I Sistemi di gestione della sicurezza: lo standard BS OHSAS Como 1 ottobre 2009 Stefano Aldini Area Ambiente e Sicurezza Certiquality Srl
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1 I Sistemi di gestione sicurezza: lo standard BS OHSAS Como 1 ottobre 2009 Stefano Aldini Area Ambiente e Sicurezza Certiquality Srl
2 SISTEMI DI GESTIONE SICUREZZA COSA E IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SGS? CHE COS E UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO? PARTE DEL SISTEMA DI GESTIONE CHE FACILITA LA GESTIONE DEI RISCHI DELLA SICUREZZA ASSOCIATI CON LE ATTIVITA DELL ORGANIZZAZIONE Comprende struttura organizzativa, attività di pianificazione (inclusi, ad esempio, la valutazione dei rischi e la definizione di obiettivi), responsabilità, prassi, procedure, processi e risorse, per sviluppare e attuare la Politica Sicurezza e Salute dell Organizzazione e per gestirne i rischi.
3 SISTEMI DI GESTIONE SICUREZZA QUALE MODELLO PER UN SISTEMA DI GESTIONE? I Sistemi di Gestione più evoluti operano sulla base del processo dinamico: pianificazione, attuazione, verifica, riesame (Ciclo di Deming) che prevede le seguenti fasi in sequenza ciclica:
4 SISTEMI DI GESTIONE SICUREZZA MODELLO PDCA Miglioramento continuo 4.6 Riesame Direzione Verifica 4.5 Politica Politica Pianificazione Attuazione e funzionamento
5 SISTEMI DI GESTIONE SICUREZZA IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E IL D. LGS 81/2008 -Approccio normativo sempre più orientato verso un sistema di gestione SSL in azienda - Natura dinamica del Sistema di Gestione SSL per il rispetto normativa
6 LA DELEGA DI FUNZIONI FINALITA : quando il datore di lavoro, per le dimensioni dell impresa ovvero per la pluralità di attività svolte, non possa da solo garantire l osservanza delle norme antinfortunistiche, la delega consente di realizzare una più razionale organizzazione prevenzione, a vantaggio sia dei soggetti tenuti alla tutela sia dei soggetti destinatari stessa. EFFETTO: permette al garante originario (datore di lavoro) di trasferire (alcuni) obblighi gravanti su di lui a un soggetto terzo, il quale, accettando di assumere in concreto la funzione di tutela, acquisirà una posizione di garanzia derivata. Permette all organo di vertice di liberarsi di alcuni obblighi e delle connesse responsabilità, in presenza di determinate condizioni.
7 LIMITI E CONDIZIONI TRASFERIBILITA DELLE FUNZIONI Compiti indelegabili (art. 17, D.Lgs 81/2008): valutazione dei rischi e elaborazione DVR + designazione RSPP. L esonero di responsabilità non opera inoltre in caso di ingerenza da parte del delegante (compresa l insussistenza di una richiesta di intervento) o nel caso di tolleranza nel caso di eventuali inadempienze del delegato.
8 LIMITI E CONDIZIONI Ai sensi dell art. 16, comma 1, D. Lgs 81/2008, occorre che: a) essa risulti da atto scritto recante data certa (RO-F) b) il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate (RS); c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate (RO-S); d) essa attribuisca al delegato l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate (RO- S) e) la delega sia accettata dal delegato per iscritto (RO-F) Alla delega deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità. (art. 16, comma 2).
9 EFFICACIA LIBERATORIA Secondo un orientamento vi sarebbe trasferimento posizione di garanzia dal garante originario al delegato con la conseguente efficacia liberatoria del delegante da ogni responsabilità penale. La sussistenza di un obbligo di controllo, da parte del delegante, sulle attività trasferite, svilirebbe il significato e la natura stessa delega. Permarrebbe comunque la responsabilità dell'imprenditore, per culpa in vigilando, qualora non si attivi nonostante il delegato abbia richiesto un suo intervento. Art. 16, comma 3, D. Lgs 81/2008: la delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento delle funzioni trasferite. L obbligo si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all art. 30, comma 4 (NUOVO!!! EX D. Lgs 106/09; prima la vigilanza si esplica anche attraverso ).
