Alimentazione animale
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- Francesca Gioia
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1 Corso di laurea in Medicina Veterinaria Anno accademico Alimentazione animale Dr. Agr. Oreste VIGNONE Cell.: Dott.ssa Isa FUSARO Tel.:
2 CLASSIFICAZIONE DEGLI ALIMENTI PER USO ZOOTECNICO FORAGGI FRESCHI PRATI PASCOLO ERBAI Monofiti Oligofiti Polifiti CONSERVATI ESSICCATI INSILATI VEGETALI Energetici (cereali) Proteici Legumi (farine d estrazione, Panelli ) CONCENTRATI Sottoprodotti lattiero caseari ANIMALE Sottoprodotti della macellazione
3 Produzione del Mais i ) '. )lr ---+-il:%'. -...
4 aratura I concimazione I semina I diserbo I irrigazione Produzione del mais raccolta insilati granella
5 CLASSIFICAZIONE BOTANICA
6 VARIETÀ DEL MAIS In base ad aspetto, morfologia e composizione delle cariossidi si riconoscono diverse varietà: 1)Da popcorn (v. everta), con cariossidi piccole, endosperma vitreo, translucido, buon contenuto di proteina; usato per l Uomo, scarsamente coltivato in Italia. 2) Varietà amilacea, mais tenero per amideria o per produzione alcool; ha amilodestrine al 70% vs 20% normali. 3) Varietà indentata o Dentato; così chiamato perché la cariosside matura ha forma di dente di cavallo. A queste varietà appartengono gran parte degli ibridi. 4) Varietà indurata o mais vitreo; endosperma farinoso e corneo all intorno. 5) Varietà saccharata o mais dolce; l endosperma contiene molti CHO solubili poco amido. Destinato all alimentazione Uomo. 6) Varietà amileo-saccharata: la cariosside è per 2 3 farinosa e per 1 3 zuccherina. Nel mondo vengono utilizzati ibridi che provengono dall incrocio di linee pure; il fenomeno ha il significato di accrescere le performances produttive sfruttando il lussureggiamento degli ibridi
7 PRODOTTI
8 DIFFUSIONE MONDIALE
9 MORFOLOGIA
10 MORFOLOGIA
11 CICLO BIOLOGICO FASE VEGETATIVA
12 CICLO BIOLOGICO FASE RIPRODUTTIVA
13 ESIGENZE TERMICHE
14 IL MAIS IN SINTESI Semina: marzo (1 raccolto), maggio-giugno (2 raccolto); 6-8 piante/m kg seme/ha; distanza fra file=65/75 cm. Raccolta: agosto fino a novembre. Produzione : granella = ql./ha; ceroso= ql./ha ( produzione max. teorica è pari a circa 800 ql.). Temperatura ottimale : C; temperature superiori a C sono sempre dannose anche di notte perhè aumenta la respirazione. Sotto i 10 C si ferma la crescita. Luce : è tipica pianta eliofila; nelle tipiche zone maidicole l intensità di illuminazione ( lux) è superiore al livello di saturazione ( lux) anche se vi possono essere problemi se aumenta la densità di investimento. Acqua : forti esigenze idriche; sono ritenuti sufficienti mm di pioggia nel nord Italia e nel sud in funzione anche della capacità idrica dei terreni; di norma si irriga molto. Importante la disponibilità in prefioritura (luglio). Terreno : i migliori sono quelli freschi e permeabili, ph neutri o leggermente acidi sono preferiti. Terreni ricchi di azoto e sostanza organica sono ideali. Avvicendamento: in monocoltura o in rotazione con leguminose o bietola.
