Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima. Scienze dell educazione Anno Accademico Prof. Mauro Serio 19 marzo 2010

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima. Scienze dell educazione Anno Accademico Prof. Mauro Serio 19 marzo 2010"

Transcript

1 Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima Scienze dell educazione Anno Accademico Prof. Mauro Serio 19 marzo 2010

2 2 La riforma dei Servizi Sociali 328/2000 Una prospettiva di promozione e prevenzione, volta ad intercettare il disagio nel suo proporsi lungo i percorsi di vita, nei gruppi sociali, sul territorio, per contenerne lo sviluppo, gestirlo, anche riconoscendo e valorizzando le risorse proprie delle persone, delle famiglie, delle comunità sociali. Livelli Essenziali (LIVEAS) I Distretti Socio Sanitari I Piani di Zona Il terzo Settore Autorizzazione e Accreditamento Il Voucher La Carta dei Servizi L ISEE Sino ad oggi l attuazione della legge quadro è stata piuttosto ridotta rispetto all insieme dei suoi contenuti, agli obiettivi posti, e alle aspettative sollevate. In varie realtà locali la 328 ha attivato processi di innovazione e sviluppo. Nel complesso, però, i passi compiuti sono limitati. Cristiano Gori, La riforma dei servizi sociali in Italia, Carocci

3 3 Come si organizza una rete di servizi? Individuazione di bisogni Gestione di risorse (economiche e di altro genere) Definizione di norme Attività di controllo Processi di partecipazione Prassi comunicative istituzionalizzate Attività di informazione e orientamento

4 4 Government: Max Weber Divisione del lavoro rigidamente determinata da norme e definizione delle qualificazioni (leggi e regolamenti) La divisione del lavoro consente lo sfruttamento di economie di specializzazione. Gerarchia degli uffici, che determina gli ambiti di autorita e i flussi di comunicazione (sistema rigido di subordinazione, con poteri di verifica e controllo) La rigida definizione di diritti e doveri e la gerarchia permettono una maggiore rapidita di risposta. Un sistema di regole generali che governano ogni azione e decisione. Tali regole costituiscono la base di una competenza di tipo specialistico. Il ricorso a regole scritte e rigide assicura precisione, uniformita, prevedibilita. Il coordinamento e agevolato dal ricorso a regole. POSSIAMO GOVERNARE LE RETI SECONDO QUESTI PRINCIPI?

5 5 Government e la rete servizi migranti Divisione del lavoro: I diversi nodi (associazioni, enti, uffici) in molti casi si occupano di attività simili se non propriamente sovrapposte, e appaiono spesso in competizione tra loro per ottenere quote di risorse disponibili. (Contributi, convenzioni e appalti) Gerarchia: non esistono chiare linee di subordinazione tra i diversi nodi, istruzioni e comandi impartiti da un nodo, non sembrano poter avere buone probabilità di essere eseguiti, se non per convinzione di ogni singolo nodo. Sistema di regole: molte azioni e comunicazioni che vengono scambiate tra i nodi della rete non seguono regole esplicite e non appaiono formalizzate (istituzionalizzate). Negli scambi tra i nodi della rete le norme sono informali, appartengono piuttosto ad una conoscenza comune di sfondo, spesso non accessibile alla consapevolezza. Senza government come possiamo organizzare e gestire?

6 6 Oltre la government Divisione del lavoro: non per specializzazioni professionali o tecniche, ma per interessi e bisogni. Ogni nodo rappresenta uno stakeholder, una persona, istituzione o settore sociale che si identifica e si pone come portatore di interessi specifici. Gerarchia: i professionisti non sono portatori della sola verità tecnica, incontestabile, e i politici non sono i soli rappresentanti degli interessi della collettività. Ogni nodo conserva il diritto di criticare le pretese e ragioni espresse da altri nodi, e di proporre pretese alternative e ragioni che le sostengono. Ogni nodo arruola tecnici e politici per costruire e sostenere le proprie pretese e ragioni. Sistema di regole: devono essere condivise prima di essere istituzionalizzate (in norme o leggi), in caso diverso i nodi non le riconosceranno come legittime e si organizzeranno per contestarle, eluderle, modificarle. Quali modi possono essere leciti ed efficaci per governare la rete?

7 7 Governance: una definizione Processo con il quale vengono collettivamente risolti i problemi rispondendo ai bisogni di una comunità locale. Si ha una buona governance quando nella comunità sociale le azioni del governo (come strumento istituzionale) si integrano con quelle dei cittadini e le sostengono. La governance si attua con processi di democrazia attiva e si basa sull integrazione di due ruoli distinti: quello di indirizzo programmatico (governo) e quello di gestione e fornitura di servizi (strutture operative ed amministrative). dal sito sezioni_home/documentazione/glossarioinprogress.htm Indirizzo e fornitura di servizi possono veramente essere nettamente distinti?

