INDAGINE GEOLOGICA PRELIMINARE. Con riferimento al progetto di Realizzazione di una Palestra presso la

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2 INDAGINE GEOLOGICA PRELIMINARE 1. PREMESSA Con riferimento al progetto di Realizzazione di una Palestra presso la Scuola Secondaria di 1 grado C. Baroni sita in via San Francesco d Assisi di, è stata eseguita la presente preliminare. Lo studio ha avuto lo scopo di inquadrare gli aspetti geologici e geomorfologici, idrologici e idrogeologici, tettonici e sismici, al fine di determinare la fattibilità dell intervento, indicando anche le problematiche di carattere geologico-tecnico che andranno risolte con lo studio geologico definitivo mediante l esecuzione di indagini geognostiche e geofisiche. Lo studio ha seguito le seguenti fasi: 1. sopralluoghi preliminari ed acquisizione di informazioni e dati storici; 2. consultazione della bibliografia e della cartografia esistente; 3. consultazione degli elaborati P.A.I. ; 4. rilevamento geologico e geomorfologico di superficie Lo studio è stato eseguito in ottemperanza alla seguente normativa: Legge 1 n. 64 del D.P.R. n. 380 del 6 giugno ; Ord.P.C.M. n del Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) D.M e Circolare Applicativa Circ. 617/ Legge 2 Febbraio 1974, n. 64 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche 2 Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia D.M. 28 Aprile Ord. P.C. n Criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone 4 D.M. 14 Gennaio 2008, n.3431 Norme Tecniche per le costruzioni Testo Unico 5 Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti, 2 Febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP: 1

3 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L area interessata dalla nuova costruzione viene individuata nella Sezione B6D1 Cernusco sul Naviglio della Carta Tecnica Regionale, come illustrato nella carta topografica (fig. 1) e nella ortofoto (fig. 2) di seguito riportate. area d intervento Fig. 1 area d intervento Fig. 2 2

4 Più in dettaglio l area rientra all interno del plesso scolastico indicato nella seguente foto aerea, andando ad occupare lo spazio oggi occupato dal campo di basket all aperto. Come evidenziato l area si trova in un settore territoriale decisamente pianeggiante collocandosi ad una quota di circa 149 m s.l.m.. 3

5 3. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE E GEOLOGICHE Territorialmente il sito si colloca nella porzione settentrionale della media pianura terrazzata lombarda le cui peculiarità morfologiche sono dovute alla complessa azione dei fenomeni morfoclimatici Pleistocenici, che hanno regolato l evoluzione degli alvei dei corsi d acqua responsabili della formazione della pianura, dovuta allo smantellamento dei depositi alluvionali fluvioglaciali generatisi durante le fasi glaciali. Essa infatti rappresenta l elemento morfologico più uniforme del colmamento post-glaciale della pianura Padana, e risulta compresa tra una fascia settentrionale dove più evidente risulta l azione dei fenomeni morfogenetici, di aspetto tabulare ad altipiano altimetricamente più elevati rispetto ai depositi wurmiani, generando quell andamento ondulato tipico della zona pedemontana, e una fascia meridionale dove maggiormente si risente dell attuale azione morfogenetica dei corsi d acqua che movimentano il paesaggio con scarpate, meandri ed altri elementi di carattere morfologico. L area in esame risulta quindi ubicata in un contesto morfologico che vede un assetto tabulare, caratterizzato da una pianura irrigua, fortemente antropizzata e non consente particolari variazioni morfologiche. Pertanto, l area appare priva di qualsiasi evidenza di segni dissesto superficiale potenziale o in atto. 4

6 Sotto l aspetto geologico l area in esame, come riportato nella cartografica che segue, è costituita da una formazione pleistocenica di Depositi fluvioglaciali di età Wurmiana-Rissiana. Come Unità litologica essa è formata prevalentemente da ghiaie e sabbie, con sabbie-limose, spesso ricoperti da uno strato superficiale colluviale di cm di colore bruno. 5

