PEC COMUNE DI DECIMOPUTZU Piazza Municipio, DECIMOPUTZU CA

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1 Diretzione generale de sa pianificatzione urbanìstica territoriale e de sa vigilàntzia edilìtzia Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia - Iglesias Prot. n / TP / CA-CI Cagliari, 19/06/2013 PEC decimoputzu@comune.decimoputzu.ca.it COMUNE DI DECIMOPUTZU Piazza Municipio, DECIMOPUTZU CA PEC e, p.c.: MINISTERO per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza BAPPSAE CA OR Via Cesare Battisti CAGLIARI CA PEC e, p.c.: SERVIZIO Programmazione generale e Politiche per le aree urbane SEDE Oggetto: Piano Particolareggiato del centro storico di Decimoputzu adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del Osservazioni ai sensi dell art. 9 della L.R. 28/98. Ubicazione: Comune di Decimoputzu Richiedente: Comune di Decimoputzu Posizione: Considerato che: - con nota assunta agli atti dal Servizio scrivente prot. n del , il Comune di Decimoputzu ha trasmesso la deliberazione del CC. N.12 del di adozione del Piano particolareggiato del centro storico. - con Determinazione n. 1483/DG del della Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza Edilizia avente per oggetto Redazione dei piani particolareggiati dei centri di antica e prima formazione in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale. Identificazione delle procedure e dei soggetti responsabili per gli adempimenti di cui all art. 9 della L.R. 28/98 sono stati individuati i componenti del gruppo di lavoro per lo svolgimento delle attività di supporto ai comuni per la redazione dei piani particolareggiati, nonché per la loro verifica ai sensi dell art. 9 L.R. n. 28/98; Viale Trieste, Cagliari - tel fax /1 Via Canepa, 17, Iglesias tel fax eell.urb.tpaesaggio.ca@pec.regione.sardegna.it -

2 Diretzione generale de sa pianificatzione urbanìstica territoriale e de sa vigilàntzia edilìtzia Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia Iglesias - il gruppo di lavoro di cui alla Determinazione n. 1483/DG del , nella riunione tenutasi in data 23/11/2012, ha esaminato il piano particolareggiato del Comune di Decimoputzu, condividendo successivamente le risultanze istruttorie, che si allegano in copia alla presente; - con nota del Direttore del Servizio delle Politiche per le aree urbane prot. n.20796/pu del 2204/2013, avente per oggetto consegna delle analisi dei piani particolareggiati condivise all interno del gruppo di lavoro, sono stati trasmessi gli elaborati relativi al documento di sintesi redatto dal gruppo di lavoro a seguito dell analisi del piano particolareggiato. Tutto ciò visto e considerato, ai sensi dell art.9 della L.R. 28/98, si osserva quanto segue: Il Piano adottato presenta alcune criticità, di seguito elencate (per una disamina più puntuale si rimanda al documento di sintesi allegato alle presenti osservazioni): Sebbene nel Piano sia presente l analisi a supporto della conoscenza del sistema urbano, si consiglia di supportare gli elaborati grafici prodotti con testi che descrivano quanto rappresentato (ad esempio implementando la relazione generale) e finalizzando tale studio anche alla definizione degli scenari progettuali complessivi (parte pubblica / parte privata). Dal punto di vista della descrizione del Centro matrice occorre implementare la relazione illustrativa con la descrizione della metodologia che ha portato alla identificazione dell edificato del centro matrice e delle regole compositive che hanno guidato le previsioni di aumenti volumetrici. Inoltre, occorre rappresentare le unità edilizie di valore storico e di particolare interesse storico culturale attraverso la predisposizione di appositi elaborati che le identifichino nell ambito del centro di antica e prima formazione in base anche al loro stato di conservazione e al conseguente grado di trasformabilità. Entrando nel dettaglio delle Unità Edilizie, ciascuna UE risulta compiutamente descritta per quanto riguarda l inquadramento cartografico, i parametri urbanistici, la tipologia edilizia, gli interventi e le relative prescrizioni. Il rilievo sui tessuti del centro di prima e antica formazione appare dettagliato poiché stabilisce epoca di costruzione, stato di conservazione, grado di utilizzo e classificazione per ogni singolo VE. Tali informazioni non sono però riportate per intero nelle singole schede: questa scelta comporta la necessità di utilizzare più elaborati per l analisi della singola UE. Inoltre, in alcuni casi, la documentazione fotografica non consente una precisa comprensione dell ambito d intervento, limitandosi a una visualizzazione dell edificio sul fronte strada. E pertanto necessario implementare le schede con una documentazione fotografica esaustiva, anche mediante