8 8 Governo della rete Bisogni Programmazione GOVERNANCE Frames Agire Orientato Scopo Autorità Norme e Controllo Agire Orientato Intesa Definizione scopo Progettazione partecipata Coordinamento Finanziamento

9 9 LIVEAS Bisogni per legge: diritti? Legge 320/2000 art 22 comma 2 (estratto) Gli interventi di seguito indicati costituiscono il livello essenziale delle prestazioni sociali erogabili sotto forma di beni e servizi. a) misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito; b) misure economiche per favorire la vita autonoma e la permanenza a domicilio; c) interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio; d) misure per il sostegno delle responsabilità familiari; e) misure di sostegno alle donne in difficoltà; f) integrazione delle persone disabili; g) interventi per le persone anziane e disabili per favorire la permanenza a domicilio, nonché per l accoglienza e la socializzazione presso strutture residenziali e semiresidenziali; h) prestazioni integrate di tipo socio-educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci; i) informazione e consulenza alle persone e alle famiglie per favorire la fruizione dei servizi e per promuovere iniziative di auto-aiuto. I LIVEAS sono dei diritti? Sono esigibili da chiunque?

10 10 LIVEAS - Emilia Romagna LR 2/2003 Art. 5 commi 4 e 5. a) consulenza e sostegno alle famiglie; b) sostegno della domiciliarità c) accoglienza familiare di persone prive di adeguate reti familiari; d) servizi ed interventi residenziali e semiresidenziali e) affiancare, anche temporaneamente, le famiglie f) case e centri antiviolenza, finalizzati a fornire consulenza, ascolto, sostegno ed accoglienza a donne, anche con figli, minacciate o vittime di violenza fisica, sessuale, psicologica e di costrizione economica; g) prevenzione, ascolto, sostegno ed accoglienza per minori vittime di abuso, maltrattamento ed abbandono; h) promuovere opportunità per adolescenti e giovani nei loro ambienti di vita, anche attraverso l'utilizzo di spazi di ascolto, aggregazione e socializzazione; i) servizi ed interventi di prima necessità rivolti a persone a rischio di emarginazione; j) inserimento e reinserimento lavorativo delle persone disabili ed in stato di svantaggio; k) informazione, di ascolto ed orientamento; l) misure di contrasto delle povertà e di sostegno al reddito. 5. interventi tali da garantire risposte di pronto intervento sociale. Ogni distretto socio-sanitario è obbligato a fornire questi servizi?

11 11 LIVEAS - Emilia Romagna LR 2/2003 Art. 6 - Livelli essenziali delle prestazioni sociali 1. Costituiscono livelli essenziali delle prestazioni sociali, come previsto all'articolo 22 della legge n. 328 del 2000, i servizi e gli interventi indicati all'articolo 5, commi 4 e Il Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali definisce, sulla base del fabbisogno rilevato, le caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi e degli interventi, che costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire, tenuto conto dei livelli essenziali ed uniformi delle prestazioni individuati dallo Stato. La definizione dei livelli avviene sulla base dei bisogni rilevati, nel rispetto dei criteri di equità, efficacia ed appropriatezza, tenuto conto delle risorse del Fondo sociale regionale di cui all'articolo 46 e della compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni. Quindi, quali servizi i distretti sono obbligati a fornire?

12 12 Bisogni o diritti? Occorre operare delle scelte per la prima definizione dei LIVEAS, relativamente a: 1) quali funzioni e prestazioni considerare; 2) quali beneficiari privilegiare, in termini di accesso esclusivo o di accesso gratuito; 3) quali indicatori di prestazioni correlabili con le risorse del primo triennio Il livello essenziale, infatti, può essere definito come un diritto individuale, con pari opportunità, all accesso e alla fruizione di interventi e prestazioni appropriate e anche come uno standard di prestazioni da garantire su un determinato territorio, per una determinata popolazione. Come possiamo rilevare i bisogni e definire i servizi essenziali?

13 13 Emilia Romagna : Piano sociale e sanitario La partecipazione delle formazioni sociali e delle organizzazioni sindacali alla funzione di programmazione Nella logica della costruzione di un sistema di interventi e di servizi che sappia intercettare i bisogni dei cittadini laddove si manifestano, ponendosi l obiettivo di valorizzare, nella costruzione delle risposte assistenziali, le risorse della comunità locale, il principio della sussidiarietà verticale si deve innestare sul principio della partecipazione delle formazioni sociali all esercizio della funzione sociale (sussidiarietà orizzontale): con il primo si stabilisce che spetta alle istituzioni più vicine ai cittadini, il compito di garantire le risposte ai bisogni, con il secondo si afferma che, nella costruzione di tali risposte, le istituzioni pubbliche devono valorizzare ed incentivare l azione delle formazioni sociali che condividono, con le stesse istituzioni, gli obiettivi della programmazione. Si tratta di un riconoscimento della funzione pubblica in ambito sociale a soggetti privati la cui missione o finalità coincide con le finalità delle istituzioni pubbliche nel settore: un riconoscimento necessario non solo per realizzare una vera partecipazione, ma anche per far fronte a nuovi e rilevanti bisogni sociali che, senza una sinergia delle risposte assistenziali, rischiano di restare senza risposta.

