PROVINCIA DI LIVORNO. Proposta di Relazione Previsionale e Programmatica

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1 PROVINCIA DI LIVORNO Proposta di Relazione Previsionale e Programmatica

2 Gennaio 2012 Indice Relazione previsionale e programmatica Sezione 1 Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell economia insediata e dei servizi dell Ente Sezione 2 - Analisi delle risorse Sezione 3 - Programmi e Progetti Sezione 4 - Stato di attuazione dei Programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni llo stato di attuazione Sezione 5 - Rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici Sezione 6 - Considerazioni finali lla coerenza dei Programmi rispetto ai Piani regionali di sviluppo, ai Piani regionali di settore, agli Atti programmatici della Regione

3 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE

4 1.1 POPOLAZIONE POPOLAZIONE LEGALE AL Popolazione residente S.E.L. Area Livornese S.E.L. Val di Cecina S.E.L. Val di Cornia S.E.L. Arcipelago Totale Provincia di Livorno Aspetti demografici e socio-economici (a cura dell Osservatorio sociale provinciale) 1.1 Caratteristiche demografiche: popolazione, famiglie, presenza straniera. Al 31/12/2010 risiedevano nella provincia di Livorno quasi cittadini. Nel corso degli ultimi quindici anni la popolazione provinciale ha visto un decremento dal 1995 al 2001 e poi una costante risalita fino al 2010, quasi esclusivamente dovuta all incremento del fenomeno migratorio. La crescita nel corso dell ultimo decennio è stata complessivamente del 5 con una dinamica molto simile ma costantemente al di sotto della media regionale. In merito alla distribuzione territoriale, il 52 della popolazione risiede nella Zona Livornese 1, seguita da Bassa Val di Cecina 2 (21,4), Val di Cornia 3 (17,2) e Elba 4 (9,4). N. residenti ( ) N. indice residenti ( ; 2001=100) Livorno Toscana 107, , Zona socio-sanitaria costituita dai comuni di Capraia Isola, Collesalvetti e Livorno. 2 Zona socio-sanitaria costituita dai comuni di Bibbona, Castagneto Carducci, Cecina, Rosignano Marittimo. 3 Zona socio-sanitaria costituita dai comuni di Campiglia Marittima, Piombino, San Vincenzo, Sassetta, Suvereto 4 Zona socio-sanitaria costituita dai comuni di Campo nell'elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina, Rio nell'elba.

5 La popolazione livornese, analogamente a quanto avviene nel resto della regione e del paese è sottoposta ad un progressivo invecchiamento che è solo parzialmente attenuato dalla crescente presenza straniera (tradizionalmente caratterizzata da un età media molto più giovane della popolazione autoctona). Al 2010 si contano nella provincia di Livorno circa over 65 (circa ¼ della popolazione totale) con un indice di vecchiaia di 204 anziani ogni 100 giovani 0-14 anni, valore sensibilmente più elevato rispetto alla media toscana e che colloca la provincia ai vertici regionali. Nel territorio la zona sensibilmente più anziana è la Val di Cornia (gli anziani sono il 27 dei residenti con un rapporto di 236 ogni 100 giovani), seguita da Bassa Val di Cecina (213 anziani ogni 100 giovani), mentre Zona Livornese (193 anziani ogni 100 giovani) e Elba (190) sono decisamente più giovani. Indice di vecchiaia (raffronto ) Indice di vecchiaia (graduatoria 2010) Livorno Toscana 205,7 204,3 191,9 182, GR MS LI SI LU Toscana FI PT AR PI PO 142,5 182,9 204,3 212, Indice di vecchiaia = pop. 65 e oltre / pop * 100 La struttura e le dinamiche della famiglia sono attraversate in questi ultimi venti anni da profondi mutamenti. Anche a Livorno si assiste ad un processo di semplificazione strutturale che vede corrispondere ad una crescita dei nuclei familiari (passati da a quasi in quindici anni) una progressiva contrazione del numero medio di componenti (da 2,56 a 2,22 componenti). La distribuzione territoriale delle famiglie ricalca la distribuzione della popolazione e si risconta una dimensione media più consistente nella Zona Livornese rispetto a quella più rarefatta delle altre aree. N. famiglie ( ) N. medio componenti per famiglia ( ) ,56 2,49 2, ,30 2,26 2,

6 Come detto le trasformazioni non riguardano soltanto la composizione ma investono anche e soprattutto le dinamiche interne. L instabilità familiare (quasi 34 separazioni e divorzi ogni 10mila residenti) e matrimoniale (3,6 divorziati ogni 100 maggiorenni), cresciuto ovunque in Italia, vede nel territorio livornese un incremento ed una consistenza molto più accentuate rispetto al resto della regione e del paese. In tali peculiarità non si riscontrano sensibili differenze territoriali all interno della provincia ma si evidenzia al contrario una diffusione omogenea del fenomeno. Indice di instabilità familiare ( ) Indice di instabilità matrimoniale (2010) 45,0 35,0 Livorno Toscana 31,2 41,0 33,8 4,0 3,0 3,6 2,9 25,0 19,7 15,0 2,0 5, Indice di instabilità familiare = separazioni + divorzi / residenti * ,0 Livorno Toscana Indice di instabilità matrimoniale = divorziati / maggiorenni * 100 La presenza straniera è stata a Livorno, analogamente ad altre aree costiere della Toscana, un fenomeno tardivo rispetto a quanto avvenuto nel resto della regione. Nonostante questo, i tassi di crescita dell immigrazione l territorio provinciale sono molto significativi: dal 1992 gli stranieri residenti sono passati da poco più di a oltre e dal 2001 al 2010 il numero è quasi quadruplicato. Ad oggi gli stranieri rappresentano il 7 dei residenti contro il 9,7 della Toscana e ad essi si deve l incremento complessivo di popolazione registrato nell ultimo decennio: la componente migratoria ha infatti compensato di gran lunga la componente naturale (differenza tra nascite e morti). La consistenza numerica più elevata si registra nell area Livornese, seguita da Bassa Val di Cecina, Val di Cornia e Elba ma la presenza più incisiva si riscontra nelle aree dell Elba (8,8 dei residenti) e della Bassa Val di Cecina (8,3). N. stranieri residenti ( ) stranieri totale residenti ( ) ,0 Livorno Toscana 9, ,0 4,0-7,0 3,0 2,0 0,

7 Al di là della crescita numerica, comunque consistente, ciò che sembra importante sottolineare sono i segnali di radicamento della presenza straniera l territorio. Molti indicatori infatti mostrano chiaramente l esistenza di progetti migratori stabili che rendono il fenomeno migratorio un fattore strutturale anche nella provincia di Livorno. La crescita riscontrabile nell inserimento scolastico (dal 3,4 al 6,4 degli iscritti) e lavorativo (quasi iscritti ai CPI) e nell utilizzo dei principali servizi socio-sanitari rappresentano chiari elementi di tutto ciò. iscritti stranieri nelle scuole totale iscritti ( ) Stranieri iscritti ai CPI ogni 100 stranieri residenti ( ) 12,0 8,0 Livorno Toscana Italia 10,8 7,1 30,0 20,0 Livorno Toscana 26,1 18,0 6,4 6,4 4,0 4,2 3,4 10,0 7,8 0,0 2004/ / /09 0, Tasso di ospedalizzazione dei non italiani residenti ( ) 10 7,5 5 Livorno Toscana 8,24 6,03 2,5 2,36 1, Tasso di ospedalizzazione = ricoveri / residenti * Per quanto riguarda la provenienza, l area dell est europa (neocomunitaria ed extracomunitaria) è preponderante, ma si riscontra una buona presenza anche di nordafricani e di latinoamericani. Le nazionalità maggiormente numerose sono di gran lunga quella rumena con quasi residenti (20 del totale) e quella albanese con poco meno di (14), seguite a distanza da quella ucraina (9,5) e quella marocchina (8,3).

8 Residenti stranieri nella provincia di Livorno prime 15 nazionalità (2010) Romania Albania Ucraina Marocco Senegal Perù Moldova Germania Polonia Cina Rep. Popolare Filippine Tunisia Macedonia Rep. Dominicana Russia Federazione Altre Alcuni indicatori della condizione socio-economica La situazione reddituale della provincia livornese mostra alcune peculiarità. Il reddito medio riscontrabile dall imponibile IRPEF colloca Livorno ( ) leggermente al di sotto del livello medio regionale ( ) ma l importo medio delle pensioni vigenti segna un chiaro vantaggio l dato toscano (ben 873 contro 771 ). In merito al reddito medio IRPEF, l area Livornese con è quella che mostra il livello più elevato e che si attesta al di sopra della media regionale, mentre le altre aree si collocano al di sotto del dato toscano rispettivamente con (Bassa Val di Cecina), (Val di Cornia) e (Elba). In relazione all importo medio mensile delle pensioni vigenti la Val di Cornia (945 ) prevale lle altre zone, seguita da area Livornese (895 ), Bassa Val di Cecina (808 ) e Elba (747, unica la di sotto della media regionale). Reddito medio IRPEF (2009) Importo medio mensile delle pensioni vigenti (2010) ,2 770, Livorno Toscana 500 Livorno Toscana L analisi di alcuni indicatori di sofferenza economica invece mostrano chiaramente come la situazione livornese evidenzi alcuni ambiti di fragilità. La presenza di pensioni sociali (oltre al 2010), che mette in evidenza un possibile aspetto di sofferenza economica della popolazione anziana, ci dice che con oltre 5 pensioni sociali ogni 100 ultra-sessantacinquenni, Livorno si colloca al di sopra della media regionale. Nel territorio il tasso più elevato si registra nell area Livornese (5,85) mentre le altre zone si attestano in linea o al di sotto del valore medio toscano.