l utilizzo delle foto a 45, in modo tale da inquadrare, per quanto possibile, le corti interne e il contesto prossimo. Si potrebbe cogliere l occasione per implementare la scheda con le informazioni utili alla loro definizione (epoca di costruzione, classe di trasformabilità, materiali utilizzati) e alla conservazione dei caratteri storici dell intera UE. Dal punto di vista degli interventi, il piano definisce gli interventi ammissibili sui singoli VE (individuati come unità minima di intervento ) rischiando di perdere il legame con la UE. Occorre perciò prevedere che almeno per le UE con valore storico siano previste apposite norme atte a garantire la conservazione nel complesso (tipologia, altezze, materiali, spazi vuoti - pieni, recinzioni ) e il ripristino dei caratteri originari, mediante l eliminazione delle superfetazioni o parti incongrue. Per tali tipologie tradizionali si prescrive l utilizzo di materiali e finiture tradizionali o compatibili in riferimento agli abachi. Inoltre, per tali UE, occorre riferire l intervento all unità edilizia nel suo complesso: saranno pertanto ammessi: la Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, il Risanamento Conservativo e la Ristrutturazione Interna; eventuali ampliamenti saranno Viale Trieste, Cagliari - tel fax /2 Via Canepa, 17, Iglesias tel fax eell.urb.tpaesaggio.ca@regione.sardegna.it -

3 Diretzione generale de sa pianificatzione urbanìstica territoriale e de sa vigilàntzia edilìtzia Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia Iglesias ammessi per integrazioni funzionali e di carattere igienico sanitario. Qualunque intervento su tali UE dovrà essere riferito agli abachi delle tipologie edilizie e dei caratteri tipologici. Ancora, non appaiono chiare le regole compositive alla base della scelta degli interventi di nuova edificazione e gli incrementi volumetrici previsti all interno di alcuni lotti, soprattutto in quelli dove è presente un edificio di classe A o B. E perciò necessario rafforzare le regole compositive alla base della sistemazione di ogni lotto attraverso l analisi del contesto storico e dello sviluppo diacronico delle tipologia edilizia presente, stabilendo delle regole inequivocabili per la realizzazione dei nuovi volumi e degli incrementi volumetrici e, quindi giustificare l intervento nel suo complesso. Il piano si limita a localizzare spazi ed edifici pubblici, rimandando la loro progettazione alla redazione di uno specifico piano di settore (art.25 delle NTA). Occorre, invece, affrontare la progettazione degli spazi pubblici, individuando i relativi scenari di progettazione, gli elementi di arredo urbano, la disciplina degli edifici compresi in tali scenari. Per quanto riguarda gli abachi, è necessario rafforzare maggiormente il legame tra norme e Guida, soprattutto per quanto riguarda gli elementi costruttivi, vincolando maggiormente il ricorso alle tipologie tradizionali e descrivendo queste ultime in maniera più approfondita per quanto riguarda: posizionamento, materiali, soprattutto relativamente agli edifici e alle UE di valore storico. Le Norme tecniche d attuazione contengono alcuni elementi di criticità ed è necessario operare alcune correzioni, qui riepilogate: - Occorre rivedere la disciplina dell installazione degli impianti tecnologi (solare e fotovoltaico) escludendo gli edifici di valore storico. Per i rimanenti edifici, si potrà prevedere una prevalutazione dell impatto derivante dal cumulo di tali inserimenti. Le prescrizioni relative alla installazione degli impianti fotovoltaici permettono la loro realizzazione anche sulle falde di copertura prospicienti il fronte strada o comunque visibili da esso, che sarebbero, invece, da evitare. Si suggerisce di prevedere interventi di localizzazione su aree libere, all interno della quale, con opportuna progettazione che salvaguardi gli aspetti paesaggistici, potrà prevedersi le installazioni d impianti di energia rinnovabile, in forma di piccole reti a uso comune. - Occorre riportare le categorie d intervento alle definizioni di cui al DPR 380/01 e chiarire quali sono quelle ricomprese all interno delle classi di Riqualificazione, Adeguamento tipologico e Adeguamento finiture. - Occorre chiarire il legame tra classificazione dell UE, grado di trasformabilità e categorie d intervento, eventualmente mediante l adozione dello schema di riconoscimento dell edificato storico predisposto dal Gruppo di lavoro già citato. - la classificazione dell edificato di valore storico non è indicata; Occorre rimodulare la Relazione Paesaggistica, redatta ai sensi del DPCM , che deve consentire l inquadramento e l analisi di tutte le componenti all interno del vincolo paesaggistico (centro matrice) e i risultati attesi dall'attuazione del Piano Particolareggiato. Si rammenta infine la necessità di sottoporre il piano particolareggiato alla procedura di VAS, la quale dovrà precedere l approvazione, ai sensi dell art.9 della L.R. 28/98, dello stesso piano. Viale Trieste, Cagliari - tel fax /3 Via Canepa, 17, Iglesias tel fax eell.urb.tpaesaggio.ca@regione.sardegna.it -

