DECALOGO PER IL CORRETTO USO DEGLI ANTIBIOTICI E PER IL CONTENIMENTO DELLE RESISTENZE BATTERICHE IN ITALIA VERSIONE PRELIMINARE
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1 DECALOGO PER IL CORRETTO USO DEGLI ANTIBIOTICI E PER IL CONTENIMENTO DELLE RESISTENZE BATTERICHE IN ITALIA VERSIONE PRELIMINARE
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3 PREFAZIONE La preoccupante realtà epidemiologica italiana che coniuga un elevato consumo di antibiotici con un livello di resistenza antimicrobica non trova apparente giustificazione. Infatti il nostro SSN non soffre di tangibili carenze di risorse, i nostri ospedali non hanno in genere inadeguatezze strutturali ed il nostro personale sanitario (medici, infermieri) non può essere considerato impreparato. Quello che sembra mancare allora è la capacità di trasferire nella pratica clinica quotidiana quanto correttamente riportato in raccomandazioni e linee guida (buon uso degli antibiotici, buone pratiche assistenziali). Probabilmente la formazione del personale sull uso degli antibiotici ed il controllo delle infezioni è inadeguata o troppo teorica e gli strumenti di verifica sono troppo spesso assenti: non si ha alcun riscontro della qualità e dei risultati del nostro lavoro. Persiste poi una rilevante disparità a livello regionale: ventuno diverse realtà che garantiscono risposte, sul territorio ed in ospedale, molto disomogenee, che si riflettono poi in una erogazione di servizi assistenziali che risulta di qualità molto diversa, con il classico gradiente Nord-Sud. L idea di una specifica Guida che definisca le azioni prioritarie e che contribuisca a trasformare i buoni propositi in realtà consolidata appare una scelta naturale per una società scientifica multidisciplinare di recente costituzione come il GISA (Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica) che vuole promuovere la cultura dell appropriatezza nel trattamento delle infezioni e nel controllo della resistenza antimicrobica. L abbiamo realizzata con il contributo di specialisti di alto livello nei vari campi (igienisti, microbiologi, farmacologi, farmacisti, infettivologi) e la proponiamo alla comunità scientifica nazionale ed internazionale ed ai rappresentanti delle istituzioni e della politica, ben convinti che l approccio One Health, che si interessa della salute umana, di quella animale ed anche della tutela ambientale, sia l unica strategia potenzialmente in grado di contrastare la sfida della resistenza antimicrobica che, secondo le stime correnti, potrebbe provocare entro il 2050 sino a 10 milioni di morti. Francesco Menichetti Professore di Malattie Infettive, Università di Pisa Presidente del GISA (Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica)
4 FABIO ARENA Dipartimento di Biotecnologie Mediche, Università di Siena LUCA BUSANI Dipartimento di Malattie Infettive - Istituto Superiore di Sanità, Roma FRANCESCO G. DE ROSA, SILVIA CORCIONE, LUCA SCAGLIONE, GIOVANNI DI PERRI Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino PIER LUIGI LOPALCO Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Università di Pisa FRANCESCO MENICHETTI Dipartimento di Malattie Infettive, Università di Pisa Presidente del GISA (Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica) ANDREA NOVELLI, ELIA ROSI Dipartimento di Scienze della Salute, Sezione di Farmacologia Clinica e Oncologia, Università degli Studi di Firenze ANGELO PAN, ALESSIA ZONCADA Dipartimento di Malattie Infettive, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale, ASST Cremona GIAN MARIA ROSSOLINI Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze; Laboratorio di Microbiologia e Virologia, AOU Careggi, Firenze CARLO TASCINI Dipartimento di Malattie Infettive Ospedale Cotugno, Napoli BRUNO VIAGGI Dipartimento di Anestesia, AUO Careggi, Firenze CTS GiViTi Istituto Mario Negri, Ranica (BG)