9 Altri dati da tenere in debita considerazione sono quelli relativi alle richieste di contributi economici da parte delle famiglie per far fronte ai canoni di locazione e quelli relativi all andamento del numero di sfratti emessi. Entrambi gli indicatori mettono infatti in evidenza aspetti di crisi sia per quanto riguarda la situazione economica delle famiglie che per ciò che concerne il disagio abitativo. Nelle richieste di integrazione per gli affitti la fotografia provinciale al 2011 (oltre domande presentate) evidenzia un valore ben al di sopra della media toscana (19,6 contro 15,7 ) con una situazione maggiormente critica nella Bassa Val di Cecina (21,6 ) e nell area Livornese (20,4 ). L incidenza degli sfratti, pur non facendo segnalare un particolare allarme rispetto ad altre realtà provinciali, invita ad un attento monitoraggio del fenomeno perché dopo anni di continua diminuzione le procedure sono tornate a crescere in maniera significativa (attestate poco sopra i 200 casi per diversi anni, sono passate improvvisamente a 457 nel 2009 e a 578 nel 2010), chiaro effetto della difficile congiuntura attuale. Tasso di pensioni sociali (2010) Tasso di famiglie che richiedono contributi per affitti (2011) 6 5 5,13 4, ,6 15, Livorno Toscana 10 Livorno Toscana Tasso di pensioni sociali = pensioni sociali / pop. 65 e oltre * 100 Indice di instabilità matrimoniale = richieste di contributi per affitti / n. famiglie * Sfratti emessi per famiglie residenti medie triennali ( ) 4,5 3,5 2,5 1,5 2,9 3,2 1,6 Livorno Toscana 2,8 0,

10 1.1.3 POPOLAZIONE SCOLASTICA ISCRITTA NEL SISTEMA SCOLASTICO STATALE PROVINCIALE PER CICLO DI ISTRUZIONE La popolazione scolastica del territorio provinciale livornese nell a.s. 2011/12 è costituita complessivamente da studenti (218 in più rispetto allo scorso anno, +0,5), così distribuiti nei diversi cicli scolastici: il 12 alla scuola materna, il 33 alla scuola primaria, il 21 alla scuola secondaria di primo grado e il 34 alla scuola secondaria di secondo grado. Confrontando i dati dell anno scolastico 2011/12 con quelli dell anno passato possiamo vedere come gli alunni iscritti alla scuola materna statale passano da 4624 a 4631 con un incremento di 7 alunni, nelle scuole elementari statali la popolazione scolastica passa da a unità registrando in valore assoluto un aumento di 184 ragazzi, pari all 1,5, nelle scuole medie statali la popolazione passa da 8314 a 8223 (- 91 studenti), infine nelle scuole periori la popolazione scolastica aumenta di 118 unità passando da a studenti (+0,9). Considerando la distribuzione della popolazione scolastica nelle quattro aree socio-sanitarie osserviamo che la maggiore concentrazione scolastica si registra, coerentemente con il maggior bacino demografico, nell area livornese che conta alunni (+0,6 rispetto all a.s. 2010/11; seguono la bassa val di cecina con 9320 alunni con 9320 alunni (+ 2 rispetto allo scorso anno), la val di cornia con 6168 iscritti (-0,7 rispetto al 2010/11) ed infine l isola d elba con 3811 iscritti (- 7 unità, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno). Il 50,9 della popolazione scolastica è presente nelle scuole nell area livornese, il 23,5 nella bassa val di cecina, il 15,8 nella val di cornia e il 9,8 nell area elbana. La distribuzione percentuale della popolazione scolastica nelle 4 aree rimane sostanzialmente invariata rispetto al precedente anno scolastico. Alunni per ciclo di istruzione e area di localizzazione della scuola - a.s. 2011/12 Iscritti Scuole statali a.s. 2011/12 Ciclo di Istruzione Area socio-sanitaria materne primarie Secondarie I Secondarie II grado TOTALE area livornese bassa val di cecina val di cornia elba totale Fonte: elaborazione OSP dati MIUR (organico di fatto 2011/12) La tabella che segue mostra le variazioni in termini assoluti e percentuali registrate rispetto all a.s. 2010/11 in riferimento al numero di iscritti al sistema statale di istruzione provinciale, disaggregate per ciclo di istruzione e area di localizzazione della scuola. Nelle scuole dell infanzia si registra un incremento seppure contenuto degli alunni in tutte le aree, ad eccezione dell isola d elba dove invece si osserva una riduzione pari al 3,2. Stessa dinamica

11 nell area elbana per ciò che concerne il ciclo di istruzione primaria (con -2 di iscritti). Nelle scuole secondarie di primo grado la riduzione più significativa degli iscritti si registra nella bassa val di cecina. Nel secondo ciclo di istruzione la val di cornia registra una variazione positiva significativa degli iscritti alle scuole periori localizzate nell area (+6), seguita dalla bassa val di cecina dove l aumento degli studenti rilta più contenuto (+2 circa). Variazioni assolute e percentuali popolazione scolastica 2011/12 rispetto all a.s. 2010/11 per ciclo di istruzione e area di localizzazione della scuola Area sociosanitaria infanzia primarie Secondarie I grado Secondarie II grado TOTALE var. ass. var. var. ass. var. var. ass. var. var. ass. var. var. ass. var. area livornese 11 0, , , , ,52 bassa val di cecina 10 0, , , , ,52 val di cornia 3 0, , , , ,83 elba -17-3, ,01 3 0, , ,68 totale 7 0, , , , ,56 Fonte: elaborazione OSP dati MIUR (organico di fatto 2010/11 e 2011/12) Distribuzione percentuale alunni per ciclo di istruzione e area di localizzazione della scuola SCUOLE DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA I GRADO SCUOLA SECONDARIA II GRADO Rispetto all a.s. 2010/11 il numero degli iscritti agli Istituti periori localizzati nella provincia di Livorno aumenta complessivamente di quasi 1 punto percentuale (+118 unità). Come mostra la tabella che segue, l incremento più consistente si registra negli Istituti ad indirizzo tecnico (+4), le iscrizioni ai licei tendono a stabilizzarsi facendo registrare un lieve incremento (+0,7), diminuiscono invece gli iscritti agli istituti professionali (-4,3). I corsi carcerari e serali registrano un incremento complessivo di 16 alunni.

12 Alunni iscritti alle scuole periori per istituto scolastico e tipo di istruzione a.s. 2010/11 e 2011/12 Istituzione scolastica IS NICCOLINI- PALLI IS NICCOLINI- PALLI FRANCESCO CECIONI LS FEDERIGO ENRIQUES Tipologia istituto Denom.Istituto Comune LICEO CLASSICO ISTITUTO MAGISTRALE NICCOLINI E GUERRAZZI ANGELICA PALLI BARTOLOMEI a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 var.ass. var. LIVORNO ,5 LIVORNO ,1 LICEO SCIENTIFICO FRANCESCO CECIONI LIVORNO ,2 LICEO SCIENTIFICO LS FEDERIGO ENRIQUES LIVORNO ,1 ENRICO FERMI LICEO SCIENTIFICO ENRICO FERMI CECINA ,5 RAFFAELLO FORESI LICEO CLASSICO LC GIOSUE' CARDUCCI PIOMBINO ,5 LICEO CLASSICO RAFFAELLO FORESI PORTOFERRAIO ,6 LICEO SCIENTIFICO C/O CARCERE RAFFAELLO FORESI - CARCERE PORTO AZZURRO ,0 TOT. ISCRITTI ISTRUZIONE LICEALE ,7 Istituzione scolastica CARDUCCI- VOLTA- PACINOTTI RAFFAELLO FORESI VESPUCCI- COLOMBO VESPUCCI- COLOMBO VESPUCCI- COLOMBO GALILEI GALILEI BUONTALENTI- CAPPELLINI- ORLANDO BUONTALENTI- CAPPELLINI- ORLANDO BUONTALENTI- CAPPELLINI- ORLANDO "M.POLO" "M.POLO" MATTEI IS LUIGI EINAUDI ALBERTO CECCHERELLI CARDUCCI- VOLTA- PACINOTTI G. CERBONI G. CERBONI Tipologia istituto Denom.Istituto Comune ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE - CARCERE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE - SERALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE - CORSO SERALE ISTITUTO TECNICO NAUTICO ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI- CORSO SERALE ISTITUTO TECNICO AGRARIO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE IST TEC COMMERCIALE E PER GEOMETRI ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE- CORSO SERALE a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 var.ass. var. A. VESPUCCI LIVORNO ,5 ITC C/O CASA CIRCONDARIALE LIVORNO ,4 A. VESPUCCI LIVORNO ,5 GALILEI LIVORNO ,4 GALILEI LIVORNO ,1 A.CAPPELLINI LIVORNO ,3 B. BUONTALENTI LIVORNO ,7 B. BUONTALENTI (CORSO SERALE) LIVORNO ,8 CARLO CATTANEO CECINA ,5 CARLO CATTANEO CECINA ,0 MATTEI ROSIGNANO MARITTIMO ,9 LUIGI EINAUDI PIOMBINO ,3 PACINOTTI PIOMBINO ,6 G. CERBONI PORTOFERRAIO ,6 "G. CERBONI" PORTOFERRAIO ,0 TOT. ISCRITTI ISTRUZIONE TECNICA ,0

13 Istituzione scolastica VESPUCCI- COLOMBO VESPUCCI- COLOMBO IS LUIGI EINAUDI ALBERTO CECCHERELLI "M.POLO" MATTEI BUONTALENTI- CAPPELLINI- ORLANDO CARDUCCI- VOLTA- PACINOTTI RAFFAELLO FORESI MATTEI Tipologia istituto Denom.Istituto Comune IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI IST PROF PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI IST PROF INDUSTRIA E ARTIGIANATO IST PROF INDUSTRIA E ARTIGIANATO IST PROF INDUSTRIA E ARTIGIANATO IST PROF INDUSTRIA E ARTIGIANATO a.s. 2010/11 a.s. 2011/12 var.ass. var. "C.COLOMBO" LIVORNO ,3 "C.COLOMBO" LIVORNO ,7 A. CECCHERELLI PIOMBINO ,0 "M.POLO" CECINA ,4 ALBERGHIERO ROSIGNANO MARITTIMO ,8 L. ORLANDO LIVORNO ,3 A. VOLTA PIOMBINO ,2 "BRIGNETTI" PORTOFERRAIO ,2 E. SOLVAY ROSIGNANO MARITTIMO ,5 TOT. ISCRITTI ISTRUZIONE PROFESSIONALE ,3 CARCERI E SERALI 2010/ /12 var.ass. "C.COLOMBO" - Serale A. VESPUCCI - Casa Circondariale A. VESPUCCI - Serale GALILEI - Serale B. BUONTALENTI - Serale RAFFAELLO FORESI - Casa Circondariale G. CERBONI - Serale totale LIVELLO D'ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE I dati attualmente disponibili a dettaglio provinciale, relativi al livello di istruzione della popolazione residente, fanno riferimento al Censimento ISTAT 2001 e mostrano la situazione indicata nella seguente tabella, che riporta in termini assoluti e percentuali la distribuzione dei residenti nella provincia di Livorno, di età periore a 6 anni, distinti per titolo di studio. Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione Valori assoluti e percentuali. Provincia di Livorno, Regione Toscana TITOLO DI STUDIO PROVINCIA DI LIVORNO REGIONE TOSCANA val.ass. val. ass. Laurea , ,56 Diploma di scuola secondaria periore , ,38 Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale , ,59