4 Diretzione generale de sa pianificatzione urbanìstica territoriale e de sa vigilàntzia edilìtzia Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia Iglesias Alla luce di quanto sopra evidenziato, per consentire a questo Servizio di procedere all'approvazione del P.P. di cui trattasi ai sensi dell'art. 9 della LR. 28/98, si chiede a codesta Amministrazione Comunale di voler provvedere alle necessarie modifiche e integrazioni, come indicato ai punti precedenti e come meglio specificato nella relazione di sintesi elaborata dal gruppo di lavoro e condivisa anche dal Responsabile del Procedimento, allegata alla presente nota per farne parte integrante e sostanziale. Per qualsiasi chiarimento si potrà contattare il Responsabile del settore Salvatore Muroni al 070/ , smuroni@regione.sardegna.it. Distinti saluti. Il Direttore del Servizio Ing. Alessandro Pusceddu Resp. Proc.: S.M: Viale Trieste, Cagliari - tel fax /4 Via Canepa, 17, Iglesias tel fax eell.urb.tpaesaggio.ca@regione.sardegna.it -

5 PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO DEL COMUNE DI DECIMOPUTZU Approvazione ai sensi dell'art. 9 della Legge Regionale n. 28/98

6 Il piano particolareggiato per il centro storico di Decimoputzu La perimetrazione del centro di antica e prima formazione Gli elaborati del Piano All. A - Relazione illustrativa All. B - Norme di attuazione All. C - Tipi edilizi, guida alla progettazione All. D - Tabelle planivolumetriche All. E.n - Schede operative All. F - Beni vincolati per servizi Tav. 1 - Corografia - Stralcio dal P.U.C. - Perimetrazione del centro di antica e prima formazione centro storico - Individuazione degli isolati Tav Quadro idrogeografico Assi e poli urbani Tav Complessi e manufatti di carattere emergente Tav Slarghi e piazze Edifici pubblici Tav Impianto di illuminazione pubblica - Rete idrica - Rete fognaria Tav. 2 - Planimetria fasi di crescita urbana - Planimetria catasto piemontese del Planimetria vecchio catasto (1950) - Planimetria catasto attuale. Tav. 3 - Destinazioni d'uso - Grado di utilizzo - Anno di costruzione - Stato di conservazione. Tav. 4.n - Analisi dell isolato n Stato attuale Sistemazione Prevista - Planimetria e profili Riferimenti amministrativi Nuovo Piano Particolareggiato Adozione con Delibera del C.C. n. 12 del Il perimetro del centro matrice coincide col perimetro della zona A. Strumento Urbanistico Comunale PUC 2003 Centro di Antica e Prima formazione Perimetrazione Det. n.2322/d.g. del 22/10/2009 Piano Particolareggiato vigente Delibera del C.C. n. 37 del Approvazione definitiva Decreto dell'assessorato EE. LL. e Urbanistica n dell'08/10/87 COMUNE DI DECIMOPUTZU - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

7 conoscenza La geografia dei luoghi Il sistema urbano Il centro di antica e prima formazione L Unità Urbanistica Idea Portante Ambiti e scenari di progetto progetto puntuali Si suggerisce di supportare gli elaborati grafici prodotti attraverso dei testi che raccontino quanto rappresentato, ad esempio implementando la relazione generale. Lo schema del Piano Si suggerisce di supportare gli elaborati grafici prodotti attraverso dei testi che raccontino quanto rappresentato, ad esempio implementando la relazione generale. Non è chiaramente illustrata la metodologia di lavoro in particolare riferimento al riconoscimento dell edificato storico ed ai livelli di tutela. In alcuni casi non appaiono chiare le regole compositive alla base della scelta degli interventi di nuova edificazione previsti all interno di alcuni lotti, soprattutto in quelli dove è presente un edificio di classe A o B. Occorre individuare le unità edilizie di valore storico nel suo complesso, ammettendo per esse i soli interventi di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, il Risanamento Conservativo e le Ristrutturazione Interna e consentendo gli eventuali ampliamenti solo per integrazioni funzionali e di carattere igienico sanitario. Qualunque intervento su tali UE deve essere guidato dagli abachi delle tipologie edilizie e dei caratteri tipologici.. Gli elaborati definiscono, come unità minima d intervento, l unità edilizia e i relativi cortili e pertinenze; tuttavia, le classi di trasformabilità e le categorie d intervento sono assegnate a ciascun volume elementare. Questa scelta, in alcuni casi, prevede la presenza contemporanea di interventi di conservazione e restauro con interventi di nuova edificazione