Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell ambito del progetto. Rete Scuole LSS a.s. 2016/2017

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1 Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell ambito del progetto Rete Scuole LSS a.s. 2016/2017

2 DI SEME IN SEME LA GERMINAZIONE E LA CRESCITA

3 Collocazione del percorso effettuato nel curricolo verticale d Istituto Il percorso è stato svolto in due classi terze della scuola primaria e si inserisce nel seguente curricolo verticale di chimica: Le trasformazioni I sistemi di registrazione e tabulazione Esseri viventi e non viventi Il regno vegetale Le funzioni vitali e i bisogni primari degli esseri viventi La tutela dell ambiente naturale

4 Obiettivi essenziali di apprendimento Conoscere il ciclo vitale degli esseri viventi Rappresentare graficamente il ciclo vitale delle piante Osservare e registrare momenti significativi della vita delle piante Classificare in base a una o più proprietà Formulare semplici previsioni su possibili sviluppi in relazione a un esperienza diretta Sviluppare la curiosità e favorire la motivazione all apprendimento Verbalizzare esperienze con un linguaggio appropriato e rappresentarle graficamente

5 Elementi salienti dell approccio metodologico Tutti gli insegnanti concordano sulla necessità di rivoluzionare l insegnamento delle scienze introducendo nuove metodologie basate sulla centralità dell alunno all interno di laboratori, in cui ognuno possa acquisire i saperi fondamentali in modo consapevole e permanente. E soprattutto negoziare contenuti e significati sulla base dei nuovi bisogni degli alunni. Attraverso la didattica laboratoriale è possibile anche realizzare una didattica di inclusione e coinvolgere in modo attivo sia alunni che presentano difficoltà linguistica, perché provenienti da altri paesi, sia alunni diversamente abili. E stato utile scrivere tutte le fasi delle attività e tenere due registri, uno verbale e uno grafico. Lo scopo è stato sempre quello di educare al dinamismo mentale, e proprio l insegnante, diventando il regista della lezione, ha posto opportunamente domande-stimolo ai ragazzi perché poi da soli potessero arrivare alle conclusioni. Attraverso questi passaggi speriamo che essi potranno sviluppare un discreto senso critico e una certa autonomia di pensiero IN SINTESI: I. Osservazione del fenomeno II. Verbalizzazione scritta individuale III. Discussione collettiva IV. Affinamento della concettualizzazione V. Produzione condivisa

6 Materiali, apparecchi e strumenti impiegati I docenti hanno utilizzato testi e materiali multimediali suggeriti e forniti dall insegnante formatore. Vasi di plastica Terriccio Semi di fagiolo, mais, cece, grano L.I.M., macchina fotografica e/o telecamera per la documentazione delle esperienze

7 Ambiente in cui è stato sviluppato il percorso Le attività sono state svolte essenzialmente nei seguenti spazi: L aula che diventa laboratorio grazie alla collaborazione tra insegnanti, alunni e personale non docente, creando appositi spazi per permettere lo svolgimento delle attività. Il laboratorio di scienze. L ambiente esterno alla scuola.

8 Tempo impiegato Per la messa a punto preliminare nel gruppo LSS: 5 ore Per la progettazione specifica nella classe: circa 5 ore Tempo-scuola di sviluppo del percorso: circa 12 ore di lavoro con i ragazzi Per la documentazione: circa 10 ore

9 Altre informazioni.. I diversi percorsi svolti nelle classi sono visibili nel sito della scuola Open day per gli alunni delle diverse scuole primarie della zona prima delle iscrizioni.

10 Descrizione del percorso didattico Il percorso, realizzato in due classi terze, ha visto gli alunni impegnati principalmente sull osservazione della realtà, sulla conversazione guidata e sull operatività concreta. Le esperienze scientifiche proposte hanno privilegiato l azione diretta, perché fare scienze significa anche sperimentare concretamente il mondo e comprendere di farne parte attiva. I bambini sono stati stimolati a impegnare se stessi nell azione richiamando conoscenze, concetti, idee, razionalità e fantasia. FASE 1 STORIE DI SEMI Il progetto è stato introdotto con un lavoro interdisciplinare tramite la lettura Storie di semi tratto dal libro Un albero di piume di canarino. Questa storia è stato lo spunto per coinvolgere i bambini dentro l argomento in maniera divertente. Gli alunni hanno poi osservato i semi presentati cercando di evidenziare le caratteristiche salienti di ognuno di essi e di coglierne le differenze. Tali osservazioni sono state poi registrate ognuno nel proprio quaderno.