14 Licenza di scuola elementare , ,86 Alfabeti privi di titoli di studio , ,82 Analfabeti , ,80 totale , ,00 Fonte dati ISTAT Il confronto del dato provinciale con quello regionale ci indica un livello tendenzialmente medio di istruzione della popolazione residente nella Provincia di Livorno, con una percentuale di laureati non significativamente inferiore alla media regionale (7,15 contro il 7,56 regionale) ed una percentuale di diplomati periore di circa 2 punti percentuali rispetto alla media regionale. Nell a.a. 2010/2011 riltano iscritti a facoltà universitarie residenti nella Provincia di Livorno. L area di studi preferita rilta essere quella sociale con il 36,2 degli iscritti, seguita dall area scientifica (30 degli iscritti), e da quella umanistica (19,6). Più ridotta la scelta di facoltà attinenti all area sanitaria. Popolazione residente nella Provincia di Livorno iscritta a facoltà universitarie, per tipo di facoltà. a.a Area Facolta Universitaria n. iscritti Composizione percentuale AREA SCIENTIFICA ,98 AREA SANITARIA ,21 AREA UMANISTICA ,60 AREA SOCIALE ,21 TOTALE ISCRITTI ,00 Fonte dati: MIUR, Osservatorio Studenti Didattica, Anagrafe nazionale degli Studenti Nella provincia di Livorno la percentuale di iscritti a facoltà di tipo scientifico rilta inferiore di circa un punto percentuale rispetto alla media regionale, percentuale periore solo alle Province di Prato, Massa Carrara e Siena.

15 Fonte: elaborazione OSP dati MIUR, Anagrafe Nazionale degli studenti Con le tabelle che seguono si intende proporre un quadro relativo al ccesso-inccesso nei percorsi della popolazione scolastica del territorio provinciale livornese nell anno scolastico 2010/2011. ESITI SCUOLE SECONDARIE DI I GRADO a.s. 2010/11 L analisi degli esiti scolastici nelle scuole secondarie di I grado statali della provincia di Livorno, mostra nell a.s , una percentuale di alunni che ottengono agli scrutini di fine anno esiti positivi (alunni ammessi alla classe ccessiva e alunni licenziati) pari al 94 degli iscritti. Per contro gli esiti negativi si attestano attorno al 4,3 e sono per lo più determinati dalle bocciature (3,62 degli alunni iscritti), dato che i ritiri sono numericamente bassi (0,7), come del resto anche i trasferimenti (1,5). Distribuzione percentuale degli esiti finali nella scuola secondaria di I grado a.s. 2010/11 Fonte: OSP Livorno Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nella scuola secondaria di primo grado. Valori percentuali. Anno scolastico

16 Fonte:OSP Rispetto all anno scolastico precedente (2009/10) il tasso di bocciatura scende di 1,5 punti percentuali. In relazione alla classe frequentata, nell anno scolastico preso in esame, gli esiti negativi registrano una prevalenza percentuale in entrata al 1 anno di corso (5,33 degli alunni iscritti), anno in cui avviene una maggiore selezione, e tendono a decrescere nelle seconde e terze classi (rispettivamente il 4,5 e il 3,1 degli alunni iscritti ottengono riltati finali negativi). Il tasso di bocciatura segue tale andamento decrescente passando dal valore del 4,8 registrato al primo anno, a quello del 2,5 registrato nell ultimo anno di corso. Il tasso di ritiro si presenta invece più marcato al secondo anno, pari a circa all 1 degli alunni iscritti. Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di I grado, per anno di corso a.s. 2010/11 Fonte: OSP Livorno Correlando gli esiti alla variabile genere, osserviamo una maggiore irregolarità dei percorsi scolastici nei maschi rispetto alle femmine. Nei primi si registra una percentuale complessiva di esiti negativi pari al 5,33, contro il valore del 3,17 ottenuto dalla popolazione scolastica femminile. Mentre il tasso di ritiro tende a distribuirsi in maniera omogenea tra studenti maschi e femmine, le differenze si fanno evidenti se consideriamo il tasso di bocciatura, pari al 4,7 nei maschi e al 2,5 nelle femmine. Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di I grado, per sesso. a.s

17 Fonte: OSP Livorno Il confronto fra esiti scolastici in base alla cittadinanza, ci conferma che negli alunni stranieri si rileva un minor ccesso scolastico rispetto agli alunni italiani. Tutti gli indicatori di irregolarità del percorso scolastico mostrano evidenti differenze nei riltati ottenuti dagli alunni stranieri rispetto a quelli italiani: il tasso di bocciatura nei primi si attesta intorno al valore dell 8, contro il 3,2 degli alunni italiani; il tasso di ritiro pari allo 0,5 negli alunni italiani- raggiunge quasi il 3 in quelli stranieri. Anche la percentuale di studenti stranieri trasferiti (5 circa) è decisamente periore rispetto a quella registrata negli studenti italiani (1,2). Rispetto all a.s. 2009/10 si osservano e segnali positivi di miglioramento dei rendimenti scolastici anche negli alunni stranieri, in termini di riduzione sia del tasso di bocciatura - che passa dal 12 all 8 - sia del tasso di ritiro che registra un decremento dello 0,5. Nonostante tali segnali positivi- che andranno meglio indagati e più o meno confermati negli anni scolastici ccessivi analizzando l evoluzione degli esiti nel corso di un arco temporale più esteso - rimane tuttavia elevata la forbice fra esiti ottenuti dagli studenti italiani rispetto a quelli degli studenti stranieri, evidenza che ci ggerisce la necessità di interventi ancora più incisivi ed efficaci diretti a favorire una sempre maggiore e migliore integrazione nell ambito del sistema scuola. Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di I grado, per cittadinanza Anno scolastico Fonte: OSP Livorno ESITI SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO a.s. 2010/11 Nella scuola secondaria di secondo grado gli alunni che al termine degli scrutini finali dell a.s. 2010/11 ottengono riltati positivi (ammessi alla classe ccessiva, qualificati o licenziati) rappresentano l 81,6 degli iscritti. Per contro la percentuale di studenti con performance negative si attesta al 16,3 degli iscritti, di cui il 12,9 è rappresentato dagli alunni respinti e il 3,4 dagli alunni ritirati nel corso dell anno scolastico. Distribuzione percentuale degli esiti finali nella scuola secondaria di II grado a.s- 2010/11

18 Fonte: OSP Livorno Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nella scuola secondaria di secondo grado. Valori percentuali. Anno scolastico Fonte: OSP Livorno L analisi dei dati in base alla variabile genere ci mostra una maggiore irregolarità scolastica nei maschi rispetto alle femmine, con esiti negativi pari rispettivamente a 19,8 nei primi e a 12,3 nelle seconde. Le differenze sono evidenti sia in relazione alle bocciature (15,4 nei maschi contro il 10,1 delle femmine), sia in relazione ai ritiri, dato che il tasso di ritiro degli studenti maschi è doppio rispetto a quello delle femmine (rispettivamente 4,4 e 2,3). Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di II grado, per sesso - a.s Fonte: OSP Livorno

19 Significative differenziazioni possono essere osservate correlando gli esiti alla variabile cittadinanza: così come nelle scuole secondarie di I grado, anche in quelle di secondo grado si registra una percentuale nettamente più elevata di performance negative negli alunni stranieri rispetto a quelli italiani. Nei primi la quota di alunni con esiti negativi si attesta attorno al 28,5 contro il 15,3 relativo agli alunni con cittadinanza italiana. I dati ci mostrano peggiori riltati degli alunni stranieri rispetto a quelli italiani sia in termini di bocciature (il 22 circa degli alunni stranieri non è ammesso alla classe ccessiva, contro il 12,2 di alunni italiani), sia in termini di ritiri ed interruzioni della frequenza (6,5 di alunni stranieri, contro il 3,15 degli alunni italiani). Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di II grado, per cittadinanza - a.s Fonte: OSP Livorno Come negli anni scolastici precedenti, si riscontrano delle differenze significative dei rendimenti scolastici degli studenti anche in relazione al tipo di istruzione periore scelta. A tale proposito gli istituti professionali sono quelli in cui si osservano i fenomeni più consistenti di irregolarità dei percorsi scolastici, con il 27,8 di esiti negativi (oltre 11 punti percentuali al di sopra della media) di cui il 18,5 costituito da bocciature e il 9,4 da interruzioni di frequenza. Negli istituti tecnici gli alunni respinti/non diplomati costituiscono il 16 circa degli iscritti, e la percentuale di alunni ritirati si avvicina al 3. Negli istituti liceali gli alunni respinti rappresentano il 7 degli iscritti, e il tasso di ritiro presenta valori inferiori all 1. Principali indicatori di inccesso ed irregolarità scolastica nelle scuole secondarie di II grado, per tipo di istruzione periore - a.s

