Fondazione Maria Teresa Parea Uva per la cura delle Malattie Neurodegenerative. Non siamo nati per invecchiare

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1 FMT PU per la cura delle Malattie Neurodegenerative Non siamo nati per invecchiare

2 Membri fondatori: Alberto Uva Bruno della Negra Giancarlo Comi Gianvito Martino Patrizia Trobia Via Senato, Milano Tel Fax auva@mmh.mi.it - bdellanegra@mmh.mi.it

3 La missione della fondazione è quella di portare un contributo decisivo alla comprensione dei meccanismi degenerativi del cervello al fine di sviluppare nuove e più efficaci terapie per le malattie neurodegenerative La fondazione ha l obbiettivo di raccogliere fondi in maniera sistematica e continuativa per supportare la ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative La fondazione ha come obbiettivo finale la creazione di un centro di eccellenza internazionale per la ricerca e la cura delle malattie neurodegenerative e dei disturbi motori, cognitivi e psichiatrici ad esse associati La fondazione guarda all INSPE, Istituto di Neurologia Sperimentale dell Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, come uno dei primi istituti di ricerca di eccellenza sulle malattie neurodegenerative a livello internazionale.

4 Maria Teresa Parea Uva è mancata il 14 dicembre 2008 a 74 anni, dopo aver combattuto per dieci anni contro una lunga e difficile malattia neurodegenerativa. Il 5 Novembre 2009, il figlio Alberto ha costituito la fondazione Maria Teresa Parea Uva. Maria Teresa Parea Uva, nata a Milano il 5 marzo 1934, si è sempre impegnata come psicologa e nel sociale. Maria Teresa Parea Uva, con una laurea in biologia e una in psicologia, ha coadiuvato il marito dott. Gaetano Uva, medico genovese, pioniere della medicina psicosomatica in Italia, nella fondazione e nella conduzione del centro di medicina psicosomatica da lui fondato a Genova nel 1971 e in seguito del centro clinico di Villa Sormani, a Missaglia in provincia di Lecco, meravigliosa dimora del Seicento proprietà della famiglia Uva. Il centro di medicina psicosomatica e il centro clinico di Villa Sormani prendono vita dagli studi del dott. Gaetano Uva relativi all ipnosi terapia applicata al trattamento per la dissuefazione da tabagismo, da alcolismo e da varie forme di dipendenze. Maria Teresa Parea Uva nel 1982, alla scomparsa del consorte, aiutata da validi collaboratori ed in seguito dal figlio Vittorio Uva, medico psichiatra, continua il progetto professionale e sociale del marito e sviluppa ulteriormente il centro clinico di Missaglia. La dott.ssa Parea Uva segue e porta alla guarigione centinaia di migliaia di pazienti che arrivano da tutte le parti di Italia, afflitti da varie forme di dipendenza che incidono profondamente sulle loro vite e le loro relazioni sociali, riuscendo a risolvere fino al 70/80 % dei casi trattati. La dott.ssa Parea Uva approfondisce particolari tecniche di psicologia cognitivo-comportamentale portando relazioni e lavori a congressi nazionali e internazionali.

5 Maria Teresa Parea Uva, non manca di dedicare il suo tempo alla conservazione e gestione del patrimonio storico-culturale-artistico di Villa Sormani Marzorati a Missaglia assistita attivamente dal figlio Alberto. A metà degli anni 90 organizza importanti eventi legati alla beneficienza e alla divulgazione di rilevanti progetti a sostegno della sanità e della ricerca scientifica. Negli stessi anni supporta con importanti iniziative che si svolgono a Missaglia presso Villa Sormani il nascente campus biomedico di Roma I suoi tre figli hanno sempre seguito il suo insegnamento di madre e di medico: Vittorio Uva, psichiatra conduce il centro di medicina psicosomatica, anche nella sede di Missaglia, mentre Alberto (il primogenito) e Carlo (gemello di Vittorio) affiancano alla loro attività professionale, un attività rivolta al sociale, alla conservazione della proprietà quale punto di riferimento storico culturale importante del territorio e alla promozione di importanti iniziative culturali e sociali.