all interno dello stesso lotto. Non viene riportata una descrizione dei materiali di costruzione degli edifici. La documentazione fotografica non consente di comprendere appieno l unità edilizia, in quanto si limita ad inquadrare il solo fronte strada interessato (spesso la sola recinzione).. È necessario implementare le schede con documentazione fotografica esaustiva (anche con l utilizzo delle foto a 45 ) i n modo tale da inquadrare anche le corti interne e il contesto di riferimento. Completare le informazioni contenute nelle schedature con la descrizione dei materiali utilizzati e l epoca di costruzione degli edifici. Rafforzare le regole compositive alla base della sistemazione di ogni lotto riferendole al catasto storico e allo sviluppo diacronico della tipologia edilizia presente, stabilendo delle regole inequivocabili per la realizzazione dei nuovi volumi e degli incrementi volumetrici e, quindi, giustificare l intervento nel suo complesso. L idea portante del piano è incentrata alla salvaguardia dei caratteri tradizionali e dell'assetto urbanistico del "centro storico ponendosi, allo stesso tempo, come strumento dinamico rivolto alle necessità della comunità. A partire da queste indicazioni, il Piano intende perseguire i seguenti obiettivi: rivalutare il Vecchio Centro quale elemento riqualificante l'area urbana; dotarsi di uno strumento di controllo pubblico dell'attività edilizia che, partendo dalla situazione attuale, garantisca una gestione degli interventi in base a criteri di omogeneità ed integrazione nel contesto ambientale; tutelare gli edifici di un certo pregio destinati a conservare la memoria storica dell insediamento; incentivare gli interventi privati e conciliarli con la volontà pubblica di tutela ottenendo momenti di interesse comune. Non sono individuati ambiti o scenari progettuali. La ricognizione degli spazi pubblici e degli elementi di particolare valore storico culturale non è supportata da indirizzi progettuali. La disciplina di riqualificazione degli spazi pubblici (piazze e strade) è demandata alla redazione di un successivo piano di settore. Si suggerisce di affrontare in sede di piano particolareggiato la progettazione degli spazi pubblici, individuando: - i relativi scenari di progettazione; - gli elementi di arredo urbano; - la disciplina degli edifici compresi in tali scenari. Pare necessario rafforzare maggiormente il legame tra norme e guida, soprattutto per quanto riguarda gli elementi costruttivi, vincolando maggiormente il ricorso alle tipologie tradizionali e descrivendo queste ultime in maniera più approfondita per quanto riguarda dimensioni, posizionamento, materiali. Analisi del contesto Relazione illustrativa (All. A) Quadro idrogeografico Assi e poli urbani (Tav. 1.1) Complessi e manufatti di carattere emergente (Tav. 1.2) Evoluzione sistema urbano Relazione illustrativa (All. A) Planimetria fasi di crescita urbana - Planimetria catasto piemontese del Planimetria vecchio catasto (1950) - Planimetria catasto attuale (Tav. 2) Slarghi e piazze Edifici pubblici (Tav. 1.3) Impianto di illuminazione pubblica - Rete idrica - Rete fognaria (Tav. 1.4) Abaco dei tipi edilizi e linee guida per gli interventi Relazione illustrativa (All. A) Tipi edilizi, guida alla progettazione (All. C) Il Centro Storico Relazione illustrativa (All. A) Corografia - Stralcio dal p.u.c. - Perimetrazione del centro di antica e prima formazione centro storico - Individuazione degli isolati (Tav. 1) L unità d intervento (Lotto) Relazione illustrativa (All. A) Destinazioni d'uso - Grado di utilizzo - Anno di costruzione - Stato di conservazione.(tav. 3) Tabelle planivolumetriche (All. D) Schede operative (All. E) Analisi isolato (Tavv. 4.n) Indirizzi di piano rivalutare il Vecchio Centro quale elemento riqualificante l'area urbana; dotarsi di uno strumento di controllo pubblico dell'attività edilizia che, partendo dalla situazione attuale, garantisca una gestione degli interventi in base a criteri di omogeneità ed integrazione nel contesto ambientale; tutelare gli edifici di un certo pregio destinati a conservare la memoria storica dell insediamento; incentivare gli interventi privati e conciliarli con la volontà pubblica di tutela ottenendo momenti di interesse comune x di progetto (per unità urbanistica) Destinazioni d'uso - Grado di utilizzo - Anno di costruzione - Stato di conservazione.(tav. 3) Tipi edilizi Guida alla progettazione (All. C) Tabelle planivolumetriche (All. D) Schede operative (All. E) Analisi isolato (Tavv. 4.n) Tabelle planivolumetriche (All. D) NTA PPR art. 52 comma 2 lett. a) b) NTA PPR art. 52 comma 2 lett. c) d) L 1150 del art. 13 NTA PPR art. 52 comma 2 lett. e) f) g) h) L 1150 del art. 13 Gli elaborati rispondono in parte alle indicazioni delle NTA PPR art. 52 comma 2 lett. i) j) L 1150 del art. 13 NTA PPR art. 52 comma 6, 7, 8, NTA PPR art. 53 NTA PPR art. 52 comma 6, 7, 8, NTA PPR art. 52 comma 3, 4, 5, L 1150 del art. 13 DA2266/U/83 art. 4 COMUNE DI DECIMOPUTZU - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