15 Finalità della selezione applicata al mais La pianta del mais è oggetto di numerose modificazione genetiche tese a: 1) Migliorare il contenuto in olio (lipidi fino al 7-8%) 2) Modificare la composizione acidica dei grassi 3) Elevare il valore biologico delle proteine (elevare lisina per es.) 4) Aumentare la digeribilità dell amido 5) Incrementare la capacità di resistere all attacco di parassiti e muffe 6) Migliorare la resistenza alla siccità e all allettamento
16 PRINCIPALI CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI DEL MAIS 1) Ha un contenuto in energia molto elevato 2) Presenta un valore di proteine modesto(7-9%), buon livello di aa solforati e relativamente modesto di lisina; 3) I valori di fibra sono molto modesti e la digeribilità è molto elevata soprattutto con adeguati trattamenti tecnologici 4) La quantità di caroteni (provitamina A) e xantofille sono variabili a seconda delle varietà 5) Come in tutti i cereali il contenuto di fosforo, potassio e magnesio è buono e più elevati rispetto al calcio (1.5-3 g kg)
17 USO DEL MAIS BOVINI: nelle vacche in lattazione è usato in quantità molto elevate (silomais da 15 a 35 kg d., farina fino a 7-8 kg d.). Di solito in Italia il mais non viene usato come unico cereale o mangime energetico. Il mais è molto ricco di amidi quindi un suo largo uso può indurre, specie se macinato molto fine o trattato al calore o umido (pastoni), abbassamento del ph ruminale con acidosi. L impiego di mais deve essere associato a quello di alimenti ricchi di proteine. Anche nei bovini da carne il mais nelle diverse forme di impiego rappresenta la più importante fonte di energia. Nel vitello il mais può essere impiegato come granella intera fino ai 4-5 mesi di età Verrà fermentato lentamente nel rumine stante la modesta velocità di transito degli alimenti, mentre ad età e peso più elevati la digestione sarà limitata e non soddisfacente. Per le bovine il cui latte sia destinato alla trasformazione in parmigiano-reggiano, l impiego di mais è limitato dal regolamento di produzione per ridurre i rischi connessi all uso di un solo cereale e per avere una dieta più equilibrata.
18 INSILAMENTO Tecnica che consente la conservazioni dei foraggi con un elevato contenuto di acqua grazie ad una serie di fermentazioni controllate Processo di fermentazione il cui scopo è di conservare i foraggi verdi allo stato fresco con tutte le loro qualità nutritive.. Sistema di conservazione che si basa su processi fermentativi atti a stabilizzarela la massa foraggera creando un ambiente non adatto allo sviluppo di microrganismi degenerativi della sostanza organica Orientando le fermentazioni verso la produzione di acido lattico, in modo da abbassare il ph, e assicurare condizioni di anaerobiosi
19 INSILATO DI MAIS Il mais può essere utilizzato come pianta intera allo stato fresco (ceroso) ossia come insilato (SILOMAIS); si può raccogliere la granella di mais (cariosside) che viene conservata secca o umida (PASTONE DI GRANELLA O FARINA) anche insieme al tutolo (PASTONE PANNOCCHIA) E il foraggio a più basso costo nelle aziende zootecniche di bovine da latte Viene utilizzata la parte intera della pianta (fusto, foglie, brattee tutole e granella>) Viene raccolta ad un grado di umidità variabile fra il 60-70% Il foraggio viene trinciato corto 0,5-1,5 cm Povero di proteina e sostanze minerali
20 PASTONE DI MAIS Farine insilate ottenute dalla granella umida oppure dalla pannocchia integrale (scartocciata) produzione di moltissimi acidi organi Il mais viene raccolto con un umidità del 30-35% Valore nutritivo della pannocchia > del 15% rispetto alla panocchia secca All interno dei sili si sviluppano intensi processi fermentativi che portano ad una maggiore solubilità/digeribilità degli amidi delle proteine e formazione di moltissimi acidi organici I pastoni sono paragonati a dei veri e propri mangimi per l ìelevato CONTENUTO ENERGETICO E L APPETIBILITÀ ATTENZIONE ALLA VELOCITA DI FERMENTAZIONE
21 ...PERCHE INSILARE??? 1.Perchè alcuni foraggi non si poossono affienare 2.Perchè si è meno soggetti alle condizioni atmosferiche 3.Perchè ci sono meno perdite rispetto alla fienaggione 4.Migliore qualità nutrizionale del foraggio conservato...quali FORAGGI INSILARE??? Per tutto il periodo di vegetazione, cioè da metà aprile a fine dicembre si dispone di una serie ininterrotta di colture che si prestano all insilamento: a) COLTURE PRIMAVERILI b) COLTURE INTERCALARI c) SOTTO PRODOTTI DI PIANTE INDUSTRIALI