10 QUALI SONO GLI ELEMENTI DI UN SISTEMA SSL? Definizione Politica Sicurezza Pianificazione Identificazione pericoli e valutazione rischi Requisiti di legge Obiettivi e programmi di miglioramento Attuazione e funzionamento Definizione di struttura e responsabilità e autorità Pianificazione formazione e verifica competenza Consultazione, partecipazione e comunicazione Gestione documentazione Controllo di dati e documenti Controllo operativo Preparazione e risposta alle emergenze
11 QUALI SONO GLI ELEMENTI DI UN SISTEMA SSL? Misura e monitoraggio dei risultati Misura delle prestazioni e monitoraggio Valutazione conformità Analisi degli incidenti, non conformità, azioni correttive e preventive Controllo delle registrazioni Audit interni Riesame Direzione
12 OHSAS 18001:2007 Modalità di funzionamento e criteri del SGS Miglioramento continuo Politica Politica sicurezza e e salute Riesame salute Direzione Verifica ed ed azioni correttive 4.5 Attuazione e funzionamento Pianificazione
13 OHSAS 18001: Politica Miglioramento continuo 4.6 Riesame Riesame direzione direzione Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 Politica sicurezza e salute Attuazione Attuazione e e funzionament funzionament o o 4.2 Pianificazione Pianificazione L ALTA DIREZIONE assume gli impegni generali per : -rispetto legislazione - prevenzione dei rischi; -miglioramento continuo in SSL; -definire obiettivi -comunicare
14 4.6 Riesame Riesame direzione direzione Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 OHSAS 18001: Pianificazione Miglioramento continuo Politica sicurezza e salute 4.2 Pianificazion e Attuazione Attuazione e e funzionament funzionament o o Identifico i PERICOLI (N,A,E) Valuto i RISCHI, Controllo dei RISCHI sequenza logica: 1-elimino 2-sostituisco 3-Interventi tecnici, 4-Interventi procedurali 5-DPI Requisiti legali ed altre prescrizioni Obiettivi e programma/i Responsabilità, tempi, mezzi
15 4.3.2 REQUISITI DI LEGGE ED ALTRI REQUISITI DI SICUREZZA L Organizzazione dovrà instaurare e mantenere una procedura per identificare ed accedere ai requisiti di legge ed agli altri requisiti Sicurezza applicabili; L Organizzazione dovrà mantenere aggiornate queste informazioni e comunicare al proprio personale ed alle altre parti interessate le informazioni relative ai requisiti di legge ed agli altri requisiti applicabili.
16 OHSAS 18001: Attuazione e funzionamento Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 Miglioramento continuo 4.6 Politica Politica sicurezza sicurezza e e salute salute Riesame Riesame direzione direzione 4.2 Pianificazione Pianificazione Attuazione e e funzionamento Risorse, ruoli, responsabilità e autorità Competenza, Formazione e consapevolezza Verifica apprendimento e language skills Comunicazione, partecipazione e consultazione Int ext, CONSULTAZIONE Documentazione Politica, obiettivi, CAMPO APPLICAZIONE, registrazioni NB: appropriata al livello di complessità dell Organizzazione NB: la procedura può anche non essere documentata
17 OHSAS 18001: Attuazione e funzionamento Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 Miglioramento continuo 4.6 Politica Politica sicurezza sicurezza e e salute salute Riesame Riesame direzione direzione 4.2 Pianificazione Pianificazione Attuazione e e funzionamento Controllo Documentazione Verificare l adeguatezza prima dell emissione Controllo operativo -Controllo le operazioni collegate ai PERICOLI individuati sulle quali ho avviato azioni di contenimento del rischio -NB Modifiche Preparazione per l emergenza e risposta -Simulo e utilizzo i risultati delle simulazioni -NB relazione con esterno
18 4.4.6 CONTROLLO OPERATIVO L Organizzazione dovrà identificare le operazioni e le attività connesse ai pericoli identificati, per i quali devono essere applicate misure di controllo per gestire i rischi SSL. Questo include la gestione delle modifiche. L Organizzazione dovrà pianificare queste attività, inclusa la manutenzione, per assicurare che esse siano condotte in base a specifiche condizioni mediante: attuazione di controlli operativi (da integrare nel sist. di gestione complessivo); attuazione di controlli su merci, attrezzature e servizi acquistati e/o utilizzati; attuazione di controlli su contractors e altri visitatori; istituzione e mantenimento di procedure documentate e criteri operativi per coprire le situazioni ove la loro mancanza potrebbe condurre a deviazioni rispetto alla Politica ed agli obiettivi Sicurezza; (ad esempio, procedure per la progettazione degli ambienti di lavoro, dei processi, delle installazioni e macchinari, procedure operative di organizzazione del lavoro ecc.).
