Didattica per lo sviluppo delle competenze
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- Aurelio Mazza
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1 USR per la Calabria Seminario internazionale di studi e formazione Dalla scuola al lavoro: l impegno dell istruzione nell epoca della globalizzazione 8 e 9 giugno 2011 Didattica per lo sviluppo delle competenze Lamezia Terme, 9 giugno
2 INDICE 1. La competenza e le competenze: cosa sono 2. Le competenze trasversali 3 Come si apprendono (costruiscono e implementano) Strategie di insegnamento/apprendimento Modelli di progettazione del lavoro d aula 4. Le parole delle competenze Compiti/problemi Traguardi Livelli 2
3 1. La competenza e le competenze: cosa sono «Per competenza si intende una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare» e «appropriate al contesto». Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio sulle Competenze chiave per l apprendimento permanente del 18 dicembre 2006 Le competenze sono «la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia». Glossario allegato alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio Costituzione del Quadro Europeo delle Qualifiche per l apprendimento permanente del 23 aprile
4 Una prima definizione possibile capacità (mostrata) di affrontare uno/più compiti, di risolvere uno/più problemi in un dato contesto/situazione utilizzando in modo appropriato alcune delle risorse (mentali e manuali) cognitive metacognitive metaemozionali possedute utilizzando quelle esterne disponibili ottenendo risultati soddisfacenti visibili (misurabili) é un fare, usando la mente costrutto della mente che diventa azione programma d azione tra intenzioni e risultati 4
5 A) Alcuni studiosi distinguono nettamente tra: competenza/competenze come potenzialità competenza/competenze come singola prestazione, performance, attività, con una dimensione pratico-cognitiva; competenza come capacità della persona/soggetto/individuo di usare a pieno le sue risorse per fronteggiare situazioni e compiti come mobilitazione (processo) di risorse per qualcosa in una situazione data, come autonomia, responsabilità, capacità di decidere e di portare a termine qualcosa con una dimensione metacognitiva: «l individuo competente è quello capace di affrontare con successo determinate situazioni, mobilitando e utilizzando in modo istantaneo un campo di conoscenze diversificate» (Lanzara 1993). 5
6 B) Altri studiosi attenti alle modalità di costruzione parlano piuttosto di competenze semplici o abilità (riferite a compiti molto specifici, delimitati, semplici) di competenze via via più complesse che si formano per aggregazione fino a diventare macrocompetenze e/o competenza in un continuum di progressivi arricchimenti con l esperienza mano a mano che diventano più complesse, possono essere utilizzate in contesti sempre più ampi 6
7 I FATTORI che consentono un azione competente e a una persona di agire in modo competente (componenti costitutive) sono: le conoscenze dichiarative (know what) le conoscenze procedurali (know how) le disposizioni individuali possedute nei confronti delle attività da svolgere «che comprendono attitudini (mentali, fisiche e sensoriali), motivazioni, valori, rappresentazioni ed atteggiamenti nei confronti del lavoro e fattori strettamente connessi all identità personale, alla stima e all immagine di sé» (Guasti 2002) e hanno la capacità di mobilitare le altre due per fronteggiare una situazione e per realizzare un comportamento competente (know when) 7
8 I cinque elementi che compongono una competenza: alcuni riferibili a caratteristiche individuali (nascosti, difficili da sviluppare con la formazione, da osservare, da valutare) 1. i tratti (propensione innate e frutto dell educazione, le attitudini o temperamento) 2. le motivazioni (le spinte interiori e la capacità di concentrarsi su determinati obiettivi o carattere) 3. l immagine di sé (autostima e autoefficacia, disponibilità personale al rischio e fiducia in se stessi) altri elementi sono riferibili al lavoro o al CONTESTO, la parte emergente e visibile (prestazione e strategia) 4. le conoscenze di discipline o di argomenti specifici 5. le abilità (skill), le capacità cognitive procedurali 8
9 ICEBERG DELLA COMPETENZA Lyle e Signe Spencer (1993 e 1995) ABILITÀ CONOSCENZE IMMAGINE DI SÉ MOTIVAZIONI TRATTI 9
10 2. Le competenze trasversali - Life skill OMS 1993 Competenze di ampio spessore che comprendono operazioni cognitive, emotive, motorie e sono utilizzabili nell esecuzione di diversi compiti e nella risoluzione di diversi problemi, dai più elementari ai più complessi, in diverse situazioni e quindi ampliamente generalizzabili/trasferibili (ISFOL 1993 e 1998) Ricerca OCSE DeSeCo Key Skill Competenze cross-curricolari Indagini OCSE PISA Trasversali perché si apprendono/applicano in diversi luoghi Trasferibili, se c è intenzionalità (Rey 2003) 10
