IL RIUSO DELLE ACQUE

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1 IL RIUSO DELLE ACQUE Aspetti normativi e gestionali connessi al riuso delle acque reflue Rimini, 10 novembre 2011 Ing. Elena Mauro

2 MOTIVAZIONI DI INTERESSE PER IL RIUSO Oggi il riuso non è più considerabile un virtuosismo ma una reale necessità per alcuni Paesi in quanto consente di far fronte all insufficienza idrica dovuta a: crescente peso demografico; aumento dei fabbisogni idrici connesso allo sviluppo economico (industriale, agricolo, civile, turistico); mutamenti climatici

3 FONTI D ALIMENTAZIONE IDRICA IN ITALIA 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% falde sotterranee acque sorgive acque superficiali Fonte: ISWA 1995

4 VANTAGGI DEL RIUSO consente di risparmiare le fonti idriche più pregiate (es. falde) riservate all uso potabile; potenziale strumento di ricarica delle falde; possibile mezzo di contrasto dell avanzamento del cuneo salino; possibile strumento di controllo della subsidenza; riduce il ricorso ai fertilizzanti in caso di riuso agricolo ; contribuisce a contenere il livello di nutrienti nei fiumi

5 CONTESTO NORMATIVO

6 NORMATIVA EUROPEA Direttiva 91/271/Ce, art. 12 le acque reflue depurate dovranno essere riusate in ogni istanza in cui questo uso sia appropriato.

7 NORMATIVA EUROPEA Direttiva 2000/60/Ce, art. 9 (Recupero dei costi relativi ai servizi idrici) Gli Stati membri tengono conto del principio del recupero dei costi dei servizi idrici, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse, costi ambientali: esternalità negative prodotte, ovvero il valore del peggioramento dell ambiente prodotto dall uso dell acqua

8 NORMATIVA ITALIANA D.Lgs 152/2006, art. 99 (riutilizzo dell'acqua) 1. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio con proprio decreto, sentiti i Ministri delle politiche agricole e forestali, della salute e delle attività produttive, detta le norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue. 2. Le regioni, nel rispetto dei principi della legislazione statale, e sentita l'autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, adottano norme e misure volte a favorire il riciclo dell'acqua e il riutilizzo delle acque reflue depurate.

9 NORMATIVA ITALIANA D.Lgs 152/2006, art. 96 (modifiche al RD 1775/33) I volumi di acqua concessi sono altresì commisurati alle possibilità di risparmio, riutilizzo o riciclo delle risorse. CIO POTREBBE GENERARE RETICENZA NELL UTILIZZATORE (per il timore di vedersi ridurre il volume d acqua concesso)

10 CENNI SUL CANONE PER LE UTENZE DI ACQUA PUBBLICA... si aggancia al tema del riuso

11 D.Lgs 152/2006, art. 171 (che si rifà al RD 1775/33) (Canoni per le utenze di acqua pubblica) a) per ogni modulo di acqua assentito ad uso irrigazione, 40,00 euro, ridotte alla metà se le colature ed i residui di acqua sono restituiti anche in falda; b) c) per ogni modulo di acqua assentito per il consumo umano, 1.750,00 euro, minimo 300,00 euro d) per ogni modulo di acqua assentito ad uso industriale, ,00 euro, minimo 1.750,00 euro. II canone è ridotto del cinquanta per cento se il concessionario attua un riuso delle acque reimpiegando le acque risultanti a valle del processo produttivo o di una parte dello stesso

12 L. 36/94, art. 18 (che si rifà al RD 1775/33) (Canoni per le utenze di acqua pubblica) per ogni modulo di acqua ad uso di irrigazione, lire , ridotte alla metà se le colature ed i residui di acqua sono restituiti anche in falda; b) per ogni ettaro, per irrigazione di terreni con derivazione non suscettibile di essere fatta a bocca tassata, lire 640; c) per ogni modulo di acqua assentito per il consumo umano, lire 3 milioni;

13 RD 1775/1933, art. 35 (Canoni per le utenze di acqua pubblica) Le utenze di acqua pubblica sono sottoposte al pagamento di un annuo canone, secondo le norme seguenti: per ogni modulo (litri cento al minuto secondo) di acqua potabile o di irrigazione, annue lire duecento; All inizio erano uguali!

14 CANONI PER UTENZE ACQUA PUBBLICA RD 1775/1933 (art. 35) L.36/1994 (art. 18) D.Lgs 152/2006 (art. 171) per ogni modulo di acqua ad uso di irrigazione ~132 euro (200 lire) ~ 36 euro ( lire) 40 euro per ogni modulo di acqua assentito per il consumo umano ~132 euro (200 lire) ~ euro ( lire) euro per ogni modulo di acqua assentito ad uso industriale ~ euro ( lire) euro

15 NORMATIVA SUL RIUSO

16 DM 185/2003 Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell'articolo 26, comma 2, del D.Lgs 152/99. GLI OBIETTIVI DELLA NORMA SONO RIMASTI GENERALMENTE DISATTESI anche perché non pone nessun OBBLIGO O QUANTOMENO INCENTIVO AL RIUSO

17 CRITICITA DM 185/2003 1) c è un unica tabella che fissa i limiti di concentrazione delle diverse sostanze, con valori indipendenti dalla tipologia di riuso, ovvero industriale, agricolo, e civile.

18 CRITICITA DM 185/2003 2) I limiti sono restrittivi, specie quelli per i parametri microbiologici (E.coli) che sono - tecnicamente ed economicamente difficili da rispettare; - univoci, non commisurati all effettiva esigenza qualitativa della destinazione finale (unresctricted irrigation /restricted irrigation)

19 CONDIZIONI DI RIUSO unrestricted irrigation - di colture da consumare crude; - di parchi pubblici; - di campi sportivi. restricted irrigation di colture cerealicole; di colture foraggiere e di pascoli; di piantagioni di alberi.

