INDICE GENERALE 3. DESCRIZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO 5 4. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA 6 5. ANALISI DI VULNERABILITA STRUTTURALE 12

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2 INDICE GENERALE 1. PREMESSA 1 2. UBICAZIONE DELL AREA DI INTERVENTO 1 3. DESCRIZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO 5 4. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA 6 5. ANALISI DI VULNERABILITA STRUTTURALE CRITERI E ACCORGIMENTI TECNICI PER LA REALIZZAZIONE DELLE MISURE PER L INVARIANZA IDRAULICA ASSEVERAZIONE 16 I

3 1. PREMESSA Su incarico e per conto del Committente si produce uno studio di compatibilità idraulica o piano di gestione rischio alluvioni ottemperante alla nota prot.3579 del dell Autorità del Fiume Po e alla Delibera di G.R.1300/2016 del 01/08/2016 inerente la demolizione e ricostruzione del fabbricato ad uso ricovero attrezzi agricoli in variante allo strumento urbanistico sul lotto distinto al N.C.E.U al foglio 5 mappale 12/13. Lo studio di compatibilità idraulica ha lo scopo di valutare le condizioni di pericolosità idraulica sito specifiche dell area di intervento al fine di valutare la vulnerabilità (funzionale e strutturale) dei nuovi edifici di progetto ed eventualmente prevedere interventi adeguati ed efficaci per la sua mitigazione al fine di mantenere la funzionalità strutturale e di uso e la sicurezza degli utilizzatori, permanenti o temporanei, anche in caso di evento alluvionale. Lo studio valuta inoltre l alterazione o meno del regime idraulico provocato dalla trasformazione urbanistica di progetto, nonché l individuazione di idonee misure compensative. Lo studio dovrà assicurare che non sia significativamente variato il grado di permeabilità e le modalità di risposta agli eventi meteorici del suolo, eventualmente individuando superfici atte a favorire l'infiltrazione delle acque e/o realizzando volumi di invaso compensativi in modo che il livello di rischio idraulico non sia incrementato per effetto delle nuove previsioni urbanistiche. 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO - AMMINISTRATIVO L area di intervento è ubicata in San Possidonio, via chiavica/via secchia I principali riferimenti sono: a. Riferimenti cartografici (fig ) C.T.R.: Tavola 183 SE (1:25.000); Sezione (1:10.000); Elemento (1:5000). b. Riferimenti catastali Foglio 5, Mappale 12/13 - Comune di San Possidonio 1

4 Figura 2.1: Localizzazione area di indagine su C.T.R. a scala 1: Figura 2.2: Localizzazione area di indagine su C.T.R. a scala 1: L intervento è previsto su area avente destinazione urbanistica dal vigente P.R.G. come ambito E1 - zone a prevalente destinazione produttiva primaria disciplinati dall art 56 ter del PDR. 2

5 Figura 2.3: Stralcio del PDR vigente Comune di San Possidonio L area di interesse si trova ubicata in una zona priva di rilevanti morfostrutture come indicato nella Carta della Tutela delle risorse paesistiche e storico culturali del PTCP 2009 di cui si riporta uno stralcio. 3