20 Fonte: OSP Livorno Con specifico riferimento al fenomeno delle bocciature, si evidenzia che rispetto al 2009/10, nell anno scolastico preso in esame la quota di alunni respinti l totale degli iscritti conosce una riduzione che interessa tutti e tre gli ordini di istruzione e più marcatamente gli Istituti professionali, dove il tasso di bocciatura passa dal 20,7 al 18,5 ( 2,2). Negli istituti tecnici e in quelli liceali il l tasso di bocciatura scende rispettivamente in mira pari all 1 e allo 0,7. Rispetto al fenomeno delle interruzioni della frequenza scolastica, la percentuale di alunni ritirati l totale degli iscritti si attesta attorno al 3,4, valore che si mantiene sostanzialmente stabile leggermente in calo - nell ultimo triennio (nell a.s. 2008/09 era infatti pari al 3,7). Il tasso di ritiro si distribuisce in maniera differenziata a seconda del tipo di istruzione periore: lo 0,76 negli istituti liceali, il 9,4 in quelli professionali e il 2,7 in quelli tecnici. Nell ultimo triennio la percentuale di alunni ritirati cresce dell 1 negli istituti professionali (era infatti pari all 8,34 nell a.s. 2008/09), si riduce invece dello 0,5 negli istituti liceali e dello 0,8 in quelli tecnici (nell a.s. 2008/09 il tasso di ritiro negli istituti liceali e tecnici era pari rispettivamente all 1,22 e al 3,52 degli iscritti). Un altro indicatore della regolarità del percorso scolastico è costituito dal fenomeno dei ritardi rispetto al corso regolare di studi, ovvero la quota di alunni iscritti nell anno scolastico che ha un età periore rispetto a quella prevista per ciascun anno di corso. Nella maggioranza dei casi è possibile pporre che i ritardi siano causati da ripetenze accumulate lungo il percorso scolastico, presenti già a partire dalla scuola media. Complessivamente nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado 5 la percentuale di alunni che rilta essere uno o più anni in ritardo è pari è pari al 15,6, valore sostanzialmente stabile rispetto a quello registrato nell a.s. 2009/10 (15,75). Disaggregando il dato per ciclo scolastico osserviamo che il fenomeno asme una maggior consistenza nelle scuole periori (30,45, -0,4 rispetto allo scorso anno). Tuttavia sembrano piuttosto significative anche le percentuali registrate in relazione alle scuole medie (12,4) ed elementari (3,1), con valori sostanzialmente stabili rispetto al 2009/10. Al di là delle molteplici cause che possono determinare il ritardo scolastico, è ipotizzabile che nelle scuole elementari e medie la percentuale di alunni in ritardo sia legata in parte anche alla presenza di alunni diversamente abili e di alunni con cittadinanza non italiana, oltre ad essere un indicatore del fenomeno legato alle ripetenze. 5 I dati qui analizzati dell indice di ritardo scolastico nelle scuole secondarie di secondo grado sono stati elaborati escludendo gli alunni delle scuole serali e delle scuole carcerarie presenti nell area Livornese e nell area Isola d Elba.

21 Distribuzione percentuale alunni in ritardo per ciclo scolastico - a.s Fonte:OSP Livorno Si tratta prevalentemente per ogni ciclo scolastico di alunni in ritardo di un anno ad eccezione delle scuole secondarie di secondo grado dove rilta significativa anche la percentuale di alunni in ritardo di due anni (circa l 8) e tre anni e più (circa il 4, l 1 in più rispetto all anno precedente). Nelle Scuole secondarie di II grado, le percentuali più elevate di alunni in ritardo si registrano al 3 e 4 anno di studio, con indici rispettivamente pari al 32 e al 34 circa. La percentuale di alunni in ritardo scende al 29,5 in corrispondenza dell ultimo anno di corso. I dati evidenziano rispetto all a.s. precedente un aumento del valore dell indice di ritardo scolastico al quarto anno, una sostanziale stabilità al primo anno ed una diminuzione dell indice di ritardo in corrispondenza delle altre classi ed in particolare al terzo anno di corso (-2). Distribuzione percentuale ritardi scolastici scuola secondaria II grado per anno di corso a.s. 2010/11 Classe alunni in Pari alunni in Anticipo Alunni in Ritardo 2010/11 ritardi 2009/ ,19 1,27 28,54 28, ,53 1,30 29,17 30, ,59 1,48 31,93 34, ,92 1,17 33,91 31, ,33 1,19 29,48 30,60 TOTALE 68,26 1,29 30,45 30,82 Fonte: OSP Livorno Guardando alle diverse aree territoriali l indicatore presenta il valore percentuale più alto nella zona della Bassa Val di Cecina con il 30,96 (in diminuzione dell 1 circa rispetto all anno precedente; mezzo punto percentuale al disopra della media provinciale), seguono l area livornese (30,6 stabile rispetto all a.s 2009/10 e in linea con la media provinciale) e la Val di Cornia (-2 rispetto a quanto registrato lo scorso anno). Nell area dell Isola d Elba la percentuale di alunni in ritardo sale di 1 punto percentuale (28,5), mantenendosi per circa il 2 al di sotto della media provinciale. Percentuale alunni in ritardo l totale degli alunni iscritti alle scuole secondarie di II grado per area di localizzazione della scuola a.s Area alunni in alunni in alunni in Pari Anticipo ritardo Livornese 67,70 1,72 30,58 Bassa Val di Cecina 68,45 0,59 30,96 Val di Cornia 68,44 1,41 30,16 Isola d'elba 70,77 0,69 28,53 TOTALE 68,26 1,29 30,45 Fonte: OSP Livorno

22 Disaggregando il dato per tipo di istruzione osserviamo che nell ordine liceale la percentuale di alunni in ritardo di uno o più anni rimane sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente attorno al 15 circa. Nelle scuole dell ordine tecnico l indice di ritardo scolastico si colloca al 29,7, circa l 1,5 in meno rispetto all anno passato. Nelle scuole appartenenti all ordine professionale la percentuale degli alunni in ritardo è pari al 60,5 (+0,5 rispetto all anno scorso), e la metà di questi sono in ritardo di un anno. Distribuzione percentuale alunni in ritardo l totale degli iscritti nelle scuole secondarie di II grado per tipo di istruzione. a.s. 2010/11 alunni in Pari alunni in Anticipo alunni in ritardo LICEALE 82,83 2,35 14,82 TECNICA 69,63 0,71 29,66 PROFESSIONA 39,22 0,32 60,46 LE TOTALE 68,26 1,29 30,45 Fonte: OSP Livorno

23 1.2 IL TERRITORIO SUPERFICIE IN KMQ Continente kmq Isole kmq TOTALE kmq. 1212,81 Mare territoriale a 6 miglia dalla costa 4063,00 Kmq Mare territoriale a 12 miglia dalla costa 9215,00 Kmq STRADE Strade Provinciali trasferimento ex statali Regionali in gestione Strada di grande comunicazione FI-PI-LI Distretto di Livorno 117,475 11,342 39,948 25,903 Distretto Castagneto 163,103 13,379 2,173 Distretto Isola d Elba 159,656 La gestione del servizio viabilità, la cui rete è costituita da strade di proprietà ed in gestione da parte della Regione, è organizzata tramite un sistema misto economia/appalto che consente di ottimizzare le ormai residuali risorse umane di cui dispongono i Distretti Stradali. La rete è ddivisa in tre Distretti, Nord, Sud ed Isola d Elba con altrettanti centri operativi (Centri Cantonieri) in cui hanno sede le squadre ed i mezzi operativi. All Isola d Elba è attivo ormai da alcuni anni un global service per far fronte alle esigenze particolarmente complesse del territorio isolano; anche per quanto riguarda la rete viaria del continente, è stato sperimentato un sistema di global service mediante l affidamento del servizio per due anni. La buona riuscita dell esperienza, e l attuale congiuntura che non permette asnzione di nuovo personale per poter ripristinare il contingente di personale operativo dei vari distretti, farebbe propendere per la ripetizione dell iniziativa anche per gli anni immediatamente a venire.

24 RILEVAZIONE DEI FLUSSI DI TRAFFICO La rete extraurbana di rilevazione dei flussi e delle velocità dei veicoli (fonte: Osservatorio provinciale della Mobilità) IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE I comportamenti di spostamento dei cittadini (fonte: Osservatorio provinciale della Mobilità)

25 La rete del Trasporto Pubblico (fonte: Osservatorio provinciale della Mobilità)

26 Il livello di servizio (fonte: Osservatorio provinciale della Mobilità)

27 1.2.3 Strumenti di Programmazione socio-economica Sviluppo Economico La legislazione in materia di programmazione negoziata è in continua trasformazione ed evoluzione. La regionalizzazione di alcuni strumenti di questa programmazione permetteranno in futuro di poter migliorare l utilizzo degli stessi ai fini dello sviluppo del territorio. Osservatorio per le politiche sociali L Osservatorio sociale, ai sensi della Legge RT 41/2005, pone fra i oi prioritari obiettivi la produzione di strumenti e pporti informativi e conoscitivi ai soggetti pubblici e non profit del territorio in ambito di programmazione sociale ed economica. A seguito del Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Province approvato con del C.P. n.125 del 23/07/2008, si è consolidata l esperienza dei singoli Osservatori venendo inserita nella Rete regionale che intende fornire un sistema di produzione dati al territorio regionale. A questo scopo ogni anno l Osservatorio regionale insieme ai singoli Osservatori produce un Piano di lavoro concertato lla base del quale poi vengono portati avanti gli studi e gli approfondimenti definiti insieme lla base delle priorità. Nel 2011 la Rete ha privilegiato la costruzione di un set di indicatori aggiornati continuamente e da mettere a disposizione della programmazione sociosanitaria, che nel 2012 saranno al centro della collaborazione con le Società della salute e le Zone socio sanitarie per l elaborazione del nuovo Piano integrato socio sanitario regionale. E in corso il percorso di analisi per l anno europeo della povertà- indagine regionale curata da ogni OPS per la propria provincia (anagrafica strutture e servizi in atto, analisi delle tipologie dei servizi offerti, la copertura territoriale, l utenza) che si inserisce nel quadro di attività dell Osservatorio lla povertà in collaborazione con Caritas, e l analisi regionale lle modalità ed i soggetti del trasporto sociale in ogni zona sociosanitaria. Continuando invece l filone già avviato di produzione prodotti propri richiesti dal territorio, si è consolidata la produzione annuale di prodotti conoscitivi, tra i quali il Dossier Base Informativa, così come il Rapporto sociale. Tali strumenti sono divenuti documenti attraverso i quali la programmazione degli interventi sono basate ll osservazione e monitoraggio de fenomeni e verranno aggiornati anche nel L Osservatorio Sociale inoltre prseguirà l approfondimento della condizione giovanile, nello specifico riferito ai luoghi di aggregazione formale ed informale attraverso la presentazione della mappatura dei luoghi di incontro dei giovani; un approfondimento dei dati zonali in collaborazione con le zone socio- sanitarie per la programmazione triennale dei piani zonali sociali, secondo quanto disposto dal relativo PIRS (piano integrato regionale sociale) Ai sensi della Legge Regionale n. 59/07 continuerà a monitorare i fenomeni di violenza di genere e violenza contro i minori, come già nei primi tre report regionali lla violenza di genere pubblicati con la Regione Toscana e con i report provinciali prodotti anche grazie al finanziamento del progetto Ascolto Donna Aiuto. In questo ambito è rilevante anche l approfondimento in corso lle tematiche dell immigrazione, che sono affrontate nella ricerca donne immigrate e salute, che verrà conclusa e presentata, insieme ad un lavoro lla lettura di genere dei dati a disposizione dell OPS.

