Criptovalute : minaccia o opportunità?

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1 Criptovalute : minaccia o opportunità? Gli adempimenti per gli operatori di criptovalute Genova, 10 aprile

2 Il fenomeno del riciclaggio : schema Reati presupposto Impieghi Riciclaggio 1. Collocazione (placement) 2. dissimulazione (layering) 3. Integrazione (integration)

3 Liguria e riciclaggio (Transcrime - Università Cattolica di Milano )

4 Repressione (codice penale) Art. 648 bis Riciclaggio Art. 648 ter Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Art. 648 ter.1 Autoriciclaggio (in vigore dal ) Art. 270 quinquies 1 Finanziamento di condotte con finalità di terrorismo Prevenzione / Contrasto D. Lgs n. 231 (in vigore dal ) [definizione di riciclaggio con portata più ampia rispetto al c.p.]

5 Ridisegnati i confini fra pubblico e privato : si richiede l intervento di soggetti anche privati quali SENSORI AVANZATI del sistema di prevenzione

6 Le critiche Bitcoin ha successo solo per il suo potenziale di aggirare le regole e per l assenza di supervisione : dovrebbe essere vietato (Joseph Stiglitz PREMIO NOBEL PER L ECONOMIA) La certezza di non essere identificati è un incentivo alla pirateria elettronica e informatica perché moltiplica le possibilità di successo. Penso ad esempio all uso dei Bitcoin per il riciclaggio o nelle estorsioni di denaro alle aziende... (Paola Severino già ministro della giustizia) I Bitcoin non possono rappresentare una valida alternativa alle monete tradizionali perché : 1) Non sono emessi da una banca centrale. 2) Non sono generalmente accettati come mezzo di pagamento. 3) Gli utenti non ricevono alcuna protezione. 4) Sono caratterizzati da un elevata volatilità (Mario Draghi Gov. BCE).

7 Alert 1 ( ) Le cosiddette valute virtuali, oggetto di crescente diffusione, sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate - su base volontaria - come mezzo di scambio per l acquisto di beni e servizi. Esse possono essere trasferite, conservate e negoziate elettronicamente. Le valute virtuali non sono emesse da banche centrali o da autorità pubbliche, non costituiscono moneta legale né sono assimilabili alla moneta elettronica. L utilizzo delle valute virtuali può esporre a rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, come messo in evidenza da Autorità internazionali ed europee, quali il Gruppo d Azione Finanziaria Internazionale (Financial Action Task Force, FATF), l Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority, EBA) e la Banca Centrale Europea (European Central Bank, ECB). Le operazioni effettuate con valute virtuali avvengono prevalentemente on line, fra soggetti che possono operare in Stati diversi, spesso anche in Paesi o territori a rischio. Tali soggetti non sono facilmente individuabili ed è agevolato l anonimato sia di coloro che operano in rete, sia dei reali beneficiari delle transazioni.

8 Alert 2 Il Consiglio Nazionale del Notariato, nella risposta al quesito antiriciclaggio n /B (marzo 2018), ha precisato che pagare in bitcoin o altra criptovaluta (l acquisto di un immobile) è un'operazione sospetta che il notaio deve segnalare secondo la normativa antiriciclaggio. È vero che le operazioni in bitcoin, o in altre criptovalute, sono tracciabili in senso informatico. Tuttavia, i sistemi di accesso informatici, senza eccezioni, non si fondano sul concetto di identificazione, ma sulla mera verifica di credenziali informatiche e in questo sta la differenza con la normativa antiriciclaggio: il sistema informatico, che riconosce pin, password e altre credenziali, non può mai garantire l'identità reale del soggetto che effettua un accesso. La sicurezza tecnologica dell'operazione garantita dal sistema blockchain è altro rispetto al problema della certezza del traffico giuridico, che fa riferimento all'identità delle parti. L'intrinseca segretezza delle operazioni in bitcoin risulta incompatibile con gli obiettivi della disciplina antiriciclaggio. Si suggerisce, quindi, al notaio di valutare l'opportunità di procedere ad effettuare una segnalazione di operazione sospetta di riciclaggio.