6 Figura 2.4: Carta della Tutela delle risorse paesistiche e storico culturali del Nuovo PTCP. 4

7 3. DESCRIZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO Il sito oggetto di studio fa parte del Macrobacino idrografico Po di Volano e della rete scolante artificiale di bonifica gestita dal Consorzio di Bonifica di Burana Leo Scoltenna e Panaro. Il fiume Secchia costituisce l elemento idrografico più significativo per estensione ed importanza, presente sul territorio comunale di cui definisce il limite meridionale e parzialmente occidentale; la sua importanza, attualmente, è tuttavia ormai legata più agli aspetti paesaggistico-naturalistici, che non alla rilevanza idrologica, dal momento che l intero territorio comunale appartiene al bacino idrografico del fiume Panaro, che costituisce quindi il punto di recapito finale delle acque raccolte dell area in esame. Il resto della rete idrica superficiale è costituito da un insieme di cavi, canali e scoli in gestione al Consorzio di Bonifica di Burana, Leo, Scotenna. Il territorio appartenente all area del bacino Burana-Po di Volano si estende tra le province di Ferrara, Modena, Bologna ed in piccola parte Ravenna occupando una superficie di circa km 2. Il territorio è prevalentemente pianeggiante ed è dotato di una rete idrografica quasi totalmente artificiale. Il sistema idrico risulta così complesso a causa sia delle modestissime pendenze del suolo e della sua soggiacenza rispetto alle quote dei recapiti finali (necessità di ricorrere al sollevamento meccanico) sia della molteplicità di usi cui le acque sono destinate. Il bacino Burana-Po di Volano ha la funzione di collettore finale delle acque di scolo, di vettore di acque interne ed esterne allo stesso bacino per le derivazioni agricole, industriali e per la navigazione e si estende per la maggior parte nella provincia di Ferrara. Avanzando verso il mare, le acque dolci si mescolano con quelle salate creando numerose zone umide di grande interesse ambientale, ecologico, faunistico e produttivo (Valli di Comacchio, Sacca di Goro, quest ultima soggetta a continue crisi anossiche). A questa situazione di alterazione dell ecosistema contribuisce sia l assetto morfologico sia l apporto diretto delle acque superficiali di scarsa qualità del Po di Volano e del Canal Bianco, recettori di una grande quantità di nutrienti. Dal punto di vista idraulico il territorio è suddiviso in due comprensori: le Acque Basse con estensione pari a circa ha e le Acque Alte con estensione pari a circa ha. Il bacino delle Acque Alte utilizza come scolo principale il Canale Diversivo di Burana che raccoglie le acque poste a sud rispetto al canale stesso. Le acque vengono poi riversate nel fiume Panaro in località S. Bianca di Bondeno. Lo scolo delle acque è di tipo meccanico alternato, a causa dei vincoli dovuti alle quote d acqua nel fiume. Infatti, il sollevamento meccanico è limitato ai periodi di alti livelli del fiume Panaro. La portata massima del Canale Diversivo di Burana è di 29 mc/sec e risulta essere un canale ad uso promiscuo. Gli altri principali vettori idraulici presenti nel bacino delle Acque Alte risultano essere il Diversivo di Cavezzo ed il Cavo Vallicella. 5

8 4. DEFINIZIONE DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA Premesso che con la deliberazione n. 5 del 17 /12/2015 l Autorità di Bacino del Po ha adottato il progetto di variante al Piano stralcio per l assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) e PAI DELTA finalizzato al coordinamento tra tali Piani e il Piano di Gestione Rischio di Alluvioni del Distretto Idrografico Padano (PGRA) adottato il 17 Dicembre 2015 si definisce per il sito in oggetto la pericolosità idraulica sito specifica sulla base dei Nuovi Strumenti pianificatori. Dal PAI si evince che la zona di pianura dove si realizzerà il progetto, ricade dentro la delimitazione della fascia C del Fiume Po indicate come P1 nella variante PAI cioè aree interessate da alluvioni rare. Per l asta del fiume Po la Fascia C (P1), delimitata nel Piano, nel tratto medio-basso dell asta, corrisponde alla situazione di un evento catastrofico che comporti una o più rotte degli argini (per sormonto o per cedimento del corpo arginale); essa è rappresentata raccordando le quote idriche di piena catastrofica (Fascia C) degli affluenti principali entro il limite fisico del bacino. La definizione delle tre fasce fluviali: la «Fascia A» o Fascia di deflusso della piena; è costituita dalla porzione di alveo che è sede prevalente, per la piena di riferimento, del deflusso della corrente, ovvero che è costituita dall insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena (Per i corsi d acqua arginati la delimitazione della Fascia A coincide frequentemente con quella della Fascia B (fascia di esondazione), a sua volta delimitata dal tracciato dell argine, ad eccezione dei casi in cui si hanno golene chiuse ovvero, pur trattandosi di golene aperte, l estensione golenale è molto ampia e di conseguenza la porzione contribuente al moto non arriva al limite degli argini. La stessa situazione si verifica nei tratti di attraversamento urbano, in cui frequentemente il corso d acqua è strettamente vincolato da opere di sponda e da argini di contenimento.); la «Fascia B» o Fascia di esondazione; esterna alla precedente, è costituita dalla porzione di alveo interessata da inondazione al verificarsi dell evento di piena di riferimento. Il limite della fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento ovvero sino alle opere idrauliche di controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento), dimensionate per la stessa portata (Per i corsi d acqua arginati (arginature esistenti) la Fascia B è fatta coincidere con il piede esterno dell argine maestro, anche nelle situazioni in cui l argine maestro sia eventualmente inadeguato al contenimento della piena di riferimento per la fascia stessa (tempo di ritorno 200 anni). la «Fascia C» o Area di inondazione per piena catastrofica; è costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente, che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quelli di riferimento. 6

