PROGETTO RELATIVO ALLA DERIVAZIONE IDROELETTRICA DAL TORRENTE VAL MARCIA IN COMUNE DI CASARGO E PREMANA (LC).

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1 Settore Pianificazione Territoriale Corso Matteotti, Lecco, Italia Telefono Fax PROGETTO RELATIVO ALLA DERIVAZIONE IDROELETTRICA DAL TORRENTE VAL MARCIA IN COMUNE DI CASARGO E PREMANA (LC). PROPONENTE: ENERGIA VALSASSINESE SRL Via Montello, 17 Mandello del Lario (LC) VALUTAZIONE D IMPATTO AMBIENTALE AI SENSI DEL D.LGS. N. 152/06 E DELLA L.R. N. 5/2010 Decreto n. 1/2014 (prot del ) = mk=fs^==monvpvtmnpm=`kck=vomnpntmnps

2 IL DIRIGENTE DEL SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE RICHIAMATI: - il Decreto del Presidente della Provincia n. 18 del , prot , che nomina l Arch. Ernesto Crimella Dirigente Capo del Settore Pianificazione Territoriale; - il provvedimento del Direttore Generale Prot. Id. n del con il quale è stata disposta la costituzione del Gruppo di Lavoro VIA e sono state definite le competenze procedurali per i procedimenti di Via e di verifica di assoggettamento a Via; VISTI - il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i. con particolare riferimento alla Parte seconda, Titolo III; - la Legge regionale 2 febbraio 2010, n. 5 Norme in materia di Valutazione d impatto ambientale ; - il Regolamento regionale 21 novembre 2011 n. 5 Attuazione della legge regionale 2 febbraio 2010, n. 5. Norme in materia di valutazione di impatto ambientale. VISTI: - il d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità; - la D.G.R. 23 gennaio 2004, n Disposizioni per la tutela della fauna ittica, ai sensi dell art. 12, comma 2, della l.r.12/01 ; - il Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2 Disciplina dell uso delle acque superficiali e sotterranee, dell utilizzo delle acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell acqua in attuazione dell art. n. 52, comma 1, lettera c) della L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 ; - il Piano di Tutela e Uso delle Acque (P.T.U.A.) approvato con d.g.r. 29 marzo 2006, n. 2244; - la D.G.R. 19 dicembre 2007, n Determinazioni in merito all adeguamento delle derivazioni al rilascio del deflusso minimo vitale e contestuale revoca della d.g.r.3863/06 ; - la DGR 21 marzo 2003 n che approva il Programma Energetico Regionale (PER) e il Piano d azione per l energia (PAE) ; - il D.P.C.M. 8 febbraio 2013 (G.U. n. 122 del 15 maggio 2013) che ha approvato il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po (PdGPo); VISTA la D.G.R. del 8 febbraio 2012 n. IX/2987: Approvazione di criteri, modalità e metodologie per lo svolgimento delle procedure di verifica di assoggettabilità a V.I.A. dei progetti di derivazione di acque superficiali ; VISTI inoltre: 2

3 - il R.D. 11 dicembre 1933, n e s.m.i. Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici ; - la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. ; PREMESSO che con decreto n del della Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia, nell ambito della procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale è stato disposto l assoggettamento a valutazione di impatto ambientale del progetto di derivazione idroelettrica dal torrente Val Marcia in comune di Premana e Casargo (LC) di Energia Valsassinese S.r.l.; RILEVATO dal predetto atto regionale quanto segue: 1. Regime idrogeologico ed ecosistemi: il contesto territoriale nel quale si inseriscono le opere di progetto è caratterizzato da un elevata naturalità. In particolare il tratto sotteso alla derivazione ricopre il 40% dell asta torrentizia della Val Marcia. [ ] Il tratto a monte fino al sito dove è prevista l opera di presa ha caratteristiche di elevata naturalità ed è possibile osservare tipologie di habitat diversi come il torrente e le pozze laterali di importanza per le specie anfibie. Il torrente Val Marcia nel tratto sotteso alla presa ha una popolazione ittica strutturata e che si riproduce in loco. [ ] La riduzione della portata comporta la perdita di habitat fisico e l alterazione delle caratteristiche chimico fisiche dello spazio residuo per le specie ittiche, per le specie che svolgono parte del proprio ciclo biologico nel torrente e per le specie che compongono il drift che è la base della catena alimentare dell ecosistema acquatico. L impatto maggiore si prevede nella fascia di valle dove l habitat subisce un alterazione sia quantitativa, in relazione alla morfologia fluviale, che qualitativa, determinando una generale banalizzazione dell habitat acquatico con possibile scomparsa degli ambienti differenziati. Inoltre, le sponde del torrente e l alveo sono collocate su detriti di falda per cui la riduzione della portata può comportare l assorbimento della vena fluida in subalveo. La fascia di monte, pur avendo per il 59% la presenza di pools in grado di mantenere una profondità utile alla fauna ittica, non garantisce la continuità dell ecosistema sull intera asta sottesa (1,4 km) soprattutto per quei tratti ancora naturalmente connessi in quanto rischia di mantenere le pozze sostanzialmente isolate con un conseguente sovra sfruttamento delle risorse alimentari e la inevitabile perdita della biodiversità. Le nuove condizioni di portata non garantiscono la sopravvivenza delle specie ittiche naturali né delle specie immesse ai fini alieutici. Tenuto conto dell obiettivo di qualità previsto per il torrente Varrone dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po al 2015 che è buono e che il torrente Val Marcia è sorgente di biodiversità per il sistema del Varrone, il DMV proposto di 50 l/s non è cautelativo per il raggiungimento degli obiettivi di qualità del PTUA e del Piano di Gestione del Bacino Idrografico del Po ; 2. Paesaggio: l impatto consiste nella realizzazione di una fascia di larghezza media pari a 5 m in corrispondenza della collocazione della condotta forzata nella quale viene tolta la copertura arborea. La mitigazione nel paesaggio richiede un periodo di tempo pluridecennale. La realizzazione del progetto comporterà la riduzione della portata, alterando la percezione visiva del torrente nelle sue caratteristiche 3