Bisogni assistenziali e normativa assistenziale

Bisogni assistenziali e normativa assistenziale Il percorso storico di provenienza L attività di assistenza storicamente è concepita come beneficenza di tipo privatistico e con motivazioni etico-religiose Le Opere pie (fra il 1880 e il 1888 sono 21.819)

Dettagli

Calabria e legislazione sociale

Calabria e legislazione sociale Calabria e legislazione sociale 90 Calabria e legislazione sociale Uno sguardo alla logica dei servizi nella legislazione sociale (L.328/2000 e L. R. 23/2003) Dalla beneficenza si è passati all assistenza,

Dettagli

Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima. Scienze dell educazione Anno Accademico Prof. Mauro Serio 05 marzo 2010

Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima. Scienze dell educazione Anno Accademico Prof. Mauro Serio 05 marzo 2010 Organizzazione dei Servizi Sociali - parte prima Scienze dell educazione Anno Accademico 2009 2010 Prof. Mauro Serio 05 marzo 2010 2 Rete rappresentazioni 2 Il sistema viene denominato, oggi anche nei

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA - Progest

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA - Progest 1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA - Progest Corso di laurea in programmazione e gestione delle politiche dei servizi sociali Corso: LA LEGISLAZIONE SOCIALE E SANITARIA Anno accademico 2007 2008

Dettagli

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare) 17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 46/22 DEL

DELIBERAZIONE N. 46/22 DEL Oggetto: Contributi per l'organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. L.R. 7 agosto 2007, n. 8. Programmazione risorse regionali anno 2017. Euro 900.000. Programmazione

Dettagli

La Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza.

La Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza. Accoglienza, per tutti e per ciascuno La Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza. Accoglienza, Per Tutti E Per Ciascuno La nostra cooperativa è nata con l

Dettagli

WORKSHOP. Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale. mercoledì 3 Novembre. Patrizio Nocentini Regione Toscana

WORKSHOP. Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale. mercoledì 3 Novembre. Patrizio Nocentini Regione Toscana WORKSHOP mercoledì 3 Novembre Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale Patrizio Nocentini Regione Toscana IL SISTEMA pubblico dei servizi sociosanitari integrati nell Area della NON AUTOSUFFICIENZA

Dettagli

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!(5(+)#(' *#, (!#0*(%#) (' 7'(%)($)(+(4 !"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)

Dettagli

Dalla legge 285/97 in favore di infanzia e adolescenza alla legge 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali

Dalla legge 285/97 in favore di infanzia e adolescenza alla legge 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali Dalla legge 285/97 in favore di infanzia e adolescenza alla legge 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali Roberto Maurizio Politiche per l infanzia l adolescenza e la famiglia

Dettagli

REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI. SUPPORTO alle scelte politiche future

REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI. SUPPORTO alle scelte politiche future 1 1 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA REPORT Novembre2018 L Osservatorio, che ha iniziato la propria attività il 18 dicembre 2017, approfondisce ulteriormente la comprensione

Dettagli

1 REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI AZIONI DI COMUNICAZIONE

1 REPORT DGR 335/2017. Novembre2018 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA OBIETTIVI AZIONI DI COMUNICAZIONE 1 OSSERVATORIO REGIONALE SULLA VIOLENZA DI GENERE IN EMILIA-ROMAGNA 1 REPORT Novembre2018 L Osservatorio, che ha iniziato la propria attività il 18 dicembre 2017, approfondisce ulteriormente la comprensione

Dettagli

Dalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato

Dalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato XXII ed. corso di formazione per quadri UILP e volontari A.D.A. «Diritti di cittadinanza e giustizia sociale per un Sindacato più forte» UILP PUGLIA ADA BARI Montesilvano (PE) 08/09/2016 Silvana Roseto

Dettagli

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani

Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di

Dettagli

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE MISURA/SOTTOMISURA 1.1 1.2 1. Titolo dell Intervento SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato

Dettagli

e la formazione delle nuove figure professionali

e la formazione delle nuove figure professionali SEMINARIO NAZIONALE EPALE Migranti e rifugiati: nuovi bisogni formativi degli educatori Catania, 20 novembre 2015 I cambiamenti nei CPIA e la formazione delle nuove figure professionali Giovanna Del Gobbo,

Dettagli

Area di base. Allegato 1 CLASSE V indirizzo socio-sanitario

Area di base. Allegato 1 CLASSE V indirizzo socio-sanitario thh Tecnico dell integrazione e del reinserimento sociale Titolo: Dalla creazione alla gestione di una cooperativa sociale di tipo A. Allegato 1 CLASSE V indirizzo socio-sanitario Competenza Spirito di

Dettagli

EMILIA ROMAGNA L. R. 12 marzo 2003, n. 2 (modif. L.R. 24 marzo 2004, n. 5; L.R. 22 dicembre 2005 n. 20)

EMILIA ROMAGNA L. R. 12 marzo 2003, n. 2 (modif. L.R. 24 marzo 2004, n. 5; L.R. 22 dicembre 2005 n. 20) PROVVEDIMEN TI ANTICIPATORI L.R. n.2/85 (Legge quadro sull assistenza) Delinea un quadro di riferimento per lo sviluppo del sistema dei servizi sociali. DGR 2621/2001 Progetto di Legge. Norme per la promozione

Dettagli

Piano Sociale Regione Lazio La Centralità della Persona nella Comunità è il principio guida del Piano Sociale della Regione Lazio.

