COMUNE DI PONT-SAINT-MARTIN PROVINCIA DI AOSTA. STUDIO FROSIO S.r.l.

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1 STUDIO TRESIS Geologia, Geotecnica, Ingegneria Frosio Pont-Saint-Martin COMUNE DI PONT-SAINT-MARTIN PROVINCIA DI AOSTA Committente: STUDIO FROSIO S.r.l. Progetto: IMPIANTO IDROELETTRICO DI QUINCINETTO PRESA DI PONT SAINT MARTIN Progetto di variante alla subconcessione idroelettrica RELAZIONE GEOLOGICA La presente Relazione è di esclusiva proprietà intellettuale dello Scrivente. Non è consentito trasmettere con qualsiasi mezzo, senza autorizzazione, la Relazione o parte di essa, salva la facoltà di utilizzarla in tutto o in parte per scopi non commerciali e non professionali, purché venga citato l'autore. La presente Relazione sarà conservata in forma originale e riservata negli archivi dello Studio a disposizione del Committente. Data Rev. Gestore della commessa Responsabilità professionale Dr. Marco Venturini Dr. A. Pasquali Coluzzi

2 Frosio Pont_Saint_Martin INDICE 1 - PREMESSA INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E DESCRIZIONE DELLE OPERE MODELLO GEOLOGICO Litologia Idrogeologia Componente sismica Analisi geomorfologica e dei dissesti sul territorio CONCLUSIONI... 16

3 Frosio Pont_Saint_Martin 1 - PREMESSA Su incarico della Società Studio Frosio s.r.l., con sede operativa a Brescia in via P. F. Calvi 9, è stato eseguito uno studio per descrivere le caratteristiche geologiche e di eventuale dissesto della porzione di territorio in cui si trova un area in Comune di Pont-Saint-Martin (AO) nella quale si intende realizzare un impianto per l utilizzo a scopo idroelettrico del rilascio del DMV (Deflusso Minimo Vitale) della diga di Pont- Saint-Martin sul fiume Dora Baltea. Scopo dell intervento è garantire in ogni situazione il rilascio del DMV, permettendo al contempo la sua valorizzazione per la produzione di energia da fonte rinnovabile sul salto disponibile tra monte e valle della diga esistente. Lo studio è stato condotto ai sensi del capitolo 6 Progettazione Geotecnica delle Norme Tecniche per le Costruzioni, in particolare del paragrafo Prescrizioni Generali : Le scelte progettuali devono tener conto delle prestazioni attese delle opere, dei caratteri geologici del sito e delle condizioni ambientali ; deve essere eseguito uno studio rivolto alla caratterizzazione e modellazione geologica i cui risultati devono essere esposti in una specifica relazione geologica. In particolare, come prevede il paragrafo delle NTC, Caratterizzazione e modellazione geologica del sito, il lavoro è stato svolto per ricostruire i caratteri litologici, stratigrafici, idrogeologici, geomorfologici e di rischio geologico del territorio, in modo da fornire al Progettista elementi utili alla soluzione dei problemi geologici. Nello specifico sono state eseguite le seguenti operazioni: consultazione di documentazione geologica di base riguardante il sito interessato dal progetto: Foglio 42 - Ivrea della Carta Geologica d Italia - scala 1:100000, Foglio 90 - Aosta e Foglio 91 - Chatillon della Carta Geologica d Italia - scala 1:50.000, Cartografia online del Sistema Informativo Territoriale Regionale (SITR) della Regione Valle d'aosta, Carta Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia del Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), Piano di Tutela delle Acque della Regione Valle d Aosta. esecuzione in data 29 febbraio 2016 di un rilevamento geologico di campagna; definizione dell assetto geologico dell area interessata dal progetto e valutazione della fattibilità del progetto. Normativa di riferimento: DGR n 3924 del 27/12/2007 DGR n 2939 del 10/10/2008

4 Frosio Pont_Saint_Martin 2 - INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E DESCRIZIONE DELLE OPERE La figura sottostante mostra l ubicazione dell impianto in progetto. figura 1 - inquadramento geografico (estratto C.T.R. e fotografia satellitare Google-earth)

5 Frosio Pont_Saint_Martin Come anticipato in premessa, il nuovo impianto si inserirà sulle esistenti opere di rilascio del DMV, parzialmente adeguate alle nuove esigenze di produzione idroelettrica; la figura 2, tratta dalla planimetria di progetto, mostra in dettaglio le opere in progetto.