9 La rilevante estensione del bacino del fiume Po e la peculiarità e diversità dei processi di alluvione sul suo reticolo idrografico hanno reso necessario effettuare la mappatura della pericolosità secondo approcci metodologici differenziati per i diversi ambiti territoriali. Il Progetto di Variante al PAI integra il quadro conoscitivo del PAI e del PAI DELTA con gli elaborati cartografici rappresentati dalla Mappa della Pericolosità e del Rischio di alluvione predisposte ai sensi dell art.4 della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs.49/2010. L ambito territoriale di appartenenza del sito di studio rientra nel RETICOLO SECONDARIO DI PIANURA RSP. 7

10 Il sito di studio nella Mappa della Pericolosità e degli elementi potenzialmente esposti prodotta nell ambito del PGRA, Variante approvata il 3 Marzo 2016 viene classificato come P2 - M (Alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno tra 100 e 200 anni - media probabilità). Fig.4.1 : Mappa della pericolosità e degli elementi potenzialmente esposti (PGRA redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Po approvato il 03/03/2016) Il sito di studio nella Carta del Rischio Potenziale prodotta nell ambito del PGRA, Variante approvata il 3 Marzo 2016 predisposta ai senzi dell art.6 della Direttiva 2007/60/CE e del D.lgs.49/2010 viene classificato come classe di rischio R1 (rischio moderato o nullo dal reticolo idrografico minore). 8

11 Fig.4.2: Carta del Rischio Potenziale (PGRA redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Po approvato il 03/03/2016) All interno del PTCP approvato a Marzo 2009 è stata redatta la Carta della criticità idraulica di pianura in cui si osserva che l area di intervento è indicata come sito a pericolosità idraulica in quanto A1 - Aree ad elevata pericolosità idraulica 9

12 Fig.4.3: Criticità idraulica di pianura (tratta dal PTCP 2009 della Provincia di Modena). Anche nella Tavola 4.3 redatta per il Piano della ricostruzione comunale - PDR III stralcio l area di interesse ricade in Aree ad elevata criticità idraulica. 10

13 Fig.4.4 Stralcio tav.4.3 Piano della ricostruzione PDR - III stralcio comune di San Possidonio Quindi dall analisi sito specifica di pericolosità idraulico in sito di studio: - Ricade all interno della fascia fluviale definita dal PAI come la «Fascia C» o P1 per la Variante PAI (cioè aree interessate da alluvioni rare) ; - È classificato a pericolosità P2 - M: scenario di pericolosità di alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno tra 100 e 200 anni - media probabilità; - È classificato come classe di rischio R1: rischio moderato o nullo dal reticolo idrografico minore; - All interno del PTCP approvato a Marzo 2009 nella Carta della criticità idraulica di pianura l area di intervento è indicata come sito a pericolosità idraulica in quanto A1 - Aree ad elevata pericolosità idraulica ; - Nella Tavola redatta per il Piano della ricostruzione comunale - PDR III stralcio l area di interesse ricade in Aree ad elevata criticità idraulica. Sulla base della pericolosità P2 definita, l art. 5.2 della delibera G.R. n.1300 del 1 agosto 2016 detta che per il progetto di ricostruzione dell edificio in oggetto si deve produrre: - Misure di riduzione della vulnerabilità di beni e delle strutture esposte anche ai fini della tutela della vita umana; - Misure volte al rispetto del principio di invarianza idraulica, finalizzate a salvaguardare la capacità ricettiva del sistema idrico e a contribuire alla difesa idraulica del territorio. 11