19 4.5.1 Misura delle prestazioni e monitoraggio -Gestire è misurare!!! -Monitorare l efficacia dei controlli di salute e sicurezza Valutazione conformità indagine degli incidenti, NC, AC e AP REGISTRO E ANALIZZO incidenti e quasi incidenti Importanza per: -ricerca delle cause; -le azioni decise siano inserite nel DVR, e nella gestione delle modifiche; OHSAS 18001: VERIFICHE Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 Miglioramento continuo 4.6 Politica Politica sicurezza sicurezza e e salute salute Riesame Riesame direzione direzione 4.2 Pianificazione Pianificazione Attuazione e e funzionamento
20 4.5.1 MISURAZIONE DELLE PRESTAZIONI E MONITORAGGIO L Organizzazione dovrà sviluppare e mantenere procedure per controllare e misurare su base regolare le prestazioni Sicurezza. Tali procedure dovranno predisporre: misurazioni qualitative e quantitative, appropriate alle necessità dell Organizzazione; il monitoraggio del livello di raggiungimento degli obiettivi Sicurezza; Il monitoraggio dell efficacia dei controlli (sia sulla salute sia sulla sicurezza); misure pro-attive delle prestazioni che verifichino la conformità al programma di Gestione Sicurezza, ai criteri operativi ed ai requisiti di legge applicabili; misure reattive delle prestazioni per controllare infortuni, malattie, incidenti (inclusi near-misses, danni alle cose) ed altre evidenze storiche di prestazioni Sicurezza insufficienti; un numero sufficiente di registrazioni di dati e di risultati di monitoraggio e misurazione per facilitare la successiva analisi delle azioni correttive e preventive.
21 4.5.3 ANALISI DEGLI INCIDENTI, NON CONFORMITA, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE Si dovranno preparare procedure documentate per garantire che tutte le parti interessate comprendano cosa è richiesto per riportare ed indagare su di un infortunio, incidente o non conformità. La procedura richiederà che vengano intraprese azioni immediate o quanto prima praticabili. Un quasi incidente dovrà essere considerato come un evento accidentale effettivo e dovrà essere riportato. Queste procedure potranno anche essere utilizzate per suggerimenti sui miglioramenti Sicurezza.
22 4.5.3 ANALISI DEGLI INCIDENTI, NON CONFORMITA, AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE L Organizzazione dovrà stabilire e mantenere procedure per la definizione delle responsabilità e dell autorità per: la gestione e le indagini degli: infortuni, incidenti, non conformità; le azioni da adottare per ridurre le conseguenze di un infortunio, incidente o non conformità; l avvio e il completamento delle azioni correttive e preventive; la conferma dell efficacia delle azioni correttive e preventive intraprese. Tali procedure dovranno prevedere che tutte le azioni correttive e preventive proposte siano riesaminate mediante un processo di valutazione dei rischi prima loro implementazione. Ogni azione correttiva o preventiva adottata per eliminare le cause di non conformità reali o potenziali dovrà essere adeguata alla dimensione del problema e commisurata al rischio Sicurezza evidenziato. L Organizzazione dovrà implementare e registrare ogni variazione nelle procedure documentate risultante dalle azioni correttive e preventive.
