RELAZIONE TECNICA INTEGRATIVA CON RICHIESTA INTEGRAZIONE CODICE C.E.R
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- Giulio Longhi
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2 RELAZIONE TECNICA INTEGRATIVA CON RICHIESTA INTEGRAZIONE CODICE C.E.R (miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce ) Premessa La presente relazione tecnica integrativa è stata eseguita al fine di dare seguito a quanto richiesto dalla R.A.S. Direzione Generale dell'ambiente, con prot. N del 04/06/2014, in merito alla procedura di verifica di VIA, ai sensi del D.Lgs. 152/06 e della DGR34/33 del 07/08/2012 per un Progetto per l'esercizio delle operazioni di recupero rifiuti inerti non pericolosi tramite autorizzazione ordinaria ai sensi dell'art.208 del D.Lgs152/06 da avviare in Olbia località Paule Lada. Proponente: Ditta Pattitoni Autotrasporti Srl. Procedimento Prot. ADA n 6557 del 24/03/2014. Con la presente si propone inoltre un integrazione all'elenco dei codici CER di cui si vuole procedere per le operazioni di messa in riserva (R13) e recupero (R5) di cui al codice miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce INTEGRAZIONE CODICE RIFIUTO Si richiede variante all'elenco dei codici rifiuti presentati per l'attività di messa in riserva (R13) e recupero (R5) relativa all'inserimento del codice CER (miscele Pag. 1
3 bituminose diverse da quelle di cui alla voce ) per la quale si applicano le norme di cui al punto 7.6 del D.M , allegato 1 così come modificato dal D.M. Ambiente e Tutela del Territorio n 186 del 05/04/2006 (allegato 5) e di cui si riportano integralmente: 7.6 Tipologia: conglomerato bituminoso Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti Attività di recupero: b) realizzazione di rilevati e sottofondi stradali (il recupero è subordinato all esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto) [R5] Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate. L'elenco aggiornato dei codici rifiuti inerenti il progetto per l'esercizio delle operazioni di recupero rifiuti inerti non pericolosi, tramite autorizzazione ordinaria ai sensi dell'art. 208 del D.Lgs 152/06 e s.m.i., è il seguente: C.E.R. Descrizione Cemento Mattoni Mattonelle e ceramiche Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, non contenenti sostanze pericolose Terra e rocce non contenenti sostanze pericolose Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, non contenenti sostanze pericolose miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Pag. 2
4 CHIARIMENTI ED INTEGRAZIONI. Relativamente alla richiesta di chiarimenti, di cui alla lettera di trasmissione RAS con prot. N del 04/06/2014, si specifica quanto segue: 1) Chiarire le attività svolte dalla Società allo stato attuale e relativo regime autorizzativo. La Ditta Pattitoni Autotrasporti S.r.l., è iscritta al registro imprese CCIA di Sassari al n REA SS Esegue le seguenti attività: - trasporto merci per conto terzi con autocarro. Iscritta all'albo Nazionale Gestori Ambientali con n CA01686 per i codici rifiuti [ ] [ ] [ ] con validità fino al 24/01/ Scavi e movimento terra. - Commercio all'ingrosso di inerti e inerti riciclati ( dall'01/06/2012). Albi e ruoli - Albo Imprese Artigiane n 38050, prov. SS - Albo Nazionale Gestori Ambientali n CA/001686, iscritta nella sezione di Cagliari 2) Aggiornare il quadro informativo relativamente alla richiesta di variante, dichiarata dal Proponente, dello strumento urbanistico del Comune di Olbia. Dovrà inoltre essere verificata la coerenza del progetto con il Piano Regionale per la gestione dei rifiuti speciali e con il PAI. In merito alla Variante al Piano di Fabbricazione in cui veniva chiesto il passaggio da Zona omogenea E1 (zona agricola irrigua) a Zona per impianti tecnologici (AT del Pag. 3
5 vigente P.d.F.) si comunica che con Deliberazione del Consiglio Comunale N 36 del 30/04/2014, con oggetto Variante al Programma di Fabbricazione Comunale per aggiornamento cartografico e normativo e reitero vincoli preordinati all'esproprio su aree destinate a standard urbanistici APPROVAZIONE DEFINITIVA, viene accolta la richiesta di cambio destinazione da zona E agricola a zona AT ( come da Allegato A Controdeduzioni osservazioni alla DCC n 36 del 30/04/2014 di cui alla posizione n 85) ed in riferimento alle osservazioni apportate da Pietro Pattitoni con prot. N del 23/12/2013. In merito alla coerenza con il Piano Regionale per la Gestioni Rifiuti Speciali (approvato con Deliberazione Regionale n 50/17 del 12/12/2012) si ritiene che il progetto proposto, così come modificato, sia in linea con le disposizioni in esso contenuto. Il progetto proposto ( inclusivo della variante all'elenco codici CER con integrazione del codice , come più avanti descritto) prevede l'operazione di riciclo/recupero R5 per rifiuti inerti nella macrocategoria 17 dei codice CER. Prevalentemente l'attività di recupero sarà riferita a quattro principali rifiuti inerti: Terre e rocce da scavo Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Il progetto delle operazioni di recupero prevedrà, allo stato attuale delle cose, che le terre e rocce da scavo occupino circa 40% della superficie destinata all'attività R13 ( messa in riserva), e proporzionatamente per i quantitativi di recupero del materiale. Il motivo per cui si ritiene che le terre e rocce da scavo abbiano un peso rilevante per l'intera attività Pag. 4