4 fondamentali, andando questo ad assumere continuamente condizioni idrografiche similari a quelle delle magre correnti con conseguente riduzione dell effetto paesaggistico del torrente ; 3. Suolo: gli scavi per la messa in posa della condotta forzata possono interessare aree soggette a locali fenomeni di dissesto. Il tracciato della condotta forzata prevede l attraversamento dell alveo in tre punti con possibili interferenze nelle dinamiche torrentizie ; 4. Vegetazione: le aree di cantiere legate alla realizzazione dell impianto di presa e della condotta forzata comportano un apertura del soprassuolo boscato. Le aree di cantiere possono essere colonizzate da specie pioniere alloctone impedendo il recupero della naturalità dei luoghi; RILEVATO, pertanto, che la Regione Lombardia ha ritenuto che sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possono causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di valutazione d impatto ambientale, ai sensi del d.lgs 152/06 e s.m.i., con particolare riferimento ai seguenti aspetti: a) sensibilità ambientale del contesto in quanto risulta essere un tratto di particolare pregio che ha permesso l insediarsi di un ecosistema ben strutturato; b) dimensioni del progetto soprattutto in relazione al tratto sotteso; DATO ATTO che: a) con istanza acquisita agli atti con prot. n del e successiva integrazione prot. n del , da parte di Energia Valsassinese S.r.l. è stata formulata domanda di valutazione di impatto ambientale, ai sensi degli artt. 4 e 5 della L.R. 5/2010 per il progetto relativo alla derivazione idroelettrica dal torrente Val Marcia in comune di Premana e Casargo (LC) ; b) con nota della Provincia di Lecco prot. n del sono state richieste al proponente integrazioni documentali, da produrre entro trenta giorni, ed è stata disposta l interruzione dei termini procedimentali; c) con nota acquisita agli atti con prot. n del il Proponente ha chiesto la proroga al dei termini per la presentazione della documentazione integrativa; d) con nota prot. n. 944 del della Provincia di Lecco è stata concessa la proroga richiesta; e) con nota acquisita agli atti con prot. n del il Proponente ha fatto pervenire la documentazione integrativa richiesta con nota della Provincia di Lecco prot. n del ; f) con nota prot del la Provincia di Lecco ha trasmesso preavviso di convocazione di Conferenza di Servizi; 4

5 g) con nota prot. n del 21 maggio 2013 la Provincia di Lecco ha convocato la Conferenza di Servizi, successivamente aggiornata su richiesta del Comune di Premana con nota prot del 29 maggio 2013; h) con nota prot del è stato trasmesso il verbale della conferenza di servizi istruttoria svolta in data , che avendo rilevato lacune e carenze nella valutazione dell impatto ambientale del progetto si è conclusa con la sospensione dei lavori della stessa in attesa che il proponente producesse entro 120 giorni la documentazione integrativa richiesta; i) con nota prot del , acquisita agli atti, il proponente ha chiesto la proroga della consegna della documentazione integrativa al ; j) con nota prot. n del della Provincia di Lecco è stata concessa la proroga richiesta; k) con nota prot del il proponente ha consegnato la documentazione integrativa; l) con nota prot del la Provincia di Lecco ha trasmesso preavviso di convocazione di Conferenza di Servizi; m) con nota prot del la Provincia di Lecco, ha convocato la Conferenza di Servizi, svolta il e il cui verbale è stato trasmesso, ai soggetti invitati, con nota prot del ; VISTA la documentazione depositata dal proponente per la VIA, integrata nell iter istruttorio a seguito di formale richiesta provinciale, articolata in: 1. Progetto, comprensivo di relazioni e tavole progettuali; 2. Studio di impatto ambientale 3. Sintesi non tecnica 4. Integrazione dello studio di impatto ambientale. RILEVATO quanto segue circa la localizzazione dell intervento e il suo inquadramento con gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriali: 1. le opere in progetto interessano il torrente Val Marcia, affluente del torrente Varrone in comune di Premana; 2. l area di progetto è localizzata nei territori dei comuni di Casargo e di Premana; 3. l area interessata dalle opere risulta: a) inserita dal Piano Territoriale Paesistico Regionale nell ambito geografico del Lecchese e nell unità tipologica di paesaggio dei paesaggi della montagna e delle dorsali della Fascia prealpina; b) disciplinata dal vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale all interno dell unità di paesaggio de Le dorsali e i sistemi del rilievo prealpino e nell ambito di paesaggio A2 Il sistema del Pizzo dei Tre Signori - dal Cimone di Margno al Monte Foppabona (Scenario 9 A -unità di paesaggio), per la quale nel Quadro di 5