5 DECALOGO PER IL CORRETTO USO DEGLI ANTIBIOTICI NELLE INFEZIONI E PER IL CONTENIMENTO DELLE RESISTENZE BATTERICHE IN ITALIA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI 1. VACCINI NEGLI ADULTI E OSPITE COMPROMESSO Pier Luigi Lopalco, Pisa 2. PROFILASSI ANTIBIOTICA NELLA CHIRURGIA E NELL OSPITE COMPROMESSO Carlo Tascini, Napoli CONTENIMENTO DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 3. CONTROLLO DELLE INFEZIONI Angelo Pan, Alessia Zoncada, Cremona 4. CONTROLLO DEGLI ANTIBIOTICI NEGLI ANIMALI E NEGLI ALIMENTI Luca Busani, Roma DIAGNOSI RAPIDA DELLE INFEZIONI BATTERICHE E DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 5. RUOLO DEI MARCATORI SURROGATI Bruno Viaggi, Firenze DIAGNOSI DELLE INFEZIONI BATTERICHE E TEST DI SENSIBILITA (AST) Gian Maria Rossolini, Firenze; Fabio Arena, Siena UTILIZZO APPROPRIATO DEGLI ANTIBIOTICI E CONTENIMENTO DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 8. STRATEGIE DI GESTIONE DEGLI ANTIBIOTICI Francesco G. De Rosa, Silvia Corcione, Luca Scaglione, Giovanni Di Perri, Torino 9. IL LABORATORIO FARMACOLOGICO PER L OTTIMIZZAZIONE DEGLI ANTIBIOTICI Andrea Novelli, Elia Rosi, Firenze 10. PROGRAMMA DI GESTIONE ANTIMICROBICA Francesco Menichetti, Pisa
6 SOMMARIO PREVENZIONE DELLE INFEZIONI 1. VACCINI NEGLI ADULTI E OSPITE COMPROMESSO pag. 10 Pier Luigi Lopalco Garantire un adeguata copertura vaccinale per malattie selezionate ha un impatto positivo sull utilizzo di antimicrobici e, di conseguenza, sulla resistenza agli antimicrobici. Occorrerebbe mettere in atto una strategia vaccinale multicomponente al fine di massimizzare l impatto della vaccinazione sulla resistenza antimicrobica. Occorrerebbe attuare le seguenti azioni: 1. Mantenere livelli di copertura elevati dei vaccini esavalenti, dei vaccini pneumococcici coniugati, nonché migliorare la copertura vaccinale per la vaccinazione contro il meningococco durante l infanzia. 2. Rafforzare la vaccinazione dei gruppi a rischio, attuando nuove e più efficaci strategie. Il ricovero ospedaliero può rappresentare un ottima opportunità, ed è possibile somministrare il vaccino prima della dimissione a tutti i pazienti che appartengono a gruppi a rischio. 3. Deve essere migliorata la copertura vaccinale per il vaccino contro influenza e pneumococco tra le persone al di sopra dei 65 anni di età. 4. Gli operatori sanitari devono essere vaccinati contro l influenza. 5. Occorre attuare strategie di comunicazione efficaci, al fine di contrastare la titubanza a vaccinare. 2. PROFILASSI ANTIBIOTICA NELLA CHIRURGIA E NELL OSPITE COMPROMESSO pag. 14 Carlo Tascini 1. Promuovere linee guida di riferimento per la profilassi batterica nella chirurgia o nell ospite compromesso. 2. Promuovere l approccio multidisciplinare necessario per produrre linee guida adeguate. 3. Attuazione dell aderenza a linee guida sulla profilassi di riferimento. 4. Strategia di intervento per ridurre l impiego inadeguato di antimicrobici nella profilassi chirurgica (farmaco, dose, via di somministrazione, durata). 5. Strategia di intervento per aumentare l impiego adeguato della profilassi medica nell ospite compromesso (esempio: neutropenia). CONTENIMENTO DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 3. CONTROLLO DELLE INFEZIONI pag. 18 Angelo Pan, Alessia Zoncada 1. Definire il controllo delle infezioni come priorità chiave del sistema di assistenza sanitaria, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale Sostenere azioni su infezioni associate all assistenza sanitaria e resistenza antimicrobica, mediante comunicazione e istruzione a tutti i livelli nel sistema dell assistenza sanitaria; Coinvolgimento del Ministero della Salute e dell Istituto Superiore di Sanità; Coinvolgimento di società scientifiche selezionate; Programmi di formazione obbligatori durante i diversi livelli dell istruzione, nei corsi universitari, nelle scuole di specialità e nell ambito di programmi di ECM, sulle infezioni associate all assistenza sanitaria per tutti gli operatori sanitari; Definizione di nuove linee guida nazionali in contesti critici (esempio le Enterobacteriaceae produttori di carbapenemasi CPE). 6