22 ...COME OTTENERE UN BUON INSILATO??? fattori che influenzano la conservazione per insilamento: contenuto di carboidrati (zuccheri) solubili: ++ contenuto di umidità: -/+ contenuto di proteine: -- capacità tampone-- leguminose meno adatte delle graminacee strutture adatte allo stivaggio (platee, trincee, silos) cantiere di lavoro e meccanizzazione
23 VANTAGGI: minori perdite rispetto alla fienagione (se ben fatto) minore dipendenza dall andamento meteorologico SVANTAGGI: minore appetibilità dell insilato rispetto al fieno (cattivo insilato) maggiori rischi di conservazione non ammesso per certe produzioni (es. Parmigiano Reggiano)
24 INSILAMENTO Sfalcio del foraggio Raccolta Trinciatura Caricamento nel silo Compressione della massa Chiusura del silo Stabilizzazione della massa Apertura e utilizzo NB: Le modalità e la tempestività con cui si eseguono le operazioni sono cruciali per l esito della conservazione
25 EPOCA DI SFALCIO IDEALE FORAGGERA Mais EPOCA DI SFALCIO Maturazione latteo-cerosa Trifogli medica Orzo Triticale Frumento Avena Bottoni fiorali Botticella Maturazione lattea Prato stabile Inizio spigatura
26 MATRICE SOLIDA (AMIDO) MATRICE LIQUIDA (SOSTANZE ZUCCHERINE LATTESCENTI) Valutazione dello stato di maturazione della granella
27 Valutazione dello stato di maturazione della granella
28 Valutazione dello stato di maturazione della pianta di pisello proteico
29 Valutazione dello stato di maturazione della granella di triticale
30 STADIO DI MATURITÀ ALLA RACCOLTA La pianta di mais destinata all'insilamento deve essere raccolta nel momento di miglior compromesso tra un elevato contenuto in granella ed una soddisfacente produzione di foraggio per ettaro, prendendo in considerazione anche la digeribilità della fibra. PRODUZIONE U.F./ETTARO ERBA 4480 INSILATO PRATO 5120 FIENO 3650 SILOMAIS 14000
31 CONTENUTO IN SOSTANZA SECCA DEL FORAGGIO E LUNGHEZZA DI TRINCIATURA CONSIGLIABILE ( ) %SS SILOMAIS taglio cm LOIESSA taglio cm MEDICA taglio cm > ( ) Tanto più secco sarà il foraggio tanto più fine dovrà essere la trinciatura per favorire la compressione della massa e l eliminazione dell aria
32 RACCOLTA E TRINCIATURA TRINCIATURA viene effettuata mediante la trincia caricatrice trinciatura corta del foraggio (0.5-1 cm) aumenta la comprimibilità e riduce il contenuto di aria residua nella massa insilata utilizzo dello schiaccia granella utilizzo possibile del rompi granella
33 Sfalcio e trinciatura
34 Sfalcio e trinciatura
35 Sfalcio e trinciatura
36 CARICAMENTO DEL SILO Il prodotto ottento dall operazione di trinciatura viene trasportato in azienda per essere immagazzinato in: In silo orizzontali con pareti su due lati Silo orizzontali con pareti su tre lati «silo orizzontali» senza pareti Silobag insilati
37 CARICAMENTO DEL SILO In silo orizzontali con pareti su due lati
38 CARICAMENTO DEL SILO silo orizzontali con pareti su tre lati
39 CARICAMENTO DEL SILO «silo orizzontali» senza pareti
40 Silobag insilati CARICAMENTO DEL SILO
41 CARICAMENTO DEL SILO AGGIUNTA DI ADDITIVI mescolati alla massa in fase di compattamento inoculi batterici acidi organici
42 Scarico del prodotto in trincea Telo sulle pareti
43 Scarico del prodotto in trincea
44 COMPRESSIONE DELLA MASSA
45 COMPRESSIONE DELLA MASSA
46 COMPRESSIONE DELLA MASSA
47 COMPATTAMENTO SILO
48 CHIUSURA DEL SILO immediata dopo lo stoccaggio teli di materiale plastico (1 o più strati) teli non traspiranti pesi per impedire l entrata di aria e l infiltrazione d acqua
49 CHIUSURA DEL SILO
50 CHIUSURA DEL SILO
51 CHIUSURA DEL SILO
52 CHIUSURA DEL SILO
53 Silobag insilati
54 STABILIZZAZIONE DELLA MASSA FERMENTAZIONE
55 COSA SUCCEDE NEL SILO??? PRIMA FASE: PERDITA SOSTANZA ORGANICA RESPIRAZIONE AUMENTO TEMPERATURA (MAX 30 ) SECONDA FASE: FERMENTAZIONE ACETICA PERDITA SOST. ORGANICA PRODUZIONE AC. ACETICO +/- DEGRADAZIONE PROTEICA TERZA FASE FERMENTAZIONE LATTICA PRODUZIONE AC. LATTICO (<ph) FASE DI STABILIZZAZIONE: CESSA OGNI ATTIVITÀ FERMENTATIVA ph < 4.00
56 PRIMA FASE: FASE INIZIALE AEROBICA: Segue la trinciatura dei foraggi fino al completo consumo di Ossigeno Parte degli zuccheri della pianta viene utilizzata dai batteri ed enzimi presenti nelle piante Si deve concludere velocemente per ridurre al minimo il consumo degli zuccheri sia per limitare l aumento di temperatura conseguente