6 riferimento paesaggistico provinciale e indirizzi di tutela viene indicato che Il carattere predominante del paesaggio della montagna prealpina lecchese, che lo rende eccezionale nell ambito regionale, è l elevato grado di naturalità, considerata anche la prossimità con le aree densamente urbanizzate della Brianza e che indica fra le criticità l intrusività dei presidii antropici determinati dallo sfruttamento delle risorse montane (impianti idroelettrici, rifugi alpini, impianti sciistici), con tracce evidenti di frizione con il contesto paesaggistico.. Relativamente agli indirizzi di tutela evidenzia, per quanto concerne la morfologia, la Difesa della naturalità come condizione necessaria per la fruizione caratteristica di questi ambiti vocati all'escursionismo, all'alpinismo, al turismo, oltre che per la loro importanza nel quadro ecologico lombardo e, per quanto concerne le acque, il Divieto di compromissione dei laghi, delle zone umide, delle sorgenti, delle cascate e, in genere, di tutti gli elementi che formano il sistema idrografico delle alte quote., prescrivendo, in merito agli interventi antropici, di esercitare un Forte controllo e programmazione dei prelievi idrici, sia per gli impianti di innevamento artificiale, che per altri usi. Eventuali impianti di captazione andranno realizzati nel massimo rispetto della naturalità dei luoghi con opere di modesto impatto., così come di Mimetizzazione e opportuno inserimento paesistico di ogni intervento, anche di limitate dimensioni, collocato nei versanti che compongono lo sfondo di lunghe porzioni vallive. c) classificata nel vigente Piano di Governo del Territorio del Comune di Casargo nell unità territoriale UE1 Ambiti di salvaguardia e valenza ambientale e del vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Premana in zona E2 agricola prativa (area di confluenza del torrente Val Marcia nel torrente Varrone) e zona E4 boschiva (la parte interessata dalla condotta); d) identificata nella Rete Ecologica Regionale nel Settore 67- Monte Legnone e classificata nella parte interessata dal progetto come elemento di secondo livello. Nelle indicazioni per l attuazione della rete ecologica regionale, in merito ai corsi d acqua è evidenziato che Il reticolo idrografico dei torrenti in ambito Alpino e Prealpino contiene gli elementi fondamentali della rete ecologica, che svolgono funzioni insostituibili per il mantenimento della connettività ecologica. Pertanto, occorre evitare alterazioni degli alvei e, invece, attivare azioni di ripristino della funzionalità ecologica fluviale, fatte salve le indifferibili esigenze di protezione di centri abitati. e) ricadente in classe 4 e in classe 3 di fattibilità geologica, ai sensi degli studi geologici di supporto al PGT/PRG del comune di Premana e in classe 4 di fattibilità geologica per quanto concerne il territorio del comune di Casargo; f) sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923; g) sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004, art. 142 comma 1 lettere c), g); 6

7 RILEVATO che, relativamente al quadro progettuale fornito nella documentazione depositata, così come modificata durante l iter istruttorio, il progetto in esame prevede la costruzione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente nel torrente Val Marcia, composto dai seguenti manufatti (per maggior dettaglio si rimanda alla documentazione agli atti): a) opera di presa in comune di Casargo, collocata in sub alveo a raso, con vasche collocate in sponda idrografica destra del torrente; b) condotta forzata in tubi in acciaio, interamente interrata, lunga m e con diametro di 600 mm, prevalentemente in comune di Premana, collocata in sponda destra e sinistra del torrente, con tre attraversamenti dell alveo; c) edificio della centrale di trasformazione in comune di Premana, ubicato in prossimità della confluenza del torrente Val Marcia con il torrente Varrone, costituito da due corpi di fabbrica ospitanti la sala macchine e il locale trasformatori; d) canale di scarico in calcestruzzo armato, che rilascia le acque turbinate nel torrente Val Marcia a quota 762,65 m s.l.m., prima della confluenza nel torrente Varrone. L opera presenta i seguenti principali dati tecnici: QUOTA DI PRESA [m.slm] 935,90 QUOTA DI RESTITUZIONE ACQUE [m.slm] 763,40 SALTO DI CONCESSIONE [m] 172,50 PORTATA NATURALE MEDIA ANNUA [l/s] 307 PORTATA MEDIA DERIVATA [l/s] 257 PORTATA MASSIMA DERIVATA [l/s]: 800 DEFLUSSO MINIMO VITALE [l/ s] 50 POTENZA DI CONCESSIONE[kW] 431 PRODUCIBILITA' MEDIA ANNUA [MWh] BACINO IMBRIFERO UTILIZZATO [kmq]: 7,43 La fase di cantierizzazione prevede: a) l impiego di diversi mezzi operativi, fra cui l elicottero per il trasporto dei materiali, scavatori e altri macchinari ed attrezzi di cantiere; b) la realizzazione di un nuovo tratto di linea elettrica MT interrata, al fine di collegare la centrale di produzione con la linea elettrica esistente; c) la realizzazione di una pista di cantiere per l attraversamento del torrente, d) la realizzazione di una pista di cantiere corrispondente al tracciato della condotta, lunga circa m e larga m 6, ripristinata al termine dei lavori ma comunque priva di alberi sul sedime della condotta, per la larghezza di m 4-6; DATO ATTO che, durante l iter istruttorio relativo alla pronuncia di compatibilità ambientale, ai sensi dell art. 24, comma 4 del d.lgs. 152/06 è pervenuta dal Comitato salviamo i nostri torrenti, un osservazione, acquisita agli atti con prot. n del , composta da una relazione geologica del dott. geol. Nicola Valsecchi, da 7