28 Un ambito di analisi divenuto prioritario per l Osservatorio regionale e provinciale è il tema della povertà e dell esclusione sociale, frutto di un report di approfondimento delle strutture rivolte alle persone in condizione di povertà, e che continuerà ad essere monitorato nel L Osservatorio sociale continuerà ad essere sede privilegiata di monitoraggio dell universo dei soggetti del Terzo settore operante nella provincia, realizzando gli aggiornamenti delle Guide al no profit avente come oggetto di studio le Cooperative sociali, Associazioni promozione sociale e Volontariato.) Un ulteriore ambito di studio sarà inoltre quello dei fondi comunitari e altri tipi di finanziamenti che in un gruppo lavoro dedicato verranno analizzati per possibili attività di ricerca da finanziare in am,bito regionale in stretto contatto con le strutture sanitarie e sociali della Regione Toscana e dell OSR. Piano dell offerta formativa. Conferenza scolastica Per effetto delle disposizioni di cui al D. L. 112/98 a decorrere dall anno scolastico 2002/2003 sono attribuite alle Province, in relazione all istruzione secondaria periore e ai Comuni in relazione agli altri gradi inferiori di scuola, i compiti e le funzioni concernenti l istituzione, l aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole. In materia è anche intervenuta la Regione Toscana con Legge 32/2002 e ccessive modifiche, il relativo Regolamento di attuazione. Con l obiettivo di esercitare la nuove competenze in attuazione degli strumenti di programmazione coinvolgendo tutte le realtà interessate, ogni anno si svolgono le Conferenze Scolastiche, organizzate lle quattro aree del territorio provinciale, nelle quali sono coinvolte tutte le realtà interessate alla definizione del quadro complessivo di offerta formativa: Comuni, scuole, sindacati, Associazioni di categoria etc. Le varie proposte,poi, definiscono il Piano di programmazione della rete scolastica che approvato in Consiglio Provinciale, viene trasmesso alla Regione Toscana. Il piano dell offerta naturalmente dovrà essere implementato con le proposte dei percorsi integrati istruzione-formazione, le altre proposte formative per l assolvimento del diritto-dovere alla istruzione e formazione e per il possibile complessivamente coordinato con il Piano di Formazione Professionale. Strumenti di programmazione della cultura e dei BBCC Conferenza provinciale programmatica:. Il Piano Integrato Regionale della Cultura approvato con DCR n. 129 del 05 dicembre 2007 ribadisce la Provincia come soggetto titolare del ruolo di coordinamento della progettualità locale, che si svolge in conformità agli indirizzi e obiettivi di programmazione decisi all interno delle conferenze programmatiche, che hanno cadenza annuale, e lla base di queste si sviluppano i tavoli di co-progettazione. Biblioteche e archivi: Nel corso del 2011 il Sistema Documentario Provinciale ha consolidato le nuove procedure finalizzate al miglioramento dei servizi destinatia ad un utenza sempre più vasta: 1) Catalogo collettivo per aree geografiche Il catalogo collettivo del SDPL contiene attualmente più di record catalografici appartenenti a 56 biblioteche (comunali, scolastiche, religiose, etc.). Il catalogo è ora interrogabile anche attraverso un filtro geografico, rappresentato da una cartina mediante la quale è possibile selezionare l intero gruppo di biblioteche collocate in un territorio contiguo e geograficamente omogeneo (per es. le biblioteche della Val di Cornia, oppure le biblioteche dell isola d Elba), oppure interrogare una o più biblioteche di un territorio specifico. In tal modo si può delimitare preventivamente con una semplice operazione l ambito geografico in cui rintracciare un documento. 2) Catalogo collettivo biblioteche scolastiche Il progetto Libri reali, cataloghi virtuali che attualmente è limitato a 10 Istituti scolastici delle medie inferiori e periori (Licei, Istituti tecnici e professionali, etc.) presenti l territorio del Comune di Livorno, mediante l impiego di 30 volontari in servizio civile nazionale, ha consentito l inserimento di nuovi volumi nel

29 catalogo cumulativo del Sistema e la conseguente integrazione delle biblioteche scolastiche nell Opac. 3) Catalogo biblioteche di cultura religiosa In analogia al progetto delle biblioteche scolastiche cittadine, è stato completata la catalogazione di 5 biblioteche religiose (prevalentemente cattoliche). Il progetto attualmente è rivolto ad altre biblioteche di comunità religiose cristiane acattoliche o professanti culti diversi (ebrei, buddisti, mulmani etc.), L obiettivo è quello di raccogliere nel catalogo del SDP anche il patrimonio bibliografico delle comunità religiose presenti l territorio, formendo servizi analoghi a queli descritti per le biblioteche scolastiche. 4) Catalogo collettivo biblioteche dei ragazzi Al fine di facilitare l approccio degli utenti più giovani al catalogo del SDP, i dati catalografici di 10 biblioteche per ragazzi (o di sezioni di biblioteche dedicate ai ragazzi all interno delle biblioteche comunali) sono stati riuniti in un catalogo collettivo dedicati ai ragazzi, conltabile in forma autonoma rispetto al catalogo generale del sistema, e dotato di una interfaccia grafica molto gradevole, ricco di icone e di disegni.. 5) Cataloghi di fondi speciali I materiali documentari (manoscritti, autografi, tesi. musica a stampa, disegni, incisioni, bandi, etc) necessitano, per esser correttamente descritti, di standard di descrizione specifici per ciascuna tipologia di materiale. Il nuovo applicativo di Sebina consente la migrazione di alcuni archivi (precedente mente gestiti in Isis) al fine di rendere omogenea la interrogazione di archivi diversi da quelli strettamente bibliografici, attuando una progressiva convergenza dei dati provenienti da musei, biblioteche e archivi, come raccomandato dagli Istituti nazionali e internazionali di riferimento (UNESCO, ICCU, ICCD). 6) Fondi e donazioni Il nuovo applicativo di SEBINA offre la possibilità di estrarre dal catalogo generale intere sezioni omogenee per collocazione o per provenienza (per es. la biblioteca della Collezione Cardarelli di Piombino, i cospicui doni Badaloni, Rinaldi e Dondoli, recentemente pervenuti alla Biblioteca Labronica). Tale estrazione dei dati e la costituzioni delle relative biblioteche virtuali (pur rimanendo i dati anche nel catalogo generale del Sistema) consentono di dare evidenza ad alcuni fondi o donazioni più rilevanti per numero dei volumi o per interesse bibliografico del materiale acquisito, nonché di accogliere le richieste di pubblicizzazione del dono da parte delle famiglie donanti. La Rete si avvale di strumenti di customer satisfaction con l obiettivo di verificare il livello di gradimento degli utenti rispetto ai servizi bibliotecari offerti, e per creare le condizioni di miglioramento ed integrazione dell offerta. Con il coordinamento della Provincia, la Rete Bibliotecaria ha compiuto un ulteriore passo verso un sistema operativo di coordinamento, nuova fase strategica di lavoro incentrata ll attivazione di un centro servizi centralizzato di sistema per le procedure di acquisto e catalogazione di materiale documentario L obiettivo è il miglioramento dei servizi offerti dalla Rete nell ottica e nel rispetto dei principi di economicità e funzionalità, tale salto di qualità sarà a beneficio di tutti gli aderenti con particolare riguardo alle piccole realtà del Sistema provinciale livornese che potranno ufruire dei vantaggi della rete grazie all aumentato potere d acquisto. La centralizzazione dei servizi è stata impostata come struttura forte finalizzata ad eliminare o almeno ridurre gli squilibri territoriali esistenti, che vedono presenze bibliotecarie più consistenti nei Comuni più grandi, mentre nelle piccole realtà provinciali persistono ancora problematicità da livellare. Per venire incontro alle crescenti esigenze delle giovani generazioni, sempre più inclini all utilizzo delle nuove tecnologie e dell informatica, quale strumento di conoscenza e di studio e/o svago, il sistema bibliotecario ha avviato il progetto e-book, che permette ai giovani di scaricare via web il libro o le riviste che desiderano leggere. Tali operazioni potranno essere fatte anche da casa entrando l sito del sistema Sebina.