6 Frosio Pont_Saint_Martin figura 2 planimetria e sezioni di progetto per la descrizione delle opere si rimanda alla relazione di progetto Frosio da cui si estrae la seguente parte generale: Opere di derivazione Dato il tipo d impianto, le opere di derivazione constano in un breve canale di carico, al cui imbocco è posta una griglia orizzontale con sistema di pulizia automatica. A valle della griglia vi è una paratoia piana di intercettazione, per la sicurezza della macchina (chiude automaticamente in caso di fuori servizio del gruppo). Accanto al canale di carico è invece previsto uno scarico di by-pass per il rilascio del DMV sempre nella condizione di fuori servizio, intercettato da una paratoia piana che svolge anche il ruolo di paratoia sghiaiatrice. Centralina Il gruppo è del tipo totalmente immerso nella camera di carico sotto il livello del terreno; fuori terra è previsto solo il locale per i quadri, i trasformatori e la cabina di consegna alla rete. Tale locale è stato addossato il più possibile all esistente traversa per diurne la visibilità e migliorarne quindi l inserimento paesaggistico, nonostante si tratti di un volume assai modesto. Considerato che l edificio ricade nella fascia di rispetto autostradale, la posizione scelta consente inoltre di aumentare la distanza dalla sede autostradale, permettendo in futuro eventuali possibili allargamenti della stessa. Scala pesci

7 Frosio Pont_Saint_Martin Sul lato sinistro delle opere di derivazione è stato previsto un passaggio per l ittionauna, del tipo a bacini separati da setti, i quali suddividono il salto tra monte e valle in 25 saltini di altezza 20,4 cm (0,204 m x 25 = 5,10 m). Nel setto sono ricavate due luci, una di superficie, a stramazzo, e una di fondo. La portata di alimentazione della scala pesci, come detto in precedenza, è pari a 200 l/s. Opere di scarico Lo scarico avviene attraverso un breve canale che recapita la portata derivata immediatamente a valle della traversa. Sono state previste due paratoie di intercettazione allo scarico, per esigenze di manutenzione. Un breve by-pass, in caso di fuori servizio del gruppo, convoglia le portate derivate direttamente a valle della traversa. Sostituzione dei sistemi di comando delle esistenti paratoie di immissione nel canale dell impianto di Quncinetto 2 Per un ottimale esercizio della nuova centralina, si rende necessario aggiornare la regolazione di livello di monte per garantirne una variabilità ridotta. Tale nuova regolazione non interferisce in alcun modo con la sicurezza della traversa, perché nulla cambierà in condizioni di morbida e di piena. Il nuovo sistema interverrà infatti solo con portate nel fiume inferiori alla massima portata derivata da Quincinetto. La regolazione interverrà in particolare sul grado di apertura delle esistenti paratoie di immissione nel canale di Quincinetto 2. Per poter gestire dette paratoie in regolazione di livello, si rende necessario il rinnovamento dei sistemi di comando delle stesse, senza modificare sezioni idrauliche, quote e dimensioni delle paratoie stesse. Infrastrutture a servizio della nuova centralina. Viabilità. L unica infrastruttura necessaria alla nuova centralina è costituita dalla connessione alla rete elettrica di distribuzione in media tensione (MT). L energia prodotta presso la nuova centralina viene elevata in sala quadri alla tensione di rete e poi consegnata nella cabina del gestore di rete a tale scopo prevista accanto alla sala quadri. Un ulteriore locale, di uso comune tra produttore e gestore di rete, contiene gli apparati di misura. La linea di connessione, interrata, connetterà la cabina con l esistente rete: il tracciato sarà individuato dal Distributore a seguito di domanda di connessione del produttore, che andrà presentata poco prima dell avvio dell iter di autorizzazione, quindi a valle del rilascio della variante alla subconcessione. L area di intervento è servita attualmente da un unico accesso: una strada sterrata che da via Stazione Lys sottopassa la ferrovia e, entrando in area privata, anche l autostrada, quindi percorre brevemente la sponda sinistra idraulica del fiume fino alla traversa. Il sottopasso della ferrovia ha però un altezza insufficiente per i mezzi di cantiere. Per evitare lunghe piste in alveo, si è previsto in questa sede di accedere al cantiere dal passaggio a livello a raso di via San Giorgio Dora e da qui, entrando nell area dello stabilimento ex SIAD, costeggiare la ferrovia fino a raggiungere il sopramenzionato sottopasso dell autostrada. Tale accesso potrebbe essere mantenuto anche in fase di esercizio dell impianto, attraversando però l autostrada tramite l esistente sottopasso a valle della traversa, in modo da ridurre la lunghezza della strada.

