Ing. Carmine Esposito INAIL - Direzione Regionale Lombardia CONTARP. SABATO 18 APRILE Dalle 9 alle 13

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1 MOG E LE PROCEDURE SEMPLIFICATE PER LE PMI Adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza nelle piccole e medie imprese Ing. Carmine Esposito INAIL - Direzione Regionale Lombardia CONTARP SABATO 18 APRILE Dalle 9 alle 13

2 Indice argomenti 1. I Modelli esimenti previsti dal D.Lgs. 231/01 e dall art. 30 del D.Lgs. 81/08 2. I Modelli: UNI/PdR 2:2013 e MOG MPI (D.M. 13/2/2014) 3. Costruzione del sistema documentale del MOG con esempi di redazione di procedure e istruzioni operative

3 D.Lgs. 81/2008 Titolo I Art. 2 (Definizioni) dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;

4 Violazione dell art. 589 C.P. (aggiornato alla L.125/08) Omicidio colposo Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni. Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni quindici.

5 Violazione dell art. 590 C.P. (aggiornato alla L.125/08) Lesioni personali colpose Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale violando le norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro è punito per: lesioni gravi con la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da euro 500 a euro lesioni gravissime con la reclusione da uno a tre anni. Nel caso di lesioni di più persone si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse, aumentata fino al triplo; ma la pena della reclusione non può superare gli anni cinque. Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo nei casi previsti nel primo e secondo capoverso, limitatamente ai fatti commessi con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro o relative all'igiene del lavoro o che abbiano determinato una malattia professionale.

6 Lesione personale grave e gravissima La lesione personale è grave : 1) se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni; 2) se il fatto produce l indebolimento permanente di un senso o di un organo; 3) se la persona offesa è una donna incinta e dal fatto deriva l acceleramento del parto. La lesione personale è gravissima: 1) una malattia certamente o probabilmente insanabile; 2) la perdita di un senso; 3) la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l arto inservibile, ovvero la perdita dell uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della favella; 4) la deformazione, ovvero lo sfregio permanente del viso; 5) l aborto della persona offesa.

7 Violazioni degli artt. 589 e 590 C.P. La Legge delega del 3 agosto 2007, n. 123 modificava il D.Lgs. 231/2001 inserendo l Art. 25-septies (Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro) prevedendo, per entrambe le violazioni degli Art. 589 e 590 del codice penale, una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 1000 quote (ogni quota varia da un valore minimo di 258 euro a un massimo di euro). Il D.Lgs. 81/2008 (c.d. Testo Unico per la Sicurezza) all art. 300 modifica nuovamente l Art. 25-septies riducendo in gravosità tale sanzione.

8 Violazioni degli art. 589 e 590 C.P. (art. 300 del D.Lgs. 81/08) Nel caso di omicidio colposo (Art. 589 del c.p.) per aziende a maggior rischio e per cantieri soprasoglia è previsto una sanzione pecuniaria pari a 1000 quote ovvero da a euro con una sanzione interdittiva nel caso di condanna per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno. Per tutte le altre aziende, invece, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote*. Nel caso di lesioni personali colpose (Art. 590 del c.p.) per tutte le tipologie di aziende è prevista una sanzione amministrativa massima di euro con sanzione interdittiva, nel caso di condanna, così come prevista dall art. 9 comma 2 del D.Lgs. 231/2001, per una durata non superiore a sei mesi. * Il valore delle singole quote va da un Min. 258 ad un Max di 1549 :

9 Violazioni degli art. 589 e 590 C.P. (artt. 9 e 25 del D.Lgs 231/2001) Nel caso di condanna si applicano le sanzioni interdittive: interdizione dall esercizio dell'attività; sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; divieto di contrattare con la P.A., salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; divieto di pubblicizzare beni o servizi.

10 Modello di organizzazione e di gestione Art. 6 comma 8 lettera n) La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il compito di indicare modelli di organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all'articolo 30.

11 Modello di organizzazione e di gestione Art. 16 Delega di funzioni 3. La delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L obbligo di cui al precedente periodo si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all articolo 30, comma 4.

12 Modello di organizzazione e di gestione Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi 2. Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione deve contenere: d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri * * Il datore di lavoro è punito con l ammenda da 2.192,00 a 4.384,00 euro se adotta il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a) in assenza degli elementi di cui all articolo 28, comma 2, lettere b), c) o d), o senza le modalità di cui all articolo 29, commi 2 e 3.

13 Modello di organizzazione e di gestione Art Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;

14 Modello di organizzazione e di gestione c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate. 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.

15 Modello di organizzazione e di gestione 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. 4. Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.

16 Modello di organizzazione e di gestione 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all'articolo 6. 5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. 6. L adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell'articolo 11.

17 Modello di organizzazione e di gestione Art Organismi paritetici 3-bis. Gli organismi paritetici su richiesta delle imprese, rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cui l asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all articolo 30 del decreto, della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività. 3-ter. Ai fini di cui al comma 3-bis, gli organismi paritetici istituiscono specifiche commissioni paritetiche, tecnicamente competenti.