11 Competenze chiave DeSeCo 1. Agire in modo autonomo la capacità di difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogni la capacità di definire e realizzare programmi di vita e progetti personali la capacità di agire in un quadro d'insieme, in un contesto ampio 2. Servirsi di strumenti in maniera interattiva la capacità di utilizzare la lingua, i simboli e i testi in maniera interattiva la capacità di utilizzare le conoscenze e le informazioni in maniera interattiva la capacità di utilizzare le nuove tecnologie in maniera interattiva 3. Funzionare in gruppi socialmente eterogenei la capacità di stabilire buone relazioni con gli altri la capacità di gestire e risolvere i conflitti la capacità di cooperare 11
12 Le abilità fondamentali nei Documenti internazionali le abilità comunicative (verbali e non verbali, sensoriali, virtuali linguaggi quotidiani, linguaggi logici, linguaggi disciplinari) le abilità cognitive, logiche e metodologiche, le abilità e strategie metacognitive (consapevolezza, monitoraggio, autovalutazione, previsione, progettazione), le abilità metaemozionali (consapevolezza, autocontrollo, motivazione, empatia, abilità sociali). 12
13 3. Come si apprendono non sono innate (magari in origine alcune propensioni e potenzialità) non appaiono all'improvviso, ma progressivamente; possono anche svilupparsi spontaneamente, ma solo fino ad un certo punto e con il rischio anche di svilupparsi male si apprendono e si sviluppano bene con l uso: sono frutto dell insegnamento/apprendimento e del continuo esercizio, ma anche della riflessione sulle esperienze sono fortemente legate al pregresso ma crescono di continuo con l esperienza, sono in continua evoluzione, subiscono continue integrazioni reticolari, sono qualcosa di dinamico e in relazione con altro, variano nel tempo e hanno bisogno di una continua manutenzione 13
14 SI ACQUISISCONO/SVILUPPANO IN CONTESTI: informali (famiglia e vita sociale nel suo complesso) non formali (luogo di lavoro, media, organizzazioni culturali e associative) educativi formali (scuola e saperi formali, discipline) Spesso sono il risultati di tutte e tre le vie 14
15 A SCUOLA si acquisiscono lavorando con le DISCIPLINE che sono ciascuna un sistema di: conoscenze DICHIARATIVE fattuali e concettuali conoscenze PROCEDURALI, cognitive (logiche e metodologiche), metacognitive (Gagné Guasti) e linguistiche Utilizzando strategie di insegnamento/apprendimento che servano ad imparare procedure 15
16 Strategie di tipo laboratoriale (apprendimento sociale) Laboratori di didattica moderna Apprendistato cognitivo Lavoro in piccolo gruppo Cooperative Learning Collaborative Learning Strategia dell autoefficacia per allevare, educare, sviluppare le competenze con l'esercizio/l attività/l esperienza guidati con la riflessione sulle esperienze e sui propri vissuti laboratorio strutturato per apprendere in modo significativo e stabile attraverso l esperienza diretta le modalità del lavoro intellettuale, per acquisire un buon metodo di studio e per apprendere ad apprendere 16
17 Apprendistato cognitivo L esperto offre un modello che si articola in 4 fasi: modellamento (modelling): l esperto mostra come si fa una certa cosa e l apprendista osserva, allenamento (coaching): l apprendista esegue il compito assegnatogli dall esperto che lo affianca, lo osserva, interviene, se occorre, correggendo o spostando l attenzione, ma facendo in modo, con domande opportune, che l apprendista superi l ostacolo da solo, sostegno (scaffolding): l apprendista lavora autonomamente, ma su un lavoro che è stato predisposto dall esperto (appoggi di vario tipo, materiali, stimoli, chiarimenti etc.) e opera nella zona di sviluppo prossimale (Vygotskij), riduzione graduale (fading): l esperto si allontana sempre più dall apprendista che acquista sempre maggiore autonomia. Collins, Brown, Newman 1987, Pontecorvo, Ajello, Zucchermaglio 1995; Cinzia Mion
18 Ma. Per realizzare laboratori di apprendimento é indispensabile predisporre il setting ovvero progettare progettazione è un attività professionale di tipo metacognitivo che richiede competenze disciplinari aggiornate e competenze metodologiche adeguate consiste nell ideazione/rappresentazione anticipata (previsione) nell organizzazione concreta di un processo di apprendimento e di costruzione/potenziamento/padronanza di alcune conoscenze, abilità, competenze che debbono essere attivati dagli allievi 18