Piano Sociale Regione Lazio La Centralità della Persona nella Comunità è il principio guida del Piano Sociale della Regione Lazio. Piano Sociale Regione Lazio La Centralità della Persona nella Comunità è il principio guida del Piano Sociale 2017-2019 della Regione Lazio. Parte 1 Parole chiave del Piano Regionale La Centralità della

Dettagli

Regolamento per l accesso ai servizi diurni per le persone disabili residenti nell ambito del Rhodense

Regolamento per l accesso ai servizi diurni per le persone disabili residenti nell ambito del Rhodense DOCUMENTO APPROVATO DALL ASSEMBLEA DEI SINDACI DELL AMBITO TERRITORIALE RHODENSE IL 20 LUGLIO 2017 Regolamento per l accesso ai servizi diurni per le persone disabili residenti nell ambito del Rhodense

Dettagli

Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni

Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria. Gabriele Annoni Atto di Indirizzo e Coordinamento, PAL e PdZ: un occasione per lo sviluppo dell integrazione socio-sanitaria Gabriele Annoni 1 COORDINAMENTO E PROFILO DI COMUNITA Se la Conferenza Territoriale Sociale

Dettagli

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto

Dettagli

Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario

Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario Verso il nuovo Piano Sociale e Sanitario Maura Forni - Responsabile Servizio Coordinamento Politiche Sociali e Socio Educative Antonio Brambilla - Responsabile Servizio Assistenza Territoriale Direzione

Dettagli

FORMULARIO DI PRESENTAZIONE. della RELAZIONE SOCIALE

FORMULARIO DI PRESENTAZIONE. della RELAZIONE SOCIALE FORMULARIO DI PRESENTAZIONE della RELAZIONE SOCIALE GUIDA ALLA COMPILAZIONE Il formulario previsto per la presentazione della Relazione sociale è composto da 9 sezioni: SEZIONE I: DINAMICHE DEMOGRAFICHE

Dettagli

DECRETO N. 29 DEL

DECRETO N. 29 DEL L Assessore Oggetto: Istituzione Tavolo regionale permanente di coordinamento della Rete contro la violenza di genere lo Statuto Speciale della Sardegna e le relative norme di attuazione; la L.R. 7 gennaio

Dettagli

Il nuovo assetto dell Osservatorio sociale a supporto della Regione e del territorio

Il nuovo assetto dell Osservatorio sociale a supporto della Regione e del territorio Il nuovo assetto dell Osservatorio sociale a supporto della Regione e del territorio Il percorso svolto e le prospettive future Vinicio Biagi Settore Governance e Programmazione del Sistema Integrato dei

Dettagli

STATUTO: LE ATTIVITA DI ASSOCIAZIONE VITE DIMENTICATE. Articolo 3. gratuito e senza scopo di lucro nell ambito sociale a tutela

STATUTO: LE ATTIVITA DI ASSOCIAZIONE VITE DIMENTICATE. Articolo 3. gratuito e senza scopo di lucro nell ambito sociale a tutela STATUTO: LE ATTIVITA DI ASSOCIAZIONE VITE DIMENTICATE Articolo 3 FINALITA E ATTIVITA DELL ASSOCIAZIONE L associazione svolge la propria attività sociale a titolo gratuito e senza scopo di lucro nell ambito

Dettagli

LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001)

LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001) 1 DISPENSA N.5 25 ottobre 2013 Esercitazione applicativa: LA LEGGE DI RIFORMA DEI SERVIZI SOCIALI (LR 328/2000)alla luce della successiva RIFORMA COSTITUZIONALE (LC N. 3/2001) 2 Linee guida per lo studio

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)

Dettagli

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1 Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede

Dettagli

Legge regionale 17 ottobre 2017, n. 38 (BUR n. 99/2017)

Legge regionale 17 ottobre 2017, n. 38 (BUR n. 99/2017) NORME PER IL SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE E DELLE PERSONE ANZIANE, DISABILI, IN CONDIZIONI DI FRAGILITÀ O NON AUTOSUFFICIENZA, PER LA QUALIFICAZIONE E IL SOSTEGNO DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI Art. 1 - Finalità.