18 Norme e Standard Volontari (certificabili) BS OHSAS 18001:2007 Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro Requisiti. UNI 10617:2009 Impianti a rischio di incidente rilevante: Predisporre ed attuare un sistema di gestione della sicurezza In futuro la norma ISO sulla salute e sicurezza dei lavoratori (ora in versione Committee Draft)

19 Linee guida (non certificabili) BS 8800/96 Linee guida sui sistemi di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro (BS 8800:2004) Documento UE 0135/4/99 EN Linee guida europee per l organizzazione della salute e sicurezza sul lavoro Documento ILO/OSH MS 2001 Linee guida tecniche sui sistemi di gestione della sicurezza e salute sul lavoro VCA/SCC Standard - Safety Checklist for Contractors UNE 81900:1996 EX - Norme generali per l implementazione di un sistema di gestione e per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (SGPIL) UNI INAIL ISPESL e Parti Sociali 2001: Linee guida per un Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSL) OHSAS 18002: Occupational health and safety management systems.guidelines for the implementation of OHSAS 18001:2007 BS OHSAS 18004: Guide to achieving effective occupational health and safety performance

20 Linee di indirizzo Italiane (non certificabili) 1. LINEE DI INDIRIZZO SGI AE Sistema di gestione integrato salute, sicurezza, ambiente Aziende dell Energia 2. LINEE DI INDIRIZZO SGSL AR - per l implementazione dei sistemi di gestione per la salute e la sicurezza nelle Imprese a Rete 3. LINEE DI INDIRIZZO SGSL AA - Sistema di Gestione Salute e Sicurezza Aziende Aeronautiche ad Ala Fissa 4. LINEE DI INDIRIZZO SGSL MPI - per l implementazione di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul lavoro nelle Micro e Piccole Imprese 5. LINEE DI INDIRIZZO SGSL R: Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali 6. LINEE DI INDIRIZZO: Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza per i lavori in appalto nella Cantieristica Navale 7. LINEE DI INDIRIZZO SGSL-GP: Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza dei lavoratori per le Aziende del settore Gomma Plastica

21 Sistemi di gestione della sicurezza In Italia, nel 2001, è stata pubblicata la prima Linea Guida Condivisa dalle Parti Sociali: Documento UNI INAIL Linee guida per un Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSL) Non può essere considerata una norma o una specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. Il seguire le linee guida non è un obbligo di legge ma una decisione volontaria liberamente assunta.

22 SGSL - Finalità Ridurre i costi della SSL compresi quelli derivanti da: incidenti infortuni malattie correlate al lavoro minimizzando i rischi cui possono essere esposti dipendenti o terzi. Aumentare l efficienza e le prestazioni dell impresa. Contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Migliorare l immagine interna ed esterna dell organizzazione.

23 BS OHSAS 18001:2007 Definizione Parte del Sistema di Gestione di una Organizzazione utilizzata per sviluppare ed attuare la propria politica di SSL e per gestire i suoi rischi di SSL Nota 1. Un SG è un insieme di elementi tra loro correlati utilizzati per stabilire una politica e degli obiettivi e per raggiungere tali obiettivi. Nota 2. Un SG include la struttura organizzativa, le attività di pianificazione (includendo, per esempio, la Valutazione dei Rischi e la formulazione degli obiettivi), le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse.

24 Modelli organizzativi e gestionali di cui all art. 30 del D.lgs. 81/08 Procedure Semplificate MOG MPI - Procedure semplificate di cui al D.M. 13/2/2014, per l adozione dei modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese La struttura del Modello ricalca pedissequamente quanto contenuto nell art. 30, commi 1, 2, 3 e 4 del D.Lgs. 81/08 Per la definizione di piccole e medie imprese si fa riferimento a quelle definite dal decreto del Ministero Attività Produttive del 18 aprile 2005, pubblicato nella G.U. 238 del 12/10/2005

25 MOG MPI - Procedure semplificate di cui al D.M. 13/2/2014 Il documento ha lo scopo di fornire alle piccole e medie imprese, che decidano di adottare un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza, indicazioni organizzative semplificate, di natura operativa, utili alla predisposizione e alla efficace attuazione di un sistema aziendale idoneo a prevenire i reati previsti dall art. 25 septies, D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (di cui all art. 300 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) La semplificazione riguarda alcuni aspetti organizzativi e le relative modalità applicative per l adozione e l efficace attuazione dei MOG

26 MOG MPI - Procedure semplificate di cui al D.M. 13/2/2014 Le aziende di dimensioni e/o complessità ridotte debbono valutare l opportunità di implementare un MOG aziendale. Un MOG efficacemente attuato migliora la gestione della salute e sicurezza sul lavoro ma l adozione, non essendo da considerarsi obbligatoria, deve essere valutata dalla Direzione aziendale in virtù delle proprie necessità ed esigenze gestionali ed organizzative.

27 MOG MPI - Procedure semplificate di cui al D.M. 13/2/2014 Il documento contiene alcune schede attuative del sistema, riportate nei moduli allegati, utili, a semplificare l attuazione di alcuni dei requisiti che possono essere modificate ed integrate a seconda della complessità organizzativa e tecnica aziendale.