57 COSA SUCCEDE NEL SILO???
58 ig Gruppi di microrganismi coinvolti nel processo dell'insila ento (modificato da Pahlow, 1991).
59 COSA NON DEVE SUCCEDERE NEL SILO??? RESPIRAZIONE PROLUNGATA Perdite di Sostanza Organica :minore disponibilità di substrato per i lattobacilli Aumento di Temperaura : inibizione attività lattobacilli ph STIMOLO ATTIVITÀ DEI CLOSTRIDI Fermentazione butirrica Fermentazione proteolitica Fermentazione putrefattiva QUALITÀ DELL INSILATO: CATTIVA O PESSIMA
60 FERMENTAZIONE LATTICA OMOLATTICHE...MATURAZIONE INSILATO... FERMENTAZIONI Controllare le trasformazioni che si verificano durante il periodo di maturazione GLUCOSIO Ac. lattico no CO2, --ph Produzione prevalente di ac lattico = più veloce abbassamento del ph No CO2 = riduce le perdite di So durante l insilamento ETEROLATTICHE GLUCOSIO Ac. lattico CO2, --ph Produzione di ac lattico etanolo e CO2=minore abbassamento del ph + perdite di SO Gli eterolatticio fermentano fruttosio= produzione di acetato L ACIDIFICAZIONE del substrato+ ASSENZA DI OSSIGENO sono i due presupposti su cui si basa la tecnica dell insilamento
61 ...MATURAZIONE INSILATO... FERMENTAZIONI Controllare le trasformazioni che si verificano durante il periodo di maturazione FERMENTAZIONI ANOMALE CLOSTRIDI GLUCOSIO+AC LATTICO ac butirrico ph++; CO2++ Si sviluppano in assenza di O Possono svilupparsi in ambiente acido Possono degradare zuccheri ed acido lattico COLIBATTERI GLUCOSIO+AC LATTICO NH3, endotossine Innalzamento temperatura dell insilato Minore abbassamento del ph
62 FERMENTAZIONI ANOMALE CLOSTRIDI SACCAROLITICI Fermentano gli zuccheri e l acido lattico PROTEOLITICI Degradano gli aminoacidi acido butirrico anidride carbonica idrogeno acidi organici anidride carbonica ammoniaca ammine PERDITA DI SOSTANZA SECCA (anche del 50%) PERDITA DI APPETIBILITA E QUALITA NUTRITIVA ATTENZIONE ALLA TRASFORMAZIONE IN FORMAGGI A LUNGA STAGIONATURA (gonfiore tardivo)
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64 FERMENTAZIONI ANOMALE COLIBATTERI: Presenti nel terreno (ATTENZIONE ALLO SFALCIO) Si sviluppano in condizioni di ph neutro, contenuto elevato in acqua, presenza residua di acqua FERMENTANO ZUCCHERI SEMPLICI produzione di ac. acetico anidride carbonica RIDUZIONE SUBSTRATO PER I BATTERI LATTICI RIDUZIONE DELLA SOSTANZA ORGANICA
65 ...MATURAZIONE INSILATO... ADDITIVI ACIDIFICANTI Acidi organici/inorganici Accelerano l abbassamento del ph Inibiscono lo sviluppo dei clostridi e colibatteri Facilitano l azione dei batteri lattici STIMOLATORI DELLA FERMENTAZIONI LATTICHE Polpe secche di bietola, farina di mais e melasso zucchero grezzo Agiscono su foraggi poveri di carboidrati fermentescibili Aumentano la disponibilità di glucosio per i batteri lattici INOCULANTI BATTERICI Culture liofilizzate di batteri lattici omofermentanti Anticipano la fase di dominanza dei batteri lattici
66 APERTURA DEL SILO APERTURA: solo dopo la stabilizzazione della massa (minimo 28 d., meglio 60/90 giorni) DESILAMENTO Evitare al massimo l esposizione all aria; Usare desilatori (taglio netto ma riduzione della dimensione particelle); Velocità avanzamento giornaliero di almeno 20 cm.; Rinnovo del fronte in almeno 3-5 giorni; Problemi di conservazione maggiori nei periodi caldi e umidi.
