198 15/01/2007. Identificativo Atto N. 27 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA

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1 198 15/01/2007 Identificativo Atto N. 27 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO, PER UNA CAPACITA' DI CAPI DA INGRASSO, IN LOCALITA' PODERE CANTONE, NEL COMUNE DI CAPPELLA CANTONE (CR). COMMITTENTE: AZIENDA AGRICOLA SCOTTI GIOVANNI - CAPPELLA CANTONE. VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 1, COMMA 6, E DELL'ART. 10 DEL D.P.R

2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 Atto d indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione d impatto ambientale, nel seguito richiamato come atto d indirizzo"; VISTI il d.p.c.m. 3 settembre 1999 e il d.p.c.m. 1 settembre 2000, che modificano ed integrano l atto d indirizzo; VISTE le deliberazioni della Giunta Regionale in data 2 novembre 1998, n VI/39305 e 27 novembre 1998, n. VI/39975, aventi ad oggetto Approvazione del documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n 337/85/CEE e Approvazione dell e modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 2 novembre 1998, n VI/ Istituzione di un appos ito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; VISTA la legge regionale 3 settembre 1999, n. 20 avente ad oggetto Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003 n. 3; VISTA la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della VIII legislatura; PRESO ATTO che: a) in data è stata depositata presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Direzione Generale Territorio e urbanistica - da parte dell Azienda agricola Scotti Giovanni, con sede in Cappella Cantone (CR) - la richiesta di verifica, ai sensi dell art. 10 dell atto di indirizzo, dell assoggettabilità alla procedura di Valutazione dell impatto ambientale del progetto di ampliamento di un allevamento suinicolo, per una capacità di capi da ingrasso, nello stesso Comune di Cappella Cantone; b) tale tipologia progettuale è prevista al punto 1 lett. c) impianti per l allevamento intensivo di suini con più di posti suini da produzione (di oltre 30 kg) o 750 posti scrofe - dell allegato B all atto di indirizzo; c) il progetto in esame non è localizzato in area naturale protetta come definita ai sensi della l. 394/1991; esso è pertanto soggetto alla procedura di verifica di cui all art. 1, comma 6, ed all art. 10 dell atto di indirizzo; VISTA la documentazione allegata alla richiesta di verifica, articolata in: relazione sugli effetti ambientali (r.e.a.) e allegati; piano di utilizzazione agronomica (PUA) dei reflui nella situazione di progetto; elaborati di progetto: planimetrie, sezioni, inquadramento territoriale e programmatico, relazione geologica, previsione di impatto acustico, documentazione amministrativa; RILEVATO che: circa la situazione attuale: l Azienda committente alleva suini da ingrasso in ciclo aperto; il centro aziendale è composto da: due stalle rettangolari delle dimensioni esterne di 16 x 80 m, disposte parallelamente in