30 Arte Contemporanea e interculturalità: Il progetto triennale prevede il sostegno di progettualità locali rispondenti alle linee d azione previste dal Piano Integrato regionale della Cultura, fondate i seguenti obiettivi: - incentivare e potenziare le libere espressioni artistiche; - promuovere e sostenere iniziative ed attività culturali di arte contemporanea che oltre il carattere dell innovazione possano avere un ruolo ricreativo/sociale per creare e sostenere una progettualità concreta in grado di perare ed abbattere qualsiasi forma di isolamento sociale (con particolare attenzione al mondo dei giovanissimi); - promuovere le attività e lo sviluppo dei centri di ricerca e sperimentazione di linguaggi innovativi nel settore delle performance artistiche interdisciplinari e flessibili; - sostenere in modo continuativo i cantieri d'arte e valorizzare le attività prodotte consolidare le attività dei Centri di riferimento l tema dell intercultura (Cesdi), favorendo l interscambio delle esperienze tra le associazioni e i centri interculturali presenti nel territorio. Piano dello spettacolo, Sipario Aperto, Teatro non convenzionale: In piena sintonia con il dettato del Piano Integrato regionale della Cultura, il progetto locale della rete dei piccoli teatri di Siaprio Aperto è ispirata ai seguenti principi: - Programmi di attività di educazione ai linguaggi dello spettacolo e di formazione del pubblico, con particolare attenzione al mondo della scuola, agli anziani e alle utenze locali, e di confronto interculturale - Progetti che prevedano l insediamento di compagnie teatrali, di danza e di associazioni musicali nei piccoli teatri che ne sono privi e, conseguentemente, siano incentivo alla ricerca e alla sperimentazione, per consolidare un sistema di imprese culturali a stabilità leggera e diffusa nel campo dello spettacolo dal vivo - Attività finalizzate alla formazione di reti territoriali di piccoli teatri, favorendo le forme associative tra enti e associazioni finalizzate alla promozione e alla gestione di teatri. - Programmi di attività sviluppati in cooperazione con i teatri grandi e medi, dotati di una direzione artistica e/o che siano residenza di una compagnia. Dal 2010 è stata avviata la sperimentazione del rapporto tra grandi e piccoli teatri, e nel 2011 è stata integrata con la presenza dell Istituto Mascagni, che mette in scena un operetta in un luogo non convenzionale come la piazzetta del centro storico di Sassetta. Musei, beni storici, culturali e paesaggistici, archeologia: Con deliberazione n. 130 del 10 maggio 2005 è stata approvata la costituzione della Rete dei Musei e dei Parchi della provincia di Livorno attraverso un rapporto convenzionale tra la Provincia di Livorno e gli Enti, Istituzioni e soggetti proprietari o gestori di musei e parchi nel territorio provinciale e nel territorio pisano della Val di Cecina, inteso come aggiornamento e sviluppo del Protocollo d intesa già sottoscritto il giorno 11 aprile 2003, e finalizzato alla realizzazione del progetto I Segni dell Uomo. La Rete è regolata dalla Convenzione I Segni dell Uomo per la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio dei beni storico-culturali e naturalistici del territorio. Per la Rete dei musei e dei Parchi si conferma il rafforzamento delle progettualità comuni e il coordinamento delle iniziative di adesione alle campagne promozionali regionali ( Amico Museo ; La settimana della Cultura Le notti dell archeologia )..

31 Si mantiene fermo l impegno della produzione della collana editoriale dedicata al grande patrimonio archeologico ed architettonico, nel 2010 è stato presentato il volume Architettura Romanica.Monasteri e Chiese Medievali dell Arcipelago toscano e del litorale livornese e nel 2012 la Guida archeologica Coste e mari della provincia di Livorno Istituzioni e associazioni culturali: La Provincia partecipa alla programmazione delle attività di molte istituzioni culturali. E socio dell Istituto Musicale P.Mascagni, Fondazione Teatro Goldoni, Fondazione Toscana Spettacolo, Orchestra Regionale Toscana, ha rapporti di collaborazione con Mediateca Regione Toscana per la promozione della cinematografia delle Sale d Essai. E tra i soci fondatori dell Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno. Piano provinciale dello sport Il primo piano provinciale dello sport, redatto ai sensi dell art. 3 della LR 72/2000 è stato approvato nel dicembre 2002 ed aggiornato per il triennio Elaborato in stretta collaborazione con il CONI provinciale di Livorno, l Ufficio Scolastico provinciale di Livorno, i rappresentati dei Comuni, delle Associazioni sportive e degli Enti di promozione, definisce gli obbiettivi, gli indirizzi, e la metodologia di aggiornamento. Nel 2012, è previsto il rinnovo triennale di questo strumento di programmazione con il coinvolgimento del Coni, della Conlta dello Sport e degli enti territoriali. Il piano individua i seguenti obbiettivi: Promozione della pratica dello Sport per tutti Incentivazione della pratica sportiva nelle scuole del territorio, qualificazione degli operatori professionali nel settore attività motorie, Sport ed ambiente: sensibilizzazione del mondo sportivo ad un ruolo più attivo per lo sviluppo sostenibile; Sport e turismo; Razionalizzazione del patrimonio impiantistico esistente Riequilibrio domanda offerta per l'utilizzo e l'adeguamento del sistema di spazi, impianti ed attrezzature per la pratica sportiva Programmazione e realizzazione di progetti di grande rilevanza territoriale. Gli strumenti di gestione previsti dal Piano sono il Consiglio di Gestione e la Conlta dello Sport (organismo formalmente istituito con delib. C.P. n. 7/ ) largamente rappresentativi di tutte le realtà istituzionali e sportive. Il Piano ha visto una evoluzione sia concettuale che metodologica, dagli indirizzi è passato ai programmi operativi strettamente interconnessi con i programmi delle attività sociali e con gli strumenti della programmazione territoriale della Provincia e dei Comuni. L evoluzione del Piano dello Sport è direttamente correlata al consolidamento delle attività dell Osservatorio Sportivo Provinciale come strumento fondamentale di pporto ai processi decisionali ed alla programmazione locale individuata nel Piano. La necessità di fornire un pporto cognitivo ai soggetti che nel mondo della motricità compiono scelte ed asmono decisioni, dal singolo cittadino alla Pubblica Amm.ne, hanno reso infatti indispensabile la costituzione dell Osservatorio del sistema sportivo provinciale. L osservatorio, oltre che sviluppare forti interazioni con gli osservatori locali già costituiti (Sociale, Scolastico e del Lavoro) affinché i dati e le informazioni in essi contenuti siano di pporto ad una programmazione intersettoriale, dovrà pubblicizzare i dati ottenuti per favorire l accesso dei cittadini alla pratica motoria e sportiva. L Osservatorio si è attivato alla fine 2007, come struttura di

32 monitoraggio permanente e di coordinamento di tutte le iniziative l territorio che tendono ad asmere dati specifici per l espletamento di iniziative nell ambito dell attività motoria e sportiva. Nel corso del 2008 ha concluso la prima fase di reperimento dati gli impianti sportivi pubblici e privati e delle società sportive del territorio. In attuazione del Piano regionale dello Sport e della LR. 72/2000, i dati sono stati inoltrati alla Regione Toscana per l aggiornamento dell Osservatorio Regionale. Per il 2009 si sono consolidate e sviluppate attività avviate negli anni precedenti : sono stati infatti predisposti due database uno gli impianti sportivi ed lle società sportive dell intero territori Nel corso del 2010 i database sono stati implementati di ulteriori e significativi dati tecnici(soprattutto per quanto concerne gli impianti). Nell anno 2011 è stata prodotta una pubblicazione Lo Sport nella provincia di Livorno una sorta di guida del sistema sportivo livornese, del variegato mondo dell offerta e della domanda sportiva. Tale prodotto può inoltre costituire di fatto un primo importante aggiornamento del Piano Prov.le.dello Sport.. Sviluppo Rurale Lo sviluppo rurale e gli obiettivi generali della Provincia La politica di sviluppo rurale futuro è incentrata tre settori fondamentali: l'economia agroalimentare, l'ambiente e la popolazione rurale. Le strategie e i programmi futuri si articoleranno quattro assi, vale a dire: l'asse "competitività agricola, alimentare e forestale", che ha come obiettivo il capitale umano e fisico; l'asse "gestione dello spazio e dell'ambiente" che contempla mire mirate alla protezione e al rafforzamento delle risorse naturali, alla preservazione dell'attività agricola e dei sistemi forestali, nonché dei paesaggi tradizionali delle zone rurali europee; l'asse "qualità della vita e diversificazione nell'economia rurale" che contribuisce a sviluppare i territori rurali attraverso la promozione dei servizi alla popolazione, le microimprese, il turismo rurale e la valorizzazione del patrimonio culturale; l'asse "Leader" che introduce alcune possibilità di governance innovatrici per mezzo di strategie d'azione locale. Nel settore agricolo operano vari strumenti di programmazione,di origine comunitaria o regionale. Fra i primi il principale è il Piano di Sviluppo Rurale (adottato ai sensi del regolamento CE n.1698/05), con il complementare e integrativo Piano Zootecnico Regionale (P.Z.R.) D.C.R. 44/2004,il PSR approvato destina ulteriori risorse a territori svantaggiati con il metodo leader tramite il Gruppo di azione locale( GAL ) per quanto attiene la nostra provincia i territori eligibili sono i comuni dell Arcipelago Bibbona,Castagneto, Suvereto, Sassetta. Il Piano di Sviluppo Rurale è il documento di programmazione predisposto dalla Regione Toscana e approvato dalla Commissione delle Comunità Europee in attuazione del regolamento (CE) n. 1698/05, per agevolare ed incentivare lo sviluppo armonico delle zone rurali della Toscana. Le risorse disponibili per il 2012 ammontano a circa euro sono riferite a tutto il territorio provinciale compreso l Arcipelago. E' attualmente il principale strumento di programmazione del mondo rurale che integra le politiche di sviluppo rurale locale con la politica comunitaria. Le linee della strategia di sviluppo rurale partono dalla constatazione di uno specifico "modello toscano" di sviluppo agricolo e rurale, in grado di recuperare la tradizione e la cultura locale e innestarla nei circuiti moderni di valorizzazione economica attraverso forme tecniche e organizzative appropriate.