11 FASE 2 LA SEMINA I bambini hanno messo il terriccio dentro dei vasi di plastica, nel cotone ed alcuni in bicchieri di plastica trasparente disponendo il seme fra il terriccio e la plastica stessa. Alcuni vasi sono stati esposti al sole e innaffiati, altri al buio, altri ancora senza essere innaffiati. Gli alunni hanno osservato, registrato e rappresentato graficamente quello che accadeva nelle quattro situazioni diverse. FASE 3 LA VISITA ALL ORTO BOTANICO L esperienza è proseguita con la visita all Orto Botanico dove è stato possibile far osservare ai bambini i vari tipi di pianta precedentemente studiate in classe. Il percorso si è concluso con la realizzazione di Orti e giardini verticali.

12 Contenuti affrontati I. Gli esseri viventi e non viventi II. Le funzioni vitali degli esseri viventi III. Le classificazioni IV. I cinque sensi V. I sistemi di registrazione e tabulazione VI. Le indagini e gli esperimenti

13 STORIE DI SEMI

14 ANCORA STORIE DI SEMI Insegnante: Cosa possiamo dire delle piante? Fissiamo le nostre idee con una mappa

15 I nostri disegni Fiori Frutti Rami Foglie Tronco Radici

16 Insegnante: Qual è la funzione delle varie parti della pianta? Giulia Zoi: Le radici succhiano l acqua Flavio: Il tronco è grosso e duro Eleonora: I frutti hanno i semi Deborh: I fiori profumano Matteo S.: I rami tengono le foglie Francesco: le foglie sono verdi e fanno ombra Conclusione condivisa Tutte le parti della pianta svolgono una funzione specifica e insieme soddisfano uno dei bisogni primari degli esseri viventi: la riproduzione.

17 OSSERVIAMO I SEMI Fagiolo Cece Grano Mais

18 Insegnante: Quali sono le caratteristiche di questi semi? Mafalda: Il seme di fagiolo è bianco e un po giallino Gabriel: Ha una forma ovale, quasi a poltrona Valentino: La buccia è dura Aurora: Se provo a toglierlo si spezza tutta Sofia C.: Si divide a metà ed è molto liscio Eris: Il cece è più rotondo Caterina: E ruvido e di colore rosa Sofia P.: La buccia è durissima Lorenzo: Anche questo si divide in due parti Emrah: Non è molto grande

19 Ying: Il mais è arancione e un po bianco Asia: Ha una forma a goccia Noemi: Dentro è bianco Ilaria: E liscio e lucido Annamaria: Il grano è marrone chiaro Bryan: E piccolo e allungato Yasahray: Ha una linea nel mezzo Nicole: E un po liscio

20 Dalle osservazioni fatte i bambini sono giunti alla conclusione che i semi si dividono in due gruppi monocotiledoni e dicotiledoni. E stato osservato anche che tutti i semi hanno: un rivestimento esterno (tegumento) una parte destinata a sviluppare una nuova piantina (embrione) una parte destinata a nutrire la nuova piantina nei primi stadi di sviluppo (cotiledoni)

21 LA SEMINA: esperienza n. 1 9 Marzo 2017 Insegnante: Oggi seminiamo i fagioli in quattro vasetti. Ogni vasetto verrà sottoposto a condizioni diverse. Dove pensate che nasceranno delle piantine? Acqua, terra e luce Terra e luce Acqua e ovatta Terra e acqua

22 1 vaso: Tutti dicono sì 2 vaso: 5 sì e 13 no 3 vaso. 15 sì e 3 no 4 vaso: 7sì e 11 no LE NOSTRE PREVISIONI

23 OSSERVAZIONI SULLA SEMINA 13 marzo 2017 Vaso n. 1 Gaia: Sono spuntati dei piccoli fusti e si vede un po di fagiolo Vaso n. 2 Elena: Non è successo nulla

