Il Progetto Educativo del Gruppo Scout

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1 Il Progetto Educativo del Gruppo Scout Educare con un Progetto Il Metodo da solo, applicato ciecamente, non è sufficiente. La Comunità Capi di un gruppo ha la responsabilità di capire quali sono gli elementi del metodo da privilegiare per rispondere alle necessità dei ragazzi di quel gruppo, in quel momento, in quella situazione. Allo stesso tempo deve capire come concretizzare le scelte del metodo: cosa fare in pratica, con quali mezzi, per quali obiettivi. Il tutto tenendo conto dello Statuto e del Regolamento dell Associazione Scout Questo si chiama: Progetto Educativo di Gruppo

2 Il Progetto Educativo di Gruppo Il progetto educativo di gruppo assicura l unitarietà della proposta educativa dell Associazione tra le varie unità, la sua continuità tra le varie branche Il progetto educativo di gruppo viene concretizzato nei programmi di unità con gli strumenti specifici di ciascuna branca. Gli Elementi Base 1.Analisi della realtà: Chi sono i nostri ragazzi oggi, quali esigenze, quali problemi, in quale tipo di società vivono (famiglia, scuola, parrocchia, compagnie, ecc.), quali stimoli ricevono, Quali sono le caratteristiche del nostro gruppo oggi 2.Identificazione delle emergenze educative più importanti 3.Obiettivi da raggiungere per ognuno dei filoni educativi da privilegiare 4.Strumenti scelti per arrivare a questi obiettivi I punti 1 e 2 sono osservazioni di carattere generale, il 3 e il 4 dipendono dalla Branca (dall età dei ragazzi)

3 Il P.E. del gruppo AVOLA 3 1. L Analisi : chi siamo, dove andiamo, a che punto siamo 2. I temi educativi da privilegiare 3. Mete, Obiettivi e Strumenti VERIFICA DELL ATTUALE P.E. le attenzioni basilari che vogliamo curare nel nostro servizio sono: L educazione allo stare insieme come comunità L educazione alla fede L attenzione alle altre associazioni educative presenti nel nostro territorio. Al momento della stesura di questo progetto il gruppo Avola 3 è formato da: Nome dell unità Durata Tipologia Branco Waingunga Reparto B. P. Clan Y Fuoco Senza Frontiere + Noviziato Comunità Capi Betelgeuse 3 anni III V elementare 5 anni I media II Sup. 4 anni III Sup. 21 anni n maschi n femmine Tot. Giungla mista Rover 3 Novizi 10 Scolte 5 Novizie Da 21 anni mista 7+AE

4 La realtà che ci circonda La partecipazione dei ragazzi alle attività scout è in generale buona anche se, sempre più spesso, lo studio e gli altri impegni (palestra, ripetizioni, feste di compleanno) impegnano molto tempo ai ragazzi, ponendoli di fronte al problema dell'organizzazione del proprio tempo. Sono molto pochi i ragazzi che, usciti da educandi, rientrano da adulti in associazione per svolgere il ruolo di capo se non che nel lungo periodo. I rapporti con i genitori sono vari, alcuni seguono con interesse il percorso dei loro figli dal branco alla partenza, mentre altri non appena ritengono che il figlio sia autonomo si disinteressano della vita scout e non partecipano agli incontri a loro dedicati. Tra i genitori ci sono anche coloro che partecipano con molto entusiasmo alla vita scout dei propri figli e risultano essere un aiuto logistico in molte situazioni. Guardando la nostra città abbiamo colto i seguenti lati positivi e negativi: ASPETTO DELLA NOSTRA CITTA Città relativamente piccola Ci sono molte attività sportive Spazi verdi pubblici Strutture di ritrovo per i ragazzi Attività nelle parrocchie LATO POSITIVO Permette maggiore libertà ai ragazzi. Tutta la città è facilmente raggiungibile Molti stimoli dal punto di vista sportivo Abbiamo molti spazi in cui poter fare le nostre attività Pochissime e facilmente controllabili. Tana e Sede sono punti di riferimento Le proposte sono numerose LATO NEGATIVO Ci sono poche attività culturali e sociali o, quando ci sono, sono pubblicizzate male e durano poco. Organizzazione del tempo da parte dei ragazzi Non sono sempre curati Evasione verso spazi aperti e poco controllabili. Sono poche e piccole per il gruppo, devono ricercare spazi alternativi per alcune attività quando il tempo non consente di stare all aperto Poco senso di appartenenza alla parrocchia e quindi poca presenza alle attività proposte

