento della pericolosità in altre aree. Della sussistenza delle condizioni di cui sopra deve essere dato atto anche nel procedimento amministrativo relativo al titolo abilitativo all attività edilizia. Si torna a precisare comunque che tale piccola area sarà vincolata da specifiche norme tecniche della variante che non consentiranno la realizzazione alcun tipo di intervento. Per la restante porzione F3 fattibilità condizionata: Deriva da condizioni di pericolosità elevata (I3), dove sono attesi allagamenti +m0.30 per eventi con Tr 200 anni. La predisposizione della variante urbanistica ed i conseguenti progetti edilizi, dovranno prevedere la preventiva o contestuale realizzazione di interventi strutturali per la riduzione del rischio sui corsi d'acqua, finalizzati alla messa in sicurezza idraulica ed il non aumento del rischio nelle aree contermini. La messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni può essere conseguita anche tramite adeguati sistemi di autosicurezza. Come già sopra specificato tali interventi sono stati già completamente progettati e parzialmente eseguiti. Saranno poi messi in opera accorgimenti ad ulteriore tutela dei beni e delle persone esposte quali sistemi di autosicurezza e regimazione delle acque meteoriche di pertinenza del lotto in rispetto dei principi dell invarianza idraulica. Della sussistenza delle condizioni di cui sopra deve essere dato atto anche nel titolo abilitativo all attività edilizia. FATTIBILITÀ SISMICA F2 fattibilità con normali vincoli: trovandosi in terreni di fondazione particolarmente scadenti in sede di predisposizione dei progetti edilizi dovranno essere eseguite almeno due prove penetrometriche statiche CPT finalizzate al calcolo del coefficiente di liquefazione e a confermare la categoria di suolo di fondazione individuata mediante le indagini a supporto del RU (stesa sismica di figura 3). Per quanto concerne gli aspetti sopracitati, visto le considerazioni di cui ai capitoli precedenti, si ritiene di poter definire la variante fattibile nel rispetto delle indicazioni e prescrizioni dettate e dei criteri costruttivi per le zone sismiche 3. 13

14 Massarosa, dicembre 2013 Dott. Guido Dini Geologo ALLEGATO 1 INDAGINI GEOGNOSTICHE DI RIFERIMENTO Prove Penetrometriche PDM di cui al Piano di recupero Casali Stesa sismica allegata al RU Prove penetrometriche PDM di cui al Progetto Viabilità di Pioppogatto 14

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