8 Frosio Pont_Saint_Martin 3 - MODELLO GEOLOGICO Litologia La figura 3 è tratta dal Foglio 42 - Ivrea della Carta Geologica d Italia. figura 3 - estratto Foglio 42 - Ivrea della Carta Geologica d Italia scala 1: La tavola indica che il substrato roccioso dell area, appartenente alla cosiddetta Zona Sesia Lanzo, è costituito da rocce metamorfiche (gneiss e micascisti) ampiamente diffuse nel settore alpino in cui si trova il sito in esame; queste rocce sono il risultato del metamorfismo alpino su originarie sequenze sedimentarie a composizione pelitico-arenacea, su rocce magmatiche a composizione sia acida che basica, e su rocce carbonatiche.

9 Frosio Pont_Saint_Martin Sui versanti montuosi il substrato è presente in affioramento o, in generale, al disotto di una modesta copertura terrigena. In sinistra idrografica è presente l ampio conoide di deiezione sul quale sorge l abitato di Pont-Saint-Martin, formato dai detriti depositati dal Torrente Lys allo sbocco nel fondovalle. Il fondovalle è invece costituito dalla piana di Donnas - Pont-St-Martin, modellata sul substrato roccioso. Trovandosi in corrispondenza del fondovalle l area in esame si trova in corrispondenza dei depositi alluvionali della Dora Baltea che, come dettagliatamente riportato nel paragrafo seguente, si sviluppano per uno spessore notevole (massimo in centro valle: m) e sono granulometricamente molto grossolani, essendo costituiti da ghiaia, ciottoli e massi in matrice sabbiosa. Per quanto riguarda la tettonica, la figura 4, tratta dal Foglio 91 - Ivrea della Carta Geologica d Italia, mostra che in corrispondenza dell area in esame non sono presenti linee regionali, ovvero le faglie di grande sviluppo la cui posizione è indicata in figura 4 con linee blu. figura 4 - schema tettonico regionale

10 Frosio Pont_Saint_Martin Idrogeologia La figura 5 è tratta dalla Carta dei Corpi idrici sotterranei significativi del Piano di Tutela delle Acque della Regione Valle d Aosta. figura 5: estratto Carta dei complessi idrogeologici del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo La tavola indica che l impianto si trova in corrispondenza di un importante falda di fondovalle denominata Falda Pont Donnas, così descritta dalla documentazione del piano acque disponibile sul sito web della Regione Valle d Aosta: In destra idrografica rispetto alla Dora Baltea sono stati evidenziati spessori di depositi quaternari (terreni alluvionali e depositi morenici di fondo) dell ordine di m; nell ambito dei terreni più superficiali, le perforazioni eseguite evidenziano la seguente stratigrafia tipo: - strato 1 da 0 a 0,3 m : terreno vegetale - strato 2 da 0,3 a 1,00 m : sabbia variamente limosa di colore nocciola con presenza di ghiaia piccola; talora presenza di livelli più francamente limosi - strato 3 da 1,00 a 18,00 m : ghiaia, ciottoli e massi in matrice sabbiosa grigia In corrispondenza dello strato 3, è ospitato un acquifero freatico che raggiunge il suo massimo (ca 140 m) in corrispondenza di Grand Vert e tende a rastremarsi velocemente, fino ad esaurirsi, man mano che ci si avvicina al versante montuoso.

11 Frosio Pont_Saint_Martin Componente sismica Per la normativa vigente (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Valle d'aosta n del 4 ottobre 2013) il comune di Pont-Saint-Martin è inserito nella zona sismica 3, on pericolosità sismica bassa. Si tratta dunque di una zona poco pericolosa nella quale possono verificarsi solo scuotimenti modesti; il valore di accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni è: 0,05 ag< 0,15g. La figura 6, tratta dalla tavola della classificazione sismica del 2015 della Protezione Civile, mostra che tutta la Regione Valle d Aosta appartiene alla Zona 3. figura 6 La figura 7 della pagina seguente, tratta dalla Mappa di Pericolosità Sismica della Protezione Civile, indica che, nel caso di Pont-Saint-Martin, il valore di accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni è 0,05 ag< 0,075g, dunque prossimo al limite inferiore sopra indicato per la Zona 3.