5 I bambini (fino a 11/12 anni) Già da piccoli sono molto impegnati Non sempre sono seguiti come dovrebbero (disagio familiare) Fortemente influenzati dai messaggi esterni, specialmente televisivi che impongono delle mode Limitato tempo libero troppi impegni extracurriculari In compenso sanno tante cose in più rispetto ai loro coetanei di anni fa Devono più che mai già a questa età, per la velocità dei mutamenti sociali, essere introdotti al valore della sincerità/lealtà, a non seguire l esempio del più furbo Svogliati Pre-adolescenti e adolescenti (12-16) E forse il nostro problema centrale. Non siamo tanto preoccupati per come sono i ragazzi quando sono con noi, ma come sono soprattutto fuori dalle nostre attività ovvero al di fuori delle esperienza scout fanno prevalere l apparire e l omologarsi Il problema più evidente in questo momento: un certo numero di ragazzi che fa fatica a seguire il metodo proposto e a seguire le regole del gioco scout in maniera corretta, vivendo l esperienza con superficialità. La tendenza all individualismo e la chiusura verso i deboli e fragili può esprimersi anche in forme di bullismo. Esiste a volte un vero e proprio problema di rispetto degli altri e spirito di fraternità autentica. Esiste in genere un problema di scarsa manualità e poco rispetto dei materiali e delle cose, che si traduce nello spreco delle cose, scarso rispetto del bene comune e poca attenzione a far bene le piccole cose.

6 Svogliatezza? Una certa difficoltà ad entusiasmarsi per un progetto, a mettere passione nelle cose L uso di internet ha ridotto sempre più la capacità di creare e sognare inventare e costruire, sognare esperienze da realizzare Dato l elevato numero non c è sempre un livello sufficiente di esperienza di vita comunitaria, si evidenzia per questo la difficoltà di interazione tra di loro in termini complessivi. salvo qualche eccezione, è pochissima l attenzione agli aspetti relativi alla vita di Fede. In particolare l assiduità ai sacramenti la partecipazione alla s. messa al di fuori dell esperienza scout, e il sentirsi membra vive della comunità parrocchiale e della chiesa Esiste anche qualche problema di atteggiamenti e abitudini non positive, come per esempio il problema del bere o del fumo di sigaretta. Molta libertà rispetto al tradizionale controllo da parte della famiglia! Le problematiche della città e sociali sono poco percepite, prevale maggiormente, l indifferenza o la rassegnazione. I giovani (da 16 anni in su): la Branca R/S In questo caso è doveroso sottolineare che coloro che rimangono negli scout a questa età sono quelli che hanno già fatto un certo tipo di scelta. In qualche modo sono (auto)selezionati. Prevale un disinteresse forte verso la politica locale, mentre più interesse suscitano la politica nazionale e internazionale e le grandi tematiche (come ad esempio l ecologia). Nel complesso si evince la necessità di recuperare la vera realtà dell essere soggetto politico attivo, la responsabilità personale verso il bene comune, che sembra essere avvertita solo per ciò che è distante e non nelle situazioni quotidiane e locali.

7 Altro aspetto da tenere in considerazione è il disorientamento nell uso del tempo, che non è mai o quasi utilizzato per approfondire o seguire passioni personali, col rischio che sia lo scautismo a divenire una pratica da tempo libero. In stretto collegamento a ciò è da esplorare con attenzione tutto ciò che riguarda il rapporto di rovers e scolte con alcool, droga ed eccessi in genere. Attenzione particolare è data dai ragazzi anche all aspetto fede, in particolare al rapporto controverso con la Chiesa locale, attenzione che deve essere colta in senso positivo e coltivata con momenti importanti di spiritualità. Da approfondire la tematica riguardo alla sessualità, al rapporto con il loro corpo e con l altro sesso. In sintesi si riscontrano i seguenti elementi: PUNTI DI FORZA Voglia di divertirsi Sanno cosa vogliono Sanno stare in comunità Amicizie anche fuori dallo scautismo Sono impegnati e ricevono molti stimoli Hanno molte competenze CRITICITA Incapacità progettuale e organizzativa Poca fantasia, iniziativa e curiosità, difficoltà negli imprevisti Fatica a vivere la propria fede Scarsa autonomia Lo scautismo vissuto a se stante Non sanno darsi priorità