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71 cappello
72 APERTURA DEL SILO DESILAMENTO
73 PASTONE DI MAIS Farine insilate ottenute dalla granella umida oppure dalla pannocchia integrale (scartocciata) produzione di moltissimi acidi organi Il mais viene raccolto con un umidità del 30-35% Valore nutritivo della pannocchia > del 15% rispetto alla panocchia secca All interno dei sili si sviluppano intensi processi fermentativi che portano ad una maggiore solubilità/digeribilità degli amidi delle proteine e formazione di moltissimi acidi organici I pastoni sono paragonati a dei veri e propri mangimi per l ìelevato CONTENUTO ENERGETICO E L APPETIBILITÀ ATTENZIONE ALLA VELOCITA DI FERMENTAZIONE
74 PASTONE DI MAIS
75 INSILAMENTO CON FASCIATI FASI: Sfalcio Andanatura Appassimento Raccolata Fasciatura Stabilizzazione della massa Apertura del fasciato
76 QUALE TECNICA D INSILMENTO UTILIZZARE INSILAMENTO IN TRINCEA È la tecnica più utilizzata nelle aziende per praticità d uso e affidabilità del risultato PREGI Contenimento delle perdite quanti/qualitative e svincolamento dagli eventi atmosferici sfavorevoli per la ridotta permanenza in campo del foraggio. Investimenti relativamente contenuti DIFETTI Rischi di aumento delle perdite in caso di fermentazioni anomale. Rischio di contaminazioni con il terreno. Difficile da operare nei terreni declivi Necessità di buone capacità tecniche degli operai. INSILAMENTO IN TUBOLARE PLASTICO È ideale per piccole realtà PREGI DIFETTI Contenimento dei costi fissi rispetto Di non facile realizzazione per tecnica all insilamento a in trincea, aumentando la scarsamente collaudata, non adeguato per capacità di stoccaggio in tempi più brevi. Rinnovo giornlaliero del fronte del taglio dando l insilamento dei foraggi. Costo del plastico notevole. Qualità dei foraggi film non la possibilità anche insilare alimenti diversi sempre soddisfacente.
77 QUALE TECNICA D INSILMENTO UTILIZZARE INSILAMENTO IN ROTOBALLE L insilamento delle rotoballe mediante insilamento rappresenta una tecnica economica per le piccole aziende dando notevole flessibilità e rapidità di impiego, possibilità di immagazzinare il prodotto in luoghi disparati, contenere i consumi energetici e mantenere intatta la struttura del foraggio senza dover ricorrere alla trinciatura PREGI Flessibilità operativa svincolamento dalle condizioni atmosferiche. Perdite contenute di prodotto. Investimenti contenuti. Adattabilità a qualsiasi dimensione aziendale. Non è necessaria la trinciatura. DIFETTI Notevoli costi del film plastico. Difficoltà di smaltimento della plastica. Film plastici non riutilizzabile. Difficoltà di manipolazione delle rotoballe fasciate. Possibili attacchi dei roditori.
78 Valutazione dietetica e biologica Appetibilità e ingestione Risposte produttive Benessere e sanità animali
79 VALUTAZIONE QUALITATTIVA DEGLI INSILATI COLORE Un buon insilato mantiene un colore simile alla pianta di partenza ODORE Frutta dolce, molto aromatico, leggermente acido, mentre un odore acido o fortemente aspro indica la presenza di acido acetico STRUTTURA DELLA PIANTA Deve essere completamente riconoscibile dopo l insilamento SAPORE??? ph Mezzo semplice e rapido per la valutazione di un insilato
INSILATO INSILATO DI MAIS
INSILATO Definizione Prodotto che si ottiene dalla fermentazione controllata di foraggi ad elevato contenuto di acqua. Scelta dell epoca di taglio Prati polifiti spigatura incipiente Prati di leguminose
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