33 La struttura del PSR prevede una articolazione degli interventi in mire, organizzate in tre assi prioritari di intervento: 1) "Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale ", 2) "Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale", 3) "Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione delle economia rurale". I fondi che prevedono un contributo all azienda di un massimo del 40 lle spese eligibili saranno erogati attraverso bandi regionali emessi per ciascuna mira presente nel PSR e per la quale il piano provinciale di sviluppo rurale prevede di destinare i fondi assegnati dalla regione. Turismo Osservatorio Turistico di Destinazione della Provincia di Livorno La Provincia di Livorno, con delibera di G.P. n. 203 del 12/10/2010 ha approvato l adesione alla Sperimentazione del modello territoriale di turismo sostenibile e competitivo della rete NECSTouR, impegnandosi a partecipare alle attività della rete degli Osservatori Turistici di Destinazione (OTD) secondo gli indirizzi dell Unione Europea Con delibera G.P. n. 73 del 1 giugno 2011 la Provincia ha approvato il Progetto tecnico delle attività di gestione e di coordinamento della rete degli Osservatori Turistici di destinazione secondo il modello Necstour, così come previsto dai D.R all.b) e 6101/2010 all. a) per accedere ai finanziamenti ivi previsti, rispettivamente, relativi al Por-Creo, Linea di Intervento 5.5.b. e fondi regionali PRSE nell ambito del Progetto Speciale di Interesse Regionale Toscana Turistica Sostenibile e Competiva; Sono state così avviato le conltazioni nel territorio propedeutiche al I FORUM dell Osservatorio Provinciale che si è svolto il 24 Novembre 2011 ed al quale hanno partecipato tutti i Comuni OTD della provincia, le Associazioni di categoria di livello provinciale (turismo, commercio, agricoltura, artigianato), le Associazioni di tutela ambientale e culturale di livello provinciale, la Camera di Commercio, altri enti e organizzazioni di livello provinciale interessate direttamente o indirettamente dallo sviluppo turistico. A tutti i presenti è stata consegnata una copia della bozza del protocollo d intesa. Nel corso della riunione la Provincia, la Regione e il Centro Studi Turistici di Firenze quale partner scientifico - hanno illustrato il progetto e sollecitato il coinvolgimento attivo delle organizzazioni presenti, che sono a loro volta intervenute esprimendo un generale consenso al progetto. Il Consiglio Provinciale, con delibera 168 del 22 dicembre 2011, ha istituito il proprio Osservatorio Turistico di Destinazione, con il quale ha approvato: - Protocollo di intesa fra la Provincia di Livorno, le componenti economico-sociali ed i portatori di interessi locali, aderenti all Osservatorio Turistico di Destinazione; - Convenzione tra la Provincia di Livorno ed i Comuni non otd per l adesione all Osservatorio provinciale ai sensi della Dgrt 903/ Regolamento istituzione e funzionamento OTD e nomina del Responsabile dell OTP Sono già state sottoscritte le convenzioni con i Comuni di Bibbona, Cecina, Rosignano, Castagneto, Suvereto e Campiglia. L Amministrazione, prima fra le Province Toscane ad attivare l Osservatorio secondo i principi europei, finalizzato cioè alla costituzione di un quadro permanente di indicatori (dalle presenze turistiche al conmo di acqua, dagli eventi culturali ai pullman turistici) che mettano in grado Amministratori e operatori privati di valutare la qualità complessiva del sistema di accoglienza territoriale e la a capacità di sviluppare nuovi valori di competizione l mercato turistico. La Provincia ha aderito ai partenariati già in essere presso le Amministrazioni Comunali dotate di un OTD proprio (Livorno, San Vincenzo, Piombino e Portoferraio). Le funzioni ordinarie dell OTD sono pertanto così riasmibili: assiste gli OTD comunali partecipando ai lavori dei loro Panel di indirizzo;

34 assicura la collaborazione dei propri uffici depositari di banche dati necessarie agli OTD comunali; verifica la correttezza tecnica e procedurale di: - modalità di relazione tra gli OTD comunali e Osservatorio Regionale - indicatori individuati dagli OTD comunali per ciascuno dei 10 presidi da monitorare - relazioni tecniche finali degli OTD comunali Seguendo la metodologia NecsTOUR l Osservatorio della Provincia è dotato di tre livelli di attività, l quale sarà centrata l attività del 2012: il Forum, che riunisce gli stakeholders pubblici e privati a valenza provinciale, il Panel di indirizzo, a cui partecipano gli OTD comunali e le categorie del turismo, e la Struttura Tecnica Permanente, con compiti più propriamente tecnici, di staff al Panel di indirizzo e al Forum. Con questa dotazione organizzativa si andrà a sviluppare l analisi SWOT del territorio provinciale, non più limitata alle variabili più direttamente connesse al fenomeno turistico ma estesa secondo la metodologia NecsTOUR a tutti i principali fattori di sostenibilità e competitività, cui verrà costruito il Set di indicatori rispetto al quale si svolgerà l attività di monitoraggio permanente dell osservatorio: Impatto dei trasporti Conmi di acqua Conmi di energia Gestione dei rifiuti Qualità del lavoro Qualità della vita dei residenti Politiche di destagionalizzazione Tutela attiva del patrimonio ambientale Tutela attiva del patrimonio culturale Tutela attiva delle id delle destinazioni L OTD provinciale potrà inoltre sviluppare in collaborazione con i singoli OTD comunali, a partire dalle analisi swot dei rispettivi territori, un attività partecipativa che coinvolga gli altri Comuni appartenenti allo stesso sistema turistico territoriale finalizzata all elaborazione di un analisi swot di area, di cui possano beneficiare tutti i Comuni coinvolti, e dei relativi indicatori di sostenibilità e competitività. Anche scala di area omogenea sarà dunque opportuno approntare una matrice di indicatori composta per una parte dagli stessi indicatori adottati dagli OTD comunali e per un altra parte da indicatori caratteristici dello specifico sistema territoriale. Da evidenziare che l appartenenza ad un territorio che ha attivato l OTD, significa anche acquisire una corsia preferenziale nell accesso ai finanziamenti regionali e comunitari ed è quindi prioritario per il nostro sistema economico che la Provincia sia parte attiva di questo percorso. Piano Triennale di Promozione Turistica Nei primi mesi del 2010 è stato approvato il piano triennale di promozione turistica previsto dal testo unico regionale l Turismo (LRT 42/2000, modificata con LR 65/2010). Con le recenti profonde trasformazioni derivante dalla riforma del sistema di promozione turistica che prevede la soppressione delle ApT Toscane a seguito dei tagli della finanziaria, le Province asmono competenze dirette e gestionali in materia di informazione, accoglienza e diffusione della conoscenza dei prodotti turistici del territorio. Le Province partecipano alla "cabina di regia del Turismo" in materia di organizzazione della promozione dei prodotti turistici della Toscana. Il Piano, attualmente in vigore, quindi rappresenta un atto fondamentale di programmazione per tradurre, compatibilmente alle risorse che saranno disponibili nel Bilancio provinciale, in indirizzi operativi le strategie di mandato.

35 1.24 Strumenti di Pianificazione Territoriale Piano Territoriale di Coordinamento Al 2010 si registra ancora che il Comune di Capraia Isola e di Campo nell Elba privi del Piano Strutturale, essendo, il primo ancora nella fase di Avvio del Procedimento attivato nel 2005 ed integrato nel marzo 2010, e il secondo riavviato nuovamente nel 2009 dopo l adozione del Hanno approvato il RU i Comuni di Rosignano M.mo, Collesalvetti, Rio Marina mentre i Comuni di Campiglia M.ma e Suvereto lo hanno adottato. Riltano da tempo adottati i RU dei Comuni di Marciana (2003), Porto Azzurro (2009). Altresì e stata avviata dal Comune di S.Vincenzo una revisione generale del PS vigente. Un importante Accordo di Pianificazione è stato sottoscritto definitivamente con il Comune di Piombino e l Autorità Portuale per la predisposizioni di varianti riguardanti il nuovo Piano Regolatore Portuale, la nautica e la cantieristica e il riassetto delle aree industriali e delle infrastrutture connesse. Lo sviluppo portuale e industriale di Piombino si fonda lla penetrazione al porto dell asse viario costituito dalla ex SS 398. Il Comune di Livorno ha avviato il procedimento di formazione di una variante anticipatrice al Piano Strutturale per l approvazione del Piano Regolatore Generale del porto di Livorno il cui sviluppo è fondato lla previsione della nuova darsena Europa. Ancora in relazione al porto di Livorno, sta avviandosi a conclusione l iter (dopo l approvazione da parte del Consiglio Regionale Toscano) della variante al PRP per la realizzazione di infrastrutture turistiche (Porto Turistico Darsena Medicea). Il Comune di Livorno ha previsto la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero in Zona basso morfologico RSA a seguito di protocollo di intesa propedeutico alla firma dell accordo di programma ex.l.r.76/96 siglato da Provincia, Regione, Comune e Soprintendenza competente. Il Piano Strutturale Unico dell Isola d Elba (6 comuni aderenti 8) ha conosciuto uno stato d arresto mentre ha proseguito il o corso la variante al Piano Strutturale del Comune di Portoferraio per un nuovo water front per la quale è stata siglato l Accordo di Pianificazione e ratificato in Consiglio Provinciale. Attualmente i Comuni di Protoferraio, Marciana e Campo nell Elba, a seguito di apposita convenzione per la gestione associata dei Piani Strutturali, firmata nel 2006, hanno dato l Avvio del Procedimento per la Formazione del Piano Strutturale con la progettazione in gestione associata. I Comuni di Rio Marina e Marciana Marina hanno avviato la procedura per un accordo di pianificazione per la formazione di varianti urbanistiche per i nuovi porti, per le quali hanno approntato e pubblicato la Vas. Il processo attua l intesa lla portualità dell isola d Elba che accentua l attenzione lla necessità di procedere ad una riorganizzazione e riqualificazione dell accessibilità all isola. La ricognizione llo stato della pianificazione comunale consente di valutare l attività della Provincia in termini di coinvolgimento nelle operazioni pianificatorie dei Comuni. Comune PIANO STRUTTURALE REGOLAMENTO URBANISTICO Bibbona SI SI Campiglia M.ma SI Adottato Campo nell'elba NO NO Capoliveri SI NO Capraia Isola NO NO Castagneto C.cci SI SI Cecina SI SI