8 Strumenti di riferimento per gli interventi Schede operative Tabelle planovolumetriche Norme di Attuazione Analisi dell isolato: stato attuale e prevista Planimetria e Profili Tipi edilizi Guida alla progettazione Slarghi e piazze Edifici pubblici CAPO I FINALITA DEL PIANO E DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI CAPO II DISPOSIZIONI GENERALI DELL ATTIVITA EDILIZIA CAPO III PRESCRIZIONI OPERATIVE COMPLEMENTI DI DECORO URBANO Le Norme Tecniche definiscono l unità d intervento, che in generale è riconducibile all unità edilizia e a cortili e pertinenze; le classi di trasformabilità e le categorie d intervento sono riferite a ciascun volume elementare. Nelle schede operative, per ciascuna Unità d Intervento (o lotto), sono riportati : dati urbanistici e catastali Stato attuale (tipologia, conservazione, destinazione d uso, numero piani, copertura, elementi architettonici di pregio, elementi anomali da sostituire/demolire, osservazioni); Sistemazione prevista (dati volumetrici, tipo d intervento, prescrizioni) Fotografia dell edificio Rappresentazione grafica dello stato attuale (Planimetrica e su Profilo) Rappresentazione grafica della sistemazione prevista (Planimetrica e su Profilo) Le tavole di analisi di ciascun isolato contengono: Stato Attuale (planimetria e profili) di ciascun fronte strada Sistemazione Prevista (planimetria e profili) di ciascun fronte strada Planimetria della classe di trasformabilità La guida contiene: descrizione dei tipi edilizi; elementi costruttivi tradizionali (fondazioni, murature, coperture, solai, portali e portoni, finestre, balconi, elementi decorativi esterni; nuova edificazione: tipi edilizi; interventi spazi pubblici (strade, illuminazione); abaco dei colori Planimetria con localizzazione degli edifici pubblici e degli slarghi e delle piazze Nella guida alla progettazione e nelle norme sono comunque disciplinati pavimentazioni, sottoservizi e illuminazione. Le prescrizioni relative all installazione di impianti solari termici e fotovoltaici permettono la loro installazione anche sulle falde prospicienti il fronte strada o, comunque, visibili da esso. La classificazione dell edificato di valore storico non è indicata. Tra le categorie d intervento sono genericamente riportati complessi di interventi (riqualificazione o adeguamento tipologico) per i quali non sono esplicitati gli interventi consentiti. Le schede, pur consentendo una rapida comprensione dell intervento, non riportano un accurato censimento dei materiali e delle tecniche costruttive. Non sono riportati alcuni dati desumibili dalle tavole d insieme, quali data di costruzione e classe di trasformabilità, utili per la lettura dell UE. Inoltre, le fotografie riportate, in alcuni casi, non rappresentano esaustivamente l unità edilizia, in quanto limitate al prospetto fronte strada (spesso limitandosi alla sola recinzione). In alcuni casi non paiono chiare le regole compositive alla base della scelta degli interventi di nuova edificazione previsti all interno di alcuni lotti, soprattutto in quelli dove è presente un edificio di classe A o B. La guida contiene un repertorio dei caratteri tipologici e costruttivi dell edificato storico locale che appare poco legato alle norme tecniche di attuazione in quanto non individua dimensioni, posizionamento e materiali degli elementi costruttivi. La planimetria si limita a localizzare spazi ed edifici pubblici, rimandando la loro progettazione alla redazione di uno specifico piano di settore (art. 25). Occorre disciplinare l installazione degli impianti tecnologici (solari e fotovoltaici), prevedendo opportune azioni di tutela per gli edifici di valore storico e di salvaguardia degli aspetti paesaggistici, anche mediante pre-valutazioni dell impatto derivante dal cumulo di tali inserimenti. Occorre riportare le categorie d intervento alle definizioni di cui al DPR 380/01 e chiarire quali categorie d intervento sono ricomprese all interno delle classi di Riqualificazione, Adeguamento tipologico e Adeguamento finiture. Occorre esplicitare il legame tra classificazione dell UE, classi di trasformabilità e categorie d intervento anche mediante l adozione dello schema di riconoscimento dell UE predisposto dal GDL. È necessario implementare le schede con una documentazione fotografica esaustiva, anche mediante l utilizzo delle foto a 45, in modo tale da inquadrare anche le corti interne e il contesto di riferimento. Occorre inoltre completare