28 MOG MPI Allegati Allegato 1 Scheda analisi iniziale Allegato 2 Piano di miglioramento Modulo pianificazione obiettivi e attuazione della politica Allegato 3 Elenco normativa applicabile Allegato 4 - scheda manutenzione macchina Allegato 5 - scheda consegna/gestione DPI Allegato 6 - Programma annuale di formazione, informazione e addestramento Allegato 7 - Registro presenze partecipanti Allegato 8 - Scheda formazione/informazione/addestramento lavoratore Allegato 9 - Registro addestramento lavoratore Allegato 10 - Elenco documentazione obbligatoria Allegato 11 Modulo rilevazione: situazione pericolosa incidente non conformità Allegato 12 - Modulo rilevazione infortunio Allegato 13 - Piano di Monitoraggio Allegato 14 Programma degli/dell audit interno Allegato 15 Piano di audit Allegato 16 Verbale di audit Allegato 17 Riesame periodico del modello organizzativo Allegato 18 Riunione periodica

29 MOG MPI Esempio di semplificazione Paragrafo 14 - SISTEMI DI REGISTRAZIONE Il MOG dovrà dotarsi della documentazione necessaria alla sua gestione e verifica in funzione della complessità e dell azienda, delle lavorazioni svolte e dei rischi presenti, quale ad esempio: Moduli/Registrazioni Istruzioni Operative (se ritenute opportune) Manuale (se ritenuto opportuno) Procedure (se ritenute opportune) La documentazione potrà essere anche composta solo da moduli e registrazioni quali, ad esempio, quelli allegati al presente documento purché sufficienti e funzionali al rispetto dei requisiti definiti dal documento stesso in relazione alla necessità aziendali.

30 MOG MPI Esempio di Allegati

31 MOG MPI Esempio di Allegati

32 MOG MPI Esempio di Allegati

33 MOG MPI Esempio di Allegati

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35 ASSEVERAZIONE - Settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile UNI/PdR 2: Prassi di riferimento per il settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile - Indirizzi operativi per il rilascio della asseverazione prevista dall art. 51 del D.Lgs. 81/08 erogata dai Comitati Paritetici Territoriali (CPT)

36 UNI/PdR 2: Prassi di riferimento per il settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile Pubblicata il 19 febbraio 2013 Fornisce indirizzi operativi per il rilascio della asseverazione prevista dall art. 51 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. in materia di sicurezza sul lavoro nel settore delle costruzioni edili e di ingegneria civile. Si applica al servizio di asseverazione erogato dai Comitati Paritetici Territoriali (CPT), così come definiti dall art. 2, comma 1, lettera ee) del D.Lgs 81/08 e s.m.i.. ATTENZIONE: Il documento para-normativo UNI prassi di riferimento non ha il significato di buona prassi così come definita dall art. 2.1 lett. v) del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

37 UNI/PdR 2: TERMINI E DEFINIZIONI 3.3 asseverazione: Processo attraverso il quale, tramite una o più verifiche, CPT dichiara di aver esaminato la corretta adozione e l efficace attuazione da parte dell impresa richiedente di un modello di organizzazione e gestione della sicurezza, conforme ai requisiti di cui all'art. 30 del D.Lgs. 81/08

38 Modello di attestato di asseverazione

39 Modello di attestato di asseverazione

40 UNI/PdR 2: TERMINI E DEFINIZIONI 3.4 Commissione Paritetica Tecnicamente Competente: commissione prevista dal D.Lgs. 81/08 e s.m.i, art. 51 comma 3 ter, presieduta dal Presidente di CPT o da persona delegata costituita presso CPT. Fermo restando un'eventuale emanazione di direttive specifiche da parte della Commissione Consultiva Permanente, la sua composizione è la seguente: Presidente CDA CPT o persona delegata Vice Presidente CDA CPT Direttore CPT Esperto in materia di modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro NOTA Tale esperto ha competenza tecnica sulla applicazione alle imprese edili e di ingegneria civile dei modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro, nonché sulle modalità di svolgimento degli audit di sistemi di gestione.

41 UNI/PdR 2: Schema generale processo di asseverazione 41

42 UNI/PdR 2: TERMINI E DEFINIZIONI 3.15 Pre-verifica: Verifica e analisi degli obblighi documentali relativi all adozione da parte dell impresa richiedente del modello di organizzazione e di gestione 3.18 Verifica: Processo pianificato e programmato, atto a rilevare, controllare, valutare il modello di organizzazione e gestione aziendale, e la sua reale adozione ed efficace attuazione 3.19 Verifica documentale: Verifica della documentazione inerente il modello di organizzazione e gestione aziendale 3.20 Verifica tecnica: Verifica nei luoghi di lavoro dell'impresa richiedente l'asseverazione

43 I principi dei sistemi di gestione Orientamento agli stakeholders Leadership Coinvolgimento del personale Approccio per processi Approccio sistemico alla gestione Miglioramento continuo Decisioni basate su dati di fatto

44 La metodologia operativa

45 La logica del sistema

46 Confronto BS OHSAS 18001:2007 SGSL UNI INAIL RIESAME E MIGLIORAMENTO ESAME INIZIALE POLITICA MONITORAGGIO PIANIFICAZIONE E ORGANIZZAZIONE SENSIBILIZZAZIONE AZIONE

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48 Bozza di ISO 45001: PDCA

49 Esame Iniziale PER ARRIVARE OVUNQUE SI VOGLIA ANDARE, È OPPORTUNO SAPERE DA DOVE SI PARTE Solo così sarà possibile scegliere il percorso più opportuno!