9 Alert 3 ( ) Si sottolinea che le valute virtuali sono prodotti estremamente rischiosi e speculativi; che la formazione del loro prezzo è spesso non trasparente; che vi sono chiari segnali di una bolla nei prezzi di queste valute o di strumenti finanziari a esse collegate; che non vi sono né forme di protezione né specifiche garanzie legali. Inoltre, le tre autorità europee segnalano che le piattaforme di scambio di valute virtuali non sono regolate; che possono avere problemi di natura operativa che in talune circostanze impediscono ai consumatori di comprare o vendere le valute virtuali, nonché di scambiarle con le valute tradizionali. Raccomandano ai consumatori, infine, di non convertire in valuta virtuale più denaro di quanto ci si possa permettere di perdere.

10 La IV Direttiva UE in materia antiriciclaggio (recepita in Italia con D.Lgs n.90 in vigore dal ) Revisionato l impianto del c.d. decreto antiriciclaggio (D. Lgs n. 231) Confermata la tecnica legislativa di adottare un unico testo di legge per una eterogenea varietà di soggetti obbligati Svolta importante per i vari soggetti destinatari

11 La V Direttiva UE in materia antiriciclaggio (proposta adottata il 5 luglio 2016) maggiore contrasto al finanziamento del terrorismo più estesa trasparenza di enti giuridici (società, trust) ampliamento del novero dei soggetti obbligati estensione del concetto di titolare effettivo maggiore accessibilità ai dati dei registri centrali dei titolari effettivi maggiori presidi nel caso di rapporti con Paesi terzi ad alto rischio estensione dei poteri delle FIU inserimento di due nuove categorie di soggetti destinatari degli obblighi : 1. Piattaforme di cambio di valute virtuali (exchanger) 2. Prestatori di servizi di portafoglio digitale (custodial wallet)

12 L Italia per prima in Europa, ha anticipato alcuni contenuti della V Direttiva UE in materia di VALUTA VIRTUALE

13 Nuova definizione ex art. 1 c. 2 lett. qq) D. Lgs. 231/2007 : VALUTA VIRTUALE : la rappresentazione digitale di valore, non emessa da una banca centrale o da un autorità pubblica, non necessariamente collegata a una valuta avente corso legale, utilizzata come mezzo di scambio per l acquisto di beni e servizi e trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente.

14 Nuova categoria di soggetti destinatari ex art. 3 c. 5 lett. i) D. Lgs. 231/2007 : (Altri operatori non finanziari) Prestatori di servizi relativi all utilizzo di valuta virtuale, limitatamente allo svolgimento dell attività di conversione di valute virtuali da ovvero in valute aventi corso forzoso (c.d. exchanger). Il legislatore italiano ha quindi preteso che, nel momento in cui la valuta reale prende la via della criptovaluta, debba rimanere una traccia reale, prima di immergersi nel mondo poco o per nulla tracciabile delle catene digitali.

15 I principali presidi antiriciclaggio ex D.Lgs. 231/2007 AUTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA CONSERVAZIONE DEI DATI SOS + COMUNICAZIONE USO ILLECITO DEL CONTANTE

16 SCHEMA DI DECRETO MEF (già in consultazione fino al ) Si prevede la creazione di un registro di prestatori di servizi relativi all utilizzo di valuta virtuale (ovvero ogni persona fisica o giuridica che fornisce a terzi, a titolo professionale, servizi funzionali all utilizzo, allo scambio, alla conservazione di valuta virtuale e alla loro conversione da ovvero in valute aventi corso legale). Il censimento riguarderà anche gli operatori commerciali che accettano valuta virtuale quale corrispettivo di qualsivoglia prestazione avente ad oggetto beni, servizi o altre utilità. La comunicazione al MEF (tramite formulario via PEC) andrà eseguita entro il