6 Non siamo nati per invecchiare: il cervello possiede un proprio processo, e precisi tempi, di invecchiamento naturali che in un alta percentuale della popolazione viene stravolto causando malattie neurodegenerative ad oggi inguaribili. Una sfida che si dovrà necessariamente vincere nei prossimi anni è quella contro le malattie degenerative del cervello tra cui, solo per citarne alcune, la Malattia di Alzheimer, il Morbo di Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, la Sclerosi Multipla, l Ictus Cerebrale ovvero quelle malattie dipendenti dalla morte progressiva delle cellule nervose. Impatto sociale: le malattie neurodegenerative rappresentano un onere notevole per la società perché determinano alti costi diretti ed indiretti. Le malattie neurodegenerative hanno un decorso inesorabilmente progressivo che si riesce a diagnosticare solo quando è già in fase avanzata, precludendo nella quasi totalità dei casi la possibilità di una terapia efficace, che non sia solamente sintomatica. Secondo i dati dell Organizzazione Mondiale della Sanità 1999 si stimava che, nel 2002, l 11% della popolazione, sia nei paesi ricchi che nei paesi poveri, avesse sviluppato una malattia del cervello di tipo neurologico o psichiatrico; si prevedeva che, nel 2005, tale percentuale sarebbe salita al 14,7%. Le previsioni attuali, anche le più rosee, indicano che negli anni a venire il fenomeno è destinato a farsi sempre più rilevante. Si calcola che la malattia di Alzheimer e altre forme di demenze colpiscano oltre 36 milioni di persone, soprattutto nel mondo occidentale, con un incidenza quadrupla per il 2050: il rischio di acquisire la malattia raddoppia ogni cinque anni dopo il sessantacinquesimo anno e aumenta in prevalenza nelle donne dopo l ottantacinquesimo.per il morbo di Parkinson l incidenza e prevalenza ogni cinque anni dopo il sessantacinquesimo anno e aumenta in prevalenza nelle donne dopo l ottantacinquesimo. Per il morbo di Parkinson l incidenza e prevalenza aumenta con l età e dai casi stimati nel 2005 si prevede un raddoppio nel 2030.

7 L impatto sociale che ne deriva è devastante: malattie come l Alzheimer sono progressive, hanno una durata media di 10 anni, durante i quali l autonomia del paziente diminuisce richiedendo impegno e costi crescenti da parte della famiglia. Questi malati non sono quasi mai ospedalizzati e oltre il 75% delle cure e dell assistenza è fornita dalla famiglie, che vivono il dramma quotidiano di una emergenza sanitaria ancora irrisolta. Alle malattie neurodegenerative sono inoltre associati disturbi cognitivi e psichiatrici che spesso incidono sulla prognosi funzionale e aumentano i rischi di esaurimento dei caregivers, cioè di coloro in grado di assistere i pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Il disturbo cognitivo rappresenta una fonte di disabilità grave nelle malattie neurodegenerative. Poiché tali disturbi cognitivi, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, sono destinati ad aumentare in modo esponenziale, è necessario elaborare strategie dal punto di vista sociosanitario per prevenirne l insorgenza e contenere la disabilità e i costi umani ed economici che da tali disturbi derivano. Disturbi dell'umore, disturbi deliranti, disturbi comportamentali rappresentano complicanze frequenti delle malattie neurodegenerative, in caso di patologie che interessano di preferenza le regioni corticali e sottocorticali. In uno scenario di mancanza di valide soluzioni terapeutiche, la ricerca volta a capire le cause e i meccanismi alla base delle malattie neurodegenerative è l unica strada possibile per arrivare ad una diagnosi precoce e a nuove e più efficaci terapie.

8 Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE) Istituto Scientifico Univeristario San Raffaele, Milano La fondazione MARIA TERESA PAREA UVA guarda all INSPE, Istituto di Neurologia sperimentale del San Raffaele di Milano, come uno dei primi istituti di ricerca di eccellenza sulle malattie neurodegenerative a livello internazionale. L approccio dell INSPE è basato sulla medicina translazionale, ovvero quel tipo di medicina che partendo dalla ricerca fondamentale trasferisce rapidamente i suoi risultati in terapie da impiegare in ambito clinico. Grazie alla stretta interazione con il Dipartimento Neurologico del San Raffaele, INSPE applica un approccio integrato tra ricerca fondamentale e ricerca clinica che ha come obbiettivo la diagnosi precoce e la cura delle malattie neurodegenerative e dei disturbi motori, cognitivi e psichiatrici ad esse associati.