3 direzione SO-NE; la capacità complessiva è di capi; tre vasche circolari per la raccolta delle deiezioni, con diametro di 20 m, parzialmente interrate e con volume utile di m³ ciascuna, poste a S delle stalle, oltre ad una prevasca scoperta da 54 m³; un edificio comprendente un capannone di servizio e l abitazione del custode; strutture di servizio (pesa e cabina elettrica); è inoltre presente un pozzo idrico aziendale, che capta alla profondità di 90 m, già autorizzato dalla Provincia di Cremona per l uso zootecnico; circa la localizzazione dell allevamento: il centro aziendale in oggetto si trova all estremo S del Comune di Cappella Cantone, in località Podere Cantone, presso il confine con i Comuni di Grumello cremonese ed Uniti (300 m a E) e Pizzighettone (~ 200 m a S e a O); si tratta, secondo le definizioni del Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), della fascia della bassa pianura, a cavaliere tra gli ambiti geografici del Cremasco e del Cremonese, nell unità tipologica dei paesaggi della pianura cerealicola e al passaggio verso quella delle fasce fluviali; l area è pianeggiante, a quota intono a 54 msm; poco ad O, al confine con il Comune di San Bassano, è presente l incisione - profonda 4 7 m - del colatore Serio Morto (valle relitta del fiume Serio), che proviene dall area di Crema e scorre verso S in direzione di Pizzighettone, per confluire nel fiume Adda; geologicamente, l area è schematicamente caratterizzata da depositi ghiaiosi e sabbiosi del Fluvioglaciale e Fluviale Würm sul livello fondamentale della pianura, da alluvioni antiche sabbiose e ghiaiose sui terrazzi immediatamente sottostanti, e da alluvioni recenti nelle incisioni dei corsi d acqua (Adda e Serio Morto); localmente, la soggiacenza della falda freatica (con direzione di flusso NNO-SSE) è di 4 5 m, mentre quella della falda profonda in pressione (che ha sede in acquiferi oltre i 120 m dal p.c.) è di 8 10 m; il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) colloca tale ambito nell area dei paesaggi agricoli del livello fondamentale della pianura, in un contesto idoneo alle sole attività agricole che ne rispettano i caratteri di vulnerabilità e sensibilità fisico-naturale, ma senza specifiche e particolari norme di tutela; l area interessata dalle esistenti e nuove strutture per l allevamento suinicolo è un lotto rettangolare con superficie pari a circa 2,6 ha (~ 200x130 m), con il lato più lungo in direzione NE-SO e parallelo alla SP84 Pizzighettone - Soresina, che corre 130 m ad O; tale area - inserita in un contesto agricolo fortemente caratterizzato dalla presenza di allevamenti zootecnici - è classificata dal vigente PRG come zona E2 agricola generica ; non è sottoposta a vincolo di tutela paesistico-ambientale ai sensi del d.lgs. 42/2004 e non è interessata da fasce fluviali definite dal Piano per l assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po; l area d intervento non interferisce con pozzi comunali ad uso potabile o con risorgive; la collocazione dell allevamento rispetta le distanze da insediamenti residenziali e produttivi stabilite dal Regolamento locale di igiene; riguardo alle caratteristiche del progetto ed ai suoi effetti sull ambiente: il progetto riguarda l ampliamento dell allevamento mediante la costruzione di: una nuova stalla, ad E delle due esistenti, ad esse parallela e con le stesse dimensioni, capace di contenere 896 capi da ingrasso; la struttura è costituita pareti autoportanti a blocchi termoisolanti, tetto a doppia falda in legno lamellare con tiranti in acciaio, copertura in lastre color rosso e coibentazione in polistirene; l altezza è di 3 m in gronda e 5,3 m al colmo, oltre al cupolino di aerazione; 2

4 il pavimento è previsto totalmente fessurato, con allontanamento delle deiezioni mediante sistema a depressione ( vacuum system ); una quarta vasca di stoccaggio, parzialmente interrata, con le stesse dimensioni delle esistenti e volume utile di m³; un nuovo capannone deposito, in ampliamento dell edificio esistente; due sili a pianta circolare, diametro di 8 m e altezza pari a 22,6, per lo stoccaggio dei mangimi, posti a O delle stalle, la capacità di progetto passa in tal modo a capi da ingrasso, con un volume disponibile, per lo stoccaggio delle deiezioni pari complessivamente a m³; è inoltre rappresentata una previsione di sviluppo, relativa alla realizzazione di: due trincee affiancate, con dimensioni complessive di 16 x 50 m e altezza di 3 m, poste a E delle stalle, per lo stoccaggio di biomasse da produzioni agricole; un impianto per la produzione del biogas dalle deiezioni animali, con produzione di energia elettrica, posto a SE delle stalle e costituito da: - due digestori a pianta circolare con diametro di 20 m, altezza di 6 m e copertura in teli di pvc; - tramoggia di carico (35 x 4 m), cabina di pompaggio (6,5 x 4,5 m) e pozzetto interrato di raccolta; - gruppo elettrogeno da 160 kw, alloggiato in container (19 x 6 m), da collegare alla rete esterna di distribuzione dell energia elettrica; le strutture per l allevamento e le modalità gestionali sono progettate in coerenza con la normativa di settore, in particolare con quanto prescritto dal d.lgs. 53/2004, che recepisce la Direttiva 2001/93/CE in materia di protezione dei suini; per contrastare le emissioni in atmosfera e la propagazione di odori sgradevoli, e per una più funzionale gestione dell allevamento, è prevista l adozione di tecniche costruttive ed operative rientranti tra le migliori disponibili [MTD]; nel caso specifico, si tratta sostanzialmente: - della stabulazione degli animali su pavimento totalmente fessurato e della rimozione dei liquami con sistema a depressione, che comporta una riduzione delle emissioni di ammoniaca nell ordine del 25%, nonché un basso consumo energetico, legato anche alla semplicità gestionale; - dell isolamento termico delle strutture e degli ambienti e del controllo della ventilazione, per favorire il risparmio energetico, nonché della riduzione dei consumi idrici; - della realizzazione dell impianto per la produzione del biogas; - del basso rapporto superficie libera / volume delle vasche di stoccaggio, e del loro riempimento con immissione dal basso, per mantenere l integrità del cappello superficiale; - della distribuzione rasoterra dei liquami sui terreni, o mediante rotolone a bassa pressione e portata; riguardo alla gestione dei reflui zootecnici, l Azienda dispone di terreni per una superficie utile 90,7 ha, in proprietà [34,9 ha a ridosso dell allevamento, in Comune di Cappella Cantone], in affitto [14,3 ha a Cappella Cantone e 6,4 ha a Trigolo], e in convenzione [35,1 ha a Pizzighettone]; la coltura praticata su tali terreni è costituita prevalentemente dal mais da granella; nella r.e.a. sono descritte le caratteristiche del suolo del sito di progetto e delle aree interessate dallo spandimento delle deiezioni; le 16 unità di paesaggio agrario (UPA) in cui si suddividono i terreni a disposizione dell azienda sono classificate come moderatamente adatte allo spandimento dei liquami; in proposito, sulla base del Piano regionale di tutela e uso delle acque [PTUA d.g.r. VIII/2244 del ], le UPA situate nei Comuni di Pizzighettone e Trigolo vanno classificate come vulnerabili da nitrati ; 3