23 4.5.4 controllo delle registrazioni Dimostro la conformità! Leggibili, identificabili e rintracciabili 4.5 VERIFICHE e RIESAME Miglioramento continuo Audit interni Processo sistematico, indipendente e documentato NB: definisco il piano in relazione all Analisi dei Rischi Politica Politica sicurezza sicurezza e e salute salute Riesame Riesame direzione direzione RIESAME DELLA DIREZIONE Elementi in Elementi out Verifica Verifica ed ed azioni azioni correttive correttive 4.5 Pianificazione Pianificazione Attuazione e e funzionamento 4.4
24 D.LGS. 231/01, LEGGE 123/07 E SISTEMI DI GESTIONE D.LGS. 231 / L. 123 ANALISI RISCHI 231 ASPETTI ECONOMICO FINANZIARI (POTERI DI FIRMA E CONTROLLO DI GESTIONE) SISTEMA DISCIPLINARE SANZIONATORIO INTERNO ORGANISMO DI VIGILANZA - CODICE ETICO/POLITICA - SIST. ORGANIZZATIVO - PROCEDURE - COMUNICAZIONE INTERNA - FORMAZIONE SISTEMI DI GESTIONE
25 BENEFICI: RIDUZIONE INFORTUNI
26 RIDUZIONI TARIFFE PREMI INAIL Art. 24 delle modalità per l applicazione delle tariffe emanate con DM prevede che le aziende che hanno effettuato interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro possono presentare istanza di riduzione del tasso medio di tariffa
27 .per poter accedere alla riduzione del tasso medio di tariffa è necessario aver effettuato almeno uno degli interventi indicati nella sezione sottostante A - INTERVENTI PARTICOLARMENTE RILEVANTI a) L azienda ha adottato o mantiene un comportamento socialmente responsabile secondo i principi CSR (responsabilità sociale delle imprese) stabiliti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed ha conseguentemente attuato interventi migliorativi delle condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. b) L azienda ha implementato o mantiene un sistema di gestione sicurezza che risponde ai criteri definiti in standard, linee guida, norme, riconosciute a livello nazionale e internazionale (escluse le aziende a rischio di incidente rilevante di cui all art.2, comma 1, e art. 8 del D.lgs 334/99). c) L azienda ha implementato o mantiene un sistema di gestione sicurezza certificato.
28 ...in alternativa è necessario aver effettuato almeno tre interventi indicati nelle sezioni sottostanti, di cui almeno uno nella sezione formazione. B PREVENZIONE E PROTEZIONE 1. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza ha partecipato attivamente alla valutazione dei rischi e alla eventuale redazione del relativo documento. 2. Il datore di lavoro e/o il management aziendale ha frequentato nell'anno un corso di aggiornamento in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro. 3. Sono periodicamente testate le procedure 1 per il pronto soccorso e la gestione delle emergenze tramite prove e simulazioni più di una volta l anno (anche definite in collaborazione con gli enti pubblici preposti). 4. I lavoratori sono stati coinvolti nell organizzazione sicurezza con questionari, circolari interne, opuscoli informativi o con audiovisivi e con riunioni periodiche sui temi specifici. 5. Ad ogni lavoratore è stata affidata una specifica responsabilità, a seguito di opportuna formazione, in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. 6. Prima modifica di impianti, del lay-out aziendale o sostituzione di macchine viene coinvolto il personale interessato e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 7. Sono attuate procedure di sicurezza per l introduzione di nuovi prodotti chimici pericolosi, nonché per la raccolta e l aggiornamento delle relative schede di sicurezza. 8. Sono attuate procedure di sicurezza per la manipolazione, lo stoccaggio e la movimentazione dei prodotti chimici pericolosi, sulle quali sono stati formati i lavoratori adibiti alle mansioni specifiche ed almeno informati quelli a qualsiasi titolo interessati. 9. L azienda ha implementato o mantiene un sistema di gestione ambientale. 10. La pianificazione e la programmazione tecnico economica delle misure di prevenzione e degli interventi migliorativi del livello di sicurezza è coerente con quanto previsto dal documento di valutazione dei rischi. 11. Sono stati attuati gli interventi finanziati dall INAIL per l installazione di dispositivi di monitoraggio ambientale.