il rilievo dell UE inserendo nelle schede le caratteristiche dei materiali e delle tecniche costruttive, e riportare l epoca di costruzione degli edifici, la classe di trasformabilità e ogni altra informazione rilevabile dalle tavole d insieme, al fine di agevolare l immediata lettura del rilievo e del progetto. Occorre individuare le unità edilizie di valore storico nel suo complesso, ammettendo per esse i soli interventi di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, il Risanamento Conservativo e le Ristrutturazione Interna e consentendo gli eventuali ampliamenti solo per integrazioni funzionali e di carattere igienico sanitario. Qualunque intervento su tali UE deve essere guidato dagli abachi delle tipologie edilizie e dei caratteri tipologici. Rafforzare, inoltre, le regole compositive alla base della sistemazione di ogni lotto attraverso una esaustiva analisi del catasto storico, stabilendo delle regole inequivocabili per la realizzazione dei nuovi volumi e degli incrementi volumetrici e quindi giustificare l intervento nel suo complesso. Si suggerisce di rafforzare maggiormente il legame tra norme e guida, soprattutto per quanto riguarda gli elementi costruttivi, vincolando maggiormente il ricorso alle tipologie tradizionali e descrivendo queste ultime in maniera più approfondita per quanto riguarda dimensioni, posizionamento, materiali. Si suggerisce di affrontare in sede di piano particolareggiato la progettazione degli spazi pubblici, individuando: i relativi scenari di progettazione; gli elementi di arredo urbano; la disciplina degli edifici compresi in tali scenari. Classi di trasformabilità A. Conservazione Integrale Edifici di notevole pregio che conservano integralmente o per buona parte i caratteri originari, le tipologie, i materiali e le tecniche premoderne. Trattasi degli edifici di notevole pregio sia sotto il profilo storico-culturale che architettonico e/o particolarmente rappresentativi per quanto concerne le tecniche costruttive tradizionali locali. B. Conservazione parziale e Integrazione Edifici fortemente o mediamente degradati nei quali vi è la presenza di elementi originari riconoscibili. Trattasi degli edifici che presentano elementi originari importanti sia sotto il profilo storico-culturale che architettonico a testimonianza delle tradizioni e delle tecniche costruttive locali. Il degrado e/o il grado di trasformazione (non irreversibile) non ne hanno compromesso del tutto la possibilità di recupero e valorizzazione. Appartengono a tale classe di trasformabilità anche gli edifici che all interno del tessuto storico pur conservando la propria consistenza materiale e formale risultano inabitabili per quanto riguarda la dimensione, le altezze utili e la destinazione d uso nonché edifici fortemente degradati, parzialmente o totalmente privi di alcuni elementi di fabbrica, tali da essere classificati come rudere. Categorie d intervento CLASSI 1, 2 - Manutenzione ordinaria e straordinaria CLASSE 3 Risanamento- (RS) CLASSE 5 - Ristrutturazione edilizia (RT) CLASSE 6 - Adeguamento tipologico (AT) CLASSE 7 - Adeguamento finiture (AF) C. Rifacimento parziale o totale compatibile Edifici ricostruiti totalmente o parzialmente con tipologie, tecniche costruttive e materiali compatibili con le tecniche premoderne. Trattasi di organismi edilizi o parti di essi di recente edificazione che non presentano, se non sporadicamente, elementi di pregio a testimonianza delle tecniche costruttive tradizionali e che hanno in parte comportato la trasformazione del tessuto urbanistico e edilizio originario. D. Sostituzione incompatibile Edifici di recente/nuova edificazione costruiti con tecniche, materiali e tipologie parzialmente o totalmente incompatibili con quelle premoderne e che ne sconvolgono l equilibrio architettonico ed urbanistico nonché gli edifici di scarso pregio il cui stato di degrado sia tale da non consentire il recupero. Edifici o parti di essi (evidenziati nelle tavole) a cui si riconosce un particolare pregio CLASSE 4 - Riqualificazione (RQ) Demolizione e riedificazione mantenendo tipologia e assetto planivolumetrico storico se inevitabile per motivi statici ed igienico-sanitari. Anche con aumento di volume qualora non sia saturo l indice fondiario. CLASSE 8 - Nuova Edificazione (NE) Sempre permessa salvo i casi per i quali il Piano prescrive gli interventi di risanamento (RS). Le prescrizioni RT e NE nello stesso lotto indicano che la volumetria esistente è inferiore a quella massima di saturazione oppure che si prevede la sostituzione di parte dei corpi esistenti. In tal caso è possibile ampliare e/o sopraelevare o procedere all'edificazione di nuovi corpi separati dall'esistente sempre nel rispetto del vol.max riportato nelle tabelle planivolumetriche. Finalizzato alla regolarizzazione dei prospetti mediante operazioni di eliminazione di aggetti, chiusura di riseghe e rientranze,modifica delle coperture, soprelevazioni ed aggiunta di nuove parti, anche con incrementi volumetrici, secondo le specifiche indicazioni del Piano Interventi per rendere le finiture conformi alle disposizioni di cui al capo III delle NTA Sono gli interventi su lotti non edificati o resi tali dalla integrale demolizione di corpi esistenti o in sostituzione di parte dei corpi esistenti nei casi espressamente previsti dal Piano. COMUNE DI DECIMOPUTZU - PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO STORICO