8 una valutazione tecnica elettrica ed energetica dell Ing. Mauro Spazzadeschi e da un fascicolo di firme di adesione al comitato di n. 43 pagine. Le osservazioni formulate vertono su numerosi aspetti, fra cui quelli idraulici, idrogeologici, di produzione elettrica e di convenienza e sono stati descritti dal presidente della conferenza di servizi del e nell ambito della stessa resi disponibili ai soggetti convocati, come risulta dal relativo verbale; RICHIAMATI i pareri degli Enti interessati, resi in occasione della Conferenza di Servizi istruttoria del : 1. Comune di Casargo prot del ; 2. Comune di Premana prot del ; 3. A.R.P.A. - Dipartimento di Lecco prot del ; 4. Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia prot del Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia prot del ; 6. ASL: dichiarazione in conferenza di servizi; 7. Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d Esino e Riviera: prot. n del ; 8. Regione Lombardia - Sede Territoriale di Lecco: prot. n del RICHIAMATI i pareri degli Enti interessati, resi in occasione della Conferenza di Servizi istruttoria del : 1. Comune di Casargo: negativo (dichiarato in conferenza di servizi); 2. Comune di Premana: negativo (dichiarato in conferenza di servizi); 3. ASL: il monitoraggio rumore e vibrazioni una tantum non è sufficiente (dichiarato in conferenza di servizi); 4. Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia: favorevole con prescrizione (parere reso con nota prot del ); 5. Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d Esino e Riviera: segnala carenze nella documentazione progettuale e la necessità di ulteriori approfondimenti (dichiarato in conferenza di servizi e parere reso con nota prot. Comunità Montana n del ); 6. Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano: contrario (parere reso con nota prot del ); 7. A.R.P.A.- Dipartimento di Lecco: segnala che il parere, viste le carenze della documentazione progettuale, non può essere definitivo per esprimersi in merito alla compatibilità ambientale (dichiarato in conferenza di servizi e parere reso con nota prot del ). PRESO ATTO, altresì, dei pareri del Settore Ambiente, Ecologia, Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Lecco, espressi con note del e del che evidenziano, oltre alla non esaustiva documentazione tecnica: 8

9 - la criticità in merito alla concreta possibilità di mantenimento di un deflusso superficiale costante d acqua sull intero tratto di torrente in seguito all attivazione della derivazione; - la poca rappresentatività dei valori di portata d acqua indicati (riferiti a valori medi annui) e relativi ai contributi del bacino residuo; - la ribadita condizione di naturalità del torrente Val Marcia, privo attualmente di derivazioni idriche, con buone portate, che scorre in una vallata ricca di vegetazione e che gode di un buon livello di trofia; CONSIDERATO che dall istruttoria effettuata a seguito delle integrazioni prodotte con nota prot del , conclusa con la conferenza di servizi del , come risulta dal verbale trasmesso con nota prot del , sono state rilevate sia indicazioni difformi nei diversi elaborati esaminati (progetto e SIA), sia persistenti carenze documentali e lacune d analisi già precedentemente segnalate, a carico di importanti componenti ambientali, fra cui in particolare: 1. il Paesaggio, avendo rilevato la persistente incompletezza negli elaborati presentati, che sono risultati lacunosi in merito alla valutazione degli effetti derivanti dal progetto, sia per quanto concerne la sottrazione d acqua dall alveo, quale conseguenza della derivazione, sia per gli effetti di alterazione del quadro paesaggistico di versante, sia per gli effetti cumulativi sul torrente Varrone, di cui il torrente Val Marcia è affluente, come evidenziato anche nel parere contrario alla realizzazione del progetto espresso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano con nota prot. n del Si conferma inoltre essere la presenza dell acqua nell alveo ad attribuire senso al vincolo paesaggistico pertanto la salvaguardia paesaggistica non può ritenersi esaurita nella sola garanzia del deflusso minimo vitale (DMV); 2. la Geologia/Idrogeologia: avendo rilevato la persistente incompletezza e lacunosità negli elaborati presentati, che sono risultati non esaustivi sia in merito alla valutazione dell idoneità del DMV rilasciato ad assicurare, nelle specifiche condizioni geologiche dell alveo, la funzionalità ecologica del torrente, non essendo stato chiarito, nelle specifiche condizioni locali del tratto sotteso dalla derivazione, il rapporto tra deflusso superficiale delle acque e infiltrazione nei depositi sciolti; sia in merito alle carenze relative al piano di monitoraggio geologico/idrogeologico che preveda frequenza delle verifiche e periodica trasmissione degli esiti agli Enti, sia in merito alle lacune nella identificazione di dettaglio dei fenomeni di dissesto e nella valutazione delle eventuali interferenze con le opere e il cantiere. Inoltre, nella Carta geomorfologia (Tavola A- gennaio 2014) sono riportate le aree PAI e conoidi fluviali a fronte di una relazione geologica che rappresenta non essere stata riscontrata criticità nella Valmarcia; A tale riguardo si evidenzia l importanza che venga garantito che l opera non comprometta gli equilibri idrogeologici, sia in fase di cantiere che di esercizio, considerando l apertura degli scavi e sovraccarichi ecc. Tale circostanza deve essere valutabile e deve essere data la possibilità agli Enti di valutare gli impatti ambientali e le possibili conseguenze del progetto, condizione non riscontrata nel caso in esame, per la mancanza di evidenze e indicazioni 9