5 il fabbisogno idrico dell allevamento è soddisfatto, anche nella situazione di progetto, dall esistente pozzo aziendale, posto idrogeologicamente a monte delle stalle e delle vasche di stoccaggio; la collocazione e le caratteristiche di tale pozzo sono tali da escludere influenze negative o il depauperamento delle falde utilizzate per l approvvigionamento idropotabile nell area; la tutela dell ambiente idrico (acque superficiali e profonde) è affidata alla corretta esecuzione delle opere strutturali, in particolare dell impermeabilizzazione delle vasche, delle platee e del sottogrigliati, nonché alla perfetta tenuta delle condutture che veicolano i reflui dalle stalle alle vasche di stoccaggio e ai digestori; inoltre, è prevista la raccolta delle acque reflue mediante due linee separate, destinate rispettivamente alle nere provenienti dalla pulizia dell allevamento e recapitate nelle vasche di stoccaggio delle deiezioni, ed alle meteoriche, recapitate ai colatori limitrofi all impianto, previo eventuale passaggio in disoleatore; l accesso all allevamento per il rifornimento degli alimenti e il trasporto degli animali - quantificabile in 6 7 movimenti/gg - avviene da una breve strada vicinale, ad uso esclusivo dell azienda, direttamente collegata alla SP84; non si evidenzia un significativo impatto legato all ampliamento dell allevamento; la limitazione delle emissioni in atmosfera e della propagazione di odori sgradevoli è affidata alle già segnalate tecniche di allevamento (MTD); data la caratterizzazione anemologica dell area, si può ragionevolmente affermare che sia le stalle, sia le vasche di stoccaggio liquami sono localizzate in posizione idonea a limitare la propagazione di odori verso recettori sensibili; relativamente al fattore rumore, la nuova sorgente emissiva prevista è costituita dal gruppo di generazione elettrica collegato al digestore; per le altre fonti presenti si potranno determinare aumenti dei livelli di rumore, da riferirsi essenzialmente al maggior numero di capi presenti nell Azienda ed al conseguente aumento del traffico afferente al trasporto degli animali stessi e degli alimenti; è prevista l installazione di sistemi di isolamento delle stalle e del gruppo elettrogeno; il Committente ha predisposto una specifica valutazione di impatto acustico ai sensi dell art 8 della l. 447/1995; ne risulta che, considerando la contemporanea (peraltro di bassa probabilità) azione di tutte le fonti emissive, i livelli di immissione rispettano i limiti di legge, compreso il criterio differenziale, anche trascurando l effetto barriera del terrapieno esistente fra l allevamento e la più vicina abitazione; l utilizzazione delle risorse naturali consiste sostanzialmente nell occupazione definitiva del suolo destinato alla costruzione delle nuove strutture zootecniche e dell impianto per il biogas; l emissione di gas di scarico delle macchine operatrici, i rumori in fase di lavorazione e lo smaltimento delle acque civili di cantiere risultano di modesta entità e - data la situazione dei luoghi - tali da non generare effetti significativi sull ambiente, a condizione che ogni operazione sia eseguita a regola d arte, evitando comunque le ore notturne; la realizzazione e l esercizio dell impianto per la produzione del biogas sono inoltre in grado di ridurre significativamente l uso, da parte dell allevamento, di energia derivante da fonti non rinnovabili; come segnalato, l intervento in esame insiste su un contesto territoriale agricolo; la nuova stalla tende a richiamare le forme della tradizione costruttiva agricola locale; le vasche di stoccaggio, per la loro limitata altezza fuori terra, non si configurano come elementi di particolare ingombro del paesaggio locale; le previste misure di mitigazione paesaggistica, riferite alle nuove strutture ed all intero complesso, consistono nella realizzazione e/o completamento dei filari arborei lungo il perimetro del centro aziendale, nonché nella sistemazione a prato di parte delle aree interne; è opportuno che il Committente definisca e concordi con il Comune - in sede di rilascio del 4