9 Sintesi istruttoria Conoscenza Il Piano inquadra il centro abitato all interno dell area vasta, i rapporti con i centri abitati limitrofi, l orografia e le infrastrutture, attraverso la rappresentazione dei principali assi e poli urbani dell abitato; individua altresì i manufatti e i complessi storici e le fasi di crescita del centro urbano mediante l utilizzo dei catastali storici. Si consiglia di approfondire gli aspetti legati all art. 52 comma 2 lett. a, b, c, d delle NTA del PPR, supportando gli elaborati grafici prodotti attraverso dei testi che raccontino quanto rappresentato (ad esempio implementando la relazione generale) e finalizzando tale studio anche alla definizione degli scenari progettuali. Centro matrice Il CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE è stato riperimetrato con Det. n. 2322/D.G. del 22/10/2009 e risulta coincidente con la zona A del PUC. Il rilievo consente di definire le tipologie architettoniche e i caratteri costruttivi prevalenti, la consistenza edilizia mediante planimetrie tematiche, i prospetti degli edifici fronte strada. Implementare la relazione illustrativa con la descrizione della metodologia che ha portato alla identificazione dell edificato del centro matrice e delle regole compositive che hanno guidato le previsioni di aumenti volumetrici. Rappresentare le unità edilizie di valore storico e di particolare interesse storico culturale, attraverso la predisposizione di appositi elaborati che le identifichino nell ambito del centro di antica e prima formazione in base anche al loro stato di conservazione e al conseguente grado di trasformabilità. Rilievo unità urbanistica e volumi elementari Ciascuna UE risulta compiutamente descritta per quanto riguarda l inquadramento cartografico, i parametri urbanistici, la tipologia edilizia, gli interventi e le relative prescrizioni. Il rilievo sui tessuti del centro di antica e prima formazione appare dettagliato in quanto stabilisce epoca di costruzione, stato di conservazione, grado di utilizzo e classificazione per ogni singolo VE. Tali informazioni non sono però riportate per intero nelle singole schede: questa scelta necessita l utilizzo di più elaborati per l analisi della singola UE. Inoltre, in alcuni casi, la documentazione fotografica non consente una precisa comprensione dell ambito d intervento, limitandosi ad una visualizzazione dell edificio (talvolta della sola recinzione) su fronte strada. È necessario implementare le schede con una documentazione fotografica esaustiva, anche mediante l utilizzo delle foto a 45, in modo tale da, ove possibile, inquadrare anche le corti interne e il contesto di riferimento. Si suggerisce di implementare la scheda delle UE con le informazioni utili alla loro definizione (come l epoca di costruzione, la classe di trasformabilità, i materiali utilizzati) e alla conservazione dei caratteri storici dell intera unità edilizia. Tali integrazioni renderebbero le schedature uno strumento utile per la comprensione di ciascun intervento. Interventi Il Piano definisce gli interventi ammissibili sui singoli VE (individuati come unità minima di intervento): tale definizione potrebbe apparire inadeguata per la scelta di fondo che attribuisce la classe di trasformabilità (determinata in base allo stato di conservazione dei caratteri storici) al singolo volume elementare e non alla singola UE nel suo complesso. In conseguenza di tale scelta, su una stessa UE, possono prevedersi interventi differenti per classificazione tipologica, nei vari corpi di fabbrica o volumi elementari che li compongono. Gli ampliamenti sono attribuiti a ciascuna UE attraverso il parametro urbanistico IF=3,5 mc/mq, retaggio degli incrementi assegnati col Piano Particolareggiato vigente: è quindi possibile realizzare ampliamenti o nuove edificazioni anche nelle unità edilizie di valore storico, sui corpi di fabbrica riconosciuti non storici o su nuove aree, se la UE non ha ancora raggiunto tale limite volumetrico. Pertanto, spesso non appaiono chiare le regole compositive alla base della scelta degli interventi di nuova