7 4. CARATTERISTICHE IDROGRAFICHE E IDROGEOLOGICHE La rete idrica nell abitato di Carugate è caratterizzata dall esistenza di un variegato reticolo idrico, con la presenza di canali, tra cui il più importante il Canale Villaresi, canali deviatori e corsi d acqua tombinati. La figura che segue, tratta dalla Tav. 8 del PGT del Comune di Carugate, mostra l assetto idrografico del territorio in prossimità dell area in esame. Area d intervento Come si evince, l area d intervento non è interessata dal passaggio di alcun organismo idrico. Peraltro da detta tavola sopra raffigurata si evince che l area di costruzione non è interessata da alcuna area di tutela o fascia di rispetto, non solo di carattere geologico, idrogeologico, ma anche di rispetto stradale o cimiteriale. Dal punto di vista idrogeologico l area in esame si estende entro la fascia della media pianura lombarda ed è interessata esclusivamente da sedimenti alluvionali e fluvioglaciali quaternari, le cui caratteristiche geologiche, condizionano la circolazione idrica sotterranea. 6

8 Sostanzialmente il sottosuolo dell area in esame è contraddistinto dalla presenza di due acquiferi le cui caratteristiche sono così riassumibili: un primo acquifero comprende la falda freatica superficiale e le falde semiartesiane che, in comunicazione con la prima, sono limitate da setti impermeabili irregolarmente estesi o da depositi semipermeabili. il secondo acquifero riunisce i depositi contenenti falde in pressione appartenenti all unità Villafranchiana, che sono separati da quelli del primo acquifero da livelli impermeabili dotati di grande continuità laterale e spessore generalmente significativo. Il passaggio tra il primo e il secondo acquifero avviene, nell area in esame, ad una profondità variabile tra i 95 e i 45 m dal piano campagna. Per quanto attiene la piezometria e la soggiacenza della falda freatica nell area in esame si può valutare che essa si collochi tra i 10 ed i 15 m di profondità dal p.c., ma tale dato potrà essere confermato attraverso le indagini geognostiche previste. 7

9 4. PIANO D ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) Come si evince dallo stralcio di seguito riportato, estratto dalla cartografa P.A.I. redatta dall Autorità di Bacino del Fiume Po, le cui norme tecniche di attuazione sono state adottate nel 2011, il Comune di Carugate rientra in Area a Rischio idraulico R2 (Rischio Medio) Le norme di Attuazione, all art. 7 comma 2, definiscono così la classe di rischio idraulico e idrogeologico R2 - rischio medio: sono possibili danni minori agli edifici ed alle infrastrutture che non pregiudicano l incolumità delle persone, l agibilità degli edifici e lo svolgimento delle attività socioeconomiche. 8

10 6. INQUADRAMENTO TETTONICO Dal Catalogo delle faglie capaci di ITHACA, database creato per la raccolta e la consultazione di tutte le informazioni disponibili riguardo le strutture tettoniche attive in Italia delle faglie capaci - definite queste come faglie che potenzialmente possono creare deformazione in superficie - risulta, come riportato nel seguente stralcio cartografico estratto, che il sito di costruzione non risulta interessato dall attraversamento di alcuna di esse e che la faglia capace più vicina si pone distante di oltre 1600 m. Legenda : Faglie capaci area d intervento 9

11 7. CLASSIFICAZIONE SISMICA Con l Ordinanza Ministeriale n. 3274/2003, sono stati definiti i criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l aggiornamento dei relativi elenchi, nonché la mappa della pericolosità sismica di riferimento per il territorio nazionale. Sulla base dei criteri adottati, nell Allegato 1 di detta Ordinanza la zona esaminata inizialmente veniva classificata come Zona 4 (la più bassa). Di recente però, la normativa regionale di classificazione sismica, ha subito una modifica ed infatti la Regione Lombardia, con Delibera Giunta Regionale dell11/07/2014, ha determinato una nuova classificazione, per cui l area in esame è stata riclassificata come ZONA 3, come si evince anche dalla figura seguente. 10