Dettagli

5 per mille ai comuni: risorse per il welfare

5 per mille ai comuni: risorse per il welfare 5 per mille ai comuni: risorse per il welfare il Comune di Cuneo e la Rete Antiviolenza Cuneo 22 giugno 2016 Alessandra Vigna-Taglianti Il 5 per mille del Comune di Cuneo e la Rete antiviolenza Cuneo Dall

Dettagli

Famiglia con fragilità / disabilità/ non autosufficienza e servizi { } di Anna Maria Candela

Famiglia con fragilità / disabilità/ non autosufficienza e servizi { } di Anna Maria Candela Famiglia con fragilità / disabilità/ non autosufficienza e servizi di Anna Maria Candela Tante le dimensioni di fragilità che le famiglie incontrano lungo il ciclo di vita di tutti i loro componenti: -Esposizione

Dettagli

LIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione

LIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza

Dettagli

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A PROGETTO BIANCANEVE Legge Regionale 29/04/04 nr. 6 D.G.R. 29/05/07 nr. 359 ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI 1. Titolo del Progetto: BIANCANEVE 2. Premessa Il progetto intende

Dettagli

Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale

Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse

Dettagli

Approvato con Det. n. 77 del 09/05/2018 AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE

Approvato con Det. n. 77 del 09/05/2018 AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE Approvato con Det. n. 77 del 09/05/2018 AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE STRUTTURE ORGANIZZATIVE

Dettagli

Operatore del servizio orientamento per persone disabili e in situazione di svantaggio

Operatore del servizio orientamento per persone disabili e in situazione di svantaggio Operatore del servizio orientamento per persone disabili e in situazione di svantaggio identificativo scheda: 21-006 stato scheda: Validata Descrizione sintetica L Operatore del servizio di orientamento

Dettagli

PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO

PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO La Giunta Regionale della Campania indirizza il seguente Riparto agli Ambiti territoriali del territorio campano, che

Dettagli

SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018

SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018 SOCIETA' DELLA SALUTE PISTOIESE PIANO PROGRAMMA 2018 1 La Società della Salute Pistoiese, ai sensi dell art. 71 bis della L.R. 40/2005 e s.m.i. comma 3 lettera c) e d), esercita le funzioni di organizzazione

Dettagli

ANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA

ANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA ANFFAS ONLUS SARDEGNA ROMA, 18 NOVEMBRE 2011 WELFARE e DISABILITA IL MODELLO SARDEGNA LA RIFORMA DEL SISTEMA INTEGRATO Legge Regionale n. 23 del 23 dicembre 2005 «Sistema integrato dei servizi alla persona.

Dettagli

La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo. ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016

La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo. ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016 La riforma del sistema (socio)sanitario lombardo ANCITEL Lombardia Milano, 4 febbraio 2016 FONTI L.R. 23/2015 modifica L.R. 33/2009 (T.U. leggi regionali in materia di sanità) Le modifiche riguardano i

Dettagli

Dipendenze: una sfida continua

Dipendenze: una sfida continua 15 maggio 2012 Dipendenze: una sfida continua Il ruolo del Comune nella lotta alle dipendenze a cura di Claudio Maurizio Minoia Potenziare l integrazione fra servizi sociali e sanitari Il processo partecipato

Dettagli

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO 2018

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO 2018 ALLEGATO A3 al Decreto n. 102 del 14.11.2018 pag. 1/8 Istituzione di nuova Casa Rifugio DPCM 1 Dicembre 2017 Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità»

Dettagli

Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione

Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per l Immigrazione Sviluppo del Volontariato,dell

Dettagli

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 4 - Mercoledì 24 gennaio 2018

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n. 4 - Mercoledì 24 gennaio 2018 49 D.g.r. 17 gennaio 2018 - n. X/7774 Determinazioni in ordine alla manifestazione di interesse volta a promuovere progetti e/o percorsi formativi sperimentali nel sistema universitario lombardo sulle

Dettagli

Consiglio Regionale della Puglia

Consiglio Regionale della Puglia LEGGE REGIONALE 5 LUGLIO 2016, N. 17 Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della funzione socioeducativa delle attività di oratorio 2 LEGGE REGIONALE Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della

Dettagli

DEL DISTRETTO N. 2 di Mirandola

DEL DISTRETTO N. 2 di Mirandola INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2005-2007 PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2007 DEL DISTRETTO N. 2 di Mirandola IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328 E DELLA LEGGE

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 0472 PROGETTO DI LEGGE N. 9. di iniziativa dei Consiglieri regionali:

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 0472 PROGETTO DI LEGGE N. 9. di iniziativa dei Consiglieri regionali: REGIONE LOMBARDIA X LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE ATTI 0472 PROGETTO DI LEGGE N. 9 Interventi a favore del lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari di iniziativa dei Consiglieri

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA RESIDENZIALE DELLE PERSONE ANZIANE PRESSO LE CASE ALBERGO DELL AMBITO TERRITORIALE NAPOLI TRENTATRE

REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA RESIDENZIALE DELLE PERSONE ANZIANE PRESSO LE CASE ALBERGO DELL AMBITO TERRITORIALE NAPOLI TRENTATRE REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA RESIDENZIALE DELLE PERSONE ANZIANE PRESSO LE CASE ALBERGO DELL AMBITO TERRITORIALE NAPOLI TRENTATRE Introduzione.2 Art. 1 Premessa. 4 Art. 2 Finalità del regolamento. 4 Art.