10 metodologiche inerenti le conclusioni favorevoli del tecnico geologo attestanti la compatibilità e la fattibilità delle opere. Infatti, non si riscontrano né verifiche di stabilità per le zone a maggiore inclinazione del versante alle massime sezioni di scavo previste, oppure per la zona di derivazione, dove sono previsti scavi per la vasca di sedimentazione o, ancora, dove sono previsti scavi al piede di un area di frana la cui classificazione (quiescente o stabilizzata) non trova univoca indicazione, né valutazioni geomeccaniche per escludere rischi di destabilizzazione del versante e/o necessità di interventi di consolidamento, né indicazioni riguardanti interventi di sistemazione dei tratti di alveo interessati da erosione spondale o di versante, dove prevedere opere provvisionali di sicurezza; 3. l Acqua ed ecosistema acquatico: avendo rilevato le criticità a carico di questa componente ambientale a causa principalmente della carenza di informazioni riguardanti la garanzia di mantenimento di un deflusso superficiale sull intero tratto sotteso dalla derivazione, in seguito all attuazione del prelievo e, conseguentemente, al mantenimento di condizioni di funzionalità dell ecosistema e di conservazione della fauna ittica in particolare. Il torrente Val Marcia risulta uno dei pochi torrenti tributari non derivati del torrente Varrone e pertanto l ultimo a conservare condizioni di naturalità che costituisce un serbatoio di biodiversità per il torrente Varrone, come riconosciuto anche dal decreto regionale n del di assoggettabilità alla VIA del progetto. Qualora, a seguito delle lacune conoscitive e di stima riscontrate, la portata rilasciata come DMV andasse incontro ad infiltrazione, quindi a scomparsa subalveo con interruzione della continuità idraulica del torrente nel tratto sotteso dalla derivazione, sarebbero invalidate le stime di impatto contenute nello Studio di impatto ambientale (SIA) relativamente al sistema acquatico e al mantenimento dell attuale stato di qualità del torrente, come specificamente richiesto dalla Direttiva 2000/60/CE volta al raggiungimento del buono stato ecologico-ambientale di tutti i corpi idrici naturali e degli ecosistemi ad essi connessi. Il rischio richiamato assume maggiore importanza ove si consideri che lo stesso SIA evidenzia che È comunque da ritenere che la disponibilità degli spazi idonei ad ospitare le biocenosi acquatiche si ridurrà per effetto del prelievo idrico soprattutto nei periodi idrologicamente più favorevoli e per questo è possibile prevedere che i popolamenti ittici e macrobentonici nell intero tratto derivato possano subire una parziale riduzione quantitativa in termini di biomassa. Occorre tenere fondamentalmente ben presente che, al fine di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità del corpo idrico definiti nell elaborato 5 del Piano di gestione del Distretto idrografico Padano (PdGPo), approvato con DPCM in data 8 febbraio 2013 e pubblicato sulla G.U. n. 122 del 15 maggio 2013, l Autorità di Bacino del fiume Po, nella nota prot. 3705/5.2 del , evidenzia che diviene necessario prevedere nelle analisi da condurre nei SIA, specifiche valutazioni sugli impatti potenziali di natura chimica, fisica, biologica e morfologica generati dall intervento in progetto ; DATO ATTO che la Provincia di Lecco, con nota prot del , ha inviato al proponente comunicazione ex art. 10 bis, L. 241/90 e s.m.i., indicando i motivi ostativi 10

11 all accoglimento dell istanza di VIA e che i progettisti, con note acquisite agli atti con prot del e prot del , hanno fatto pervenire rispettivamente controdeduzioni ai pareri degli enti espressi in sede di Conferenza di Servizi e alla comunicazione ex art. 10 bis L. 241/90 e s.m.i.; RILEVATO, dalla documentazione pervenuta con le note prot del e prot del a riscontro della predetta comunicazione ex art. 10 bis L. 241/90 e s.m.i. che, per quanto riguarda: 1. le indicazioni difformi nei diversi elaborati esaminati (progetto e SIA), in particolare la pista d accesso, le controdeduzioni chiariscono trattarsi di una imprecisione contenuta nel SIA e frutto di un fraintendimento della fascia di rispetto attorno all asse della condotta forzata, la quale è stata erroneamente intesa come una pista permanente di accesso all opera di presa. Essa in realtà è necessaria in fase di cantiere e in fase di esercizio per garantire l assenza di soggetti arborei ad alto fusto che interferirebbero con la condotta. Anche relativamente ai volumi di scavo e alla quantificazione del materiale movimentato, si confermano i dati riportati nella relazione tecnica (gennaio 2014) di progetto e non quelli riportati nel SIA; 2. il paesaggio, le controdeduzioni riportano che per le caratteristiche possedute dalle opere in progetto si ritiene che esse si inseriscano armoniosamente nel contesto paesaggistico e che non comportino alcun effetto di alterazione del quadro paesaggistico di versante. Si indicano gli elaborati prodotti, utili allo scopo, e a ulteriore supporto dell affermazione riportata si cita la diversa valutazione del caso in esame rispetto ad altro caso precedente, riguardante un impianto idroelettrico autorizzato recentemente, immediatamente a valle di quello di cui trattasi e inserito in un contesto paesaggistico ritenuto dal proponente del tutto simile a quello del progetto proposto, concludendo con la incomprensibilità della diversa valutazione effettuata. Inoltre, relativamente alla segnalata persistente carenza degli elaborati progettuali, le controdeduzioni ribadiscono l idoneità degli elaborati prodotti a rispondere alle richieste formulate. Analoghe argomentazioni si riscontrano nelle controdeduzioni del SIA; 3. la Geologia/Idrogeologia le controdeduzioni ribadiscono la validità e l idoneità dei rilievi, delle analisi e delle valutazioni effettuate e ritengono essere rispondenti alle osservazioni e contestazioni formulate a seguito delle analisi istruttorie del progetto. In particolare, relativamente alla fattibilità geologica precisano il riferimento allo Studio geologico di supporto al PGT, in fase di approvazione, del Comune di Premana; relativamente al dettaglio del rilievo geologico e geomorfologico e alla restituzione delle informazioni, ribadiscono la ritenuta esaustività di quanto fornito pur riconoscendo la presenza di refusi in relazione; per quanto concerne lo spessore del materasso alluvionale, confermano l analisi presentata con la documentazione integrativa e le stime degli spessori effettuate e ribadiscono le incertezze dovute alla mancanza di una metodica di indagine che porti a determinazioni certe e, inoltre, sostituiscono le tavole grafiche che essendo risultate affette dall assenza dei dati nella versione cartacea, hanno generato parte dei rilievi critici segnalati nella fase 11