17 SCHEMA DI DECRETO MEF - scopo L iniziativa mira a realizzare una prima rilevazione sistematica del fenomeno, a partire dalla consistenza numerica degli operatori del settore che, a regime, dovranno ad iscriversi in uno speciale registro tenuto dall OAM, l Organismo degli Agenti e dei Mediatori, per poter esercitare la loro attività sul territorio nazionale. La previsione di obblighi e cautele a carico dei prestatori di servizi relativi alle valute virtuali è coerente con le più stringenti regole dettate dalla V direttiva Ue antiriciclaggio, ormai prossima alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della comunità europea, di cui l Italia ha di fatto anticipato l adozione prevedendo già dal 4 luglio 2017, norme più rigorose in materia di prevenzione dei reati finanziari. L intervento regolatore sulle valute virtuali risponde alla necessità di censire puntualmente e dettagliatamente nuovi fenomeni, capirne le dimensioni, comprenderne anche la diffusione sul territorio. In relazione ai rischi di utilizzo per fini illeciti, quali il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, la normativa italiana prevede che i prestatori di servizi relativi alla valuta virtuale siano annoverati tra i soggetti tenuti all assolvimento di obblighi di adeguata verifica della clientela e di segnalazione alla UIF delle operazioni sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

18 SCHEMA DI DECRETO MEF ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL MODULO Il presente modulo, compilato dal prestatore di servizi relativi all utilizzo di valuta virtuale o dal soggetto interessato all avvio della predetta attività, è sottoscritto digitalmente dal medesimo, ovvero, nel caso in cui il dichiarante sia una persona giuridica, dal legale rappresentante, deve essere inviato, unitamente a copia del documento di identificazione del firmatario, tramite PEC e entro i termini stabiliti dall articolo 3 del presente decreto ministeriale, al Ministero dell Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, Direzione V Prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario per fini illegali al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: dt.direzione5@pec.mef.gov.it Il presente modulo informatizzato è compilabile e scaricabile dal sito del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell Economia e delle Finanze al seguente indirizzo: ione_riciclaggio/

19 SCHEMA DI DECRETO MEF formulario prima parte MODULO DI COMUNICAZIONE AL MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DELL ESERCIZIO, SUL TERRITORIO NAZIONALE, DELL ATTIVITA DI PRESTATORE DI SERVIZI RELATIVI ALL UTILIZZO DI VALUTA VIRTUALE IL SOTTOSCRITTO o [NOME E COGNOME] PERSONA FISICA o nome e cognome o luogo e data di nascita o residenza anagrafica e domicilio, ove diverso dalla residenza anagrafica o estremi documento d identificazione e, ove assegnato, codice fiscale o indirizzo di PEC [NOME E COGNOME] PERSONA FISICA IN QUALITA DI LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA [DENOMINAZIONE] PERSONA GIURIDICA o dati identificativi del legale rappresentante o nome e cognome o luogo e data di nascita o residenza anagrafica e domicilio, ove diverso dalla residenza anagrafica o estremi documento d identificazione e, ove assegnato, codice fiscale o denominazione della persona giuridica o codice fiscale, ove assegnato o data di costituzione della persona giuridica o indirizzo di PEC

20 SCHEMA DI DECRETO MEF formulario seconda parte comunica al Ministero dell economia e delle finanze, ai sensi dell articolo 17-bis, comma 8-ter, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141 e successive modificazioni, lo svolgimento, sul territorio nazionale, dell attività di prestatore di servizi relativi all utilizzo di valuta virtuale, come definito nell articolo 1, comma 2, lettera ff), del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e successive modificazioni, nonché i seguenti dati e informazioni: comunica al Ministero dell economia e delle finanze, ai sensi dell articolo 17-bis, comma 8-ter, del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141 e successive modificazioni, il proprio interesse all avvio, sul territorio nazionale, dell attività di prestatore di servizi relativi all utilizzo di valuta virtuale come definito nell articolo 1, comma 2, lettera ff), del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, e successive modificazioni, nonché i seguenti dati e informazioni:

21 SCHEMA DI DECRETO MEF formulario terza parte modalità di svolgimento dell attività: sede fisica (INDICARE L INDIRIZZO DELLA SEDE LEGALE E DELLA SEDE OPERATIVA OVE DIVERSA DALLA SEDE LEGALE) online (INDICARE INDIRIZZO SITO WEB) Il sottoscritto si impegna a comunicare eventuali variazioni dei dati dichiarati mediante la sottoscrizione del presente modulo, entro 10 giorni dalla variazione dei medesimi dati e con le modalità di cui all articolo 3. (Firma digitale autorizzata)

22 Possibili interconnessioni : i prestanome (domanda e offerta) PRESTANOME OFFRESI Offresi come prestanome per intestazione e/o amministratore. Italiano, discreto,modi gentili, nessun precedente, incensurato,nullatenente, pensionato. Massima riservatezza

23 Il problema dei prestanome (rilevanza penale) Cassazione Penale n La fattispecie di riciclaggio richiede, dal punto di vista dell'elemento soggettivo, il dolo generico. L'amministratore di diritto mero prestanome risponde del reato di riciclaggio posto in essere dall'amministratore di fatto atteso che la semplice accettazione della carica attribuisce allo stesso doveri di vigilanza e controllo il cui mancato rispetto comporta responsabilità penale: -a titolo di dolo generico, per la consapevolezza che dalla condotta omissiva possano scaturire gli eventi tipici del reato; - a titolo di dolo eventuale, per la semplice accettazione del rischio che questi si verifichino.

24 La differenza fra riciclaggio e finanziamento del terrorismo DA ATTIVITA ILLECITE RICICLAGGIO BENI/DENARI PROVENIENTI DA ATTIVITA LECITE/ILLECITE FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

25 Contrasto del finanziamento al terrorismo Con Comunicazione del l UIF ha posto l accento sull importanza, in un contesto di sensibile crescita della minaccia terroristica, che i destinatari degli obblighi di cui al d.lgs. n. 231 del 2007 siano in grado di rilevare elementi di sospetto riconducibili al suo finanziamento. Non esistono indicatori di anomalia per i professionisti, ma solo per le banche (Indicatori 20 e 21 del ). Elementi di valutazione suggeriti dall UIF : - profilo soggettivo del cliente - area geografica dell operazione - commercio di beni riconducibili alle aree occupate - operazioni con società petrolifere di ridotto standing - utilizzo distorto di enti associativi a carattere non lucrativo - trasferimento fondi tramite money transfer e ricorso a valute virtuali - raccolta fondi on line attraverso piattaforme di crowdfunding COMUNICAZIONE UIF SUI c.d. Returnees (Combattenti di ritorno)

26 La tassazione del fenomeno (problema ancora non del tutto consolidato) Le criptovalute non possono essere ricondotte alle categorie giuridiche classiche (moneta, commodity, strumento finanzario, bene immateriale) : di conseguenza non è semplice chiarirne gli aspetti tributari. Risoluzione Ag. Entrate 72/E/2016 : IVA : operazioni di cambio di valuta tradizionale contro unità di valuta virtuale e viceversa, sono da considerarsi esenti ex art. 10 comma 1 n.3 DPR 633/1972. Dirette (IRES e IRAP) : il contribuente deve assoggettare i componenti di reddito derivanti dall attività di intermediazione nell acquisto e vendita di valuta virtuale, al netto dei relativi costi inerenti. Per le persone fisiche detentrici di valuta virtuale al di fuori di attività d impresa, le operazioni di compravendita di valuta virtuale non generano redditi imponibili, mancando la finalità speculativa (per altri interpreti però questi ultimi proventi genererebbero redditi diversi ulteriore questione aperta in merito alla compilazione del quadro RW).

27 Grazie per l attenzione abbondanzamarco@odcge.it

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