6 di recupero è da ricercarsi nel fatto che tali rifiuti verranno conferiti anche dall'attività (esistente) della Ditta Pattitoni autotrasponti S.r.l. in relazione al movimento terra. Quindi di fatto si eseguirà un ciclo integrato delle attività di scavo, trasporto rifiuto e recupero nell'impianto oggetto della presente. Nell'ambito dei rifiuti specificatamente di origine da costruzione e demolizione è stata data maggior importanza al codice CER in linea con i dati del Piano Regionale Gestione Rifiuti Speciali in cui si evidenzia che la produzione di questa tipologia di rifiuto è di oltre il 50% del totale (il quale ammonta a kg) della categoria 17 - ad esclusione delle terre e rocce da scavo - di cui, dagli ultimi dati verificati, il 60% 1 del codice è destinato al recupero, mentre il restante 40% 1 è smaltito. Importanza non secondaria è stata data anche al codice miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche la cui produzione in Sardegna si attesta al 18% del totale dei rifiuti da demolizione e costruzione, del quale solo il 14% 1 di questo è destinato al recupero mentre l'86% 1 va a smaltimento. Le miscele bituminose di cui al codice sono un rifiuto che investe con un incidenza di rilievo nella produzione dei non pericolosi derivanti dalla categoria 17, che sempre con esclusione di quelli prodotti dalle terre e rocce da scavo, si attesta nell'ordine del 5% 1 con un quantitativo percentuale di recupero intorno al 68% 1, mentre il restante 32% 1 viene smaltito. 1 Dati riferiti al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali Pag. 5
7 Infine non si ritiene vi siano le condizioni per fattori escludenti e/o limitanti per la localizzazione dell'impianto di recupero rifiuti proposto secondo le Tab e Per quanto riguarda la coerenza con Il Piano di Assetto Idrogeologico si conferma quanto affermato nella relazione tecnica presentata ovvero che l'impianto di recupero di rifiuti inerti si trova al di fuori dei limiti definiti dal PAI, si riporta lo stralcio della cartografia aggiornata messa a disposizione da SardegnaMappePAI Pag. 6
8 tramite procedura ordinaria (art. 208 D-lgs 152/06 e s.m.i.). Proponente: ditta Pattitoni Autotrasporti S.r.l. Impianto di Recupero Ditta Pattitoni Pag. 7
9 Per maggior attenzione riposta alla problematica delle fasce fluviali alluvionate a seguito dell evento calamitoso Cleopatra dell'11 novembre 2013 si riporta lo stralcio della cartografia delle perimetrazioni delle aree alluvionate del Comune di Olbia, così come approvata dalla Regione con Delibera del comitato istituzionale n 1 del 27/02/2014. Impianto di Recupero Ditta Pattitoni e di cui si è elaborato un ulteriore stralcio relativamente alla Zona di Paule e Lada nei pressi dell'impianto in progetto. Pag. 8
10 Impianto di Recupero Ditta Pattitoni Per definire più precisamente la delimitazione delle aree alluvionate nella zona del rio Seligheddu è stata condotta una verifica visionando la documentazione degli uffici tecnici del Comune di Olbia dalla quale si evince che la perimetrazione passa al di fuori dell'impianto e così come di seguito raffigurato. Pag. 9
11 Oltre al fatto di essere integralmente al di fuori della perimetrazione eseguita dagli uffici tecnici del Comune di Olbia si riporta anche il dato che di fatto l'esondazione si è materialmente fermata già al confine inferiore della proprietà di Pattitoni Pietro. 3) Descrivere coerentemente lo stato di progetto, in forma di relazione e planimetrie, indicando i quantitativi previsti per le operazioni di recupero R13 e R5 dei singoli codici CER e i volumi per lo stoccaggio istantaneo. L'attività di messa in riserva (R13) e riciclo/recupero (R5) verranno svolte all'interno dell'area pavimentata in cls di mq 900 circa in cui saranno suddivise le aree per lo Pag. 10
12 stoccaggio istantaneo da quello di frantumazione e vagliatura. Il ciclo produttivo sarà eseguito secondo le seguenti fasi: a) Ricezione, controllo e sistemazione del materiale destinato alla frantumazione nelle aree di stoccaggio istantaneo; b) Raccolta del materiale stoccato con benna frantoio mobile; c) Frantumazione del materiale attraverso la benna frantoio; d) Vagliatura del materiale ottenuto per la suddivisione granulometrica; e) Stoccaggio del materiale selezionato in varie cataste in base alla granulometria; f) Riutilizzo (attraverso vendita) del materiale selezionato; I rifiuti inerti da recuperare saranno suddivisi per codice CER e le superfici di stoccaggio istantaneo saranno di differente dimensione e secondo la seguente tabella: Superficie Volume C.E.R. Descrizione di stoccaggio da progetto di stoccaggio da progetto [mq] [mc] Cemento 18, Mattoni 18, Mattonelle e ceramiche 18, Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, non contenenti sostanze pericolose miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Terra e rocce non contenenti sostanze pericolose Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, non contenenti sostanze pericolose 56, , , TOTALE Pag. 11