12 Frosio Pont_Saint_Martin figura 7 In fase di progettazione, la pericolosità sismica di base del sito dovrà essere definita secondo i principi contenuti nell allegato A Pericolosità Sismica alle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC); secondo questi principi l azione sismica sulle costruzioni è valutata a partire da una pericolosità sismica di base, in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale di categoria A. Le NTC forniscono, nella Tabella 1 dell allegato B, i valori di accelerazione massima orizzontale attesa su suolo rigido e pianeggiante per 9 tempi di ritorno diversi e per punti di riferimento estratti della griglia di analisi utilizzata per la redazione della mappa di pericolosità dalla quale è tratta la figura 7. Per la valutazione della pericolosità sismica si dovrà fare riferimento ai dati nell intervallo di riferimento forniti nelle tabelle riportate nell allegato B delle NTC: tabelle dei parametri che definiscono l azione sismica, in funzione della latitudine e longitudine del sito di progetto. Infine, l azione sismica di base così individuata dovrà essere successivamente variata per definire la risposta sismica locale tenendo conto delle modifiche prodotte dalle condizioni locali stratigrafiche del sottosuolo, dalla morfologia della superficie, e dalle indicazioni/vincoli contenute/i negli studi per il governo del territorio.

13 Frosio Pont_Saint_Martin Analisi geomorfologica e dei dissesti sul territorio La dinamica morfologica dell area dell impianto è ricavabile da varie fonti; di seguito sono proposte immagini tratte dai seguenti documenti: Carta PAI, Carta pericolosità geologica e idraulica e Carta dei dissesti del repertorio cartografico del Sistema Informativo Territoriale Regionale (SITR), Carta Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia del Progetto IFFI; Carta della pericolosità da frana del Piano Estratto di bacino per l Assetto Idrogeologico (PAI). Le varie tavole testimoniano che l impianto in progetto si svilupperà in una porzione di territorio nel quale non sono segnalati fenomeni di dissesto idrogeologico. figura 8 - estratto Carta PAI del Sistema Informativo Territoriale Regionale figura 9 - estratto Carta dei dissesti del Sistema Informativo Territoriale Regionale

14 Frosio Pont_Saint_Martin figura 10 - estratto Carta pericolosità geologica e idraulica del Sistema Informativo Territoriale Regionale Il livello elevato di pericolosità indicato dalla figura 10 non è in relazione alle condizioni di dissesto del territorio; l assenza di manifestazioni franose di qualsiasi tipo, sottolineata dalle figure 8 e 9, è confermata dalla figura 11 (carta IFFI). figura 11 - Carta Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia del Progetto IFFI L elemento di pericolosità è dunque rappresentato dal fatto che si tratta di un area all interno di un alveo fluviale, dunque potenzialmente inondabile e per questo inserita in fascia A del PAI; le fasce PAI sono visualizzate dalla figura 12 della pagina seguente.

15 Frosio Pont_Saint_Martin figura 12 Atlante dei Piani dell Autorità di Bacino del Fiume Po Le opere di un impianto idroelettrico come da progetto in esame, non essendo diversamente ubicabili, ricadono necessariamente in aree esondabili. Si sottolinea tuttavia che l'art. 12 comma 1 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità) afferma che "le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti"; Il decreto citato stabilisce dunque che le opere degli impianti idroelettrici sono di pubblica utilità; si deve perciò fare riferimento all art. 38 delle Norme di Attuazione del PAI: Art. 38. Interventi per la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico all'interno delle Fasce A e B è consentita la realizzazione di opere pubbliche o di interesse pubblico, riferite a servizi essenziali non altrimenti localizzabili, a condizione che non modifichino i fenomeni idraulici naturali e le caratteristiche di particolare rilevanza naturale dell ecosistema fluviale che possono aver luogo nelle fasce, che non costituiscano significativo ostacolo al deflusso e non limitino in modo significativo la capacità di invaso, e che non concorrano ad incrementare il carico insediativo. A tal fine i progetti devono essere corredati da uno studio di compatibilità, che documenti l assenza dei suddetti fenomeni e delle eventuali modifiche alle suddette caratteristiche, da sottoporre all Autorità competente, così come individuata dalla direttiva di cui la comma successivo, per l espressione di parere rispetto la pianificazione di bacino.