24 Vaso n. 3 Lapo: Sono spuntati dei fusti gialli e in cima si vede ancora il fagiolo Vaso n. 4 Francesco: I fagioli si sono gonfiati e si è aperta la buccia. Alcuni fagioli hanno il naso

25 Proseguiamo con le osservazioni, le misurazioni e la registrazione

26 DOPO UN MESE ECCO LE NOSTRE PIANTE Vaso n. 1 Flavio: Le piante sono alte 41 cm, hanno il fusto dritto e le foglie verdi. Vaso n. 2 Matteo S.: E spuntato un piccolo germoglio, ma si è seccato in poco tempo. Vaso n. 3 Lorenzo N.: Le piantine sono alte 48 cm, hanno il fusto bianco e le foglie gialle. Vaso n. 4 Asia: Le piantine sono alte 24 cm, hanno quattro foglioline verdi e il fusto appoggiato sul piatto.

27 Insegnante: Nel vaso n. 2, quello che non abbiamo mai innaffiato, è nata una piantina, ma si è seccata quasi subito. Cosa può essere successo? Giulia Zoi: Senza acqua non poteva vivere! Eleonora: In classe c è caldo e il terriccio ha assorbito l umidità. Alessia: Forse il terriccio era umido. Alessandra: Il fagiolo sotto terra ha sudato ed è cresciuto. Gaia: Ha finito l acqua e ora non può più vivere. Deborah. Per sbaglio mi è caduta un po di acqua nel vaso.

28 Insegnante: Perché la piantina nata al buio è gialla? Lorenzo M.: Perché non aveva la luce. Diego: Perché al buio non crescono bene. Gabriel: Perché il buio è più forte della luce! Insegnante: Perché le piantine cresciute nel cotone hanno il fusto appoggiato sul piatto? Matteo G.: Perché le radici non possono andare in basso. Giulia C.: Non c è la terra che le regge. Lucia: Perché le radici sono piccole e si stanno seccando.

29 Insegnante: Quali piantine sono cresciute meglio? Gursy: Quelle alte e verdi. Lorenzo B.: Quelle del vaso n. 1 perché avevano acqua, terra e luce Melissa: Quelle del vaso n. 1 perché hanno le foglie verdi, stanno diritte e sono più belle. CONCLUSIONE CONDIVISA Le piante per crescere sane e robuste hanno bisogno di acqua, sole e terra. Infatti l acqua permette lo scioglimento dei sali minerali presenti nel terreno che poi verranno assorbiti dalle radici. La luce del sole invece favorisce lo sviluppo della clorofilla che rende verdi le foglie e fornisce l energia alla pianta.

30 I NOSTRI ELABORATI

31 LA SEMINA : esperienza n. 2 I vari tipi di seme sono stati messi in bicchieri di plastica sistemandoli tra il terreno e la plastica stessa in modo da poter osservare le trasformazioni successive. Li abbiamo sistemati vicino alle finestre e annaffiati regolarmente. Abbiamo osservato e registrato cosa accadeva ai semi e disegnato nel quaderno i cambiamenti.

32 Abbiamo osservato nel tempo le trasformazioni che avvenivano nei semi facendo particolare attenzione alle radici e alle foglie

33 LE RADICI Dall esperienza della germinazione i bambini hanno notato che i semi hanno sviluppato radici diverse: il grano e il mais (semi monocotiledoni) hanno sviluppato radici fascicolate; il cece e il fagiolo (semi dicotiledoni) hanno sviluppato radici a fittone Fagiolo: radice fascicolata Grano: radice a fittone

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35 LE NOSTRE RIELABORAZIONI

36 LE FOGLIE Osservando la crescita delle piantine abbiamo visto che il fusto e la foglia sono diverse a seconda se il seme è monocotiledone o dicotiledone. Nei semi monocotiledoni il fusto è a filo d erba con un unica nervatura, mentre nei semi dicotiledoni il fusto si apre con delle foglioline con tante nervature.

37 Fagiolo Grano Mais Cece

38 VISITA ALL ORTO BOTANICO Un seme di fagiolo rosso? Ma i nostri fagioli hanno la buccia bianca

39 Insegnante: Osservate bene questi semi. Sapete riconoscere le loro parti? Eva: E un seme di fagiolo! Victoria: La buccia si chiama tegumento ed è tutta aperta. Mafalda: Si vedono bene i cotiledoni: sono due. Sofia P:: Si vede anche la radice, è a fittone. Asia: E grano Nicole: Il grano ha un cotiledone solo. Annamaria: Si vedono bene le radici, sono piccole. Caterina: Il grano non ha la radice a fittone, ne ha tante e sottili.