12 . Con l Ordinanza Ministeriale n. 3519/2006 l INGV ha istituito invece una mappatura di pericolosità sismica (MPS04) molto più puntuale della precedente, in cui alle 4 zone già individuate con la 3274/03, vengono attribuiti altrettanti valori di acceleraziona sismica massima del suolo, valori di acceleraziona sismica massima del suolo (a g ), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, riferiti a suoli rigidi di tipo A (Vs30>800 m/s), pari a quelle riportate nella seguente mappa di pericolosità sismica, ai quali ancorare lo spettro di risposta elastico, per la zona d interesse. Per la zona in esame i valori di accelerazione massima al suolo sono: 0, g 11

13 8. INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DI NATURA GEOLOGICO-TECNICA L area di intervento è caratterizzate da terreni di natura fluvioglaciale dove le variazioni granulometriche e lo stato di addensamento risulta variabile da zona a zona, sia in senso orizzontale che in profondità. Pertanto i principali problemi da risolvere per impostare una corretta progettazione definitiva/esecutiva ed in definitiva per ricavarne una modellazione geotecnica, sono: 1. accertamento dello spessore dei terreni di copertura con particolare riferimento a quelli eluvio-colluviali e a quelli alterati; 2. determinazione dell andamento lito-stratigrafico nel sottosuolo dell area di costruzione; 3. approfondimento degli aspetti idrogeologici (determinazione profondità della falda). 4. approfondimento qualitativo e quantitativo delle caratteristiche geologiche, geotecniche e geomeccaniche, con particolare riguardo a granulometria e stato d addensamento, dei terreni del substrato interessato dalle opere in progetto; 5. determinazione dei valori caratteristici dei parametri geotecnici dei terreni interessati. 6. Determinazione della Vs30 e quindi della categoria del sottosuolo. Per la risoluzione delle problematiche appena esposte, di seguito viene riportato un programma d indagine prodromico alla progettazione definitiva delle opere. 12

14 9. PARERE DI FATTIBILITA Secondo quanto emerso in questo studio geologico preliminare, basatosi sui rilievi e sulle consultazioni biblio-cartografiche, vengono di seguito riassunte le principali condizioni geologiche riscontrate nelle aree d intervento, rimandando alla fase definitiva, dopo le risultanza delle indagini geotecniche e geofisiche, la definizione delle situazioni geologiche, idrogeologiche, sismiche e geotecniche di dettaglio, nonché l individuazione e la risoluzione di eventuali problematiche di carattere geologicogeotecnico che dovessero riscontrarsi. L area non presentano situazioni geologiche, morfologiche e idro-geologiche sfavorevoli e pertanto non induce penalizzazioni sull opera da realizzare, né da questa l assetto morfologico e idro-geologico attuale può subire modificazioni peggiorative, non sussistendo peraltro situazioni di rischio tali da poter compromettere la realizzazione dell opera. In conclusione, si può riportare che non vi sono elementi di carattere geologico tali da precludere la fattibilità per utilizzo dell area per la realizzazione dell opera in progetto, potendosi così esprimere per essa un positivo parere di fattibilità geologico. Reggio Calabria, giugno 2015 il geologo dr. Giovanni Bosco O.R.G.C. n

15 9. PARERE DI FATTIBILITA Secondo quanto emerso in questo studio geologico preliminare, basatosi sui rilievi e sulle consultazioni biblio-cartografiche, vengono di seguito riassunte le principali condizioni geologiche riscontrate nelle aree d intervento, rimandando alla fase definitiva, dopo le risultanza delle indagini geotecniche e geofisiche, la definizione delle situazioni geologiche, idrogeologiche, sismiche e geotecniche di dettaglio, nonché l individuazione e la risoluzione di eventuali problematiche di carattere geologicogeotecnico che dovessero riscontrarsi. L area non presentano situazioni geologiche, morfologiche e idro-geologiche sfavorevoli e pertanto non induce penalizzazioni sull opera da realizzare, né da questa l assetto morfologico e idro-geologico attuale può subire modificazioni peggiorative, non sussistendo peraltro situazioni di rischio tali da poter compromettere la realizzazione dell opera. In conclusione, si può riportare che non vi sono elementi di carattere geologico tali da precludere la fattibilità per utilizzo dell area per la realizzazione dell opera in progetto, potendosi così esprimere per essa un positivo parere di fattibilità geologico. Reggio Calabria, giugno 2015 il geologo dr. Giovanni Bosco O.R.G.C. n

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