50 Esame Iniziale Individua dove si trova l organizzazione. Permette all azienda di formulare: gli obiettivi di SSL raggiungibili, come parte del sistema di gestione generale dell impresa il livello di sicurezza realizzabile la struttura organizzativa più idonea per realizzare la politica i processi, le procedure e le risorse da adottare, adeguate alla natura ed alle dimensioni dei rischi presenti in azienda.

51 Esame Iniziale Identificare leggi e regolamenti applicabili all organizzazione. Identificare gli aspetti di sicurezza legati alle attività dell organizzazione, in termini di gravità e responsabilità. Valutare le prestazioni in rapporto a norme, regolamenti, standard di buona tecnica, prestazioni di organizzazioni simili esterne.

52 Esame Iniziale Individuare prassi e procedure esistenti per approvvigionamenti ed appalti. Valutare dati su incidenti già avvenuti. Considerare il punto di vista delle parti interessate. Considerare l influsso di altri sistemi organizzativi sulle prestazioni di sicurezza.

53 Audit Valutazione sistematica, documentata, periodica, obiettiva ed indipendente dell efficacia dell organizzazione aziendale, del Sistema di gestione, dei processi e dei prodotti, finalizzati a: qualità e/o sicurezza e/o ambiente Strumento di controllo del management: Fornisce alla Direzione gli elementi di conoscenza e di valutazione dello stato dei processi e del sistema.

54 Audit È una verifica: Sistematica- effettuato in accordo alla UNI EN ISO Indipendente- effettuato da soggetti esperti e competenti, non coinvolti nella gestione del sistema soggetto a verifica. Permette di definire se: l SGSL è in grado di raggiungere gli obiettivi di sicurezza l organizzazione soddisfa tutti gli obblighi in materia di sicurezza l organizzazione sta facendo e raggiungendo quello che sostiene.

55 Obiettivo dell Audit valutare la conformità alla normativa infortunistica dell'azienda, verificando lo stato di applicazione del D.Lgs. 81/08 e delle altre norme antinfortunistiche identificare e valutare i rischi, secondo le metodiche codificate dalla norma UNI 1050, o se necessario, applicando metodi derivati dalla ricerca operativa quali FMEA e HAZOP valutare la performance di sicurezza dell'organizzazione, elaborando indicatori conformi alle metodologie statistiche adottate dagli enti di controllo valutare l'efficacia delle azioni gestionali intraprese dall'azienda per migliorare la propria sicurezza globale individuare costi per la sicurezza, non sempre noti identificare le azioni necessarie per la messa in conformità dell'azienda e per minimizzare i rischi connessi all'attività svolta

56 Politica per la Sicurezza Obiettivi ed indirizzi generali di un organizzazione relativi alla SICUREZZA espressi in modo formale dal vertice dell organizzazione. NOTA La Politica per la Sicurezza dovrebbe essere coerente con la politica complessiva dell organizzazione e fornire un quadro di riferimento per individuare gli obiettivi per la sicurezza.

57 Politica per la Sicurezza Esprime l impegno del vertice aziendale nel promuovere nel personale: la conoscenza degli obiettivi di SSL la consapevolezza dei risultati a cui tendere l accettazione delle responsabilità le motivazioni.

58 La politica aiuta a dimostrare verso l interno Politica per la Sicurezza l impegno dell azienda alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori verso l esterno impegno concreto dell azienda in tema di SSL privilegio di azioni preventive obiettivo del miglioramento continuo.

59 Politica per la Sicurezza Nella politica l organizzazione esprime il proprio impegno al: rispetto della legislazione responsabilità nella gestione della SSL è dell intera organizzazione aziendale, dal Datore di Lavoro sino al lavoratore considerare la SSL parte integrante della gestione aziendale miglioramento continuo ed alla prevenzione fornire le risorse umane e strumentali necessarie

60 Politica per la Sicurezza sensibilizzare e formare i lavoratori coinvolgimento e consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza riesame periodico della politica stessa e del sistema di gestione diffondere in azienda gli obiettivi di SSL e i relativi programmi di attuazione.