12 istruttoria; relativamente alla geologia dell alveo forniscono nuove puntuali indicazioni in merito all affioramento del substrato roccioso impermeabile, mentre in merito alle correlate aree a deposito alluvionale in cui sono presenti fenomeni di flusso che possono determinare la scomparsa subalveo del DMV, le indicazioni fornite sono caratterizzate da maggiore indeterminatezza, come emerge al punto successivo; relativamente al monitoraggio concernenti gli aspetti geologici e idrogeologici precisano una proposta operativa di verifiche e controlli in momenti successivi a partire da quello ante operam fino a quello post operam e successive fasi di esercizio; 4. l Acqua ed ecosistema acquatico, le controdeduzioni in merito ai rilievi relativi alla permanenza del DMV in superficie, per evitare lo scorrimento subalveo e l interruzione della continuità idraulica superficiale del torrente, affermano tale possibilità nei tratti con substrato impermeabile affiorante e a sezione dell alveo ridotta, mentre nel resto la forma (es ampiezza della sez. bagnata) e l altezza della lama d acqua, sono elementi che determineranno (così come attualmente determinano) la quantità dell acqua.. Inoltre, le stesse controdeduzioni indicano gli apporti delle vallecole laterali e del reticolo minore che raddoppierebbero il DMV a 600 m dalla presa e lo triplicherebbero alla sezione di chiusura (dati non collimati con quelli riportati nella relazione paesaggistica) e forniscono ulteriori elaborati grafici prima non consegnati, mentre il contributo chiarificatore del SIA rinvia il corretto controllo del DMV rilasciato e l infiltrazione in alveo al monitoraggio in fase di esercizio e ribadisce la misura di mitigazione già indicata che prevede la possibilità di modulazione del DMV sulla base di intese con la Provincia; infine viene espressamente indicata la disponibilità del proponente a rivedere i parametri concessori richiesti riducendo la portata massima da 800 a 700 l/s; 5. gli altri aspetti oggetto di rilievi critici, quali le opere per le compensazioni forestali e lo stoccaggio di materiali inquinanti e rifiuti, ribadiscono quanto già contenuto nella documentazione presentata, mentre per il piano di monitoraggio ambientale del corso d acqua, l ubicazione dell elisuperficie e la componente rumore e vibrazioni dichiarano la disponibilità ad accogliere le eventuali prescrizioni fornite; VALUTATA la documentazione fornita dai progettisti con le predette note prot del e prot del e ritenuto che: 1. il carattere di naturalità è attestato dalla Rete Ecologica Regionale e nel Quadro strategico Rete ecologica del PTCP, che la include nella matrice naturale, cioè fra le aree di importanza primaria per la biodiversità, caratterizzate dalle elevate dimensioni e dalla forte diffusione, differenziazione e continuità degli ambiti di significativo valore naturalistico (art. 61 NdA del PTCP). Analoga conferma è riscontrata nello stesso Studio di impatto ambientale, il quale associa all ecosistema terrestre dell area esaminata una classe di qualità ecologica alta, rilevando tipologie forestali dell Acero-frassineto tipico e dell Acero-tiglieto, le quali con la denominazione di 9180 * Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del tilioacerion, la Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, li colloca fra gli habitat di interesse comunitario prioritario; 12

13 2. la qualità ambientale del contesto territoriale in cui sarebbe prevista la realizzazione del progetto è rilevabile anche dal Piano Ittico Provinciale (approvato con D.C.P. n. 18 del ), che individua il torrente Val Marcia fra le acque secondarie pregiate (oggi individuate come acque di tipo B salmonicole) e fra quelle interessate da ripopolamenti ittici, scopo dei quali è il miglioramento genetico della popolazione ittica, come risulta dal programma di ripopolamento approvato da ultimo con delibera di G.P. n. 199 del e, pertanto, da preservare da fattori di alterazione ambientale ed elementi interferenti, fra cui i prelievi idrici. Analogamente la qualità delle acque è rilevabile dal Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) e Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po, che per estensione della classificazione del torrente Varrone, classifica il torrente Val Marcia confluente del primo come corpo idrico naturale con stato di qualità ecologica buono e con obiettivo di qualità dichiarato per il 2015 buono. Inoltre le condizioni di qualità del torrente sono state rilevate anche dallo Studio di impatto ambientale predisposto dal proponente, nel quale si rileva, per quanto riguarda l ecosistema acquatico, che l asta torrentizia interessata dalla derivazione ha raggiunto un valore dell indice IFF di I livello e un giudizio di funzionalità ottimo nel segmento di m a valle della presa, e un valore dell indice IFF di I-II livello e un giudizio di funzionalità ottimo-buono nel segmento di 600 m a monte della centrale. L elevata qualità ambientale descritta è confermata anche dall analisi della fauna macrobentonica, che ha restituito un giudizio elevato e l appartenenza alla classe di qualità I, secondo la metodica STAR-ICMi e la metodica IBE; infine il torrente è risultato dotato di una popolazione di trota fario ben rappresentata, discretamente abbondante e con una buona struttura di popolazione; 3. la difformità delle indicazioni fornite nei diversi elaborati, in particolare la pista d accesso, si prende atto della precisazione che trattasi di fascia di rispetto della condotta, ma che risulta comunque caratterizzata dall assenza di soggetti arborei ad alto fusto su una fascia di 4-6 m di larghezza; 4. il paesaggio: le controdeduzioni non costituiscono superamento dell incompletezza e della lacunosità documentale rilevate, persistendo la carenza di elaborati idonei alle pertinenti valutazioni, quali sezioni ambientali schematiche, sezioni quotate, simulazioni fotografiche o rendering tridimensionali. Inoltre non forniscono valutazioni aggiuntive a quelle esaminate in sede istruttoria, che hanno dato origine ai rilievi esposti in merito agli effetti della sottrazione d acqua dall alveo sul paesaggio e all alterazione del quadro paesaggistico di versante. In merito al primo aspetto, fra elaborati progettuali e analisi paesaggistica si rileva la significativa diversa quantificazione dell apporto idrico residuo da sommare al DMV che inficia la credibilità delle valutazioni paesaggistiche del proponente con riguardo allo specifico aspetto considerato. Relativamente agli effetti di versante si ritiene inidoneamente indagata, e pertanto sottovalutata come moderatamente significativa, l intrusività nel quadro paesistico locale della fascia di rispetto della condotta, intervisibile da numerosi punti di osservazione non solo del centro abitato, mantenuta con sola vegetazione erbacea e alterante in modo permanente il quadro di spiccata naturalità ivi riscontrabile, dovuto alla riconosciuta pressoché totale assenza di insediamento 13