14 5. ANALISI DI VULNERABILITA STRUTTURALE Gli edifici siti nel compendio posto all'angolo tra via Chiavica e via Secchia nel comune di San Possidonio, in seguito ai danni riscontrati a causa del sisma del maggio 2012 e all'ordinanza di demolizione, verranno ricostruiti in posizione leggermente differente rispetto alla collocazione dell'area di sedime ante-sisma. Il compendio in esame è costituito da due edifici, denominati A e B ad uso residenziale di proprietà della società Edilrafik srl. Entrambi i fabbricati a due piani fuori terra e sottotetto verranno ricostruiti con struttura portante in muratura armata, solai in legno con tavolato semplice e soletta in c.a. e copertura a doppia falda anch'essa in legno. Si precisa che non è prevista la realizzazione di piani interrati o seminterrati. Sulla base di quanto esposto nei capitoli precedenti e verificando le progettazioni eseguite dal punto di vista costruttivo, il nuovo fabbricato prevede di innalzare il piano calpestio di 0.50 m riducendo così la vulnerabilità strutturale legate al rischio idraulico. Il sistema fondale è di tipo diretto costituito da un reticolo di travi di fondazione impostate alla quota di circa -1 m. Sulla base di quanto detto si assevera che sono state prese tutte le misure volte al rispetto del principio di invarianza idraulica, finalizzate a salvaguardare la capacità ricettiva del sistema idrico superficiale (non si scarica sulla rete idrica superficiale) e a contribuire alla difesa idraulica del territorio. 12

15 6. CRITERI E ACCORGIMENTI TECNICI PER LA REALIZZAZIONE DELLE MISURE PER L INVARIANZA IDRAULICA Il progetto prevede la realizzazione di due nuovi fabbricati civili a seguito di demolizione e ricostruzione in variante allo strumento urbanistico. Per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la modifica di un area in modo che i deflussi superficiali originati dall area stessa non provochi un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente. Nelle trasformazioni urbanistiche che comportano parziali impermeabilizzazioni del territorio, sarà quindi necessario predisporre dei volumi di invaso di compensazione. Tali volumi andranno riempiti prima che si verifichi il deflusso delle aree stesse, garantendo l effettiva invarianza del picco di piena. Gli invasi andranno poi svuotati entro le 24 ore successive all evento. La portata al colmo di piena risultante dal drenaggio di quell area rimarrà così costante prima e dopo la trasformazione dell uso del suolo, garantendo il principio di invarianza idraulica. Il principio dell invarianza idraulica sancisce che la portata al colmo di piena risultante dal drenaggio di un area debba essere costante prima e dopo la trasformazione dell uso del suolo in quell area. Di fatto, l unico modo di garantire l invarianza idraulica delle trasformazioni è quello di prevedere volumi stoccaggio temporaneo dei deflussi e la riduzione dell infiltrazione che sono un effetto inevitabile di ogni trasformazione del suolo da non-urbano ad urbano. Provvisoriamente, ai fini di una prima applicazione del principio, i Piani Regolatori adottano come misura del volume minimo d invaso da prescrivere in aree sottoposte a una quota di impermeabilizzazione I (% dell area che viene trasformata) e in cui viene lasciata inalterata una quota P (tale che I+P=100%) il valore convenzionale: Il volume così ricavato W è espresso in m 3 /ha e deve essere moltiplicato per l area totale dell intervento, a prescindere dalla quota P che viene lasciata inalterata. Per la stima del coefficiente di deflusso Φ e Φ 0 si fa riferimento alla relazione convenzionale: 13

16 Φ 0 = 0.9 Imp Per Φ =0.9 Imp Per Dove Imp e Per sono rispettivamente le frazioni dell area totale da ritenersi impermeabile e permeabile, prima della trasformazione (se connotati con l apice ) o dopo (se non c è l apice ). Verranno di seguito analizzate le condizioni dell area prima dell intervento e dopo la trasformazione, quindi analizzati i parametri necessari alla procedura di calcolo dei volumi di invarianza idraulica. Per una chiara comprensione di tutto quanto verrà di seguito esposto, si rimanda alla visione degli elaborati di progetto. I dati relativi all intervento di progetto sono: 14

17 Il volume necessario di invaso per mantenere l invarianza idraulica è m 3 /ha x 0.11 ha = pari a 5.66 m 3 che viene compensato dalla realizzazione di un fosso di dimensioni tale per cui possa raccogliere 5,70 m 3. L'acqua piovana per mezzo dei pluviali di progetto verrà convogliata in pozzetti di raccolta e nel fosso di progetto o in dispersione. Il fosso avrà una profondità di 0,50 m, una larghezza in sommità di 0,80 m e di 0,40 m alla base e una lunghezza di 19 m. Verrà realizzato nell'area di proprietà in prossimità dei confini del lotto. L'acqua che confluirà all'interno del fosso andrà anch'essa in dispersione nel terreno. Il fondale del fosso verrà trattato con uno strato di ghiaietto drenante. Il volume totale di invaso risulta pari a V = 5,70 m 3 a fronte di un volume per invarianza idraulica calcolato pari a w = 5.66 m 3. Sulla base del calcolo di invarianza idraulica e della rete di scolo proposta per l intervento in progetto si assevera che sono state prese tutte le misure volte al rispetto del principio di invarianza idraulica, finalizzate a salvaguardare la capacità ricettiva del sistema idrico superficiale e a contribuire alla difesa idraulica del territorio. 15