13 Di seguito una rappresentazione grafica della suddivisione delle zone dell'impianto di recupero rifiuti inerti (ved. nuova TAV.2). Una volta vagliato il materiale recuperato verrà depositato in un area separata ed ordinato per pezzatura disponibile alla rivendita (vedi TAV.2). L'area di deposito dei sottoprodotti finiti sarà suddivisa in 5 zone, di cui una dedicata al recupero delle miscele bituminose e quattro per gli aggreggati ricilati ripartiti per pezzatura ovvero: sabbie 0/4 mm; ghiaia 4/30 mm; pietrisco 30/70 mm ;pietrisco 70/120 mm Ogni zona avrà una superficie di 155 mq circa per un volume di deposito di circa 200 mc per un totale di deposito prodotti finiti recuperati di 1000 mc. Pag. 12
14 L'area destinata al deposito dei prodotti finiti non sarà ubicata in aree esondabili o suscettibili di allagamento. La quantità totale di recupero prevista suddivisa per codice rifiuto sarà la seguente: C.E.R. Descrizione Quantità [t/anno] Cemento Mattoni Mattonelle e ceramiche Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, non contenenti sostanze pericolose 5' Terra e rocce non contenenti sostanze pericolose 18' miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce Rifiuti misti dell attività di costruzione e demolizione, non contenenti sostanze pericolose 1'000 15'000 Ovvero anche nei seguenti quantitativi, divisi per Tipologia secondo il Il D.M , allegato 1 così come modificato dal D.M. Ambiente e Tutela del Territorio n 186 del 05/04/2006 (allegato 5): Tipologia 7.1 rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto. Quantità Totale di recupero prevista: t/anno Tipologia 7.31 Terre da coltivo, derivanti da pulizia di materiali vegetali eduli e dalla battitura della lana sucida; terre e rocce di scavo. Quantità Totale di recupero prevista: t/anno Tipologia 7.6 Conglomerato bituminoso Quantità Totale di recupero prevista: t/anno Pag. 13
15 Per un totale complessivo annuo stimato in t ovvero circa 27'000 mc/anno e con una previsione di produzione media giornaliera globale di 90 mc/giorno (135t). 4) In merito al sistema per la gestione delle acque meteoriche, chiarire la presenza di eventuali scarichi. Le acque meteoriche saranno convogliate in un sistema di raccolta con annesso trattamento acque meteoriche di prima pioggia. L'acqua trattata sarà smaltita sul suolo per mezzo di una condotta drenante della lunghezza di metri 100 circa (ved. Tav2 del progetto). Il diagramma di flusso è il seguente: 5) Qualificare i ricettori presenti nell'intorno dell'impianto individuando gli effetti della realizzazione dell'intervento e le misure di mitigazione previste. Nell'intorno dell'impianto sono presenti per lo più capannoni di ricovero attrezzi e/o mezzi. L'edificio ad uso abitativo più vicino è situato ad un distanza non inferiore a 115 metri dalla piattaforma in cui saranno svolte le operazioni di recupero. Di seguito una planimetria con indicatori dettagliati dei ricettori presenti: Pag. 14
16 Date le caratteristiche dell'attività ed in riferimento alle caratteristiche dell'area circostante, si prevedono impatti molto modesti sui ricettori individuati e basati quasi esclusivamente per le emissioni delle polveri dovute alla movimentazione delle terre e rocce da scavo e dei materiali di risulta delle demolizioni. Oltre alla soluzione già adottata in precedenza, ovvero di dotare l'impianto di un sistema di abbattimento polveri con irrigatori a spruzzo, si è deciso di ampliare la rete di nebulizzazione con irrigatori anche lungo tutta la fascia del perimetro situato in basso, ossia quella che è più vicina al confine di proprietà del ricettore individuato come casa colonica. Per quanto riguarda gli effetti determinati dall'impatto acustico si osserva che già al limite dei confini della proprietà di Pattitoni Pietro il livello di intensità sonora è in linea con la Pag. 15
17 classe acustica di riferimento. In ogni caso verrà previsto un inserimento di alberi ad alto fusto lungo la zona perimetrale al confine con il ricettore definito casa colonica. Questo intervento andrà a sommarsi alla già presente barriera naturale nell'intorno dell'impianto mitigando ulteriormente l'impatto acustico e favorendo una condizione ancora più prudenziale rispetto alla prima valutazione sullo stato post-operam. 6) Per quanto riguarda il rumore, l'analisi presentata dovrà essere integrata con una valutazione previsionale dello stato post operam basata su misure riferite allo stato attuale presso i ricettori presenti intorno all'impianto. Si allega a riguardo l'analisi acustica integrativa effettuata dalla ditta Laboratorio Chimico Nuorese del Dott. Lino Brundu. Pag. 16
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