36 Collesalvetti SI SI Livorno SI SI Marciana SI Adottato Marciana SI SI Marina Piombino SI NO Porto Azzurro SI Adottato Portoferraio SI SI Rio Marina SI SI Rio nell'elba SI SI Rosignano M.mo SI SI San Vincenzo SI SI Sassetta SI SI Suvereto SI Adottato L approvazione del PTC è avvenuta il 25 marzo 2009 e il piano è entrato in vigore il 20 maggio 2009 con la relativa pubblicazione l Bollettino Ufficiale Regionale. L implementazione del ptc è organizzata nel seguente modo: La Giunta provinciale, mediante la struttura responsabile dei procedimenti di formazione, gestione e sviluppo del PTC, provvede a organizzare e rendere operativo l Osservatorio provinciale l governo del territorio, definendo criteri ed attribuendo specifiche responsabilità per: - la raccolta ed il continuo aggiornamento dei dati necessari all adeguamento del quadro conoscitivo per la parte di competenza provinciale e per verificare la regolarità degli aggiornamenti di competenza degli altri soggetti; - l effettuazione del monitoraggio e delle verifiche periodiche llo stato di attuazione del PTC e degli atti di governo del territorio provinciali e le verifiche della loro efficacia in termini di effetti e di trasformazioni indotte; - la redazione di relazioni periodiche llo stato di attuazione del PTC, dei piani e programmi di settore e degli altri atti di governo del territorio, comunque denominati, scettibili di incidere gli assetti e lle trasformazioni, fisiche e funzionali del territorio nonché lle risorse essenziali; - il monitoraggio, per quanto di competenza, dell attività di pianificazione dei Comuni e degli enti preposti alla gestione delle risorse del territorio; - la realizzazione di un portale interattivo llo stato di fatto e di diritto delle risorse essenziali del territorio provinciale finalizzato alla informazione ed alla partecipazione dei cittadini. La struttura responsabile dei procedimenti di formazione, gestione e sviluppo del PTC, lla base del quadro conoscitivo per il governo del territorio provinciale redige e trasmette alla Giunta provinciale specifici rapporti lle variazioni sopravvenute e lle verifiche circa gli effetti indotti verificati: - entro il 31 dicembre di ogni anno ai fini dell aggiornamento della Relazione Previsionale Programmatica; - in coincidenza con l avvio del procedimento di formazione di una variazione del PTC o di un atto di governo del territorio della Provincia; - ogni qual volta in conseguenza di significative modifiche del quadro conoscitivo per il governo del territorio, emergano elementi di contrasto con gli obiettivi statutari e strategici e con le regole di governo del territorio del PTC. I rapporti contengono, se del caso, gli elementi necessari a valutare l opportunità di una revisione parziale del PTC o di atti di governo del territorio. La Giunta provinciale presenta al Consiglio i rapporti di cui sopra, accompagnate da proprie valutazioni e proposte e, qualora si ravvisi la necessità di apportare variazione del piano strutturale o ad atti di governo del territorio, predispone i relativi atti di avvio del procedimento.

37 E in fase conclusiva l elaborazione del Regolamento ll energia mediante raccolta sistemica e predisposizione delle metodiche di rappresentazione. Il PTC, approvato in data 25 marzo 2009, è fondato lla concertazione istituzionale ed ha il o obiettivo principale nell idea condivisa di territorio come riferimento per scelte di governo del territorio fondate lla sostenibilità dello sviluppo, lla costante valutazione integrata degli effetti e lla partecipazione dei cittadini che l Amministrazione Provinciale intende perseguire mettendo in opera le azioni in esso previste: 1 - Codifica della concertazione mediante la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro formato dai tecnici comunali a questo designati con funzioni di sovrintendenza e coordinamento alle ulteriori elaborazioni pertinenti il Piano affinchè vengano sostenuti e perseguiti criteri e indirizzi condivisi, che affiancherà la conferenza permanente composta dai settori dell amministrazione provinciale per il monitoraggio e l implementazione del PTC. 2 - L approntamento del sistema di monitoraggio del piano attraverso metodiche applicative dei criteri formulati e disciplinati dalle norme ai fini della verifica della a attuazione, mediante indicatori corrispondenti agli elementi da attivare per conseguire gli effetti e le finalità proprie del PTC. 3 - L elaborazione dei Regolamenti attuativi del piano nei campi e nelle materie da questo assegnate secondo i contenuti da questo stabiliti e in sintonia con gli indirizzi orientativi espressi dal Consiglio d intesa con i Comuni e i soggetti pubblici e privati in particolare di procederà nel 2011 alla stera del : - Regolamento del sistema funzionale dell Agricoltura, della forestazione e della vegetazione ripariale; Conseguentemente il Servizio Geografico Provinciale va adeguato come previsto nel PTC approvato che assegna alla costruzione di una banca dati provinciale il ruolo di punto nevralgico cui fondare il percorso di aggiornamento del piano e del quadro conoscitivo quale base essenziale nel processo di accelerazione delle decisioni che conseguono all asnzione di informazioni incidenti l territorio provinciale. La Provincia promuove la partecipazione dei Comuni alla costituzione del sistema informativo geografico regionale previsto dall artt. 28 e 29 della l.r. 1/2005 e dal Regolamento n. 6/R, approvato in data 9 febbraio Gli archivi del Quadro Conoscitivo per il governo del territorio provinciale sono organizzati eredatti secondo quanto previsto dal citato Regolamento regionale 6/R/2007 e saranno implementati e costantemente aggiornati dai soggetti titolari delle informazioni che li costituiscono nei tempi e con le modalità operative definite dal Regolamento provinciale di cui all art. 10, e delle priorità di realizzazione e di aggiornamento stabiliti dall atto di indirizzo annualmente aggiornato dalla Giunta regionale d intesa con le Associazioni degli Enti Locali, così come previsto dall art. 4 del Regolamento regionale 6/R/2007. Il Quadro Conoscitivo per il Governo del Territorio provinciale sarà pubblico e reso disponibile a tutti. B. Alla realizzazione della infrastruttura per la gestione della base informativa geografica regionale, La Provincia assicura, in funzione del potenziamento delle risorse umane disponibili, l assistenza alla formazione degli strumenti di pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio fornendo le cartografie di base, gli elaborati del PTC e ogni altro dato da essa gestito, oltre a quanto altro stabilito in eventuali specifiche intese o convenzioni con i Comuni. I Comuni garantiscono la disponibilità dei quadri conoscitivi e programmatici degli strumenti di pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio di loro competenza, nei formati digitali stabiliti. Osservatorio Provinciale della Mobilità Istituito con Deliberazione G.P. n. 72 del 12/04/2010 costituisce: 1. Braccio operativo dell Osservatorio Regionale della Mobilità previsto dalla L.R.T. 42/98

38 2. Strumento per la gestione dei contratti di servizio con le aziende di TPL 3. Strumento di pianificazione e programmazione della mobilità pubblica e privata 4. Strumento per creare sinergie ed opportunità 1. Le Previsioni della Legge Regionale 42/98 La Legge Regionale 42/98 Norme per il trasporto pubblico locale definisce i contenuti della pianificazione tecnica ed economico-finanziaria dei servizi di trasporto pubblico locale oltre alle procedure della riforma amministrativa; essa, inoltre, delega alle Province l affidamento dei servizi di TPL gomma in regime di concorrenza per il mercato nell ambito dei propri territori. La stessa legge istituisce anche l Osservatorio Regionale della Mobilità per monitorare la progressiva attuazione di una riforma così complessa. L Osservatorio Regionale, già istituito e funzionante, nella previsione normativa agisce in stretta collaborazione con le Amministrazioni Provinciali, finanziando la nascita degli Osservatori Provinciali della mobilità con cui condivide il percorso di attuazione, nel rispetto del Regolamento Regionale 9/R del 3 gennaio 2005, tramite le funzioni di vigilanza ed ispezione. Con ccessivi Decreti (Decreto Presidente Giunta Regionale n. 278 del 31/10/2001 Accordo di programma per l assegnazione delle risorse di cui al punto 1.A della deliberazione del Consiglio Regionale 26/10/1999 n. 291 concernente programma di investimenti nel settore del trasporto pubblico locale, Decreto 2 ottobre 2003 n Accordo di programma per l osservatorio regionale della mobilità e dei trasporti e Decreto 31 ottobre 2001 n. 278 Provincia di Livorno. Presentazione del Progetto per l osservatorio provinciale. Impegno delle risorse finalizzate e erogazione prima trance ) sono state di fatto stanziate dalla Regione Toscana risorse a favore della Provincia di Livorno, finalizzate alla realizzazione del progetto Osservatorio provinciale della mobilità. 2. La Regolazione La Provincia, a partire dal 2011 sta gestendo il Trasporto Pubblico Locale del bacino provinciale mediante lo strumento dell Imposizione di Oneri di Servizio Pubblico previsto dal Regolamento CE 1370/2007 alle aziende ATL S.p.A. per il Lotto di Livorno e Tiemme S.p.A. per il lotto di Piombino; tali atti complessivamente interessano: Lotti Livorno - Elba Val di Cornia Totale Fermate Linee Varianti di percorso Corse giornaliere Bus*Km (2011) I sistemi procedurali che riguardano la gestione degli atti di imposizione sono così individuabili: o Gestione e controllo del prodotto Si tratta di controllare con continuità che le aziende producano il servizio definito nel contratto, stipulato a seguito della gara, applicando tutte le regole e gli standard di qualità che sono stati definiti e contrattati. Sul sito internet della provincia nella sezione dell Osservatorio Mobilità relativa alla Regolazione del Trasporto Pubblico Locale è possibile conltare i dati e le statistiche lla regolarità aggiornati alle ultime comunicazioni mensili aziendali (vedi esempio in tabella seguente).

39 o Qualità ed Ascolto del cliente E importante assicurare un continuo monitoraggio dell esperienza reale del cittadino nell accesso e nella fruizione del servizio, governando l accoglimento dei reclami e delle osservazioni che possono riguardare la regolarità, l affidabilità, il confort e la sicurezza dei mezzi, il comportamento dei dipendenti delle aziende (Gestione dei Reclami). Sul sito internet della provincia nella sezione dell Osservatorio Mobilità relativa alla Regolazione del Trasporto Pubblico Locale è possibile conltare i dati e le statistiche i reclami relativi ai servizi TPL aggiornati alle ultime comunicazioni mensili aziendali (vedi esempio in tabella seguente) Gli aspetti che si rilevano dall esperienza, i più importanti e decisivi, riguardano la regolarità e l informazione al cittadino: a questi processi devono essere dedicate notevoli risorse di vigilanza ed ispezione continua, per assicurare la risposta e l eliminazione delle criticità.

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