18 7. ASSEVERAZIONE Il sottoscritto: Ing.Luca Fabbiani con studio in via Castiglione 31 a Bologna CF: FBBLCU64A25C219K iscritto all'ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Emilia al n 937 per la propria parte di competenza e il sottoscritto: Dott. Geol. Lorenzo Del Maschio Con studio in via Camogli 59 a Modena CF: DLMLNZ73B18H501W iscritto all'ordine dei Geologi della Regione Lazio al n 1725 per la propria parte di competenza Consapevole delle sanzioni penali richiamate dall art.76 del D.P.R n.445 in caso di dichiarazioni mendaci e di formazione o uso di atti falsi DICHIARA In ottemperanza alla nota prot.3579 del dell Autorità del Fiume Po e alla Delibera di G.R.1300/2016 del 01/08/2016 inerente l intervento di ricostruzione di due fabbricati ad uso residenziale demoliti in seguito ai danni riscontrati dopo il sisma del 2012 nel compendio immobiliare sito in via Chiavica angolo via Secchia nel Comune di San Possidonio CHE Sulla base della classificazione idraulica in riferimento al Progetto di Variante PAI approvato il 3 Marzo 2016, alle Mappe di Pericolosità redatte in ambito di PGRA predisposte ai senzi dell art.6 della Direttiva 2007/60/CE e del D.lgs.49/2010, in riferimento alle carte di rischio idraulico del PTCP e del PRG Comunale si è definita una pericolosità idraulica sito specifica. L ambito territoriale di appartenenza del sito di studio rientra nel RETICOLO SECONDARIO DI PIANURA RSP. - Ricade all interno della fascia fluviale definita dal PAI come la «Fascia C» o P1 per la Variante PAI (cioè aree interessate da alluvioni rare) ; - È classificato a pericolosità P2 - M: scenario di pericolosità di alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno tra 100 e 200 anni - media probabilità; - È classificato come classe di rischio R1: rischio moderato o nullo dal reticolo idrografico minore; 16

19 - All interno del PTCP approvato a Marzo 2009 nella Carta della criticità idraulica di pianura l area di intervento è indicata come sito a pericolosità idraulica in quanto A1 - Aree ad elevata pericolosità idraulica ; - Nella Tavola redatta per il Piano della ricostruzione comunale - PDR III stralcio l area di interesse ricade in Aree ad elevata criticità idraulica. Sulla base della pericolosità P2 definita, l art. 5.2 della delibera G.R. n.1300 del 1 agosto 2016 detta che per il progetto di ricostruzione dell edificio in oggetto si deve produrre: - Misure di riduzione della vulnerabilità di beni e delle strutture esposte anche ai fini della tutela della vita umana; - Misure volte al rispetto del principio di invarianza idraulica, finalizzate a salvaguardare la capacità ricettiva del sistema idrico e a contribuire alla difesa idraulica del territorio. L art. 69 del Piano della Ricostruzione PDR - III stralcio prevede che All'interno delle aree ad elevata pericolosità idraulica rispetto alla piena cinquantennale (A1) si dovrà evitare, in caso di nuova edificazione, la realizzazione di piani interrati e dovranno essere previste scale interne di collegamento fra i vari piani dei fabbricati. Allo scopo di diminuire la pericolosità per le persone residenti negli edifici di tali aree quali i caso di nuova edificazione e di intervento sull esistente, dovrà essere promossa la presenza e/o la realizzazione di scale interne di collegamento tra i piani degli edifici, la limitazione di vani interrati quali garage o taverne, ecc Sulla base di quanto detto si assevera che sono state prese tutte le misure volte al rispetto del principio di invarianza idraulica, finalizzate a salvaguardare la capacità ricettiva del sistema idrico superficile e a contribuire alla difesa idraulica del territorio. 17

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