16 Frosio Pont_Saint_Martin Sarà compito dello Studio di Progettazione realizzare l impianto in osservanza delle condizioni imposte dall articolo sopra riportato, il quale, riassumendo, dispone che l impianto in progetto: non modifichi i fenomeni idraulici naturali, non modifichi le caratteristiche rilevanti dell ecosistema fluviale, non costituisca significativo ostacolo al deflusso, non limiti in modo significativo la capacità di invaso non concorra ad incrementare il carico insediativo. Per attuare un controllo sul territorio, in data 29 ottobre 2015 è stato eseguito un rilevamento geologico di campagna per verificare quanto indicato dalla cartografia ufficiale; le evidenze di campagna consentono di affermare che l intervento in progetto non comporterà alcuna variazione della situazione di fatto in relazione al rischio idrogeologico del sito. 4 - CONCLUSIONI È stato eseguito uno studio geologico riguardante una porzione di territorio nel Comune di Pont-Saint-Martin (AO), nella quale si intende realizzare un nuovo impianto idroelettrico. Lo studio ha fornito le indicazioni di seguito riassunte. Litologia Le opere dell impianto si troveranno in un territorio il cui substrato roccioso è costituito da rocce metamorfiche (gneiss e micascisti) presenti, in corrispondenza dei rilievi montuosi, in affioramento o al disotto di una modesta copertura terrigena. In sinistra idrografica è presente l ampio conoide di deiezione sul quale sorge l abitato di Pont-Saint-Martin, formato dai detriti depositati dal Torrente Lys allo sbocco nel fondovalle. In corrispondenza del fondovalle (piana di Donnas - Pont-St-Martin), dove si trova il sito in esame, è invece presente, al disopra del substrato roccioso, la potente sequenza sedimentaria dei depositi alluvionali di fondovalle della Dora Baltea, costituita da ghiaia, ciottoli e massi in matrice sabbiosa. Idrogeologia I sedimenti ghiaioso-sabbiosi del fondovalle ospitano un ricco acquifero freatico che ha spessore massimo in centro valle (circa 140 m) e tende a rastremarsi velocemente, fino ad esaurirsi, verso il versante montuoso; questa ricca ed estesa falda regionale di fondovalle è denominata Falda Pont Donnas. Componente sismica Come tutta la Regione Valle d Aosta, il Comune di Pont-St-Martin è inserito nella zona sismica 3: zona con pericolosità sismica bassa, nella quale possono verificarsi solo scuotimenti modesti, con valore di accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni = 0,05 ag< 0,075g.

17 Frosio Pont_Saint_Martin Morfologia e dissesti Il territorio esaminato non è interessato dalla presenza di processi morfogenetici in atto o quiescenti. L unico elemento di pericolosità è dunque rappresentato dal fatto che si tratta di un area all interno di un alveo fluviale, dunque potenzialmente inondabile e per questo inserita in fascia A del PAI. In relazione a ciò, sarà compito dello Studio di Progettazione realizzare l impianto in osservanza delle condizioni imposte dalle Norme di Attuazione del PAI, le quali dispongono che l impianto in progetto: non modifichi i fenomeni idraulici naturali, non modifichi le caratteristiche rilevanti dell ecosistema fluviale, non costituisca significativo ostacolo al deflusso, non limiti in modo significativo la capacità di invaso non concorra ad incrementare il carico insediativo. Il rilevamento tecnico di campagna eseguito dallo scrivente ha confermato le indicazioni della cartografia ufficiale; le evidenze di campagna consentono di affermare che l intervento in progetto non comporterà alcuna variazione della situazione di fatto in relazione al rischio idrogeologico del sito. L intervento previsto è quindi compatibile con il quadro geologico del territorio, anche per il fatto che, per le sue modeste dimensioni, avrà un impatto trascurabile sul corso d acqua, sul paesaggio e sull ambiente circostante, se non in fase di cantiere.

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