6 provvedimento abilitativo alla realizzazione - un affinamento di tali interventi; si può suggerire, in tal senso, la realizzazione di bassi terrapieni di forma irregolare, alberati, specialmente nell angolo a S dell area di pertinenza, a ridosso dell impianto per il biogas, utilizzando il materiale di scavo derivante dalla costruzione delle nuove strutture, in funzione sia di mitigazione paesaggistica che di aumento della potenzialità biologica locale; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di concludere che: nel complesso, le informazioni prodotte dal Committente e la loro esposizione consentono una sufficiente comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con la prescrizione di cui all art dell atto di indirizzo; l esecuzione degli interventi previsti dovrà avvenire nel rispetto della specifica normativa di settore (segnatamente le nuove disposizioni di cui alla d.g.r. VIII/3439 del ) e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nel rapporto di verifica, nonché nell ottemperanza delle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di Valutazione d impatto ambientale di cui all art. 5 dell atto di indirizzo, fermo restando quanto alle precedenti considerazioni; VISTO il vigente P.R.S., ed in particolare l obiettivo operativo Valutazione degli impatti ambientali generati da progetti e programmi di intervento a valenza territoriale, nonchè dalle infrastrutture strategiche di cui alla legge 443/2001 "obiettivo"; per tutto quanto esposto, DECRETA 1. Di escludere dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell art. 10 del d.p.r , il progetto di ampliamento e riqualificazione di un allevamento suinicolo, per una capacità complessiva di capi da ingrasso, in località Podere Cantone nel Comune di Cappella Cantone (CR), secondo la soluzione progettuale indicata negli elaborati prodotti dalla committente Azienda agricola Scotti Giovanni, a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni e condizioni, che dovranno altresì essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti autorizzativi o abilitativi: a. per l accesso ai terreni a disposizione dell azienda, il transito delle carrobotti per lo spandimento dei liquami dovrà essere effettuato, ovunque possibile, su percorsi esterni ai centri abitati; b. dovranno attuarsi, in fase di esercizio: una periodica verifica della propagazione di odori verso recettori sensibili, valutando l eventuale opportunità di intervenire con specifici sistemi di abbattimento; a protezione della falda, controlli periodici della tenuta delle vasche di stoccaggio; c. il Committente dovrà definire e concordare con il Comune - in sede di rilascio del provvedimento abilitativo alla realizzazione - un affinamento degli interventi di mitigazione paesaggistica; si suggerisce, in tal senso, la realizzazione di bassi terrapieni di forma irregolare, alberati, specialmente nell angolo a S dell area di pertinenza, a ridosso dell impianto per il biogas, utilizzando il materiale di scavo derivante dalla costruzione delle nuove strutture, in funzione anche di aumento della potenzialità biologica locale; d. durante la fase di costruzione dovrà essere perseguita la massima limitazione delle 5

7 emissioni di rumore, gas di scarico e polvere, adottando macchine adeguatamente silenziate e le normali cautele previste nella corretta gestione di un cantiere edile; e. si rammenta che: l utilizzo agronomico dei reflui è regolato dalle disposizioni di cui alla d.g.r. VIII/3439 del , relativa alla tutela e risanamento delle acque dall inquinamento da nitrati di origine agricola; nella realizzazione del progetto dovranno essere seguiti i criteri contenuti nelle linee guida Criteri igienici e di sicurezza in edilizia rurale, approvate con decreto regionale n del [B.U.R.L. - 3 suppl straordinario a l n. 6 del ]. 2. Di provvedere alla trasmissione del presente decreto all Azienda agricola Scotti Giovanni, committente, al Comune di Cappella Cantone ed alla Provincia di Cremona. 3. Di provvedere altresì all inserimento del presente decreto nell apposito registro delle procedure di verifica, ai sensi dell art. 1, comma 9, e dell art. 10, comma 3, del d.p.r Il Dirigente della Struttura Valutazioni di impatto ambientale Arch. Mauro Visconti 6

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