20 RIFERIMENTI INTERNAZIONALI Guidelines for the safe use of wastewater, excreta sand greywater, WHO 2006 Guidelines on water reuse, U.S. EPA 2004; Real decreto 1620/2007 de diciembre, por el que se establece el règimen jurìdico de la reutilizaciòn de las aguas depuradas a prescindere dai parametri di controllo assunti questi metodi distinguono le condizioni di riuso (tipo di coltura e grado di esposizione umana)

21 CRITICITA DM 185/2003 3) disincentivo economico per il gestore (se non è titolare della rete di distribuzione) in quanto l acqua reflua recuperata è conferita dal titolare dell impianto di recupero al titolare della rete di distribuzione, senza oneri a carico di quest ultimo ) Ma anche se è titolare: il soggetto titolare della rete di distribuzione fissa la tariffa relativa alla (SOLA!!) distribuzione delle acque reflue depurate

22 CRITICITA DM 185/2003 ovvero la depurazione è tutta a carico del gestore e non passa, in nessuna quota parte, in capo all utilizzatore della risorsa recuperata (utilizzatore che oltretutto, nel caso irriguo, paga già meno i moduli di acqua rispetto all uso potabile). Ciò, se da un lato incentiva l acquisto delle acque recuperate, non incentiva gli investimenti e non copre i costi di gestione dei soggetti competenti la depurazione

23 CRITICITA DM 185/2003 4) crescita del mercato prodotti BIOLOGICI (l Italia è fra i 10 Paesi al mondo con la più alta superficie ad agricoltura biologica (1,11 milioni di ettari nel 2009) ed ha una crescita di superficie ad agricoltura biologica rispetto all anno precedente pari a 10,4%) Fonte: Bioreport 2011 L agricoltura biologica in Italia) Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali

24 CRITICITA DM 185/2003 5) OGGETTIVA MANCANZA DI STIMOLI dei Consorzi bonifica ad attingere all acqua di riuso dovuta a: - rischio riduzione portata derivabile nella successiva richiesta concessione di derivazione - costi energetici di pompaggio e costi di trasporto dall impianto di depurazione; - Costi aggiuntivi dei controlli (assenti invece per l acqua superficiale anche se spesso di inferiore qualità)

25 CRITICITA DM 185/2003 spesso infatti per incentivare maggiormente il riuso agricolo si ricorre al riutilizzo INDIRETTO scarico acqua reflua depurata nel corpo idrico recettore dal quale poi il Consorzio di Bonifica attinge come acqua grezza!!!)

26 CRITICITA DM 185/2003 A titolo di esempio. livello medio di E. Coli nelle varie stazioni del Po: UFC (unità facenti colonia) in 100 ml d acqua (Relazione annuale sullo stato dell ambiente del fiume Po e dei suoi affluenti, Dip. ARPA Torino 2001) a fronte di un limite previsto dal decreto sul riuso per le acque reflue recuperate di 10 UFC/100 ml

27 CRITICITA DM 185/2003 significa che l attuale sistema normativo, soprattutto per il riuso agricolo peraltro il più idroesigente non invoglia né il gestore a produrre acqua affinata né i potenziali utilizzatori della risorsa. Ciò anche perché in Italia i canoni irrigui: - non considerano i COSTI AMBIENTALI della risorsa (di cui alla WFD); - sono IRRISORI, per cui non c è incentivo a ricorrere a fonti alternative soprattutto in assenza di incentivi economici al trasporto e alla distribuzione.

28 CONSIDERAZIONI ECONOMICHE E GESTIONALI

29 COSTI costi di investimento per inserimento di trattamenti terziari aggiuntivi all impianto; costi di gestione per intensificazione dell attività di monitoraggio e controllo e per il necessario potenziamento della disinfezione.

30 TARIFFE Al gestore del S.I.I. compete: una tariffa per la distribuzione dell acqua reflua recuperata (se è titolare della rete di distribuzione) i costi di gestione legati al riuso (inseriti nella tariffa del S.I.I) i costi di investimento se gli investimenti sono previsti nel Piano d Ambito.

31 FORME DI FINANZIAMENTO riutilizzo irriguo: investimenti pubblici (Stato (es. Accordi di programma col MATT), Regioni, Finanziamenti europei, POR, ecc.) riutilizzo industriale: finanziamenti europei (es. linee di finanziamento DOCUP in Toscana) e project financing con le industrie beneficiarie dell acqua di riuso

32 EFFETTO REFERENDUM Le criticità connesse all esito referendario (relativamente all eliminazione dell adeguatezza del capitale investito ) si ripercuotono in generale sulle possibilità di finanziamento nel settore idrico e chiaramente si riflettono anche nel comparto del riutilizzo delle acque reflue.

33 CONCLUSIONI

34 In questo contesto, se veramente si vuol ridurre il prelievo di risorse idriche pregiate per usi diversi da quelli potabili, rendendo così operativo il riutilizzo delle acque reflue depurate sia in agricoltura sia nell industria è ormai urgente modificare il DM 185/2003 sul riuso dell acqua perché non ha senso prevedere limiti alla carica batterica volte più restrittivi rispetto a quelli proposti dall OMS o rispetto a quelli previsti in altri Paesi mediterranei come la Spagna (LEGAMBIENTE, La gestione sostenibile dell acqua in agricoltura, )

35 Piazza Cola di Rienzo 80/A Roma tel /40/50/60 fax

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