61 La pianificazione Gli obiettivi devono essere SMART: Specifici Misurabili Accessibili Realistici Basati sul Tempo

62 SMART Specifici: - ben definiti - chiari a chiunque abbia una conoscenza base del progetto Misurabili: - sapere se l'obiettivo è attuabile e quanto è lontano dal suo completamento - sapere quando è raggiunto Accessibili - accessibile a tutti i membri che hanno aderito su che cosa l'obiettivo dovrebbe essere Realistici - in rispetto alla disponibilità delle risorse, delle conoscenze e del tempo Basati sul Tempo - deve esserci abbastanza tempo per raggiungere l'obiettivo - non deve impiegare troppo tempo che potrebbe influenzare le performance di progetto

63 Organizzazione aziendale ora PRIMO SOCCORSO

64 Coinvolgimento del personale Sono una risorsa necessaria allo sviluppo di un SGSL: sostegno ed impegno dei dipendenti conoscenza ed esperienza dei lavoratori. L azienda deve definire modalità adeguate per realizzare il coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti per attuare: la consultazione preventiva per la valutazione dei rischi e definizione delle misure preventive riunioni periodiche.

65 Comunicazione interna: Comunicazione per sviluppare la cooperazione fra tutti i livelli aziendali, realizzando una diffusione (dall alto verso il basso e dal basso verso l alto) di informazioni. Comunicazione esterna: al personale esterno: committenti, fornitori, collaboratori esterni al pubblico: clienti, visitatori, soggetti interessati alle autorità

66 Il monitoraggio IL CONTROLLO DELL EFFICACIA E EFFICIENZA NEL TEMPO DEI PROVVEDIMENTI DI SICUREZZA PRESI

67 Il monitoraggio Fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi. Fase di verifica della funzionalità del sistema stesso. Prevedere pertanto due livelli di monitoraggio: 1 livello monitoraggio operativo di processo. 2 livello verifica ispettiva interna (audit).

68 Il monitoraggio Piano del monitoraggio Requisiti: 1. pianificazione temporale delle verifiche 2. definizione compiti e responsabilità 3. descrizione metodologie 4. modalità per la segnalazione di eventuali non conformità (NC) 5. definizione delle modalità di trattazione delle NC e di applicazione delle azione correttive AC.

69 Il monitoraggio Monitoraggio interno, 1 livello: definito nella gestione operativa, per modalità e responsabilità affidato al personale operativo o ai preposti per aspetti specialistici possono essere necessarie professionalità esterne.

70 Il monitoraggio Monitoraggio 2 livello, AUDIT: coincide con la verifica ispettiva interna serve a stabilire se l SGSL è conforme a quanto pianificato, è correttamente applicato, mantenuto attivo, raggiunge gli obiettivi è elemento per il riesame dell SGSL da parte della direzione deve essere svolto da personale competente, indipendente dal settore ove la verifica si svolge.

71 Il monitoraggio Non conformità- qualsiasi deviazione da standard di lavoro, prassi, procedure, normative, che possa direttamente od indirettamente portare a lesioni o malattia, danni alla proprietà, all'ambiente di lavoro o ad una qualsiasi combinazione di tali conseguenze. Azione correttiva- azione intrapresa per eliminare le cause esistenti di non conformità, difetti o altre situazioni non desiderate, al fine di prevenirne il ripetersi.

72 Individuazione degli indicatori Numero degli addetti alla sicurezza in rapporto alla dimensione della sede/reparto Programmazione e realizzazione di percorsi formativi per rischi generali e specifici con valutazione dell efficacia Rapporto tra interventi effettuati rispetto a quelli programmati per la sicurezza Andamento del numero di infortuni e/o degli incidenti Indice di avanzamento per attività complesse Andamento del N di trasgressioni a principi sicurezza all anno % di equipaggiamenti di sicurezza testati / totale in un anno Andamento del Tempo Medio per rientrare da una anomalia Tasso di soddisfazione/insoddisfazione degli stakeholder Numero di interventi di manutenzione straordinaria / numero di interventi di manutenzione ordinaria Indice di assenteismo

73 INDICI DI FREQUENZA La dimensione del rischio infortunistico sul lavoro si misura attraverso gli indici di frequenza, presi in esame anche dalla norma UNI 7249, Statistiche degli infortuni sul lavoro. Gli indici di frequenza previsti dalla norma UNI hanno al numeratore gli infortuni verificatisi in un anno ed al denominatore le ore lavorate nello stesso anno. Allo scopo di rendere più leggibile il risultato, tale rapporto viene poi moltiplicato per L indice dunque fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate. If =

74 INDICI DI FREQUENZA Nell uso comune, il termine indice di frequenza si riferisce anche al rapporto (moltiplicato per mille) che ha al denominatore non più le ore lavorate, ma un altra misura dell occupazione, cioè il numero degli addetti (o degli operai). Il nome rigoroso di tale rapporto è, in realtà, indice di incidenza. Iinc = Gli indici di frequenza annuali sono spesso influenzati da singoli avvenimenti straordinari, in cui sono coinvolti vari lavoratori. Ciò è particolarmente vero quando gli indici sono riferiti a piccole aree geografiche (es. una provincia), ad attività economiche con pochi addetti ed a conseguenze rare (es. morte). Per attenuare l effetto degli avvenimenti eccezionali e, quindi, dare una misura del rischio più rappresentativa della realtà ordinaria talvolta si ricorre alle medie triennali.