edificazione e/o gli incrementi volumetrici previsti all interno di alcuni lotti, soprattutto in quelli dove è presente un edificio di classe A o B. Il Piano si limita a localizzare spazi ed edifici pubblici, rimandando la loro progettazione alla redazione di uno specifico piano di settore (art. 25 delle NTA). Nella guida alla progettazione e nelle norme sono comunque disciplinati pavimentazioni, sottoservizi e illuminazione. Per le UE con valore storico devono essere previste apposite norme atte a garantirne la conservazione nel complesso ( tipologia, altezze, materiali, spazi vuoti - pieni, recinzioni...) e il ripristino dei caratteri originari mediante l eliminazione delle superfetazioni. Per tali tipologie tradizionali si prescrive l utilizzo dei materiali tradizionali o compatibili e di finiture regolamentato e vincolante in riferimento agli abachi. In questi casi occorre riferire l intervento all unità edilizia nel suo complesso: saranno pertanto ammessi la Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, il Risanamento Conservativo e la Ristrutturazione Interna; eventuali ampliamenti saranno ammessi per integrazioni funzionali e di carattere igienico sanitario. Qualunque intervento su tali UE deve essere guidato dagli abachi delle tipologie edilizie e dei caratteri tipologici. Rafforzare, inoltre, le regole compositive alla base della sistemazione di ogni lotto attraverso l analisi del catasto storico e dello sviluppo diacronico della tipologia edilizia presente, stabilendo delle regole inequivocabili per la realizzazione dei nuovi volumi e degli incrementi volumetrici e, quindi, giustificare l intervento nel suo complesso. Appare infine opportuno affrontare in sede di piano particolareggiato la progettazione degli spazi pubblici, individuando: - i relativi scenari di progettazione; - gli elementi di arredo urbano; - la disciplina degli edifici compresi in tali scenari. Abachi Le tipologie edilizie e i caratteri costruttivi individuati nella Guida alla progettazione sono un repertorio degli schemi architettonici e degli elementi costruttivi tipici rilevati nel tessuto urbano. Si suggerisce di rafforzare maggiormente il legame tra norme e guida, soprattutto per quanto riguarda gli elementi costruttivi, vincolando maggiormente il ricorso alle tipologie tradizionali e descrivendo queste ultime in maniera più approfondita per quanto riguarda dimensioni, posizionamento, materiali soprattutto relativamente agli edifici e alle unità edilizie di valore storico. Norme Tecniche di Attuazione Le prescrizioni relative all installazione di impianti solari termici e fotovoltaici permettono la loro installazione anche sulle falde prospicienti il fronte strada o, comunque, visibili da esso. La classificazione dell edificato di valore storico non è indicata. Tra le categorie d intervento sono genericamente riportati complessi di interventi (riqualificazione o adeguamento tipologico) per i quali non sono esplicitati gli interventi consentiti Occorre disciplinare l installazione degli impianti tecnologici (solari e fotovoltaici), prevedendo opportune azioni di tutela per gli edifici di valore storico e di salvaguardia degli aspetti paesaggistici, anche mediante pre-valutazioni dell impatto derivante dal cumulo di tali inserimenti. Occorre riportare le categorie d intervento alle definizioni di cui al DPR 380/01 e chiarire quali categorie d intervento sono ricomprese all interno delle classi di Riqualificazione, Adeguamento tipologico e Adeguamento finiture. Occorre esplicitare il legame tra classificazione dell UE, grado di trasformabilità e categorie d intervento anche mediante l adozione dello schema di riconoscimento dell edificato storico predisposto dal GDL. Verifica di Assoggettabilità a V.A.S. Si ricorda che, oltre all'approvazione ex art. 9 della L.R. 28/1998, i piani particolareggiati dei centri di antica formazione sono, in ogni caso, sottoposti alla verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica secondo quanto stabilito dalle linee guida per la valutazione ambientale strategica dei piani urbanistici comunali di cui alla DGR 44/51 del 14 dicembre 2010 e come riportato nella nota numero del 14 maggio 2012 della Direzione Generale della pianificazione urbanistica e territoriale e della vigilanza edilizia. Tale nota è ad ulteriore specificazione del punto 10 del documento allegato alla nota prot del 11 aprile Relazione Paesaggistica Il piano risulta inoltre carente della relazione paesaggistica, redatta ai sensi del DPCM , che deve consentire l inquadramento e l analisi di tutte le componenti all interno del vincolo paesaggistico (centro matrice) e i risultati attesi dall attuazione del piano particolareggiato. 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