Dettagli

PA3.1.1.e* - Comunità educativa minori con disagio psichico (revocato) Servizi Residenziali per donne vittime di violenza. Anagrafica progetto

PA3.1.1.e* - Comunità educativa minori con disagio psichico (revocato) Servizi Residenziali per donne vittime di violenza. Anagrafica progetto PA3.1.1.e* - Comunità educativa minori con disagio psichico (revocato) PA3.1.1.f* - Servizi Residenziali per donne vittime di violenza Anagrafica progetto Codice progetto Titolo progetto CUP (se presente)

Dettagli

Indice. pag. XV. Parte I. I servizi sociali visti dall ottica dei soggetti istituzionali erogatori

Indice. pag. XV. Parte I. I servizi sociali visti dall ottica dei soggetti istituzionali erogatori Indice Premessa XV Parte I I servizi sociali visti dall ottica dei soggetti istituzionali erogatori Capitolo I Evoluzione storica del diritto alle prestazioni assistenziali 1. Premessa 3 2. Lo Stato sociale

Dettagli

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2

IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328, DELLA LEGGE REGIONALE 12 MARZO 2003, N. 2 INTEGRAZIONE ALL ACCORDO DI PROGRAMMA DEL PIANO DI ZONA 2005-2007, PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 DEL DISTRETTO DI CESENA VALLE SAVIO E DEI PROGRAMMI PROVINCIALI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE

Dettagli

In cammino con lo PSIR

In cammino con lo PSIR In cammino con lo PSIR Welfare Regionale di seconda generazione Genova, 15 aprile 2015 Servizio Famiglia, Minori e Pari Opportunità Riferimenti normativi L.R. 12/2006 "Promozione del sistema integrato

Dettagli

1000 giorni di Progetto Adolescenza

1000 giorni di Progetto Adolescenza 1000 giorni di Progetto Adolescenza Proposte del gruppo regionale di monitoraggio Dr.ssa Nora Marzi Bologna 11 Novembre 2016 09/11/16 Gruppo regionale di monitoraggio Monitorare significa: controllare

Dettagli

TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE

TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE Assessorato al Bilancio, Riordino istituzionale, Risorse umane e Pari opportunità TAVOLO REGIONALE PERMANENTE PER LE POLITICHE DI GENERE Bologna - 12 giugno 2018 Regione Emilia-Romagna, sala Polivalente

Dettagli

Orientamenti della Regione e prospettive

Orientamenti della Regione e prospettive Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali DENTRO E FUORI CASA: IL DIRITTO DI VIVERE IN AUTONOMIA Orientamenti della Regione e prospettive RAFFAELE FABRIZIO Servizio Governo dell'integrazione socio

Dettagli

IL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI

IL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI IL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI BARI 24 SETTEMBRE 2013 Francesca Zampano Dirigente Servizio Politiche di benessere sociale e pari opportunità Regione Puglia

Dettagli

Il Servizio sociale territoriale

Il Servizio sociale territoriale Il Servizio sociale territoriale come livello essenziale del sistema integrato di interventi e servizi sociali Un progetto di ricerca Provincia di Bologna Servizio Politiche sociali e per la salute Istituzione

Dettagli

AVVISO PUBBLICO TORRE SOLIDALE PROGETTI DI WELFARE COMMUNITY

AVVISO PUBBLICO TORRE SOLIDALE PROGETTI DI WELFARE COMMUNITY PROVINCIA DI NAPOLI Settore INCLUSIONE SOCIALE AVVISO PUBBLICO TORRE SOLIDALE PROGETTI DI WELFARE COMMUNITY Articolo 1 Finalità generale dell Avviso pubblico In riferimento alle politiche di sviluppo dettate

Dettagli

Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 34.

Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 34. Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 34. Interventi per favorire l autonomia personale, sociale ed economica delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli ed azioni di recupero rivolte agli

Dettagli

Quali bisogni nelle aree rurali: l esperienza di analisi della Regione Campania

Quali bisogni nelle aree rurali: l esperienza di analisi della Regione Campania Quali bisogni nelle aree rurali: l esperienza di analisi della Regione Campania 1 Obiettivo tematico 3 Competivita delle imprese, diversificazione: Tra le varie forme di multifunzionalità particolare attenzione

Dettagli

Situazione di partenza. Testuale n.d. 31/12/2017

Situazione di partenza. Testuale n.d. 31/12/2017 1 Case della salute e Medicina d iniziativa N. iniziative di programmazione partecipata e di coinvolgimento della comunità nella realizzazione degli interventi della Casa della salute 1.3 Evidenza di iniziative

Dettagli

Rete del progetto Diade

Rete del progetto Diade La Rete Diade P Progetto realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con la Regione Lombardia per l'attivazione di servizi e iniziative finalizzate al contrasto e alla prevenzione

Dettagli

Il sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali. excursus storico/normativo

Il sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali. excursus storico/normativo Il sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali excursus storico/normativo La Normativa DPR 616/77 I servizi sociali e sanitari passano dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali. Il Comune

Dettagli

Corso Biennale di preparazione all esame di stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile 2 anno

Corso Biennale di preparazione all esame di stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile 2 anno Corso Biennale di preparazione all esame di stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile 2 anno Le relazioni tra non profit e sistema pubblico 26 novembre 2011 docente: dott.ssa Stefania Zerbato

Dettagli

INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DEI SUOI COMPONENTI FRAGILI AI SENSI DELLA DGR 116/2013: PRIMO PROVVEDIMENTO ATTUATIVO

INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DEI SUOI COMPONENTI FRAGILI AI SENSI DELLA DGR 116/2013: PRIMO PROVVEDIMENTO ATTUATIVO INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DEI SUOI COMPONENTI FRAGILI AI SENSI DELLA DGR 116/2013: PRIMO PROVVEDIMENTO ATTUATIVO Milano, 16 Ottobre 2013 DGR 116 del 14 maggio 2013 I destinatari degli interventi

Dettagli

Regione Toscana LEGGE REGIONALE 16 NOVEMBRE 2007, N. 59. Norme contro la violenza di genere.