75 INDICI DI GRAVITÀ La norma UNI 7249, "Statistiche degli infortuni sul lavoro", prevede come principali misure del danno infortunistico (cioè della serietà delle conseguenze degli incidenti sul lavoro) gli indici di gravità. Essi vengono calcolati con una delle due formule seguenti (in realtà la norma UNI cita solo la prima): a. b. gt = somma dei giorni di inabilità temporanea gp = (somma dei giorni convenzionali di invalidità permanente) con perc i = grado di inabilità permanente del caso i, espresso in percentuale gm = 7.500M (somma dei giorni convenzionali di invalidità dei casi mortali) con M = n dei casi di morte

76 INDICI DI GRAVITÀ In pratica, guardando la formula (b), l indice di gravità rappresenta il numero di giornate mediamente perdute da ogni addetto a causa degli infortuni. Per il calcolo si fanno le seguenti considerazioni sul numero di giorni perduti: per un infortunio con inabilità temporanea si considera l effettivo numero di giorni perduti per un infortunio con inabilità permanente si fa l ipotesi che ogni grado di inabilità corrisponda a 75 giorni perduti per un infortunio con morte si ipotizzano 7500 giorni perduti

77 RIESAME Il riesame permette al vertice aziendale di valutare se il sistema è adeguatamente attuato e se consente il raggiungimento degli obiettivi e della politica della sicurezza stabilita dall azienda.

78 RIESAME Argomenti tipici del riesame possono essere: statistiche infortuni risultati dei monitoraggi interni azioni correttive intraprese rapporti sulle emergenze rapporti sulle prestazioni complessive del sistema rapporti sulla efficacia del sistema di gestione rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi.

79 Confronto tra il Modello del D.Lgs. 231/01 e gli SGSL Analisi dei Rischi Valutazione dei Rischi Codice Etico Politica per la Salute e Sicurezza sul Lavoro Sistema Organizzativo (deleghe, poteri di firma) Definizione dei compiti e responsabilità Struttura organizzativa

80 Confronto tra il Modello del D.Lgs. 231/01 e gli SGSL Procedure documentate Procedure operative Controllo operativo Sistema di Controllo di Gestione Monitoraggio di 1 e 2 livello (audit) Organismo di vigilanza Sistema sanzionatorio

81 COSA manca a SGSL UNI INAIL e OHSAS 18001? Affidare ad un Organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento (art. 6 comma 1 lett. b del D.Lgs. 231/2001) L introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello (art. 6 comma 2 lett. e del D.Lgs. 231/2001)

82 Tabella di correlazione allegata al Documento del 20 aprile 2011 Dalla Tabella di Correlazione art. 30 D.Lgs. 81/08 - Linee Guida UNI INAIL BS OHSAS 18001:2007 allegata al documento del 20 aprile 2011, emerge che I unica parte non corrispondente tra le Linee Guida UNI INAIL, le BS OHSAS 18001:2007 e quanto richiesto all art. 30 del D.Lgs. n. 81/2008, è I adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Per non corrispondente si intende che il sistema disciplinare non é indicato come requisito del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro descritto dalle Linee Guida UNI INAIL e dalle BS OHSAS 18001:2007, mentre é espressamente richiesto come requisito essenziale dall art. 30 del D.Lgs. 81/2008.

83 Indicazioni per l adozione del sistema disciplinare (Documento del 20 aprile 2011) È quindi necessario che l Azienda sia dotata di procedure per individuare e sanzionare i comportamenti che possano favorire la commissione dei reati di cui all art. 300 del D. Lgs. n. 81/2008 (art. 25-septies del D.Lgs. 231/2001, e s.m.i.) e il mancato rispetto delle misure previste dal modello. II tipo e l entità dei provvedimenti disciplinari saranno coerenti con i riferimenti legislativi e contrattuali applicabili e dovranno essere documentati.

84 Indicazioni per l adozione del sistema disciplinare (Documento del 20 aprile 2011) II sistema disciplinare dovrà essere definito e formalizzato dall Alta Direzione aziendale e quindi diffuso a tutti i soggetti interessati quali ad esempio: Datore di lavoro Dirigenti o altri soggetti in posizione apicale Preposti Lavoratori Organismo di Vigilanza (ove istituito un modello ex D.Lgs. n. 231/2001); Auditor/Gruppo di audit. ed anche Collaboratori esterni, appaltatori, fornitori e altri soggetti aventi rapporti contrattuali con l azienda stessa.

85 Organismo di vigilanza (Odv) La normativa non fornisce indicazioni circa la composizione dell Organismo di vigilanza (Odv). Ciò consente di optare per una composizione sia mono che plurisoggettiva. Nella composizione plurisoggettiva possono essere chiamati a far parte dell Odv componenti interni ed esterni all ente, purché ciascuno di essi abbia i requisiti. Con riferimento alle imprese di piccole dimensioni, l art. 6, co. 4 del D.Lgs. 231/2001 consente che i compiti di cui alla lett. b) dell art. 6, co. 2, siano assolti dall organo dirigente. Pertanto, nelle realtà di piccole dimensioni la composizione monocratica ben potrebbe garantire le funzioni demandate all Organismo, mentre in quelle di dimensioni medio grandi sarebbe preferibile una composizione di tipo collegiale. Ciò al fine di garantire una maggiore effettività dei controlli demandati dalla legge.