8 Aree d'impegno educativo Sono gli ambiti in cui la Co.Ca ritiene prioritario orientare l azione educativa nell ambiente in cui opera, e sono: 1. ESSERE PERSONE CHE SANNO MERITARE FIDUCIA 2. ESSERE PERSONE RISPETTOSE 3. ESSERE PERSONE CURIOSE Nella prima area d'impegno è molto forte il richiamo alla legge scout; benché quest'ultima sia un punto di riferimento e di verifica costante nel cammino dei ragazzi, abbiamo voluto esplicitare ulteriormente questo orizzonte perché vediamo in loro una difficoltà sempre maggiore a seguire proprio questo punto della legge. Obiettivi educativi Ad ogni area di impegno sono associati degli obiettivi concreti da raggiungere: 1.essere persone che sanno meritare fiducia a. Portare avanti gli obiettivi (pista, sentiero e strada) con costanza b. Sapersi dare delle priorità organizzando i propri impegni c. Scoprire la fiducia che Dio ha su di noi - Dio come nostro amico. 2.essere persone rispettose a. Avere rispetto dei tempi. b. Aver rispetto delle regole. c. Essere attenti ai bisogni degli altri. d. Avere cura degli ambienti e del materiale. e. Avvertire la presenza di Dio nel relazionarsi con l altro. 3.essere persone curiose a. Avere spirito di iniziativa. b. Acquisire competenze nuove.

9 c. Interessarsi alla realtà in cui si vive. d. Valorizzare gli interessi dei ragazzi. e. Essere persone che vanno oltre il sentito dire, che scoprono ciò che non conoscono per sfatare falsi miti e false verità. f. Suscitare l interesse per coltivare «l amicizia» di Gesù. INDICATORI DI VERIFICA A questo punto il progetto si differenzia per programma e per età (Branca) in quanto ci sono necessariamente mezzi diversi, ma che tutti i Capi condividono e portano avanti con coerenza verso la stessa meta. Chi è responsabile del P.E.? Da questo emerge con chiarezza che la Comunità Capi ha la responsabilità del P.E. del gruppo: responsabilità nell analisi, nell individuazione dei temi educativi sui quali puntare nella scelta di obiettivi e mezzi concreti Questo non vuol dire che altri soggetti non vadano interpellati se non altro per conoscenza, indagine, consiglio, ecc. In particolare: tutte le altre agenzie educative che hanno un ruolo nel territorio: Famiglia, Scuola, Parrocchia L evoluzione del P.E. Il P.E. di un gruppo scout è dinamico: ogni anno viene sottoposto a revisione e aggiornato Ogni 3 o 4 anni, di solito, e se si ritiene che siano intervenuti cambiamenti importanti nella situazione del gruppo, dell ambiente sociale, nelle esigenze dei ragazzi, ecc. viene totalmente rinnovato, a partire dall analisi fino alla definizione di nuovi obiettivi.

10 Il ruolo delle Famiglie Noi ci sentiamo in dovere di mettere a conoscenza le famiglie del nostro P.E. coscienti del fatto che: la famiglia è la prima responsabile dell educazione dei figli.. Per una migliore efficacia dell azione comune sarebbe bello se le famiglie potessero condividere in pieno le stesse linee educative. Dove c è armonia e collaborazione i frutti non potranno mancare. Chiediamo alle famiglie del gruppo di capire la diversità fra gli scout e un gruppo puramente ricreativo. In questo senso l essere scout dei figli deve coinvolgere i genitori. Il rapporto Famiglie-Capi Scout Mantenendo ognuno l ambito delle proprie responsabilità, possiamo cooperare in varie fasi del progetto educativo: Confrontarci sull analisi della situazione dei nostri ragazzi: Capi e Genitori hanno diversi punti di osservazione Scambiarci suggerimenti su priorità, obiettivi... Chiedersi se e come in Famiglia si possono perseguire obiettivi comuni con il gruppo scout e cercare di immaginare con quali mezzi ciò si possa fare... Redatto: Gennaio 2016, anno del Giubileo della Misericordia

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