40 Abbiamo osservato le piante nell orto Botanico distinguendo le foglie dei semi monocotiledoni e dicotiledoni. Abbiamo ripassato le nostre conoscenze

41 GIARDINI E ORTI VERTICALI ABBIAMO PROGETTATO E REALIZZATO.. IL NOSTRO GIARDINO VERTICALE.

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43 Verifica degli apprendimenti Gli apprendimenti sono stati monitorati: durante lo svolgimento dell attività laboratoriale osservando la partecipazione, l impegno, la motivazione e la collaborazione all interno del gruppo di lavoro; sono state effettuate inoltre riprese, foto, registrazioni. E stata nostra cura verbalizzare tutte le scoperte, le congetture e le conclusioni dei ragazzi; al termine dell attività mediante una verifiche scritte, rappresentazioni grafiche e conversazioni guidate dall insegnante con lo scopo di relazionare le fasi del percorso. Queste verifiche non sono rivolte a valutare la memorizzazione delle definizioni ma lo sviluppo di un corretto pensiero scientifico che porti attraverso le esperienze di laboratorio a verificare le ipotesi fatte.

44 Tipologie di verifiche impiegate Verbalizzazione delle esperienze Domande a scelta multipla Rappresentazioni grafiche Cartelloni di sintesi

45 Alcuni esempi di verifica Domande a scelta multipla Diagramma di flusso Completamento

46 Risultati ottenuti LIVELLI DI COMPETENZA ALL INIZIO E AL TERMINE DEL PROGETTO CLASSE 3^A prima dopo

47 Classe 3^B prima dopo

48 Analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni Il percorso ha permesso di coniugare varie discipline offrendo numerosi spunti di lavoro per affrontare e sviluppare obiettivi comuni con contenuti di diverso genere. Gli alunni hanno affrontato tutte le attività proposte seguendo una metodologia di tipo laboratoriale che prevede un percorso che parte da esperienze concrete per arrivare gradualmente alla simbolizzazione dei contenuti. In questo modo i bambini diventano protagonisti e costruttori in maniera attiva dei loro apprendimenti e sviluppano competenze trasversali nel processo di conoscenza individuale. Gli alunni hanno dimostrato di aver raggiunto, sia pure a livelli diversi, i seguenti livelli di competenza: sviluppare la curiosità favorire la motivazione all apprendimento favorire la competenza argomentativa rielaborare esperienze vissute Parallelamente i docenti hanno sperimentato e documentato le loro attività e sono stati sollecitati all uso di metodologie non basate su un insegnamento trasmissivo e nozionistico, ma su nuove pratiche che portano ad un reale miglioramento dell insegnamento delle scienze.

49 Valutazione dell efficacia del percorso didattico sperimentato in ordine alle aspettative e alle motivazioni del gruppo di ricerca LSS Il percorso intrapreso ha portato benefici sia agli alunni coinvolti che agli insegnanti. In questi tre anni i docenti sono stati accompagnati da una formazione costante con esperti che ha consentito: una riflessione epistemologica sulla disciplina, chiarendo il percorso a partire dall infanzia avendo un occhio attento all evoluzione successiva. In qualche modo gli insegnanti sono stati «costretti» a studiare individualmente, a farsi domande, a porle all esperto o al tutor del gruppo di lavoro, a trovare soluzioni condivise; una riflessione sulle metodologie da utilizzare. Tutti gli insegnanti si sono messi in discussione e si sono aperti alla sperimentazione di nuovi metodi costruendo gli ambienti di apprendimento adatti e ricercando materiali idonei; una riflessione prima individuale, poi in gruppi di lavoro (generalmente per ordine di scuola) sulle attività proposte per prevedere i tempi necessari e mantenere costante l interesse dei ragazzi; la condivisione delle esperienze: il lavoro di ciascuno poteva diventare la base da cui partire per il lavoro delle altre, migliorando notevolmente le proposte e i tempi mano a mano che venivano utilizzate.

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