9 L INSPE è uno oggi uno dei primi istituti di ricerca di eccellenza sulle malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale, quali la Sclerosi Multipla, le malattie infiammatorie del sistema nervoso periferico, le malattie cerebrovascolari e le patologie traumatiche dei nervi e del midollo. Le malattie neurodegenerative sulle quali INSPE intende focalizzare la sua ricerca sia di fondamentale che clinica sono la Sclerosi Laterale Amiotrofica, la Malattia di Alzheimer ed il Morbo di Parkinson. I laboratori di ricerca di INSPE, che si estendono su di un area di m 2, sono specializzati nelle seguenti aree: neuroimaging funzionale, neurobiologia dello sviluppo, neurofisiologia sperimentale, la neuroepidemiologia, neuroimmunologia, neuropatologia, neuropatie umane ereditarie, interazioni axo-glaili, la neuroimmunologia clinica, riparazione del sistema nervoso centrale e periferico, e neurogenetica. Attraverso l impegno della ricerca fondamentale e clinica si propone i seguenti obbiettivi: Individuazione dei meccanismi molecolari che causano le patologie neurologiche Messa a punto e validazione di nuove terapie Definizione e validazione di marcatori biologici e strumentali da impiegare nella diagnosi precoce delle malattie neurologiche e nel monitoraggio individuale dei pazienti sottoposti a trattamenti convenzionali ed innovativi. Accesso facilitato a terapie sperimentali somministrate in condizioni controllate Formazione di ricercatori nell area della neurologia sperimentale attraverso organizzazione di convegni scientifici e corsi didattici di alta specializzazione inclusi dottorati post-layrea (e.g. Dottorato di Neurologia Sperimentale, Università Vita-Salute S. Raffaele) Per svolgere la sua attività al meglio, INSPE ha in essere collaborazioni scientifiche e didattiche con le più prestigiose realtà accademiche nazionali ed internazionali (Cambridge, Oxford, Londra, Parigi, Boston, San Francisco).

10 Collaborazioni internazionali: Institute of Neurology, Queen Square, LOndra (A. Thompson) Univeristà di Oxford (P: Matthews) Università di Cambridge (A. Compston, R.Franklin) Università di Dusseldorf (H.P. Hartung) Università di Gottingen (W. Bruck) Università La Salpetrière di Parigi (B. Zalc, C. Lubetski) Università di New York (R. Grossman) Dipartimento di Neuroimmunologia, Ospedale Val d Ebron, Barcellona (X. Montalban) Institute Cochin, Paris (P. O. Courard) Università di Valencia, (J. M. Garcia Verdugo) Pasteur Institute, Athens (L. Probert) Laboratory of Body and Mind immunology, Weizmann Institute, Rehovot, Israel (M. Schwartz) Biomedical Primate Research Center, Rijswijk (B. t Hart) Harvard Institute of Medicine (S. Khoury) Università del Vermont (Y. Mao-Draayer) Università di Griffith, Brisbane (A. Mckay-Sim) Burnham Institute for Medical Researc, La Jolla (A. Terkisk) Montreal Institute of Neurology, (J. Antel) Università di Zurigo, (D. Hermann) Università del Texas (E. Frohman) Università di Leicester (M. A. Horsfield) UCSF San Francisco (B. L. Miller) Collaborazioni nazionali: L. Battistini, MD, PhD, Laboratory of Neuroimmunology, European Centre for Brain Research, Rome; L. Bonfanti, PhD, Department of Veterinary Morphophisiology, University of Turin; G. Camussi, MD, Department of Internal Medicine, University of Turin; G.Constantin, MD, PhD, Department of General Pathology, University of Verona; D. Franciotta, MD, IRCCS Fondazione Istituto Neurologico C. Mondino, Pavia; A.Gritti, PhD, TIGET San Raffaele Scientific Institute, Milan; A. Manfredi, MD, DIBIT, San Raffaele Scientific Institute, Milan; B. Marchetti, PhD, IRCCS Oasi Maria S.S., Troina; P. Mortini, MD, Neurosurgery Unit, San Raffaele Hospital, Milan; P. Marzola, PhD, Department of Morphological-Biomedical Sciences, University of Verona; G. Scotti, Department of Neuroradiology, San Raffaele Hospital, Milan; A. Sannino, PhD, Department of Innovation Engineering, University of Salento, Lecce;

11 Mariateresa Parea Uva Il 9 febbraio 2010 il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha deciso di conferire il prestigioso premio Rosa Camuna alla memoria di Maria Teresa Parea Uva.