7 2. Campagna di sensibilizzazione dedicata agli amministratori ospedalieri (Direzioni Aziendali, Assessorati alla Salute, Agenzie di Sanità) Gruppi di lavoro sul controllo delle infezioni a livello regionale con programmi condivisi; Risorse (bilancio, fondi per la ricerca). 3. Gestione dei dati sulle infezioni associate all assistenza sanitaria Valutazione dell aderenza alle linee guida nazionali sul controllo delle infezioni già disponibili (esempio: Compendio INF OSS, MRSA); Partecipazione più ampia (obbligatoria?) al sistema di sorveglianza nazionale già disponibile (Infezione del sito chirurgico - SNICh e infezioni nell unità di terapia intensiva - SITIN) da parte di tutte le regioni; Definizione di un programma per nuovi sistemi di sorveglianza nazionale su aspetti critici: CLABSI, VAP, CAUTI, C. difficile. 4. CONTROLLO DELL IMPIEGO DEGLI ANTIBIOTICI NEGLI ANIMALI E NEGLI ALIMENTI pag. 24 Luca Busani 1. Stabilire obiettivi di riduzione dell impiego di antimicrobici negli animali d allevamento. 2. Limitazioni sull impiego di antibiotici critici negli animali d allevamento e da affezione. 3. Riduzione della dispersione ambientale degli antibiotici attraverso i reflui degli allevamenti e il letame e riduzione dei residui di antibiotici negli alimenti di origine animale. 4. Miglioramento della sorveglianza integrata sull impiego di antibiotici e sulla diffusione della resistenza antimicrobica sia nella medicina umana che in quella veterinaria. 5. Sensibilizzazione sui rischi per la salute inerenti alla resistenza antibiotica, compreso l impiego imprudente e l abuso di antimicrobici negli animali. DIAGNOSI RAPIDA DELLE INFEZIONI BATTERICHE E DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 5. RUOLO DEI MARCATORI SURROGATI pag. 28 Bruno Viaggi 1. Vi sono chiare evidenze a sostegno dell impiego della procalcitonina (PCT) nell ambito di una valutazione multiparametrica della gestione delle infezioni nei pazienti settici. 2. La terapia antibiotica su base di PCT si traduce in una significativa riduzione del numero di giorni di esposizione agli antibiotici, in un minore effetto correlato ai farmaci e in un minore tasso di resistenza agli antibiotici. 3. Il valore della PCT deve essere inquadrato ed interpretato nel contesto clinico. 4. Il cambiamento dinamico della PCT nelle prime ore esprime il valore predittivo della sopravvivenza e dell efficacia della terapia antibiotica con un impatto significativo sui risultati di sopravvivenza del paziente. 5. Avvalendosi della PCT, un clinico può anche differenziare, o per meglio dire ipotizzare, un infezione batterica da Gram-negativi o da Gram-positivi e, concentrandosi sul Valore Predittivo Negativo (VPN) di questo biomarcatore, in presenza di condizioni di sepsi, un valore di PCT di <2 ng/ml può rafforzare il sospetto clinico di eziologia fungina, permettendo quindi una diagnosi rapida più mirata. 6. In presenza di un paziente con sepsi/shock settico con PCT negativa o estremamente bassa, a causa della gravità del quadro clinico, un clinico attento dovrebbe indirizzare rapidamente la diagnosi verso l esclusione di quadri clinici quali ascessi profondi e/o raccolte compartimentalizzate, meningite/ventricolite, endocardite senza embolia, polmonite atipica, BSI causate da CoNS o da miceti. 7