29 C ATTREZZATURE, MACCHINE E IMPIANTI 1. Il datore di lavoro ha installato dispositivi di sicurezza su impianti, macchine o attrezzature, oltre quelli minimi imposti dalle leggi al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e igiene sul lavoro. 2. L azienda provvede alla sostituzione programmata e preventiva delle parti di macchina od impianto la cui usura o malfunzionamento può dar luogo ad incidenti. 3. Sulla rete antincendio e sulle relative apparecchiature fisse e mobili vengono effettuate prove, controlli e manutenzione con cadenza superiore a quella prevista dalla normativa vigente. 4. Le macchine, gli impianti e le singole attrezzature sono dotate di un registro su cui sono annotati tutti gli incidenti e i mancati infortuni Sono stati attuati gli interventi finanziati dall INAIL per il miglioramento di attrezzature, macchine ed impianti. D SORVEGLIANZA SANITARIA 1. Il medico competente ha visitato gli ambienti di lavoro almeno due volte l anno e ha redatto un verbale di sopralluogo, anche congiuntamente al servizio di prevenzione e protezione. 2. Il medico competente completa la cartella sanitaria del lavoratore raccogliendo informazioni anamnestiche dal medico di famiglia in merito alle patologie in atto o pregresse, alle invalidità, alle terapie in corso. 3. Il medico competente acquisisce dati epidemiologici del territorio e del comparto specifico in cui opera l azienda.
30 E FORMAZIONE 1. Viene attuata una procedura che garantisce una corretta e costante formazione dei lavoratori. 2. Viene regolarmente verificato il grado di apprendimento raggiunto da ciascun lavoratore in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 3. Viene effettuata una specifica formazione sulla movimentazione manuale dei carichi. 4. La formazione dei lavoratori stranieri è stata integrata da corsi di lingua italiana. 5. Sono stati attuati gli interventi finanziati dall INAIL per l informazione e formazione dei lavoratori. F STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE 1. Esiste una specifica collaborazione con le autorità preposte tale da poter gestire ogni situazione di emergenza a seguito di incidente che coinvolga aree esterne allo stabilimento. 2. Il rapporto di sicurezza (per le aziende di cui all art.8 D.Lgs 334/99) viene rivisto più volte nell arco di un quinquennio. G - CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI 1. Esiste personale specificamente preposto all osservanza delle misure di sicurezza del cantiere. 2. Vengono sistematicamente applicate le procedure per una selezione qualificata 1 di progettisti, fornitori e installatori ed il loro coordinamento. 3. L impresa titolare del cantiere è in possesso di procedure di controllo sulla corretta realizzazione degli impianti, dei ponteggi e sulla periodica e pianificata manutenzione delle macchine ed attrezzature. 4. L impresa ha esteso a tutti i lavoratori la formazione in materia di montaggio, utilizzo e smontaggio dei ponteggi. 5. L impresa edile adotta una procedura che informi i lavoratori sul comportamento da adottare sui ponteggi. 6. Esistono procedure per verificare l attuazione di quanto previsto dal Piano di Sicurezza e Coordinamento. 7. Esistono procedure per il coordinamento di quanto previsto sul Piano di Sicurezza e Coordinamento con quanto riportato sul Piano Operativo di Sicurezza. 8. Esistono procedure per verificare l attuazione di quanto previsto dal Piano Operativo di Sicurezza.
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32 SONO DISPONIBILI SUL SITO CERTIQUALITY GUIDA PER OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DELLA RIDUZIONE DEL TASSO MEDIO DI TARIFFA DI CUI ALL ART. 24 DEL D.M MODELLO UNICO DI DOMANDA Per la riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 24 delle Modalità di applicazione delle Tariffe dei premi (D.M. 12/12/2000) dopo il primo biennio di attività
MODELLO UNICO DI DOMANDA ANNO
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