86 Organismo di vigilanza (Odv) Requisiti soggettivi: Autonomia ed indipendenza Professionalità Continuità di azione Ciascun componente dell Organismo di Vigilanza non deve avere un profilo professionale e personale che possa pregiudicare l imparzialità di giudizio, l autorevolezza e l eticità della condotta.

87 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE Per la costruzione del Sistema Documentale del Sistema di gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro oltre al riferimento scelto per il sistema: BS OHSAS 18001:2007 Linee Guida UNI/INAIL un utile riferimento è: UNI 10999:2002

88 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE La UNI 10999:2002 è una Linea Guida per lo sviluppo e la tenuta sotto controllo della documentazione del Sistema di Gestione per la Qualità, Ambientale e Sicurezza e Salute sul Lavoro

89 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE Il Sistema Documentale di un Sistema di Gestione deve essere quello necessario ed idoneo a dimostrare l efficace: Pianificazione Funzionamento Controllo Miglioramento continuo del Sistema stesso

90 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE Le finalità della Documentazione di un Sistema di Gestione sono: Descrivere il Sistema (manuale e procedure) Comunicare e fornire informazioni alle funzioni aziendali in merito al Sistema ed alle modalità di regolazione di processi e attività (manuale/procedure, istruzioni operative, modulistica)

91 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE Le finalità della Documentazione di un Sistema di Gestione sono: Fornire evidenze oggettive per i requisiti del sistema ed il suo funzionamento (documenti di registrazione/modulistica)

92 COSTRUZIONE DEL SISTEMA DOCUMENTALE Per definire le necessità di regolazione di processi ed attività si considerano: 1. I requisiti del riferimento scelto per la costruzione del Sistema (tenendo conto delle necessità di descrivere come rispondo a tali requisiti e del fatto che spesso sono esplicitamente richieste procedure documentate) 2. I processi e le attività critici (individuazione durante l esame iniziale attraverso i processi di Valutazione dei Rischi ed Analisi normativa cogente applicabile all organizzazione)

93 LINEE GUIDA UNI/INAIL PER UN SGSL E.6 DOCUMENTAZIONE La documentazione è uno strumento organizzativo importante che consente ad una azienda la gestione nel tempo delle conoscenze pertinenti alla specifica realtà produttiva anche con l obiettivo di contribuire alla implementazione ed al monitoraggio del sistema gestionale per la salute e la sicurezza aziendale.

94 BS OHSAS 18001: DOCUMENTAZIONE La documentazione del SGSL deve comprendere: a) politica e obiettivi SSL; b) la descrizione degli obiettivi del SGSSL; c) la descrizione degli elementi principali del SGSSL e delle loro interazioni e i riferimenti a documenti correlati; d) i documenti, incluse le registrazioni, richiesti dallo standard OHSAS e) i documenti, incluse le registrazioni, che l organizzazione individua come necessari per assicurare l efficace pianificazione, funzionamento e controllo dei processi che sono correlati alla gestione dei propri rischi SSL.

95 BS OHSAS 18001: CONTROLLO DELLA DOCUMENTAZIONE I documenti richiesti dal SGSL e dallo standard OHSAS devono essere tenuti sotto controllo. Le registrazioni sono un tipo particolare di documento che deve essere tenuto sotto controllo. L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere aggiornate una o più procedure per: approvare i documenti per la loro adeguatezza prima dell emissione; riesaminare, aggiornare se necessario e conseguentemente riapprovare i documenti;

96 BS OHSAS 18001: CONTROLLO DELLA DOCUMENTAZIONE assicurare che le modifiche e lo stato di revisione corrente dei documenti siano identificati; assicurare che le versioni aggiornate dei documenti applicabili siano disponibili presso i punti di utilizzo; assicurare che i documenti siano leggibili e prontamente identificabili; assicurare che i documenti di origine esterna che l organizzazione ha stabilito come necessari siano identificati e che la loro distribuzione sia controllata, prevenire l uso involontario di documenti obsoleti ed applicare loro un opportuna identificazione se devono essere conservati per qualunque motivo.

97 BS OHSAS 18001: CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI L'organizzazione deve stabilire e mantenere le necessarie registrazioni per dimostrare la conformità ai requisiti del suo SGSL e allo standard nonché i risultati ottenuti. L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere una o più procedure per l identificazione, l archiviazione, la protezione, il recupero, la conservazione e l eliminazione delle registrazioni. Le registrazioni SSL devono essere e rimanere leggibili, identificabili e rintracciabili.