8 SOMMARIO DIAGNOSI DELLE INFEZIONI BATTERICHE E TEST DI SENSIBILITÀ (AST) pag. 32 Gian Maria Rossolini, Fabio Arena 1. Produrre su base regolare (almeno ogni sei mesi) rapporti stratificati su dati AST cumulativi a livello di nosocomio, per assistere gli ASP (Antibiotic Stewardship Programs) nello sviluppo di linee guida locali per la terapia empirica. 2. Fare ogni sforzo possibile per ridurre tempi di esecuzione di ID (identificazione) e AST (adottare MALDI-TOF e sistemi diagnostici molecolari per ID microbica e rilevamento dei meccanismi di resistenza più importanti). 3. Disegnare flussi di lavoro diagnostici personalizzati e razionalizzare l impiego di nuove tecnologie adottando criteri di stratificazione dei pazienti (gravità della forma morbosa e/o rischio di rapida progressione clinica). 4. Sostenere attivamente i componenti degli ASP e gli altri clinici nell interpretazione dei risultati del CML (Clinical Microbiology Laboratory). UTILIZZO APPROPRIATO DEGLI ANTIBIOTICI E CONTENIMENTO DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA 8. STRATEGIE DI GESTIONE DEGLI ANTIBIOTICI pag. 34 Francesco G. De Rosa, Silvia Corcione, Luca Scaglione, Giovanni Di Perri 1. Contrastare la spirale dell empirismo terapeutico mediante ricerca sistematica di una diagnosi etiologica. 2. Monitorare sempre i dati epidemiologici e sulla resistenza locali a livello del reparto, per adottare regimi antibiotici empirici. 3. Tentare di diminuire gradualmente la terapia antibiotica di associazione ad ampio spettro empirica passando ad una terapia antibiotica mirata a spettro ristretto il prima possibile. 4. Tentare di identificare i pazienti a rischio elevato (esempio: colonizzazione rettale da batteri MDR) meritevoli di approcci empirici mirati. 5. Tentare di ridurre la durata del ciclo della terapia antibiotica (esempio: usando la PCT). 9. IL LABORATORIO FARMACOLOGICO PER L OTTIMIZZAZIONE DEGLI ANTIBIOTICI pag. 38 Andrea Novelli, Elia Rosi 1. Richiamare l attenzione su gli aspetti farmacologici correlati al fallimento clinico e microbiologico e alla potenziale emergenza di chemioresistenza: scelta inappropriata dell antimicrobico, dosaggio, modalità di somministrazione durata della terapia non corretti. 2. Ricordarsi che le soglie di chemiosensibilità batterica possono non essere attendibili in clinica, soprattutto nel paziente critico, per le modificazioni cinetiche correlate alle sue condizioni. 3. Il parametro farmacodinamico può essere modificato sia per gli antibiotici concentrazione-dipendenti (C max /MIC; AUC/MIC) che tempo-dipendenti (T/MIC) aumentando la concentrazione del farmaco o abbassando la MIC con la terapia di associazione. 4. Nel paziente critico, il monitoraggio terapeutico (TDM) dell antibiotico può risultare utile per ottimizzarne il dosaggio, sia per aumentarne l efficacia che per ridurne la tossicità. 5. Evidenziare il ruolo del laboratorio farmacologico per l ottimizzazione della terapia antimicrobica. 8
9 10. PROGRAMMA DI GESTIONE ANTIMICROBICA pag. 42 Francesco Menichetti 1. Campagna di sensibilizzazione pubblica a livello politico e governativo Sostenere azioni su infezioni associate all assistenza sanitaria e resistenza antimicrobica, per favorire regole nuove per la registrazione rapida degli antibiotici nuovi (AIFA, EMA). Coinvolgimento del Ministero della Salute, dell Istituto Superiore di Sanità, di società scientifiche. Raccomandazioni nazionali per l ASP. Attività di lobby. 2. Campagna di sensibilizzazione dedicata agli amministratori ospedalieri (Direzioni Aziendali, Assessorati alla Salute, Agenzie di Sanità). Risorse (bilancio, fondi per la ricerca). 3. Gestione degli antibiotici nuovi Linee guida e raccomandazioni multidisciplinari ed eque. Gestione condivisa tra consulente ID e specialista del modulo AIFA. Regole chiare e coerenti dell impiego off-label degli antibiotici nuovi. Supervisione del farmacista ospedaliero. 4. Approccio One Health Coinvolgimento del medico di base. DTP (diagnostica e piano terapeutico) per le infezioni più comuni (ad esempio: URTI). 9
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