Regione Toscana LEGGE REGIONALE 16 NOVEMBRE 2007, N. 59. Norme contro la violenza di genere. Regione Toscana LEGGE REGIONALE 16 NOVEMBRE 2007, N. 59 Norme contro la violenza di genere. Il Consiglio Regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga la seguente legge: SOMMARIO Art. 1 -

Dettagli

Rete Interistituzionale Antiviolenza

Rete Interistituzionale Antiviolenza Rete Interistituzionale Antiviolenza Programma Operativo FSE 2007-2013 Asse III Inclusione sociale Convegno conclusivo delle attività svoltesi presso le scuole LA VIOLENZA DI GENERE: Verso un modello di

Dettagli

LE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI

LE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI LE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI PROGETTO ORIZZONTI AOSTA 23 MARZO 2011 LA VIOLENZA, IL MALTRATTAMENTO INTRAFAMILIARE

Dettagli

PIANO INTERNO INTEGRATO DELLE AZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA DI GENERE

PIANO INTERNO INTEGRATO DELLE AZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA DI GENERE Area di Integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali PIANO INTERNO INTEGRATO DELLE AZIONI REGIONALI IN MATERIA DI PARI OPPORTUNITA DI GENERE approvato

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 59 DEL REGIONE TOSCANA. Norme contro la violenza di genere.

LEGGE REGIONALE N. 59 DEL REGIONE TOSCANA. Norme contro la violenza di genere. LEGGE REGIONALE N. 59 DEL 16-11-2007 REGIONE TOSCANA Norme contro la violenza di genere. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 39 del 26 novembre 2007 Il Consiglio Regionale ha approvato

Dettagli

Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale

Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale Le strategie per la promozione della salute nell anziano del Piano Sociale e Sanitario Regionale dott. Raffaele FABRIZIO Bologna, 20 gennaio 2010 La società regionale oggi Invecchiamento popolazione (aumento

Dettagli

Consolidare la rete dei servizi contro la violenza alle donne

Consolidare la rete dei servizi contro la violenza alle donne Contrasto alla violenza domestica e di genere l intervento integrato delle Istituzioni Pubbliche e del Privato Sociale aprile dicembre 2015 Consolidare la rete dei servizi contro la violenza alle donne

Dettagli

DISPENSA N. 7 9 NOVEMBRE 2012

DISPENSA N. 7 9 NOVEMBRE 2012 1 DISPENSA N. 7 9 NOVEMBRE 2012 LE POLITICHE LEGISLATIVE DELLA REGIONE LOMBARDIA. IL SISTEMA DELLE RETI SOCIALI E DELLE RETI SOCIOSANITARIE LE POLITICHE DELLA SUSSIDIARIETA SECONDO IL MODELLO LOMBARDO

Dettagli

ARTICOLO 1 - PREMESSA

ARTICOLO 1 - PREMESSA Allegato A ACCORDO DI PROGRAMMA PER L INTEGRAZIONE DEL PIANO DI ZONA 2005-2007, NONCHÉ PER L ADOZIONE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006, DEI PROGETTI FINALIZZATI DELLA ZONA SOCIALE DI LUGO E DEI PROGRAMMI PROVINCIALI

Dettagli

PROGETTO. Interventi di lotta alle dipendenze e relativi al recupero ed al reinserimento sociale

PROGETTO. Interventi di lotta alle dipendenze e relativi al recupero ed al reinserimento sociale PROGETTO Interventi di lotta alle dipendenze e relativi al recupero ed al reinserimento sociale PROGETTO N. 8 1. Titolo del progetto Interventi di lotta alle dipendenze e relativi alla prevenzione, al

Dettagli

Decreto Dirigenziale n. 407 del 26/11/2018

Decreto Dirigenziale n. 407 del 26/11/2018 Decreto Dirigenziale n. 407 del 26/11/2018 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 5 - Direzione Generale per le politiche sociali e socio-sanitarie Oggetto dell'atto: CAP.

Dettagli

Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI

Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI lezione n. 2 Corso per operatore Socio sanitario Principi e fondamenti dei SERVIZI SOCIALI docente: Giuseppe Viani I principi costituzionali in materia di assistenza e servizi sociali Art. 38 co.1 Cost.