98 In generale la documentazione gestita dall organizzazione si può suddividere in due gruppi Documenti interni: Documenti del SGSL: le procedure (gestionali e tecniche), le istruzioni operative e relativi moduli di registrazione, il Documento di politica per la sicurezza ed il Documento di pianificazione: definizione degli obiettivi Documenti richiesti dalla normativa vigente, inerente la SSL, e realizzati internamente all azienda (Documento di valutazione dei rischi, con relativi allegati, Documenti di valutazione rischi specifici, Piani Operativi di Sicurezza per singoli cantieri, procedure per la gestione emergenze, moduli di designazione e comunicazione nomine, denunce impianti, ecc. ) Eventuali documenti interni o diretti all esterno non compresi nella modulistica del sistema (es. documentazione specifica per la sicurezza relativa a incarichi / subappalti / contratti, documenti relativi alla sorveglianza sanitaria, )

99 In generale la documentazione gestita dall organizzazione si può suddividere in due gruppi Documenti di origine esterna: Documenti di riferimento: Linee Guida UNI/INAIL per un SGSL Norme, leggi, regolamenti in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e dei lavoratori, applicabili per le attività di pertinenza Documenti richiesti dalla normativa vigente inerente la SSL e realizzati da entità esterne all impresa o rilasciati da enti pubblici come ad es. verifiche periodiche impianti di messa a e sollevamento, verifiche impianti termici, verifiche estintori, Documentazione tecnica relativa a impianti presenti presso la sede operativa ed i cantieri Manuali e documentazione fornita dai produttori di macchine, attrezzature e DPI in uso Schede di sicurezza e materiale informativo su sostanze, preparati e prodotti chimici in uso presso i cantieri terra

100 SISTEMA DOCUMENTALE La struttura del Sistema Documentale del SGSL può essere rappresentata da una piramide che indica il grado di dettaglio delle informazioni

101 UNI MANUALE Il manuale contiene: Descrizione della struttura dell organizzazione Elenco dei documenti richiamati in esso Descrizione del sistema e della sua attuazione Descrizioni dei processi e delle loro interazioni Riferimento incrociato con i punti del riferimento scelto I metodi per soddisfare Politica ed Obiettivi (direttamente o con riferimento a documenti collegati) Le procedure documentate o il riferimento ad esse I punti del manuale possono seguire la sequenza dei punti del riferimento scelto, la sequenza dei processi o altra sequenza ritenuta utile all organizzazione

102 UNI PROCEDURE Le procedure Documenti organizzativi dove viene chiarito: cosa deve essere fatto (ossia l attività), da chi (la responsabilità), Quando, come e con quali strumenti (la modalità di attuazione e documenti collegati e di registrazione) e come tutto ciò vada tenuto sotto controllo Può essere utile includere all interno della procedura diagrammi di flusso o tabelle

103 UNI PROCEDURE Le procedure Devono essere identificate in modo univoco Possono rimandare alle istruzioni operative Descrivono attività interfunzionali Se scritta in stretta collaborazione con i suoi potenziali esecutori sarà maggiormente comprensibile ed utilizzata.

104 UNI PROCEDURE Contenuto di una procedura: TITOLO 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. COMPITI E RESPONSABILITÀ (redazione, verifica, approvazione, attuazione) 4. MODALITÀ OPERATIVE 5. DOCUMENTI RICHIAMATI

105 UNI PROCEDURE SCOPO: deve essere definito; CAMPO DI APPLICAZIONE: include le aree a cui la procedura si applica e quelle a cui non si applica; COMPITI E RESPONSABILITÀ: identifica la responsabilità e l autorità delle persone e/o delle funzioni dell organizzazione, nonché le loro relazioni, che sono associate con i processi e le attività descritte dalla procedura; MODALITÀ OPERATIVE: descrive i processi, le attività, i controlli, le risorse, la documentazione e le misurazioni necessarie in relazione alle attività richieste; DOCUMENTI RICHIAMATI: definisce i documenti correlati con le attività oggetto della procedura.

106 UNI ISTRUZIONI OPERATIVE Le istruzioni operative Descrizioni dettagliate per svolgere determinate attività CRITICHE che avrebbero influenza negativa in loro mancanza. Devono avere chiara evidenza dell approvazione e revisione Documentazione di facile interpretazione, rivolta al personale operativo a supporto della mansione da svolgere. La struttura e il formato possono variare secondo necessità diagramma di flusso Testo con foto, tabelle, ecc.

107 UNI REGISTRAZIONI Registrazioni Documenti che permettono di seguire l andamento delle prestazioni e della gestione del sistema. Sono documenti richiamati dal manuale, dalle procedure o dalle istruzioni con cui si dà evidenza dell applicazione del SGSL. Sono i Moduli da utilizzare per la registrazione delle attività che danno evidenza oggettiva dell applicazione del sistema.

108 ACRONIMI ASPP CPI DL DPI DVR DVRI MC RLS RSPP SSL AC AP IOS MOS NC PGS RSGS SGSL Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione Certificato di Prevenzione Incendi Datore di Lavoro Dispositivi di Protezione Individuale Documento di Valutazione dei Rischi Documento di Valutazione del Rischio Incendio Medico Competente Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Salute e Sicurezza sul Lavoro Azione Correttiva Azione Preventiva Istruzione Operativa Sicurezza Modulo Operativo Sicurezza Non Conformità Procedura Gestione Sicurezza Responsabile del Sistema di Gestione per la Sicurezza Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro

109

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