14 umano che è limitato alla parte terminale di valle, differentemente dalle aree interessate da altri impianti richiamati dal progettista, presenti a valle del punto di restituzione del progetto in esame, caratterizzate da presenze antropiche numerose e rilevanti (edifici industriali, depuratore, viadotto provinciale, strada, diga). In particolare si richiama il parere contrario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano che ritiene l intervento proposto di rilevante impatto per il paesaggio tutelato e ravvisa che una tale opera determinerebbe esiti intrusivi per effetto dell accostamento di nuovi manufatti che si sovrappongono percettivamente al contesto in modo dissonante e di obliterazione di connotazione derivante dalla sostituzione di elementi di forte caratterizzazione e di notevole percepibilità riconducibili all alta naturalità dell ambito e evidenzia, in spirito di lealtà, l effetto negativo sotto il profilo paesaggistico riconducibile all elevato numero degli impianti programmati nell ambito Valsassinese e nel sistema di valli e bacini imbriferi che vi si innestano. Tale insistita antropizzazione dell ambito paesaggistico tutelato, con particolare riguardo per i corsi d acqua che lo connotano, si vincola alla progressiva compromissione della percezione visiva del luogo a seguito della realizzazione insistita (per tramite della successione di interventi distinti) di impianti di derivazione: quali le opere di presa, vasca di carico, vasca di sedimentazione, condotta forzata, centrale di produzione, piste d accesso, opere di messa in sicurezza. A tale aspetto fisico immediatamente evidente, si accompagna l eccessiva sottrazione delle acque con conseguenti modificazioni deprecabili in un territorio avente numerosi ambiti di rischio idrogeologico e idraulico. ; 5. gli aspetti geologici e idrogeologici e ai correlati effetti sull ecosistema acquatico: a fronte delle condizioni di naturalità dell area interessata dal progetto sono riscontrabili fenomeni di fragilità idrogeologica, attestati dalla presenza di fenomeni di dissesto rilevati in prossimità dell area interessata dalla opera di presa e dal primo tratto di condotta e qualificati come scivolamento planare dallo Scenario 8 (Carta dell inventario dei dissesti) del PTCP e confermati come area di frana stabilizzata dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI); le controdeduzioni forniscono alcuni parziali chiarimenti, giudicati insufficienti per quanto concerne la geologia dell alveo. La puntuale segnalazione dell affioramento del substrato roccioso impermeabile, priva di univoche indicazioni circa la sua estensione longitudinale, unitamente alla non univoca considerazione della potenza del materasso alluvionale in alveo nel quale si verificano fenomeni di flusso, non risponde al rilievo mosso circa la dimostrazione, nelle condizioni geologiche locali, dell idoneità del DMV rilasciato ad assicurare la funzionalità dell ecosistema acquatico come confermato anche dalla stessa controdeduzione rilevabile dal SIA, laddove rinvia la verifica dell infiltrazione o meno delle portate rilasciate al monitoraggio in fase di esercizio e all eventuale successiva modulazione del DMV; CONSIDERATO pertanto che: 1. in merito alla documentazione progettuale e di analisi ambientale prodotta sono state rilevate 14

15 a) carenze persistenti anche successivamente a richieste integrative (analisi paesaggistica e relative valutazioni; analisi geologica del torrente e correlate analisi del flusso); b) descrizione di interventi e informazioni disomogenee in diversi elaborati (pista tracciato condotta; cartografia geologica, afflusso idrico da vallecole laterali), alcune delle quali sono da ritenersi superate formalmente attraverso gli emendamenti prodotti in sede di presentazione delle controdeduzioni ex art. 10 bis L. 241/1990 e s.m.i.; c) informazioni sommarie riguardanti taluni aspetti, sia pure nel caso specifico non prioritari (gestione rifiuti e gestione prodotti a rischio inquinamento suolo e acque in fase di cantiere); 2. in merito agli effetti che il progetto esaminato determinerebbe sull ambiente, dall istruttoria condotta di cui si è riferito nel presente atto e dal complesso delle informazioni prodotte, limitatamente ai soli impatti principali ritenuti non risolvibili dalla prescrizione di puntuali adeguamenti progettuali, è emerso che: a) l analisi di impatto relativa al paesaggio, caratterizzata dalla segnalata persistente carenza documentale, è considerata inadeguata a valutare gli impatti subiti da tale componente in rapporto al versante (tracciato condotta) e al corso d acqua (sottrazione di portata), che contrariamente a quanto prospettato dal proponente e per quanto prima evidenziato sono ritenuti significativi nel quadro di spiccata naturalità riscontrabile nell area di progetto, in accordo con quanto emerge dal parere contrario alla realizzazione del progetto espresso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano con nota prot. n del ; b) l analisi di impatto relativa al suolo e sottosuolo, caratterizzata dalla ritenuta insufficiente valutazione delle condizioni geologiche del corso d acqua e dei correlati fenomeni idrogeologici, è considerata scarsamente rassicurante in merito all idoneità del DMV previsto a mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati, non essendo stata dimostrata la capacità del corso d acqua, per le caratteristiche geologiche dell alveo, di mantenere la continuità idraulica che costituisce un importante presupposto di funzionalità dell ecosistema acquatico e di conservazione di caratteri paesaggistici tutelati; c) l analisi di impatto relativa all ecosistema acquatico e alla conservazione delle caratteristiche ittiofaunistiche del corso d acqua è ritenuta scarsamente attendibile in conseguenza delle persistenti incerte condizioni geologiche del torrente e dei fenomeni di flusso correlati, pertanto è ritenuta non rispondente all esigenza di individuare le misure per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti; DATO ATTO che: 1. per quanto previsto dall art. 4, commi 3 e 4 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. la valutazione ambientale dei progetti ha la finalità di assicurare preventivamente che l'attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile e quindi nel 15