Dettagli

COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE Servizi Sociali IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA

COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE Servizi Sociali IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA IL COMUNE DI SAN DONA DI PIAVE PER LA DOMICILIARITA PIANO LOCALE PER LA DOMICILIARITÀ P.L.D. dis po s izio ni applic ative D.G.R. n. 39 de l 17.1.2006 (D.G.R. n. 2359 de l 30.7.2004) OBIETTIVI DELLE POLITICHE

Dettagli

partendo dal basso: bisogni fisiologici il bisogno di sicurezza di appartenenza di stima di autorealizzazione

partendo dal basso: bisogni fisiologici il bisogno di sicurezza di appartenenza di stima di autorealizzazione Questi sono i bisogni rappresentati nella piramide di Maslow, alla base ci sono i primari necessari alla sopravvivenza, seguono i bisogni sociali e sanitari utili per il benessere del nostro stato fisico

Dettagli

Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n del 1925.

Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n del 1925. Primo intervento pubblico su istituzioni per l infanzia avviene nel periodo fascista, legge n. 2277 del 1925. Istituzione dell Opera Nazionale Maternità e Infanzia, obiettivo primario la difesa e il potenziamento

Dettagli

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016

I centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016 ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune

Dettagli

Indice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63

Indice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63 Indice Per un welfare condiviso su infanzia e adolescenza... 9 di Anna Maria Dapporto Assessore alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per

Dettagli

FONDO SOCIALE EUROPEO

FONDO SOCIALE EUROPEO CICLO DI SEMINARI POLITICHE INTERNAZIONALI: AZIONE SINDACALE INTERNAZIONALE FINANZIATA 1 SEMINARIO INTRODUZIONE ALLA PROGETTAZIONE EUROPEA ED INTERNAZIONALE PER IL SINDACATO BOLOGNA 21.10.2010 Roberto

Dettagli

Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 21 IL SISTEMA DI OFFERTA DELLA REGIONE LOMBARDIA, con particolare riferimento alla recente legislazione

Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 21 IL SISTEMA DI OFFERTA DELLA REGIONE LOMBARDIA, con particolare riferimento alla recente legislazione Paolo Ferrario, IL SISTEMA DI OFFERTA DELLA REGIONE LOMBARDIA 1 Paolo Ferrario, Dispensa didattica n. 21 IL SISTEMA DI OFFERTA DELLA REGIONE LOMBARDIA, con particolare riferimento alla recente legislazione

Dettagli

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 71 del 18/09/2017. Pag.

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 71 del 18/09/2017. Pag. PROGRAMMA PROVINCIALE PER GLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E DEGLI ENTI LOCALI NONCHÉ PER LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Dettagli

COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00)

COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) La "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", è una norma che rientra tra la più ampia riforma dello

Dettagli

Progetto di legge regionale Consigliare contro l omotransnegatività e le violenze determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere

Progetto di legge regionale Consigliare contro l omotransnegatività e le violenze determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere Articolo 1 Principi e finalità 1. La Regione Emilia-Romagna, in coerenza con gli indirizzi promossi dall ONU, con i principi di cui all articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell Unione europea, della

Dettagli

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO Il/La sottoscritto/a in qualità di legale rappresentante dell Ente con sede a

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO Il/La sottoscritto/a in qualità di legale rappresentante dell Ente con sede a pag. 1 di 8 Istituzione di nuova Casa Rifugio DPCM 25 Novembre 2016 Ripartizione delle risorse del «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2015-2016, di cui all articolo 5

Dettagli

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 12/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 55

Regione Lazio. Decreti del Commissario ad Acta 12/07/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 55 Regione Lazio Decreti del Commissario ad Acta Decreto del Commissario ad Acta 1 luglio 2016, n. U00234 Decreto del Commissario ad Acta 3 marzo 2016, n. U00062 "DCA 562/2015: Attività sanitaria e sociosanitaria

Dettagli

L ISEE e i Comuni dell Emilia-Romagna. Quali spazi di autonomia?

L ISEE e i Comuni dell Emilia-Romagna. Quali spazi di autonomia? L ISEE e i Comuni dell Emilia-Romagna Quali spazi di autonomia? Natura dell ISEE L ISEE è uno strumento per misurare la condizione economica delle persone, da utilizzare nel processo di ammissione alle

Dettagli

Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 2 (Funzioni della Regione) Testo vigente LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32 Interventi contro la violenza sulle donne ( B.U. 20 novembre 2008, n. 108 ) La pubblicazione del testo non ha carattere di ufficialita' Sommario Art.

Dettagli

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)

DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya

Dettagli

PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE

PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE per l ESERCIZIO 2016 PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE 2 di 16 Del CENTRO DI RESPONSABILITA SERVIZI SOCIALI AREA: AMMINISTRATIVA FUNZIONARIO: PAOLO RICCI SERVIZIO: SERVIZI SOCIALI

Dettagli

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017 SINTESI PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI CUI ALL ARTICOLO 3 DELLA LEGGE N.112 DEL 2016

Dettagli

I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI

I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI I CENTRI PROVINCIALI PER L ADATTAMENTO DELL AMBIENTE DOMESTICO - CAAD - NEL CONTESTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER ANZIANI E DISABILI Luigi Mazza Regione Emilia-Romagna UANTE SONO LE PERSONE CON DISABILITÀ?

Dettagli