19 Mentre il curricolo è un atto pubblico la progettazione più «delicata» é quella del lavoro d aula I modelli: Mastery learning (apprendimento per la padronanza) Modello DIVA (Didattica individualizzata con valutazione analogica) Didattica modulare o organizzazione modulare dei curricoli Apprendimento ipertestuale o per mappe concettuali 19
20 Unità/moduli di apprendimento «parte significativa, altamente omogenea ed unitaria di un più esteso percorso formativo, disciplinare o pluri, multi, interdisciplinare programmato, una parte del tutto, ma in grado di assolvere ben specifiche funzioni e di far perseguire ben precisi obiettivi cognitivi verificabili, documentabili e capitalizzabili» «unità formativa autosufficiente in grado di promuovere saperi molari e competenze che, per la loro alta rappresentatività culturale, e perciò anche tecnico pratica, nel settore specifico di riferimento, siano capaci di modificare significativamente la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze precedentemente possedute da chi porta a termine l impegno di studio, di attività e di esperienze richiesto dallo stesso modulo» 20 (Domenici 1998 e 1999)
21 I FATTORI costitutivi più importanti del modulo: selezione e organizzazione dei materiali individuazione delle esperienze/attività di apprendimento in itinere e di ricapitolazione (scomposizione) individuazione delle prove di verifica in itinere e dei compiti di realtà o autentici da far svolgere come prova sommativa in cui possano essere mostrate (valutate e certificate) le competenze 21
22 4. Le parole delle competenze Compiti/problemi La nozione di compito (task) indica ciò che si è tenuti a fare in una certa situazione utilizzando, in modo consapevole e no, le risorse di cui si è portatori, un segmento di lavoro, un insieme di attività che servono ad eseguire e a completare uno specifico lavoro, un segmento di un lavoro professionale nel suo complesso; lo svolgimento di un compito si chiama prestazione (performance). I compiti di prestazione o compiti di realtà o compiti autentici o compiti situati (di tipo professionale) sono mansioni eseguendo le quali si rivela in modo evidente il possesso di competenze. Ogni compito che si affronta ha un carattere di novità e quindi di problematicità; la nozione di problema indica ciò che si affronta, ponendosi prima domande, formulando ipotesi, verificandole per individuare la soluzione più idonea (problem posing e problem solving) e per abituarsi all utilizzo finalizzato delle conoscenze in contesti sempre più distanti da quello scolastico. 22
23 Traguardi La nozione indica i punti d arrivo di un processo di apprendimento cui tendere e dove si auspica di arrivare a tappe graduali di avvicinamento; servono come punti di riferimento concreti ad indicare l esatta direzione del percorso (le finalità invece enunciano i principi ispiratori), pur nella piena autonomia di individuazione delle strategie e dei progetti operativi con i quali raggiungerli, tenendo conto sia delle specificità e dei bisogni dell utenza sia delle risorse materiali e umane effettivamente disponibili. 23
24 Livelli Le competenze possono essere padroneggiate a diversi livelli di qualità (almeno tre o, meglio, 5 o 6): essi sono il grado, la scala, la misura della capacità di dimostrare le proprie competenze in situazioni date, da quello minimale e appena accettabile fino a quelli buoni ed eccellenti (dal livello soglia al livello distinto); maggiori sono le difficoltà superate più alti sono i livelli raggiunti I criteri per individuarli: le caratteristiche del compito richiesto le caratteristiche della prestazione e del comportamento del soggetto/individuo/persona nell affrontarlo Tre parametri utilizzati: per quanto riguarda il compito la novità, la complessità, l astrazione; per quanto riguarda la prestazione e il comportamento del soggetto l efficienza, l autonomia, la responsabilità. (Vanini 2010) 24
25 BIBLIOGRAFIA Le abilità per la vita o life skill dell OMS (1993) Le abilità trasversali dell ISFOL (1993 e 1998) Lucio Guasti, Competenze, teoria degli standard, modelli operativi nella parte I di Le competenze di base degli adulti, Quaderno degli Annali dell Istruzione n.96/2001, Le Monnier, Firenze 2002 Bernard Rey, Ripensare le competenze trasversali, Franco Angeli, Milano 2003, Competenze@competenze per il successo formativo e non, in Innovazione Educativa n.4/2003 (pag.18-28), La centralità della didattica orientativa nel processo di sostegno all auto-orientamento (pag ) in Maria Luisa Pombeni (a cura di), L orientamento tra passato e futuro: l esperienza di Bologna, Carocci, Roma 2008, Le competenze trasversali in Giancarlo Cerini e Mariella Spinosi, Voci della scuola, VII volume, Tecnodid, Napoli 2008 (pag ) 25
26 Grazie per l attenzione 26
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