16 rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un'equa distribuzione dei vantaggi connessi all'attività economica. In particolare la valutazione ambientale dei progetti ha la finalità di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell'ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita e perciò a tal fine individua, descrive e valuta, in modo appropriato, gli impatti diretti e indiretti di un progetto sull'uomo, la fauna e la flora, il suolo, l'acqua, l'aria e il clima, i beni materiali ed il patrimonio culturale e l'interazione tra i predetti fattori; 2. per quanto previsto dall art. 22, comma 3 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. lo studio di impatto ambientale deve contenere informazioni in merito al progetto e alle sue caratteristiche tecniche e localizzative, alle misure per evitare, ridurre e possibilmente compensare gli impatti negativi rilevanti, i dati necessari per individuare e valutare i principali impatti sull'ambiente e sul patrimonio culturale che il progetto può produrre, sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio, la descrizione sommaria delle principali alternative esaminate dal proponente, ivi compresa la cosiddetta opzione zero, con indicazione delle principali ragioni della scelta sotto il profilo dell'impatto ambientale e, infine, la descrizione delle misure previste per il monitoraggio; RITENUTO, sulla base di quanto esposto, che si possa giungere alle seguenti conclusioni: 1. lo Studio di impatto ambientale, per quanto attiene all esame delle componenti e dei fattori ambientali coinvolti nel progetto, non risulta avere compiutamente individuato gli impatti, sottostimandone i livelli, particolarmente in riferimento alle componenti legate ai fattori biotici (segnatamente all ecosistema del torrente e a quelli ad esso collegati, nonché al tema del deflusso minimo vitale in alveo) e ai rapporti con l ambiente, il paesaggio e la geologia della Val Marcia; 2. pur essendo riconoscibile lo sforzo operato a livello progettuale, la proposta non appare raggiungere una soglia di compatibilità adeguata alle caratteristiche dell ambito coinvolto; 3. emerge, più in generale, e in armonia con quanto previsto dal Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano, approvato con DPCM del 8 febbraio 2013, la inderogabile necessità di delineare in modo approfondito, come base programmatica, e quindi preliminarmente alla redazione e predisposizione di nuovi progetti di derivazione d acqua, il quadro della situazione dell intero bacino della Valmarcia, con attenzione alla vocazione naturalistica della valle, agli obiettivi di tutela definiti dalla pianificazione regionale (PTR), territoriale (PTCP) e locale (PGT), nonché in particolare alla presenza del corso d acqua come elemento costitutivo del paesaggio; 4. conseguentemente, allo stato delle conoscenze della situazione ante operam e delle valutazioni operate nello Studio di impatto ambientale, si ritiene che l intervento in esame sia in grado di determinare un significativo livello di compromissione dell ambiente rurale montano e della risorsa ittica, una perdita di ecosistemi di elevata qualità ambientale, una significativa riduzione della biodiversità, un effetto alterativo sul paesaggio; 16

17 RICHIAMATO il carattere preventivo della valutazione di impatto ambientale e ritenuto che il progetto in esame non presenti sufficienti condizioni di compatibilità ambientale, in particolare per quanto concerne il paesaggio, l acqua e l ecosistema acquatico, il carattere di naturalità dell area e degli aspetti geologici e idrogeologici; Per quanto motivato, la realizzazione del progetto di derivazione idroelettrica del torrente Valmarcia non risulta, allo stato della documentazione prodotta e nella configurazione progettuale che emerge dagli elaborati depositati, ambientalmente compatibile e pertanto DECRETA di esprimere, per le motivazioni sopra riportate, ai sensi dell art. 26 del D. lgs. 152/06 e dell art. 5 della L.R. 5/2010, giudizio negativo circa la compatibilità ambientale relativa al progetto di derivazione idroelettrica dal torrente Val Marcia in comune di Premana e Casargo (LC), proposta dalla ditta Energia Valsassinese S.r.l., DISPONE 1. di trasmettere copia del presente provvedimento al Proponente (Energia Valsassinese S.r.l.); 2. di informare dell avvenuta decisione finale: - Provincia di Lecco - Settore Ambiente, Ecologia, Agricoltura, Caccia e Pesca; - Comune di Premana; - Comune di Casargo; - Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d Esino e Riviera; - Regione Lombardia - Sede Territoriale di Lecco; - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia; - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano; - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia; - Autorità di Bacino del fiume Po; - A.R.P.A.- Dipartimento di Lecco; - A.S.L. Distretto di Lecco. 3. di provvedere alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente provvedimento e alla pubblicazione integrale sul sito web 4. di rendere noto che avverso il presente provvedimento è proponibile ricorso giurisdizionale presso il T.A.R. della Lombardia secondo le modalità di cui al D.lgs. 2 luglio 2010, n. 104, ovvero è ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del DPR 24 novembre 1971 n. 1199, rispettivamente entro i termini previsti dalla legge, dalla data di pubblicazione sul BURL dell estratto del presente provvedimento. Il Dirigente Arch. Ernesto Crimella Documento informatico sottoscritto con firma digitale ai sensi dell art. 24 del D.Lgs. n. 82/

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